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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 09 dicembre 2010 22:22

non sono d'accordo.

c'è un motivo se dopo una breve recensione si mette anche un voto.

 

se fossero recensioni approfondite e complete magari il voto sarebbe superfluo, ma per esempio nelle 4 righe di Seven non riesco a capire se il film ti è piaciuto abbastanza, molto o moltissimo.


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Inviato il 09 dicembre 2010 23:50

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I misteri del giardino di Compton House, di Peter Greenaway. Con Anthony Higgins, Janet Suzman, Anne Lambert, Anne Louise Lambert, David Gant. Inghilterra, 1694. Per riconciliarsi col marito, ultimamente avido di attenzioni per lei, una ricca signora della nobiltà chiede a un famoso pittore di dipingere dodici quadri raffiguranti la loro tenuta. L'artista in cambio chiede un pagamento "in natura" e altre varie libertà creative, finchè un giorno... Racconto grottesco e sprezzante, ricco di humour sottile e di riferimenti sessuali più o meno espliciti, Greenaway dirige un'Opera strabordante di immagini e significati, maestosa nella sua estremizazzione minimalista, sorretta da un cast superbo e una colonna sonora avvolgente. Finale da antologia. Grandioso.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 09 dicembre 2010 23:54

non sono d'accordo.

c'è un motivo se dopo una breve recensione si mette anche un voto.

 

se fossero recensioni approfondite e complete magari il voto sarebbe superfluo, ma per esempio nelle 4 righe di Seven non riesco a capire se il film ti è piaciuto abbastanza, molto o moltissimo.

 

Beh, per Seven il "un peccato" non averlo mai visto a chiusura mi pare abbastanza esplicativo riguardo al mio gradimento della pellicola. Per ciò che penso sul fatto mi è piaciuto abbastanza, molto o moltissimo, è un problema che non mi pongo in quanto cerco sempre di non farmi trasportare troppo nell'analisi e rimanere più concentrato su un'analisi critica. Ripeto, potevo dare un 4 a Seven, e cosa sarebbe cambiato? La gente che legge questo forum avrebbe detto "oh gli ha dato un 4 è un film da vedere" ignorando quando scritto prima? Perchè se è così che intendevi ritorniamo al discorso di prima. Poi per carità, de gustibus, i voti ci stanno e servono, ma almeno nei forum non mi sembrano così necessari. ^^ ^^ ^^


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 10 dicembre 2010 1:27

Ripeto, potevo dare un 4 a Seven, e cosa sarebbe cambiato? La gente che legge questo forum avrebbe detto "oh gli ha dato un 4 è un film da vedere" ignorando quando scritto prima? Perchè se è così che intendevi ritorniamo al discorso di prima. Poi per carità, de gustibus, i voti ci stanno e servono, ma almeno nei forum non mi sembrano così necessari. ^^ ^^ ^^

 

personalmente, non è che leggo queste recensioni per "capire quali film vedere".

 

ho visto un sacco di film e so perfettamente il genere di film che mi piace, i registi gli attori eccetera; per esempio, puoi dare anche 100mila a un horror giapponese, tanto non lo guarderò mai.

viceversa, puoi dare 0,1 al nuovo film dei fratelli Coen, non mi cambia niente me lo vado a vedere comunque.

 

ok, una volta su cento può capitare che in questa discussione leggo una recensione e dico "toh, magari questo me lo vedo" ma capita di rado. più che altro leggo questa discussione per fare confronti: vedere se le impressioni e i gusti coincidono, quando è stato apprezzato un film eccetera.

la recensione è fondamentale, ma il voto resta un ottimo modo per sintetizzare in modo chiaro e senza possibilità di equivoci "quanto è piaciuto" un film.:)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Blindevil
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Inviato il 10 dicembre 2010 1:59

E infatti io rispetto questo pensiero, però nel mio piccolo con le mie analisi ho le speranze di "convincere" (ma non perchè mi ritenga portatore della verità assoluta eh) qualche lettore curioso a spingersi ad ampliare le sue conoscenze e guardare magari un film di cui non aveva mai sentito parlare, oppure che conosceva ma era sempre stato titubante se vederlo o meno. Sarà deformazione professionale del "mio lavoro", ma è una speranza che coltivo. ^^


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Inviato il 10 dicembre 2010 2:04

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La prima notte di quiete, di Valerio Zurlini. Con Giancarlo Giannini, Alain Delon, Lea Massari, Alida Valli, Renato Salvatori. Professore dalla vita coniugale disastrosa e dal passato misterioso, si trasferisce a Rimini per un nuovo lavoro. Si innamora di una sua studentessa, mentre i suoi colleghi lo introducono in giri di sesso e droga della cosiddetta alta società. E' un film dolente, su un uomo senza speranza in un mondo che non gli appartiene. Un dramma con alti spunti di critica sociale, che si regge sulle spalle di un cast in gran forma, con Delon in una delle sue migliori interpretazioni. Completo e mai barboso, pecca forse in un'eccessiva lunghezza, che comunque non ne inificia il valore. Sofferto.


