Il 21/2/2022 at 22:56, Il Lord ha scritto:Tu non hai bisogno di un etichetta ma guai se qualcun'altro sente questa necessità, nessuno può sentire questa necessità (sarebbe poco serio ), vedi che c'è un problema di proiezione?
Adesso faccio la domanda secca a @Pongi: a te darebbe fastidio che una tua collega decidesse di farsi chiamare medica, medichessa, altro o semplicemente ti interessa che nessuno ti imponga come chiamarti, sei sempre stata un medico e continuerai ad essere un medico?
A me non importa come si fanno chiamare le mie colleghe, non mi darebbe nessun fastidio. Ma non conosco un solo medico donna che si autodefinisca medica o medichessa e a dirla tutta non mi è mai capitato di parlare della cosa con nessuno in ambito lavorativo, è un problema di cui mi pare non importi nulla a nessuno. Magari abbiamo altre priorità
48 minuti fa, Pongi ha scritto:Ah, dico ancora una cosa e poi per quanto mi concerne chiudo. Il mio discorso non è teorico, è riferito al mondo lavorativo medico che è quello che conosco. Qui ormai le donne sono la maggioranza, visto che parlate di organigrammi basta che apriate quello di qualunque ospedale e ve ne renderete conto: il sorpasso è avvenuto nella fascia di età degli attuali cinquantenni, e dai 40 in giù i medici donna sono i due terzi dei laureati in medicina. E con l'aumentare del numero delle donne cambia anche la mentalità, sia degli operatori sanitari che degli utenti: neppure il più anziano e meno acculturato dei pazienti si sorprende più ad essere curato da donne, perché sono quelle che trova quando arriva in ospedale. E cominciano finalmente ad esserci primari e direttori donna, perché col cambiamento di mentalità delle nuove generazioni di medici nessuno da più per scontato che il "capo" debba essere un maschio. Non sono cose che cambiano da un giorno all'altro, come ogni cambiamento di costume anche questo è graduale e ci vorrà ancora tempo perché si realizzi pienamente. Ma se il costume cambia è perché sempre più donne fanno i medici, non perché dall'alto qualcuno ha deciso che ci vogliono le quote rosa e neppure perché qualcuno altrettanto dall'alto ne vuol fare una questione di terminologia.
5 ore fa, Pongi ha scritto:Qui ormai le donne sono la maggioranza, visto che parlate di organigrammi basta che apriate quello di qualunque ospedale e ve ne renderete conto:
ma quante sono ai vertici? Ogni quanti uomini troviamo una donna al comando? E in questi casi, condizioni, mansioni e retribuzioni sono sempre eque e pari? Magari in medicina è stata per lo più raggiunta una certa parità o comunque il traguardo è in vista. In tantissimi altri settori però siamo molto lontani.
5 ore fa, Pongi ha scritto:Non sono cose che cambiano da un giorno all'altro, come ogni cambiamento di costume anche questo è graduale e ci vorrà ancora tempo perché si realizzi pienamente. Ma se il costume cambia è perché sempre più donne fanno i medici, non perché dall'alto qualcuno ha deciso che ci vogliono le quote rosa e neppure perché qualcuno altrettanto dall'alto ne vuol fare una questione di terminologia.
Una cosa non esclude l’altra. Sempre più donne approcciano studi scientifici anche grazie al fatto che si stanno proponendo sempre più spesso modelli di questo tipo nella narrazione sociale. E questo ha anche a che fare con il linguaggio. La connessione tra parola e pensiero è forte sia a livello individuale che collettivo.
Le cose non cambiano da un giorno all’altro - vero - ma il cambiamento non è necessariamente un moto spontaneo (quasi mai). Ogni fenomeno sottintende una serie di cause e condizioni per lo sviluppo tra cui anche l’evoluzione del linguaggio.
14 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Nella grammatica come nel diritto, nelle procedure sanitarie come in qualunque altro. Non ci può essere l'anarchia in cui ognuno fa come gli pare, altrimenti lo sappiamo tutti che il risultato non è solitamente costruttivo.
Assolutamente d'accordo. Mettiamo come regola che ci si può sposare a avere figli tra persone dello stesso, che si deve usare lo schwa/asterisco quando non si è certi del genere del referente o ci si riferisce ad una pluralità di individui, ecc. Sono regole, no?
Ringraziamo Il Corriere e Repubblica per essere riusciti a sintetizzare con un paio di immagini tutto il dibattito sul tema. Notare cosa è considerato buona norma puntinare e cosa no.
