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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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sharingan
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Inviato il 08 novembre 2010 13:02

Audition di Takashi Miike con Ryo Ishibashi, Eihi Shiina, Tetsu Sawaki, Jun Kunimura

Shigeharu , vedovo di mezz'età in cerca di compagna, accetta l'idea di un amico produttore cinematografico di organizzare una finta audizione per un film, con lo scopo di conoscere donne adatte a un rapporto di coppia. L'uomo viene subito colpito da Asami, giovane ragazza all'apparenza dolce e gentile ma che nasconde una personalità molto più inquietante e complessa di quanto appaia. L'emergere di questo aspetto porterà il rapporto tra i due verso una svolta drammatica e perversa. Film molto particolare, difficilmente collocabile e dalla struttura complessa. La prima parte è contraddistinta da immagini delicate e leggere, molto poetiche e raffinate, perfettamente aderenti all'aspetto e alla personalità di Asami. Ma è solo apparenza: in sottofondo già si intuisce qualcosa, soprattutto gli avvertimenti e le premure dell'amico di Shigeharu fanno intendere che la verità (su Asami ma anche sul film) è ben diversa. E pian piano questa verità emerge, a piccoli passi, fino all'improvvisa impennata di violenza e sadismo dell'ultima mezz'ora di film allorchè si susseguono diverse sequenze nelle sequenze, a metà strada tra il sogno e la realtà che spezzano qualsiasi legame di tempo e luogo e assestano le vicende su un piano opposto a quello di partenza, con il "Male" che sale prepotentemente in cattedra. Un'opera sorprendente, originalissima e profonda che colpisce lo spettatore come un cazzotto nella pancia. Questo potrebbe anche risultare sgradevole, ma è indubbio che un film simile rimarrà impresso a lungo, così come alcune scene di straordinaria e inquieta bellezza. VOTO: 4,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 09 novembre 2010 0:06

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Bangkok dangerous, di Danny Pang, Oxide Pang. Con Pawalit Mongkolpisit, Premsinee Ratanasopha, Patharawarin Timkul, Pisek Intrakanchit. Kong, sordomuto dalla nascita, diventa un killer dopo aver conosciuto Jo, con cui instaurerà un rapporto di fraterna amicizia. Si innamora di una bella farmacista, ma gli affari sporchi del suo "lavoro" gli impediranno un'esistenza normale. Adrenalinico, ricco di un'estetica videoclippara e un culto per l'immagine, quest'action movie dei Pang Bros. (in seguito affermati, e incostanti, autori, tra gli altri della trilogia culto The Eye) ha reminescenze dalla scena di Hong Kong, da John Woo a Johnnie To, ma riesce a regalare comunque un film fresco e avvincente, con alcune sequenze di indubbio fascino. Un noir in cui emerge Bangkok, con le sue stradine e le sue regole, vera co-protagonista di questa storia tragica e vendicativa. Rifatto (maldestramente) dagli stessi Pang ad Hollywood con Nicolas Cage protagonista. Pericoloso. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 09 novembre 2010 3:03

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Double vision, di Chen Kuo-Fu. Con Tony Leung Ka Fai, David Morse, Rene Liu, Leon Dai. Taipei: strani omicidi, dovuti a delle allucinazioni, sembrano collegati a un antico rito per raggiungere l'immortalità. Le indagini sono affidate a un poliziotto dai gravi problemi familiari e a un agente del FBI inviato per risolvere il caso. Thriller dai risvolti soprannaturali che cerca di coniugare uno stile tipicamente yankee (produce la Columbia) ad atmosfere d'Oriente, riuscendo solo in parte nel suo scopo. Alla fine il risultato è un polpettone che pur avendo diversi spunti interessanti nella trama, mette troppa carne al fuoco, incluso il drammone familiare francamente evitabile, con un finale memore appunto dei classici "happy ending" hollywoodiani. Notevoli comunque alcune sequenze, su cui spicca il massacro al tempio. Leung Ka Fai se la cava col mestiere, così come l'importato d'eccezione David Morse. Raffazzonato. Voto 2.5 / 5


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Inviato il 09 novembre 2010 16:54

