37 minuti fa, joramun ha scritto:
Nel momento in cui fai parte di una maggioranza il cui tasso di assunzione è mediamente più alto si, stai solo frignando, inconsapevole dei privilegi che l'appartenere ad uno specifico gruppo etnico ti ha sempre garantito.
Infatti la prendi a ridere, ovviamente, essendo dalla parte giusta della barricata.
Sorvolando su quest'atteggiamento aggressivo che rende un'autentico piacere interagire con te, diciamo che è un fatto che i neri (tanto in America quanto in Europa) siano stati e siano tuttora discriminati. Ma sono stati discriminati da chi? Dall'Uomo Bianco "in quanto tale", inteso come gruppo sociale monolitico (che non esiste), o da persone razziste che erano bianche? Perchè la differenza che passa tra queste due possibilità ci porta a questo tipo di ragionamento:
33 minuti fa, rhaegar84 ha scritto:ma come altri ambiti non è che si ha la parità facendola pagare ai discendenti di chi ha avuto una posizione di "supremazia" x tanto tempo
Il problema è proprio questo. Non si tratta di progresso, perchè non c'è niente di progressista nel rovesciare i meccanismi di discriminazione, e non c'è neppure un qualcosa di logico, perchè, appunto, cosa c'è di logico nel punire una ventinovenne olandese per la discriminazione perpetrata da persone che non conosce e con le quali non ha verosimilmente mai avuto a che fare verso altre persone che, analogamente, non conosce e con le quali non ha verosimilmente mai avuto a che fare?
Non è progresso. E' un'immenso, pazzesco, pericoloso ed immaginario regolamento di conti. E a me hanno insegnato (a me, poi ad altri non so) che i regolamenti di conti non sono mai una cosa positiva, perchè quando ne hai terminato uno hai gettato le basi per quello successivo. E quindi per quello dopo, quello dopo e quello dopo ancora.
Lo scontro razziale, a questo siamo ancora, ieri come oggi, bianchi contro neri, e ad una guerra tra poveri, una gara insensata a chi sta peggio, a chi ha sofferto di più, a chi ha meno possibilità.
5 minuti fa, rhaegar84 ha scritto:sul fatto di essere privilegiato per il colore della pelle non mi sembra una tematica nostra. cioè un conto è la società americana con la sua storia, un altra è la ns dove solo da pochi anni ci sono dei gruppi etnici un minimo rilevanti.
La società americana è razzista in modo strutturale, ma il problema si pone anche da noi, non è una questione di numeri. Ma la demenzialità di voler punire i bianchi per qualsiasi cosa patita dai neri o da altre etnie discriminate rimane.
concordo. il problema è che finchè sono su queste cose alla fine sono episodi. ma se il fenomeno si allargasse temo che alla lunga possa portarci addirittura a degli scontri perchè alla fine nessuno vuole essere discriminato, soprattutto se non ha colpe sue.
così invece si ragiona per gruppi etnici/razziali. bianchi neri asiatici ecc... come se fossimo in una competizione
Sarebbe una soluzione mettersi alle spalle il discorso razziale (o sessuale, perchè la stupidità del "puniamo l'uomo bianco" si applica anche al "puniamo l'uomo etero" o "puniamo i maschi", stesso ragionamento) e provare a sanare le disuguaglianze sociali ed economiche che ci riguardano tutti (perchè tutta questa opulenza non ce la vedo neanche tra i bianchi), ma non serve aver studiato Shopenhauer per sapere che non esiste alcun progresso umano. Basta sedersi e "ammirare" situazioni come questa.
Premesso che non so cosa abbia detto esattamente Gorman, ci potrebbe anche stare una sua affermazione tipo "probabilmente una traduttrice donna nera avrà maggiore sensibilità e simpatia rispetto a quello che scrivo". Sarebbe un'opinione legittima e non equivalente a "pretendo che le mie opere siano tradotte solo da donne nere" che - capisco da quanto scrivete - è invece la trascrizione mediatica che ne è stata fatta (corretto?)
Personalmente questi episodi mi lasciano confusa. Da un lato, cerco sempre di fare un passo indietro nel giudicare il livello di sensibilità rispetto a discriminazioni che, a conti fatti, non ho mai provato in prima persona. Dall'altro canto, queste estreme segmentazione e polarizzazione (registe donne per film con protagoniste donne, traduttori neri per autori neri, ecc.), le vedo come un pericoloso ostacolo per il raggiungimento dell'inclusività.
