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la storia segreta!
M di Morgil
creato il 30 giugno 2005

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Yaenrhys
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Inviato il 06 gennaio 2006 13:31
In Europa siamo stati noi i voltagabbana ( Tanto per cambiare ) e se non si fosse aperto il fronte italiano le forze tedesche e austriche, una volta uscita la Russia dai giochi, avrebbero potuto tutte convergere a occidente per piegare la restitenza degli alleati. Ma come al solito noi roviniamo tutto. Siamo del tutto incapaci di compiere qualcosa di buono o di portarlo fino in fondo !! ^_^^_^^_^

Mica vero. La Triplice Alleanza era un patto di mutua difesa, nato in funzione antifrancese. Prevedeva, in particolare, che le tre potenze alleate (Impero Germanico, Impero Austro-Ungarico, Regno d'Italia) entrassero contemporaneamente in guerra qualora una di loro fosse stata attaccata o dalla Francia o da almeno altri due stati.

 

La Grande Guerra cominciò invece con un attacco austriaco alla Serbia, rea, secondo l'accusa imperiale, di esser stata la promotrice dell'attentato a Francesco Ferdinando, erede al trono.

 

Questa dichiarazione fece poi intervenire tutte le altre potenze: Russia, Germania, Francia, Inghilterra.

L'Italia, formalmente, non era affatto obbligata a scendere in campo a fianco dei centrali.

 

Nel momento in cui decise che era ora di liberare le terre irredente, intraprese una guerra durissima e sanguinosa contro la più grande potenza di terra del tempo, portandola avanti con onore, dignità e valore, fino alla vittoria (mutilata) finale.

 

Voltagabbana dove?


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Arvin Sloane
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Inviato il 06 gennaio 2006 16:11

Insomma non è che ci abbia fatto una gran figura. Quello che ha ottenuto poteva ottenerlo standosene neutrale. Forse avrebbe ottenuto anche di più. Invece si è fatta ******** alla grande andando dalla parte dell'intesa.

 

 

Del resto è così l'Italia è sempre stata una potenza minore. Le ultime glorie italiane, se così si possono definire, risalgono all'impero romano. :lol:^_^

 

 

 

 

N.D. Rapier. Cerchiamo di evitare inutili volgarita', grazie.


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Rhaegar_Targaryen
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Inviato il 06 gennaio 2006 23:48

Del resto è così l'Italia è sempre stata una potenza minore. Le ultime glorie italiane, se così si possono definire, risalgono all'impero romano.  :lol:  ^_^

fia andiamo indietro coi tempi eh...e menomale che si parlava della prima guerra mondiale........


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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 07 gennaio 2006 1:49
Insomma non è che ci abbia fatto una gran figura. Quello che ha ottenuto poteva ottenerlo standosene neutrale. Forse avrebbe ottenuto anche di più.

 

Non son d'accordo.Già vincendo ci han dato uno sputo,standocene fuori probabilmente ci avrebbero pure dato dei conigli.E poi a mio parere le figure più pessime le han fatte i francesi in entrambe le guerre:ma se vai a chiedere per strada troverai più italiani disposti ad elogiar i transalpini piuttosto che a riconoscere il sacrificio che molti loro connazionali fecero in tempi passati.Il fatto è che nella prima guerra mondiale nessuno si aspettava che l'italia insaccasse i crucchi:nonostante i vari Cadorna,han dovuto ricredersi.E questo non va a genio a molti

 

 

:lol:


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Morgil
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Inviato il 07 gennaio 2006 2:56 Autore
Insomma non è che ci abbia fatto una gran figura. Quello che ha ottenuto poteva ottenerlo standosene neutrale. Forse avrebbe ottenuto anche di più.

 

Non son d'accordo.Già vincendo ci han dato uno sputo,standocene fuori probabilmente ci avrebbero pure dato dei conigli.E poi a mio parere le figure più pessime le han fatte i francesi in entrambe le guerre:ma se vai a chiedere per strada troverai più italiani disposti ad elogiar i transalpini piuttosto che a riconoscere il sacrificio che molti loro connazionali fecero in tempi passati.Il fatto è che nella prima guerra mondiale nessuno si aspettava che l'italia insaccasse i crucchi:nonostante i vari Cadorna,han dovuto ricredersi.E questo non va a genio a molti

 

 

:lol:

non sono d'accordo fra stando neutrale l'italia ci avrebbe guadagnato le stesse identiche cose e in più i giacimenti minerari in turkia nella zona di Batman(non è la patria dell'uomo pipistrello!è una provincia turca!)

paesi che nella prima guerra mondiale sono rimasti neutrali come la svezia che come l'italia aveva da guadagnare qualcosa dalla 1a guerra mondiale hanno comunque guadagnato dalla loro neutralità!

