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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Blindevil
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Inviato il 19 dicembre 2010 0:12

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My little eye, di Marc Evans con Bradley Cooper, Sean Cw Johnson, Kris Lemche, Nick Mennell, Stephen O'Reilly, Laura Regan, Jennifer Sky. Cinque ragazzi sono rinchiusi da mesi in un chalet isolato pensando di partecipare a un reality show trasmesso via internet. La verità sarà molto più diabolica. Uscito nel 2002, in piena overdose (che continua tuttoggi) di reality show, il film di Evans più che un horror è uno specchio della realtà sociale in cui ci troviamo, e di come l'occhio voyeuristico conquisti, inspiegabilmente, milioni di persone. Nonostante la storia sia prevedibile, è comunque un discreto prodotto di genere che risulta ben più interessante di un qualsiasi b-movies di genere. Spiato.


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Inviato il 21 dicembre 2010 18:27

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Wild animals, di Kim Ki-Duk. Con Cho Jae-Hyun, Jang Dong-jik, Ryun Jang, Sasha Rucavina. A Parigi due coreani, un pittore e un ex-soldato, diventano amici, immischiandosi in un giro malavitoso dal quale poi sarà difficile uscire. Nel frattempo ognuno dei due è alle prese con pene d'amore più o meno complicate. Per il suo secondo film Ki-duk si trasferisce a Parigi, con rimandi autobiografici, ma non perde il suo smalto di folle poesia malinconica e decadente. La storia di una combattuta amicizia nel mezzo di drammi più o meno paradossali, con il classico finale struggente tipico del maestro coreano. Animali selvaggi che scorazzano per la capitale parigina, in una giunga di asfalto e cemento dove ogni giorno devono correre più veloci della belva insita nell'uomo per sperare di gustare scampoli di felicità. Alcune scene, il pesce "contundente" e il rapporto tra le statue, dell'anima e dell'apparenza, sono sempre di sublime bellezza. Qualche leggero calo di stile in fase registica non compromette comunque un, ottimo, risultato finale.


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Inviato il 22 dicembre 2010 5:46

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Detective Dee and the mistery of the phantom flame, di Tsui Hark. Con Andy Lau, Tony Leung Ka Fai, Carina Lau, Bingbing Li, Lu Yao. Per la prima volta una donna è destinata a diventare imperatrice della Cina, ma sono molti i nemici che bramano per eliminarla. Alcuni dei suoi uomini più fidati muoiono per una combustione interna, che nessuno riesce a spiegare. Viene così liberato da una lunga prigionia il detective Dee, ai tempi oppositore della futura regnante, che dovrà far luce sull'accaduto. Tsui Hark dirige un'avventura spettacolare, colorata, avvincente, ricca di tutti i più riusciti topoi del genere, innescando due ore di puro divertimento accompagnato da una buona dose di epica. Un wuxia / mistery ricco di colpi di scena, di splendidi combattimenti, di una fotografia impeccabile e di un cast in grandissima forma, Andy Lau e Carina Lau su tutti. Il maestro di Hong Kong torna alla grande, con una pellicola imperdibile per i suoi fan e per gli amanti del genere, che qui trovano quanto richiesto con in più una gran dose di stile di pieno marchio Tsui Hark. Sfolgorante.


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Inviato il 23 dicembre 2010 2:36

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Mahjong, di Edward Yang, con Chen Chang, Tang Congsheng, Elaine Jin, Carrie Ng, Virginie Ledoyen. A Taipei, capitale di Taiwan, arriva una giovane ragazza francese alla ricerca del suo ex-ragazzo, fuggito lì tempo prima. Finirà invischiata in una gang di piccoli delinquenti che si barcamenano tra piccole truffe. Yang offre un ritratto decadente di un disagio giovanile in una Taiwan occidentalizzata, in una città senz'anima mostrata con un cinismo razionale e dove i protagonisti si muovono come pedine del mahjong, come marionette alle prese con un gioco più grande di loro. Parlato per buona parte in lingua inglese, vede la presenza di una brava Ledoyen, qui giovane e identica a una certa Natalia Portman. Il finale, pur stonando un pò con il mood generale dell'opera, è ricco di un romanticismo disincantato che conclude nel migliore dei modi una storia di tante vite alla ricerca di una loro identità. Sensibile.


