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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Blindevil
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Inviato il 27 febbraio 2011 1:41

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Trollhunter, di André Ovredal, con Otto Jespersen, Hans Morten Hansen, Tomas Alf Larsen. Un gruppo di giornalisti in erba segue un cacciatore che sta seguendo le tracce dei leggendari troll, realmente esistenti, e che il governo norvegese cerca di tenere nascosti all'opinione pubblica. Sono simpatiche queste mitiche figure del folklore norvegese, con quelle facce bitorzolute e lo sguardo un pò ebete, tanto che alla fine i veri "cattivi" finiscono per risultare gli uomini della varie agenzie segrete. Questo mockumentary, nonostante un budget non esorbitante ed effetti speciali incostanti, si rivela uno spassoso intrattenimento non scevro da sprazzi di ironia nera, tanto che le grosse bestiole vanno pazze di sangue cristiano: una bella rivincita per le terre di Odino e della sua progenie. Caruccio.


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Inviato il 28 febbraio 2011 0:24

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Till death do us part, di Daniel Lee, con Anita Yuen, Alex Fong, Almen Wong, Francis Ng. Bo Bo, sposata da anni e con una figlia piccola, Cowboy, rimane sconvolta quando il marito le dichiara di frequentare un'altra donna da due anni e volere il divorzio. Lentamente la vita di Bo Bo va in pezzi, e quando rischia anche di perdere Cowboy il baratro sembra davvero senza ritorno. Melodramma hongkonghese che sputa dolore e rabbia, rassegnazione e indomabili rimpianti sullo spettatore, il tutto con grandissima classe. Una lenta discesa all'inferno di una donna che vede la sua esistenza cambiare completamente e improvvisamente, e che attraverso la sublime interpretazione di Anita Yuen, appare ancor più vivida e reale. Vigoroso.


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Inviato il 28 febbraio 2011 2:26

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Sono il Numero Quattro, di D.J. Caruso con Alex Pettyfer, Timothy Olyphant, e Teresa Palmer.

Il 2011 è l'anno dei supereroi, basta vedere la fitta programmazione che si concentra soprattutto in primavera ed estate. Se a farla da padroni saranno sicuramente le varie produzioni DC Comics e Marvel a queste si uniranno anche alcune produzioni derivanti da più recenti Proprietà Intellettuali. Di recente è uscito il divertente Green Hornet, poi sarà il turbi dei sequel di Pirati dei Caraibi, Harry Potter, Transformers e Kung Fu Panda. Tra questi si è inserito Sono il Numero Quattro, tentativo non perfetto di dar via ad un nuovo filone.

La risposta alla più classica delle domande: Siamo soli nell'universo? è ovviamente No. Anzi non solo non siamo soli, siamo anche la razza più inutile. Oltre noi esistono i Loreniani, abitanti del pianeta distrutto Lorien, esteticamente identici agli esseri umani e da anni rifugiati sul pianeta Terra. Lorien il loro pianeta madre è stato conquistato da un'altra razza aliena i Mogadoriani, di fattezze umanoidi si distinguono dagli esseri umani per essere particolarmente alti e fisicamente massicci e col volto caratterizzato da denti aguzzi un naso schiacciato e la presenza di 3 branchie ai due lati del naso. I Mogadoriani hanno invaso, e colonizzato Lorien sterminando tutti i Loreniani alcuni dei quali si sono rifugiati sulla Terra. Ad oggi i Loreniani rimasti sulla terra sono solamente 9 più i loro guardiani (che non si capisce se siano dei terrestri o degli alieni), ed i Mogadoriani li uccidono in un preciso ordine (i Loreniani sono numerati da 1 a 9 e non ne viene spiegato il motivo).

Il film non mostra nulla di nuovo, anzi sempra un collage di cose già viste, come i Loreniani rifugiatisi sulla Terra (al pari dei Kriptoniani di Superman), i poteri abbastanza comuni sono i classici Supervelocità, Superudito, Superagilità, Supervista, Superresistenza, Telecinesi, Invisibilità e Manipolazione degli Elementi. I Mogadoriani invece non hanno alcun superpotere, solo capacità fisiche decisamente superiori alla media.

