Lady Joanna ha scritto:Per la nuova proposta ci penso domani π
No problem!
Al momento sono arrivate queste proposte (ditemi se ne manca qualcuna che magari mi è sfuggita):
Proposta di Maya: Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino
Proposta di Koorlick: I nostri cuori perduti di Celeste Ng
Proposta Lady Lyanna: Peter Pan di James M. Barrie
Proposta Euron Gioiagrigia: Congo di Micheal Crichton
Proposta Lord Beric: La misteriosa fiamma della Regina Loana di Umberto Eco
Tornando un attimo ad "Anna": nei giorni scorsi riflettevo sui giudizi che avete espresso e ho realizzato che l'insoddisfazione che mi ha lasciato il romanzo e soprattutto il finale dipenda proprio dal confronto con altri romanzi che in effetti si muovono su binari simili. Non ho mai il letto "Il signore delle mosche" ma da quanto ne so ha una trama simile che, da quanto dite, affronta con più coraggio il tema della brutalità che caratterizza l'essere umano, anche se bambino/adolescente riportato a un'esistenza selvaggia. Qui questo aspetto è accarezzato un po' perché non penso che fosse propriamente il fine dell'autore indagare a fondo questo aspetto, un po' perché la sua cifra stilistica è generalmente un'altra.
Per quel che mi riguarda i parallelismi letterari, a me sono venuti in mente "Non lasciarmi" e "Klara e il sole". In questi, come in altri suoi romanzi, Kazuo Ishiguro racconta l'ineluttabilità di un destino già scritto ma anche la possibilità in ogni vita, anche quelle tragicamente predefinite, di ritagliarsi finestre di autentica felicità. In "Anna" i personaggi sono condannati, la stessa umanità è condannata, ma i giovani e i bambini, in quanto tali, si aggrappano a ogni forma di speranza anche la più illogica (la magia di un paio di scarpe, un idolo-fantoccio portatore di salvezza, la remota possibilità di un altrove dove "il male" non esiste) e tentano di godere al massimo e senza freni adulti della vita utilizzando tutti i pochi mezzi che hanno a disposizione. Nonostante questo però non vedo qui lo stesso chiaro, malinconico messaggio di speranza che trovo nei romanzi di Ishiguro. Probabilmente il difetto più grande di "Anna" è proprio questo.
"Anna" è un buon romanzo che si inserisce come un capito nell'opera complessiva di Ammaniti ma fa fatica a esistere come romanzo stand alone.
Maya ha scritto:...
Non ho mai il letto "Il signore delle mosche" ma da quanto ne so ha una trama simile che, da quanto dite, affronta con più coraggio il tema della brutalità che caratterizza l'essere umano, anche se bambino/adolescente riportato a un'esistenza selvaggia.
...
Per quel che mi riguarda i parallelismi letterari, a me sono venuti in mente "Non lasciarmi" e "Klara e il sole". In questi, come in altri suoi romanzi, Kazuo Ishiguro racconta l'ineluttabilità di un destino già scritto ma anche la possibilità in ogni vita, anche quelle tragicamente predefinite, di ritagliarsi finestre di autentica felicità. In "Anna" i personaggi sono condannati, la stessa umanità è condannata, ma i giovani e i bambini, in quanto tali, si aggrappano a ogni forma di speranza anche la più illogica (la magia di un paio di scarpe, un idolo-fantoccio portatore di salvezza, la remota possibilità di un altrove dove "il male" non esiste) e tentano di godere al massimo e senza freni adulti della vita utilizzando tutti i pochi mezzi che hanno a disposizione. Nonostante questo però non vedo qui lo stesso chiaro, malinconico messaggio di speranza che trovo nei romanzi di Ishiguro.
Riguardo il primo punto, cercando di non fare spoiler, The Lord of the Flies racconta di come un gruppo di ragazzini scampato a un disastro aereo su un'isola deserta cerca di sopravvivere e di organizzarsi. L'accento non è posto tanto sul tema della sopravvivenza in sé, quanto sul tipo di società che i bambini mettono in piedi. Quello che fa male, di quel libro, è l'ineluttabilità del male. Seppure in molti aspetti ci siano punti di forte contatto con Anna, la grossa differenza è data dalla prospettiva futura: in Anna i bambini non hanno speranza di sopravvivere e ne sono consapevoli.
