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Eccesso di politically correct?
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creato il 13 dicembre 2019

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Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard
Guardiani della Notte
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Guardiani della Notte

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Inviato il 18 luglio 2020 17:36

@Il Lord il fatto di mettere l'OT sotto spoiler non cancella l'OT, reiterato dopo una esplicita richiesta di smetterla. Evita in futuro, per favore.

Per chiarimenti, solo canali ufficiali, non qui sul topic.

Grazie.


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Metamorfo
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Metamorfo
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Inviato il 25 luglio 2020 17:28 Autore

Negli USA in questi giorni stanno facendo notizia gli insulti di un deputato repubblicano, Yoho, alla deputata dei democratici Alexandria Ocasio-Cortez, che ne ha parlato pubblicamente in aula, accusando il collega di sessismo, ed estendendo il discorso oltre la propria persona.

Qui le parole di AOC (con sottotitoli):

https://www.corriere.it/video-articoli/2020/07/24/usa-lezione-alexandria-ocasio-cortez-deputato-che-l-ha-offesa/6d027fa2-cd96-11ea-94a2-f34b487902eb.shtml

Modificato il 05 July 2024 17:07


joramun
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joramun
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Inviato il 25 luglio 2020 18:52

Quando si dice "rimettere qualcuno al proprio posto".
Mito.



Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 06 agosto 2020 17:16

Nelle scorse settimane c'è stata una polemica sul tema del politically correct linguistico che ha coinvolto l'editorialista della Stampa Mattia Feltri (figlio di Vittorio), la sociolinguista Vera Gheno e l'Accademia della Crusca.

 

In pratica Feltri ha criticato in un articolo del 25 luglio la proposta di sostituire il maschile sovraesteso nella lingua scritta italiana (ovvero l'utilizzo del genere maschile per indicare indistintamente moltitudini composte da elementi sia maschili che femminili) con l'uso del simbolo dello schwa, attribuendo questa idea a un'"accademica della Crusca", della quale però non ha fatto il nome.

 

https://www.lastampa.it/topnews/firme/buongiorno/2020/07/25/news/allarmi-siam-fasciste-1.39122109

 

Molti hanno pensato che l'accademica cui Feltri faceva riferimento fosse proprio la sociolinguista Vera Gheno, la quale non è mai stata in realtà accademica della Crusca, ma che effettivamente si è occupata della questione. La Gheno ha replicato all'editoriale di Feltri con un post su Facebook nel quale ha contestato punto per punto quanto affermato dal giornalista nell'articolo.

 

https://www.facebook.com/wanderingsociolinguist/posts/10158339758660915

 

Il 30 luglio è intervenuta sulla questione anche la stessa Accademia in un altro post su Facebook, nel quale Vera Gheno non è stata nuovamente menzionata per nome. Il post ha sollevato le critiche di vari follower della pagina che hanno commentato in difesa della sociolinguista. L'Accademia ha quindi pubblicato ulteriori post per chiarire eventuali equivoci e spiegare meglio la propria posizione in merito alla questione.

 

https://www.facebook.com/AccademiaCrusca/posts/3233583206685278

 

https://www.facebook.com/AccademiaCrusca/posts/-la-discussione-di-questi-giorni-sui-social-dellaccademia-in-merito-alla-lettera/3239734172736848/

 

https://it-it.facebook.com/AccademiaCrusca/posts/3243756645667934?__tn__=K-R

 

Infine c'è stata un'ulteriore chiosa di Vera Gheno.

 

https://thesubmarine.it/2020/08/03/schwa-linguaggio-inclusivo-vera-gheno/

 

Se non volete leggere tutto, qui c'è un riassunto.

 

https://www.valigiablu.it/linguaggio-inclusivo-dibattito/

Modificato il 05 July 2024 17:07

Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.

Enrico Berlinguer

 

What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.

George R. R. Martin (A Game of Thrones)

 

The measure of a life is a measure of love and respect,

So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect

Neil Peart (The Garden)

 

Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.

Andrew Kevin Walker (Seven)

 

In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.

George Orwell (Nineteen Eighty-Four)

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Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 07 agosto 2020 6:29

Sarei curiosa di capire quanti sanno cos'è lo schwa e soprattutto come si pronuncia XD


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 

Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 07 agosto 2020 19:14

Lo schwa, o scevà, a dire il vero è il fonema più semplice da pronunciare: è la "vocale media" per antonomasia, basta aprire la bocca senza deformare le labbra o muovere la lingua. È un suono comune nei dialetti del Sud Italia e, se non erro, anche in una parte di quelli nordici.