poi che in italia si elogi quello che fanno gli altri e si sputi sopra a ciò che facciamo noi è cosa nota! ^_^

sopratutto in campo militare ma dove comunque nella 1a guerra abbiamo detto la nostra col ferro e il sangue e sfido chiunque a negarlo! ^_^

 

riguardo al tradimento italiano io non lo vedo l'alleanza con l'austria creata ad arte da Bismark era quanto di più innaturale ci potesse essere anzi mi pare un ottima mossa politica la decisione dell'italia di dichiararsi non belligerante prima e passare all'intesa dopo!per una volta abbiamo seguito i nostri interessi! ^_^


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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 07 gennaio 2006 12:14
non sono d'accordo fra stando neutrale l'italia ci avrebbe guadagnato le stesse identiche cose e in più i giacimenti minerari in turkia nella zona di Batman(non è la patria dell'uomo pipistrello!è una provincia turca!)

paesi che nella prima guerra mondiale sono rimasti neutrali come la svezia che come l'italia aveva da guadagnare qualcosa dalla 1a guerra mondiale hanno comunque guadagnato dalla loro neutralità!

 

Ma su che base dite questo?Cioè,vincendo ci han dato le briciole...credete davvero che stando neutrali ci avrebbero dato qualcosa?Noi non eravamo la Svezia,nemmeno la Jugoslavia o altri stati cuscinetto che manco esistevano o da gonfiare a dismisura per assorbire i colpi futuri.Noi eravam l'italietta unita da 50 anni con una serie infinita di problemi che fino a 20 anni prima si limitava ad essere un paese fornitore di derrate alimentari per l'europa.Un branco di disevoluti cafoni,unitisi per una serie di botte di sedere,furbate e grazie all'intervento di stati stranieri.Ecco come ci vedevano nella loro ottica,e come forse in parte ci vedon ancora,i cari inglesi e i simpatici francesi.Vincendo e pagando 600000 morti non ci han dato la metà di ciò che ci promisero..vi aspettate che sta gente vedendo che non eravam intervenuti ci potesse dare qualcosa?Ricordo a tutti che Wilson,lo stesso che nel 15 fece trattati segreti e MAI sottoscritti con noi,quando si sedette al tavolo di Versailles non voleva riconoscere all'Italia ciò che era previsto dal Patto di Londra,scritto e sottoscritto,che assicurava all'Italia Trentino Alto Adige, Friuli, Dalmazia e altri territori...Ricordo poi che Francia e Inghilterra non vedevano di buon occhio la neutralità italiana:anzi la osteggiavano apertamente,nonostante a loro facesse comodo (soprattutto ai francesi viste le divisioni che avevan schierate alla frontiera).Con il patto di londra del 1915 in cambio del nostro intervento Francia e Inghilterra ci promettevan pure la Dalmazia,oltre che a rifornimenti di carbone da cui dipendavamo.Han rispettato i trattati?Credete che avrebbero rispettato quelli che manco avevano sottoscritto?L'Italia vittoriosa rischiò di non esser nemmeno presente a Versailles...quella neutrale poteva aspirare a di più forse?Se si in base a cosa,a bugie anglo francesi?

 

Chi ottenne qualcosa stando neutrale,è perchè ciò rientrava nei piani delle potenze vincitrici.Noi non rientravamo in nessuno di questi piani.Non eravam stati cuscinetto da gonfiare per paura di questo o di quell'altro,non eravam stati da crear dal nulla per frammentare tizio o caio...anzi,eravam campagnoli rozzi pronti ad infastidire le colonie di Inghilterra e Francia,che nel frattempo si eran mangiate l'africa tedesca.Inoltre c'eran accordi scritti e poi rispettati,tra Russia (che poi diventerà comunista e non risulterà nella conta finale),Inghilterra,Francia col beneplacito degli USA risalenti già al 1914.Sti patti che come ho detto verranno mantenuti a Versailles nel 1919 a fine guerra,prevedevan un solo possedimento per l'Italia neutrale:Valona.

 

L'unica cosa che la guerra ci avrebbe fatto guadagnare,è un sacrificio di vite umane pari a zero,una maggior stabilità sociale e zero costi di ricostruzione (ma molte nostre imprese vivero e crebbero con la guerra,non dimentichiamolo).Sul piano territoriale forse ci sarebbe stata Valona,probabilmente manco quella.E con l'autodeterminazione dei popoli e i 14 punti,addio italia unita.

 

Il trattato di Versailles fu la più grande cacchiata della storia del 900.Ma di questo se en sarebbero accorti tutti qualche anno più tardi.

