50 minuti fa, Darklady ha scritto:A me questo sembra solo ed esclusivamente mancanza di educazione più che problema "trasversale" potenzialmente causato dal politically correct. Non è per colpa del politically correct che alcuni genitori perdonano tutto e di più ai figli, è proprio una questione di impostazione dei principi da parte dell'autorità genitoriale e di fondamenti educativi da essi tramandati alla prole.....
Infatti non c'entra nulla. Si tratta dello stesso meccanismo per cui si risponde "eh ma allora non si può più dire niente" a chi fa notare che non è appropriato dire "ne*ro e "**ocio": bisogna buttare tutto nello stesso calderone e creare una pastetta indistinta, appiccicare cose che non c'entrano nulla l'una con l'altra, in modo da creare false associazioni tra fenomeni tra loro non in relazione e suggerire derive dove non ce ne sono.
A quel punto puoi ficcarci dentro di tutto: il 68, il lassismo "di sinistra", i metodi di insegnamento, gli interessi delle multinazionali, i rettiliani. Di tutto.
Il 11/4/2022 at 12:46, joramun ha scritto:A quel punto puoi ficcarci dentro di tutto: il 68, il lassismo "di sinistra", i metodi di insegnamento, gli interessi delle multinazionali, i rettiliani. Di tutto.
Io non capisco il senso di buttare in caciara un discorso potenzialmente interessante solo perché ci sono opinioni di altri utenti che non collimano con il tuo pensiero. Hai citato tante volte, anche recentemente, ricerche e studi sul linguaggio ed altri settori che dimostrano che fenomeni come il PC non sono isolati su loro stessi e non sono bizze del momento ma si accompagnano a mutazioni culturali e sociali anche abbastanza importanti. Poi però quando uno o più utenti fanno una riflessione complessa cercando di inquadrare il PC in qualcosa di più ampio (che può anche essere sbagliata, mica ho la verità in tasca) tu senti il bisogno di ridicolizzarli e fare così la figura di quello che sta nel giusto. Per essere uno che ha più volte mostrato posizioni relativistiche sulla moralità criticando i dogmi e le credenze bigotte del passato sei davvero a tua volta piuttosto dogmatico su questo, anzi più che bigotto direi militante: ti metti alla testa del tuo schieramento ideologico e martelli gli avversari senza pietà. Questo atteggiamento è esistito nel passato recente della Storia umana, e non mi sembra abbia portato a eventi positivi.
Detto questo, io rimango convinto delle mie posizioni e accetto il tuo punto di vista. Mi piacerebbe che tu dimostrassi lo stesso rispetto che ho io per te, ma se è chiederti troppo me ne farò una ragione.
3 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Questa mancanza di educazione succede perché si insegna ai figli che tutto è permesso e niente è dovuto. Per come la vedo io è una cosa comune a certe frange estreme del PC, per cui non ci sono regole e quelle esistenti vanno piegate alle volontà delle persone. Poi è la mia visione personale, ci mancherebbe.
Questo mi pare un sillogismo imperfetto:
premessa 1. La mancanza di educazione succede perché si insegna ai figli che tutto è permesso
premessa 2. Certe frange estreme del politically correct indicano che tutto è permesso
conclusione La mancanza di educazione dipende dal diffondersi del politically correct
1. La mancanza di educazione dipende anche dal fatto che si insegna ai figli che tutto è permesso. Innegabilmente i genitori di oggi fanno più fatica rispetto a quelli della generazione precedente ad attribuire responsabilità ai propri figli e alle proprie figlie. Tuttavia, non è la sola causa.
2. Il concetto "tutto è permesso" mi pare proprio il contrario di quanto suggerisce il politically correct che invece indica l'opportunità di imporre e imporsi dei limiti. In quello che descrivi non c'è estremismo, ma perversione del concetto.
Detto ciò, ognuno è libero o libera di credere che il politically correct sia origine e causa di ogni male sociale.
1 minuto fa, Maya ha scritto:2. Il concetto "tutto è permesso" mi pare proprio il contrario di quanto suggerisce il politically correct che invece indica l'opportunità di imporre e imporsi dei limiti. In quello che descrivi non c'è estremismo, ma perversione del concetto.
