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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Black Rose
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Inviato il 09 gennaio 2011 12:54

Se vi dico che ho visto "Che Bella Giornata" di Checco Zalone mica poi pensate male? <img alt=" /> E se vi dico che mi è pure piaciuto voi mica pensate ancora peggio? <img alt=" />

 

Queste sono cose che non si rivelano...ma siccome ti sei sputtanata...mi sputtano anch'io!Mi è piaciuto sister...Errore!

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Blindevil
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Inviato il 09 gennaio 2011 21:21

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My son, my son, what have ye done, di Werner Herzog. Con Willem Dafoe, Michael Shannon, Chloë Sevigny, Brad Dourif, Loretta Devine, Udo Kier. Un uomo è barricato in casa dopo aver ucciso la madre. Un detective cerca di farlo ragionare, scoprendo intanto le cause del raptus di follia dai racconti della fidanzata e del maestro di teatro dell'omicida. Produce Lynch, dirige Herzog: la collaborazione tra due maestri del cinema, così simili nella loro diversità, non poteva che creare un'opera atipica e surreale, che ad atmosfere ricorda a più riprese i delirii dell'autore di Mulholland Drive, ancorati però alla realtà più di matrice herzoghiana. Ne esce fuori un film di novanta minuti curioso, affascinante nella sua semplice complessità, che con un finale apparentemente inaspettato, racconta l'ascesa e la caduta nella follia di un ragazzo oppresso dal mondo e da chi lo circonda. Ottime interpretazioni, con uno Shannon in gran forma. Ossessivo.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 10 gennaio 2011 1:25

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Storie di amori e infedeltà, di Paul Mazursky. Con Bette Midler, Woody Allen, Paul Mazursky, Michael Greene, Bill Irwin. In un centro commerciale, marito e moglie sposati da 16 anni, si rivelano i rispettivi tradimenti. Tra liti e riconciliazioni, forse trionferà l'amore. Commedia banalotta che ha però come punto di forza i suoi due interpreti: Allen e la Midler se ne dicono di santa ragione, con alcuni siparietti davvero irresistibili, e risollevano grazie alla loro interpretazione anche dei dialoghi non propriamente originali. Per una serata disimpegnata, vista anche l'esigua durata, può andare, ma chi si aspetta un film alla Allen ne resterà in parte deluso. Discreto.


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Inviato il 11 gennaio 2011 21:31

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The burning of the imperial palace, di Han Hsiang Li, con Lau Hiu Hing, Tony Leung Ka-Fai, Chan Wah, Hong Kwan. Durante la dinastia Ching, l'impero deve far fronte all'invasione delle forze franco-britanniche. La regina sembra l'unica ad avere la forza per opporsi, di fronte alla debolezza dell'Imperatore. Han Hsiang Li, regista dello splendido The enchanting shadow, realizza un dramma documentaristico su una delle pagine più buie della storia "recente" cinese, che culminerà con l'incendio del palazzo imperiale. Lo sguardo sulla storia e sui personaggi è globale, ma il fatto di non delineare nettamente le figure di protagonisti, per lo più con figure di contorno appena abbozzate, impedisce un reale coinvolgimento. Ciò nonostante alcune scene di massa sono realizzate con grande spesa di uomini e mezzi e riescono ad emozionare in più di un'occasione, senza contare la parte iniziale dove spicca anche uno splendido intramezzo musicale. La durata, di poco più di un'ora e mezza, penalizza una storia che avrebbe beneficiato di maggior approfondimento, rivelandosi un opera godibile ma cui manca qualcosa. Da segnalare un giovane Tony Leung Ka-Fai nei panni dell'imperatore. Descrittivo.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Tanis
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Inviato il 15 gennaio 2011 11:39

Tron: Legacy

 

mercoledì sera sono andato a vederlo... che dire. bello per gli occhi e basta. storia banale. personaggi un po' scontati. la parte che ho apprezzato di più è stata la battaglia con le moto. quando il cattivone di turno parla al suo esercito mi sembrava di vedere il signore degli anelli - le due torri...

in sostanza ottima scenografia, peccato la banalità della storia. le musiche... a me non piace molto il genere dei daft-punk, ma non erano male.


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satan_shark
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Inviato il 15 gennaio 2011 18:26

Riguardo le musiche le uniche in vero stile Daft Punk sono quelle nel Bar di Zuse (quello che fa una versione Techno-Futuristica dell'Enigmista interpretato da Jim Carrey), il resto sono musiche che si rifanno ai temi di Blade Runner e non solo.