 

 

 

 

:lol:


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Arvin Sloane
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Inviato il 07 gennaio 2006 16:04
Chi ottenne qualcosa stando neutrale,è perchè ciò rientrava nei piani delle potenze vincitrici.Noi non rientravamo in nessuno di questi piani.Non eravam stati cuscinetto da gonfiare per paura di questo o di quell'altro,non eravam stati da crear dal nulla per frammentare tizio o caio...anzi,eravam campagnoli rozzi pronti ad infastidire le colonie di Inghilterra e Francia,che nel frattempo si eran mangiate l'africa tedesca.

Un motivo in più per restare neutrali, non trovi ?? E avremmo fatto bene per più di un motivo. In primo luogo non ci sarebbero 600000 morti fra le nostre fila. E in secondo luogo, che voi ci crediate o no, che vogliate ascoltare o no, all'italia i possedimenti austriaci del triveneto sarebbero toccati comunque. Era tutta una questione di geopolitica. L'austria doveva essere privata del suo accesso sul mare e delle terre limitrofe. Doveva essere indebolita. E i territori in questione erano abitati per 99,9% da "Italiani". Quindi a chi se non all'Italia potevano finire cuei territori ???? Un Italia più forte avrebbe più facilmente contrastare un tentativo dell'austria di rialzarsi. O credete che la Jugoslavia avrebbe fatto di meglio ??? Con questo non dico che l'italia sia stata trattata bene a Versailles, anzi tutt'altro. Dico solo semplicemente che ciò che è stato ottenuto con il sacrificio di 600000 italiani e con il dispendio di molte risorse, che avrebbero potuto essere impiegate in altro, si sarebbe ottenuto semplicemente stando neutrali.

 

:lol:^_^


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Inviato il 07 gennaio 2006 17:41
E in secondo luogo, che voi ci crediate o no, che vogliate ascoltare o no, all'italia i possedimenti austriaci del triveneto sarebbero toccati comunque.

Ammesso e non concesso che senza l'Italia l'Intesa vincesse comunque e nelle stesse condizioni.


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Inviato il 07 gennaio 2006 18:23
E in secondo luogo, che voi ci crediate o no, che vogliate ascoltare o no, all'italia i possedimenti austriaci del triveneto sarebbero toccati comunque.

Ammesso e non concesso che senza l'Italia l'Intesa vincesse comunque e nelle stesse condizioni.

Be come cosa mi sembra abbastanza ovvia. E' chiaro che se l'intesa avesse perso l'Italia non avrebbe ottenuto il Triveneto. Però è altresì vero che avrebbe potuto ottenere in cambio della sua neutralità, in caso di vittoria della Triplice alleanza, territori quali la corsica, Nizza e altri territori sottratti alla Francia più credo alcune colonie africane come la tunisia, da sempre ambita dall'Italia. Però queste sono solo congetture. Comunque secondo me avrebbe avuto dei guadagni in entrambi i casi. Anche perchè se avesse vinto la Germania ci sarebbe voluta una nazione forte a contrastare una sua eventuale rinascita. E l'Italia avrebbe potuto benissimo farlo. Ma sono sdolo congetture.

 

:lol:^_^


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Inviato il 07 gennaio 2006 19:38 Autore

congetture parecchio fondate infatti anche secondo me sarebbe andaa così!


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Inviato il 07 gennaio 2006 20:12
E in secondo luogo, che voi ci crediate o no, che vogliate ascoltare o no, all'italia i possedimenti austriaci del triveneto sarebbero toccati comunque. Era tutta una questione di geopolitica. L'austria doveva essere privata del suo accesso sul mare e delle terre limitrofe. Doveva essere indebolita. E i territori in questione erano abitati per 99,9% da "Italiani". Quindi a chi se non all'Italia potevano finire cuei territori ???? Un Italia più forte avrebbe più facilmente contrastare un tentativo dell'austria di rialzarsi. O credete che la Jugoslavia avrebbe fatto di meglio ??? Con questo non dico che l'italia sia stata trattata bene a Versailles, anzi tutt'altro. Dico solo semplicemente che ciò che è stato ottenuto con il sacrificio di 600000 italiani e con il dispendio di molte risorse, che avrebbero potuto essere impiegate in altro, si sarebbe ottenuto semplicemente stando neutrali.