Parlando come donna un'affermazione tipo "solo una donna può tradurre un libro scritto da una donna" la vivo come una resa in partenza di fronte all'ipotesi che un uomo possa avere la sensibilità e la capacità necessarie a comprendere l'universo femminile (e viceversa). Non credo affatto che non sia possibile, anzi. Inoltre, dovrebbe poi valere anche il contrario, cioè che un libro scritto da un uomo non possa essere tradotto da una donna?
non penso sia stata la gorman a lanciare la polemica, anzi forse l'ha proposta lei la traduttrice. detto ciò l'importante è se questa sa fare bene il suo lavoro. invece si rischia appunto che prima si sceglie sul colore pelle o sessualità, poi vediamo se sei capace. poi questi sono ancora piccoli episodi, ma dopo anni a parlare di integrazione, società inclusiva ecc... si sta tornando a ragionare x compartimenti stagni. poi questi discorsi non valgono però se riguardano i bianchi perchè altrimneti sei un razzista. nel cinema e serie se da bianco un personaggi diventa nero nessuno dice niente anzi guai ad osare a fare mezza polemica. ma se succede il contrario subito i social si riempiono di persone indignate. dico almeno un po' di coerenza.
a me fa specie cmq che la traduttrice si sia dovuta scusare. quello non lo capisco. anzi proprio penso un errore da parte sua prestarsi al giochino. probabilmente deve salvaguardare il proprio lavoro e non può permettere che una cattiva pubblicità la tagli fuori dal giro.
La Gorman era d'accordo sulla scelta della traduttrice.
https://www.google.com/amp/s/www.ilpost.it/2021/03/12/amanda-gorman-traduzioni/amp/
5 ore fa, rhaegar84 ha scritto:il passaggio è invece che uno fa un lavoro, ottiene una carica ecc... senza dovere guardare al colore della pelle o cosa ha in mezzo alle gambe. queste cose dovrebbero essere semplicemente delle caratteristiche fisiche tipo alto, basso, biondo, ecc..
Ripeto...dire che non si deve guardare al colore della pelle quando il proprio colore della pelle è quello giusto, quello per cui non si viene assunti di meno, o non si riceve un assistenza sanitaria peggiore, è molto....comodo. Questo falso egualitarismo che la sola funzione di mascherare una situazione di privilegio è davvero stucchevole.
5 ore fa, Menevyn ha scritto:Ma sono stati discriminati da chi? Dall'Uomo Bianco "in quanto tale", inteso come gruppo sociale monolitico (che non esiste), o da persone razziste che erano bianche?
Da una società in prevalenza bianca. Dare la colpa ai soliti "quattro facinorosi" è una comoda scappatoia che ci impedisce di affrontare il problema di un razzismo endemico alla nostra società, che parte dall'accettare come normale che in una serie tv ci siano due protagonisti positivi che se ne vanno in giro con l'equivalente della svastica sul tettuccio dell'auto, passa per il fare spallucce davanti a un gap occupazionale e di welfare che fa spavento, e finisce con i tipo col cappuccio a punta.
5 ore fa, rhaegar84 ha scritto:sul fatto di essere privilegiato per il colore della pelle non mi sembra una tematica nostra. cioè un conto è la società americana con la sua storia, un altra è la ns dove solo da pochi anni ci sono dei gruppi etnici un minimo rilevanti.
Anche il pensare che sia un problema degli Stati Uniti è una comoda scappatoia autoassolutoria, specie quando in italia abbiamo avuto chi voleva affondare i barconi. Ma se vuoi puoi cambiare "afroamericani" con "rom": ecco che dagli Stati Uniti sei arrivato in italia.
5 ore fa, Menevyn ha scritto:cosa c'è di logico nel punire una ventinovenne olandese per la discriminazione perpetrata da persone che non conosce e con le quali non ha verosimilmente mai avuto a che fare verso altre persone che, analogamente, non conosce e con le quali non ha verosimilmente mai avuto a che fare?
Nulla. Infatti non è una "punizione" nè un "regolamento di conti". Banalmente, il conflitto sociale di cui anche voi dite di essere preoccupati, si risolve riequilibrando una buona volta possibilità e risorse, non con un para***issimo "volemose bene" e "scurdammoce o passato".
