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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 26 agosto 2018 11:20

Rivisto BaldeRunner per boh, credo la ventesima volta. Malgrado l'orrendo voice over e il ridicolo posticcio happy ending, che dire... anche così resta uno dei più bei film di tutti i tempi.


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.


Euron Gioiagrigia
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Inviato il 26 agosto 2018 11:24

Blade Runner 2049 (2017) di Dennis Villeneuve

 

Il sequel del mio film preferito è una pellicola curata fino all'ultimo dettaglio negli aspetti tecnici, ma estremamente semplice (per non dire debole) riguardo alla storia, e questo rende quasi uno spreco la partecipazione di Harrison Ford che appare solo nell'ultima ora. Poche sequenze d'azione (praticamente una all'inizio e una alla fine), pochi dialoghi, pochi attori, ma molta magnificenza nella fotografia (di Roger Deakins, premiata giustamente con l'Oscar), negli effetti speciali (anch'essi premiati con l'oscar), nelle scenografie (di Dennis Gassner). Un critico direbbe: tutto fumo e niente arrosto. Diciamo che la mia opinione non è estremamente diversa: questo film non riesce a raggiungere le atmosfere da noir/thriller del predecessore, e tanta estetica diventa quasi fine a sé stessa.

Buone comunque le performance di Ryan Gosling (doppiato da Gianfranco Miranda) e Harrison Ford (doppiato da Michele Gammino, come nel predecessore). Da dimenticare, invece, la performance di Jared Leto, che come ha detto il sempre preciso @joramun in un'altra discussione sta tutto il tempo a ciarlare di filosofia spicciola, quando un Dave Bautista qualunque in cinque minuti lo surclassa.

 

Voto: 6

 



Euron Gioiagrigia
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Inviato il 26 agosto 2018 11:25
Adesso, MezzoUomo dice:

Rivisto BaldeRunner per boh, credo la ventesima volta. Malgrado l'orrendo voice over e il ridicolo posticcio happy ending, che dire... anche così resta uno dei più bei film di tutti i tempi.

 

Hai visto la prima edizione. Se vuoi rimanere più soddisfatto, comprati in dvd la director's cut che non ha i difetti da te menzinoati


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Inviato il 26 agosto 2018 11:27

Le ho viste tutte. Inclusa la Director'Cut. Al cinema. Tre volte. :ehmmm:


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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hacktuhana
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Inviato il 26 agosto 2018 12:05
35 minutes fa, Lady Monica dice:

 

Ecco. 

Io non guardo i film per lo stile, le inquadrature, le musiche e le cose tecniche, ma per la storia. se quella è debole, per me il resto, anche se perfetto, interessa meno. In Fuga da New York ci sono delle cose senza senso: per esempio, continuano a batterla sulla cosa che tutti lo credevano morto. Perchè? Com'è che lo conoscono tutti? E com'è che è diventato galeotto? 

 

Oh è un limite mio, lo capisco XD 

 

 

No non è un limite, è gusto, non è mai sbagliato e pone pure le domande(sempre giusto porsi dubbi) a chi magari dà per scontato che essendo Carpenter/Tarantino/ Scott/eccetera è facile che sia fatto bene. 

 

Tutti lo credevano morto perché è un ex eroe condannato all'ergastolo e non s'è più visto... almeno io ho ragionato così. 

È diventato galeotto per colpa del canotto... XD no, perché per lui il governo/paese che serviva era in errore, e quindi un nemico del suo essere completamente anarchico, evidentemente e viste le conclusioni. 

 

Diciamo anche che per dare autorità a questo personaggio che viene mandato in una missione impossibile, c'era bisogno di far capire di quanto fosse famoso il suo nome, da giustificare tale scelta. 

 


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Inviato il 27 agosto 2018 10:42

Pacific Rim La Rivolta (DeKnight, 2018)

 

Giá il primo mi aveva lasciato emozioni contrastanti: la coreografia dei combattimenti era senza dubbio affascinante e tecnicamente ben fatta, ma il film aveva una tale quantitá di assurde premesse che era difficile prenderlo sul serio.