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Blindevil
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Inviato il 10 dicembre 2010 4:24

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I soliti sospetti, di Bryan Singer. Con Stephen Baldwin, Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, Benicio Del Toro, Kevin Pollak, Giancarlo Esposito, Pete Postlethwaite. Cinque delinquenti vengono messi a confronto per un'identificazione. Dopo esser stati scagionati, organizzano insieme un grosso piano. Il colpo riesce, e decidono di continuare finchè non si imbattono nel ricatto del fantomatico Kayzer Soze, un leggendario e spietato criminale che nessuno ha mai visto. Singer sa giocare col pubblico e lo fa bene, seppur in modo anche sporco e scorretto. Immagini di ricordi che non sono mai accaduti, che vanno a modificare il senso stesso dell'evoluzione degli eventi con una beffarda alchimia e precisione, per ricongiungersi in un finale beffardo e geniale. Una lotta contro il tempo e la menzogna, in un meccanismo a orologeria che non perde un colpo, affidandosi alla sublime e macchiavellica interpretazione di uno straordinario Spacey. Destinato.


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sharingan
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Inviato il 10 dicembre 2010 17:07

L'etrusco uccide ancora di Armando Crispino con Alex Cord, Samantha Eggar, John Marley, Enzo Tarascio

A Spoleto, un'archeologo scopre una tomba con un affresco raffigurante un sacrificio umano in onore del demone etrusco Tuchulca. Da questo momento avrà luogo una catena di delitti ispirata alle iscrizioni sepolcrali. Un giallo con qualche pregio, ma anche con diversi difetti. Il pregio più evidente è dato dal contesto generale. L'ambientazione è suggestiva ed efficace, le atmosfere rarefatte sono interessanti e si riesce a conferire al tutto una dimensione ansiogena e inquietante. A questo si aggiunga che la credibilità degli eventi è più valida di quanto si potrebbe pensare (almeno rispetto a film con standard simili), con il senso del ridicolo che non viene mai veramente oltrepassato. Il punto più dolente è però la scarsa capacità di intrattenimento e di coinvolgimento nelle vicende, che a tratti risultano noiose e non esenti da una certa confusione, cosa che per un thriller è un punto difficilmente accettabile. Si ha quindi l'impressione di un film di genere con buone ambizioni, ma che viene sviluppato non nel modo corretto e che sarebbe potuto uscire meglio con qualche accorgimento. VOTO: 2,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Blindevil
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Inviato il 11 dicembre 2010 1:04

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Golden slumber, di Yoshihiro Nakamura. Con Yuko Takeuchi, Nao Omori, Akira Emoto, Teruyuki Kagawa, Hidetaka Yoshioka. Ayogi reincontra dopo anni un suo vecchio amico, mentre in città ha luogo la parata del primo ministro dell'opposizione. Si trova però invischiato suo malgrado in un complotto: il politico viene ucciso con una bomba radiocamandata, e le colpe vengono fatte ricadere su di lui, in realtà totalmente estraneo alla vicenda. Cercherà le prove della sua innocenza, mentre i corrotti piani alti della polizia cercano di eliminarlo in ogni modo. Gli amici di un tempo faranno di tutto per aiutarlo. Nakamura, dopo Fish Story, si conferma un regista geniale. Se manca forse la sorpresa dell'esordio, che scaturiva in un lungo epilogo incredibilmente chiarificatore, Golden Slumber ha più la costruzione da film d'azione classico, ovviamente reinterpretata a suo modo dall'autore. Non mancano perciò scelte originali, trovate folli e impensabili, un ricco gruppo di personaggi secondari caratterizzati alla perfezione, sostante sempre in bilico tra una commedia amara e il divertimento, tra un'esaltante componente d'azione e qualche vagito drammatico. Non manca ancora una volta la malinconia, quella per i bei tempi andati, nella quale e con la quale (i legami passati, rimasti solidi nonostante lo scorrere degli anni) il protagonista trova un appiglio, fisico e morale, per continuare a lottare per salvare la propria esistenza. In un ambiente complottistico, dove viene citato addirittura il paragone con l'Oswald dell'omicidio Kennedy, il pubblico ha di che festeggiare, per un'opera di oltre due ore appagante, completa e che smuove le cellule cerebrali. Cosa chiedere di più?


