Presenti in più di un post a sprazzi e non completamente
........qui condensati in poche righe,
ecco gli insegnamenti di Siryo Forel:
Tutto quello che Syrio Forel le aveva insegnato prese a vorticarle in te-sta.
«Rapida come un cervo. Silenziosa come un'ombra. La paura uccide più della
spada. Veloce come una vipera. Calma come acqua stagnante. La paura uccide più della spada.
Forte come un orso. Feroce come un furetto. La paura uccide più della spada.
Colui che teme di perdere ha già perso.
Go Siryo GO!!
Tyrion pensando a Benjen Stark durante la salita alla barriera: "Gli sarebbe servito di lezione: Un Lannister non rifiuta mai niente, con o senza buona grazia. Un lannister prende quanto gli viene offerto"
Scusate.... ma chi l' ha detto che i lannister sono i cattivi? a parte cersei che come jaime ricorda è la regina delle p.....e e joffrey ( che tecnicamente è baratheon :P) sono tutti dei signori personaggi. L' unica cosa che si può rimproverare a tiwin è che odia tyrion perch sua moglie è morta dandolo alla luce. Nei fiumi della guerra, dopo la battaglia delle acque nere, parlando al concilio ristretto afferma che è giunto il momento di far tornare la pace e la giustizia del re nei sette regni. Propongo, a memoria,quindi scusate eventuali errori, una citazione del discorso:
Tiwin: Non ho combattuto questa guerra per portare sul trono un Robert Baratheon secondo. Tyrion: credo si tratti più di un Aerys terzo Tiwin: Ha solo bisogno che gli si impartisca una dura lezione, ma imparerà. tyrion rabbrividì pensando alle "dure" punizioni di lord tiwin
Tiwin rules! " />
Questa e' una delle caratteristiche belle delle Cronache: i personaggi non sono bianchi o neri. Ognuno ha motivazioni proprie, in alcuni casi generose, in altre meno. I Lannister sono anche loro ricchi di sfumature, cosi' come gli Stark.
Poi, come nella vita reale, ci sono famiglie con tradizioni piu' o meno severe, piu' o meno assetate di potere. Ma poi ogni individuo fa storia a se.
E certamente, i Lannister non sono i piu' 'cattivi', anche se si sono circondati da alcuni dei personaggi meno retti di Westeros.
A me risulta che sia il piu' Lannister di tutti " />.e e joffrey ( che tecnicamente è baratheon :P)
/me moderatore mode ON
Discorso interessante, ma per niente adatto al topic in cui siamo: in altre parole, siete OT e vi chiedo di spostarvi su un'altra discussione se volete proseguire.
/me moderatore mode OFF
Ecco le mie, nell' ordine un pò sparso con cui le ho segnate, ho cercato di evitare quelle già citate
"Mi disse che la luna è un grande uovo, khaleesi" continuò Doreah "Un tempo nel cielo c'erano due lune. Ma poi una si avvicinò troppo al sole e il suo calore la frantumò. Migliaia di draghi si riversarono dalla luna frantumata e bevvero il fuoco del sole. Ecco perchè il respiro dei draghi è fatto d fuoco. Verrà il giorno in cui anche la seconda luna accetterà il bacio del sole. Anch' essa si frantumerà, e i draghi faranno ritorno."
Tyrion rovescio' la testa indietro ed esplose in una fragorosa risata.
Varys gli si accostò con un colpo di redini, stupefatto: "Mio lord?".
"Andiamo, Varys, non dirmi che non vedi il lato divertente di tutto questo" Tyrion fece un cenno, indicando le strade vuote, le finestre sbarrate di Approdo del Re. "Capo Tempesta è caduta. Stannis Baratheon ci sta arrivando addosso con il ferro, il fuoco e gli dei solo sanno quali altri oscuri poteri. Ma tutta questa brava gente non ha Jaime a proteggerli. Così come non ha Robert, nè Renly, nè Rhaegar. Non ha nemmeno il suo prezioso Cavaliere di fiori e fiorellini. Hanno solo me, quello che odiano." Tyrion rise di nuovo.
