Della faccenda di Laverne Cox (su cui concordo con Maya) se ne parla anche in questo articolo del Cosmopolitan, il quale però contiene a mio avviso un'imprecisione: quando l'articolista parla delle dichiarazioni di Daniele Giuliani, presidente dell'ANAD, gli attribuisce un senso diverso da quello che se ne deduce dalle sue parole riportate nell'articolo dell'Huffington Post condiviso da Menevyn, o almeno così è sembrato a me.
Sic et simpliciter
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adesso leggo x dire che egonu potrebbe essere la portabandiera a tokio perchè nera. a me non va se è questa la motivazione. dovrebbe esserlo per i suoi meriti sportivi. poi vista età ecc avrà tempo x questo e a mio modesto parere questo è un privilegio per chi ha una carriera importante alle spalle, una specie di premio alla carriera. cosa sono sicuro avrà egonu tra 10 anni. ma io voglio che si parli di lei perchè è un fenomeno, non perchè nera o lesbica. anche perchè si sminuisce poi quello che sportivamente fa.
parliamo di inclusione ecc ma poi si continua a dividerci per colore della pelle ecc... mi sembra un po' un controsenso.
4 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Riguardo la serie Amazon su LOTR, anche quella mi sembra una polemica isolata e non credo avrà conseguenze pratiche
Speriamo, ma non ho grandi aspettative. Quanto alle regole degli Oscar, https://www.mam-e.it/spettacolo/lacademy-cambia-le-regole-degli-oscar-piu-minoranze-e-diritti-o-niente/, ma trovi parecchi altri articoli, se ne è parlato abbastanza diffusamente.
@Il Lord C'è stato un caso analogo a quello di Biancaneve anche sul personaggio di Pepè la Puzzola dei Looney Tunes (personaggio che è stato conseguentemente cancellato estromesso dal nuovo Space Jam), che educherebbe i più piccoli alla cultura dello stupro per il suo corteggiamento alla gattina, dimenticandosi che tra la puzzola invadente e la gattina che le cercava tutte per scappare, il pubblico simpatizzava con la gatta.
52 minuti fa, joramun ha scritto:A me invece strucca questo scudo del "merito" sotto cui si vorrebbe affossare ogni dibattito. Degli atleti che vanno alle olimpiadi sono tutti "meritevoli", per definizione, altrimenti alle olimpiadi non ci sarebbero.
E se in un contesto di merito generale, si sceglie di premiare con questo onore un'atleta di colore, sia per riconoscere storicamente l'apporto che gli atleti di colore hanno dato al nostro movimento sportivo, sia per far passare il messaggio che il nostro comitato olimpico (per una volta) ha messo un simbolo di inclusione ed accettazione davanti ad un mero raccogli-medaglie... Beh fa solo che bene.
Devo dire che sono d'accordo.
Fatto 100 il merito (alla fine a quel livello sono tutti tra i migliori nella propria categoria... chi più, chi meno), il/la portabandiera diventa un simbolo di identità e, in questo caso, anche di inclusione nazionale. Paola Egonu è innanzi tutto un'atleta italiana di altissimo livello. Poi è anche una donna nera e, leggevo, forse anche bisessuale. Tutte queste cose non c'entrano nulla con il suo essere una sportiva professionista, ma in questo caso possono diventare un criterio di scelta. Se tra tanti campioni, tutti ugualmente validi, viene scelta lei come portabandiera "solo" perché in più è donna e nera, non ci vedo nulla di male. Anzi, io non avrei neppure problemi ad ammetterlo candidamente. Mi pare infatti un ottimo modo per offrire l'immagine di una società che sta cambiando. O che almeno ci sta provando.