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Guardiano della notte
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Inviato il 11 dicembre 2010 19:44

Un paio di sere fa ho visto "The Hurt Locker", di Katryn Bigelow. Uscito nel 2008 e vincitore di ben 6 premi Oscar nel 2010 (miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior regista e miglior film), il film mi aveva attirato per il tema: la guerra in Iraq (quella in corso, non la prima).

Al centro del film sta la vicenda di un gruppo di sminatori dell'esercito USA in Iraq, durante gli ultimi 36 giorni del loro turno. Al comando della squadra c'è il sergente Will James, capace e responsabile, ai cui comandi si trovano il soldato Elridge e quello che è il vero protagonista del film, il sergente artificiere Sanborn, un tipo amante del rischio ma anche un genio nel suo lavoro. I giorni in Iraq si trascinano tra missioni solo apparentemente di routine e la crescente consapevolezza che, in qualunque momento, tutto potrebbe finire. I pericoli aumentano con l'avvicinarsi del giorno finale ed ognuno dei tre uomini si troverà a fare i conti con una parte di se stesso che credeva di non possedere, mentre intorno a loro la follia della guerra prosegue nella sua normalità.

Mi aspettavo il solito film di guerra americano, tutto testosterone ed esplosioni e mi sono ritrovato tra le mani un piccolo capolavoro, che per certi versi mi ricorda "Jarhead". Se è vero che il film è scandito dalle diverse missioni della squadra di Sanborn, è però vero che, al centro di tutto, resta sempre il rapporto tra i tre uomini e i cambiamenti che la guerrra apporta ad ognuno di loro. Con Sanborn, soprattutto, lo spettatore compie una vera e propria discesa nei cambiamenti profondi che una guerra può portare ad un uomo. Il finale del film riassume bene lo spirito dell'opera ed è uno dei migliori che abbia mai visto.

In definitiva, un film di guerra intelligente, che consiglio vivamente sia agli appassionati del genere (per avere una visione diversa dal solito) sia a chi tradizionalmente storce il naso davanti a questo genere (per capire cosa c'è veramente dietro una guerra).


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Inviato il 12 dicembre 2010 19:35

Transformers - La vendetta del caduto di Michael Bay con Shia LaBeouf, Megan Fox, Josh Duhamel, John Turturro

Che i film di Michael Bay siano delle assurde baracconate senza alcuna pretesa di essere qualcosa di più del mero intrattenimento si sa, ma questo non toglie che si rimanga perplessi di fronte all'ennesima esagerazione del sequel di Transformers. Il primo film era divertente e godibile con gli stessi difetti del secondo certo, ma con una durata molto inferiore, una dose maggiore di ironia e meno quantità di scene fracassone. Qui invece il regista, messo in condizione di avere più libertà grazie al maggior budget, sforna una lunga e interminabile sfilza di scene una più roboante e spaccatimpani dell'altra che finiscono per generare l'inevitabile saturazione e il conseguente disinteresse. VOTO: 1,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Blindevil
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Inviato il 14 dicembre 2010 4:41

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The butterfly effect, di Eric Bress, J. Mackye Gruber. Con Ashton Kutcher, Amy Smart, Kevin Schmidt, Elden Henson, Melora Walters. Evan fin dall'infanzia soffre di inquietanti vuoti di memoria. Anni dopo scoprirà di poter cambiare il passato, finendo però per peggiorare le cose di volta in volta. Basandosi sulla teoria del Caos, secondo la quale un battito d'ali di una farfalla a New York può provocare un uragano all'altro capo del mondo, Bress e Gruber inventano una storia affascinante ma allo stesso tempo colma di enormi licenze in fase di sceneggiatura, a tratti sin troppo forzata. Il film comunque svolge tranquillamente il suo compito di entertainment, e se Kutcher si rivela un protagonista alquanto anonimo, miglior impressione desta la vispa bellezza di una giovane Amy Smart. Finale imposto dai produttori con una sorta di semi happy ending, al posto di quello originariamente previsto, più tragico e contestualizzato nel racconto. Leggero.