Anche la trama non mostra nulla di nuovo, ma solo i classici clichè dei liceali americani come il Geek maltrattato dalla squadra di Football, la bella di turno che rifiuta le avances del Quarterback e si innamora del protagonista. Lascia spesso molti punti interrogativi, a partire dal più ovvio: come hanno fatto i Mogadoriani ad invadere Lorien e conquistarlo senza avere alcun potere? Perchè i Loreniani sono numerati e perchè da 1 a 9? Questo interrogativo viene parzialmente spiegato nel Trailer dove viene spiegato che possono essere uccisi solo in ordine, scena misteriosamente tagliata poi nel film! A maggior ragione ciò rende ancor più inspiegabile il punto precedente. Per concludersi poi con Numero Sei che spreca tutta l'energia che ha in corpo per proteggere Numero Quattro da un'esplosione lì dove egli è immune al fuoco.

A tutto ciò si aggiungono delle inesattezze come una Manticora spacciata per Chimera (i due mostri sono estremamente differenti) oppure la resa delle armi al plasma che a seconda dell'ispirazione del regista bucano pareti, sfondano gli spalti di uno stadio ma non riescono a trapassare i classici armadietti scolastici di alluminio che offrono un ottimo riparo ai protagonisti!

Il concept alla base è interessante ma mal realizzato prevalentemente perchè le basi non vengono affatto approfondite, anzi come già detto un dettaglio foncamentale è stato addirittura tagliato! La trama è completamente lineare, semplice ed abbastanza classica. Alcuni errori tecnici infine non migliorano la situazione. Incompiuto.

 

Voto: 6/10


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Inviato il 01 marzo 2011 18:52

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The outlaw, di Kim Cheolhan, con Karm Woo-sung, Jang Sin-young, Lee Seung-min. Il detective della omicidi Oh Jeong Su si innamora di Ji Hyun, vittima e unica sopravvissuta di una serie di brutali omicidi. Nonostante l'amore dell'uomo, di cui rimane anche incinta, la donna non riesce a dimenticare il dramma del passato, e scompare nel nulla. Anni dopo sceglie di ritornare da Oh Jeong Su, per presentargli anche la loro figlia, ma una nuova tragedia è destinata a dividerli. Per l'uomo ora è il momento della vendetta.La sfortuna sembra perseguitare i protagonisti di questa storia dalle tinte cupe, in un thriller che non lesina scene dal forte impatto drammatico e una componente d'azione tesa e incalzante, e nell'ultima parte regala diverse emozioni e colpi di scena, nonostante un'esagerata evoluzione della vicenda. Non è il classico revenge-movie, e riesce a coniugare senza troppe difficoltà la componente introspettiva a una certa tensione degna di nota, con interpretazioni di tutto rispetto. Non sarà un nuovo caposaldo del genere, ma chi ama i thriller coreani ne sarà senza dubbio soddisfatto. Accattivante.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 01 marzo 2011 19:10

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The housemaid, di Im Sang-soo, con Jeon Do-yeon, Lee Jung-Jae, Yun Yeo-Jong, Seo Woo, Ahn Seo-Hyeon, Park Ji-yeong. Lee Eun-yi viene assunta come tata da una ricca famiglia. Quando il marito della coppia la seduce e la mette incinta, per lei la vita diventerà un inferno. Gioca più sui corpi e sugli spazi questo remake del classico del 1960 di Kim Ki-young, e se la regia di Im Sang-soo è ricca di fascino dal punto di vista delle immagini, non raggiunge l'anima dell'originale per ciò che concerne la parte pulsante della storia. Adattata ai giorni nostri, e priva del cliffhanger nell'epilogo, la vicenda inserita in un contesto snob non riesce ad emozionare se non in alcune ispirate scene, incluso il finale, rivelandosi come una visione godibile ma distante anni luce dalla vecchia versione. Maliardo.


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Inviato il 03 marzo 2011 1:33

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City under siege, di Benny Chan, con Collin Chou, Chrissie Chow, Aaron Kwok, Elanne Kwong, Qi Shu, Nan Tie, Jacky Wu, Terence Yin, Jingchu Zhang, Jacab J. Ziacan. In seguito a una contaminazione di gas mutageno risalente alla seconda guerra mondiale, cinque membri di un circo itinerante assumono strani e incredibili poteri. Ma mentre quattro di loro, mutati mostruosamente, scelgono di usare la loro nuova condizione per seminare il terrore, il clown Sunny deciderà di opporsi ai suoi vecchi compagni e lottare per la giustizia. C'è di tutto e di più in questo film di Benny Chan, da un'azione spropositata a personaggi monodimensionali, fino a una trama che riprende i classici cliché del filone supereroistico reinventandoli in chiave farsesca. Senza mezze misure, tra esplosioni e combattimenti oltre il limite umano, questa storia di mutanti coi problemi di nervi e abili nel lanciare i pugnali sarà "ricordata" soprattutto per la prova di Aaron Kwok, assolutamente e irresistibilmente fuori dalle righe, sempre a contatto col demenziale più puro e in grado di regalare più di qualche, inebetita, risata. Trash (con gusto).


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sharingan
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Inviato il 06 marzo 2011 14:09

Film visti (o rivisti) di recente:

 

Psycho di Alfred Hitchcock. Capolavoro del genere, modello di gran parte di film futuri, e perfetto più o meno in ogni punto di vista. Visto nel 2011 mostra qualche ruga, ma si mantiene comunque meglio della stragrande maggioranza di quel tipo di pellicola. Anthony Perkins straordinario, peccato che sia quasi l'unica nota di merito in una carriera più che modesta. VOTO: 5/5

 

Manuale d'amore 3 di Giovanni Veronesi. Di gran lunga il peggiore di una serie già non eccelsa, è un film a episodi di cui nessuno soddisfa in pieno. Incompleto e improbabile l'episodio con Scamarcio/Chiatti, appena sufficiente quello con Verdone, ridicolo quello con De Niro/Bellucci. Non appassiona, non fà ridere, non fa riflettere. VOTO: 1,5/5

 

Come sposare un milionario di Jean Negulesco. Commedia brillante e scanzonata, in larga parte al femminile ma che da l'impressione di procedere con freno a mano tirato. Le vicende sono divertenti ma senza che si veda qualcosa di particolarmente efficace. VOTO: 3/5

 

Una proposta per dire sì di Anand Tucker. Vale più o meno il discorso fatto sopra. Carino, ma nulla di più, anzi tutto sembra un po' inferiore al film precedente. VOTO: 2,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 06 marzo 2011 17:26

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Moonacre - I segreti dell'ultima luna, di Gabor Csupo. Con Dakota Blue Richards, Augustus Prew, Ioan Gruffudd, Natascha McElhone, Tim Curry. La giovane Maria Merryweather dopo la morte del padre va a vivere nella ricca dimora dello zio. Solo qui scoprirà di essere l'ultima discendente di una stirpe di principesse e di poter salvare la vallata dall'avvento di un'antica maledizione. Tratto dal libro per bambini di Elizabeth Goudge, Moonacre è un fantasy lieve e ispirato, che più che sulla spettacolarità (non mancano scene graficamente appaganti) gioca sull'atmosfera e sui rapporti tra i personaggi. Ben lontano dal fervore epico, ha più il sapore di una gradevole fiaba per tutte le età. Azzeccato il cast, e Dakota Blue Richards, dopo La bussola d'oro, si rivela perfetta eroina per questo tipo di racconti. Delicato.

 

 

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Star Trek - Il futuro ha inizio, di J.J. Abrams. Con Chris Pine, Zachary Quinto, Eric Bana, Simon Pegg, Winona Ryder, Zoe Saldana, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Ben Cross, Anton Yelchin, Leonard Nimoy. I giovani Kirk e Spock si trovano entrambi sull'Enterprise quando una flotta di Romulani attacca i pianeti della federazioni. Messe da parte le iniziali ostilità, dovranno alleare le loro forze per sconfiggere il nemico. Abrams reinventa la saga di Star Trek partendo dal passato, aprendo nuove possibilità narrative grazie al furbo uso delle realtà parallele. L'esperimento funziona a dovere, e per gli affamati della fantascienza le sorprese non mancano di certo, mentre i puristi forse storceranno un po' il naso. Effetti speciali ottimamente realizzati, un equipaggio nuovo di zecca che ha soprattutto nel nuovo Spock, il Zachary Quinto di Heroes, la sua punta di diamante e cameo storici come quello di Nimoy non fanno che inaugurare nel migliore dei modi questo nuovo, vero e proprio, inizio di una delle serie fondamentali del genere. Sorprendente.