"Il nano, il malvagio consigliere, il piccolo, distorto demone-scimmia. Sono IO l' unica cosa rimasta tra loro e il caos!"
Bran fece una faccia buffa "Ma se hai appena detto di odiarle". "Perchè? Non puo' essere tutte e due le cose?" Meera aveva allungato la mano per dargli una strizzatina al naso. "No, sono due cose diverse" aveva insistito lui "Come il giorno e la notte, come il ghiaccio e il fuoco."
"Ma se il ghiaccio puo' bruciare" aveva risposto Jojen con quella voce sempre così solenne" allora anche l' amore e l' odio possono unirsi. Montagne e paludi non fa differenza: la terra è una sola".
"Ser Jaime Lannister, fratello gemello della regina Cersei, era alto e dorato, con scintillanti occhi verdi e un sorriso affilato come una lama di Valyria.
Indossava seta porpora, alti stivali neri, un' ampia cappa di satin nero. Il leone della sua nobile Casa, ricamato in oro sul petto del suo farsetto, era raffigurato in un ruggito carico di sfida, di minaccia. Il Leone di Lannister, così veniva chiamato ser Jaime nelle sale del regno, ma alle sue spalle si sussurrava un altro appellativo, assai diverso: Sterminatore di re.
Eppure Jon non era riuscito a distogliere lo sguardo da quell' uomo. Un pensiero aveva preso forma nella sua mente: <E' questo l' aspetto che dovrebbe avere un re>.
"Quando lasciammo Approdo del Re, eravamo uomini di Grande Inverno e uomini di Wylde. Eravamo cavalieri e scudieri e armigeri, eravamo lord e comunardi, uniti da un unico proposito." La voce proveniva dall' uomo seduto più in alto di tutti, tra le radici pallide dell' albero-diga. "Sei gruppi di noi cavalcarono per assicurare tuo fratello Gregor alla giustizia del re." L' uomo ora stava scendendo dal groviglio di radici. "Sei gruppi di uomini valorosi e onesti, guidati da uno stolto con le stelle sul mantello."
Con addosso una cappa nera disseminata di stelle ricamate ridotta a uno straccio, e sotto di essa una corazza provata da mille battaglie, quell' uomo sembrava uno spaventapasseri. Il suo volto era quasi completamente sepolto da barba e baffi color rosso dorato. Tranne che per un punto privo di peli sopra l' orecchio sinistro, dove il suo cranio era infossato a causa di un colpo.
"Più di ottanta della nostra compagnia sono morti, ma altri hanno raccolto le spade cadute dalle loro mani." L' uomo raggiunse il pavimento della caverna e i fuorilegge fecero ala per farlo passare. Arya vide che gli mancava un occhio, e i bordi della cavità orbitale vuota erano pieni di cicatrici frastagliate. E tutto attorno al collo gli pendeva un anello di pelle annerita.
"Con il loro aiuto, continuiamo a combattere quanto meglio possiamo, nel nome di Robert e del reame."
<<Non ero spaventato>> insistette il ragazzo. <<E' l' odore che mi ha fatto stare male. A te no? Non ha fatto stare male anche te, zio, ser?>>
"Ho dovuto respirare la putrefazione della mia stessa carne quando Vargo Hoat mi costrinse a portare la mia mano mozzata attorno al collo come un pendaglio." <<Un uomo può sopportare qualsiasi cosa, quando è costretto>> disse Jaime Lannister al figlio. "E ho dovuto respirare l' odore di un uomo che arrostiva, quando re Aerys il folle cucinò Brandon Stark all' interno della sua stessa armatura." <<Il mondo è pieno di cose brutte, Tommen. Puoi combatterle, puoi riderne, oppure puoi guardarle senza vederle... puoi ritirarti in altri spazi, dentro di te.>>
Viserys, was her first thought the next time she paused, but a second glance told her otherwise. The man had her brother’s hair, but he was taller, and his eyes were a dark indigo rather than lilac. “Aegon,” he said to a woman nursing a newborn babe in a great wooden bed. “What better name for a king?”
