Forse però stiamo anche facendo di tutt'erba un fascio: tra disclaimer, censura e messa al bando c'è una bella differenza. Dire "guardiamo a quest'opera con un occhio diverso e cerchiamo di contestualizzarla" non è uguale a dire "leviamola di mezzo".
Personalmente ho sempre trovato un po' ridicola questa cosa dei disclaimer, ma solo perché penso che non servano a raggiungere l'obiettivo. Li vedo come l'operazione ipocrita di una società che piuttosto che ammettere un errore, sceglie di prenderne le distanze "perché erano altri tempi". Fa tutto un altro effetto dire "vedete questo: è sbagliato" invece di "vedete questo: è sbagliato, ma... erano altri tempi". No. Era sbagliato, è sbagliato, lo è sempre stato. Un certo tipo di rappresentazione volta alla semplificazione è sbagliata nel momento in cui risulta discriminatoria, razzista, sessista e così via. Forse ci sono cose che sono diventate offese. Più spesso lo sono sempre state. Detto questo, la misura dell'offesa la può dare solo chi ne è toccat* ed è la sua sensibilità che conta.
Non penso ci sia nulla di male (anzi) nell'accompagnare alcune opere con qualche spiegazione in più, sebbene non saprei dire come si potrebbe fare in maniera realmente efficace. Sono convinta però che un termine o un comportamento o un concetto offensivo, immorale o semplicemente sbagliato non dovrebbe essere sdoganato perché "beh, ma quella è un'opera che appartiene a un altro tempo".
Facciamo un esempio: "10 piccoli negr***i" è diventata molto presto "10 piccoli indiani". La "n word" è stata rimossa dal titolo e nel testo e presto si potrebbe addirittura semplificare il titolo "... e non rimase nessuno". Non è un cambiamento da poco perché tutta la storia si base sulla filastrocca originale. Tuttavia, gli interventi non hanno tolto nulla al romanzo che resta un capolavoro tra i migliori del genere.
20 minuti fa, Maya ha scritto:Sono convinta però che un termine o un comportamento o un concetto offensivo, immorale o semplicemente sbagliato non dovrebbe essere sdoganato perché "beh, ma quella è un'opera che appartiene a un altro tempo".
Beh ma perché dovrebbe? La frasetta 'eh erano altri tempi' io l'ho sempre percepita come una condanna, e pure con una sfumatura di irrisione che non guasta (una risata vi seppellirà): 'eh erano altri tempi' uguale 'pensa te come stavano messi!' uguale 'incredibile che credessero / approvassero certe cose, tanto da rappresentarle come la normalità'.
Che poi questo tipo di condanna sia poco partecipato emotivamente, ingenuo e anche presuntuoso - visto che di strada da fere ne abbiamo anche oggi - è un altro conto. Ma confido che qualcuno inorridirà della nostra barbarie e/o prenderà giustamente in giro pure noi, tra cent'anni.
I disclaimer, le prefazioni. e volendo due ore di dibattito dopo un film dovrebbero sottolineare questo senza bisogno di censurare niente. E l'opera stessa ne verrebbe imho arricchita, non sminuita. Nonché rimanere bella anche avendo chiaro che quello che rappresenta è senza dubbio sbagliato: esistono strumenti piacevoli all'occhio, o intriganti per la mente, in molti musei della tortura. E fanno comunque male al cuore.
4 minuti fa, Neshira ha scritto:Beh ma perché dovrebbe? La frasetta 'eh erano altri tempi' io l'ho sempre percepita come una condanna, e pure con una sfumatura di irrisione che non guasta (una risata vi seppellirà): 'eh erano altri tempi' uguale 'pensa te come stavano messi!' uguale 'incredibile che credessero / approvassero certe cose, tanto da rappresentarle come la normalità'.
Non so... a me è sempre suonata come un'attenuante del tipo "si può concedere perché erano altri tempi", "allora si usava così" ecc. Si usava così, ma era sbagliato e allora prendiamo il coraggio di dire: "si usava fare in maniera sbagliata".
Proprio perché possiamo attribuire significati diversi a "Beh, ma erano altri tempi", tagliamo la testa al toro! Da oggi in poi prendiamo il coraggio di dire "era sbagliato", "si faceva in maniera sbagliata", "abbiamo sbagliato", "abbiamo riso delle cose sbagliate", "ci siamo accontentati di semplificazioni offensive, ce le siamo fatte bastare, le abbiamo fatte entrare nel nostro modo di interpretare ed ora sappiamo, abbiamo capito che sono sbagliate e che abbiamo sbagliato".
Io per prima ho sbagliato: so di aver riso di battute che oggi mi fanno rabbrividire, di aver ridotto la mia comprensione di cose, fatti, persone affidandomi a stereotipi riduttivi, offensivi, sbagliati. Ho sbagliato in altri tempi, ma anche se erano altri tempi, era comunque sbagliato.
Chiaro, la parte 'è sbagliato' ci va aggiunta. Se proprio la gente non ci arriva...