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sharingan
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Inviato il 25 dicembre 2010 13:49

Halloween VI: la maledizione di Michael Myers di Joe Chappelle con Donald Pleasence, Paul Rudd, Marianne Hagan, Mitch Ryan

Subito viene rivelato cosa è avvenuto alla fine dell'episodio precedente. Non rivelo il contenuto esatto per non rovinare la (stupidissima) sorpresa ma certo non si può dire l'introduzione del druidismo abbia dato una spinta in avanti a questa declinante saga. Si tratta senza ombra di dubbio del peggior episodio della serie di Halloween, con una trama imbarazzante, attori molto al di sotto la media e una sensazione di generale sciatteria, tra cui una regia che sa molto di televisivo. La carenza di idee spinge gli sceneggiatori a cercare nuove vie meno praticate, ma quando queste nuove vie si rivelano ancor più inutili e ridicole delle precedenti viene difficile trovare qualche elemento positivo in questa pellicola, che comunque difetta praticamente di tutto. VOTO: 1/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 26 dicembre 2010 14:37

Centurion di Neil Marshall con Michael Fassbender, Dominic West, Olga Kurylenko, Noel Clarke

In seguito ad una fallita missione contro la popolazione scozzese dei Pitti,un piccolo gruppo di soldati romani sopravvissuti al massacro cerca di sfuggire ai terribili inseguitori, desiderosi di vendetta per l'uccisione del figlio del loro re. Un buon film d'azione/storico che rinverdisce la leggenda della IX Legione, misteriosamente scomparsa nel corso del II secolo e sulla quale sono state fatte diverse ipotesi e scritte diverse storie più o meno fantasiose. In questo caso è apprezzabile la regia di Marshall, già regista dell'ottimo horror "The Descent", capace di dare una propria impronta alla pellicola, soprattutto nelle scene plastiche e di movimento, in cui riesce a dare vita con successo alla tensione dei personaggi. Belle anche le ambientazioni, naturali e non, compresi i giochi di luce che finiscono per caratterizzare ottimamente il contesto della vicenda e dare credibilità alla storia. Film molto veloce, con poche pause, girato essenzialmente per divertire il pubblico e che riesce nel proprio intento, anche se è privo di spunti particolarmente felici che lo elevano al di sopra della piena sufficienza, compresi gli attori (buoni, ma non eccezionali. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Eddard Seaworth
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Inviato il 26 dicembre 2010 17:27

M.A.S.H.di Robert Altman, con Donald Sutherland, Eliott Gould, Robert Duvall, e vari altri. La storia di tre medici militari che, nel bel mezzo della guerra di Corea, gestiscono l'ospedale più scalcagnato e disorganizzato possibile, da un lato cercando di fqare il loro dovere, dall'altro comportandosi come i classici medici boccaceschi che si portano a letto le infermiere e lucrano sui rifornimenti. Al di là di una superficialissima patina di umorismo crasso (per intenderci, quello usato ed abusato in Italia con i filmini della dottoressa al distretto militare) Altman ed i suoi attori vanno a fondo con una satira tagliente ed una feroce critica agli apparati militari ed alla loro organizzazione, al "non detto" ed al "non si deve dire". Un film da vedere e rivedere, buono tanto per la serata tranquilla quanto per il pomeriggio impegnato.

voto 5/5

 

Un amore di testimone (ma il titolo originale inglese è Made of Honour), con Michelle Monaghan e Patrick Dempsey, leggerissima commediola che rovescia il film di Julia Roberts Il matrimonio del mio migliore amico: Tom ha finalmente capito e deciso che Anna, la sua migliore amica, è la donna della sua vita, ed è deciso a dirglielo non appena lei tornerà dalla Scozia, dove si è recata per lavoro. Il problema è che lei torna, ma felicemente fidanzata e prossima al matrimonio con Colin MacMurray, un duca scozzese proprietario della più grande distilleria di Scozia, per chiedergli di essere la sua damigella d'onore! Da qui la classica, ma ben gestita, commedia in cui lui cerca di riconquistarla (sfidando agli Highland Games il vincitore stratitolato) e contemporaneamente di aiutarla...non vi racconto il finale, e non do titoli: il protagonista mi è diventato antipatico nel momento stesso in cui ha pronunciato la fatidica frase odio la Scozia!!!


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satan_shark
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Inviato il 28 dicembre 2010 21:38

Le Cronache di Narnia: Il Viaggio del Veliero

Il terzo episodio della saga di Narnia cambia veste ed abbraccia il 3D. In questo nuovo capitolo i quattro fratelli sono separati e solamente Lucy ed Edmund tornano a Narnia assieme al loro cugino Eustace, dal carattere particolarmente snob.