Andando sulla pagina Nasa https://www.nasa.gov/send-your-name-with-artemis/
si legge:
Artemis I will be the first uncrewed flight test of the Space Launch System rocket and the Orion spacecraft. The flight paves the way toward landing the first woman and the first person of color on the Moon!
Ovviamente, mi fa piacere che in Nasa si sia deciso di agire attivamente se c'é il sospetto che, volontariamente o meno, ci sia stata discriminazione.
Tuttavia non capisco perché sia necessario pubblicizzarlo in questo modo: gli uomini che hanno passeggiato sulla luna ci sono arrivati per meriti propri, mentre qua sembra che i "maschi bianchi" al potere, nella loro infinita magnanimitá, concederanno ad una donna e ad un afroamericano di camminare sulla luna.
Non é il messaggio che io, personalmente, avrei voluto mandare.
La prima astronauta americana é andata nello spazio nel 1983, quindi non mi pare sia proprio necessario manifestare in modo cosí plateale la propria superioritá morale: dopo 40 anni di programma spaziale, non fatico a credere che se viene scelta una donna é perché ha i giusti requisiti (e l'essere donna non dovrebbe necessariamente entrare tra questi).
Per quanto riguarda l'uomo di colore: boh, che c'é da dire? Mi pare che, al di lá del tanto parlare di razzismo, in america gli afroamericani abbiano giá raggiunto da mó qualsiasi livello di notorietá, ricchezza e potere, in qualsiasi ambito (musicale, sportivo, politico, cinematografico, televisivo, etc etc) quindi, se pure fosse vero che era rimasta in Nasa una, magari inconscia, discriminazione razziale, avrebbero IMHO fatto meglio a sistemarla in maniera piú discreta, perché il messaggio che arriva a me é l'esatto opposto di quelle che evidentemente erano le intenzioni.
Ma magari sono io. Ho avuto medici uomini, donne e anche una donna di origine indiana (il mio attuale medico). Mai la mia scelta o il mio giudizio si sono basati sul genere o sul colore della pelle. Quindi fatico a capire perché debba essere cosí importante pubblicizzare ogni singola decisione "progressista" in questo modo. É come se io scrivessi sui social "avete visto? Ho scelto un medico donna e indiana #abbassosessismorazzismo".
Mi pare cosí stupido... se la avessi scelta per quello, sarebbe un pó mortificante nei suoi confronti. Se non l'ho scelta per quello, perché sbandierarlo?
Mah...
EDIT: detto questo, e andando un pó a fare qualche ricerchina, astronauti donne e afroamericani (e donne afroamericane) giá ce ne sono stati. Se "in numero sufficiente" o meno non saprei, perché dipende anche da quanti ci hanno provato senza riuscirci in rapporto a quelli che ce l'hanno fatta.
Peró ce ne sono stati un bel pó.
E no, nessuno di loro é ancora stato sulla luna. Cosa, questa, che donne e afroamericani condividono con... chiunque altro, praticamente, a prescindere da etnia, origine e colore (ad eccezione di quella manciata che ci sono stati, ovviamente )
3 ore fa, Manifredde ha scritto:Quindi fatico a capire perché debba essere cosí importante pubblicizzare ogni singola decisione "progressista" in questo modo.
Perchè è di questo che si tratta; pubblicità.
Che è più che legittima - tra l'altro sono anni che le agenzie spaziali ci danno dentro con iniziative anche pubblicitarie per cercare di attrarre interesse (e soldi, possibilmente) verso i propri programmi e l'esplorazione spaziale in generale - e credo che, coi tempi che corrono (lo dico senza intenti polemici), diventi anche necessaria, visto che basta un niente, letteralmente un niente, per scatenare l'ira di dio verso tutto ciò che è maschile (o mascolino, vedi che razza di cagnara è scoppiata per un ragionamento sulla mascolinità fatto da Sean Penn) o bianco. Non ci sono abbastanza [posizione politica/amministrativa/imprenditoriale/culturale/artistica a caso] donne (o neri, omosessuali, trans e via dicendo). Che è anche vero, per inciso, ma puntare sull'epidermide, i gameti o l'orientamento sessuale per formare una classe dirigente o un'organizzazione che necessita di un certo livello professionale non mi sembra proprio un'idea geniale. Ma è un discorso che abbiamo già fatto anche qui sul forum - e che non mi pare ci abbia portato da qualche parte...