Se riflettiamo che il PC vieta certe espressioni e modi di dire, spesso diffamatori, è vero. Ma quando per il PC si censurano o si vogliono censurare film e serie tv e si procede con determinate pulizie del linguaggio (vedi faccenda dello schwa) altrimenti qualcuno su Internet si offende, allora stiamo avvalorando l'idea che basta dire "io non voglio l'uso di questa parola/questo personaggio/ecc." e avere il risultato. Intendo dire questo quando associo le forme estreme del PC e lo sdoganamento culturale degli ultimi decenni, e meglio di così non riesco ad esprimerlo. Secondo me, e ripeto che questo è solo un mio pensiero, i due fenomeni una radice comune in fondo ce l'hanno. In passato facevo anche il paragone con le persone che non volevano e vogliono la mascherina e i vaccini, e dicevo che pur essendo queste persone politicamente dalla parte opposta di quelli che sono a favore del PC, tendenzialmente il modo di ragionare è lo stesso: solo diritti, niente doveri. Parliamoci chiaro: nella Società attuale gli schemi morali e familiari sono troppo laschi, negli anni Cinquanta erano troppo rigide. Esisterà una via di mezzo accettabile? Io penso di sì.
6 minuti fa, Maya ha scritto:Detto ciò, ognuno è libero o libera di credere che il politically correct sia origine e causa di ogni male sociale.
Questo credo che nelle ultime pagine non l'abbia detto nessuno. Anzi io recentemente ho scritto un post per dimostrare che il PC non è un fenomeno esclusivamente negativo.
14 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Ma quando per il PC si censurano o si vogliono censurare film e serie tv e si procede con determinate pulizie del linguaggio (vedi faccenda dello schwa) altrimenti qualcuno su Internet si offende, allora stiamo avvalorando l'idea che basta dire "io non voglio l'uso di questa parola/questo personaggio/ecc." e avere il risultato.
In realtà, no. Non basta dire "io non voglio...". Le ragioni che portano alla rimozione di un certo tipo di linguaggio o di rappresentazione stereotipata hanno evidenza storico-sociale. Non basta avere una personale avversione verso questo o quello. Se e quando questo avviene, si tratta di censura fine a se stessa a cui si può anche forzatamente far indossare la veste del politically correct. Sotto però c'è una cosa diversa.
19 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Secondo me, e ripeto che questo è solo un mio pensiero, i due fenomeni una radice comune in fondo ce l'hanno. In passato facevo anche il paragone con le persone che non volevano e vogliono la mascherina e i vaccini, e dicevo che pur essendo queste persone politicamente dalla parte opposta di quelli che sono a favore del PC, tendenzialmente il modo di ragionare è lo stesso: solo diritti, niente doveri. Parliamoci chiaro: nella Società attuale gli schemi morali e familiari sono troppo laschi, negli anni Cinquanta erano troppo rigide. Esisterà una via di mezzo accettabile? Io penso di sì.
Temo che il nodo sia proprio in questa interpretazione: chi è favore del politically correct esprime un concetto che è diametralmente opposto a "solo diritti, niente doveri". Non è una questione di eccesso di politically correct o estremismo di posizione, ma di perversione del concetto. In questi casi che descrivi - che sicuramente sono reali - non abbiamo più a che fare con il politically correct, ma con la pretesa di attribuire questo termine a qualcosa di diverso.
Il 11/4/2022 at 16:08, Maya ha scritto:chi è favore del politically correct esprime un concetto che è diametralmente opposto a "solo diritti, niente doveri"
Insomma... il concetto spesso è freghiamocene dei processi storici o delle perplessità altrui pur di applicare alcune modifiche che soddisfino alcune minoranze. Sentendosi poi pure rispondere se si hanno delle perplessità e si invita alla cautela che si è intolleranti. Modo di fare che da solo sovverte il concetto di tolleranza.
Oltretutto pure la definizione
Il 11/4/2022 at 16:08, Maya ha scritto:Le ragioni che portano alla rimozione di un certo tipo di linguaggio o di rappresentazione stereotipata hanno evidenza storico-sociale.
È un po' opinabile perché ci sono tante cose che hanno o hanno avuto evidenza storico sociale, definizione un po' generica insomma. Discorso ancora più complesso quando spesso si tratta di questioni che non hanno riconoscimento nemmeno a livello legislativo.
Quindi per tornare anche a quello che si diceva sui talk e la libertà di opinione chi è che decide? E sulla base di cosa? Al momento la situazione è molto fluida.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
4 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Insomma... il concetto spesso è freghiamocene dei processi storici o delle perplessità altrui pur di applicare alcune modifiche che soddisfino alcune minoranze. Sentendosi poi pure rispondere se si hanno delle perplessità e si invita alla cautela che si è intolleranti. Modo di fare che da solo sovverte il concetto di tolleranza.
Non so se ho capito l'obiezione: puoi fare un esempio così capisco meglio cosa intendi?
