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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Manifredde
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Inviato il 20 gennaio 2011 13:14

Io ho appena visto Tron Legacy.

Sceneggiatura:

Partendo dal presupposto che il primo Tron ha una delle peggiori sceneggiature che io abbia mai visto in un film (quasi mancasse proprio il 'mestiere'), non mi aspettavo certo un film di denuncia sociale da questo nuovo capitolo. Sono per questo abbastanza elastico verso una sceneggiatura che, pur non essendo impeccabile, neanche fa gridare all'orrore. L'unica vera nota di fastidio e' data dalla vena mistico-filosofica che hanno dovuto metterci a forza, come se da matrix in poi fosse una caratteristica necessaria per dare dignita' a un film di SF.

Ho apprezzato davvero molto la prima parte, dove si mostra davvero cio' che fu per Tron l'elemento distintivo nella sua veste rinnovata, trovato un po' noiosa la seconda parte e del tutto imbarazzante il finale telefonato.

Immagine:

Effetti speciali dignitosi. Nulla fa gridare al miracolo, ma vengono usati con competenza ed intelligenza, senza sbrodolare come fanno alcuni e nascondendo l'autocompiacimento dietro il (giusto) pretesto che il mondo e' virtuale. La coreografia rende giustizia e un merito particolare va ai designer che hanno ideato il nuovo stile visivo.

Suono:

Anche se il genere della colonna sonora non mi piace assolutamente, ho trovato che sposasse benissimo l'atmosfera del film.

 

In definitiva, uno dei 20 film dell'anno da vedere, anche se dubito che tra 10 anni qualcuno lo ricordera' ancora.


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satan_shark
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Inviato il 20 gennaio 2011 19:06

Tron è un film per Nerd-Informatici, di certo per nulla adatto ai genitori che hanno problemi ad utilizzare un forno a microonde o un lettore DVD...

Alla base rappresenta l'Utopia stessa dei programmatori. Nel primo episodio si parlava di Software Libero (Open Source) e degli albori della Rete, in questo si parla dell'evoluzione della Rete, e di programmi Intelligenti.


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zack86sq
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Inviato il 20 gennaio 2011 19:34

La versione di Barney. Di Richard J. Lewis. Con Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Minnie Driver, Rosamund Pike, Rachelle Lefevre.

Non ho letto il libro di Richler ma ci scommetto che molto di ciò che non va nel film, perchè di difetti ce ne sono, è dovuto alla paura che hanno avuto regista e sceneggiatori di arrivare ad un qualche confronto. Cercando di accontentare tutti, lettori, fan e non, il film si protrae cercando di tenere insieme le molte sfaccettature dell'opera letteraria senza riuscire ad imprimere il proprio marchio ad una trasposizione che si sapeva già sarebbe stata molto tormentata. Così Lewis si accomoda sul canovaccio di una commedia "innocua" "tranquilla", impiegandoci anche 130 minuti, omettendo gli aspetti più controversi (e forse più interessanti) del libro, per poi affrontare la parte più drammatica della storia in modo frettoloso. Molto spesso nella parte centrale si ha l'idea che si sia perso il filo con alcune scene che sembrano messe lì più che altro per mantenere una certa fedeltà al libro, ma che nella versione cinematografica sono totalmente inutili. Fortunatamente ci pensa Paul Giamatti a riempire il vuoto intorno a sè con l'ennesima interpretazione fantastica. Ottimi anche i siparietti con un Dustin Hoffman a proprio agio nei panni del padre di Barney. Mi aspettavo un dramma, ho assistito ad una commedia leggera, quasi per famiglie, in alcuni momenti davvero divertente. Sufficiente.


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Blindevil
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Inviato il 22 gennaio 2011 1:03

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Hole in the sky, di Kumakiri Kazuyoshi, con Terajima Susumu, Kikuchi Rinko, Tobayama Bunmei, Sawada Shunsuke, Gondo Syunsuke. Ichio gestisce insieme al padre un piccolo ristorante ritrovo di camionisti e viaggiatori di passaggio. Un giorno entra nella sua vita la giovane Taeko, appena lasciatasi col suo ragazzo. Tra i due nascerà un rapporto che li cambierà entrambi. Kukamiri dirige un film sulla solitudine, entrando nel quotidiano dei personaggi, raccontando una piccola storia che ha più di un'attinenza con la realtà. Una commedia dolceamara, sulla ricerca di se stessi e sul porsi un bilancio della propria esistenza, che vede in Terajima e nella Rinko gli interpreti perfetti, immersi in un paesaggio semplice ma altrettando splendido e che scaturisce forte emozioni. Appartato.