Infatti il più bell'uso di 'erano altri tempi' è in una prefazione di Ultimo Paradiso di Quilici. Un libro 'naturalistico' sulla subacqua degli anni '60, e che racconta aneddoti anche precedenti, in cui il pezzo forte (!!) è un capitolo in cui l'autore racconta, con toni eroici, la sua lotta (e uccisione) con un povero squalo che passava di là mentre lui faceva foto.
Nella seconda edizione, appena vent'anni dopo, la parte più corposa delle Note dell'Autore comincia con 'Voglio parlare del capitolo X: erano altri tempi'. E poi almeno venti righe a dire che 'a quei tempi' non esisteva una coscienza ecologista, o lui non la conosceva, che quello che aveva fatto era cattivo e sbagliato, che vantarsene nel libro era ancora più sbagliato e rileggendo si sentiva pure ridicolo, che non si fa così e lui non avrebbe mai più fatto così e nessun altro dovrebbe farlo.
Ma il capitolo era ancora lì.
L'ho sempre trovata una cosa bellissima, meglio del libro stesso che obbiettivamente a contenuti invecchiò male, da bravo saggio scientifico
E' pure vero purtroppo che non tutti leggono le prefazioni.
A proposito del tema qui affrontato:
In realtà a leggere bene le dichiarazioni non è che abbia del tutto torto se ho interpretato correttamente (se i Nazisti fecero quello che fecero lo fecero anche per connivenza di una parte della popolazione - orientata anche grazie a molta propaganda, in parte queste riflessioni le ha fatte anche Liliana Segre - di certo però non perchè spinti dalla popolazione, non è ben chiaro quale dei 2 pensieri voglia esprimere l'attrice), tuttavia... subito Disney decide di risolvere il problema (l'attrice in questione ha postato anche altre riflessioni a effetto su altri temi e chiaramente la major non vuole in alcun modo venire associata ad esse). Magari si doveva ricordare che oltre a chi trasse dei vantaggi da quella situazione (come sottolinea anche Liliana Segre) ci furono anche molti che si opposero.
Ad ogni modo, certe esternazioni su temi "delicati" magari sarebbe meglio evitarle se non si sanno fare altrimenti il rischio putiferio è massimo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
48 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:
Ad ogni modo, certe esternazioni su temi "delicati" magari sarebbe meglio evitarle se non si sanno fare altrimenti il rischio putiferio è massimo.
Viene punita non per il razzismo, ma per essere un personaggio controverso.
Le esternazioni sul razzismo di per sè non sono così gravi, sulle maschere sono meme, sui pronomi gender c'è forse stata della sufficienza, ecc. ma la licenziano perchè non vogliono qualcuno che possa dare un'immagine negativa.
Quando non è un protagonista, è una scelta facile per loro.
Si potrebbe discutere sul fatto che le idee personali non dovrebbero forse rispecchiarsi nell'ambito lavorativo, ma sappiamo che ormai funziona così quasi ovunque, a maggior ragione in un settore in cui l'immagine è fondamentale.
In ogni caso non capisco neanche questa compulsione di esporsi sui social e dire qualunque cosa passi per la propria mente, soprattutto quando sei un personaggio pubblico.
10 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:In ogni caso non capisco neanche questa compulsione di esporsi sui social e dire qualunque cosa passi per la propria mente, soprattutto quando sei un personaggio pubblico.
Perchè per quanto vieni attaccato da una parte, diventi un eroe per l'altra, e vieni seguito e gratificato.
Comunque, questo licenziamento insieme ad altri, sarà da monito per molti.
2 ore fa, Lyra Stark ha scritto:tuttavia... subito Disney decide di risolvere il problema (l'attrice in questione ha postato anche altre riflessioni a effetto su altri temi e chiaramente la major non vuole in alcun modo venire associata ad esse).
La cosa va avanti dall'anno scorso, dire che la Disney ha subito provveduto a farle saltare la testa è una manipolazione bella e buona della realtà.
Le dichiarazioni in quanto tali sono in linea con quella frangia estremista e piagnucolona del partito repubblicano mal digerita dal partito repubblicano stesso e che hanno assunto rilevanza solo per connivenza di parte dell'elettorato, orientato grazie a tanta propaganda. Chi lavora in certe aziende firma dei contratti specifici e sa bene qual'è la politica aziendale se non la condividi non ci lavori proprio (se lavori al McDonald non duri molto se sconsigli ai clienti di mangiare da loro e hai voglia a parlare di oppressione della minoranza salutista) se lo doveva aspettare e probabilmente lo sapeva benissimo perché beh devono sempre piagnucolare di qualcosa.
sono d'accordo con @Il Lordprobabile che lavorando per una multinazionale come disney avrai anche nel contratto di tenere certi comportamenti. è andata a cercarsela diciamo.