Il secondo (che pensavo fosse di del Toro fino a 2 minuti fa) ha gli stessi problemi: bellissime scene, ma nulla che abbia senso. Non riesco ora a far mente locale su TUTTE le volte in cui, guardando il film ,mi sono detto "ma che senso ha?" o "ma che sciocchezza", ma penso sia chiaro a chiunque veda questo film che non é il caso tenere troppo acceso il cervello durante la visione.

Non ho (necessariamente) interesse nei film impegnati o troppo intellettuali, ma lo spettacolo disgiunto dalla storia mi andava bene nel 95 o nel 2000, quando, inebriati dalle possibilitá della neonata computer grafica, i registi erano piú impegnati ad esplorarne le possibilitá che ad usarla per raccontare belle storie (atteggiamento non poi proprio da condannare, a mio avviso, anche se all'epoca c'erano IMHO troppi snob che non apprezzavano la prospettiva tecnologica di quei film).

Ma ormai quel tempo é passato, gli effetti speciali non sono piú appannaggio dei pionieri, e un certo tipo di film mi annoia. 


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Inviato il 27 agosto 2018 13:40

Valhalla Rising di Nicolas Winding Refn:

Un film che bisogna vedere dopo esser riusciti a giudicare almeno "ritmato", 2001 odissea nello spazio. XD

 

Perché il protagonista è muto.
perché i dialoghi in tutto saranno 4 e molto molto dimessi, quasi atonali.
Perché le inquadrature indugiano e si ripetono.
Perché la storia è un viaggio verso il nulla.
Punto.

 

Finito di vedere Valhalla Rising, ho avuto ed ho ogni volta, la sensazione di vedere un capolavoro, che parla un linguaggio cinematografico diverso, complesso, che non ha alcuna intenzione di essere bello.

 

Se ti fai catturare da questo tipo di curiosità, di fascino, questo è uno di quei film che puoi rivedere ogni volta per trovarci un significato nuovo, più completo, illuminato magari, da un sasso non notato precedentemente addirittura.
Illuminato, per l'appunto, come è stato sicuramente Refn nel realizzarlo, e Mads Mikkelsen nell'interpretarlo.


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Inviato il 27 agosto 2018 18:05

Complice l'influenza (sì, sono riuscito ad ammalarmi in agosto) mi sono guardato un bel film da "spegni il cervello", cioè Avengers: Infinity War. E niente, non ho spento abbastanza il suddetto cervello perché m'è piaciuto proprio poco. Gli eroi sono veramente troppo, troppo, troppo stupidi e il bel personaggio di Thanos non riesce a bilanciare questa cosa  (che poi anche lui non è che sia un campione di logica, ma vabbé). Bocciato.



Euron Gioiagrigia
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Inviato il 27 agosto 2018 19:21

Se giudichi così Infinity War, non voglio sapere la tua opinione riguardo Thor Ragnarok.

 


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Lyra Stark
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Inviato il 27 agosto 2018 21:44
10 hours fa, Manifredde dice:

Pacific Rim La Rivolta (DeKnight, 2018)

 

Giá il primo mi aveva lasciato emozioni contrastanti: la coreografia dei combattimenti era senza dubbio affascinante e tecnicamente ben fatta, ma il film aveva una tale quantitá di assurde premesse che era difficile prenderlo sul serio.

Il secondo (che pensavo fosse di del Toro fino a 2 minuti fa) ha gli stessi problemi: bellissime scene, ma nulla che abbia senso. Non riesco ora a far mente locale su TUTTE le volte in cui, guardando il film ,mi sono detto "ma che senso ha?" o "ma che sciocchezza", ma penso sia chiaro a chiunque veda questo film che non é il caso tenere troppo acceso il cervello durante la visione.

Non ho (necessariamente) interesse nei film impegnati o troppo intellettuali, ma lo spettacolo disgiunto dalla storia mi andava bene nel 95 o nel 2000, quando, inebriati dalle possibilitá della neonata computer grafica, i registi erano piú impegnati ad esplorarne le possibilitá che ad usarla per raccontare belle storie (atteggiamento non poi proprio da condannare, a mio avviso, anche se all'epoca c'erano IMHO troppi snob che non apprezzavano la prospettiva tecnologica di quei film).

Ma ormai quel tempo é passato, gli effetti speciali non sono piú appannaggio dei pionieri, e un certo tipo di film mi annoia. 