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Inviato il 16 gennaio 2011 1:04

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The love eterne, di Li Han Hsiang, con Betty Loh Ti, Ivy Ling Po, Jen Chieh, Lee Kwan, Cheng Miu, Chen Yan Yan. La giovane e bella Zhu Ying-tai si finge uomo per poter studiare. Alla scuola dove si è trasferita conosce Liang Shan-bo, del quale si innamora, senza svelargli la sua reale identità. Ma dopo tre anni, la ragazza deve tornare a casa e le cose sono destinate a cambiare per sempre. Tratto da una delle più famose leggende cinesi, un musical dalla musicalità avvolgente, ricca di armonie e melodie sognanti e malinconiche, che accompagnano alla perfezione una storia d'amore immortale che travalica le barriere del tempo e della morte. Betty Loh Ti si finge uomo, mentre Ivy Ling Po interpreta realmente una figura maschile, per un classico del melò-musicale che ha fatto storia e che ancor oggi, a oltre quarant'anni di distanza, si rivela un capolavoro sgargiante e magnifico, per due ore che scorrono soavi e leggiadre come il volo di due farfalle legate indissolubilmente dal destino. Magico.


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Inviato il 16 gennaio 2011 3:32

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Beyond our Ken, di Edmond Pang, con Gillian Chung, Tao Hong, Daniel Wu, Chim Sui-Man, James Wong. Ching è l'ex ragazza di Ken, ora fidanzato con Shirley. L'uomo ha pubblicato su internet delle foto private di lei in intimità, così la giovane si rivolge a Shirley, sia per metterla in agguato sui comportamenti scorretti di Ken, sia per trovare insieme a lei un modo per vendicarsi. Una storia di vendette femminili? Molto di più. Sarebbe troppo semplice catalogare questo film di Pang come un semplice film sull'amore visto dall'ottica del gentil sesso: Beyond our Ken è un gioco di perfidie e inganni, svelati nel beffardo di scena finale, sorretto da una regia non priva di un certo stile e da una colonna sonora variegata e insolita, che vede anche la presenza della cover di Amandoti dei CCP cantata da Gianna Nannini. Sorpresa.


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sharingan
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Inviato il 16 gennaio 2011 15:19

Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese di Stephen Frears con Gemma Arterton, Dominic Cooper, Luke Evans, Tamsin Greig

La giovane giornalista Tamara Drewe torna dopo alcuni anni nella sua casa di campagna. La ragazza, un tempo tenuta a distanza a causa del suo orribile naso, è ora un'avvenente e sensuale donna che non manca di suscitare l'attenzione del piccolo paese. La sua storia si intreccerà così con quella di vari personaggi, tra cui scrittori in cerca di ispirazione, ragazzine annoiate, donne tradite e quant'altro. Buona commedia inglese, tratta da una striscia a fumetti, dall'inizio incerto e macchinoso ma che pian piano prende quota e riesce a coniugare divertimento e buon cinema. Non tutto funziona ma la generale leggerezza dell'intrattenimento rende l'opera piacevole e sufficientemente coinvolgente. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 16 gennaio 2011 17:17

Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen con Scarlett Johansson, Javier Bardem, Rebecca Hall, Penelope Cruz

Vicky e Cristina, due turiste americane in gita a Barcellona, si innamorano del pittore Juan Antonio. A complicare il tutto ci penserà inoltre Maria Elena, la collerica e stravagante moglie di Juan. Una delle rare trasferte di Woody Allen al di fuori del mondo anglosassone, è anche una delle opere meno riuscite. La prima impressione è quella di una trama e dei contenuti che vengono trattati in maniera estremamente superficiale, stereotipata e poco originale. Soprattutto l'incontro-scontro tra le due americane e il pittore spagnolo che diventa così metafora della diversità antropologico-culturale tra America ed Europa è sorprendentemente semplicistico, non alieno da vistose semplificazioni oleografiche sulla cultura spagnola/europea. La Spagna è terra di libertà sessuale, artisti e passioni, così come l'America è luogo di materialismo e amore convenzionale. Il contatto con questa realtà spinge le americane a liberarsi dei freni inibitori e a confrontarsi con un tipo di vita più oziosa e vivace, ma allo stesso tempo pericolosa e inquietante. I personaggi sono ben interpretati da tutti gli attori, ma mal caratterizzati e vittime di un'eccessiva tipizzazione che non di rado sfocia nel "macchiettismo". Pochi gli spunti di qualità, pochi i momenti interessanti e ancor meno le battute sagaci che hanno reso celebre Allen. Forse è meglio tornare a New York e restarci. VOTO: 2/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 16 gennaio 2011 19:02

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Trivial matters, di Edmond Pang, con Jan Lam Hoi-Fung, Chan Fai-Hung, Crystal Tin Yui-Lei, Edison Chen, Stephanie Cheng Yung, Kenny Kwan Chi-Bun, Angelababy, Patrick Tam Yiu-Man, Eason Chan Yik-Shun, Chapman To Man-Chat. Sette episodi per raccontare sette piccole grandi storie di vita a Hong Kong. Pang, regista dalle indubbie capacità, si cimenta con diversi stili e diversi approcci, riuscendo tra amarezza e ironia a mostrare a intrattenere per novanta minuti, con alcuni moventi commoventi e altri tutti da ridere. Un film leggero, ma piacevole e più profondo dell'apparenza, esempio perfetto di come vanno realizzate le commedie "corali". Frizzantino.