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The legend of Zu, di Tsui Hark. Con Cheng Ekin, Cecilia Cheung, Luis Koo, Ziyi Zhang, Samo Hung. I clan di guerrieri che vivono sulle montagne di Zu, eroi leggendari e dalla vita millenaria, devono opporsi al malefico potere di Insomnia, entità di puro odio. Difficile guardare questo tassello della filmografia di Tsui Hark con occhio lucido, tale è la patina di superficialità che è facile affibbiargli, data da una retorica epica nei suoi eccessi e da uno strabordante uso di effetti speciali non proprio memorabili. Ciò nonostante il film e i suoi personaggi hanno un'anima pulsante, che dinanzi ai difetti enunciati (non poi così gravi, l'impatto visivo infatti va a corrente alternata, proponendo anche sequenze di indubbio impatto scenografico) recupera l'attenzione del pubblico, tra svolazzate e combattimenti spettacolori e ingenui allo stesso tempo. Il cast, pregno di volti noti del genere, vede anche la presenza di una giovane Zhang Ziyi in un ruolo comprimario. Appariscente. Voto 3 / 5


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Inviato il 10 novembre 2010 5:13

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Real fiction, di Kim Ki-duk, con Ju Jin-mo, Kim Jin-ah, Son Min-suk, Yi Je-rak, Kim Ki-yun, Myung Sun-mi. Un giovane che lavora come ritrattista da strada, segue una ragazza che non aveva da pagarlo, e si trova in un teatro dove un attore comincia a insultarlo e malmenarlo, insinuando in lui un forte concetto di vendetta, che lo porterà a farsi giustizia di tutti coloro che lo hanno umiliato nella sua vita. Tra film e realtà, Ki-duk ci regala un'altra pagina di grande Cinema. E' proprio sul confine che separa il mezzo cinematografico e ciò che è reale che la storia muove i suoi disturbanti passi, in un vortice di violenza vendicativa che non risparmia niente e nessuno, e che riapre cicatrici indelebili (metaforicamente espresse da un profondo taglio al collo del protagonista). Metacinema? Forse. Espressione del concetto più profondo della Settima Arte, sicuramente. Ci si diverte perciò a ingannare, in una sorta di consapevolezza nascosta insita nello spettatore, fino ad un finale geniale nella sua fragilissima semplicità. Notare come il personaggio principale sia, come accadrà anni dopo in Ferro 3, praticamente muto, rendendo di fatto il silenzio come una sorta di empatia accondiscendente con chi segue questa spirale senza via d'uscita. E le riprese, di stampo amatoriale, realizzate con cineprese a mano, sono il miglior mezzo per esprimere questo viaggio tra realtà e finzione che Ki-duk non tende a mascherare più di tanto. Esimia purezza. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 10 novembre 2010 10:50

Salt di Phillip Noyce con Angelina Jolie, Liev Schreiber, Chiwetel Ejiofor, Yara Shahidi

L'agente della CIA Evelyn Salt viene accusata da una spia russa di essere al centro di un mega-complotto volto a uccidere il Presidente russo in visita negli Stati Uniti. Sospettata dai suoi superiori Salt si darà alla fuga. Un film di spionaggio adrenalitico e coinvolgente, ma che presenta diverse sequenze assurde e incomprensibili che abbassano notevolmente la qualità della realizzazione. L'impressione è che ci sia una netta sproporzione tra la portata degli eventi (si parla di piani volti a destabilizzare l'ordine mondiale, mica pizza e fichi) e la relativa facilità con cui questi vengono presentati e messi in atto. Vedendo questo film sembrerebbe davvero cosa da poco penetrare nei più sofisticati sistemi di sicurezza, malmenare guardie del corpo super-addestrate e nascondersi dietro improbabili travestimenti. Ma l'aspetto più incredibile è proprio la protagonista, Evelyn Salt/Angelina Jolie; certo siamo abituati a personaggi semi-invincibili che mettono sotto scacco interi corpi armati e di polizia tramite le proprie doti fisico-atletiche ma fin'ora queste parti erano state interpretate da attori più o meno palestrati e massicci(Bruce Willis, Matt Damon) che rendevano il loro operato un tantino più credibile. Ora invece ci viene chiesto di credere che una donna pelle e ossa come Angelina Jolie riesca a stendere a mani nude dei veri e propri marcantoni che la attaccano contemporaneamente o a saltare di camion in camion senza incorrere in particolari danni fisici. E' chiaro quindi che la sceneggiatura è del tutto inutile e che bisogna intendere questo film come un'opera di mero intrattenimento commerciale, cosa che da questo punto di vista è anche abbastanza ben riuscita. Per quest'ultimo motivo (ma solo per questo) la pellicola si merita un voto più che sufficiente. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
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Stand in the desert. Near them on the sand,
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And on the pedestal these words appear:
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Eddard Seaworth
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Inviato il 10 novembre 2010 11:24