A me il primo pacific rim, nonostante non abbia molto senso, è piaciuto molto ma questo è veramente brutto in tutto. Non essendoci neanche più lo stupore della "prima volta" diventa solo la fiera della noia. E no, fare i mostri più grossi non basta. Peraltro il grande plot twist lo avevo capito dal minuto 2.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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Inviato il 27 agosto 2018 23:25
4 hours fa, Euron Gioiagrigia dice:

Se giudichi così Infinity War, non voglio sapere la tua opinione riguardo Thor Ragnarok.

 

 

L'ho apprezzato molto di più perché è esplicitamente una pagliacciata. Le aspettative con cui ci si mette a guardare un film contano, almeno per me.


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Lyra Stark
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Inviato il 28 agosto 2018 15:33

Capisco il punto di vista e condivido. Thor c'era la speranza che fosse qualcosa di epico e magari drammatico intitolandosi Ragnarok. Tutte cose di cui non c'è traccia.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
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They call him The Young Wolf
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A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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Inviato il 29 agosto 2018 21:26
Il 19/8/2018 at 14:57, hacktuhana dice:

Infine ringrazio tre asterischi-silk-tre stellette, per darmi la COLPA di fargli venir voglia di vedere tanti film :D

(interessante Soderbergh - > Che) attendo responso XD

 

 

Sappi che questa suprema colpa ti rende estremamente empio! XD

Per questo ti meriti il responso atteso e anche qualche altra trascurabile opinione in più... 

 

Che - l'argentino/guerrilla. 

Il Che di Soderbergh si articola in un dittico da guardare possibilmente ravvicinato. Risalta subito la differenza con cui i due episodi sono trattati. L'argentino ci mostra dei piani temporali intersecati tra loro: ci vengono mostrate alcune delle tappe della rivoluzione cubana - dalla cena in cui Guevara incontra Castro fino alla presa di Santa Clara e ciò che precede la marcia su L'Avana - intrecciate al discorso - e allo stesso viaggio a New York - del Che all'ONU. Il tutto in un percorso di crescita ed ascesa, sia del protagonista sia dello spirito rivoluzionario che anima i personaggi e le azioni. 

Guerrilla invece affronta con una cronologia lineare la guerriglia in Bolivia, creando un opposto climax negativo di discesa verso la sconfitta e morte del protagonista. 

Se posso permettermi un suggerimento, oltre a quello di spendere queste circa 4 orette a guardare il film, mi sento di dire di evitare il doppiaggio italiano e prediligere la versione originale (con o senza sottotitoli a seconda delle conoscenze linguistiche). Difatti, nella versione italiana si perde la peculiarità dell'essere straniero del protagonista, che è un tratto fondamentale della vicenda, sia in l'argentino, dove più volte è rimarcato proprio in relazione anche alla crescita del personaggio, ma anche in guerrilla, dove, forse, acquisisce ancor più centralità, in virtù della forte diffidenza e rifiuto dei boliviani verso i guerriglieri stessi. 

Fatto questo inciso, ho trovato molto apprezzabile il modo in cui viene trattata la figura di Ernesto Guevara de la Serna. È molto facile lasciarsi andare alla celebrazione del mito, invece la scelta qua è quella di presentarne il lato umano ed anche le contraddizioni, gli aspetti sia positivi sia negativi, che questo può incarnare. Ad esempio, colpisce una citazione della prima parte, in cui a domanda dell'intervistatrice Guevara risponde:

 

Un vero rivoluzionario è mosso dall'amore. Amore per l'umanità, per la giustizia, per la verità.

 

Una frase superficialmente molto idealista ma che trasuda una contraddizione di fondo: l'incompatibilità dell'amore per l'umanità e le uccisioni ed efferatezze che un'azione rivoluzionaria nella prassi richiede. Certo, restando ancorati alla stessa citazione, ci si può appellare all'amore per la giustizia, o all'amore per l'umanità nella sua totalità che trascende quello per il singolo. Sicuramente, dà occasione di riflettere a latere. 

Né viene negata la crudezza e, se vogliamo, ferocia della guerriglia stessa e di chi vi prende parte. Significativa, in questo senso, è la negazione del prete al disertore prima della sua esecuzione, perché il suo arrivo farebbe perdere troppo tempo. 

