È pure vero che a volte appare una sorta di paranoia verso il PC: quando di un film/serie tv si propone un personaggio gay, donna o non bianco, a volte si assiste ad una reazione avversa ingiustificata ed eccessiva. Un esempio è il remake al femminile di Ghostbusters del 2016: non ho visto il film e non posso giudicarlo, ma all'epoca vi furono moltissime polemiche social (ne parla anche Mereghetti nella sua recensione) e questo francamente mi sembrò già allora eccessivo. Altro caso è la serie tv di Netflix su Lupin: il fatto che il protagonista sia di origini africane ha turbato molti, ma Lupin è stato anche giapponese nel noto manga (e nel noto anime) e di questo nessuno se n'era lamentato, pur essendo il personaggio letterario di origini francesi.
Vi sono poi molti casi in cui l'uso di personaggi non appartenenti al canone (diciamo così) del maschio bianco è giustificato e aggiunge valore alla storia. SPOILER DISINCANTO STAGIONE 3
La breve storia d'amore saffica tra Bean e la sirena Mora è una di questi casi.
In breve, è una questione di buon senso, ma sembra che ormai nell'epoca social questo valore manchi un po' dappertutto, sia in quelli che pensano che con la cancel culture i problemi delle minoranze magicamente svaniranno sia in quelli che si lamentano per ogni piccolo riadattamento.
Ma infatti sono 2 estremi che si alimentano a vicenda e portano eccessi da ambo i fronti: se ti ricordi nella recensione di independence day hai giustamente sottolineato l'assurdità nel modo e del come i protagonisti vadano nello spazio precisando però che per un film del genere è normale amministrazione, quindi c'è poco da lamentarsi. Questo atteggiamento rilassato (in generale) non mi pare venga replicato in presenza di personaggi femminili ed anzi ogni volta che fanno qualcosa senza almeno un quarto d'ora di montaggio in cui viene mostrato come acquisisce/adatta le skils si grida indignati alla Marie Sue, al girl Power, alla sceneggiatura ingegnerizzata per rendere le donne più brave in tutto senza motivo e così facendo castrare i personaggi maschili per portare avanti la dottrina liberale nazifemminista, ecc... Ora questi doppi standard danno fastidio a me quindi mettendomi nei panni di una donna, magari anche molto più sensibile sull'argomento, non mi riesce difficile credere che si senta frustrata ogni volta che, a fronte di cose che abbiamo sempre dato per scontate (le americanate sono piene di forzature perché, beh, sono americanate!), basta mettere una donna e subito vengono sventolati vangeli (la struttura narrativa, il cammino dell'eroe, le difficoltà, bla bla bla) che di fatto impongono che, anche nell'americanata più becera, i personaggi femminili devono essere dal livello di Sarah Connor in sù; ripeti lo schema per un numero sufficiente di blockbuster (e serie TV, libri, videogiochi, dibattiti politici) ed esacerbata si sarà radicalizzata e tirerà fuori perle che andranno ad alimentare i critici del politicamente corretto che risponderanno gettando ancora benzina sul fuoco ed il circolo si ripete...
Il 1/5/2021 at 13:04, joramun ha scritto:ma purtroppo (assai poco sorprendentemente) in nessuna lingua occidentale è presente un termine di questo tipo.
si sa se in lingua, chessò, araba/indiana/cinese/giapponese/swahili esiste un termine di questo tipo?
Qui un bell'articolo di Valigia Blu che fa finalmente chiarezza sulla "cancel culture" e tutto quello che ha preso a girarci attorno.
https://www.valigiablu.it/cancel-culture-origini-italia/
Sulla cancel culture esiste anche questo articolo del Post: https://www.ilpost.it/2021/05/12/cancel-culture/
intanto accuse alla reunion di friends perchè non abbastanza inclusiva....ma che palle se mi posso permettere....
Se diamo ascolto a 4 gatti allora dall'alba dei tempi c'è stata polemica per ogni singola cosa, cerchiamo di evitare la trappola del clickbait e discutiamo delle cose che davvero sono controverse.
In effetti ad occhio mi sembra una polemica basata quasi sul nulla, ossia sui soliti tweet sparsi e privi di rilevanza e sui soliti articoli di giornale che per motivi di visibilità creano un caso dove praticamente non c'è: https://www.huffingtonpost.it/entry/fridopo-17-anni-ancora-nessun-amico-nero-e-polemica-per-la-reunion-di-friends_it_60a21e88e4b099ba7538a691
A me pare che l'andazzo ormai sia ben avviato e che cammini per bene anche fuori dai "4 social-gatti".
https://movieplayer.it/news/luther-idris-elba-non-autentico-non-ha-amici-neri_96682/
Il dibattito che si è creato attorno a casi come questi non mi sembra così irrilevante, se l'Academy si è dotata di regole che prevedono l'ammissibilità in gara solo di film che rispettano quote di genere/etniche ben precise. La cosa sta raggiungendo anche il doppiaggio:
Riguardo il doppiaggio, non so se ci sia una tendenza in corso (anche io comunque in linea di principio sono contro la ghettizzazione) ma comincerò seriamente a preoccuparmi solo quando Francesco Pannofino non potrà più doppiare Denzel Washington o Luca Ward non potrà più doppiare Samuel Jackson, tanto per fare degli esempi noti. Riguardo la serie Amazon su LOTR, anche quella mi sembra una polemica isolata e non credo avrà conseguenze pratiche. Sulle quote etniche o di genere previste dall'Academy avresti qualche articolo da linkarmi?
