Qui si parla di politically correct ma non sempre come buona pratica.
Fatta questa premessa, la tua mi sembra una richiesta? che non sussiste. L'essere umano per sua natura valuta, esprime giudizi su tutto ciò che lo circonda (un po' meno su sè stesso), forse per quello che tu reputi un problema bisognerebbe piuttosto pensare di lavorare sulla consapevolezza personale in modo che i giudizi vengano formulati in modo "educato", e recepiti in modo non così impattante, più distaccato.
Forse in tal modo alcuni si asterrebbero pure.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
19 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:'essere umano per sua natura valuta, esprime giudizi su tutto ciò che lo circonda (un po' meno su sè stesso),
Se la vediamo così e ammettiamo questa impossibilità a evolvere dell’essere umano, tanto vale chiudere questa discussione allora. È proprio perché crediamo che si possa migliorare nel pensare e soprattutto nel dare voce a quel pensiero che si dibatte qui (e non solo) di politically correct. O no?
4 ore fa, Il Lord ha scritto:ma vorrei capire quand'è che, secondo te, l'aspetto fisico è andato oltre il suo ruolo iniziale.
Boh, mi verrebbe da dire che più facile è diventato "promuovere" visivamente l'immagine, i modelli e più sono state le occasioni in cui qualcuno ne ha approfittato: per pubblicizzare prodotti, per vendere biglietti al cinema, per pilotare mode e gusti, per insinuare insicurezze. All'inizio poteva anche essere fatto in buona fede (la bellezza sono almeno 3000 anni che viene celebrata) ma è chiaro che poi si è andati oltre: modelli irraggiungibili, alle volte neppure sani, spesso fasulli (ritoccati chirurgicamente, poi addirittura in photoshop) e, soprattutto, quasi divinizzati nel momento in cui queste persone diventano personalità famose, ricche. La bellezza si è sostituita a tutto il resto: attori e attrici vengono scelte per l'aspetto a prescindere dalla capacità, e lo stesso vale per cantanti etc.
E la bellezza, quella genuina che, nell'incontro personale avrebbe dovuto far "scattare la molla" esprimendo salute (anche e soprattutto genetica - simmetria, proporzioni etc) diventa invece un idolo al quale sacrificare tutto il resto, sogno irraggiungibile per le donne tanto quanto per gli uomin, e fine a sè stesso.
I social, poi, avendo dato a tutti la possibilità di condividere immagini a migliaia, hanno completato l'opera.
Ma queste sono opinioni da bar, perchè io sociologo non lo sono...
2 ore fa, Maya ha scritto:
Se la vediamo così e ammettiamo questa impossibilità a evolvere dell’essere umano, tanto vale chiudere questa discussione allora. È proprio perché crediamo che si possa migliorare nel pensare e soprattutto nel dare voce a quel pensiero che si dibatte qui (e non solo) di politically correct. O no?
Mi pare una premessa un po' ambiziosa.
Più che altro qui si fanno 4 chiacchiere (da bar così mi ricollego a Manifredde ^^"). Quanto al voler esprimere pareri e magari pure linee guida utili all'evoluzione dell'essere umano da parte mia alzo le mani
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Discussione interessante, nella quale provo anch'io a dire la mia.
Per come la vedo io, ci sono caratteristiche estetiche -soprattutto femminili-percepite come belle perchè, consciamente o inconsciamente, ci richiamano l'età giovane o molto giovane. Fisico sodo, vita sottile, viso tondeggiante con naso piccolo e labbra piene, seni alti, occhi grandi, capelli folti: questi tratti fisici sono considerati "belli" in tutti i luoghi e in tutte le epoche e non credo ci sia niente da fare, sarà sempre così per una questione di spinta evolutiva: la donna giovane è più fertile, e non c'è sovrastruttura culturale che possa spingere il maschio a preferire femmine che non danno le stesse garanzie di buon investimento del proprio seme. Per le donne il vincolo è meno stringente perchè i maschi non hanno un'età fertile limitata come quella della donna. Anche il discorso che nei paesi o nelle epoche in cui c'è povertà e fame le donne piacciono grasse è vero fino a un certo punto: in Cina, in India, nell'estremo oriente la donna piace esile e aggraziata anche se sono paesi in cui in tanti soffrono la fame, e la stessa cosa valeva nell'antichità. Se guardate i bassorilievi egizi, le statue greche, i dipinti medievali possono cambiare i dettagli ma le donne che vedete effigiate sono sempre molto giovani e quasi sempre snelle, al massimo hanno i fianchi un po' più larghi per una questione di apparente facilità nel parto, ma a volte neppure quello.