Passando al secondo stralcio quotato... non ho letto i libri da te citati, ma onestamente trovo un pregio di Anna il fatto che il messaggio di speranza sia mascherato o assente. Ammanniti chiede di capire e giustificare le scelte e i pensieri di Anna, ma in cuor suo il lettore è consapevole del fatto che probabilmente la sua cerca sarà vana. E se la meta è vana, l'unica cosa possibile è vivere pienamente il viaggio.
Daenys The Dreamer ha scritto:Partecipo anche io al prossimo turno, devo solo pensare ad un titolo "breve ma intenso" da proporvi βΊοΈ.
Lady Joanna ha scritto:Per la nuova proposta ci penso domani π
Volete che aspettiamo le vostre proposte per estrarre la prossima lettura o preferite non dare indicazioni per questo giro?
Eccomi!
Chiedo scusa per il ritardo.
Per questo giro propongo Lizzie di Shirley Jackson.
π
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor MichajloviΔ Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
È un libro che avevo preso e poi mai letto e che mi è risbucato fuori pochi giorni fa: "...che Dio perdona a tutti" di Pif (di cui non ho mai letto nulla) π
Fondatrice dei Comitati
J.W.F.D. Jonny Wilkinson Fammi un Drop - M.N.Ü.A. Manuel Neuer Über Alles - M.B.F.C. Michael Ballack Fan Club
Membro del Comitato P.J.L. Comitato Pro Jaime Lannister - Membro del Comitato G.M.S.S. Giù le mani da Sansa Stark, per la difesa della giovane lupa (gemellato con G.M.A.S. Giù le mani da Arya Stark) - Membro del Comitato W.F.D.M. Walder Frey deve morire (possibilmente nel crollo delle sue torri) - Membro del Comitato GATTARYS! Comitato Gatti Uniti per Ser Balzo sul Trono di Spade - Membro del Comitato M.L.C.V.I.R.D. Ma con La Carne ci Vuole Il Rosso di Dorne - Membro del T.B.D.F. Team Baciate dal Fuoco - Membro del Comitato F.F.C. Folletto Fan Club
Never forget what you are. The rest of the world will not. Wear it like armor, and it can never be used to hurt you.
Ok, queste le proposte:
Proposta di Maya: Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino
Proposta di Koorlick: I nostri cuori perduti di Celeste Ng
Proposta Lady Lyanna: Peter Pan di James M. Barrie
Proposta Euron Gioiagrigia: Congo di Micheal Crichton
Proposta Lord Beric: La misteriosa fiamma della Regina Loana di Umberto Eco
Proposta di Daenys The Dreamer: Lizzie di Shirley Jackson.
Proposta di Lady Joanna: …che Dio perdona tutti di Pif
Procedo con l'estrazione tramite random.org
La sorte, il destino, la fortuna, la dea bendata (scegliete la mano che preferite ) ha deciso che questa volta leggeremo:
Lizzie di Shirley Jackson, proposto da Daenys The Dreamer
Vedo che nell'edizione Adelphi il romanzo è di 312 pagine: va bene di nuovo un mese di tempo e quindi fine periodo spoiler 6/4?
Si può chiedere una proroga al termine? Il mese è stato molto impegnativo...
Ah, ecco... Mi chiedevo perché tutto tacesse :unsure:
Io sono riuscito a finirlo proprio sul gong. Nessun problema per la proroga, ovviamente :)
Posso chiedere ancora una decina di giorni?
Terminato! :)
Devo dire che non è stata una lettura semplice, tanto per il libro in sé quanto per il contesto: non conoscevo infatti l'autrice né in termini biografici né di altre opere, quindi avevo anche pochi riferimenti per analisi di tipo comparativo.
Ad esempio, non mi è chiaro se le scelte linguistiche - OK, non ho moltissima esperienza con gli anni '50, ma ho letto opere molto più snelle e "moderne" di quel periodo - siano un effetto della traduzione oppure una precisa scelta dell'autrice, e il non saperlo impedisce di usare adeguatamente la cosa come elemento di analisi.
In ogni caso, passando alla storia vera e propria. è chiaro quale fosse l'intento della Jackson: parlare di disturbi della personalità nel modo più realistico, crudo e impattante possibile. E direi che per quanto mi riguarda c'è riuscita in pieno, non nascondo che certe scene - quasi grottesche - mi hanno turbato. A tal proposito direi che l'intero periodo a New York è forse un esempio magistrale di viaggio nella mente disturbata della protagonista, senza mediazioni, senza filtri, senza un io narrante che si rivolge al lettore. Solo Elizabeth, Betsy e Beth... fino all'arrivo di Bess... e devo dire che quella parte l'ho letta abbastanza col cuore in gola.
Aggiungo che il filone di fondo del mistero legato alla morte della madre regge adeguatamente la trama, così come lo spostamento di ruolo di Betsy dopo l'entrata in scena di Bess.
Che la protagonista sia Elizabeth - nelle sue quattro versioni - è un dato di fatto e viene messo in chiaro fin dal titolo, e devo dire che le differenti personalità sono ben tratteggiate, inquietanti (anche Beth!) e la resa del disagio psicologico è ottimale. Miha in effetti stupito scoprire da Wikipedia che il romanzo non riscosse grande successo all'uscita proprio perché le personalità di Lizzie vennero ritenute poco credibili.
Però devo dire che per quanto mi riguarda il Dottor Wright è un personaggio davvero davvero tragicamente ben fatto. Lui si ritiene responsabile di cosa rischiava di diventare - e di cosa era diventata, per un periodo - Lizzie:
L’ avevo corrotta irrimediabilmente e in quei freddi occhi che adesso appartenevano solo a Bess adesso avevo letto la mia vanità e la mia arroganza.
Un po' Jekyll, un po' Frankestein, attraverso l'ipnosi Wright non solo scopre le differenti personalità di Elizabeth, ma, coltivando il dialogo con loro, permette loro di uscire sempre più allo scoperto. E se inizialmente l'infantile e volgare Betsy pare essere l'aspetto peggiore, l'arrivo sulla scena di Bess porta il romanzo su un piano completamente diverso, e disvela il potenziale distruttivo dell'opera del dottore, vissuta fino a quel momento non dico con superficialità, ma forse con indolenza.
Unico appunto che mi sento di fare al romanzo è il finale. L'epifania della rivelazione della morte della madre è forse troppo un deus ex machina per spiegare il riassorbimento delle varie personalità in Victoria, ma ammetto di non essere sufficientemente ferrato in psicanalisi per lanciare accuse di scarso realismo.
In generale, una lettura non facile, ma che sono contento di aver fatto. Da rileggere? Beh, non viene voglia di ripartire da zero non appena chiusa l'ultima pagina, ma... sono convinto che ulteriori letture potrebbero aiutare a chiarire meglio il quadro.
Io a questo turno passo. Purtroppo l'estrazione è uscita praticamente in contemporanea alla pubblicazione di un altro libro che aspettavo e a cui ho dato la precedenza.
Ammetto anche di aver provato a leggerlo ma non sono riuscita a entrare in sintonia con la storia.
Magari lo recupero più avanti, forse non era il momento giusto π
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Anch'io ho letto il libro.
Come Beric, non avevo mai letto nulla di Shirley Jackson e non sapevo cosa aspettarmi. Non ho neppure esperienza di lettura sul tema delle personalità multiple (ricordo al massimo qualche film).
Confesso che il libro non mi ha convinto molto.
E' senz'altro scritto molto bene, ed anche la costruzione dei personaggi (il dott. Wrong, la zia, le varie personalità di Lizzie...) mi è sembrata ben fatta.
Purtroppo però per larga parte del libro ho avuto grossi problemi con la sospensione dell'incredulità: molte scene mi sembravano grottesche e poco credibili, soprattutto quelle in cui la duplicazione delle personalità era tale da far sì che il corpo in qualche modo si sdoppiasse (Betsy che scriveva con la mano deastra mentre Bess, mancina, parlava con il dott. Wright; oppure la ragazza che tentava di strangolare sé stessa).
Non ho idea se nella letteratura medica esistano effettivamente casi di questo tipo; fatto sta che nella lettura mi sembravano poco credibili.
Il finale inoltre mi è sembrato un po' incompiuto.
A parte questo, tendo a preferire romanzi con trame più articolate a quelli più descrittivi ed introspettivi come questo, ma è puramente questione di gusti.