Peró é un peccato: vedo un astronauta come un "professionista dello spazio". Ne vedo la professionalitá, ne vedo il coraggio, ne vedo l'intelligenza e la determinazione e gli sono grato perché il suo lavoro fa da apripista all'umanitá di domani.
Poi arriva la Nasa, punta il dito e dice: e lei é donna, e lui é afroamericano.
Come se la cosa dovesse essere rilevante.
E poi magari, implicitamente, il messaggio prosegue con "e lo faccio perché tu sei razzista e sessista".
E io:
E per fortuna che non hanno sollevato il problema astronauta o astronauto
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Per non parlare dell'ESA che per quest'anno ha preso in considerazione le candidature per un parastronauta, ci pensate uno dei 27 disabili ancora in lizza potrebbe portare alla discriminazione di un serissimo professionista dello spazio con 2 gambe e 2 braccia, cosa non si fa per soldi, che vergona, all'ESA hanno proprio un bidone dell'immondizia al posto del cuore.
Questa volta concordo con il Lord: questo non è un vero e proprio eccesso di PC, credo sia una semplice opera di sensibilizzazione culturale e sociale, al contrario di altri fenomeni che sono invece molto più invasivi ed irritanti e di cui si è discusso in passato. Ricordiamoci sempre di come certe questioni vengano vissute negli USA e che ciò che è ovvio per noi non lo è per loro e viceversa.
6 ore fa, Menevyn ha scritto:ma puntare sull'epidermide, i gameti o l'orientamento sessuale per formare una classe dirigente o un'organizzazione che necessita di un certo livello professionale non mi sembra proprio un'idea geniale
Un'idea longeva però, visto che per SECOLI si è formata così la classe dirigente.
5 ore fa, Manifredde ha scritto:Ne vedo la professionalitá, ne vedo il coraggio, ne vedo l'intelligenza e la determinazione e gli sono grato perché il suo lavoro fa da apripista all'umanitá di domani.
E se vedi tutto questo, perché dai così tanto peso a quella precisazione?
1 ora fa, Lyra Stark ha scritto:E per fortuna che non hanno sollevato il problema astronauta o astronauto
Questa molto divertente comunque!
Proprio gli astronauti devono avere competenze enormi è difficile metterne in discussione la professionalità, sappiamo per certo che Neil Armstrong è stato scelto in quanto maschio bianco etero cis (direi anche wasp ma forse qualche cattolico/ebreo era presente sin dall'inizio, non ricordo e non ho voglia di andare a controllare però di sicuro c'era un mezzo canadese di origine sarda quindi non era un requisito strettissimo) questo lo rende un incompetente che ha scavalcato persone più meritevoli per questione di epidermide, gameti, orientamento sessuale?
6 ore fa, Manifredde ha scritto:Peró é un peccato: vedo un astronauta come un "professionista dello spazio". Ne vedo la professionalitá, ne vedo il coraggio, ne vedo l'intelligenza e la determinazione e gli sono grato perché il suo lavoro fa da apripista all'umanitá di domani.
Sono d'accordissimo, io ho solo ammirazione per queste persone, però poi, appunto:
27 minuti fa, Phoenix ha scritto:Un'idea longeva però, visto che per SECOLI si è formata così la classe dirigente.
Del resto è noto: la Storia è piena zeppa di personaggi che non sapevano fare una mazza, il solo motivo per il quale sono finiti nei libri è perchè erano maschi bianchi cis eterosessuali. E' risaputo.
Sembra che Galileo campasse facendosi investire dalle carrozze per prendersi i soldi dei risarcimenti prima che il Patriarcato lo mettesse davanti al cannocchiale.
-- Disclaimer --
Era solo una battuta, noi di Menevyn Inc. sosteniamo tutte le minoranze, e io comunque chiudo qui.
2 minuti fa, Menevyn ha scritto:Del resto è noto: la Storia è piena zeppa di personaggi che non sapevano fare una mazza, il solo motivo per il quale sono finiti nei libri è perchè erano maschi bianchi cis eterosessuali. E' risaputo.
Sembra che Galileo campasse facendosi investire dalle carrozze per prendersi i soldi dei risarcimenti prima che il Patriarcato lo mettesse davanti al cannocchiale
E quando avrei detto questo? Ho solo fatto un'affermazione sulla formazione della classe dirigente che sei libero di smentire.