Penso che le ragioni del filorussismo di ieri siano le stesse di quello di oggi: coincidenza di visioni politiche e legami finanziari, questi ultimi penso più a livello partitico che non statale od industriale.

Se posso azzardare un distinguo - che può essere sensato o meno, la mia è solo un'opinione - penso che i legami politici tra l'Italia e l'URSS durante la Guerra Fredda vadano inquadrati in maniera diversa da quelli del giorno d'oggi con la Russia, proprio perchè è venuto a mancare il contesto internazionale della Guerra Fredda, in cui il mondo era polarizzato e compartimentato in modo strettamente ideologico e la guerra di influenza era un gioco con regole ben precise - nel 1948, quando i comunisti italiani erano ad un passo dal colpo di stato, in previsione di una contestazione della potenziale vittoria del PCI alle elezioni e poi per l'attentato a Togliatti, fu Mosca a dire loro "se volete fare fate pure, ma da noi non avrete supporto di alcun genere", questo perchè Giuseppe Stalin sapeva che, essendo un Paese assegnato all'orbita americana, gli USA e l'Occidente non avrebbero tollerato una rivoluzione comunista in Italia, e pertanto si sarebbe potuti arrivare alla guerra aperta tra Ovest ed Est.

Senza dimenticare che ad un certo punto furono i comunisti stessi a capire che l'Occidente offriva uno stile di vita decisamente preferibile a quello sovietico sotto tutti i punti di vista, e l'incontro di Madrid del '77 tra i comunsiti italiani, francesi e spagnoli sancì ufficialmente la ricerca di una nuova via più vicina alla socialdemocrazia.

Il filorussismo occidentale attuale si basa sulle stesse premesse politiche di ieri, solo che al comunismo e alla rivoluzione è subentrato l'ultranazionalismo e il mito della difesa di identità e confini nazionali, ma ciò che lascia semplicemente increduli è che si è incorporato senza batter ciglio anche la dittatura, la repressione di libertà civili e il ricorso alla violenza, quasi che questo tipo di governo fosse fondamentale alla concretizzazione del mito di cui sopra, perciò ci ritroviamo con gente come Salvini che dice apertamente di sognare di vivere in un regime putiniano - ce lo ricordiamo quel "darei due Mattarella per avere mezzo Putin", roba da chiamare la neuro. E Salvini appartiene ad una generazione nata dopo la guerra e maturata (sì, lo so che un termine forte, visto il soggetto) dopo la fine della Guerra Fredda - nel '91 Salvini aveva 18 anni, se non sbaglio - e che pertanto dovrebbe essere intimorita dall'eventualità che il putinismo valichi i confini e dilaghi in Europa.

Forse no, perchè appunto è nato dopo la guerra e certe cose le ha, forse, solo sentite raccontare, ma non vissute sulla propria pelle. Che poi è il discorso che vale per molti altri, non solo lui. 

Ennesima bella figura dei CinqueStelle:

w la LePen...

guarda che è estrema destra...

ah allora no, cioè w la LePen non voleva dire quello che avete capito voi...

D'altronde se stavano al governo con Salvini... e il PD non lo ha ancora capito, poi blaterano di fascisti.  

Vediamo se il lato italiano del Russiagate e le implicazioni di Conte aiutano Letta a rinsavire - ma ne dubito, visto che per il momento si sta tenendo a debita (a torto) distanza e basta.

Sto cominciando ad adorare davvero Draghi, e lo dico senza ironia alcuna. Il Superbonus 110% era in linea di principio una buona idea considerando l'aspetto della transizione ecologica e tutto il resto, ma da quello che so e ho letto è stato trasformato nel solito buco nero italiano di sprechi e regalie, e manco a farlo apposta quelli critici verso le dichiarazioni di Draghi sono i grillini. Sarà fantastico vedere cosa succederà nel prossimo futuro. Tempo qualche mese e anche complici le elezioni politiche dell'anno prossimo rivedremo e risentiremo la solita retorica del "primato della politica" sopra i "tecnici non eletti dal popolo" che sono seduti in Consiglio dei Ministri, avremo i vari partiti, sia di destra che di sinistra, che faranno a gara a rivendicare tale supremazia facendo una retorica che poco ha a che fare con le regole costituzionali e così il ballo ricomincia fino alla prossima emergenza.