Che poi questo non debba diventare un imperativo categorico sono d'accordo, anche per non portare ad aberrazioni tipo corsetti, stecche di balena, o ai giorni nostri chirurgia estetica estrema in cui visi e corpi vengono demoliti all'inseguimento di una parvenza di adolescenza fuori tempo massimo. Però sperare che venga il giorno in cui la snellezza o la delicatezza dei lineamenti non verranno più considerate "belle a prescindere" mi sembra irrealistico. Il sovrappeso, ancor più che della scarsa salute, è tipico della vecchiaia, che non avrà corso mai come paradigma di bellezza. Triste magari, ma credo sia inevitabile.
10 ore fa, Pongi ha scritto:Però sperare che venga il giorno in cui la snellezza o la delicatezza dei lineamenti non verranno più considerate "belle a prescindere" mi sembra irrealistico. Il sovrappeso, ancor più che della scarsa salute, è tipico della vecchiaia, che non avrà corso mai come paradigma di bellezza. Triste magari, ma credo sia inevitabile.
Non è vero che nella storia e nella cultura non cambino i gusti e il senso di bellezza, e che la donna in carne non abbia rappresentato esempio di attrattività per i maschi.
Si possono fare tanti esempi, partendo dall'arte. Ora, pensando ad esempi di bellezza, mi vengono in mente le antiche Veneri, come la Venere di Willendorf, oppure la Afrodite accovacciata dei greci, la Venere allo specchio do Tiziano, ma ci sono tanti altri riferimenti medievali e rinascimentali (pure la Monna Lisa di Leonardo).
Rubens e la venere di Willendorf vengono sempre menzionate in questi casi, ma se ne possono citare molti di più in cui si vede come le donne nella storia dell'arte non siano quasi mai "grasse". Guarda le donne egizie, le korai greche, le donne romane che trovi negli affreschi e nei mosaici dell'epoca; guarda le donne di tutta l'arte medievale, e quelle dell'arte asiatica. Non sono androgine e magre come piacciono ora, mediamente: sono più morbide. Ma non sono sovrappeso.
Non mi fraintendere, non dico che è "giusto" così. Però è così, e al di là dei discorsi che si fanno per correttezza politica non conosco un uomo (e neppure una donna, peraltro) che in linea di principio consideri più bella una persona sovrappeso di una normopeso. Ne conosco invece molte innamorate di una persona sovrappeso, perché grazie al cielo l'estetica non è tutto
Al di là dei fattori socio-culturali che influenzano il gusto estetico e che nella storia si sono espressi in maniera diversa, in termini di politically correct credo la questione sia non tanto ammettere che certi canoni sono diffusi ecc. o che ci sia una certa propensione o una più naturale attrazione verso un certo tipo di fisicità. Il punto è: in nome di questo ci possiamo sentire autorizzare nel giudicare, spesso severamente, talvolta pubblicamente, il corpo degli altri? Non dovremmo cercare di approcciare in maniera diversa la questione nel maggiore rispetto degli altri?
Il 14/2/2022 at 21:57, Lyra Stark ha scritto:Mi pare una premessa un po' ambiziosa.
Più che altro qui si fanno 4 chiacchiere (da bar così mi ricollego a Manifredde ^^"). Quanto al voler esprimere pareri e magari pure linee guida utili all'evoluzione dell'essere umano da parte mia alzo le mani
Nessuno qui (credo) pretende di gettare le fondamenta della prossima evoluzione dell'essere umano. Tuttavia, i cambiamenti non arrivano dall'alto e questo la storia ce lo insegna. Leggo continuamente interventi - che condivido - sulla necessità di migliorare l'educazione alla cittadinanza e sul fondamentale ruolo che giocano in questo scuola e famiglie per cui mi pare che l'opportunità di un dialogo diffuso sia un concetto ampiamente condiviso.