 

Personalmente sono contrario all'utlizzo dello scevà e degli asterischi, preferisco o le forme lunghe nel parlato ("Salve a tutte e tutti"), o anche le barre nello scritto ("Salve a tutte/i").

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 07 agosto 2020 19:16
1 minute fa, Jacaerys Velaryon dice:

("Salve a tutte/i")

 

Questo però non può essere espresso in forma vocale, come per esempio in un discorso pubblico. La forma lunga che hai detto sì invece.



Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 07 agosto 2020 19:24

Nel linguaggio parlato la forma lunga è probabilmente l'unica praticabile, a meno di non ricorrere a giri di parole come "Un saluto alle persone qui presenti".

 

Nello scritto le soluzioni proposte sono molto numerose, un'altra piuttosto buffa è l'uso della lettera u ("Salve a tuttu").

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 07 agosto 2020 19:30

La stessa Vera Gheno ha compilato una lista basandosi sui riscontri ricevuti su Facebook:

 

– Il tradizionale maschile sovraesteso: Cari tutti, siamo qui riuniti…

– La doppia forma: Care tutte e cari tutti, siamo qui riunite e riuniti…

– La circonlocuzione: Care persone qui riunite…

– Il femminile sovraesteso: Care tutte, siamo qui riunite…

 

– L’omissione dell’ultima lettera: Car tutt, siamo qui riunit…

– Il trattino basso: Car_ tutt_, siamo qui riunit_…

– L’asterisco: car* tutt*, siamo qui riunit*…

– L’apostrofo: Car’ tutt’, siamo qui riunit’…

– La chiocciola: car@ tutt@, siamo qui riunit@…

– Lo schwa: Carə tuttə, siamo qui riunitə…

 

– La u: Caru tuttu, siamo qui riunitu…

– La x: Carx tuttx, siamo qui riunitx…

– La y: Cary tutty, siamo qui riunity…

 

– L’inserimento di entrambe le desinenze: Carei tuttei, siamo qui riunitei…

– Entrambe le desinenze divise dal punto: Care.i tutte.i, siamo qui riunite.i…

– Le desinenze divise con la barra: Care/i tutte/i, siamo qui riunite/i…

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Neshira
Pescatrice delle Carte Dimenticate
Guardiani della Notte
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Neshira
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Inviato il 07 agosto 2020 21:32

Questione triviale però divertententissima, come tutte le questioni linguistiche se le affronti senza troppo bagaglio

 

Lo scevà sarebbe una soluzione innovativa e carina (come suono a me piace), ma è costosa! Poi bisogna rifare tutte le tastiere 'italiane' e ricompilare le librerie di 'locale' italiano con la letterina in più :excl2: . Maiuscola e minuscola!

 

La chiocciola l'avevo vista usata solo per il singolare, ed è anche quella una soluzione carina, l'unica che graficamente davvero racchiude tutti e due i casi invece di escluderli entrambi. Nel plurale però mi sembra fuori luogo. Anche se sarebbe una sostituzione economica dello scevà nelle tastiere di cui sopra.

Gli altri simboli nun se possono vedé. Tanto meno pronunciare.

 

La forma lunga ('tutti e tutte') a pensarci ora è quella che ho letto e sentito più spesso negli autori moderni (ultimi dieci anni), commentatori, giornalisti che 'ci tengono' al politically correct ma 'ci tengono' anche ad una certa forma sofisticata. In fondo non sarebbe una tragedia se ricominciassimo a parlare un po' meno di fretta, un po' meno abbreviati, lasciando cortesemente all'interlocutore il tempo e il fiato di aggiungere la seconda parolina senza interromperlo.

Curiosamente, l'ho trovata anche spesso in autori e commentatori inglesi, per cui davvero la specifica di genere non è quasi mai necessaria - particolarmente per le parole che indcano un mestiere. Eppure per qualche motivo gli sembra cortese usare invece di A (dove A è un qualcosa già neutro di suo) una frase lunga  A women and A men :huh:

 

Alla fine però io mi limito alle due sovraestese, dopo un'occhiata veloce al pubblico e una previsione (anche azzardata) ci saranno più donne / ci saranno più uomini. 

Dopo quattro-cinque volte che lo fai anche il collega più 'macho' in un gruppo di cinque donne si abitua a sentirsi apostrofare 'ragazze'. E' la soluzione più democratica :glare:


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Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 07 agosto 2020 22:00

Un'altra polemica inerente il maschile sovraesteso è quella sui nomina agentis: esempi sono l'uso di termini come sindaco, avvocato e architetto per le donne. Vera Gheno è una sostenitrice delle forme femminili come sindaca, avvocata e architetta.

