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Armi e armati
V di Vainamoinen
creato il 19 luglio 2004

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Vainamoinen
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Inviato il 19 luglio 2004 12:31 Autore

Breve introduzione alla discussione.

 

Come promesso in un'altra discussione, apro il Topic sulle armi, e sugli armati. Il topic è generico. Vista la stretta relazione fra il nostro mondo medievale e quello dei Fantasy in fatto di armi, penso si posa sconfinare dall'uno all'atro senza problemi. Direi che qua possiamo postare un pò quel che si vuole: storia, tecnica, impiego, considerazioni varie sia sulle armi, sia sui combattenti che le usavano. Insomma, un topic ad amplissimo respiro.

Postate qualunque cosa: informazioni che magari per voi son banali, potrebbero non esserlo per altri!

 

Avendo madre genovese, comincio con l'arma tipica di quella città, diffusissma cmq in tutta l'Italia medievale, tanto da diventarene un connotato dei nostri miliziani nel resto d'Europa, un pò come l'arco lungo (longbow) per gli inglesi, ovverosia, la balestra.

 

 

 

 

 

LA BALESTRA

 

 

Descrizione

 

Banalmente la balestra potrebbe essere descritta come un'arco posto orizzontalmente su di una trave. E propio così dovevano essere le prime armi usate dai Crociati in Medio Oriente.

L'arco è solitamente in metallo, acciaio preferibilmente, ma talora può essere anche in legno o corno. Il fusto, o tiniere, è solitamente in legno, salvo in balestre molto piccole, dovepuò essere di metallo. Inutile sottoilinrare che più l'arco è difficile e pesante da tendere, maggor forza sarà inpressa al proietto. La corda si blocca su un disco chiamato noce, e verrà poi liberata dalla chiave o manetta, posta quasi sempre nella parte inferiore del fusto. Un calcio permette di posare l'arma sulla spalla del balestriere, per consentirgli di prendere la mira.

La balestra scagliava sia verottoni di legno con punta d'acciaio, che quadrelle completamente metalliche. Talvolta si usavano frecce incendiare composte da bitumi.

 

 

 

Tipi

 

Balestra a mano: la più piccola e semplice, si caricava a mano. Ovviamente le prestazioni erano fortemente ridotte.

Balestra a crocco o a gancio: per ricaricarla, il soldato usava un crocco, o un gancio, legato al suo polso, fino ad assicurare la corda alla noce.

 

Balestra a crocco e staffa: è la più famosa, quella usata dai mecenari genvesi a Crecy. All'estremità del fusto della balestra è collocata una staffa. Mettendo il piede lì dentro, e poggiando l'arma a terra, il balestriere lega il crocco, che porta in vita, alla corda. Quindi, rialzandosi, tende la corda. Solitamente i crocchi sono due, per poter meglio armare la balestra, tendendo la corda da ambo le parti del fusto. La gittata e la forza di penetrazione di quest'arma è molto notevole, grazie alla forza imprimibile all'arco.

 

Balestra a ruota d'ingranaggio: una ruota d'ingranaggio è fissata al fusto, e mediante una chiave viene girata, traendo la corda fino alla noce, e armando così la balestra. Una volta pronta, si toglieva la chiave e si poneva il proietto sulla guida. Il fusto è dotato di staffa, affinche durante la ricarica la balestra potesse essere poggiata a tera e lì tenuta ferma con un piede.

 

Balestra a martinetto o martinello: Il principio è quello della balestra a ruota, ma l'ingranaggio per l'armamento, chiamato martinello o martinetto è separato dal fusto. Al momento della ricarica, il martinello viene apoggiato al fusto, assicurato alla corda, e il combattente girando la manovella apposita, arma la balestra. Con il martinello si possini ricaricare balestre molto potenti con sforzo minimo, ma per l'ingombro e per la complessità della ricarica, tale arma poteva essere data solo alla fanteria.

 

Balestra-pistola: tale curioso binomio compare fra la fine del '400 e l'inizio del '500 (un'arma è ancora conservata a Venezia). Si poteva usare per lanciare verrettoni, come rama da fuoco (la canna era posta sotto il fusto) o come arma bianca, avendo una specie di baionetta ante litteram che sporgeva dal muso.