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Inviato il 17 gennaio 2011 1:03

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A moment to remember, di John H. Lee, con Jung Woo-sung, Son Ye-jin, Baek Jong-hak, Lee Sun-jin, Park Sang-gyu, Kim Hie-ryeong. La bella Su-Jin si innamora del rozzo Cheol-su, capo-cantiere di una ditta di suo padre. Il loro amore sembra indissolubile, portandoli a un felice matrimonio. Ma la donna soffre di amnesie sempre più debilitanti, fino a scoprire di essere affetta dal morbo di Alzheimer. Drammone coreano diviso nettamente in due parti: la prima, sulla nascita del rapporto, si rivela in parte noiosa e prevedibile. La seconda metà, incentrata sull'angoscia della malattia che inesorabilmente divora la protagonista, è intensa e commovente, e pur adoperando mezzucci strappalacrime, non scade mai nel patetismo e riesce ad emozionare non poco. Bravi i protagonisti, incluso un Jung Woo-sung che se la cava benino rispetto ad altre occasioni. Melodico.


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Inviato il 17 gennaio 2011 3:11

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6.66: Death happen, di Takeaw Ruengratana, con Susira Angelina Naenna, Jason Young, Titawin Kamjareun, Yodchai Meksuwan. Una fotoreporter sopravvive incredibilmente a un tentativo di omicidio, per poi scoprire poco dopo del suicidio del padre. Ma l'uomo incredibilmente ritorna in vita, e come lui tutte le persone apparentemente morte nelle ultime ore. La ragazza dovrà svelare un mistero che ha radici proprio nel suo passato. Horror thai prevedibile e noioso, che se non fosse per la buona confezione tecnica, sarebbe da annoverare tra i peggiori parti del Paese ad oggi più prolifico nel genere. Protagonista inespressiva, una storia confusa che porta più volte alla noia, una componente di paura quasi inesistente annebbiata verso il filone del thriller, per 75 minuti che per fortuna non sono di più. Terrificante...


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Inviato il 19 gennaio 2011 18:07

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Ottobre - I dieci giorni che sconvolsero il mondo, di Sergej M. Ejzenstejn. Con Boris Livanov, Nikandrov, N. Popov, E. Tiss. San Pietroburgo, 1917. Dopo la rivolta di febbraio, sale al potere Kerenskij. I bolscevichi, capeggiati da Lenin, sono pronti ad assaltare il palazzo d'inverno. Da un Maestro assoluto del Cinema, tre anni dopo il Capolavoro de La corazzata Potemkin, il racconto di una pagine fondamentale della storia russa, narrato con una potenza visiva sperimentale e maestosa, con incredibili scene di massa e il gran merito di non identificare un protagonista, addentrandosi invece in una storia corale dove i personaggi e le vicende sono secondarie rispetto al volere del popolo, che ne esce come vero vincitore, sia nella sofferenza che nella liberazione. Impetuoso.


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sharingan
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Inviato il 20 gennaio 2011 11:52

Tron - Legacy di Joseph Kosinski con Jeff Bridges, Garret Hedlund, Olivia Wilde, Michael Sheen

Il giovane Sam, figlio del programmatore di videogiochi e proprietario di una società informatica Kevin Flynn, vent'anni dopo la misteriosa scomparsa del padre, viene risucchiato da un computer in un mondo digitale chiamato "La Rete". Si troverà così coinvolto in una spazio fantasioso e inquietante, dove gli stessi programmi informatici paiono avere una propria coscienza e dove scoprirà le ragioni della scomparsa del padre. Trama complessa, ma che di converso viene presentata in modo troppo sbrigativo e affrettato, rendendo ostica la totale comprensione degli eventi. Così spesso viene naturale accettare sequenze del film senza chiedersi nulla più di tanto e accettando le poche cose decifrabili che ci vengono presentate, anche perchè i dialoghi ridotti all'osso non possono essere più di tanto d'aiuto. L'elemento più interessante è sicuramente la costruzione plastico-visiva della Rete, un universo virtuale e asettico che non manca di impressionare lo spettatore; il problema è che, con il passare del tempo, la novità si affievolisce, gli occhi si abituano e si è sempre meno colpiti da questo uso degli effetti speciali (comunque intelligente e ben riuscito). Difficile però trovare qualcosa d'altro, anche perchè l'utilizzo degli attori non sembra proprio dei migliori, soprattutto a causa dell'immobilità espressiva di Garret Hedlund, scelta sicuramente sbagliata anche in rapporto alla parte da interpretare. Un pasticcio. VOTO: 2/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
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Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
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Blindevil
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