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sharingan
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Inviato il 22 gennaio 2011 13:01

Qualunquemente di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Salvatore Cantalupo, Lorenza Indovina

A Marina di Sopra, nella Calabria profonda, si teme che possa essere eletto sindaco un politico onesto e senza macchia e allora un gruppo di persone sponsorizzano la discesa in campo del corrotto Cetto LaQualunque, di ritorno da un periodo di latitanza all'estero. Antonio Albanese porta al cinema il personaggio più riuscito da lui creato e che l'ha condotto al successo, ma il risultato è buono solo in parte. La difficoltà maggiore è quella di costruire una storia intorno a una maschera che è concepita per il cabaret; qui la fatica si sente e si vede e l'impressione è che la trama sia soprattutto un'insieme di sketch sovrapposti, buoni per palcoscenici come "Zelig" ma meno adatti al cinema, dove la sceneggiatura è unica e si segue un filo narrativo ben preciso. Certo Albanese è bravissimo ed è sempre geniale, ma purtroppo ripete troppo spesso le stesse battute o ricicla frasi che fanno parte sempre dello stesso contesto. La satira politico-sociale è anche troppo sempliciotta, tendente a strappare la risata facile anche con inserti frequenti di volgarità e finisce così per depotenziare l'impatto polemico-critico della pellicola. VOTO: 2,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 23 gennaio 2011 18:52

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Il mio nemico, di Wolfgang Petersen. Con Louis Gossett jr, Brion James, Dennis Quaid, Richard Marcus, Carolyn McCormick. Durante la guerra stellare tra l'umanità e il popolo alieno dei Dracon, due piloti appartententi alle opposte fazioni si ritrovano da soli su un pianeta sconosciuto, impossibilitati ad andarsene. Dopo l'iniziale ostilità, diventeranno amici nella solitudine di un luogo deserto. L'incipit è quello del classico di Boorman Duello nel pacifico, con Mifune e Marvin, cui naturalmente qui Quaid e Gosset Jr. in vesti "mostruose" non rendono minimamente giustizia. La seconda parte sembra invece un racconto di pacifismo e uguaglianza tra le razze, infarcito di banalità retoriche tipicamente hollywoodiane. Peccato, perchè l'ambientazione era suggestiva, così come l'incomprensibile lingua "drac", tra gli spunti più interessanti di tutto il film. Ingenuo.


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Inviato il 23 gennaio 2011 23:52

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Humanity and paper balloons, di Sadao Yamanaka, con Chojuro Kawarasaki, Kanemon Nakamura, Tsuruzo Nakamura, Choemon Bando, Sukezo Sukedakaya. Tokyo, 18° secolo. In un quartiere povero, si intrecciano le vite della misera gente e quelle dei cosiddetti nobili. Un ex-samurai e un giocatore d'azzardo cercano di lottare per sopravvivere a questa lotta impari, fatta di soprusi e piccole ingiustizie. L'ultimo film di Yamanaka, conosciuto anche come The ballad of the paper balloons, è una storia di povertà ambientata nell'era feudale, con un'ottima caratterizzazione dei protagonisti, anche secondari. Già dall'inizio, che si apre con il suicidio di un abitante del luogo, si comprende l'ambientazione priva di speranza in cui i personaggi sono immersi, salvo poi esprimersi in effimere rivincite. Nonostante gli oltre 70 anni sulle spalle, la pellicola ha retto bene al peso del tempo, rivelandosi un'Opera se non fondamentale, quantomeno importante, per osservare il cinema pre-bellico del Sol Levante. Esistenziale.


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Inviato il 24 gennaio 2011 3:37

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L'uomo che uccise Liberty Valance, di John Ford. Con John Wayne, John Carradine, Edmond O'Brien, James Stewart, Lee Marvin, Lee Van Cleef. L'avvocato Ransom Stoddard arriva in un paesino del west dove spadroneggia il crudele fuorilegge Liberty Valance. Unico che sembra tener testa al bandito è il carismatico allevatore Tom Doniphon, ancora legato alle vecchie leggi del West. Un classico del Cinema western, in un racconto di passaggio tra la vecchia era delle pistole e l'imminente sguardo al volto nuovo del Paese, fatto di leggi e politica. Il personaggio di Wayne, come in tante altre occasioni, incarna l'archetipo mitico della frontiera, portatore di giustizia che risponde alla violenza con l'azione. Girato in uno splendido bianco e nero, pone un forte accento sulla caratterizzazione dei personaggi e sulla disillusione di un mondo che andava scomparendo. Malinconico.