Prestazione straordinaria con Margherita Buy, Sergio Rubini, Alessandro Haber, Simona Izzo, Gianrico Tedeschi un bel film che mescola ad una tematica estremamente seria (la molestia sessuale sul lavoro), una volta tanto rovesciandola (è la donna di potere ad insidiare e buttare gli uomini, manipolandoli grazie alla possibilità di promuoverli o licenziarli), la bravura e la leggerazza comica nel trattare le situazioni di equivoco e di scambio di persona. Bravissima la Buy nel ruolo di capo iena che si alterna alla femme fatale; bravissimo Rubini in quella del giovane idealista che rifiuta le avances del capo nonostante tutte le pressioni, ma poi cede (a modo suo) per salvare la sedia all'amico nevrotico Haber; brava la Izzo nel ruolo della mancata scrittrice, isterica e pretenziosa, pronta a vendere il fidanzato per veder pubblicare un saggio assurdo; mitico Tedeschi, scrittore in fuga pronto a trasformarsi nella propria governante per sfuggire gli editori ed ereditare tutto dopo aver fatto finta di morire d'infarto. In aggiunta, un contorno classico di segretarie bionde svampite, segretarie more superefficienti, proprietari carogna e lettori di porno di bassa lega, sindacalisti poco svegli, greci appassionati di danza e schiaffoni.

Voto 4/5


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Inviato il 13 novembre 2010 3:43

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Crocodile, di Kim Ki-Duk. Con Cho Jae-Hyun, Jon Mu-Song. Crocodile è un uomo di strada che vive sulle rive di un fiume, insieme ad un vecchio e un bambino. Una vita fatta di stenti e piccoli lavoretti al limite delle legalità. Una sera salva una donna dal tentato suicidio, e la costringe a stare con lui, violentandola in più occasioni. Ma sarà proprio il rapporto con la "nuova arrivata" che riaccenderà in lui la speranza di un'esistenza migliore. L'esordio di un Maestro come Ki-Duk mostra già, seppur in forma di (sublime) materia grezza, alcuni punti cardine del suo Cinema. L'attenzione ai rapporti, sempre in bilico tra la follia metaforica e la crudezza della realtà, l'importanza delle scene (il finale è un vero e proprio Capolavoro) che fanno da sfondo a una trama costruita con certosina attenzione ai dettagli, sulla redenzione di un "bastardo" il cui nemico più grande è proprio egli stesso. Sofferto.


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Inviato il 13 novembre 2010 5:06

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True Legend, di Woo-ping Yuen. Con Man Cheuk Chiu, Xun Zhou, Michelle Yeoh, Xiaogang Feng, Andy On, David Carradine. Su, eroe di guerra, torna a casa dalla moglie e dal figlio appena nato per costruire la sua scuola di arti marziali. Anni dopo il cognato, suo amico fin dall'infanzia, diventato governatore e consumato da una temibile arte segreta, uccide il padre di Su e rapisce il figlio. Su, sconfitto in combattimento con ferite quasi mortali, con l'aiuto della moglie cercherà di nuovo gli stimoli per affrontare il nemico e riportare a casa suo figlio. Parte come un'esaltante wuxia, per trasformarsi poi lentamente in un film di arti marziali e sui suoi ideali il ritorno al Cinema di Woo-ping Yuen, coreografo (tra gli altri di Kill Bill e Matrix) tra i più acclamati di sempre. True Legend è un'essenza strana, mutabile, che vive di eccessi acrobatici e visivi (la suggestiva "allucinazione" di Su alle prese con gli spiriti del combattimento su tutti) e si trasforma da film cavalleresco a esaltante epopea di corpi volanti. La storia è ispirata alla leggenda di Su Man, il combattente ubriaco, e si divide in eguale modo tra un sottofondo melodrammatico e un'azione esasperata, con gli scontri tra i più belli e affascinanti di sempre. Ripescando a piene mani dai classici del genere, con marcate influenze delle produzioni Shaw Brothers. La caduta e il riscatto di un uomo in lotta contro se stesso, incapace di sopportare il dolore della perdita ma pronto a risvegliare la sua indole indomita quando il caso lo richiede. La sfida finale, contro ben cinque lottatori di un arcaico wrestling importato dagli affaristi stranieri, è un vero spettacolo per gli occhi e il cuore. Il cast vede tra gli altri, in ruoli secondari, una splendida Michelle Yeoh e un David Carradine, cui il film è dedicato, in una delle sue ultime apparizioni prima della tragica scomparsa. Temerario. Voto 4 / 5