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Inviato il 14 dicembre 2010 17:04

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Le forze del destino, di Thomas Vinterberg. Con Joaquin Phoenix, Claire Danes, Sean Penn, Douglas Henshall, Alun Armstrong. John atterra a New York per far firmare i documenti del divorzio alla moglie Helena, famosa ballerina di pattinaggio. Ma la donna è al centro di un complotto, mentre nel mondo la gente muore inspiegabilmente e il clima è prossimo alla glaciazione. Vinterberg e il futuro prossimo non vanno troppo d'accordo. Le forze del destino vorrebbe ambire alla grandezza, ma si rivela soltanto un polpettone confuso e pieno di buchi di sceneggiatura, laddove in Africa i neri cominciano addirittura a volare senza nessun apparente motivo. Tanta carne al fuoco, cloni (?), intrighi, e la sofferta storia d'amore che vorrebbe erigersi a esempio universale, mentre Sean Penn sta in giro per giorni e giorni su un aereo. Non se la cavano meglio un Phoenix spaesato e una Danes che, pur facendosi letteralmente in quattro, è sensuale come un sacco di patate. Che destino triste...


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Inviato il 14 dicembre 2010 22:52

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Machete, di Robert Rodriguez, Ethan Maniquis. Con Danny Trejo, Robert De Niro, Jessica Alba, Steven Seagal, Michelle Rodriguez, Jeff Fahey, Don Johnson, Shea Whigham, Lindsay Lohan, Tom Savini, Billy Blair. L'ex agente federale Machete è sopravvissuto allo scontro con lo spietato Boss Torres, che gli ha ucciso moglie e figlia. Ora si trova alle prese con un intrigo politico col quale il senatore McLaughin non si fa scrupolo di uccidere immigrati messicani clandestini per aumentare i consensi elettorali. Ad aiutarlo una giovane poliziotta e una ragazza a capo di un'organizzazione sovversiva. Rodriguez fa Cinema senza mezze misure. Machete è tutto quello che il grande schermo, nel suo scopo ludico, dovrebbe sempre avere per divertire il pubblico. Azione, ironia nera, violenza, splendidi corpi femminili poco vestiti, attori di grande richiamo in ruoli secondari ma ben distanti dal rischio di semplice camei, e una storia esagerata memore di quel cinema exploitation di cui Machete è un genuino omaggio. Quando non si "limita" a trasformarsi in autore per bambini (Spy Kids) il "regista col cappello" si dimostra uno degli autori più geniale dell'attuale cinematografia mondiale, non distogliendo lo sguardo nemmeno da un accenno, sotterraneo ma solido, di critica sociale alle leggi sui confini e l'immigrazione negli Stati Uniti. Trejo, feticcio storico di Rodriguez, col suo volto "mefistofelico" è l'essenza più pura e grezza della Settima Arte. Esplosivo.


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sharingan
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Inviato il 18 dicembre 2010 15:28

Devil di John Erick Dowdle con Chris Messina, Logan Marshall-Green, Bojana Novakovic, Bokeem Woodbine

Cinque persone rimangono imprigionate in un ascensore. Uno di loro è il Diavolo ed esige la vita di tutti. Film horror prodotto da M.Night Shyamalan e primo di una trilogia, presenta diversi punti deboli piuttosto evidenti che finiscono per invalidare la resa generale della pellicola. In primo luogo si manifesta un'insanabile contraddizione: vuol essere un thriller da stanza chiusa, claustrofobico e ansiogeno (sul modello del primo "Saw" o del recente "Buried") ma almeno metà di esso è ambientato al di fuori dell'ascensore, per mostrarci le azioni delle persone che operano per salvare la vita dei malcapitati. Un espediente che finisce per depotenziare enormemente l'aspetto emozionale e spaventoso della vicenda. A questo si aggiunga che il contesto soprannaturale è già chiaro agli spettatori fin dall'incipit: se il Diavolo si infiltra in un ascensore e gioca al gatto col topo con degli umani è assolutamente inutile che ci vengano mostrati i tentativi per salvare gli imprigionati. Qualsiasi soluzione positiva in questo senso avrebbe reso il Diavolo alla stregua di una barzelletta. Inoltre che senso ha porre il dubbio soprannaturale/spiegazione logica se fin da subito sappiamo che non ci sarà spiegazione logica? Inutile. Sarebbe stato più logico e interessante mostrare i conflitti, le paure e le decisioni dei cinque prigionieri, magari cercando di comprendere se essi sono consapevoli del gioco in cui sono caduti. Il problema è che gli attori scelti sono davvero poco credibili e adatti alla parte, oltre che essere privi di dialoghi veramente di spessore che avrebbero potuto mettere in luce le loro (comunque scarse) capacità. VOTO: 2/5


 

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Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
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