4 ore fa, Lyra Stark ha scritto:È un po' opinabile perché ci sono tante cose che hanno o hanno avuto evidenza storico sociale, definizione un po' generica insomma. Discorso ancora più complesso quando spesso si tratta di questioni che non hanno riconoscimento nemmeno a livello legislativo.
Nell'esprimere il pensiero che hai evidenziato mi riferivo a quel tipo di interventi linguistici e di rappresentazione (i principali che vedo) che sono pensati per contrastare il razzismo, ad esempio nei confronti delle persone di colore, ovvero per bilanciare situazioni di disparità e discriminazione basate, ad esempio, sul genere. Qui non penso che ci siano dubbi sulle evidenze storico-sociali e sul riconoscimento legislativo che supportano idealmente questo tipo azioni. Non mi vengono in mente le tante cose che, secondo te, non hanno o hanno avuto evidenza storico-sociale, né riconoscimento a livello legislativo e per le quali invece subentra inopportunamente il politically correct.
4 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Quindi per tornare anche a quello che si diceva sui talk e la libertà di opinione chi è che decide? E sulla base di cosa? Al momento la situazione è molto fluida
In realtà, è molto meno fluida di quanto non possa sembrare.
La libertà di manifestazione del pensiero è garantita dalla nostra Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE e dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo.
La corretta informazione è un principio etico (una regola morale) e deontologico (un dovere) connesso all'esercizio della professione giornalistica. In tal senso, rimando a quanto indicato dall'Ordine dei Giornalisti: https://www.odg.it/deontologia_e_massimario )
Infine, in merito a cosa possa o meno rientrare nel diritto di cronaca giornalistica e di critica, si è espressa la Corte di Cassazione evidenziano i seguenti requisiti:
- veridicità dei fatti esposti
- pertinenza/pubblico interesse della notizia diffusa
- continenza della forma espressiva
Un lungo articolo di The Atlantic, riportato dal Post, in cui si esaminano le problematiche che i social stanno apportando alla società americana, e in qualche modo anche a quella europea. In diversi passaggi entrano in gioco anche la questione del PC e della cultura cosiddetta woke quindi lo condivido qui.
https://www.ilpost.it/2022/04/30/social-democrazia-istituzioni/
https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2022/05/social-media-democracy-trust-babel/629369/
Io recentemente ho letto che le New Balance e i vestiti Fred Perry hanno una connotazione marcata di destra secondo alcune frange del PC che ovviamente vorrebbero boicottare questi marchi.
Dispiace perché con quelle scarpe io mi trovo bene
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
1 ora fa, Lyra Stark ha scritto:le New Balance e i vestiti Fred Perry hanno una connotazione marcata di destra
Ma sul serio?
Pare che i gruppi di destra utilizzino certi marchi di abbigliamento (senza che le aziende stesse ne abbiano colpa). L'usanza di vestirsi in modi specifici è sempre esistita nelle sottoculture.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
12 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:L'usanza di vestirsi in modi specifici è sempre esistita nelle sottoculture.
Lo so, ma le New Balance le uso anche io per andare a correre, e mi suonava un pò nuova...
Credo sia per "colpa" della lettera N, che farebbe pensare a un certo partito...
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Il terzo episodio di Animali Fantastici è primo nei box office di tutto il mondo. E nonostante sia uscito già da un po' e sia un film orribile.
La famosa e potentissima "cansel calciur" che impedisce al film di una terf conclamata di essere primo al mondo. Deve essere proprio cattivissima questa "cansel calciur". Incredibile che un'autrice (a suo dire) cancellata ed oscurata dal Pensiero Unico Globale Buonista riesca poi ad arrivare al cinema, nonostante tutto. Sarà sfuggita alle fitte maglie della polizia del politicamente corretto.
Probabile che gli incassi multimiliardari raggiunti e garantiti dalla saga di Harry Potter abbiano portato il PUGB - o la Warner Bros, che immagino ne sia una succursale - a chiudere un'occhio sulla questione - siamo una multinazionale, siam qui per guadagnare, mica per raddrizzare le storture della società!
Per contro, la Rowling ha comunque avuto il suo finendo in un libro in cui l'autrice - attivista transgender, quindi una "dei buoni" - fantastica sulla sua morte violenta. Sarà anche per finta, ma così almeno impara.
=== DISCLAIMER ===
Mi auguro che il sovrabbondante utilizzo di emoji consenta anche al lettore di passaggio di comprendere la natura assolutamente non polemica del mio post, la cui ironia ritengo commisurata (spero) al sarcasmo di quello al quale risponde.
EDIT:
Dimenticavo: