Il 11/10/2023 at 14:37, Manifredde ha scritto:@Maya forse. Peró la Svezia ha 10 milioni di abitanti. Sarebbe come se, per le stesse ragioni, in italia ne morissero una settantina... non so quali siano le statistiche, é cosí? E anche se fosse, l'Italia é un portone aperto da ormai almeno trent'anni, se in svezia sono messi cosí, come dovremmo essere messi noi?
Poi, mi viene anche in mente che (se non sbaglio) noi abbiamo parecchia forza dell'ordine per numero di abitanti, magari loro, abituati a ben altri regimi, non sono preparati a queste cose.
Ma sono pensieri un pó cosí, non ho conoscenze specifiche...
Secondo me non è molto corretto fare questo paragone prettamente numerico, anche perché secondo lo stesso ragionamento la strage di Utoya in Norvegia fece 77 vittime in un paese di 5,4 milioni di abitanti, quindi è come se, per le stesse ragioni, in Italia ne morissero oltre 850.
@Lord Beric Beh, neanche il tuo é correttissimo, visto che un solo episodio non puó fare statistica, mentre se non sbaglio prima si parlava di vittime nel corso dell'anno
Cmq no, non mi aspetto che si possano fare questi paragoni. Tuttavia parlavo della percezione che si puó avere della gravitá della situazione, piú che di una valutazione oggettiva, e questi confronti vengono spontanei... in USA ci sono cittá che da sole hanno piú vittime di crimini violenti all'anno dell'intera Italia, per dire... qualsiasi cosa poi questi significhi
Esatto, sono per l'appunto discorsi che è facile strumentalizzare.
Comunque, entrando nel merito della Svezia, guardando i numeri della nostra Istat direi che sono di fatto molto paragonabili ai nostri, tenendo conto del riproporzionamento sulla popolazione.
Quello che cambia è il trend, che da loro è in peggioramento, mentre da noi è stabile se non in lieve miglioramento, quindi possiamo dire che in Svezia stanno certamente vivendo un deterioramento reale e non solo percepito delle loro condizioni di sicurezza. Se vogliamo indagare sui motivi magari spostiamoci in politica internazionale o apriamo un topic dedicato alla politica interna scandinava.
Un passaggio che mi permetto tuttavia di far notare è che l'articolo cita gli immigrati solo in questo passaggio: Three people were killed in recent days in separate attacks with suspected links to criminal gangs, which often recruit teenagers in socially disadvantaged immigrant neighborhoods to carry out hits.
Poi sicuramente ci saranno altri aspetti che possono far pensare che il modello svedese sia al collasso, eh. Ma forse allora questa non è la fonte più corretta.
PS: il Washington Times è un quotidiano fondato e controllato dalla Chiesa dell'Unificazione, un movimento cristiano di stampo fortemente conservatore, molto molto molto ammanicato con i gangli del potere su entrambe le sponde del Pacifico (USA, Giappone, Corea). Non intendo mettere in discussione la veridicità di quanto scritto nell'articolo, che per sua natura è molto concreto ed è più che verificabile su fonti svedesi, lo scrivo solo per indicare quali occhiali mettere quando si leggono i commenti messi a corolla dei fatti.
Il 13/10/2023 at 15:29, Lord Beric ha scritto:il Washington Times è un quotidiano fondato e controllato dalla Chiesa dell'Unificazione, un movimento cristiano di stampo fortemente conservatore, molto molto molto ammanicato con i gangli del potere su entrambe le sponde del Pacifico (USA, Giappone, Corea).
"You don't say!?" (detto con la faccia del noto meme di Nicholas Cage)
L'attentatore di Bruxelles probabilmente era sbarcato a Lampedusa. Per il resto, ancora complimenti vivissimi alle società multiculturali dei Paesi del nord e ai loro sistemi di sicurezza. Ancora non riesco a spiegarmi una così diffusa esterofilia dalle nostre parti. Le leggi contro criminalità organizzata e terrorismo di questi Paesi così irrazionalmente invidiati e ammirati stanno alle nostre in termini di durezza come un vaso di coccio ad una portaerei.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Mi ha colpito molto un report sulla situazione italiana, pubblicato da RadioFrance a fine novembre. Il report è in francese, lo riassumo per punti:
Ecco, le riflessioni da fare sarebbero molte. L'argomento sembra un po' OT rispetto al tema dell'immigrazione, ma in realtà ne è strettamente correlato, perché ne è l'altra faccia della medaglia.
