Tornando ai sondaggi:
-Assolutamente pro, in Italia c'è fortissimo bisogno di stabilità governativa, non si può stare troppo tempo con un esecutivo temporaneo, questo risolverebbe il problema.
-Bisognerà vedere come la svilupperanno, molti hanno gridato al secessionismo, la verità è che, se pensato bene, potrebbe essere una buona mossa. Pro.
-La terza e la quarta le fo insieme: non mi piace il premierato come forma di governo, ma sempre per il problema di stabilità c'è bisogno di un esecutivo eletto dal popolo, quindi sarei per un semipresidenzialismo alla francese. Riguardo all'attuale figura del PdR, se è vero che l'elezione diretta non comporta per forza un sistema presidenziale (vedi molti stati europei come Austria e Finlandia), è vero che sempre più nella II Repubblica il PdR si è distinto come molto più di un arbitro imparziale (ed in quei casi è stato meglio cosi), anzi quasi come un presidente alla Francese (sia Napolitano che Mattarella si sono distinti in questo senso), quindi un cambio di forma di governo lo apprezzerei. Contro la Terza e Pro la Quarta.
-In Italia abbiamo la peggior disposizione bicamerale dell'occidente, e lo dico senza timore di sbagliarmi: un bicameralismo perfetto (ridondante) con un'elezione dei rappresentanti che è quasi speculare e, per aggiungere la beffa al danno, anche il Consiglio delle Regioni ed il CNEL come pesi morti. Indipendentemente da Federalismo, regionalismo o simili, il senato va cambiato, con rappresentanti regionali (che siano eletti dal popolo o dai governi non importa). ASSOLUTAMENTE PRO.
20 ore fa, Frank Stark ha scritto:non mi sentirei di paragonare la situazione italiana a quella americana, che per usare un eufemismo molto grande si potrebbe dire "complessa"
E infatti non le ho paragonate. Ho detto che quello della violenza delle forze dell'ordine non è un problema che a noi non riguarda. La storia e la cronaca ci dicono che ci riguarda eccome. Che poi non lo sia al livello degli Stati Uniti per x motivi posso anche essere d'accordo, ma si tratta di una argomentazione che per me non è nè rassicurante nè assolutoria.
36 minuti fa, joramun ha scritto:E infatti non le ho paragonate. Ho detto che quello della violenza delle forze dell'ordine non è un problema che a noi non riguarda. La storia e la cronaca ci dicono che ci riguarda eccome. Che poi non lo sia al livello degli Stati Uniti per x motivi posso anche essere d'accordo
Su questo concordo in toto, era solo a scanso di equivoci la puntualizzazione
Al di là del fatto che Giorgia Meloni parla di imposte come ne potrebbe parlare un qualsiasi Briatore o un tassista con il POS “guasto”...la cosa gravissima è che la persona che definisce "pizzo di stato" il contributo che ciascuno di noi versa per il funzionamento della nostra comunità, con quello stesso “pizzo di Stato” poi dovrebbe far funzionare scuole, ospedali, welfare.
Discorsi deliranti...
Bel cappotto anche alle comunali devo dire, ma oggi Conte ha scoperto come battere questa destra, sostiene infatti che ci vogliano le IDEE!!!
Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo...SI, il Valerio Fioravanti che da ieri scrive per L'Unità è PROPRIO QUEL VALERIO FIORAVANTI, stragista fascista mai pentito, fondatore dei NAR e tra i responsabili della strage alla stazione di Bologna.
2 ore fa, joramun ha scritto:Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo...
Ti correggo: la nuova firma è Valerio. Domenico è il nuotatore.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
9 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:
Ti correggo: la nuova firma è Valerio. Domenico è il nuotatore.
Ammazza che gaffe
Grazie per la segnalazione, correggo subito.
La replica di Sansonetti alle polemiche su Fioravanti: https://www.unita.it/2023/05/31/fioravanti-continuera-a-scrivere-per-lunita-anche-se-ce-chi-vuole-mettergli-il-bavaglio/
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
2 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:La replica di Sansonetti alle polemiche su Fioravanti: https://www.unita.it/2023/05/31/fioravanti-continuera-a-scrivere-per-lunita-anche-se-ce-chi-vuole-mettergli-il-bavaglio/
"Terrorista e fascista sono le due parole proibite. Sono l’espressione del male, dell’infamia, dell’abominio. Nel conformismo dilagante è così."
No, non nel "conformismo dilagante", ma nelle società democratiche, a*ino. E sul "non toccare caino", caro Sansonetti sono un passo avanti a te. Il problema è quando il "non toccare Caino" diventa il viscido pretesto con il quale si pretende il diritto di c***** sulla tomba di Abele.
Sansonetti andrebbe se non altro ringraziato per esplicitare in maniera plastica i meccanismi tramite i quali si è arrivati e si continua nella normalizzazione del fascismo: si prende un fascio e le sue convinzioni autoritarie, liberticide ed oscurantiste, le si spaccia per "legittime opinioni" da tutelare in nome della "libertà di pensiero"; a quel punto chiunque si opponga a questa "libera espressione" diventa lui stesso il "censore", il "fascista", l'intollerante che vuole tappare la bocca.
Cosi nel caso Fioravanti.
Cosi nel caso Roccella.
Cosi nel caso Capezzone.
Cosi in decine di altri casi.
Il 1/6/2023 at 20:48, joramun ha scritto:No, non nel "conformismo dilagante", ma nelle società democratiche, a*ino. E sul "non toccare caino", caro Sansonetti sono un passo avanti a te. Il problema è quando il "non toccare Caino" diventa il viscido pretesto con il quale si pretende il diritto di c***** sulla tomba di Abele.
MODE MOD ON
Cerca di moderare toni e linguaggio: non è che basta mettere due asterischi e va bene tutto.
Il concetto può risultare sufficiente chiaro anche quando espresso con meno “colore”
MODE MOD OFF
Il 13/5/2023 at 22:50, joramun ha scritto:E il senso di rispondermi come se avessi proposto l'imposizione coatta dei fitti a 600 euro sarebbe?
Attuare dei piani di edilizia studentesca e universitaria così che studenti e famiglie non siano vittima di strozzinaggio legalizzato pare brutto?
Per quanto riguarda gli effetti del caroaffitti sul tessuto economico e sociale di una città ho già scritto qualche pagina fa e non ho nessuna voglia di ripetermi.
Scusa il ritardo.
Il senso è semplicemente che mi hai ricordato preciso preciso l'esempio utilizzato nel libro per introdurre gli studenti al mercato, alla domanda, all'offerta, ecc. Considerando che parlavi di questioni economiche in termini moralistici (?) e associando questioni totalmente slegate tra loro, il mio commento non mi sembrava OT.
Su piani di edilizia & co, ben vengano. Noi invece coi soldi dei poveri rifacciamo le case e le seconde case ai ricchi
Il 13/5/2023 at 22:50, joramun ha scritto:Sul superbollo invece facciamo che ci atteniamo ai principi di progressivita fiscale sanciti dalla costituzione, e al buonsenso derivante dalla semplice costatazione che sei hai 800mila baiocchi per una Lamborghini o 80 mila per un Suv, hai anche i soldi per pagare il superbollo.
Chiaro. Ciò detto, la progressività esiste sul reddito, il superbollo al contrario è quel tipo di imposizione che sembra (?) voler punire lo specifico acquisto in se e per se (ovviamente senza alcuna pretesa di raggiungere lo scopo proprio perchè chi si può permettere certe spese, le fa). La qual cosa fa abbastanza schifo. E non penso che neanche uno come te possa considerarlo un meccanismo redistributivo.
Sarò strano io eh, ma preferisco tutta la vita favorire l'acquisto tal dei tali, o il potere di acquisto di tal dei tali, piuttosto che piazzare una pura e semplice banderuola da pseudo stato etico contro l'acquisto di lusso "immorale". Ma per favore. Così come preferisco incentivare le nostre eccellenze manifatturiere e imprenditoriali, anche (ma non solo) in ottica conservazione posti di lavori e "PIL". In questo caso, restando all'argomento auto, se vedo ferrari e lambo e maserati (non che le tedesche mi facciano schifo, anzi, fan qui) in giro, sono felice, mica il contrario. In Germania vendono Bmw e Mercedes come se fossero Volkswagen, e ne vanno giustamente orgogliosi, da noi le Golf si vendono come se fossero Passat. Siamo più scemi dei tedeschi? Perché dovrei gioire della nostra minore ricchezza?