Poi possiamo credere o meno che le chiacchiere da bar possano servire o meno. Ricordo di caffè in cui sono stati gettati i semi di una delle più grandi rivoluzioni culturali e sociali di tutti i tempi. Poi, come dice un adagio: "che tu creda di farcela o meno, avrai sempre ragione".
Il 14/2/2022 at 15:18, Mar ha scritto:Se si tratta il proprio figlio come un idiota (nel caso in questione, se si pensa che possa avere un peso maggiore 20 minuti di modella su instagram e tik tok al giorno, piuttosto che una vita passata al tuo fianco)
A parte che un buon modo per non trattare il proprio figlio come un idiota sarebbe quello di smetterla di pensare che i suoi riferimenti e il modo in cui trascorre il suo tempo siano da idioti... trovo mille volte più sensato e pedagogico chiedersi perchè per il ragazzo hanno più peso 20 minuti di influencer e tiktoker che i messaggi di un genitore.
Il 14/2/2022 at 15:18, Mar ha scritto:se lo si cresce impaurito del mondo e del giudizio altrui, non si farà altro che danneggiarlo.
Lo si danneggia non essendo presenti nel momento in cui la paura dei giudizi altrui arriva, non mettendogli in testa che quella paura non esiste o che non debba provarla "perchè si", veicolando magari pure il messaggio implicito che se si fanno ferire o influenzare da queste che a noi appaiono come vacue st++++ate, "sbagliano".
CitaIl punto è: in nome di questo ci possiamo sentire autorizzare nel giudicare, spesso severamente, talvolta pubblicamente, il corpo degli altri? Non dovremmo cercare di approcciare in maniera diversa la questione nel maggiore rispetto degli altri?
Amen.
CitaNessuno qui (credo) pretende di gettare le fondamenta della prossima evoluzione dell'essere umano. Tuttavia, i cambiamenti non arrivano dall'alto e questo la storia ce lo insegna.
Ri-amen.
Il problema secondo me non è tanto il giudizio in sé, ma il fatto che con l'avvento di Internet e dei social questo giudizio sia diventato, come ogni altra cosa, "pubblico". La rete grazie alla protezione dello schermo è specialista nel tirare fuori dalle persone il peggio, e tante cattiverie che prima rimanevano confinate nella testa della gente o tutt'al più in malignità dette sottovoce ora battono la grancassa davanti a tutti e vengono propagate, commentate, discusse da gente che si accapiglia: magari con buone intenzioni, ma con l'effetto di portarle all'attenzione anche di chi non se ne sarebbe curato.
Questo a me rende spesso piuttosto perplessa, vedo l'aspetto positivo del condannare finalmente a viso aperto certi atteggiamenti ma a volte mi chiedo se davvero si faccia il bene dei diretti interessati.
In altre parole: se uno mi da della cicciona su un social, mi fa piacere che sullo stesso social si levino cento voci indignate che gli dicono che non lo deve fare e che io ho il diritto di essere cicciona quanto mi pare o preferirei che se ne stessero tutti zitti e bon?
Comunque, essendo la discussione sul possibile eccesso di politicamente corretto, io mi riferivo appunto ad una esagerazione, quella che va oltre il difendere i modelli di corpi sottopeso o sovrappeso dagli attacchi e dal giudizio maligno altrui, e porta alla promozione di quei modelli, che è una cosa pericolosa, perchè gli eccessi in entrambe le direzioni sono dannosi per la salute.
Si può amare il proprio corpo, difendere chiunque subisca abusi di qualsiasi tipo a causa del proprio aspetto, ma al contempo riconoscere che gli eccessi di grassezza e magrezza sono da evitare e che si dovrebbe tentare di rientrare in categorie di peso salutari.
1 ora fa, Maya ha scritto:Il punto è: in nome di questo ci possiamo sentire autorizzare nel giudicare, spesso severamente, talvolta pubblicamente, il corpo degli altri? Non dovremmo cercare di approcciare in maniera diversa la questione nel maggiore rispetto degli altri?