L'impossibilità - o la non volontà - di invertire condizioni di lavoro sempre più spregevoli, di ribaltare la narrazione di un futuro incerto, la svendita degli asset strategici nazionali, l'abbandono di quasi ogni forma di ricerca di base, lo svuotamento dell'industria ad alta tecnologia rendono il nostro Paese... semplicemente un ricco Paese del Terzo Mondo.
E questo apre a sua volta la strada a quella che da destre più o meno estreme chiamano "sostituzione etnica". Personalmente non mi ritrovo molto nel concetto, ma è chiaro che per invertire i flussi di migrazione da e verso l'Italia occorrerebbe agire sulle cause che portano all'emigrazione.
@Lord Beric dati che fanno capire il vero problema italiano. ovvero stipendi bloccati da più di 20 anni con aumento di tasse e costo vita. sostanzialmente ormai abbiamo un potere di acquisto ridicolo. io se penso ai miei genitori le possibilità che avevano mi viene da ridere, giusto per non piangere. con 2-3 stipendi compravi una macchina, con poco capitale e 7-10 anni di mutuo compravi casa.... ormai poi il mito che la maggior parte degli italiani ha, ovvero l'acquisto della casa, appunto rimane un mito, visto che tra stipendi da fame e le banche il tutto rimane inaccessibile. e le famiglie devono per forza di cose poggiarsi ai nonni.
per finire la ricchezza in italia 30 anni fa era abbastanza distribuita tra diverse fasce di età. adesso invece si sta sempre più comprimendo sulla fascia anziana. praticamente dai 50anni in giù siamo tutti "poveri".
quindi non si fanno figli non perchè non si vuole, ma perchè non si può. praticamente non si sceglie.
cmq temo che come tutti i problemi italiani che ci sono da 30-40 anni non si farà niente. rimango allibito perchè sono temi bipartisan, invece tutto diventa scontro e motivo di divisione.
quello che mi preoccupa saranno i ns figli, perchè sicuro da noi non avranno un grande aiuto economico. saranno costretti a migrare. già basta dalla lombardia passare il confine....
@rhaegar84 Non posso che quotare tutto.
36 minuti fa, rhaegar84 ha scritto:io se penso ai miei genitori le possibilità che avevano mi viene da ridere
Idem. Sono cresciuto nel "mito" che se si risparmia e si "stringe la cinghia" per un pó, poi si sta bene. Per i miei é stato cosí, entrambi dipendenti pubblici e i soldi certo da piccolo non giravano a mazzi, ma sono rimasto sorpreso poi, da grande, nel vedere la loro disponibilitá economica una volta finito il (breve) mutuo. E ora sono 20 anni che viaggiano... e senza averci mai fatto mancare nulla. E ci hanno pure aiutato (generosamente) a comprare un appartamento (che non dico neppure quanto sia costato, nonostante fosse edilizia agevolata - cooperativa - , che mi vien da piangere).
E, per riallacciarmi al discorso di @Lord Beric, io non manca settimana che ripeto a mia moglie "andiamocene dall'Italia" (ma anche dall'Europa, aggiungerei). Non lo faccio: gli affetti, i figli, la poca disponibilitá per finanziare questo eventuale passo e, non da ultimo, una indole poco incline al rischio che é quasi imbarazzante.
Citacome tutti i problemi italiani che ci sono da 30-40 anni non si farà niente. rimango allibito perchè sono temi bipartisan, invece tutto diventa scontro e motivo di divisione.
Ed ecco perché, dopo un primissimo periodo di curiositá alle superiori, sono ben presto diventato completamente apolitico (beh, ci sono anche altre ragioni, in realtá, ma questa é certamente una di queste).
L'unico partito che io abbia mai sentito di voler ringraziare é stata la Lega, quando ha tolto la leva obbligatoria giusto in tempo per la mia fine dell'universitá, consentendo di sposarmi, e non sono mai stato neanche per un istante un loro elettore...
Citaquello che mi preoccupa saranno i ns figli, perchè sicuro da noi non avranno un grande aiuto economico
Non passa giorno senza che provi frustrazione verso l'aiuto che ho ricevuto ma che non saró a mia volta in grado di dare ai miei figli.