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Inviato il 25 gennaio 2011 0:03

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Alone across the Pacific, di Kon Ichikawa, con Yûjirô Ishihara, Masayuki Mori, Kinuyo Tanaka. Il sogno di un uomo che vuole attraversare a bordo della sua piccola barca l'Oceano Pacifico, partendo da Osaka per arrivare a San Francisco. Ichikawa, il Maestro de L'arpa birmana, dirige un film su un'impresa dal sapore epico, evitando ogni tipo di retorica e riuscendo nei circa 100 minuti a coinvolgere nelle vicende del solitario protagonista. Merito soprattutto degli svariati flashback, che mostrano i contrasti famigliari precedenti alla partenza, e dell'ottima caratterizzazione riservata all'ostinato natante, pronto a tutto pur di riuscire nella sua missione. Uno stile di regia claustrofobico, ma allo stesso tempo ricco di suggestive inquadrature sulla vastità dell'Oceano, per un'Opera dalla fruizione più semplice di quanto si potrebbe inizialmente presupporre. Acuto.


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satan_shark
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Inviato il 25 gennaio 2011 18:01

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Skyline di Colin e Greg Strause, con Eric Balfour e Donald Faison.

Spoiler Warning!

Quello che sembrava una sorta di seguito di Indipendence Day è in realtà molto di più un vero e proprio minestrone che mischia assieme davvero di tutto. Oltre il già citato film si trovano concept tratti da La Guerra dei Mondi, The Mist, Matrix, i Mind Flyer di D&D, gli Zerg di Starcraft, fino ad arrivare a qualcosa a metà tra Hulk, Prototype e Wolverine.

Il film inizia con un flashback rispetto l'inizio dell'invasione aliena allo scopo di introdurre i protagonisti. Purtroppo l'espediente seppur interessante come concetto è pessimamente realizzato, si limita semplicemente a mostrare i personaggi ad una superlussuosa festa di compleanno senza approfondire particolarmente sulla loro vita, ed il loro carattere.

Finita la festa, nel cuore della notte comincia l'invasione aliena. Da delle enormi astronavi all'apparenza ipertecnologiche e metalliche vengono lanciate al suolo delle sfere di luce blu estremamente luminose, chiunque le guarda viene ipnotizzato ed è forzato a tentare di raggiungerle. Come si esce allo scoperto si viene letteralmente aspirati all'interno dell'astronave. Gli alieni sono una razza succhiacervelli come i Mind Flyer, una volta catturati gli umani li decapitano e ne estrapolano il cervello con tanto di colonna vertebrale ancora attaccata (ma non erano stati decapitati??? Mah!).

 

Dopo aver resistito al primo attacco comincia ad albeggiare, i protagonisti si affacciano alle finestre prima e poi salgono sul tetto per controllare la situazione. La città è semideserta, ed anche il palazzo, intanto comincia una seconda fase dell'attacco con delle creature xenomorfe volanti che sono un incrocio tra le Seppie di Matrix con la testa delle Idralische di Starcraft. Sono esseri completamente biologici con occhi che emettono la luce ipnotica blu sia sulla testa che sui tentacoli. A questi se ne aggiungono altri, quadrupedi enormi in grado di arrampicarsi e di sparare tentacoli ricoperti di ventose dalle zampe.

Sono passate solo poche ore ed i protagonisti cercano in tutti i modi di scappare dal palazzo, per andare al porto, rubare una barca ed andare al largo. La fuga fallisce come i protagonisti provano ad uscire dal garage dove gli alieni stavano ad aspettarli, due dei protagonisti muoiono e decidono di tornare sull'attico dove ancora una volta vengono rapiti dal raptus della fuga in mare. Incomprensibile invece la totale mancanza di tentativi per sfuggire agli effetti ipnotici degli alieni, basterebbe stare nei corridoi o in stanze non dotate di finestre per evitare qualsiasi problema, così come l'utilizzo di semplici bende sugli occhi. Ancor più incomprensibile come questi effetti si manifestano solo in alcuni casi, spesso i protagonisti si trovano faccia a faccia con gli alieni ma non subiscono affatto gli effetti delle luci.