 

 

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Revolutionary Road, di Sam Mendes. Con Kate Winslet, Leonardo DiCaprio, Kathryn Hahn, David Harbour, Ryan Simpkins. Frank e April sono una coppia che dietro a una patina di apparente normalità, sta vivendo una grossa crisi. Parigi sembra essere la città che potrà cambiare per sempre il loro destino, ma la capitale francese rimarrà solo un miraggio che fa a pugni con la realtà delle cose. Mendes gira una sorta di American Beauty più cupo e drammatico: mancano gli sprazzi di fuorviante ironia, così come la critica sulla società americana del 1955, pur se non scomparsa, non è sicuramente preponderante. Ma l'inclinarsi vertiginoso di questa coppia già al limite, tra tradimenti taciuti e sogni irrealizzabili, è memore del suo capolavoro, e DiCaprio e la Winslet, riuniti per l'occasione e senza iceberg all'orizzonte, sono strepitosi. Scheggiante.


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Inviato il 06 marzo 2011 17:48

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Ultramarines: A Warhammer 40.000 Movie di Martyn Pick.

Cortometraggio indipendente di 70' realizzato per la celebre Games Workshop, principale realizzatore di giochi strategici di miniature non collezionabili.

Il corto è ambientato nell'Universo Parallelo di Warhammer nel XLI Secolo, si tratta di un universo futuristico dal Background estremamente complesso ed ampiamente raccontato in molteplici libri. In somma sintesi si tratta di una versione alternativa della Via Lattea in gran parte colonizzata dalla Razza Umana, nel corso dei secoli la razza umana si è convertita all'adorazione dell'Imperatore, una sorta di Dio in terra, il quale per proteggere l'umanità ha istituito il corpo degli Space Marine. Si tratta di soldati geneticamente modificati, alti oltre 2,20m ed estremamente forti, non nascono normalmente ma "coltivati" come se fossero piante. Infervorati religiosamente per l'Imperatore raggiungono con facilità punte di fanatismo estremo e nel suo nome scendono in battaglia come degli invasati.

I dettagli su cosa sono gli Space Marine sono tantissimi, metto quindi uno spoiler per chi li volesse saltare.

 

Alla base degli Space Marine c'è il loro Seme Genetico, ovvero un set di 18 impianti atti a migliorare ulteriormente le capacità degli Space Marine. L'installazione di questi impianti ha un notevole valore religioso, infatti viene effettuato come un vero e proprio Rituale. Il più importante di questi impianti è il Progenoide, impianto doppio che dopo 5 anni consente di creare un clone del Marine, e dopo 10 anni consente di creare il 2° clone.

Come una sorta di Crociati del futuro, indossano una pesante armatura in ceramite che li protegge da buona parte dei proiettili, dotata di servomeccanismi per aumentarne ulteriormente le doti fisiche e di un grosso zaino cuore tecnologico dell'armatura. Questo contiene un respiratore, riserve di ossigeno, sacche proteiche di alimentazione, il computer, un generatore di energia dotato di pannelli fotovoltaici ripiegabili. Anche le armi vengono consacrate, così come anche i proiettili spesso vengono benedetti.

 

Altra nozione fondamentale necessaria per il mondo di Warhammer è la conoscenza del Warp o Immaterium. Sorta di Universo Parallelo, molto simile all'iperspazio di altre ambientazioni fantascientifiche, è generato dalle emozioni e le anime, e composto di sola energia. Il Warp è necessario ad effettuare i viaggi intergalattici a velocità superiore a quella della luce, ed è anche la sede del Caos e le sue 4 divinità generate appunto dai pensieri impuri (Vizi e Lussuria, Odio e Rabbia, Decadenza e Distruzione, Mutamento e Magia). Oltre questi ci sono molte altre razze dal complesso e lungo background.