E non mi metto a parlare dei limiti di velocità perché sono abbastanza sicuro di triggerarti
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
La proposta di Amato non ho avuto modo di leggerla, se qualcuno l'ha fatto o può condividerla ben venga.
Quella di Ceccanti si trova qui: Per un’efficace (ma non troppo rigida) forma di governo neo-parlamentare, e ci torno tra poco.
Quanto al cinguettio di CC, lui parla di "indicazione" del premier contrapposta a elezione diretta dello stesso.
Punto primo. NESSUNO Stato democratico del globo ha l'elezione diretta del Primo Ministro. Il principio alla base di questa teorica forma di governo è la "sfiducia distruttiva", cioè l'esatto opposto della logica del parlamentarismo (è il governo che dipende dal parlamento e non viceversa, alla caduta dell'uno non corrisponde la fine dell'altro) e del presidenzialismo (essendo entrambi eletti direttamente, ognuno fa la sua legislatura e il suo mandato senza poter far terminare in anticipo l'altro). Fine.
I due modelli fondamentali delle forme di governo sono elezione diretta del solo Parlamento (UK e poi GER) o elezione diretta sia del Parlamento che del Presidente (USA e poi FRA). Altro sono solo chiacchiere.
Se poi oltre a Parlamento e Presidente è comunque presente il Primo Ministro (e nel gergo questo viene definito semipresidenzialismo, ma personalmente trovo sconveniente usare queste definizioni posticce perchè c'è il rischio di confondere le idee con immagini non corrispondenti al reale stato delle cose) quest'ultimo ovviamente non può che dipendere dalla maggioranza parlamentare.
Indicazione del Premier invece che calenda significa? Mio dio. Non cambieremo mai. Stiamo sempre al Porcellum rimasto casualmente e incostituzionalmente in piedi per un decennio, santoddio.
A questo punto interviene Polito.
Ma che carlo significa "vero premierato, dove il premier non viene eletto ma indicato". Satana aiutami. Premierato nel senso di elezione del Primo Ministro, che non esiste al mondo? Evidentemte no. Premierato nel senso di indicazione del Primo Ministro, che non esiste al mondo? Premierato nel senso del Prime Minister inglese, cioè il sistema PARLAMENTARE per definizione, l'originale di tutti i parlamentarismi, nel quale il premier col CALENDA che compare sulla scheda elettorale, se non come candidato nel singolo collegio della camera dei comuni, e dove la maggioranza parlamentare può cambiarlo come le pare e piace?
Tra l'altro è lo stesso Calenda in chiusura di tweet a parlare di sfiducia costruttiva, cioè una roba specifica del parlamentarismo e impossibile tanto in presenza di un Presidente che di un Primo Ministro eletto direttamente.
Poche idee, ma confuse. E queste sono le menti migliori, figuriamoci le altre.
Tornando al contributo di Ceccanti, riporto i passaggi più importanti:
Citaconcretamente si tratta di ripartire dal fatto che, a partire dai risultati delle elezioni politiche dello scorso settembre, si è tornati a Governi con legittimazione popolare diretta, ossia con un continuum che parte dal corpo elettorale, determina una maggioranza parlamentare che poi formalizza in Parlamento il rapporto fiduciario col Governo.
Qualcuno, QUALCUNO, che gli faccia notare, a lui, alla meloni, e a chiunque parli di sta roba, che quando parlano di governi con legittimazione diretta stanno facendo riferimento a governi basati su maggioranze inesistenti fittiziamente create da leggi elettorali ad hoc limitando e manipolando il voto e la libertà di voto dell'elettore? Ci fosse qualcuno non cerebralmente morto nel PD e nel M5S marcerebbe 24/24h su questo argomento per distruggere il "centrodestra" come un castello di carte.
