Qualche anno fa ci fu una polemica simile anche tra Spike Lee e Tarantino sull'uso della parola negro. Tarantino, essendo bianco, non avrebbe dovuto usarla così spesso. Penso che si entri nel campo (abbastanza ridicolo) dell'appropriazione culturale, se una cosa (una parola, un concetto, una tematica) riguarda i neri, allora è di competenza privilegiata dei neri. E via dicendo. Come la storia della traduttrice europea di Amanda Gorman.
Come diceva @Jacaerys Velaryon alla fine si finisce che la minoranza oggetto di razzismo assume una forma di razzismo a sua volta
Oddio posso capire il ragionamento: se la parola la usa uno che non appartiene alla minoranza avrà sfondo razzista perché si suppone lo faccia per denigrare rispetto a un'appartenente della minoranza stessa, ma non è mica sempre così automatico.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sì, ma generalizzando il discorso è come dare a qualcuno del "pi**a"; non è che uno lo faccia sempre per insultare, soprattutto nelle zone tra Milano e Pavia, a volte anche solo per scherzo tra amici capita di dirselo vicendevolmente.....tuttavia, nella concezione comune resta comunque un insulto e non è "normale" salutarsi dandosi del p***a, no?
Sì, certamente non sono parole da usare con leggerezza, devi essere consapevole del loro significato "insultante" di base per poterle utilizzare in un contesto non offensivo.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Il contesto comunicativo è essenziale, ma da quanto ho capito il vero problema non è dato da quelle parole un po' equivoche come pirla o mona per restare nelle mie aree, ma con quelle che sono neutre ed assumono significati dispregiativi in base appunto a chi le usa. Mi viene in mente Oreo che per noi è un semplice biscotto, anche buono quindi al massimo penseremmo a un complimento ^^" ogni lingua ha queste casistiche ed è praticamene impossibile stare dietro a tutto. In ogni caso l'offesa non la fa la parola, ma la persona.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Esistono parole per cui il significato offensivo è ineludibile, in quanto insito nell'etimo e nello scopo per cui quel termine è stato creato.
Non esiste un utilizzo non offensivo di termini come f**cio o ne**o.
1 ora fa, joramun ha scritto:
Non esiste un utilizzo non offensivo di termini come f**cio o ne**o.
Esiste però un contesto in cui possono essere utilizzati senza che il fatto stesso di essere scritti o detti renda razzista la persona. Per esempio, se scrivo "la parola negro è dispregiativa e non andrebbe mai detta di una persona di colore", ho usato il termine, ma senza alcun intento razzista.
Stessa cosa se quella fosse la frase di una canzone cantata da un afroamericano e anche io la cantassi.
Una stortura, secondo me, è quando alcuni se la prendono in casi tipo questo dell'esempio, senza considerare il contesto ma soltanto il fatto che un termine venga scritto o pronunciato.
Tu stesso hai usato quei termini, e il tuo scopo era il contrario dell'offesa alle categorie in questione.
Leggendovi in questi giorni non ho potuto fare a meno di pensare a "La macchia umana" di Philip Roth, romanzo in cui uno dei temi centrali è proprio: le parole sono discriminatorie in quanto tali? Fino a che punto valgono il contesto? E quanto le imposizioni sociali possano pesare nello stabilire chi può dire cosa a chi e quando?
Il protagonista Coleman Silk, uno stimato docente universitario, viene accusato di razzismo per essersi riferito a due studenti con il termine "spooks", il cui primo significato è "spettri", ma che viene utilizzato in modo dispregiativo per indicare le persone nere. "Does anyone know these people? Do they exist or are they spooks?" chiede un giorno alla sua classe non avendo mai visto a lezione i due studenti in questione e ignorando che si tratti di due afro-americani.
Accusato di razzismo, Silk si rifiuta di prestare le sue scuse, sostenendo di aver usato il termine nel suo primo significato e offre le su dimissioni. Solo ripercorrendo il passato del protagonista, si riuscirà a comprendere il vero senso dell'intero episodio. Il romanzo propone un'ampia riflessione su linguaggio e identità, sui perimetri in cui la società ci impone di vivere e sul prezzo da pagare qualora si scelga di non farlo. Non vi dico di più e vi invito a leggerlo. Dopo averlo fatto la linea di demarcazione tra offensivo o meno potrà sembrarvi più nitida, ma anche più sottile.
https://it.wikipedia.org/wiki/La_macchia_umana
Basta anche avere semplici nozioni di linguistica (linguistica, storia della lingua e altri corsi e manuali universitari di questo tipo in molte facoltà - addirittura di medie e superiori in forma più semplice), discorsi come quello che stiamo facendo vengono fatti di solito nelle prime 2/3 lezioni o nei primi capitoli di qualunque manuale.
Spesso per esempio vengono tirate in ballo alcune definizioni legate alle femmine del mondo animale come cagna o scrofa, che non sono offensive di per sé ma purtroppo lo sono diventate nel tempo in senso unilaterale. Addirittura però c'è un ulteriore upgrade che è utilizzare tali definizioni femminili per indicare soggetti maschili, penso per minarne la mascolinità. Mi chiedo se anche questo venga considerato nel tanto declamato e pluricitato DDL ZAN e quindi se chi si macchierà di usare definizioni simili sia passibile di condanna.