1 ora fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Riguardo il doppiaggio, non so se ci sia una tendenza in corso (anche io comunque in linea di principio sono contro la ghettizzazione) ma comincerò seriamente a preoccuparmi solo quando Francesco Pannofino non potrà più doppiare Denzel Washington o Luca Ward non potrà più doppiare Samuel Jackson, tanto per fare degli esempi noti.
Onestamente anche io capisco poco questa cosa: le persone di colore hanno una voce "diversa" per via della loro razza? Non mi pare proprio. Mi suona persino offensiva l'idea di pretendere che ci sia questo abbinamento.
Viceversa, speriamo che non capiti ancora che un'attrice transessuale sia doppiata in italiano da un uomo, com'è successo a Laverne Cox per la sua interpretazione nel film "Una ragazza promettente" ("A promisi Young Woman").
https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2021/05/13/una-donna-promettente-scuse-a-cox-film-si-ridoppia_9adb08c5-9304-4bd9-957d-f8d79dc78a81.html Ora stanno ridoppiando, ma nel frattempo... non proprio una bella figura!
sono d'accordo che tante polemiche viaggiano sul web mentre alla stragrande maggioranza delle persone non frega niente di ste cose. e anche che se nn ci fossero i social neanche esisterebbero queste polemiche.
ma sta di fatto che anche se partono da 4 gatti poi vengono riprese da tanti siti sia specializzati che di quotidiani.
poi che ogni storia ecc deve essere stravolta per l'inclusività mi sembrano cose ridicole. allora piazziamo qualche attore nero, asiatico ecc perchè devo rappresentare tutti? siamo al ridicolo. se in tolkien non ci sono popoli dai tratti orientali così è. se si vuole avere tutte le etnie ecc allora ci si inventi una storia nuova.
del resto hanno fatto anna bolena nera....cioè siamo anche alla diseducazione storica ormai.
poi x l'amor del cielo sono polemiche di un mondo (lo spettacolo) che va un po' a sè ma francamente questo andazzo che arriva dall'america ha sostanzialmente annoiato. anche perchè poi nella realtà del quotidiano non cambia niente. mi sembrano dei contentini tanto per salvare le apparenze.
adesso leggo x dire che egonu potrebbe essere la portabandiera a tokio perchè nera. a me non va se è questa la motivazione. dovrebbe esserlo per i suoi meriti sportivi. poi vista età ecc avrà tempo x questo e a mio modesto parere questo è un privilegio per chi ha una carriera importante alle spalle, una specie di premio alla carriera. cosa sono sicuro avrà egonu tra 10 anni. ma io voglio che si parli di lei perchè è un fenomeno, non perchè nera o lesbica. anche perchè si sminuisce poi quello che sportivamente fa.
parliamo di inclusione ecc ma poi si continua a dividerci per colore della pelle ecc... mi sembra un po' un controsenso.
Sono d'accordo con Il Lord. Ormai ci si marcia sull'indignazione da politicamente corretto.
Se domani uno si sveglia e decide di fare polemica, è un attimo.
Per esempio, uno con qualche follower scrive su un social media che Martin è razzista perchè nessun personaggio importante di ASOIAF è nero. Twittata e controtwittata, qualche giornale ci si lancia a pesce per fare click...e tempo mezza giornata, diventa la polemica del momento.
Qualche persona che si pone (l'inutile) problema, ma soprattutto gente indignata, gente sarcastica, meme, politicizzazione ("i soliti sinistroidi!"), ecc.
Come è nata la polemica (uno che si è svegliato con l'idea di fare un pò di casino o prendere due like) sparisce dietro i tendoni del circo mediatico.
Vedi la bagarre sul bacio consensuale di Biancaneve: iniziata quando i giornali italiani hanno riportato la notizia della nuova polemica che fa tanto discutere negli States (in realtà la recensione di un'attrazione Disneyland fatta da un quotidiano locale che non si è defecato nessuno per 3 giorni, fino all'arrivo del nostro superbo comparto giornalistico), caciara per una settimana ed ora dimenticatoio, tuttavia ha consentito di fare passare quel clima di oppressivo politicamente corretto che ci vuole togliere anche le fiabe, ma dove andremo a finire signora mia! Forse sarebbe meglio evitare di usare il politicamente corretto come passepartout per fornire una vaga argomentazioni alle nostre opinioni e, fiaba per fiaba, ricordarci la fiaba di "al lupo! Al lupo!"