Assolutamente concordo. Ma questo non é PC, é educazione e rispetto di base. La tesi che alcuni fanno (spesso anche io) é che la PC ha ormai superato lo scopo di educare ad un rispetto per gli altri e stia sbrodolando. É giustissimo dire che non dovremmo giudicare il corpo degli altri, offendendone la sensibilitá etc (e ti assicuro che ne so qualcosa in merito). Altro é dire che l'argomento non puó essere toccato neppure dal punto di vista medico, che non ci deve essere una oggettiva preoccupazione in merito perché si tratta "solo" di "diversitá", che devono tutti mostrare la stessa attrazione e che, se queste condizioni non sono vere, sono tutti fatphobic.
Spesso questa conversazione l'ho sentita iniziare proprio dai diretti interessati, spinti da un "orgoglio X" che nega elementi di realá.
Ma tutto questo non ha nulla a che vedere con il rispetto che, come giustamente dici, sempre deve esserci.
Se posso aggiungere qualche considerazione basata sulla mia esperienza di medico il sovrappeso non è assolutamente un problema che noi facciamo fatica ad affrontare con i pazienti, proprio perché a causa dello stigma estetico e, per estensione, sociale ne sono già fin troppo consapevoli. Ci sono problemi enormemente più complessi da combattere per un meccanismo di negazione del paziente, che è frequentissimo e persiste nonostante qualunque tipo di condanna sociale. L'assunzione di alcolici sopra tutte: per paradosso è molto più facile che un ragazzetto ammetta serenamente con te di farsi delle canne, che un uomo adulto di bere una bottiglia di vino al giorno. Ed è ancora fortissimo lo stigma sociale verso certe malattie, prima tra tutte l'epilessia. Non c'è malattia che susciti altrettanto terrore e rifiuto nella gente, sia nei malati che nei loro familiari. C'è pieno di gente che pur di non ammetterlo neppure con se stessa smette da sola di prendere i farmaci, o rinuncia all'esenzione dai ticket a cui avrebbe diritto. Eppure se c'è una malattia che si riesce a curare quasi sempre bene, e che quando è ben controllata ha un impatto minimo sulla vita delle persone, è proprio quella.
Sulla base di questo, io non sono così certa che spingere le persone ad affrontare davanti agli occhi di tutti il loro problema sia sempre una buona idea. La correttezza politica portata all'eccesso spesso fa proprio questo: priva le persone del loro diritto al silenzio.
Ci tengo a chiarire un punto: non dico che il tema del peso non debba essere affrontato da un punto di vista medico, ma che a farlo dovrebbero essere appunto i medici e che il luogo in cui farlo è un contesto sanitario. Il "politically correct" non ci indica di negare che la massa corporea possa essere indice di salute, ma piuttosto di non trattare un tema strettamente specialistico e personale in contesti come i social network, magari arrivando a estendere la valutazione all'intera persona.
In una normale conversazione, non ci verrebbe mai in mente di evidenziare la disabilità fisica di un individuo in sedie a rotelle, sottolineando che tale stato è l'esito di un non corretto comportamento su strada. Eppure di fronte a una persona sovrappeso/sottopeso non tutti si fanno tanti scrupoli nel precisare che una simile fisicità è evidenza di un corpo non sano, ma anche di abitudini sbagliate o addirittura di "debolezza" di carattere.
21 minuti fa, Maya ha scritto:Il "politically correct" non ci indica di negare che la massa corporea possa essere indice di salute, ma piuttosto di non trattare un tema strettamente specialistico e personale in contesti come i social network, magari arrivando a estendere la valutazione all'intera persona.
Io (e credo anche Manifredde) ci riferivamo a persone, per qualche motivo praticamente sempre donne, che su vari social (in particolare tik tok), si mostrano mentre mangiano quantità enormi di junk food, promuovono abitudini non salutari, parlano di obesità come condizione sana e da perseguire.
Allo stesso modo, ci sono persone magrissime, anche in questo caso soprattutto ragazze, che incentivano quel modello di corpo come sano e bello, e possono far sprofondare tante persone nell'anoressia o altre problematiche psicologico-alimentari.
Queste non sono persone che stanno normalmente sui social e vengono criticate per il loro aspetto fisico, ma che usano il loro aspetto per promuovere degli ideali di bellezza e delle abitudini non sane, che possono danneggiare tante altre persone, soprattutto le più giovani, che le seguono.
E sono sempre di più.