https://quifinanza.it/fisco-tasse/draghi-affonda-il-superbonus-110-si-sollevano-i-cinquestelle/645696/

Dimentichi di sottolineare il fatto che è stato un provvedimento pensato senza una riflessione sulle conseguenze a breve e medio termine, oltre che sul lungo. Carenza di materiali da costruzione con conseguente innalzamento dei prezzi che si vanno a sommare con la situazione presente (rincaro dei prezzi di qualunque cosa, soprattutto energia). Problemi per le banche che hanno fatto la cessione del credito. Se data l'evoluzione della situazione geopolitica non riuscissero a garantire il rientro cosa succede? Incapacità delle imprese a eseguire tutti i lavori semplicemente perchè non c'è abbastanza personale, non uso neanche il termine qualificato. Nascita di svariate imprese dall'oggi al domani con chissà quali sicurezze... etc. etc. Oltretutto siamo sicuri che avvenga questa efficienza energetica? O si tratta di lavori che fra 5 anni risulteranno già obsoleti e antiquati? 

Hai perfettamente ragione. In generale una forma di incentivo alle ristrutturazioni e all'edilizia cosiddetta green sarebbe stata una buona idea, ma come spesso avviene da noi si è risolto tutto nei soliti sprechi mastodontici. La guerra in Ucraina non poteva essere prevista, ma in generale non riesco proprio a concepire l'idea che lo Stato debba essere una ONLUS che dona soldi a pioggia a chi ne fa richiesta senza il minimo controllo, e del resto questa cosa è stata ampiamente vista con il RdC. Tremo all'idea che il partito più numeroso del Parlamento ha questa visione della cosa pubblica, e tremo ancor di più del fatto che anche gli altri partiti, chi più chi meno, gli va dietro per convenienza politica e per fare bieco populismo.

Io ne sono sicuro: tempo qualche mese, direi a inizio autunno, e ricomincerà la manfrina di cui dicevo sopra, e Draghi e tutti i ministri cosiddetti tecnici (Mar mi perdonerà il termine improprio) verranno scaricati. Io ho pessime sensazioni per il 2023: i 5S vedranno diminuire i loro voti ma non verranno estirpati, i partiti dei parlamentari che si sono separati da loro e che al momento sono al Gruppo Misto potrebbero superare la soglia di sbarramento (tutto dipenderà dalla nuova legge elettorale) e per il resto ci sarà la solita frammentazione generale con conseguenti polemiche e gara a prendere per la giacchetta il povero Mattarella, come già avvenuto nel 2018. Insomma, il solito squallore, ripetuto all'infinito perché l'Italia è questo Paese qui.

Più che dei 5S mi preoccuperei del fatto che con l'attuale legge elettorale la coalizione di centrodestra, o anche solo l'accoppiata sovranista FdI-Lega, potrebbe raggiungere la soglia implicita del 40-42% che darebbe la maggioranza assoluta in Parlamento.

Io speravo che con i soldi del PNNR si cercasse almeno di tentare una riforma degli apparati statali e istituzionali. 

1 ora fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:

Più che dei 5S mi preoccuperei del fatto che con l'attuale legge elettorale la coalizione di centrodestra, o anche solo l'accoppiata sovranista FdI-Lega, potrebbe raggiungere la soglia implicita del 40-42% che darebbe la maggioranza assoluta in Parlamento.

C'è da sperare che la crisi interna verso cui il CDX sembra avviato tenga banco ancora qualche mese. Nel PD sembra che si stia discutendo seriamente di un ritorno al proporzionale, ma non ci si arriverà mai in tempo utile alle elezioni.

20 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:

Più che dei 5S mi preoccuperei del fatto che con l'attuale legge elettorale la coalizione di centrodestra, o anche solo l'accoppiata sovranista FdI-Lega, potrebbe raggiungere la soglia implicita del 40-42% che darebbe la maggioranza assoluta in Parlamento.