 

 

 

Crecy, 26 agosto 1346.

(tratto da Crecy 1346, di D. Nicolle, Osprey Publishing)

 

La più nota sconfitta dei balestrieri, fu la battaglia di Crecy, all'inizio della Guerra dei Cent'anni. Nello schieramento francese c'erano, al comando di Ottone Doria, circa 15'000 balestrieri genovesi, mercenari del re Filippo VI. All'epoca i balestrieri genovesi erano l'elite della categoria, famosi in tutt'Europa. La balestra era fondamentale per la guerra in mare, dove serviva la precisione nel tiro per colpure il nemico. Non a caso i balestrieri genovesi si addestravano arrampicandosi sugli alberi della propria gelea, e cercando di colpire una moneta posto sull'albero di un'altra nave; compito non semplice, dovendo tener conto del rollio di entrambi i natanti! In battaglia invece, i balestrieri erano preceduti e coperti dai palvesari. Questi, armati dei grossi scudi (i palvesi appunto) e di picche, si disponevano non dissimilmente dalla falange macedone o dagli schiltron scozzesi, piantando a terra i palvesi e impugnando le lance con ambo le mani, formando una barriera impenetrabile. La tattica era frutto delle guerre fra le giovani città comunali e i castellani: le prime potevano contare sulle fanterie, i secondi sulla cavalleria. Cosicchè, per feramre le cariche nemiche, i comuni avevano adottato questa fanteria statica, mentre per l'offesa si basavano su archi e soprattutto balestre. A Crecy quindi i Genovesi impiegavano questa tattica. Solo che l'Alencon, comandante dei francesi, non capì l'utilizzo che andava fatto di questa poderosa arma. Fra l'altro la battaglia fu d'incontro. Gli inglesi erano già schierati, quando i francesi erano ancora in marcia. Il re inglese Edoardo III aveva posto gli arceri, secondo uno schema del tutto convenzionale, davanti agli armati a cavallo e alle fanterie, con un abatteria di cannoni (forse 3 )sull'ala destra, e attendeva l'arrivo dei francesi davanti al suo campo, posto a Nord Ovest di Crecy. Era già passato mezzogiorno quando le colonne francesi s'imbatterono nell'esercito nemico. Va fatto notare che l'Alencon aveva l'esercito in ordine di marcia, e come conseguenza i genovesi avevano i pesanti palvesi e le armature sui carri. Vedendo l'esercito nemico schierato con gli arcieri in prima fila, il comandante francese ordinò ai balestrieri genovesi di attaccare gli inglesi, preparando il terreno alla carica della cavalleria aristocratica francese. Fu così che Oberto Doria si vide dare un ordine completamente insensato. Senza palvesari a coprire i balestrieri, dovendo avanzare verso ponente (col sole in faccia), i genovesi si trovarono subito a mal partito. Gli arceri nemici, dotati di arco lungo, non erano un obbiettivo adatto per i balestrieri, il cui scopo semmai era bloccare le cariche di cavalleroia nemiche.Un arciere inglese poteva scagliare fra le 12 e le 15 frecce al minuto (toglietevi dalla mente le immagini di Braveheart!), contro le 2 al massimo di un balestriere. Inoltre essendo la balestra un'arma che richiede di essere "puntata", il sole del pomeriggio era dritto negli mo cchi dei genovesi, creando problemi di mira, problemi che gli inglesi non avevano. Ancora, il terreno era bagnato dalle piogge dei giorni precedenti, cosicchè quando i balestrieri ponevano il piede nella staffa per caricare, eso scivolava via, rendendo difficile la ricarica. E, dulcis in fundo, sempre le piogge avevano allentato le corde delle balestre, facendo perder potenza al colpo. Al contrario gli arceri inglesi, poichè le corde venivano tolte dagli archi quando si era in marcia, per non allentare l'arma, non soffrivano questo problema.