5 ore fa, Menevyn ha scritto:Sarebbe una soluzione mettersi alle spalle il discorso razziale (o sessuale, perchè la stupidità del "puniamo l'uomo bianco" si applica anche al "puniamo l'uomo etero" o "puniamo i maschi", stesso ragionamento) e provare a sanare le disuguaglianze sociali ed economiche che ci riguardano tutti (perchè tutta questa opulenza non ce la vedo neanche tra i bianchi), ma non serve aver studiato Shopenhauer per sapere che non esiste alcun progresso umano.
No infatti. Basterebbe aver visto quel disegnino dei tre tizi di diverse altezze dietro la staccionata, e di quello che pretende di risolvere la situazione mettendo sotto i piedi di ciascuno degli scatoloni della stessa altezza, col risultato che quello più alto continua ad essere più alto e a vedere meglio.
@joramunsenza offesa ma discutere con te non ha senso. avevo scritto una risposta anche lunga ma andremmo solo a litigare. dico solo che secondo me hai una visione della realtà direi quasi assolutistica rispetto alle tue idee. ed evidentemente io non ho il tuo livello morale/etico (dal mio punto di vista dico per fortuna).
solo un appunto: io non devo cercare nessuna scappatoia x autoassolvermi. anche perchè da cosa? se tu ti senti in colpa, tipo peccato originale, perchè ti senti un bianco privilegiato è un tuo problema
17 ore fa, joramun ha scritto:Da una società in prevalenza bianca.
Quindi essere bianco rende autmaticamente responsabili della discriminazione verso i non-bianchi. Io sono bianco, non sono razzista e non ho mai discriminato nessuno in vita mia, ma "in quanto bianco" (perchè a quanto pare è questo che sono, il colore della mia epidermide e basta) ho delle responsabilità e delle colpe da espiare pari a quelle di chi invece è razzista e ha materialmente discriminato un nero. Ok.
17 ore fa, joramun ha scritto:Dare la colpa ai soliti "quattro facinorosi" è una comoda scappatoia che ci impedisce di affrontare il problema di un razzismo endemico alla nostra società, che parte dall'accettare come normale che in una serie tv ci siano due protagonisti positivi che se ne vanno in giro con l'equivalente della svastica sul tettuccio dell'auto, passa per il fare spallucce davanti a un gap occupazionale e di welfare che fa spavento, e finisce con i tipo col cappuccio a punta.
Quindi se stasera mi guardo un paio di episodi di Hazzard (che guardavo da bambino la mattina, tra l'altro) finirò per diventare un suprematista e chiedere la tessera del KKK. Comincerò a guardare la tv col cappello di alluminio.
Il 24/3/2021 at 15:10, Menevyn ha scritto:Io sono bianco, non sono razzista e non ho mai discriminato nessuno in vita mia, ma "in quanto bianco" (perchè a quanto pare è questo che sono, il colore della mia epidermide e basta) ho delle responsabilità e delle colpe da espiare pari a quelle di chi invece è razzista e ha materialmente discriminato un nero. Ok.
Colpe no. Responsabilità si. Una società paritaria ed in cui a tutti viene garantito il medesimo accesso al sistema lavorativo e agli strumenti di welfare non arriverà dallo spazio come in quel libro di A.C. Clarke. Ammesso di volerla davvero, tocca a noi costruirla (ma basterebbe anche solo non osteggiarla), e questa costruzione passa ovviamente attraverso il fatto che sarà necessario mettere in discussione delle determinate posizioni di privilegio.
Vuol dire che se si punta a percentuali di occupazione eque tra i diversi gruppi sociali, se si vuole passare da una situazione in cui nella maggioranza WASP è occupato il 75% della popolazione, mentre nelle minoranze asiatica e afroamericana è occupato il 30% della popolazione, nell'andare verso una posizione più equa ci sarà una fase in cui saranno più facilmente assunte persone asiatiche o di colore.
Sempre ammesso, ripeto che tale cambiamento voglia realmente essere attuato.
Il 24/3/2021 at 15:10, Menevyn ha scritto:Quindi se stasera mi guardo un paio di episodi di Hazzard (che guardavo da bambino la mattina, tra l'altro) finirò per diventare un suprematista e chiedere la tessera del KKK.
Non ho detto che guardare Hazzard trasformi in attivisti del KKK. Ho detto che le società umane sono costituite da elementi che si influenzano reciprocamente, e che quando il razzismo caratterizza una società lo caratterizza in maniera endemica, dal linguaggio ai prodotti culturali, dalle politiche di welfare agli estremisti coi cappucci. E che quindi ci riguarda tutti.