Neanche la fragilità del protagonista è negata o edulcorata, anzi acquisisce una funzione semantica nella circolarità con cui è presentata: l'asma di cui il Che soffriva viene particolarmente evidenziata nei momenti iniziali del primo episodio e negli ultimi momenti di guerriglia. Quasi a sottolineare la parabola di trionfo e sconfitta che pervade la totalità dell'opera. 

Come dicevo prima, non c'è eccesso nel mostrare il lato negativo, come non c'è eccesso nel mostrare il lato positivo. L'approccio sembra essere molto pacato, per certi versi documentaristico, quasi alla ricerca di una sorta di oggettività, che però non può essere completa, non trattandosi di un documentario. E nel lato positivo, una delle costanti, è il carisma che emana, soprattutto una volta acquisita una certa consapevolezza di sé, per cui, oltre all'adattamento, il plauso va anche ad una magistrale interpretazione di Benicio del Toro. 

Un'ultima considerazione va al finale, tanto com'è andata è storia nota, non spoilero niente. Di grande impatto è la scelta di mostrare la morte di Guevara in soggettiva e, dunque, attraverso i suoi stessi occhi finché in essi resta vita. E dopo che il suo corpo viene portato via in elicottero, la conclusione interrompe la linearità temporale della seconda parte con un flashback, che riporta il protagonista sulla nave verso Cuba, quasi a sottolineare di nuovo il suo essere straniero, la sua solitudine, la sua tensione, ed anche la diversa sorte rispetto ai fratelli Castro. 

A proposito dei fratelli Castro, piccolo inciso, non posso negare di aver apprezzato Rodrigo Santoro nella parte di Raul. XD

 

Niente, mi sono dilungata a sufficienza. Prossimamente aggiungo le mie considerazioni su Windriver, che ho visto da poco, concludendo la trilogia sulla moderna frontiera americana di Sheridan sceneggiatore (con qualche accenno anche a Sicario e Hell or High Water) e su episodio V e VI di Star Wars. Alla fine, prima di buttarmi su Rogue, ho deciso di vederli tutti in ordine cronologico (il IV lo avevo già visto). Anzi, su questa prima trilogia di Star Wars posso già dire che le parti più apprezzabili siano quelle in cui vediamo Luke interagire con Yoda e con Darth Vader. Infatti, ti fa venire voglia di vedere poi la storia di Anakin, che ho il sospetto possa rivelarsi più interessante rispetto a quella della generazione successiva. 

 


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

H
hacktuhana
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Inviato il 30 agosto 2018 20:00

Molto interessante, probabilmente avrò due film da vedere... grazie a Silk. 

 

Intanto mi sono visto due filmetti godibili e senza alcuna infamia, con qualche lode anche. 

 

Cell 213 di Stephe Kay:

Un horror onesto, che conta sulle buone prove attoriali di Michael(Yondu) Rooker, e il protagonista Eric Balfour(lo ricordo solo in serie tv), e in generale su un consolidato impianto inferno/redenzione/anima/sacrificio eccetera insomma XD senza creare troppa tensione, e basandosi più sulla scoperta, naturalmente si appoggia molto di più alle figure dei personaggi. 

 

Warcraft l'inizio di Duncan Jones:

Rilassante film sul fantasy classico che più classico non si può. Potrei dire che è quello che sarebbe dovuto essere Dungeons and Dragons, quando uscì il film, che invece era una vera fregatura XD

Del videogioco della Blizzard mi è capitato di vedere solo alcune fantastiche clip in CGI, e questo film ha il pregio di non sfigurare al confronto grafico, pur avvalendosi di attori reali, tipo Travis Ragnar Fimmel, forse mancava qualche bell'elfo XD

Ma chissà in futuro, visto che si chiama l'inizio... 

 


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Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 30 agosto 2018 21:07

Mah Warcraft e D&D mi sembrano sullo stesso piano, quello dell'inconsistenza. Certo il secondo ha degli effetti speciali imbarazzanti (ma draghi passabili) e un tono un po' troppo scanzonato quindi sembra perdere il confronto.

Tutto sommato però entrambi si presentano con pretese fantasy e una grande eredità sulle spalle e deludono, anche perché la storia è banalotta e piuttosto tirata via in tutti e due i casi. 

Menzione all'armatura ridicola del personaggio di Fimmel XD


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

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