Nonostante tutto ciò, i mercenari italiani, si comportarono benissimo, avanzando fin dove possibile, subendo perdite pesanti a causa delle frecce e della cannonate inglesi, privi di protezione dei palvesari e molti della armature: sarebbero stati degni della celeberrima carica di Pickett. Quando, vedendo l'inutilità dell'azione, Oberto Doria ordinò di ripiegare, i francesi erano oramai pronti a caricare gli inglesi. Quel che successe è difficile da valutare, cmq sta di fatto che l'aristocrazia francese partì alla carica, nonostante sulla propria direttrice ci fossero i fanti genovesi in ritirata. Come mai il duce francese non avesse scelto un'altra direttrice per caricare, rimane un mistero. Forse voleva anche tirar giù i genovesi, che già tacciava di tradimento. Stà di fatto che i francesi prima di giungere a contatto con gli inglesi, se la presero coi balestrieri in ritirata, i quali a loro volta qualche verrettone contro gli aristocratici a cavallo che li caricavano devono averlo scagliato. Cmq la cavalleria pesante francese, dopo lo "scontro" coi balestrieri, arrivò a mal partito a scontrarsi contro gli inglesi, i veri nemici, e nè restò decimata.

Come mai l'Alencon sfruttò così male i balestrieri genovesi? Probabilmente per un misto di orgoglio e pregiudizio tipicamente francese, unito a profonda ignoranza delle arti belliche. E perchè Doria non protestò? probabilmente perchè nella Francia medievale, aristocratica all'inverosimile, le fanterie altro non erano che contadinotti armati, e i mercenari, specie se genovesi, non molto di più che dei pirati...

 

 

 

Arco contro Balestra

 

Sopra vi ho illustrato come gli arceri inglesi abbiano avuto la meglio sui balestrieri italiani. Ma perchè alla fine fu la balestra ad afdermarsi in Europa, e non l'arco?

Il risultato di Crecy non è di per se significativo: i balestrieri furono mal impiegati dagli incapaci comandanti francesi. Stà di fatto comunque che la fama del longbow crebbe a dismisura, senza realmente che ve ne fossero i presupposti. Difatti a Tanneberg (1410), gli arceri inglesi furono massacrati dai cavalieri polacchi, e se ad Agincourt ottennero ancora un successo, la colpa fu ancora dell'incapacità dei comandanti francesi (caricarono gli inglesi su terreno fangoso!). Poi solo disastri. Durante la Guerra delle Due Rose, solo a Towtown (1461) gli arceri yorkisti ottennero un mediocre risultato sui rivali Lancaster, dovuto al vento a favore, che impediva ai nemici di tirare contro di loro.

Quindi si può dire che la fama dell'Arco Lungo inglese è in buona maniera determinata da episodo fortuiti.

Un'altra valutazionre contribuì a far decadere l'arco nei confronti della balestra: l'incapacità di penetrare le armature. In Fornovo 1495 (sempre della Osprey), il solito David Nicolle riporta, attraverso prove pratiche, che una freccia di un longbow inglese non poteva perforare un'armatura spessa 3mm con un angolo di 0°. Poteva invece penetrare di 11mm una corazza di 2mm, e di 52mm 1 mm di corazza. Se l'angolo d'impatto fosse stato di 20°, una freccia sarebbe penetrata su un'armatura di 1mm di 42mm. A 40° qualsiasi armatura d'acciaio di buon livelo era impenetrabile alle frecce. Tale discorso risulterà più semplice se qualcuno ha la passione delle navi da battaglia delle due guerre mondiali...dobve la corazza di cintura era di gran lunga più spessa di quella dei ponti di protezione, proprio perchè con l'aumentare dell'angolo di caduta (entro però i 45°!), diminuiva la forza di penetrazione dei proietti. Quindi, verso la seconda metà del '400 l'arco ha ormai perso la capacità di penetrare le pesanti armature che gli uomini-d'arme impiegano, perdendo quindi la sua ragione d'esistere sul campo di battaglia: difatti le fitte formazioni di fanteria, arma contro la quale l'arco da il suo meglio, sono da tempo scomparse come protagonoste della battaglie. Spazio dunque alla balestra, in grado di penetrare le armature, col suo tiro teso, ben diverso dall'arco di solito si usava per tiri "a campana". Nel 1494-5, durante la discesa di Carlo VIII in Italia, e conseguente battaglia di Fornovo fra Lega di Venezia e francesi, troveremo addirittura balestrieri a cavallo.