Sarebbe coerente.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Ottima analisi del politicamente corretto, o quantomeno dei suoi eccessi: https://istitutoliberale.it/come-il-politically-correct-ci-rende-persone-peggiori/
Insomma articolo traballante: "sono solo persone un po' all'antica che non vogliono imporre le proprie idee ma non vogliono neanche rinunciarvi" se fosse vero avremmo già approvato o non avremmo impiegato settordicimila anni per approvare tutte quelle questioni etiche come eutanasia, divorzio, aborto, diritti LGBT+ e così via perché ai nostri "signorini all'antica" non sarebbe cambiato niente: il diritto al divorzio non è un obbligo al divorzio, quello all'aborto non è un obbligo ad abortire, il diritto ad un unione di fatto/matrimonio con lo stesso sesso non è un obbligo a sposare qualcuno dello stesso sesso (ne ha ad andarci a letto) e così via dicendo mentre l'assenza degli stessi (magari dopo che questi signorini all'antica hanno votato contro il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, ecc..) stà imponendo di fatto il loro pensiero.
Poi è verissimo che crea degli eccessi in un senso, vedi il "manspreading" atto con cui noi maschietti affermiamo il nostro dominio patriarcale allargando le gambe in metropolitana (il fatto che stringendo troppo le gambe i genitali ci diano fastidio viene ignorato a priori), ma anche nell'altro, vedi tutte quelle persone che quando vedono un personaggio femminile fare qualsiasi cosa si stracciano le vesti al grido di Mary sue e girlpower per poi elogiare i bei tempi in cui Bruce Willis scalava un intero grattacielo seccando terroristi tra sparatorie, esplosioni, scazzottate, voli nella tromba dell'ascensore, fini battute del calibro di "yippee ki yay mother fucker" per finire tutto con appena "la canotta insanguinata ed una spalla strozzachiona". È un po' il bue che dice cornuto all'asino, se vogliamo migliorare la cosa forse è meglio partire da qui.
1 ora fa, Il Lord ha scritto:Insomma articolo traballante: "sono solo persone un po' all'antica che non vogliono imporre le proprie idee ma non vogliono neanche rinunciarvi" se fosse vero avremmo già approvato o non avremmo impiegato settordicimila anni per approvare tutte quelle questioni etiche come eutanasia, divorzio, aborto, diritti LGBT+ e così via perché ai nostri "signorini all'antica" non sarebbe cambiato niente
Il senso di quel passaggio è sottolineare la dittatura se vogliamo culturale del politicamente corretto: se non la pensi come quelli che vorrebbero un PC allargato al massimo a tutti i campi (vedi discorso della cancel culture) sei automaticamente etichettato come omofobo, razzista ecc. È una questione per il momento più che altro pertinente alla cultura americana che è molto più polarizzata della nostra, ma purtroppo molte delle cose ideate negli USA finiscono presto o tardi per arrivare anche da noi.
Sarebbe stato più opportuno dire che l'attuale clima è una conseguenza dell'intolleranza del passato, che son 2 facce della stessa medaglia o citando Obi Wan Kenobi "siete diventati ciò che avete giurato di distruggere".
Ma così li fa passare per delle povere vittime innocenti e discriminate da tutti.
E devo essere sincero, credo fermamente che per alcune delle problematiche la soluzione sia proprio che queste persone all'antica si adeguino al presente e riconoscano che ci sono persone che non la pensano come loro ed è giusto che possano godere di certi diritti (sperando che dall'altra parte della barricata accettino la cosa e "depongano le armi") e se l'avessero fatto a suo tempo, se non avessero esasperato gli animi negando il pensiero ed i diritti altrui, oggi non avremmo nazi-femministe che combattono il patriarcato lanciando candeggina al pacco degli uomini seduti con le gambe divaricate.
5 minuti fa, Il Lord ha scritto:E devo essere sincero, credo fermamente che per alcune delle problematiche la soluzione sia proprio che queste persone all'antica si adeguino al presente e riconoscano che ci sono persone che non la pensano come loro ed è giusto che possano godere di certi diritti
Certamente, ma i conservatori e in generale chi è ostile al PC estremo non sono tutti uguali, ci sono varie sfumature nel mezzo. C'è chi crede in un cambiamento graduale e controllato e non anarchico, e chi sul lato estremo non crede in alcun cambiamento, ma fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato, così come è sbagliato farlo per chi è a favore del PC. Sono sicuro che molti lo sono perché vedono il politicamente corretto come un modo innocente e legittimo per ripulire certi detti, luoghi comuni e abitudini di un'altra epoca, e sarei anche parzialmente d'accordo se non che la cosa mi pare stia sfuggendo di mano.
6 minuti fa, Il Lord ha scritto:e se l'avessero fatto a suo tempo, se non avessero esasperato gli animi negando il pensiero ed i diritti altrui, oggi non avremmo nazi-femministe che combattono il patriarcato lanciando candeggina al pacco degli uomini seduti con le gambe divaricate.
Mah, chissà, forse ci saremmo arrivati comunque, certo non abbiamo la controprova.
Ma infatti chi crede in un cambiamento graduale e si è attivato perché questo avvenisse con i (per lui) dovuti modi e tempi non costituisce un problema, il problema credo che sia nato proprio da chi voleva imporre il suo pensiero:"io non credo nel divorzio, nessuno dovrà divorziare"
Non abbiamo la controprova ma questo modo di fare è un ottima base di partenza per spingere le persone ad "imbracciare le armi", se non altro ha gonfiato tantissimo le vele del politicamente corretto.