Non è assolutamente così purtroppo.La verità è che quando ci dichiarammo neutrali,sondammo sia l'intesa sia gli austriaci.E mentre Giolitti pensava che stando neutrali avremmo potuto ricavar tanto dall'austria,i colloqui con gli austriaci naufragarono perchè loro il trentino e l'alto adige non li avrebbero mai ceduti,manco se fossimo entrati al loro fianco.Idem dicasi per Trieste.L'intesa invece ci prometteva mari e monti,Dalmazia e possedimenti turchi...firmarono pure il trattato di Londra con i nostri rappresentanti,penso fosse Sonnino, e noi scesimo in campo al loro fianco più per interessi geoeconomici che per altro.A guerra finita non ci toccò nè la dalmazia (piena zeppa di italiani,come il trentino e il friuli che però ci eravamo guadagnati a cannonate) nè fiume,che era italiana.Città aperta...visto che tutti eran tanto buoni verso di noi,e visto che fiume era italiana,perchè non beccammo niente?In secondo luogo,l'austria non faceva più paura a nessuno smembrata com'era dopo Versailles,e come già nel 14 l'intesa aveva deciso di spartire.Non aveva bisogno di nessuna Italia forte a reggere,e questo era ben noto già prima della guerra.La stessa Jugoslavia non sorse per far fronte al pericolo austriaco,ma per ragioni di altro genere,che finirono per renderla quel covo di serpi in seno all'europa per almeno 70anni.Le ragioni si posson trovare in qualsiasi libro di storia:da uan vita si sapeva che la zona balcanica era un continuo scoppiar di focolai di rivolte e instabilità.La Jugoslavia unita nella mente bacata di qualche diplomatico dell'epoca sarebbe bastata a portar la stabilità necessaria.In verità non portò assolutamente a nulla,e la gatta da pelare ce la siam beccata noi europei degli anni 90.Un'austria ridotta ad 1/8 della sua estenziona iniziale,era la peggiore delle umiliazioni,e rappresentava un'amputazione sufficiente sia dal punto di vista bellico che dal punto di vista economico (l'economia dell'impero austro-ungarico precedente alla 1gm era fortemente specializzata regione per regione...perdi i 7/8 dei tuoi possedimenti e capisci che resta della tua economia),tanto da non necessitare la presenza di un contrappeso italiano.Noi eravam alla periferia d'europa.Pensi che l'intesa a fine guerra ci avrebbe regalato qualcosa se fossimo stati neutrali in nome dell'autodeterminazione dei popoli?Dov'era l'autodeterminazione dei popoli nel 1919 quando la Dalmazia Fiume e zone limitrofe non furon assegnate all'Italia?E l'alto adige che ci stavan per strappare e che fino all'ultimo non ci volevan riconoscere da vincitori e non da neutrali?E le colonie tedesche che si spartiron Inglesi e Francesi facevan parte di sta autodeterminazione?

 

Chi altri oltre a noi avrebbe potuto beccarsi sti territori?La Jugoslavia si beccò la nostra Dalmazia,l'alto adige avrebbe potuto restar dov'era propio in nome dell'autodeterminazione dei popoli,e trieste città aperta,come fiume e come già fu alla fine della 2gm.A noi sarebbe toccato un ridimensionamento in eccesso probabilmente,più Valona.Il vero nemico da reprimere era la germania,e il nuovo problema grosso era rappresentato dalla russia:l'austra era morta,spezzata e sepolta.E queste non son congetture:son gli accordi che già nel 1914 in USA avevan preso i futuri vincitori.E all'Italia neutrale,sarebbe spettata solo Valona,nemmeno tutta l'Albania,da affidare alla Grecia.Nessuna dalmazia,nessuna speranza per Fiume,e sembra molto probabilmente nessun Alto Adige.Probabile in caso forse il venezia giulia,assegnato come ridimensionamento,ma su trieste riserbo forti dubbi.E in caso di vittoria,gli austriaci pensi sarebbero stati così disponibili a privarsi del venezia giulia e dell'alto adige?Almeno furon sinceri e ci dissero subito che ste cose ce le potevam sognare.Non come l'intesa.Sui patti di londra,il presidente americano wilson disse una roba simile "scritti o non scritti non contan niente,ho vinto io la guerra e decido io che fare".

 

 

Questo riguardo all'ambito geopolitico.Dal punto di vista del sacrificio di vite umane,è ovvio che non intervenendo ci saremmo risparmiati migliaia di lutti,di vedove e di mutilati.Ma considerando solo il punto di vista sociale,nessuan guerra nemmeno quella di difesa sarebbe da intraprendere.Per quanto riguarda l'economia invece c'è il giudizio a due facce:dilemma ancora aperto tra gli storici.La nostra fu una grande vittoria resa misera dagli altri vincitori,una vittoria mutilata,è vero:ma standocene neutrali probabilmente non avremmo beccato che le briciole degli avanzi che ottenemmo da vincitori dal punto di vista geopolitico.Con questo non voglio giustificar i modi dell'intervento italiano,e le cause della nostra entrata,lo sappiam tutti,per la maggior parte furon economico commerciali piuttosto che di altro tipo.

 

 

 

Però è altresì vero che avrebbe potuto ottenere in cambio della sua neutralità, in caso di vittoria della Triplice alleanza, territori quali la corsica, Nizza e altri territori sottratti alla Francia più credo alcune colonie africane come la tunisia, da sempre ambita dall'Italia. Però queste sono solo congetture. Comunque secondo me avrebbe avuto dei guadagni in entrambi i casi.