E le prime bande mercenarie di fanterie svizzera al di fuori della patria....


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Inviato il 19 luglio 2004 14:08

Ecco una disc che ha tutta l' arya di essere molto interessante!

 

Come prima cosa volevo postare qst curiosità:

 

Sapete da dove deriva l'usanza inglese di fare il segno a V con l'indice e il medio come gesto di sfida e offesa?

 

Dal fatto che nella guerra dei Cent'anni i francesi minacciavano di tagliare appunto qst due dita a ogni arciere inglese catturato, menomandolo come combattente.

Gli inglesi quindi presero l'abitudine di sfidarli mostrandole, invitandoli quindi a dar corpo alle loro minacce!


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Inviato il 19 luglio 2004 17:48 Autore
Ecco una disc che ha tutta l' arya di essere molto interessante!

Infatti finora hanno letto ben in 33, e solo tu hai risposto... la media più bassa per un topic (di solito 9 letture per ogni risposta...)! :D:wacko:

 

Ho cmq modificato il post introduttivo, aggiungendo alcuni elementi alla battaglia di Crecy che mi ero dimenticato...


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Inviato il 20 luglio 2004 9:55

Beh, non puoi pretendere che in un forum di questo genere (cioè non specificatamente dedicato all'argomento) l'interesse per queste cose sia massimo.

 

Io l'ho letto con interesse, mi piace quando si smitizzano certi fatti (la superiorità dell'arco lungo ad Anzicourt ad esempio).

 

Volevo fare una considerazione sulla balestra. L'arco (lungo, ma non solo) ha perso la sua superiorità con l'introduzione dell'armatura pesante, che ha vanificato i suoi enormi vantaggi: cadenza di tiro, manegevolezza, semplicità di costruzione, minor costo di fabbricazione, utilizzo a cavallo (cfr guerrieri mongoli) sulla balestra. Tuttavia l'introduzione delle armi da fuoco hanno reso inutile la balestra (a parte qualche scriteriato milanese di qualche anno fa :D ) e ovviamente le armature.


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Inviato il 20 luglio 2004 13:04

Allora,sulla battaglia di Crecy so qualcosa(Cornwell docet)e devo dire che è fuori d'ogni dubbio che la sconfitta fu dovuta all'incapacità ed impetuosità dei comandanti e dei cavalieri francesi,è anche vero però che il terreno sopraelevato risultava estremamente favorevole agli arcieri inglesi,inoltre(se Cornwell non ha romanzato troppo)la notte prima aveva piovuto ,cosa che rende molto più dure le corde e quasi inutilizzabili quindi le balestre.Inoltre vorrei porre alla vostra attenzione un dettaglio significativo che il libro da cui ho tratto le informazioni mette in rilievo:l'esperienza,un arciere inglese per utilizzare l'arco lungo aveva bisogno di anni e anni di pratica,l'arco lungo per sua natura era molto più difficile da utilizzare rispetto a qualsiasi altro tipo di arco,gli arcieri inglesi infatti erano professionisti addestrati fin dall'infanzia in modo che anche il corpo si adattasse,l'utilizzo dell'arco fin dall'infanzia portava l'arciere a sviluppare diversamente le parti del corpo,cosa essenziale per un'adeguata facilità nell'utilizzo dell'attrezzo;al contrario i balestrieri potevano essere anche contadini arruolati all'evenienza,l'utilizzo della balestra non richiedeva alcun tipo di abilità o addestramento particolare,chiunque poteva diventare un balestriere nel giro di pochissimo tempo(logicamente i mercenari erano professionisti).