Di sicuro è la classica situazione in cui si cade dalla padella alla brace. Da una parte un PD stremato e frammentato, in mano ad un segretario che definire incolore è dire poco, che pur di avere un buon risultato alle elezioni politiche è disposto a stipulare il classico patto col Diavolo, ossia l'alleanza con i Cinque Stelle. Dall'altra abbiamo una coalizione cosiddetta di centrodestra ma che in realtà è trainata da due partiti reazionari, ossia Lega e FdI, che durante la pandemia hanno fatto a gara a chi prendeva più consensi da no vax e complottisti vari e che guardano con ammirazione a personaggi politici oltreoceano come Trump e Ron DeSantis cercando di occultare il più possibile le passate simpatie verso Putin (con cui comunque facevano patti anche quelli di sinistra, tanto per dire). No, non c'è affatto da stare allegri.

Il PD è però bene o male stabile nei sondaggi, nonostante non stia facendo niente ha uno zoccolo duro attorno al 20%, un ottima base di partenza qualora dovesse abbandonare la tattica dell'opossum e iniziare a giocare per vincere e se molla i 5stelle son sicuro potrà avere il sostegno (anche post elezioni) di azione, oltre a parte degli indecisi che piuttosto che avere i grillini di nuovo al governo si farebbero due bracciate a dorso in una piscina di acido solforico.

La crisi della destra non mi convince, in genere fanno tante moine ma poi quando c'è da votare si ricompattano subito, quella che vediamo mi sembra solo una manovra per disfarsi di salveenee e confermare la meloni alla guida, a meno che i piu moderati non vogliano seriamente fare nascere il terzo polo liberale...

Temo che il PD da sempre innamorato dei 5S comunque cerchi di tenerli dalla propria parte perché altrimenti i 5S andrebbero per la loro grande coerenza tranquillamente con Salvini e Meloni dall'altra. Sono come una trottola impazzita e ovunque passano fanno danni.

Io mi preoccuperei eccome @Jacaerys Velaryon perché in una situazione del genere gli equilibri sono precari e non si riesce a fare nulla di veramente coerente e sensato.

A me il PD sembra più innamorato dei partiti centristi che dei 5S. Negli anni scorsi il PD ha governato diverse volte col centro-centrodestra, e credo che nel partito ci siano più simpatizzanti di Renzi e Calenda rispetto a quelli di Conte. Il PD si tiene stretti i 5S, secondo me, principalmente perché hanno al momento un bacino del 10-15% di voti. Al contempo, se diamo credito ai sondaggi, in questo momento il centrodestra non avrebbe bisogno dei 5S per vincere le prossime elezioni.

2 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:

A me il PD sembra più innamorato dei partiti centristi

Vero, perchè anche il PD è un partito fondamentalmente centrista, ma il problema non sta solo nei numeri, ma anche nel fatto che il PD (o per meglio dire Letta) è convinto che anche i 5S siano un partito progressista e moderato col quale sia non solo possibile ma addirittua necessario allearsi in modo positivo e funzionale.

Qui non stiamo parlando di un sano pragmatismo, "per vincere servono i numeri e i numeri li prendo dove li trovo", ma di una visione quantomeno distorta della realtà, che, considerato il passato poco lusinghiero e recentissimo dei Grillisti che Letta si ostina a non voler considerare, diventa addirittura imbarazzante...

6 ore fa, Il Lord ha scritto:

La crisi della destra non mi convince, in genere fanno tante moine ma poi quando c'è da votare si ricompattano subito

Vero anche questo, però stavolta è in atto un ribaltamento quasi epocale nei rapporti di forza all'interno del CDX, perchè quello che è sempre stato il figlio cadetto della coalizione, FdI, ha superato di misura i fratelli maggiori, e la Meloni è nell'inedita posizione di stabilire ed imporre l'agenda agli alleati. Cosa che chiaramente non piace nè a Berlusconi nè a Salvini, che essendo due egomaniaci - come quasi ogni leader politico di questo Paese, del resto - non tollerano una posizione subalterna; aggiungiamoci anche che Salvini ha dei grossissimi problemi con le donne di potere, e che la donna di potere in questione è anche la sua principale rivale politica, avendo trascinato la Lega nel campo dell'estrema destra nazionalista, il quadro che ne esce è tutt'altro che roseo.