“Will you make a song for him?” the woman asked.
“He has a song,” the man replied. “He is the prince that was promised, and his is the song of ice and fire.” He looked up when he said it and his eyes met Dany’s, and it seemed as if he saw her standing there beyond the door. “There must be one more,” he said, though whether he was speaking to her or the woman in the bed she could not say. “The dragon has three heads.” He went to the window seat, picked up a harp, and ran his fingers lightly over its silvery strings. Sweet sadness filled the room as man and wife and babe faded like the morning mist, only the music lingering behind to speed her on her way.
"...Sono venuti su dalla strada delle rose e lungo la riva del fiume, attraversando i campi che Stannis aveva incendito, le ceneri che si levavano attorno ai loro stivali, facendo diventare le loro armature tutte grigie, ma... Oh! I vessilli devono essere stati splendenti comunque, la rosa dorata e il leone dorato e tutti gli altri, l' albero dei Marbrand e i Rowan, i cacciatori dei Tarly e l' uva dei Redwyne e la foglia di quercia di lady Oakheart! E tutti gli uomini dell' ovest, tutta la forza di Alto Giardino e di Castel Granito! Lord Tywin in persona aveva l' ala destra, sulla sponda nord del fiume, con Randyll Tarly al comando del centro e Mace Tyrell sul fianco sinistro. Ma a vincere è stata l' avanguardia! Hanno sfondato Stannis come una lancia dentro una zucca, ognuno di loro urlava come un demone d' acciaio. E lo sai chi guidava l' avanguardia? Lo sai? Lo sai? LO SAI?..."
"Robb?" era troppo per una simile speranza, ma...
"LORD RENLY! Lord Renly nella sua armatura verde, con le fiamme che brillavano nelle sue corna dorate! Lord Renly con la sua lunga picca in pugno! Dicono che abbia ucciso ser Guyard Morrigen in singolar tenzone, e anche un' altra dozzina di grandi cavalieri. Era Renly, Renly, Renly! Oh! Cara Sansa, i vessilli! Oh! Essere di nuovo un cavaliere!..."
Renly’s hand slid inside his cloak. Stannis saw, and reached at once for the hilt of his sword, but before he could draw steel his brother produced . . . a peach.
“Would you like one, brother?” Renly asked, smiling. “From Highgarden. You’ve never tasted anything so sweet, I promise you.” He took a bite. juice ran from the corner of his mouth.
“I did not come here to eat fruit.” Stannis was fuming.
“My lords!” Catelyn said. “We ought to be hammering out the terms of an alliance, not trading taunts.”
“A man should never refuse to taste a peach,” Renly said as he tossed the stone away. “He may never get the chance again. Life is short, Stannis. Remember what the Starks say. Winter is coming.”
Fu una cosa strana vedere il Cavaliere di fiori tutto in bianco considerando che prima si addobbava come un arcobaleno.
<Quanti anni hai, ser Loras?> gli chiese Tyrion.