Poi vorrei aggiungere una mia considerazione sulla limitatezza di impiego della balestra in uno schieramento:l'arco(lungo o semplice)veniva adoperato per far "piovere" la morte sui nemici,le frecce infatti venivano scagliate verso l'alto per poi ricadere,appunto come pioggia,sullo schieramento nemico,dunque ogni arciere tirava al di sopra della testa del compagno davanti,quindi se ne deduce che lo schieramento di arcieri poteva essere compattato in ogni misura senza che il volume dii fuoco ne risentisse,al contrari o in uno schieramento di balestrieri potevano tirare contemporaneamente solo due file(una in ginocchio e l'altra in piedi)lasciando inutilizzate quelle dietro a meno che lo schieramento non venisse esteso al punto di arrivare a disporre tutti i soldati in massimo due file,oppure effettuando una rotazione contiinua tra le file,ovvero quando le prime due avevano fatto fuoco queste indietreggiavano lasciando il posto alle due seguenti,questo avrebbe permesso di non perdere il tempo necessario ai balestrieri per caricare ma credo che sarebbe comunque risultato svantaggiso rispetto ad uno schieramento fisso e ordinato quale quello degli arcieri poteva essere...


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Inviato il 20 luglio 2004 17:41

Interessante molto interessante :( Non la sapevo quella delle due dita Lord di Forte del Gelo :angry:

 

Mah ogni arma ha i suoi pro e i suoi contro:L'arco ha una gittata molto superiore rispetto alla balestra,una facilità di utilizzo che permette di scagliare un maggior numero di frecce in un dato periodo di tempo rispetto all'altra arma,minor costi di fabbricazione,ecc ecc (quoto ghost).Tuttavia perde soprattutto in capacità di penetrazione...

L'arco (lungo, ma non solo) ha perso la sua superiorità con l'introduzione dell'armatura pesante, che ha vanificato i suoi enormi vantaggi

E ritorno a quotare ghost. :D

 

Di fatto credo che l'impiego o meno dell'arco anzichè della balestra sia dipeso dalla loro funzionalità o meno in determinate situazioni strategiche,tutto qui ^_^

 

 

:D


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Inviato il 20 luglio 2004 17:54

Una precisazione per Derfel. In Inghilterra, nei tempi bui (stanno ancora cercando chi ha spento la luce :angry: ), andare a messa non era così obbligatorio quanto esercitarsi con l'arco prima della messa stessa alla domenica.

 

Per questo gli inglesi erano dei fenomeni con l'arco lungo.

 

Poi con l'introduzione della polvere da sparo hanno deciso di inventare il soccer, per renderlo il nuovo sport nazionale ^_^

 

Direi che è ora di passare alla seconda arma, la balestra ha fatto il suo tempo. Cosa preferite, la morning star, che permette di colpire al di là degli scudi (e fare gelatina di quello che trova)? O l'ascia corta, usata come apriscatole per cavalieri?

 

Ma ripeto (l'ho già scritto altrove), un buon M16 con lanciagranate innestato risolve ogni problema :D , più preciso e potente di qualsiasi arma da gittata.


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Inviato il 20 luglio 2004 18:00
la notte prima aveva piovuto ,cosa che rende molto più dure le corde e quasi inutilizzabili quindi le balestre.

Perchè quelle delle balestre si e quelle degli archi no? :pppp

 

E' vero che la balestra ha una forza d'impatto maggiore. Nel corso della storia le balestre si sono evolute fino a raggiungere un libraggio allucinante, fino a 600 libbre o anche più, mentre un arco lungo dovrebbe se non ricordo male arrivare a 150 libbre. A scapito della potenza minore, in battaglia era molto più efficace l'arco della balestra, per vari motivi.

 

Primo tra tutti un fattore che va sempre considerato quando si parla di guerra: il fattore economico. Quanto tempo ci vuole per costruire un arco? Quanta tecnica? Quanto METALLO?

Avete presente quanto è complessa una balestra? Quanto pensate che poteva costare una balestra rispetto ad un arco? io sinceramente non lo so, ma credo almeno 10 volte tanto.

 

Secondo: Cadenza di tiro.