 

Si,queste son solo fantastoria.Plausibili eh,ma sempre congetture.

 

 

congetture parecchio fondate infatti anche secondo me sarebbe andaa così!

 

Fondate su cosa?Sulla vittoria dell'austria?

 

:lol:


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Inviato il 07 gennaio 2006 20:36 Autore

 

congetture parecchio fondate infatti anche secondo me sarebbe andaa così!

 

Fondate su cosa?Sulla vittoria dell'austria?

 

:lol:

no fra sulla teoria che chiunque vincesse io magno qualcosa! ^_^


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Inviato il 07 gennaio 2006 20:38
Non aveva bisogno di nessuna Italia forte a reggere,e questo era ben noto già prima della guerra.La stessa Jugoslavia non sorse per far fronte al pericolo austriaco,ma per ragioni di altro genere,che finirono per renderla quel covo di serpi in seno all'europa per almeno 70anni.

Probabilmente non avevano bisogno di un' Italia forte o quanto meno fortificata per contrastare una possibile rinascita austriaca. Ma perchè correre il rischio. La stessa cosa fu fatta con la Germania se ben ricordate. Grosse cessioni di terra alla Danimarca, alla Polonia, la creazione del corridoio di Danzica ecc.... Tutte volte a sfavorire la Germania per evitare ulteriori seccature. Ma sappiamo tutti com'è andata a finire poi. Quindi io sono portato a vedere in questa chiave le cessioni all'Italia del triveneto e non come una conquista o un contentino che gli alleati ci hanno dato per tenerci buoni. Puro e semplice calcolo.

 

E poi c'è un appunto da fare. Se l'Italia non è stata rispettata dalle altre nazioni vincitrici è anche grazie al suo governo che definire del tutto incapace è dir niente e poi sempre grazie alle solite divergenze politiche ( neutralisti, interventisti, cattolici ecc........ ). Non siamo mai stati uniti, come le altre nazioni, nemmeno in tempo di guerra quando la coesione e l'unione sono necessari. E aimè non è cambiato nulla.

 

:lol:^_^^_^


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Inviato il 08 gennaio 2006 2:59
Probabilmente non avevano bisogno di un' Italia forte o quanto meno fortificata per contrastare una possibile rinascita austriaca. Ma perchè correre il rischio. La stessa cosa fu fatta con la Germania se ben ricordate. Grosse cessioni di terra alla Danimarca, alla Polonia, la creazione del corridoio di Danzica ecc.... Tutte volte a sfavorire la Germania per evitare ulteriori seccature.

 

Si ma per l'austria di rischi non se ne correvan proprio.Era spezzata e divisa,e non regge il paragone con la Germania,perchè la Germania era una superpotenza anche dal punto di vista industriale...l'austria dal punto di vista industriale era arretrata.E parecchio.Che poi umiliare gli sconfitti fu una gran cavolata lo sottoscrivo anche io,come ho fatto nei post prima.

 

Quindi io sono portato a vedere in questa chiave le cessioni all'Italia del triveneto e non come una conquista o un contentino che gli alleati ci hanno dato per tenerci buoni. Puro e semplice calcolo.

 

Si ma le cessioni ci son state perchè noi siam entrati,è questo il punto.Nel 1914 quando inglesi francesi e russi si sedettero al tavolo con gli americani già sicuri della vittoria,all'italietta neutrale spettava solo Valona.Dopo nel 1915 col patto di londra,che fu scritto e firmato ma dove ci gabbarono,fu sancito che grazie all'intervento l'Italia avrebbe potuto aspirare ad avere di più.E con la promessa della Dalmazia per noi fondamentale per questioni difensive noi ci buttammo a capofitto.Senza il nostro intervento,non c'eran sicurezze se non briciole e utopie.Qualcuno pensava addirittura che la Triplice avrebbe vinto e che avremmo potuto ottener qualcosa da loro.Che poi di fatto con sta guerra abbiamo ottenuto pochissimo rispetto alle aspettative è verissimo,e l'ho già espresso con un'afferazione dannunziana,"vittoria mutilata" che ben si addice.Ma standocene neutrali non avremmo avuto nessuan sicurezza di portar a casa nulla.Le promesse che ci fecero naufragarono nelle parole di Wilson,e tutto questo nonostante il nostro tributo di sangue che pagammo e nonostante trattati scritti e accordi orali.

 

no fra sulla teoria che chiunque vincesse io magno qualcosa!

