C'è anche il caso dei Washington Redskins, una squadra di football che più volte (l'ultima volta è stato quest'anno) è finita al centro di polemiche a causa dell'appellativo "pellerossa", che sarebbe offensivo verso i nativi americani. Nativi che sono stati interpellati più volte in merito con dei sondaggi, dai quali è emersa la sostanziale indifferenza della maggior parte di loro verso la questione, con qualche intervistato (nel 2016, mi pare, ma non ne sono sicuro) che ha addirittura affermato di sentirsi orgoglioso di essere appellato in quel modo.
2 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Secondo te, se gli appartenenti al movimento giudicassero la parola "black" offensiva nei loro riguardi, avrebbero chiamato il loro movimento così?
Lo stesso Martin Luther King usava tranquillamente quel termine.
17 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Premesso che per quanto riguarda l'episodio incriminato accaduto nella partita di CL in generale sono d'accordo con te perché l'espressione usata dal quarto uomo (o da chiunque altro) suona proprio brutta e offensiva (e poco professionale), esiste tuttavia un esempio che mostra che la parola "nero" (o "black" in inglese) non è sempre percepita in modo sgradevole dai diretti interessati. Ed è un esempio che hai citato con ammirazione tanto spesso: il movimento Black Lives Matter. Secondo te, se gli appartenenti al movimento giudicassero la parola "black" offensiva nei loro riguardi, avrebbero chiamato il loro movimento così?
Poi magari vi può essere una giustificazione particolare, ma mi sembra strano che si offendano da soli.
Un altro esempio ancora: il movimento delle Pantere Nere, molto diffuso negli USA negli anni '70. Anche qui, i fondatori e i membri hanno usato di proposito una parola offensiva nei loro stessi confronti?
Con questo esempio stai ribadendo esattamente il concetto da me espresso: esistono parole che hanno un accezione universalmente riconosciuta come dispregiativa ("ne*ro", per esempio), e parole che quella connotazione negativa possono assumerla a seconda delle epoche storiche, del contesto, del parlante, del ricevente.
La parola "ebreo" non è semanticamente la medesima parola se detta da Adolf Eichmann o se detta da Amos Oz.
CitaC'è anche il caso dei Washington Redskins, una squadra di football che più volte (l'ultima volta è stato quest'anno) è finita al centro di polemiche a causa dell'appellativo "pellerossa", che sarebbe offensivo verso i nativi americani. Nativi che sono stati interpellati più volte in merito con dei sondaggi, dai quali è emersa la sostanziale indifferenza della maggior parte di loro verso la questione, con qualche intervistato (nel 2016, mi pare, ma non ne sono sicuro) che ha addirittura affermato di sentirsi orgoglioso di essere appellato in quel modo.
Non so da dove saltino fuori questi sondaggi, visto che come brillantemente riassunto in questo articolo, la protesta degli Indiani d'America non solo è ormai ultra-cinquantennale, ma è anche molto sentita dalla comunità.
2 ore fa, joramun ha scritto:Con questo esempio stai ribadendo esattamente il concetto da me espresso: esistono parole che hanno un accezione universalmente riconosciuta come dispregiativa ("ne*ro", per esempio), e parole che quella connotazione negativa possono assumerla a seconda delle epoche storiche, del contesto, del parlante, del ricevente.
Perfetto. Allora siamo d'accordo che la parola "nero" (o "black") non è necessariamente offensiva? Perché dal dialogo che hai avuto con Littlefinger sembrava che per te fosse una parola da non usare mai.
Un'altra polemica relativa al razzismo in ambito calcistico: Cavani squalificato e multato per un termine, negrito, che secondo l'Accademia della Lingua spagnola dell'Uruguay non è offensivo:
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
L'altra sera al telegiornale, un brivido lungo la schiena durante un intervista. Purtroppo non ricordo a chi esattamente, perchè in realtà stavo sistemando la cucina. Il servizio riguardava l'omicidio di Agitu Idea Gudeta e l'intervista era ad una persona vicina alle manifestazioni fatte nei giorni scorsi.
La breve intervista è terminata con "vado a memoria":
"uomini, è ora di cambiare".