poi sarebbe interessante chiarire la questione lavoro/privato. perchè tante volte si sente dire che uno fa quello che vuole nel privato, ma in realtà poi soprattutto per certi ambienti lavorativi non è così. e al di là di tutto ci sarebbe la libertà di pensiero ed espressione, ambito dove bisognerebbe trovare un equilibrio secondo me. da una parte non si può sparare opinioni su tutto soprattutto se controverse, dall'altro ognuno ha diritto al proprio pensiero.
sui media siamo passati dall'episodio charlie hebdo dove si metteva come fondamentale la difesa del pensiero altrui anche se contrario al mio fino a questi episodi di licenziamenti per qualche twett in pochi anni. del resto gunn è stato licenziato in tronco per poi essere riassunto tempo dopo. c'è molta confusione sul tema.
poi va be queste grandi aziende che si fanno portatrici di battaglie come diritti ecc... a me fanno abb sorridere....
I contratti che gli attori firmano sono molto esaustivi in materia e chiariscono che il tuo ingaggio non si limita a recitare 2 battute e poi tutti a casa, è un lavoro a tempo pieno e la promozione del materiale e dell'azienda ne sono parte integrante, nel momento in cui firmi ti impegni a seguire la politica aziendale. Ribadisco che aveva evidentemente bisogno di fare la vittima.
Più che altro sarebbe da chiarire la differenza tra pubblico e privato: se ci sono mancanze dal settore pubblico (sistema educativo che non riesce a veicolare un particolare messaggio) perché ci si scaglia contro i privati (azienda che promuove un particolare messaggio)?
Se domani un grande gruppo industriale riconvertisse spontaneamente i suoi impianti per ridurre l'impatto ambientale, criticarlo perché dovrebbe essere lo stato a promuovere certi standard mi sembrerebbe una cosa stupida all'inverosimile! Ed anche una una cosa più soft come sorridere del fatto che l'azienda abbia promosso l'ambientalismo mi sembra fuori luogo, non farà la differenza ma sta' neanche danneggiando nienteio non gli innalzerei una statua ma non ne sminuirei assolutamente l'operato.
54 minuti fa, rhaegar84 ha scritto:
poi va be queste grandi aziende che si fanno portatrici di battaglie come diritti ecc... a me fanno abb sorridere....
Ovviamente è una questione di soldi per loro, anche se indirettamente: ritorno d'immagine, rischi di boicottaggio, sponsor che non si avvicinano a niente che sia controverso, ecc.
Si vede anche su youtube, dove ogni video di creator che accenna a qualcosa di controverso viene immediatamente demonetizzato. Basta scrivere e pronunciare una parola e l'algoritmo ti becca. E per controverso si intendono tantissime cose: perfino la parola "covid" ti porta alla demonetizzazione.
Ogni azienda che si rispetti ha precise policy riguardo al comportamento dei dipendenti, nella misura in cui questo può danneggiare l'immagine dell'azienda. E queste policy vengono ovviamente rese note ai dipendenti. Ergo, se firmi un contratto con un'azienda che si vanta di essere per famiglie, di veicolare messaggi positivi, di rappresentare il mondo in un certo modo, poi non devi meravigliarti più di tanto se quella stessa azienda ti licenzia. Specialmente se ti ha dato più di un avviso nel corso del tempo. Se non ti piaceva quella policy, quei valori, potevi pensarci prima a lavorare per loro. Poi è chiaro, se quello a cui miri è svegliare le coscienze, fare la ribelle, cambiare lo status quo, allora sei stata coerente. Ma in caso contrario, sei stata ingenua a dir poco. Perché lo sapevi, non è che sei cascata dal pero (mi auguro).
La cosa mi dispiace, perché come attrice la apprezzo (per quel poco che l'ho vista) e come donna la trovo sexy, ma decisamente avrebbe potuto comportarsi in maniera più prudente. Almeno se non voleva essere licenziata.
6 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:In ogni caso non capisco neanche questa compulsione di esporsi sui social e dire qualunque cosa passi per la propria mente, soprattutto quando sei un personaggio pubblico.
In effetti neanche io. Pensavo lo facesse per pubblicità ma in effetti coi tempi che corrono non mi pare l'idea migliore. Soprattutto neanche il tema.
Soprattutto se questo è il contratto probabilmente più importante che tu abbia per le mani da... dall'inizio della tua carriera direi nel caso specifico.
5 ore fa, Il Lord ha scritto:La cosa va avanti dall'anno scorso, dire che la Disney ha subito provveduto a farle saltare la testa è una manipolazione bella e buona della realtà.
Subito rispetto a quest'ultimo episodio. Non hanno lasciato trascorrere tanto tempo dall'ultimo post cui è seguito #firetiziainquestione.
Anche se forse si intuiva perché già l'avevano rimossa dai poster settimane fa.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Che è comunque un ragionamento da memoria a breve termine, non l'hanno licenziata dopo una sola dichiarazione (o ancora peggio dopo qualche hashtag) ne ha sparate tante nell'arco di diversi mesi, è una decisione ponderata e le è stata data più di un'occasione per rientrare nei ranghi.