Incomprensibile anche la totale assenza di forze dell'ordine e forze armate in una megalopoli come Los Angeles. Il primo tentativo di resistenza avviene nella notte successiva con solamente una jeep dotata di mitragliatore. Il giorno successivo le cose incomprensibili restano una costante, tutte le astronavi tranne una spariscono, giunge un attacco arereo da parte dei che viene facilmente contrastato non si sa come in quanto gli alieni volanti non sono dotati di armi. Tanto per non farsi mancare nulla nell'attacco si lancia anche un missile atomico contro l'astronave. Ci si poteva aspettare uno scudo energetico invece niente, l'astronave viene abbattuta con facilità, la città invece non subisce danni tranne qualche scossa dovuta all'esplosione ma i palazzi restano miracolosamente integri!

Sembrerebbe l'epilogo della vicenda ed invece ecco il colpo di scena che non ti aspetti, gli alieni sono immortali ancora più di Wolverine! Si rigenerano con facilità estrema (anche se le si apre il cervello in 2 con un'ascia), tutte le creature tornano in vita ed escono dai resti dell'astronave anch'essa un essere biologico che comincia a rigenerarsi a sua volta. Se tutto ciò non bastasse Jarrod che ha visto più volte le luci blu, ha cominciato a sviluppare poteri simili a quelli di Hulk, quando si arrabbia diventa parzialmente alieno sviluppando una forza straordinaria.

Il finale aggiunge ulteriori dubbi. Jarrod e la compagna, gli ultimi due protagonisti rimasti in vita vengono catturati e portati all'interno dell'astronave. Qui viene svelato uno dei misteri, ma la cosa va a cozzare con quanto visto precedentemente. I cervelli degli umani vengono presi e messi nei corpi degli alieni per dargli vita, ovvio che questo va a cozzare con quanto visto precedentemente dove gli alieni seppur distrutti da un'esplosione atomica o col cervello spappolato si rigeneravano lo stesso. Poi non si spiega perchè il cervello di Jarrod e solo il suo è diverso da quello di tutti gli altri ed è l'unico che mantiene i ricordi e la coscienza dell'essere umano prima che venisse decapitato. Ed ovviamente non poteva far altro che liberarsi con il corpo di un alieno.

 

L'unica cosa che sembra riuscita in questo film è il senso di impotenza dei protagonisti contro un nemico imbattibile.

Per il resto la sceneggiatura è pessima e la realizzazione tecnica non è da meno. Gli effetti speciali, soprattutto le esplosioni sono fatte in totale economia al punto tale da ricordare quelle dei primi Star Wars o Star Trek nella serie classica. (Eccone alcuni esempi: Link 1 - Link 2)

Incomprensibile!!

Voto 4/10


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Inviato il 26 gennaio 2011 1:23

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Otello, di Orson Welles. Con Fay Compton, Orson Welles, Suzanne Cloutier, Michael McLiammoir, Robert Cook. Il Perfido Iago trama subdolamente alle spalle del Moro Otello, generale della repubblica di Venezia. Riuscirà a insinuare in lui il dubbio che l'amata Desdemona lo tradisca con il fidato Cassio. Sublime interpretazione cinematografica del classico di Shakespeare, con un Welles assoluto mattatore, sia in fase di regia, influenzata dal cinema russo e di grande potenza visiva (con uno splendido bianco e nero), che su territorio attoriale, con una prova maestosa nei panni del Moro. Eccelso anche il resto del cast, per un film intenso che si pone come pagina di grande Cinema. Magnetico.


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Inviato il 27 gennaio 2011 2:55

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Non sono un amante dei film della Disney; come tutti da piccolo sono cresciuto con i vari film d’animazione che hanno realizzato: Il re leone, La bella e la bestia, Hercules, Toy Story e molti altri, però i più recenti non li ho visti, eccetto qualcuno che sinceramente non mi ha fatto impazzire come La principessa e il ranocchio o Cars. Quindi quando questo film uscì al cinema decisi di snobbarlo alla grande per dedicarmi ad altro; ora con il senno del poi mi sono reso conto di aver sbagliato, un film del genere al cinema me lo sarei goduto molto di più. Parlando del film in se devo dire che è un capolavoro, non tanto per com’è realizzato, ovviamente il tutto è di alta qualità come ci ha sempre abituato la Disney; ma la cosa più importante è che, almeno per quanto mi riguarda, per tutta la durata del film mi ha fatto tornare un bambino, un bambino che accettava quello che vedeva senza rifletterci troppo e che rideva, divertito dalle gag, e che si emozionava per le scene romantiche che ci sono e infine che sperava che le cose si risolvessero bene per i due eroi. Considerando a cosa siamo abituati oggi, a cosa c’è in circolazione un film in grado di donare queste emozioni è ciò di cui si ha bisogno. È stato come tornare alle origini e vedere per la prima volta film come Aladin o La bella addormentata nel bosco. Un film del genere va certamente visto e rivisto. Un nuovo Classico Disney come si deve e che si farà ricordare nel corso degli anni.