Giunti nel mondo di Narnia i tre si ritrovano sulla Nave del Principe Caspian, alle prese con il mistero della sparizione di 7 Lord di Narnia e di molti marinai. Il gruppo scopre presto la presenza di una misteriosa Isola del Male in grado di materializzare gli incubi peggiori di chi vi si avvicina (facile l'analogia con l'Omino dei Marshmallows del primo Ghostbuster, anche se già presente nel libro). Nel corso del film i protragonisti si confronteranno con problemi di autostima adolescenziali che hanno il loro culmine sull'Isola del Male.

Il film scorre piacevole e lineare, senza particolari colpi di scena. Purtroppo non mancano alcune scelte dei protagonisti illogiche o insensate che ne minano qua e là la trama.

Come lo sbarcare dalla nave di notte per poi dormire tutti sulla spiaggia senza nessuna guardia, oppure Lucy che si intrufola in un'abitazione e perde tempo a guardarsi intorno e sfogliare il libro degli incantesimi.

 

Sotto l'aspetto tecnico il 3D si rivela spesso essenziale sia per conferire un'aura ancor più magica a determinate scene, ma soprattutto per la resa volumetrica della nebbia verdastra che materializza gli incubi dei marinai.

Voto: 7/10

 

Megamind

La Dreamworks torna al cinema con il classico film animato di Natale. Un film divertente sia per i ragazzi ed ancor più per i più grandi figli degli anni '70 e '80, sarebbe quasi da vedere col pulsante Pausa a portata di mano per notare tutte le citazioni e gli Easter-Egg presenti un po' ovunque.

La trama racconta la storia di 2 alieni (sarebbe meglio dire 3 per non sminuire il partner Piranha di Megamind) mandati da neonati con una navetta sulla terra quando il loro pianeta d'origine era sull'orlo dell'autodistruzione. Metroman si ritrova in una navetta d'oro ipertecnologica e con tutti gli optional ed arriva sotto l'albero di natale di una ricca e nobile famiglia di Metrocity, d'altrocanto Megamind ed il suo socio Minion si trovano su una navetta un po' sgangherata che atterra nel carcere di massima sicurezza di Metrocity e qui viene allevato dai peggiori criminali. Il primo diventa un supereroe estremamente esibizionista, vanitoso, e perfettino, il secondo un supercriminale particolarmente imbranato. Tutto cambia quando Megamind riesce ad eliminare Metroman e diventare padrone di Metrocity, la noia se ne impadrona e decide quindi di creare un nuovo Supereroe.

Numerosissime e spassosissime le gag e le citazioni, Minion ha un esoscheletro a forma di gorilla ed in una scena imita Donkey Kong, oppure i manifesti politici che imitano il celebre "Yes We Can" in blu e rosso di Obama, ma la scena più divertente riguarda la citazione duplice di Marlon Brando nel ruolo del Mentore e Padrino (dalla trilogia de Il Padrino) del nuovo supereroe creato da Megamind.

Voto: 8,5/10


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sharingan
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Inviato il 29 dicembre 2010 10:11

The Tourist di Florian Henckel von Donnersmarck con Angelina Jolie, Johnny Depp, Paul Bettany, Timothy Dalton