 

https://www.criticaletteraria.org/2020/01/femminili-singolari-vera-gheno.html?m=1

Modificato il 05 July 2024 17:07

Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.

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Taena di Myr
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Inviato il 09 agosto 2020 0:17

e allora un geometra come lo chiamerebbe?  e un oculista maschio?  mah mi sembrano questioni di lana caprina

piuttosto mi dà un leggerissimo fastidio che basti la presenza di un solo  uomo in un gruppo, poniamo, di cinque sorelle più il fratello, per farli chiamare tutti  "i fratelli  Pincopallini".  Oppure  un solo studente  tra una decina di compagne per far dire al professore: "ragazzi,  state zitti".   Un solo elemento maschile basta per mascolinizzare verbalmente un gruppo di femmine... mah!



Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 09 agosto 2020 10:29
10 hours fa, Taena di Myr dice:

e allora un geometra come lo chiamerebbe?  e un oculista maschio?  mah mi sembrano questioni di lana caprina

 

È un'obiezione ricorrente. In questo caso sono termini ambigeneri, quindi cambia solo l'articolo: il/la geometra, un/un'oculista. Altri esempi sono i participi presenti: il/la presidente e uno/una studente (anche se esiste pure studentessa).

 

10 hours fa, Taena di Myr dice:

piuttosto mi dà un leggerissimo fastidio che basti la presenza di un solo  uomo in un gruppo, poniamo, di cinque sorelle più il fratello, per farli chiamare tutti  "i fratelli  Pincopallini".  Oppure  un solo studente  tra una decina di compagne per far dire al professore: "ragazzi,  state zitti".   Un solo elemento maschile basta per mascolinizzare verbalmente un gruppo di femmine... mah!

 

Vero, per non scontentare nessuna persona bisognerebbe ricorrere o a entrambe le forme (ragazzi e ragazze), oppure legittimare in questi casi il femminile sovraesteso.


Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.

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Pongi
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Pongi
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Inviato il 09 agosto 2020 12:18
Il 7/8/2020 at 22:00, Jacaerys Velaryon dice:

Un'altra polemica inerente il maschile sovraesteso è quella sui nomina agentis: esempi sono l'uso di termini come sindaco, avvocato e architetto per le donne. Vera Gheno è una sostenitrice delle forme femminili come sindaca, avvocata e architetta.

 

https://www.criticaletteraria.org/2020/01/femminili-singolari-vera-gheno.html?m=1

Io, da esponente di una di queste famose professioni declinate al maschile, posso dire che per quanto mi riguarda non me ne può fregar di meno. Queste acrobazie linguistiche sono un contentino, quello che conta è la parità di opportunità nella sostanza e lì ci si arriva gradualmente, per evoluzione naturale della società, non certo perché qualche linguista zelante cerca di imporlo dall'alto. Qualcuno si è mai turbato perché "le guardie" sono indicate da un sostantivo femminile pur essendo quasi tutte uomini? Direi di no. Per i nomi declinati al maschile mi sembra uguale, sono nomi di fatto neutri: pretendere che per le donne venga usata la versione femminile mi sembra in fondo un modo per rimarcare la differenza tra le donne e gli uomini che fanno quel lavoro, come se fossero due categorie diverse. Che è esattamente quello che le dirette interessate non vogliono, ed è il motivo per cui sono generalmente contrarie. 

Modificato il 05 July 2024 17:07


Jacaerys Velaryon
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Jacaerys Velaryon
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Inviato il 09 agosto 2020 13:55

Per quanto mi riguarda è una mera questione di precisione semantica: se esiste un termine al femminile per indicare un mestiere, che senso ha usare uno maschile per le donne che praticano quel mestiere? Per esempio ministra, ovvero il femminile di ministro, è un termine che esiste da secoli, anche se non veniva utilizzato in ambito politico fino a poco tempo fa, tanto vale usarlo.

 

Comunque, seguendola su Facebook, mi pare che Vera Gheno non sia mai stata una prescrittivista, ovvero una sostenitrice dell'idea che le regole lingustiche vadano calate dall'alto, bensì che queste si radicano spontaneamente e col tempo nella comunità dei parlanti.

 

Purtroppo questa impostazione descrittivistica  presenta anche il rischio che si affermino espressioni fastidiose come il piuttosto che in funzione disgiuntiva, che col passare degli anni si sta sempre più diffondendo. Per fortuna è ancora considerato un errore grammaticale, ma fino a quando sarà così? :wacko:

Modificato il 05 July 2024 17:07

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