Nel caso di Pepè la puzzola la stessa figlia dell'autore 4 anni fa aveva ricordato che il padre non amava il suo personaggio e non capiva come mai a suo tempo avesse avuto tutto questo successo, si è inoltre ricordato che dava una rappresentazione offensiva della cultura francese e sarebbe stato opportuno aggiornare il personaggio mantenendone il senso originale (un personaggio molto pieno di se al punto da credersi irresistibile pur puzzando da morire) ma aggiornato alla sensibilità contemporanea ed inoltre il suo film, annunciato nel 2010, non ha mai visto la luce...direi che c'era dibattito sul personaggio ben prima dell'articolo del Times (in cui parla di cultura dello stupro, termine ampio che include tutte le forme di molestia che Pepè esplicitamente commette) ma è difficile affermare che basti fare un po' di caciara inutile e per venire censurato alla velocità della luce.
Inoltre il dibattito su Pepè non invaliderebbe quanto detto su Biancaneve anzi lo rafforza: le 9 volte su dieci in cui il politicamente corretto viene tirato fuori a verga di segugio, giusto per dare una parvenza di argomentazione a qualcosa, rischia di oscurare quell'unica volta in cui la discussione è più fondata.
Un'altro colpo della cancel culture:
Polemiche cretine e dove trovarle
Davvero tutto cioè richiedeva la pubblicazione di un articolo ?
22 ore fa, Il Lord ha scritto:Un'altro colpo della cancel culture:
Perchè invece di utilizzare etichette inesistenti non chiamiamo i dittatori col loro nome?
Una scelta che scatenerà (e sta scatenando) le solite polemiche inutili e temporanee: Lufthansa vuole cancellare la formula di saluto "signore e signori" sui loro voli perché non sarebbe abbastanza inclusiva.
Questa le batte tutte, comunque.
Moderatore MODE/ON
Ragazzi, una cortesia, riusciamo a commentare in modo da creare uno scambio (eventuale) di opinioni, invece di dare un'incipit ad un link che (magari) non tutti hanno voglia, tempo o possibilità di aprire?
Questo topic (più di altri) rischia di trasformarsi in una sterile lista di link, mentre invece l'obiettivo sarebbe quello di argomentare le varie notizie trovate sul web, non presentarle semplicemente con una battuta da "commento su fb"........
Grazie.
Moderlatore MODE/OFF
In Danimarca mandano in onda questo cartone animato per bambini:
John Dillermand ("John l'uomo pene" in danese) è serie televisiva animata danese creata da Jacob Ley e realizzata con la tecnica dello stop-motion.
La serie racconta le avventure di John, che ha un pene straordinariamente lungo, che cerca di utilizzare per risolvere vari problemi. È trasmesso su DR Ramasjang dal 2021.
https://it.wikipedia.org/wiki/John_Dillermand
Se qualcuno provasse a mandare in onda in Italia qualcosa di simile, scoppierebbe la terza guerra mondiale.
Avevo letto la notizia qualche mese fa, quando è uscita la serie in Danimarca (gennaio o febbraio, credo).
2 ore fa, Metamorfo ha scritto:Se qualcuno provasse a mandare in onda in Italia qualcosa di simile, scoppierebbe la terza guerra mondiale.
Oh, ma non prendiamoci a martellate i genitali (per restare in tema ) ogni volta per niente, dai, anche in Danimarca c'è stato chi s'è strappato le vesti. Da una parte c'è stato chi ha difeso il cartone, asserendo che il target di riferimento sono i bambini di 4-8 anni (mi sembra), che non hanno ancora ben chiari concetti come il sesso o la nudità (al che uno potrebbe chiedersi, a 'sto punto, perchè mettere al centro il pene e non un braccio semplicemente troppo lungo, visto che pare non ci sia neppure un qualche fine pedagogico, nel cartone); dall'altra parte quelli che invece pensano che serva a supportare la visione patriarcale della società e che celebri la virilità maschile, e che addirittura vada a sabotare i progressi (perchè a quanto pare ce ne sono stati) del MeToo.
Cigliegina sulla torta, l'immancabile critica che mai può mancare, di questi tempi: il cartone è poco inclusivo, e una giornalista si chiedeva (e me lo chiedo anche io) cosa sarebbe successo se al posto del super-pene ci fosse stata una super-vagina.
Qui in Italia non ci sarebbe un dibattito: ci sarebbe isteria di massa, che è diverso.