La bella Elise Clifton-Ward, ricercata internazionale, deve incontrare Alexander Pierce, uomo da lei amato e ricercato anch'egli dalla polizia di mezzo mondo e che si pensa possa aver cambiato volto con un'operazione facciale. Elise, durante un viaggio in treno per Venezia, si siede vicino a Frank Tupelo, insegnante americano di matematica dall'aspetto non troppo dissimile a quello di Pierce, per far credere all'Interpol che costui sia proprio il suo amante e depistarne le tracce. L'ingenuo matematico sarà così coinvolto suo malgrado in una storia di spie, servizi segreti, inseguimenti e quant'altro. Si tratta probabilmente della più grossa delusione cinematografica dell'anno e il punto più basso della carriera sia di Angelina Jolie che di Johnny Depp. Bisognava davvero mettersi d'impegno per riuscire a costruire un film così brutto intorno a una coppia d'attori di questo livello, ma lo sforzo ha dato i suoi frutti. Va subito detto che le due star sono sfruttate malissimo, soprattutto la Jolie appare come una statua di marmo da ammirare più e più volte per la propria bellezza, ma senza un minimo di costruzione del personaggio in più; un filino meglio Johnny Depp, ma nemmeno più di tanto. Ma il problema più grosso è che non si sa bene che cosa raccontare: una spy-story? Debole e piena di luoghi comuni, con scene d'azione già viste e riviste in molti altri film e con costruzioni plastico-visive al di sotto della media; una storia d'amore? Assolutamente non credibile, se consideriamo che i due attori protagonisti si vedono per un tempo relativamente breve e che non sembrano nemmeno così convinti di quello che fanno; una commedia? Forse questo è l'intento principale, ma si ride davvero poco. Si aggiunga che il cast di contorno è, o imbarazzante (su tutti gli attori italiani scadentissimi), o inadeguato alle parti, senza contare che il finale è ampiamente prevedibile fin dall'inzio. Cosa rimane di positivo oltre la bellezza di Angelina Jolie? Ho davvero difficoltà a trovare altri spunti in questo senso. VOTO: 1,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
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Blindevil
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Inviato il 02 gennaio 2011 12:15

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Il ritratto della signora Yuki, di Kenji Mizoguchi. Con Michiyo Kogure, Koshiko Kuga, Ken Uehara, Eijiro Yanagi. La signora Yuki, di nobile famiglia, è sposata con un uomo che non la ama e non si fa scrupolo di farla soffrire. La donna è innamorata platicamente, ricambiata, di un gentile medico, ma le cose si complicano quando il marito torna a casa, nel frattempo trasformata in una locanda, con la nuova amante. Mizoguchi e la donna, ancora una volta in un crudo ritratto di sofferenza e disperazione in un mondo dove il sesso femminile era ancorato a vecchi ed arcaici valori. Lo sguardo tenero, ma allo stesso tempo spietato, con cui il Maestro giapponese racconta la sua protagonista, si avvale dell'ottima prova della bella Michiyo Kogure, accompagnata da un cast di suoi pari. Ricco di suggestioni il tragico finale. Tormentato.


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Inviato il 02 gennaio 2011 14:40

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TRON Legacy

Torna sul grande schermo il celebre TRON, film Culto degli anni '80. Ha visto gli schermi per la prima volta nel 1982 ad opera della Disney che va aldifuori dei suoi canoni standard ed è stato precursore dei moderni film Pixar e Dreamworks.

In questo sequel torna Jeff Bridges nel ruolo di Kevin Flynn, programmatore e creatore di videogiochi per la Encom.

Kevin Flynn con Lora ed Alan una volta usciti dal mondo virtuale giungono alla presidenza della Encom, posto che spettava di diritto a Kevin per l'aver sviluppato i software della Encom. Flynn effettua altri viaggi nel mondo virtuale e trasforma il suo alter ego CLU in un programma permanente che deve gestire il sistema e creare il Sistema Perfetto. Purtroppo nei piandi di CLU il Sistema Perfetto non devono essere presenti elementi imprevedibili come i "Creativi" ovvero i programmatori che entrano dall'esterno nel sistema o le ISO Programmi Isomorfi dotati di coscienza. Per questo motivo CLU impedisce a Kevin Flynn di uscire dal mondo virtuale ed una volta chiusosi il portale gli da la caccia per impossessarsi del suo disco-dati nel quale sono presenti le informazioni per utilizzare il Laser che consente di entrare ed uscire dal Mondo Virtuale.

Passano 20 anni e non si ha più notizia di Kevin Flynn, finchè Alan non riceve un suo messaggio ed informa Sam Flynn figlio di Kevin che trova il server con il mondo virtuale, vi entra e ne va alla scoperta, dove incontra CLU, Tron (alter ego di Alan ed assoggettato da CLU), il padre Kevin e l'ultima delle ISO non acora distrutta da CLU.

Tecnicamente il film è ben realizzato e nella prima parte sfrutta un interessante mix di 2D e 3D, le scene del mondo reale sono tutte rese in 2D, mentre quelle all'interno del mondo virtuale sono in 3D. Inoltre tutti i ricordi di Kevin Flynn sono resi in stampo fumettistico in bianco e nero e con i retini tipici della stampa di un tempo. Anche con questo film il 3D non è solo un orpello per lanciare oggetti in faccia allo spettatore, ma serve a dare profondità alle scene.