Farne un problema di qualche migliaio di spostati è autoassolutorio e semplicistico.
l'errore è continuare a pensare che il razzismo sia solo in un senso, ovvero che i razzisti saremmo solo noi bianchi (mi fa anche ridere scrivere sta cosa come se in italia alla gente freghi chissà cosa di appartenere al gruppo dei bianchi). il problema invece è che si urla al razzismo (che come detto in altri post esiste ma da qui a definirlo un problema generalizzato ce ne passa) quando si affronta il vero problema che è quello dell'integrazione. quindi appena io, per fare un esempio, critico l'immigrazione incontrollata (cosa che in tanti paesi considerati modello non esiste tipo australia x dire) o che appunto i diversi gruppi etnici e religiosi devono cmq sottostare alle ns leggi, allora scatta l'accusa di razzismo. invece tante volte chi realmente non vuole l'integrazione sono proprio le minoranze. basta vedere come spesso alle mogli di fede islamica malgrado anni vissuti in italia non gli venga fatta imparare la ns lingua. e infatti traducono i figli/e tipo a scuola x dire.
poi ognuno giustamente avrà la sua fede, le sue tradizioni ecc... ma cmq tutto sotto il ns sistema di leggi. e se non gli va bene allora cambino paese. basta vedere cosa sta succedendo in Francia o Svezia, con quartieri dove vige la sharia.
invece semplificare tutto dicendo che l'uomo bianco è il cattivo della situazione lo trovo ridicolo e infantile.
poi chissà perchè tutte le persone di una certa parte politica o di pensiero davanti a paesi dove invece ci sono gravi problemi di mancanza di diritti, tacciono sempre.....
esempio attuale visto che inizia in questo fine settimana: la f1 si inginocchia e da un anno fa manifestazioni sull'onda del Blm, salvo poi andare a correre in cina e soprattutto da quest'anno in arabia saudita...alla fine tanto per i soldi i diritti vengono sempre dopo
Il 24/3/2021 at 15:10, Menevyn ha scritto:Io sono bianco, non sono razzista e non ho mai discriminato nessuno in vita mia
però
7 ore fa, joramun ha scritto:Colpe no. Responsabilità si
Vabbè.
Pace.
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.corriere.it/opinioni/21_aprile_03/nostro-delirio-suicida-processare-passato-7bf88592-94b0-11eb-baed-430cc8195593_amp.html&ved=2ahUKEwjVqvWFxuXvAhVKNewKHQimDQkQyM8BMAF6BAgaEAY&usg=AOvVaw0Wov_sdGkm467ocWpcwmfj&cf=1 riporto un editoriale del corriere.
L'editoriale è abbastanza superficiale e "finto tonto", e si tirano dentro robe mai accadute e mai chieste da nessuno come la distruzione delle statue di Churchill o degli spartiti di Mozart, giusto per operare una reductio ad absurdo che rende il discorso una pappa indistinta in cui si mischiano istanze legittime a panzane sonoramente inventate (vedasi l'inesistente episodio del prete che dice "awomen") e si manda tutto in vacca.
Non sorprende che l'editoriale venga dalla stessa penna che, solo pochi mesi fa, aveva scritto quel delirante editoriale in cui denunciava "l'ovvove dei giovani delle periferie che vanno a spargere il virus nei quartieri per bene".
Quello che non capisco è come mai, se ogni 2x3 si criticano certi atteggiamenti tacciandoli di essere "radical-chic" e snob, poi si da credito alle parole di uno come Galli della Loggia, a cui la definizione radical chic si adatta in maniera cosi perfetta che pare pensata per lui.
ho appena letto su badtaste intervista a hank azaria, doppiatore (ex) di apu che si scusa per avere doppiato personaggio per anni. e poi sostanzialmente fa appello perchè i doppiatori corrispondano ai personaggi doppiati. mah ridicolo. più che altro allora i simpson dovrebbero scusarsi per tutti i loro personaggi (scozzesi, tedeschi, italiani, ecc...). del resto sono abb convinto che in americano pensano che noi italiani siamo tutti dei tony soprano. insomma ci sono stereotipi di seria A e B.
poi tutte le comedy, serie ecc americane si basano sugli stereotipi. io infatti non capisco come una serie tipo modern family (stupenda) non sia mai stata criticata ma anzi lodata, che si basa totalmente su stereotipi della società americana (il vecchio bianco bigotto, la sudamericana bella in cerca di dote, per non parlare della coppia gay e dei loro amici)