<Diciassette, mio lord.>
"Diciassette anni, splendido d' aspetto e già una leggenda cavalleresca vivente. Metà delle ragazze dei Sette Regni vogliono essere a letto con lui, e tutti i ragazzi vogliono essere lui." <Chiedo scusa per la domanda, cavaliere... Per quale ragione qualcuno vorrebbe entrare a far parte della Guardia reale a soli diciassette anni?>
<Il principe Aemon, Cavaliere del drago, prese i voti a diciassette anni.> rispose ser Loras. <E tuo fratello Jaime era addirittura più giovane.>
<Conosco le loro ragioni. Ma quali sono le tue? Forse l' onore di ritrovarsi a fianco di soggetti quali Meryn Trant e Boros Blount?>
Servì al ragazzo un sogghigno acido. <Per proteggere la vita del re, si abbandona la propria vita. Si voltano le spalle a titoli e terre, si abbandona la speranza del matrimonio, dei figli...>
<La Casa Tyrell continuerà attraverso i miei fratelli.> disse ser Loras. <Non è necessario che un terzogenito si sposi, o metta al mondo dei figli.>
<Non è necessario, certo, ma alcuni trovano che sia piacevole. Che cosa mi dici dell' amore?>
<Una volta che il sole è tramontato, nessuna candela può sostituirlo.>
<Viene da una qualche canzone, questa?> Tyrion inclinò la testa di lato, sorridendo. <Sì, hai diciassette anni, ora me ne rendo conto.>
Ser Loras s' irrigidì. <Mi stai forse deridendo?>
"Anche permaloso, il ragazzo." <No. Se ti ho arrecato offesa, ti chiedo di scusarmi. Anch' io ho avuto un mio amore, molto tempo fa. E anche noi avevamo una canzone.> "Ho amato una fanciulla bella come l' estate, con la luce del sole tra i capelli." Augurò a ser Loras la buonasera e passò oltre.
Sin da ragazzo, Renly aveva amato i colori brillanti e i bei tessuti, così come aveva sempre amato giocare. «Guardatemi!» gridava correndo lungo i corridoi e le sale di Capotempesta. «Guardatemi, sono un drago!» o anche: «Guardatemi, sono un mago!» o addirittura: «Guardatemi, guardatemi, sono il dio della pioggia!».
Quell' audace ragazzino dai capelli neri ribelli e dagli occhi ridenti era diventato un uomo adesso, ma non per questo aveva smesso di giocare. «Guardatemi, sono un re» fu il triste pensiero che attraversò la mente di Cressen.
Lord Renly stifled his laughter. "My brother is too kind. I can find the door myself." He bowed to Joffrey. "Perchance later you'll tell me how a nine-year-old girl the size of a wet rat managed to disarm you with a broom handle and throw your sword in the river." As the door swung shut behind him, Ned heard him say, "Lion's Tooth," and guffaw once more.
<Basta così, miei lord!> Renly alzò una mano, imponendo il silenzio. <Se avessi una dozzina di avanguardie, ognuno di noi ne avrebbe il comando, ma la gloria più grande appartiene al cavaliere più grande. Sarà ser Loras a sferrare il primo attacco.>
<Con il cuore lieto, maestà.> Il Cavaliere di fiori s' inginocchiò davanti al re. <Concedimi la tua benedizione e un guerriero che cavalchi al mio fianco innalzando il tuo vessillo. Che il cervo e la rosa scendano in battaglia fianco a fianco.>
"Il vento da est soffiava tra i suoi capelli incrostati, morbido e delicato come le dita di Cersei. Udiva il canto degli uccelli, sentiva lo sciabordio del fiume che si muoveva sotto la barca e la spinta dei remi che li portava in direzione di un' alba rosa pallido. Dopo tutto il tempo che Jaime Lannister aveva trascorso nelle tenebre della cella sotterranea, il mondo era qualcosa di talmente dolce da dargli le vertigini. <Sono vivo e ubriaco di luce e di sole.> Una risata gli sfuggì dalle labbra, improvvisa come una quaglia strappata al proprio nascondiglio.
<...Restò così solo la più piccola, la quale sposò un cavaliere fedele ai Waynwood che aveva delle terre. Gli diede un figlio che chiamò Harrold, e poco dopo morì.> Girò lentamente la mano di Alayne e le baciò il polso. <Allora, dimmi, mia cara: perchè è Harry l' erede?>
Alayne sgranò gli occhi. <Lui non è l' erede di lady Waynwood, è l' erede di Robert. Se Robert dovesse morire...>
<Non se, ma quando.> Petyr inarcò un sopracciglio. <Il nostro povero, coraggioso Pettirosso è un bambino così malaticcio, purtroppo è solo questione di tempo. E quando Robert morirà, Harry l' Erede diventerà lord Harrold, protettore della Valle e lord di Nido dell' Aquila. I sostenitori di Jon Arryn non mi ameranno mai, nè ameranno il nostro sciocco e tremolante Robert, ma ameranno il Giovane Falco... e quando si riuniranno per il suo matrimonio e tu uscirai con i tuoi lunghi capelli ramati, e con il manto virginale bianco e grigio con l' emblema del meta-lupo... bè, tutti i cavalieri della Valle impegneranno la loro spada per riconquistare per te il tuo diritto di nascita. Ecco i regali che ti offro, mia dolce Sansa: Harry, Nido dell' Aquila e Grande Inverno. Ora, tutto questo vale un altro bacio, non credi?>
pagina 7 Trono di Spade Gared: "Ciò che è morto resta morto"
(infatti a pagina 18 un morto torna in vita)
pagina 74 Trono di Spade Ned: "Bran è un bambino dolce, sempre allegro, cui è facile volere bene"
(infatti a pagina 98 lo buttano dalla torre e a pagina 151 tentano di sgozzarlo)
Ciao a tutti... dopo 4 o 5 anni ritorno aloggarmi in qeusto foru,.... Il tempo passa in fretta....Mi piacerebbe ritrovare la frase di quel sogno, di quella visione dove Ned assieme ad Howland Reed e altri 3 cavallieri incontra Ser Arthur DAynne assime em ad altri 2 membri della Guardia Reale e li affronta... Mi date una mano a recuperarlo?
Ciao a tutti... dopo 4 o 5 anni ritorno aloggarmi in qeusto foru,.... Il tempo passa in fretta....
Mi piacerebbe ritrovare la frase di quel sogno, di quella visione dove Ned assieme ad Howland Reed e altri 3 cavallieri incontra Ser Arthur DAynne assime em ad altri 2 membri della Guardia Reale e li affronta... Mi date una mano a recuperarlo?
Trovata, sono vecchio ma le cronache le conosco e le ricordo ancora bene....:
PG.417, Eddard, Il Trono di Spade
Sette contro tre. Nel sogno così com'era stato nella realtà. Eppure, quei tre non erano avversari qualunque. Attendevano di fronte alla torre rotonda, le rosse montagne di Dorne alle spalle, i bianchi mantelli che si gonfiavano al vento. E non erano affatto ombre, perfino adesso i loro volti ardevano con chiarezza. C'era un sorriso triste sulle labbra di ser Arthur Dayne, la Spada dell'alba. L'elsa di Alba, la sua spada lunga da combattimento, gli sporgeva da dietro la spalla destra. Ser Oswell Whent aveva un ginocchio a terra, e affilava l'acciaio con la cote. Il pipistrello nero della sua nobile Casa spalancava le ali sull'elmo smaltato di bianco. Tra loro, fiero e mi¬naccioso, c'era ser Gerold Hightower, il Toro bianco, lord comandante della Guardia reale.
«Vi ho cercati sulla Forca Rossa del Tridente» disse Ned Stark.
«Non eravamo là» rispose ser Gerold.
«Se ci fossimo stati, l'usurpatore avrebbe incontrato la sua fine» dichiarò ser Oswell.
«Anche quando Approdo del Re è caduta» riprese Ned. «Quando ser Jaime ha ucciso il vostro re con la sua spada dorata, ho continuato a chiedermi dove foste.»
«Lontano» rispose ser Gerold. «Diversamente, Aerys continuerebbe a sedere sul Trono di Spade e il tuo falso fratello Robert brucerebbe al fondo dei sette inferi.»
«Sono venuto a Capo Tempesta a rompere l'assedio» annunciò Ned. «I lord Tyrell e Redwyne hanno abbassato i loro vessilli e tutti i loro cavalieri si sono inginocchiati per giurare fedeltà. Ero certo di trovarvi tra loro.»
«Noi non c'inginocchiamo facilmente» disse ser Arthur Dayne.