CitaIl nostro sistema dei partiti soffre non da oggi di una difficoltà ad attenersi alle convenzioni più importanti che consentono alle forme di governo parlamentari di funzionare con modalità appunto neo-parlamentari, che coinvolgano il corpo elettorale nella genesi e nel mantenimento di Governi di legislatura.
In Italia, senza un esito decisivo delle elezioni, i partiti, a differenza degli altri Paesi, non sono in grado di stabilire patti di coalizione post-elettorali intorno al chiaro criterio ordinatore di Governi costituiti intorno al leader pre-indicato agli elettori dalla forza più votata della coalizione medesima.
CitaE’ ciò che scrivevano Duverger, Vedel e il Club Jean Moulin negli ultimi anni della Quarta Repubblica: il funzionamento neo-parlamentare che altrove si stabilizza in modo quasi naturalistico, in presenza di norme elettorali senza coalizioni preventive e d i norme relative alla forma di governo dotate di un certo grado di flessibilità,ma integrate da convenzioni stabili e forti, doveva essere costruito con norme più stringenti, relativamente originali per surrogare la debolezza del sistema dei partiti 1.
"... in presenza di norme eletrorali senza coalizione preventive ...". Ma allora lo vedi che lo dici tu stesso. Sono le nostre atipiche norme elettorali appositamente scritte dai partiti che danno vita alle nostre atipiche coalizioni preventive. Non potrebbe esistere "in natura" altrimenti ! Solo noi le abbiamo e solo perchè le leggi elettorali permettono che si possano formare a scapito del voto del corpo elettorale.
Citastrumento del premio a coalizioni pre-elettorali per rendere dentro un sistema che rimanesse parlamentare il cittadino arbitro della scelta sui Governi
CitaSi tratta quindi nel contesto italiano di cumulare due interventi entrambi necessari e complementari:
a) una qualche formalizzazione della legittimazione diretta dei Governi, che risenta delle particolarità del caso italiano;
Nooooo, nooo, noo.
Ma quale particolarità del caso italiano. E' proprio questa particolarità il problema da risolvere. Le coalizoni pre-elettorali hanno fatto solo danni. Sono lo schifo anti democratico da fare fuori. Sono la causa dei mali della nostra partitocrazia. Basta una legge elettorale onesta, non coalizionale, e si risolve già molto. Risolvere anche i problemi costituzionali sarebbe ideale, ma da bravi italiani non siamo abbastanza progrediti per realizzare sul serio modifiche del genere.
Citab) l’introduzione di disincentivi costituzionali alle crisi, qui invece attingendo alle soluzioni già sperimentate nelle altre forme parlamentari europee.
Vabbè classico parlamentarismo razionalizzato tedesco: legge elettorale proporzionale razionalizzata (oppure direttamente maggioritaria), conseguente elezione parlamentare del PdC a maggioranza o scioglimento, sfiducia costruttiva o scioglimento, questione di fiducia o scioglimento o elezione parlamentare del Pdc (e si ricomincia). Facile, facile, a dirsi.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Tomasi di Lampedusa parecchi anni fa non ci aveva visto male: siamo davvero quelli che cambiano per restare fermi dove sono. Sembra che la nostra storia politica degli ultimi 200 anni almeno sia questa qui.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
8 ore fa, Mar ha scritto:Chiaro. Ciò detto, la progressività esiste sul reddito, il superbollo al contrario è quel tipo di imposizione che sembra (?) voler punire lo specifico acquisto in se e per se (ovviamente senza alcuna pretesa di raggiungere lo scopo proprio perchè chi si può permettere certe spese, le fa). La qual cosa fa abbastanza schifo.
Farà abbastanza schifo A TE. Per "uno come me" la progressività fiscale è intesa (o dovrebbe esserlo) nel senso più radicale ed omnicomprensivo possibile. Per quanto mi riguarda anche le multe andrebbero pagate in maniera parametrata al proprio ISEE.
8 ore fa, Mar ha scritto:Così come preferisco incentivare le nostre eccellenze manifatturiere e imprenditoriali, anche (ma non solo) in ottica conservazione posti di lavori e "PIL".
Classico ragionamento da seguace della teoria della "trickle-down economy". Teoria sbugiardata praticamente in tutti i luoghi e in tutti i laghi da qualsiasi economista con un minimo di credibilità.