 

Al tavolo delle trattative si siedon da sempre vincitori e sconfitti.Da vincitori a noi toccaron le briciole,e per poco non fummo ignorati completamente.Da neutrali,ci sarebbe forse aspettato qualcosa di meglio?Probabilmente non ci avrebbero nemmeno convocato.E' questa la realtà:nessuno voleva dar niente ad un paese che stava cominciando a diventar scomodo,e che fino a ieri era considerato il pezzente d'europa,l'italietta.Non ci amavan gli americani,ci ignoravan gli inglesi ed i francesi pensavano come al solito a riempirsi la pancia dopo aver perso,ma aver fatto la figura dei vincitori,come capita sempre a loro.I paesi neutrali che ricevettero qualcosa,lo ottennero solamente perchè era utile ed era stato già deciso nel 14.E noi non rientravamo in sti calcoli,volenti o nolenti.Già gli 4 anni prima della fine della grande guerra si era configurata l'europa post versailles,tranne forse per qualche stato cuscinetto nell'est ,per far fronte alla russia diventata comunista.E ripeto,per l'Italia neutrale,c'era solo Valona.Questi trattati tra di loro li rispettaron sino al momento della spartizione.Per filo e per segno.

 

 

 

E poi c'è un appunto da fare. Se l'Italia non è stata rispettata dalle altre nazioni vincitrici è anche grazie al suo governo che definire del tutto incapace è dir niente e poi sempre grazie alle solite divergenze politiche ( neutralisti, interventisti, cattolici ecc........ ). Non siamo mai stati uniti, come le altre nazioni, nemmeno in tempo di guerra quando la coesione e l'unione sono necessari. E aimè non è cambiato nulla.

 

Questo vale fino al 1917.Dopo Caporetto,con gli invasori sul collo,uniti lo fummo eccome.Sia in parlamento che a livello sociale,con la Fiat pronta a fornire pasti gratuiti ai nostro soldati e alle famiglie,operai e donne in fabbrica e contadini pronti a morire al fronte.E se prima socialisti,irredentisti,radicali,liberali eran divisi,dopo Caporetto il paese diede una prova d'unità eccezionale.Unità che piegò l'esercito d'un impero che già pregustava la vittoria,e lo rispedì a casa,spingendolo sin oltre i confini.Unità che ci fu anche nel momento della vittoria,e anche nel 1919 quando ci sedemmo a Versailles.Soltanto che i nostri abili politici (qualcuno ha detto Orlando?) abbandonaron la francia in segno di disprezzo verso ciò che ci volevan dare..le briciole di ciò che ci era stato promesso.E quando tornarono,scopriron che tutti ci avevan ignorato,e che si eran già mangiati le colonie tedesche in africa.Da li in poi,ritornammo ad esser divisi,tranne per la parentesi fascista.E ti do ragione,lo siam ancora oggi divisi,e si,è una nostra tradizione quella di preferire qualcun altro piuttosto che un italiano.E' una nostra tradizione quella di sputarci addosso e di vedere sempre rose e fiorellini fuori da qui.E' una nostra tradizione essere sconfitti ripetutamente pensando di vincere.Poi però arriva Caporetto.E quando gli italiani saran messi spalle al muro come in quei giorni di ottobre del 1917,e scopriranno che non c'è altra via se non creder in loro stessi,non c'è stato amico e simpatico che ci regali niente,non c'è nessuno su questa terra disposto ad aiutarci se prima non ci aiutiamo noi,beh,allora forse si decideranno e si presenteranno uniti di fronte al nemico.Ma forse siam così ignoranti da non accorgerci che la nostra fossa ce la stiam scavando da soli.E lo vedo per strada,per la vetrine,per la periferia,rimbomba nelle aule dell'università,grida e lacera dentro nei centri commerciali.Ma noi,imperterriti,ci strangoliamo con una mano e con l'altra guidiamo il coltello di chi sorridendoci ci penetra le carni.E gli rispondiamo con un sorriso a nostra volta.

 

 

:lol:


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Inviato il 08 gennaio 2006 10:35 Autore

così tutti hanno sotto mano almeno il trattato di versailles!anche se questo riguarda solo la germania!infatti per ogni potenz sconfitta c'è un trattato a parte:

 

 

Trattato di Versailles (1919)

 

 

Il Trattato di Versailles del 1919 è il trattato di pace creato come risultato dei sei mesi di Conferenza di pace di Parigi che pose fine alla prima guerra mondiale. Il trattato venne ratificato il 10 gennaio 1920 e richiedeva che la Germania accettasse la responsabilità della guerra e fu quindi obbligata a pagare una gran parte delle compensazioni (conosciute come riparazioni di guerra). Come molti altri trattati, prende il nome dal luogo dove venne firmato: la Sala degli Specchi del Palazzo di Versailles. Il 18 gennaio 1919 una conferenza di pace si aprì a Versailles, in Francia per lavorare sul trattato.