Certo, la balestra è devastante. Se la quadrella colpisce il pettorale di un'armatura la passa da parte a parte, ed è anche molto precisa. Una volta tesa la corda lo sforzo per tenerla in tensione è praticamente nullo e si ha tutto il tempo per mirare al bersaglio. Sorge qui un dubbio... quando ti ritrovi qualche centinaio di cavalieri pesanti ricoperti di ferro che ti corre incontro quanto tempo hai per prendere la mira? Chi studia il tiro con l'arco medievale sa che la mira non è importante nel tiro da battaglia, è molto più importante che le frecce partano e arrivino a bersaglio contemporaneamente e con un ritmo molto elevato: più frecce = più probabilità di fare dei feriti.

Considerate anche che la maggior parte delle frecce che andava a bersaglio sulla cavalleria piuttosto che i cavalieri colpiva i cavalli (pura legge di probabilità: il cavallo è + grosso ed è più facile da colpire), i quali erano molto meno protetti. Anche senza uccidere il cavallo, una ferita poteva farlo imbizzarrire quel poco che bastava per disarcionare il cavaliere e a quel punto ciao ciao lattina...

 

A favore della balestra posso dire che sicuramente è un'arma molto più maneggevole durante gli assedi, che costituiscono la forma più comune di scontro bellico durante il periodo medievale, e dalla relativa protezione delle mura è possibile prendere più tempo per "mirare" (oltre al fatto che le balestre più recenti sono munite di una "molla" d'arresto che consente di bloccare la quadrella in posizione in modo che non scivoli anche quando si tira dal basso verso l'alto, cosa che su un arco è impossibile da implementare).


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Inviato il 20 luglio 2004 19:28 Autore
la notte prima aveva piovuto ,cosa che rende molto più dure le corde e quasi inutilizzabili quindi le balestre.

Perchè quelle delle balestre si e quelle degli archi no? :pppp

L'avevo spiegato in Crecy, cmq repetita iuvant...

Durante la marcia gli arcieri inglesi toglievano le corde dagli archi, per non allentare l'arma, e le ponevano sotto l'elmo, al riparo quindi dalle intemperie. L'operazione di togliere la corda è normale in quest'arma, e abbastanza semplice. Non a caso Ulisse doveva per prima cosa porre la corda nel famoso arco, per poi scagliare la freccia attraverso le dodici scuri. Viceversa in una balestra taleoperazione risulta sia superflkua che difficoltos., Superflua perchè l'arco dell'arma è metallico, e quindi difficilmente allentabile, e complessa perchè va fatto con strumenti appositi, avendo la balestra una forza ben maggiore dell'arco semplice. A Crecy probabilmente corde di riserva erano presenti, ma sui carraggi insieme ai pavesi e alle armature, e quindi i genovesi furono impossibilitati a usufruirne. L'altro problema fu, come ho spiegato, la difficoltà di ricaricare l'arma usando il crocco e la staffa....

 

 

Direi che arco e balestra in realtà non si possono confrontare, avendo in comune solo il fatto di funzionare mediante una costante elastica. Facendo un paragone moderno, direi che cmq l'arco è un banalissimo fucile, mentre la balestra è un fucilone di grosso calibro (12,7, per il mitico Lapua Magnum .338?), ad uso di cecchini (sniper), forze speciali (SOF) e tiratori scelti.

 

Circa l'addestramento, Derfel, mi sa che ti sbagli. L'arco lungo (longbow) aveva proprio il vantaggio di richiedere uno scarso addestramento rispetto alla balestra, pur conservando cmq buone doti balistiche. Più semplice dell'arco composito, in uso in Asia, l'arco era lungo da 1,8m a 3m circa. Era slitamente di legno di tasso, importato dall'Italia. Addirittura gli inglesi acquistavano barili di vino italiano, purchè fosse allegato un ramo di tasso per poterne ricavare un longbow! La politica inglese fu sempre poi molto permissiva nei confronti di chi si addestrava con l'arco: addirittura se uccidevi un vicino mentre di addestravi, venivi assolto! In ogni caso gare di tiri con l'arco erano sempre presenti ad ogni festa paesana. Il tutto per avere una buona forza militare a costi bassissimi.