La colonna sonora griffata dai Daft Punk la fa costantemente da padrone e si rifà spesso alle note composte da Vangelis per Blade Runner. Le musiche sono piene, potenti ed epiche come non mai, quasi una versione moderna ed elettronica dei capolavori di Howard Shore per Il Signore Degli Anelli che da sole regalano anche più di mezzo punto alla valutazione complessiva del film.

Voto: 7,5/10


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Inviato il 05 gennaio 2011 18:35

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Born of hope, di Kate Madison, con Christopher Dane, Beth Aynsley, Kate Madison, Danny George, Iain Marshall, Andrew McDonald. Arathorn, capo degli uomini dell'Ovest, si oppone strenuamente all'invasione di orchi, agli ordini del crudele Sauron, che razziano i villaggi alla ricerca di un misterioso anello. Quando salva da un agguato la bella Gyraen e la sua famiglia, se ne innamora e darà con lei alla luce un figlio, Aragorn, l'unica vera speranza per la Terra di Mezzo. Kate Madison, attrice e regista, firma una sorta di prequel amatoriale della trilogia di Peter Jackson ispirata alla mitologia tolkeniana. Nonostante gli ovvii limiti tecnici, i circa 70 minuti di Born of hope scorrono con piacevolezza, in paesaggi spogli ma non per questo privi di fascino, con una recitazione media che si mantiene su un livello più che sufficente, con la stessa Madison e Dane, interprete di Arathorn, che meritano una menzione speciale. Buono anche il make up degli orchi, con voci "infernali" dannatamente azzeccate, e non mancano momenti avvincenti e drammatici sottolineati da un'ottima colonna sonora. Per i fan del SdA, una visione più che consigliabile. Genuino.

 

Il film è visibile gratuitamente in streaming sul sito ufficiale http://www.bornofhope.com/

Modificato il 05 July 2024 17:07

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yaya
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Inviato il 07 gennaio 2011 0:01

Se vi dico che ho visto "Che Bella Giornata" di Checco Zalone mica poi pensate male? <img alt=" /> E se vi dico che mi è pure piaciuto voi mica pensate ancora peggio? <img alt=" />


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satan_shark
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satan_shark
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Inviato il 07 gennaio 2011 0:07

Beh dipende, dacci i seguenti dati:

Sesso, Età, Titolo di Studio, Codice Fiscale, Indirizzo e Codice IBAN...


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sharingan
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Inviato il 07 gennaio 2011 12:38

Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero di Michael Apted con Ben Barnes, Georgie Henley, Skandar Keynes, Will Poulter

Lucy ed Edmund Pevensie si trovano a casa del cugino Eustace, separati dagli altri due fratelli a causa della guerra. Un giorno un quadro con raffigurato un veliero nel mare, comincia a perdere acqua e i tre vengono catapultati nel mondo di Narnia, a bordo della nave di Re Caspian. Il sovrano è alla ricerca di sette vecchi Lord che erano stati esiliati dall'usurpatore Miraz e i due ragazzi Pevensie, insieme al cugino Eustace, lo aiuteranno nell'impresa. Con questo terzo episodio, la saga di Narnia si conferma su un livello di mediocrità con un'evidente difficoltà a uscire da una dimensione prettamente fanciullesca degli eventi. Se ultimamente si parla sempre più spesso di "fantasy per adulti" questo non è il caso di Narnia, ultimo baluardo di un genere che un tempo vedeva in Walt Disney l'esponente più importante. Ma anche la Disney è cambiata e, dopo aver prodotto i primi due episodi, ha ceduto la produzione del terzo episodio alla Fox, segno che non credeva più seriamente in questo progetto. L'aspetto che più salta agli occhi è la quasi totale assenza di epicità, quel vivo senso di dramma, eroismo ed emotività che permeava totalmente la saga dell'Anello di Jackson e che non manca del tutto in quella di Harry Potter. Qui invece prevale la dimensione fiabesca e il rischio assume più i connotati del gioco infantile che della lotta per la sopravvivenza e rendendo così la trama relativamente scontata e prevedibile. C'è poi una generale impressione di aver giocato sul risparmio di costumi, effetti speciali, trucco, etc.... un'evidenza che si palesa in modo inequivocabile con la comparsa di un drago, realizzato con uno stile nettamente inferiore a tante altre realizzazioni CGI degli ultimi tempi. Qualche pregio non manca: il personaggio di Eustace per esempio è efficace e strappa qualche sorriso, ma è comunque un po' troppo poco. VOTO: 2/5


 

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