 

Il trattato fu una premessa alla creazione della Società delle Nazioni, uno scopo principale del presidente statunitense Woodrow Wilson. Lo scopo dell'organizzazione era di arbitrare i conflitti tra le nazioni prima che si arrivasse alla guerra.

 

 

Woodrow Wilson con la delegazione americanaTra le disposizioni previste c'era la perdita delle colonie e di territorio da parte della Germania. La lista di ex-province tedesche che cambiarono appartenenza comprende:

 

Alsazia e Lorena restituite alla Francia,

lo Schleswig settentrionale, fino a Tondern nello Schleswig-Holstein alla Danimarca,

gran parte della Provincia di Posen e della Prussia Occidentale, e parte della Slesia alla Polonia,

la città di Danzica con il delta della Vistola sul Mar Baltico, venne resa Città libera di Danzica, sotto l'autorita della Società delle Nazioni e della Polonia.

L'articolo 156 del trattato trasferì al Giappone le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, piuttosto che il ritorno dell'autorità sovrana alla Cina. I cinesi oltraggiati da questa disposizione diedero vita a delle dimostrazioni e al movimento culturale conosciuto come Movimento del quattro maggio.

 

Il trattato di Versailles pose anche grosse limitazioni alle forze armate tedesche.

 

Il trattato stabilì una commissione che doveva determinare le esatte dimensioni delle riparazioni che dovevano essere pagate dalla Germania. Nel 1921, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 33 miliardi di dollari. I problemi economici che questi pagamenti comportarono sono spesso citati come una delle cause della fine della Repubblica di Weimar e della dittatura di Adolf Hitler, che inevitabilmente portò allo scoppio della seconda guerra mondiale.

 

Gli Stati Uniti non ratificarono mai il trattato. Le elezioni del 1918 avevano visto la vittoria del Partito Repubblicano, che prese il controllo del Senato e bloccò due volte la ratifica (la seconda volta il 19 marzo 1920), alcuni favorivano l'isolazionismo e avversavano la Società delle Nazioni, altri lamentavano l'eccessivo ammontare delle riparazioni. Come risultato, gli Stati Uniti non si unirono mai alla Società delle Nazioni e in seguito negoziarono una pace separata con la Germania: il Trattato di Berlino del 1921, che confermò il pagamento delle riparazioni e altre disposizioni del Trattato di Versailles ma escluse esplicitamente tutti gli articoli correlati alla Società delle Nazioni.

 

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Un compromesso

I "Tre Grandi" erano il primo ministro britannico David Lloyd George, il primo ministro francese Georges Clemenceau, e il presidente statunitense Woodrow Wilson. Al Trattato di Versailles fu difficile stabilire una linea comune, perché ognuno era stato trattato differentemente dai tedeschi durante la guerra. A causa di ciò, il risultato venne definito un compromesso, che non piacque a nessuno.

 

La Francia aveva sofferto la gran parte delle perdite durante la guerra, e gran parte di questa era stata combattuta sul suolo francese. La nazione era in rovine, con molti danni subiti da edifici storici e risorse importanti. George Clemenceau voleva dalla Germania riparazioni che permettessero di ricostruire e riparare i danni causati dai tedeschi. In tutto, 750.000 case e 23.000 fabbriche erano state distrutte, e vennero chiesti i soldi per la ricostruzione di una nazione in brandelli. Nel 1871, Francia e Germania avevano già combattuto una guerra, e la Germania aveva preso alla Francia la zona dell'Alsazia-Lorena. Clemenceau voleva anche proteggersi contro l'eventualità di altri possibili attacchi futuri della Germania, e richiese la demilitarizzazione della Renania, e che truppe alleate pattugliassero quell'area. Questa venne chiamata "zona di sicurezza territoriale". Inoltre la Francia volle anche ridurre drasticamente il numero di soldati dell'esercito tedesco in modo controllabile. Come parte delle riparazioni, la Francia volle che le venisse dato il controllo di molte delle fabbriche tedesche.

 

Non solo la Francia voleva punire severamente la Germania, voleva anche preservare il suo grande impero e le sue colonie. Mentre gli Stati Uniti portavano avanti una convinzione nell'"autodeterminazione" etnica o nazionale, Francia e Regno Unito volevano mantenere i loro preziosi imperi. Clemenceau rappresentò abbondantemente la popolazione francese nel suo desiderio di vendetta sulla nazione tedesca. Clemenceau voleva anche proteggere dei trattati segreti e permettere blocchi navali attorno alla Germania, così che la Francia potesse controllare le merci importate ed esportate dalla nazione sconfitta. Era il più radicale dei "Tre Grandi" e fu chiamato "Le Tigre" per questa ragione.