Sull'efficacia degli arcieri inglesi mi sono già espresso. Solo in due battaglie furono decisivi. Per il resto... Tannenberg è solo l'episodio più famoso di molti altri disastri.

 

 

Certamente l'arco è una buona arma, ma nel XV secolo, con l'affermarsi della cavalleria pesante (e fanteria pesante in Spagna), aveva oramai perso molto della sua efficacia anche sui campi di battaglia. Non a caso gli inglesi si trovarono nella seconda metà del '400 chiusi nella propria isola, avendo perso Scozia e Francia...

 

 

 

Parla di quel che vuoi, Ghost, tutto è interessante. Io appena posso posterò qualcosa sulle fanterie italiane del '200 e '300. o forse qualcosa d'altro. Non so...

 

Davvero apprezzi l'M16? A mio avviso è sempre stata una buona arma, ma il calibro piccolo nè ha sicuramente penalizzato l'impiego. Pensa che in Viet-Nam la fitta vegetazione bastava a deviare i colpi!


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Derfel Cadarn
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Inviato il 20 luglio 2004 20:21
Una precisazione per Derfel. In Inghilterra, nei tempi bui (stanno ancora cercando chi ha spento la luce ^_^ ), andare a messa non era così obbligatorio quanto esercitarsi con l'arco prima della messa stessa alla domenica.

Appunto,è questo che sto dicendo,l'esperienza degli arcieri inglesi era assolutamente inarrivabile dai mercenari italiani,intendiamoci,gli inglesi oggi come allora sono credo gli unici veri eredi dei romani,la rigidità delle regole e la cura impiegata nel rispetto delle stesse sono proprie di quella Roma che aveva portato la disciplina e il rigore in tutto l'impero,le tattiche belliche inglesi sono il frutto della disciplina delle legioni romane,la Francia era molto più impreparata da un punto di vista prettamente bellico ma era anche molto più aperta alle innovazioni in quel campo.

 

PS per Vaina:guarda,sono sicuro,l'addestramento dell'arciere inglese durava una vita intera,se prendevi un contadino e gli mettevi un arco lungo in mano con tutte le probabilità schiattava nel tentativo di tendere e mirare,l'impiego di quest'arma micidiale richiedeva una tecnica particolare,inoltre la forza necessaria per tendere e mirare prima di scoccare era davvero molta,ma non bastava,in un'unità di arcieri non funzionava certo in base alle leggi dell'anarchia(controsenso voluto),gli arcieri facevano quello che il comandante diceva loro di fare,non potevano fare di testa loro....inoltre,sbaglio o l'Inghilterra era ricca di foreste di tasso(forse il Galles)?


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Inviato il 21 luglio 2004 10:54
Davvero apprezzi l'M16? A mio avviso è sempre stata una buona arma, ma il calibro piccolo nè ha sicuramente penalizzato l'impiego. Pensa che in Viet-Nam la fitta vegetazione bastava a deviare i colpi!

Certo che apprezzo l'M16, nelle sue varie versioni (Colt Commando,CAR 15 e soprattutto M4). Ma non credo di essere il solo ^_^

I SAS durante la guerra del golfo usavano l'M16 con il lancia granate (che diventa l'M203 credo).

I Navy Seal usano l'M4 :D

 

E se lo apprezzano loro ci sarà un motivo. Ovviamente è un arma adatta in certi contesti, ad esempio non va bene in situazioni di guerriglia urbana, dove un MP5 è senz'altro preferibile.

 

Il problema del calibro è di un altro genere. Il passaggio dal 7,62 (.30) al 5,56 (.22) è stato determinato da due ragioni, come sicuramente saprai. Una la possibilità di dotare di caricatori più capienti (30 colpi contro i 20) a parità di ingombro. La seconda gli effetti del colpo sull'avversario. Un 5,56 ferisce con una percentuale molto più elevata di un 7,62 (che normalmente uccide). Un nemico ferito genera un intasamento delle linee logistiche avversarie (occorre riportarlo indietro, medicarlo, ecc.). Molto cinicamente è più vantaggioso :angry:

Il fatto che bastino delle foglie a deviuare il proietto è legato alla velocità dello stesso, ossia dalla carica che ha il bossolo, più che dal calibro stesso.