Purtroppo il Corto essendo destinato ad un pubblico di appassionati e collezionisti, mostra solamente questi aspetti che sono particolarmente marcati ma non sono spiegati. La trama narra di una squadra del Capitolo degli Ultramarine che riceve un segnale di soccorso da un avamposto difeso dal Capitolo dei Magli Imperiali. Giunta sul luogo la Squadra Tattica trova solo morte e distruzione ad opera del Caos. Inizia così una missione di soccorso che mette in risalto il Fanatismo degli Space Marine nella loro Crociata contro il Caos.

La realizzazione tecnica è notevole e particolareggiata. Qualche piccolo difetto si nota nella camminata dei soldati che sembrano un po' troppo leggerini in alcune scene (quasi come gli uomini sulla luna). Il difetto maggiore lo si nota guardando alcuni oggetti in fiamme, queste per motivi economici sono state semplicemente filmate e poi applicate in post produzione non andando a modificare la luminosità della scena. Questo difetto è però limitato solo per il fuoco appiccato agli oggetti, mentre le vampate delle armi o dei lanciafiamme sono state correttamente modellate ed illuminate.

 

Come già detto in precedenza il cortometraggio è dedicato ad un pubbico di appassionati che ne possono apprezzare i dettagli, ma è anche piacevole filmato d'azione e fantascienza per chi non ne conosce la storia. Proprio per questo motivo il voto è un po' basso, ma che per un conoscitore è da considerarsi tranquillamente più alto.

Voto: 6,5/10


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Inviato il 08 marzo 2011 20:31

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4bia, di Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom, Paween Purijitpanya, Yongyoot Thongkongtoon, con Laila Boonyasak ,Pongsatorn Jongwilak , Maneraat Kham-uan, Kantapat Permpoonpatcharasuk. Quattro episodi per raccontare l'orrore made in Thailandia. Qualità incostante, come era lecito aspettarsi: se il primo episodio funziona per una tensione crescente e costante che aleggia per via della solitudine e degli inquietanti sms della bella protagonista, il secondo nonostante una trama godibile è appesantito da effettacci speciali di dubbia qualità. Si ride per la simpatia dei protagonisti e le svariate (e sfacciate) citazioni di classici del genere nel terzo mentre il quarto nonostante una regia indubbiamente riuscita risulta sin troppo prevedibile chiuso com'è all'interno di un "semplice" aeroplano. Altalenante.


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Inviato il 08 marzo 2011 21:15

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Sparrow, di Johnnie To, con Simon Yam, Kelly Lin, Ka Tung Lam, Hoi-Pang Lo, Wing-cheong Law, Kenneth Cheung, Suet Lam. Una banda di piccoli borseggiatori decide di aiutare una donna che è da troppi anni, contro la sua volontà, al servizio di un potente boss locale. La pioggia, gli ombrelli e le gabbie: come un uccello che spicca il volo, To riesce a raccontare con leggiadria una piccola, grande storia, ricca di passaggi densi di humour alternati all'intensità drammatica, crepitando nelle sue tipiche scene madri, che continuano a fare scuola, tecnicamente impeccabili e incredibilmente coinvolgenti. E le bizzarre corse in bicicletta dei quattro protagonisti sono come il simbolo di un Cinema che non ha paura di osare rimanendo ancorato ai propri ideali. Appetitoso.


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Inviato il 08 marzo 2011 21:36

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Triangle, di Ringo Lam, Johnnie To, Tsui Hark, con Louis Koo, Simon Yam, Sun Honglei, Lam Ka Tung, Kelly Lin, You Yong, Lam Suet, Li Haitao, Chan Kai Wa, Yip Chun, Chan Ho Sai. Tre amici in difficoltà economiche trovano la possibilità di arricchirsi tramite un incredibile "colpo", ma quando tutto sembra essere andato per il verso giusto, le cose si complicheranno. Tre maestri del Cinema di Hong Kong in un'operazione atipica ma incredibilmente gustosa: aggiudicandosi un segmento narrativo a testa, imprimono il proprio stile all'interno della storia, sfornando un film che vive di sensazioni differenti ma non perde la sua coesione interna. Tecnicamente eccelso, il pathos raggiunge il suo apice nel frammento finale di To, vero spettacolo geometrico ed emotivo. Goduria.


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Eddard Seaworth
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Inviato il 12 marzo 2011 13:07

Wolf - la belva è fuori, con Jack Nicholson e Michelle Pfeiffer, per la regia di Mike Nichols (lo stesso dit anti altri bellissimi film).