Passerò sopra al fatto che con questa esortazione tutti i maschi, me compreso, siano stati gettati nel calderone degli stupratori ed assassini. Passerò anche sopra al fatto che sia stato dato per scontato che l'atroce delitto sia stato causato dal sessismo e non dallo stipendio non pagato o da un animo violento (chissà in quali condizioni è vissuto l'assassino prima di essere arrivato).
Passerò anche sopra al fatto che se di ideologia proprio bisogna parlare, allora questo fatto sarebbe più una leva nelle mani dei leghisti che dei femministi.
Mi spiace però che affermazioni del genere possano essere fatte nella muta approvazione di tutti, mentre l'equivalente "donne, è ora di cambiare" sarebbe censurato brutalmente (e giustamente!).
Per lo meno, non si è tirato in ballo il razzismo...
Senza ovviamente nulla togliere alla gravità del fatto, molto più importante di qualsiasi indignazione su una intervista, ma siccome questo è il thread del politically correct...
Il pastore Emanuel Cleaver conclude una preghiera durante la riapertura del Congresso con "amen and awomen".
Qualcuno gli ha spiegato che "amen" non è una parola inglese e significa in ebraico antico "così sia"? E fortuna che è un pastore
1 ora fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Qualcuno gli ha spiegato che "amen" non è una parola inglese e significa in ebraico antico "così sia"?
Lo sa, lo sa, ma evidentemente è furbo e mette le mani avanti, sai mai. Anche qui alcuni sacerdoti hanno iniziato a sostituire "fratelli" (da tempo immemore, in italiano, usato per indicare fratelli e sorelle senza che nessuno se ne sia mai lamentato) con, appunto "fratelli e sorelle". Il tuo esempio, è più estremo, ma è pure sempre un americano
A ripensarci potrebbe anche essere un classico esempio di ignoranza americana (del tipo "tutto il mondo ruota attorno a noi"). Magari il pastore pensava in buona fede che "amen" fosse una parola inglese. Questo però solleva ulteriori dubbi sulla sua preparazione teologica.
Non mi stupisce considerando l'ignoranza media degli americani specialmente riguardo le lingue antiche.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
A quanto pare anche il film Grease è finito sotto accusa sui social, dove è stato definito da molti "sessista" e "omofobo".
Pur non avendo visto il film, rimango abbastanza perplesso.
EDIT: ho cercato meglio e in effetti pare che i tweet polemici verso il film in questione siano meno di quanto fosse stato riportato e che la polemica è parzialmente basata sul nulla. Non so però se il sito di Giornalettismo sia una fonte attendibile.
Infatti sia quella sul pastore americano che quella su grease sono dei palesi tentativi di reductio ad absurdo fatti al solo scopo di buttare il dibattito in vacca.
Per chi ancora cianciava di "razzismo contro i bianchi" e "quali sarebbero i privilegi dei bianchi?", le immagini arrivate dagli USA stanotte parlano in maniera chiara ed inequivocabile: white privilege è quella cosa per cui se hai la pelle bianca puoi entrare a nel Parlamento Americano, farti i selfie con i poliziotti, poggiare i piedi sullo scranno del presidente della Camera e lasciare lettere minatorie a Nancy Pelosi, mentre con un diverso colore della pelle ti soffocano col ginocchio a terra se paghi le caramelle con 20 dollari falsi.
Il 7/1/2021 at 10:27, joramun ha scritto:Per chi ancora cianciava di "razzismo contro i bianchi" e "quali sarebbero i privilegi dei bianchi?", le immagini arrivate dagli USA stanotte parlano in maniera chiara ed inequivocabile: white privilege è quella cosa per cui se hai la pelle bianca puoi entrare a nel Parlamento Americano, farti i selfie con i poliziotti, poggiare i piedi sullo scranno del presidente della Camera e lasciare lettere minatorie a Nancy Pelosi, mentre con un diverso colore della pelle ti soffocano col ginocchio a terra se paghi le caramelle con 20 dollari falsi.
Non posso non quotarti.
Aggiungo una mia considerazione, non la prima in effetti, sul politicamente corretto (e sul suo eccesso, o meno), visto che questa è la discussione. Il problema di sto dannato p.c., è che i grandi dibattiti che lo riguardano, anche a voler ammettere che siano sacrosanti (e io, per esempio, non lo penso), finiscono per ricevere un'attenzione superiore, e quindi un impatto maggiore, rispetto a fatti che oggettivamente sono immensamente più reali (innanzitutto), e più tragici.