 

Semmai il vero problema dell'M16 in Viet-Nam è la necessità di manutenzione che lo stesso richiedeva (di tutt'altra pasta rispetto al famigerato AK-47).

 

Il fatto che l'M16 sia stato mantenuto dalle forze armate US significherà qualcosa (le stesse che hanno abbandonato la Colt a favore della Beretta).


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Inviato il 21 luglio 2004 11:27

Sull'addestramento, IMHO, ha ragione Derfel. Ho provato un paio di volte a tirare con l'arco, e sono andato pericolosamente vicino ad uno spettacolare suicidio. Con la balestra, ho piazzato 5 tiri su 5 sul bersaglio (che certo era grosso, era vicino, ma io non avevo mai preso una balestra in mano in vita mia...).

 

Secondo me la balestra deve la sua fortuna a questo, ed alla sua estrema praticità come arma d'assedio...

 

Sull'M16 non concordo con l'amico Ghost, una bella arma ma non credo la migliore nel suo genere, io sono un fan dello Steyr AUG, ma se mai lo avessero prodotto in serie il G-47 (o come diavolo fosse siglato il fucile della Heckler che sparava i proiettili senza bossolo) sarebbe volato in cima alla classifica. Comunque, ho avuto tra le mani un AK-47, (per la precisione, un AKM con calcio in materiale sintetico) e fa un certo effetto...


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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Inviato il 21 luglio 2004 12:06

Io ho provato a tirare con l'arco. Effettivamente ci vuole una certa forza (il mio era per principianti e quindi non la richiedeva), ma non mi è parso di questa terribile difficoltà. Piuttosto è difficile mirare, il tiro è molto istintivo.

Tuttavia non è vero che non si può tirare verso il basso. La freccia una volta incoccata rimane incastrata nella corda e solo quando si tende la corda e si rilascia essa parte.

 

Sulla superiorità dello Steyr non concordo. E' un arma troppo pesante. Ripeto, che arma hanno adottato le truppe speciali della maggior parte dei paesi? M16 e derivati (ovvio che gli Spetnaz non contino ^_^ ), perchè?

 

Una buona arma individuale è certamente il Galil isrealiano (guarda caso gli israeliani, tra i migliori soldati del mondo, usano l'M4, e non solo perchè li fornisce l'America).

 

Io ho sparato con il FAL (non l'FN-FAL) e con AR. Una bella differenza.


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Inviato il 21 luglio 2004 12:14

Beh, con suicidio intendevo dire che la freccia andava da tutte le parti, tranne quella desiderata..... al contrario il tiro con la balestra mi è parso piuttosto istintivo, quindi adatto a personale poco o nulla addestrato..

 

Sui fucili non so, effettivamente l'M16 è una bella arma (è una Colt...), più che altro mi sembra molto tradizionale come disegno (d'altra parte il progetto veleggia verso i 35/40 anni, se non sbaglio...), al contrario dei vari Aug, Famas, Xl-70, etc...

 

Sicuramente funziona molto bene.....


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Inviato il 21 luglio 2004 12:24

Si il disegno dell'M16 è vecchiotto e molto tradizionale, ma a parte lo Steyr non sono stati creati fucili bulb-up (termine che indica la posizione del caricatore dietro il grilletto, invece che davanti, soluzione che permette di ottenere un arma più compatta) di successo. Il Famas, detto trombetta (in francese, ma non oso più scriverlo :scrib: ), è usato solo perchè i francesi sono troppo sciovinisti per usare fucili stranieri, ma se sei mancino sono cavoli amari. LR86 (inglese) è usato per gli stessi motivi, ma i SAS non lo userebbero neppure per sparare alla fiera di paese.

Lo Steyr invece è un'ottima arma, e grazie al cinema si sta diffondendo anche nefli States (la pubblicità è l'anima del commercio :D ).

In ogni caso le forze armate americane hanno allo studio l'arma individuale per il soldato del futuro e sicuramente sarà bulb-up (almeno per uno dei due calibri).


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