Un gran bel film per "rivisitare" in chiave americana il mito del licantropo: Will Randall, capo-editore di una casa editrice sul punto di essere licenziato, investe un lupo mannaro e ne viene morso, cominciando ben preso a sviluppare i segni della mutazione ai quali, dapprima, non crede - salvo poi cercare misure estreme per combatterli - ma per assurdo sono proprio questi nuovi sensi a permettergli di scoprire il tradimento della moglie e dell'amico, ed a dargli la spinta per ribellarsi e mantenere il proprio posto di lavoro. Al tempo stesso avvia una relazione con la figlia dell'uomo che voleva licenziarlo, mente la moglie traditrice viene brutalmente assassinata a morsi e lui sospettato di essere colpevole (e forse lo è) del delitto. Il finale è un piccolo colpo di scena, degno di tutto il film che, definito horror, è tutt'altro: di sicuro val la pena di vederlo.

voto: 4/5


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sharingan
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Inviato il 13 marzo 2011 11:40

Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino con Brad Pitt, Christoph Walz, Diane Kruger, Melanie Laurent

Una ragazza ebrea in cerca di vendetta sui nazisti, un generale nazista noto all'apposto come "Il cacciatore di ebrei", una diva del cinema che fa il doppiogioco e un gruppo di soldati americani che devono uccidere il più alto numero possibile di nazisti. Diverse trame, suddivise in capitoli che finiranno poi per unirsi tutte nel finale, ma che avrebbero potuto reggere benissimo anche da sole. L'esito di questa pellicola è complessivamente positivo, anche se non tutto convince e non mancano sbavature. I punti più belli sono l'inizio, un vero e proprio spaghetti-western di ambientazione bellica con la tensione che si taglia col coltello (mi ha ricordato l'inizio di "C'era una volta il West"), e la fine, visionaria e ironica allo stesso tempo. La fase centrale appare più debole, forse troppo lunga, anche se bisogna ammettere che la noia non arriva mai. L'aspetto meno riuscito è la caratterizzazione dei Bastardi, che non vengono approfonditi a sufficienza nonostante delle presentazioni roboanti e nonostante il film duri parecchio. Quando si mette troppa carne al fuoco, il rischio è sempre quello di trascurare qualcosa, al posto di qualcosa d'altro. Le interpretazioni sono in chiaroscuro: ottimo Walz, efficaci Laurent e Kruger, mentre non sono troppo sicuro della prova di Brad Pitt, nè mi convincono più di tanto gli attori di contorno. Ma bisogna però dire che il film funziona su tutto il resto: regia, sceneggiatura, musiche, montaggio sono di livello superiore e Tarantino dimostra di essere in grado di fare i film migliori, proprio quando punta più in alto e non si accontenta di scemenze alla "Grindhouse". Certo anche qui si notano alcuni difetti tipici del suo cinema (citazionismo esasperato, autoindulgenze, ossessioni personali), ma il risultato è comunque buono. VOTO: 4/5


 

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And on the pedestal these words appear:
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Eddard Seaworth
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Inviato il 16 marzo 2011 4:14

Ridicule di Patrice Leconte, un film del 1996 snobbato dai critici ma vincitore di 4 Cèsar. Ambientato nella Versailles decadente del 1780, narra le vicende del giovane Gregoire Ponceludon De Malavoy, nobile di provincia che tenta inutilmente di ottenere un posto di ingegnere reale per risanare la paludi della sua terra natia: nel tentativo di raggiungere il suo scopo si costringe ad una parabola discendente di blandizie, adulazioni, amori mercenari, il tutto condito da sfide di dialettica e retorica in cui non riese ad evitare le trappole del ridicolo (da cui il titolo del film) né a superare i doppi e tripli giochi degli animali di corte, fino a venire deriso come "il marchese patatrac". Remi Waterhouse, lo sceneggiatore, ha compiuto un puntiglioso ed estremamente preciso lavoro di ricerca e documentazione per rendere al meglio lo spaccato dell'epoca, e gli attori (Fanny Ardant e Jean Rochefort su tutti) meritano in pieno i loro riconoscimenti.

voto 5/5


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