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Inviato il 13 novembre 2010 5:40

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Confession of pain, di Andrew Lau, Alan Mak con Tony Leung Chiu Wai, Takeshi Kaneshiro, Shu Qi, Xu Jinglei, Chapman To. Ching e Bong sono due poliziotti, amici fraterni. Il secondo ha lasciato però la polizia dopo la scomparsa della moglie, suicida, ed è diventato un detective privato. Anni dopo, quando il suocero di Ching viene trovato misteriosamente ucciso, la figlia (e moglie di Ching) chiede aiuto proprio a Bong per indagare sull'accaduto. E un lontano segreto del passato sarà pronto a riemergere... Nessun patto con il diavolo questa volta per Andrew Lau, e questi affari più che infernali sono quanto mai terreni. Confession of pain non raggiunge neanche lontanamente il fascino della trilogia da cui Scorsese ha tratto The Departed, e si rivela un polpettone confuso e poco avvincente, nonostante le buone interpretazioni di star del calibro di Leung, Kaneshiro e la bella Shu Qi. Manca il ritmo, latita la tensione, il colpo di scena è rivelato troppo presto e nega al finale il giusto pathos, rendendolo bensì telefonato. Rimangono una bella atmosfera notturna e alcune avvincenti scene tra il noir e l'action, ma da un regista e un cast di tale livelli ci si attendeva certamente qualcosa in più. Mezza-delusione. Voto 2.5 / 5


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Inviato il 13 novembre 2010 13:30

The Social Network di David Fincher con Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Brenda Song

Tratto dal libro "Miliardari per caso - L'invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento", il film racconta la storia travagliata e complessa dei fondatori di Facebook. Difficile credere che da un argomento così futile sia possibile creare qualcosa di livello e non nego di essere andato al cinema con diverse perplessità. Ma il risultato è tale da aver spazzato via qualsiasi dubbio, perchè "The Social Network" è un film assolutamente convincente, per certi versi molto strano e singolare, difficilmente riconducibile a qualcosa di già visto. La struttura del racconto è particolare, con diversi punti di vista e diverse scansioni temporali. Inizia nel 2003 all'epoca in cui Mark Zuckerberg (il fondatore di Facebook) è un normale studente di Harvard ma dopo qualche minuto veniamo proiettati nel futuro dove Mark è alle prese con due diversi processi che lo vedono imputato per vicende connesse con la fondazione del celebre social network. Dal primo flashforward in poi la storia sarà poi raccontata in flashback, con i protagonisti che raccontano le loro vicende passate. Il punto più forte è la caratterizzazione del protagonista, il tipico nerd americano-ebreo ossessionato dal computer e con relazioni sociali quasi inesistenti. Ma se Hollywood ci ha abituato a rendere queste figure simpatiche, goffe e divertenti non è così in questo film dove Zuckerberg si dimostra decisamente odioso, irritante e senza scrupoli. Egli si muove in un universo totalmente diverso rispetto agli altri, un universo quasi "disumano", amorale e senza affetti che contribuisce a rendere la sua figura inquietante e sinistra. Certo ogni tanto strappa anche qualche sorriso, ma è quel tipo di sorriso amaro da commedia nera, quel cinismo che diverte all'inizio ma che poi colpisce e fa riflettere. Ma la caratterizzazione non sarebbe stata sufficiente se non fosse accompagnata dalla magnifica interpretazione di Eisenberg, totalmente calato nella parte e capace di dare a Zuckerberg una profondità che non molti avrebbero saputo realizzare. Ma è davvero difficile trovare qualcosa che non va, dagli attori secondari alla regia, dalla sceneggiatura incalzante ai dialoghi frizzanti, fino alle musiche e al montaggio. Indubbiamente uno dei maggiori film di quest'anno. VOTO: 4,5/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

« I met a traveller from an antique land
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And on the pedestal these words appear:
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Inviato il 13 novembre 2010 23:24

Iron Man 2 di Jon Favreau con Robert Downey Jr., Mickey Rourke, Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansson

Dopo aver rivelato al mondo di essere Iron man, il magnate Tony Stark è pressato su due fronti: da un lato il governo degli Stati Uniti desideroso di entrare in possesso di Iron Man; dall'altro Ivan Vanko, scienziato russo con motivi di rivalsa verso la famiglia Stark, che sfida apertamente Tony con un robot simile al suo. Un fiacco sequel, molto deludente e che a tratti risulta anche piuttosto noioso. L'impressione generale è di un prodotto di base buono sul quale però si lavoro poco e si ottengono risultati molto al di sotto delle possibilità. Emblematica in questo senso la scelta del cast di supporto che può contare su attori del calibro di Scarlett Johansson, Mickey Rourke, Don Cheadle, Gwyneth Paltrow e Samuel Jackson, ma che vengono sfruttati o poco o male, in ruoli che potevano essere svolti benissimo da gente meno nota. La sceneggiatura è troppo incentrata sul personaggio principale di Tony Star/Iron Man, con un Downey Jr. in ottima forma, e finisce così per mettere in ombra gli altri personaggi, decisamente meno interessanti e più schematici e impostati. Il film non è esente anche da una certa lentezza, con una storia poco interessante e coinvolgente e anche un po' troppo lunga, con un buon venti minuti che potevano essere tranquillamente tagliati. Anche le scene d'azione, di numero relativamente ridotto rispetto ad altre opere di questo tipo, non sono nulla di che, troppo rapide e mai troppo emozionanti. VOTO: 2/5


 

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Inviato il 16 novembre 2010 5:54

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Reign of assassins, di Chao-Bin Su, John Woo. Con Michelle Yeoh, Woo-sung Jung, Barbie Hsu, Xueqi Wang, Shawn Yue. Drizzle era un'assassina della spietata setta della Pietra Nera, ma ha deciso di cambiar vita dopo aver conosciuto l'amore di un momaco. Pronta a ricominciare, si fa operare al volto per iniziare una nuova vita. Ma i suoi vecchi compagni sono sulle sue tracce, anche perchè la donna è a conoscenza del luogo dove si trova una misteriosa reliquia in grado di donare a chi ne è in possesso incredibili poteri. John Woo si limita a co-dirigere un film che più che suo è del "socio" Su Chao-bin, già autore dell'interessante Silk. Reign of assassins è lontano dai classici stereotipi del wuxiapian, incentrandosi per la prima ora sui rapporti tra i personaggi, la nascita di un'amore e i demoni del passato che, pronto a ritornare, scatena un'avvincente componente d'azione nell'ultima parte. Sembrerebbe tutto funzionare con dovizia, ciò nonostante si sente una certa mancanza di epica cui Woo ci aveva abituati, anche recentemente senza scomodare mostri sacri della sua filmografria, con lo splendido dittico di Red Cliff. Ci sono i colpi di scena, ci sono le ispirate performance acrobatiche e una sinuosa colonna sonora, ma manca quella scintilla che avrebbe potuto consacrare un nuovo masterpiece del genere. Godibile, a tratti anche largamente, ma orfano di un qualcosa che si "sente" a pelle (oltre che delle classiche colombe wooiane, volate si vede altrove) e che nemmeno la grazia di Michelle Yeoh riesce a recuperare del tutto. Ci si attendeva di più. Voto 3 / 5


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cuore ghiaccio
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Inviato il 16 novembre 2010 11:54

Incontri d'amore di Arnaud Larrieu

mi ha costretto un'amica

voto: 1/5, anzio uno,5 perché c'è Daniel Auteuil...


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satan_shark
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Inviato il 16 novembre 2010 13:03

Rieccomi sono tornato.

Mi scuso per la lunga assenza ma è stato un periodo particolarmente travagliato ed allo stesso tempo ricco di visioni. Inoltre i frequenti temporali hanno fatto si che mi trovassi spesso bloccato per l'intera notte a casa di un amico, dove purtroppo si allaga sempre tutto...Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare: fuoristrada allagati affondare ai bastioni dell'incrocio, spazzatura galleggiare nel buio alle porte di casa...

Fortunatamente alcuni film che ho visto sono stati visti anche da altri con cui concordo sul giudizio.

 

Giusto per diritto di Cronaca ho visto i 5 film di Resident Evil (compreso lo Spin-Off in Computer Grafica), Kill Bill vol.1 e vol.2, Inception, Cattivissimo Me, Memento e Otnemem, The Last Airbender, per l'ennesima volta Batman The Dark Knight e tutto Big Bang Theory.


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