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satan_shark
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Inviato il 27 gennaio 2011 14:07

Come ho spesso affermato negli ultimi anni i film di Animazione Disney/Pixar e Dreamworks sono decisamente molto migliori della maggior parte dei Cinepanettoni nostrani ed anche quelli USA, per non parlare anche di moltissimi altri film (Vedi Skyline che ho da poco recensito).


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Blindevil
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Inviato il 28 gennaio 2011 3:49

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Detective story, di Takashi Miike, con Kai Ato, Tomoharu Hasegawa,Toru Kazama, Kurôdo Maki, Kazuya Nakayama, Asae Oonishi, Yuya Uchida. Il bizzarro detective Raita Kazama si trova ad indagare su una serie di delitti in cui giovani donne vengono uccise e subiscono l'asportazione di un organo. Ben presto si trova ad essere lui stesso il maggiore sospettato degli omicidi. Con l'aiuto del suo vicino di casa cercherà di provare la sua innocenza. Vera e propria detective story fuori dalle righe, in pieno stile Miikiano. Ricca di ironia nera, splatter a go-go, soluzioni stravaganti, regala circa 100 minuti di macabro divertimento, arrivando a citare nello svolgersi degli eventi anche il pensiero di Rudolf Steiner, eccentrico filosofo tedesco. Bravissimi i protagonisti, in continuo bilico tra la farsa e l'atmosfera poliziesca più cupa: in definitiva, un ennesimo bersaglio centrato per il maestro nipponico. Stravagante.


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Guardiano della notte
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Inviato il 30 gennaio 2011 14:58

Ieri sera sono andato al cinema con alcuni miei amici a vedere "Immaturi", di Paolo Genovese.

Un gruppo di trentottenni, un tempo compagni di classe al liceo classico Giulio Cesare, di Roma, riceve una raccomandata dal Ministero della Pubblica Istruzione. A causa di un cavillo (un membro della loro commissione esaminatrice agli esami di maturità non era laureato), tutta la loro classe è costretta a ripetere l'esame di maturità, pena l'invalidità di tutti i titoli successivamente presi. E così, Giorgio (neuropsichiatra infantile dalla vita apparentemente perfetta ma in realtà in crisi per l'annunciata gravidanza della compagna, Raoul Bova), Lorenzo (agente immobiliare felicemente "bamboccione", Ricky Memphis), Piero (conduttore radiofonico di RTL 102.5 e incapace di accettare l'idea di invecchiare, Luca Bizzarri), Virgilio (donnaiolo impenitente che ai tempi del liceo aveva rovinato una relazione a Giorgio con la bella Eleonora, Paolo Kessisoglu), Francesca (capo cuoca affetta da sessodipendenza e corteggiata dal figlio del proprietario del ristorante dove lavora, Ambra Angiolini) e Luisa (manager di un'industria alimentare e mamma a tempo pieno della piccola Penelope, abbandonata dal marito e un tempo innamorata di Lorenzo, Barbora Bobulova) si ritrovano insieme, come vent'anni prima, per preparare di nuovo l'esame. Sarà l'occasione per confrontare le loro esperienze di vita e scoprire che, in fondo, sono tutti rimasti un po' "immaturi".

Il film si dipana leggero e gradevole per tutti i suoi 108 minuti di durata. La trama è tutto sommato semplice (le vite e i problemi dei protagonisti s'incontrano e si sviluppano grazie all'esame), ma è resa con mestiere da Genovese, che sa fare ben interagire i protagonisti. Qualche incertezza sui personaggi secondari, sebbene i genitori di Lorenzo (due bravissimi Maurizio Mattioli e Giovanna Ralli) siano assolutamente irresistibili. La comicità è diffusa un po' ovunque, ma con garbo, con Lorenzo responsabile principale delle risate in sala. Brevi ma interessanti i momenti di riflessione, particolarmente per chi, come me, ha già da un pezzo superato il periodo spensierato dei 18 anni. Piccola nota di colore personale: ho visto il film con due mie carissime amiche dei tempi del liceo, in un cinema distante nemmeno cento metri dal liceo dove andavamo. Spettacolo...

In definitiva, un film che consiglio a chiunque ami le storie gradevoli ma non scevre di spunti di riflessione, particolarmente agli ex compagni di scuola che, come me, ancora oggi si vedono regolarmente con quelli che erano, sono e saranno sempre gli amici di una vita.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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