Si potrebbe rispondere, "appunto, è questo il problema dei talebani del politicamente corretto, radicali di sinistra &co., si danneggiano da soli con i loro atteggiamenti e le loro battaglie assurde, ecc." Non è così, o meglio, è così nella misura in cui si capisce una volta per tutte, che è esattamente questo lo scopo (distogliere l'attenzione, allontanare le persone dall'appoggiare certe cause) del discorso sul politicamente corretto. Nato, lo ribadisco, come reazione all'espansione dei diritti negli Anni 60, alla presa di coscienza delle minoranze, alla (relativa) perdita di peso del maschio, bianco. In tutte le società, ma specialmente nei soliti USA, ovviamente, visto che all'epoca erano la punta di diamante dell'occidente, dei paesi "civili", della democrazia, della questione razziale, e così via.
Non è PER NIENTE un caso, che il politicamente corretto sia OVUNQUE un cavallo di battaglia della destra più reazionaria, complottista, "anticonformista" ecc., e dei suoi pseudo campioni intellettuali. Restando qui da noi, mi vengono subito in mente Paragone e Sgarbi, ad esempio. Li in America, c'è la crociata di QAnon.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Il 7/1/2021 at 10:27, joramun ha scritto:Per chi ancora cianciava di "razzismo contro i bianchi" e "quali sarebbero i privilegi dei bianchi?", le immagini arrivate dagli USA stanotte parlano in maniera chiara ed inequivocabile: white privilege è quella cosa per cui se hai la pelle bianca puoi entrare a nel Parlamento Americano, farti i selfie con i poliziotti, poggiare i piedi sullo scranno del presidente della Camera e lasciare lettere minatorie a Nancy Pelosi, mentre con un diverso colore della pelle ti soffocano col ginocchio a terra se paghi le caramelle con 20 dollari falsi.
Mah... eppure i morti ci sono scappati lo stesso. Ma siccome sono bianchi non contano?
È questa l'aberrazione dietro certi discorsi. L'incapacità di superare certe barriere mentali per cui tutto va visto a compartimenti e contrapposizioni e in modo pretestuoso per supportare le proprie visioni.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
2 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Mah... eppure i morti ci sono scappati lo stesso.
Certo che ci sono scappati. Una donna di 40 anni, un uomo colto da un infarto, un uomo colto da un ictus e un altro calpestato dalla folla. La responsabilità di queste morti ricade interamente su chi in questi mesi li ha fomentati, foraggiati, organizzati ed infine spinti a dare l'assalto ad un palazzo delle istituzioni.
Ma il punto qui non è la violenza, ma il contesto.
6 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Ma siccome sono bianchi non contano?
Nel mio primo intervento nell'altra discussione ho espresso ESATTAMENTE il concetto opposto: ho detto che avrei voluto avere la possibilità di ragionare con queste persone, e provare a far loro capire che per quel leggìo inguattato di straforo o quelle scarpe sulla scrivania si sarebbero beccati anni di galera, rovinando la vita loro e delle loro famiglie, mentre il fascista eversivo che li ha convinti che quelle fossero robe da patrioti passerà i futuri anni giocando a golf con qualche sceicco.
9 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:È questa l'aberrazione dietro certi discorsi. L'incapacità di superare certe barriere mentali per cui tutto va visto a compartimenti e contrapposizioni.
l'unica aberrazione in questo discorso è quella che impedisce di vedere una verità che mai come in questo caso è LAMPANTE, SOLARE, AUTOEVIDENTE: per le manifestazioni del BLM la Guardia Nazionale era schierata a Protezione del Campidoglio in tenuta antisommossa (ci sono le foto, puoi andartele a cercare su internet), mentre il 6 gennaio c'erano qualche dozzina di agenti con la pettorina che si facevano i selfie con Jamiroquai. E laddove un suprematista bianco ha potuto portare quello schifo di bandiera sudista a spasso per il Campidoglio (una cosa mai riuscita neppure all'esercito confederato) e minacciare la speaker della Camera, pochi mesi fa un afroamericano è stato crivellato con 7 colpi alla schiena davanti ai figli mentre cercava di rientrare in macchina.
Ad avere le barriere mentali è chi nega questi dati di fatto incontrovertibili, non certo io.