 

La Gran Bretagna giocò un ruolo più defilato, in quanto il suo territorio non era stato invaso. Molti soldati britannici morirono sulla linea del fronte in Francia, e quindi la popolazione britannica chiedeva vendetta almeno quanto i francesi. Il primo ministro Lloyd George pur volendo delle riparazioni severe, chiese molto meno dei francesi. Lloyd George era conscio che se le richieste francesi fossero state accolte, la Francia sarebbe diventata estremamente potente nell'Europa Centrale, e un delicato equilibrio si sarebbe spezzato. Pur volendo assicurarsi che questo non accadesse, anche lui voleva che la Germania pagasse. Lloyd George era anche preoccupato dalla proposta di Woodrow Wilson per l'"autodeterminazione" e, come per i francesi, voleva preservare l'Impero Britannico. Questa posizione era parte della competizione tra i due più grandi imperi del mondo, e della battaglia per preservarli. Come i francesi, anche Lloyd George supportò i blocchi navali e i trattati segreti.

 

Dall'altra parte, Woodrow Wilson aveva punti di vista differenti su come punire la Germania. Aveva già proposto i quattordici punti prima ancora della fine della guerra, che erano molto meno duri di quanto i francesi o i britannici volessero. Poiché la popolazione americana, aveva vissuto la guerra solo a partire dall'aprile 1917, sentiva di dover uscire dalla "confusione europea" il più in fretta possibile. Comunque, il presidente Wilson voleva istituire una politica mondiale che assicurasse che niente di simile sarebbe più accaduto. Allo scopo di mantenere la pace, venne fatto il primo tentativo di creare una corte mondiale, la Società delle Nazioni. La teoria era che se le nazioni più deboli venvano attaccate, altre avrebbero garantito loro protezione dagli aggressori.

 

In cima a tutto ciò, Wilson promosse l'"autodeterminazione" che incoraggiava le nazionalità (o i gruppi etnici) a pensare, governare e controlare se stessi. Questa nozione di autodetermninazione risultò in un aumentato sentimento patriottico in molti paesi che erano o erano stati sotto il controllo dei vecchi imperi. L'autodeterminazione era, e continua ad essere, una fonte di attrito tra differenti gruppi etnici in tutto il mondo, nel momento in cui ogni gruppo cerca di migliorare la sua posizione nel mondo.

 

L'accettazione da parte di molti popoli del concetto di autodeterminazione fu l'inizio della fine di questi imperi, compresi quello francese e quello britannico. L'autodeterminazione e in parte la ragione per cui così tante nazioni si formarono nell'Europa Orientale; Wilson non voleva contribuire ad incrementare le dimensioni di Gran Bretagna, Francia, o Italia. Ci furono anche lotte nelle provincie orientali della Germania, che erano fedeli all'Imperatore, ma non volevano essere parte di una Repubblica: la Grande sollevazione polacca nella Provincia di Posen e 3 Sollevazioni Slesiane nella Slesia Superiore.

 

Gli aggiustamenti territoriali vennero fatti con l'obiettivo di raggruppare assieme delle minoranze etniche ai loro stati, liberi dalla dominazione degli un tempo potenti imperi, in particolar modo, l'Impero Austro-Ungarico e l'Impero Ottomano. I trattati segreti vennero scoraggiati e Gran Bretagna e Francia acconsentirono a una riduzione degli armamenti di tutte le nazioni con disapprovazione. Questa riduzione supponeva una riduzione indiretta della capacità da parte delle marine di creare dei blocchi.

 

Quando il trattato di Versailles venne concluso, la Germania fu costretta a pagare agli alleati 6.600.000.000 di sterline; cedere tutte le colonie; accettare la colpa per la guerra; ridurre le dimensioni delle sue forze armate (sei navi da guerra, 100.000 soldati, e nessuna aviazione); e cedere territorio a molte nazioni, tra cui Belgio, Francia, Danimarca, e Polonia.

 

I tre Grandi sapevano ancor prima di incontrarsi di voler punire la Germania. La Francia voleva vendetta, il Regno Unito voleva una Germania relativamente forte economicamente per controbilanciare il predominio continentale della Francia, e gli Stati Uniti volevano la creazione di una pace permanente il più in fretta possibile, cosi come la distruzione dei vecchi imperi. Il risultato fu un compromesso che non lasciò nessuno soddisfatto.

 

Gli osservatori più acuti, come l'economista britannico John Maynard Keynes, criticarono duramente il trattato: non prevedeva alcun piano di ripresa economica e l'atteggiamento punitivo e le sanzioni contro la Germania avrebbero provocato nuovi conflitti e instabilità, invece di garantire una pace duratura. Keynes espresse questa visione nel suo saggio The Economic Consequences of the Peace (le conseguenze economiche della pace).


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