«Ser Willem Darry è fuggito alla Roccia del Drago, con la tua regina e il principe Viserys. Ho pensato che vi foste imbarcati con loro.»
«Ser Willem è un uomo valoroso e fedele» disse ser Oswell.
«Ma non fa parte della Guardia reale» aggiunse ser Gerold. «E la Guardia reale non fugge.»
«Né allora, né ora.» Ser Arthur si mise l'elmo.
«Abbiamo giurato» concluse il vecchio ser Gerold.
Gli spettri di Ned avanzarono al suo fianco, stringendo in pu¬gno spade evanescenti. Sette contro tre.
«E questo è l'inizio» disse ser Arthur Dayne sguainando Alba e impugnandola con entrambe le mani. La lama era pallida come vetro lattiginoso, vibrante di luce.
«No.» La voce di Ned era piena di amarezza. «È la fine.»
Le loro lame s'incrociarono, ombre e acciaio all'assalto, e allora lui udì Lyanna gridare: «Eddard!». Un turbine di petali di rosa vorticò su un cielo striato di sangue, un cielo blu come gli occhi della morte.
«Lord Eddard» chiamò Lyanna di nuovo.
«Te lo prometto, Lyanna. Te lo prometto...» sussurrò.
Ciao a tutti... dopo 4 o 5 anni ritorno aloggarmi in qeusto foru,.... Il tempo passa in fretta....
Mi piacerebbe ritrovare la frase di quel sogno, di quella visione dove Ned assieme ad Howland Reed e altri 3 cavallieri incontra Ser Arthur DAynne assime em ad altri 2 membri della Guardia Reale e li affronta... Mi date una mano a recuperarlo?
Trovata, sono vecchio ma le cronache le conosco e le ricordo ancora bene....:
PG.417, Eddard, Il Trono di Spade
Sette contro tre. Nel sogno così com'era stato nella realtà. Eppure, quei tre non erano avversari qualunque. Attendevano di fronte alla torre rotonda, le rosse montagne di Dorne alle spalle, i bianchi mantelli che si gonfiavano al vento. E non erano affatto ombre, perfino adesso i loro volti ardevano con chiarezza. C'era un sorriso triste sulle labbra di ser Arthur Dayne, la Spada dell'alba. L'elsa di Alba, la sua spada lunga da combattimento, gli sporgeva da dietro la spalla destra. Ser Oswell Whent aveva un ginocchio a terra, e affilava l'acciaio con la cote. Il pipistrello nero della sua nobile Casa spalancava le ali sull'elmo smaltato di bianco. Tra loro, fiero e mi¬naccioso, c'era ser Gerold Hightower, il Toro bianco, lord comandante della Guardia reale.
«Vi ho cercati sulla Forca Rossa del Tridente» disse Ned Stark.
«Non eravamo là» rispose ser Gerold.
«Se ci fossimo stati, l'usurpatore avrebbe incontrato la sua fine» dichiarò ser Oswell.
«Anche quando Approdo del Re è caduta» riprese Ned. «Quando ser Jaime ha ucciso il vostro re con la sua spada dorata, ho continuato a chiedermi dove foste.»
«Lontano» rispose ser Gerold. «Diversamente, Aerys continuerebbe a sedere sul Trono di Spade e il tuo falso fratello Robert brucerebbe al fondo dei sette inferi.»
«Sono venuto a Capo Tempesta a rompere l'assedio» annunciò Ned. «I lord Tyrell e Redwyne hanno abbassato i loro vessilli e tutti i loro cavalieri si sono inginocchiati per giurare fedeltà. Ero certo di trovarvi tra loro.»
«Noi non c'inginocchiamo facilmente» disse ser Arthur Dayne.
«Ser Willem Darry è fuggito alla Roccia del Drago, con la tua regina e il principe Viserys. Ho pensato che vi foste imbarcati con loro.»
«Ser Willem è un uomo valoroso e fedele» disse ser Oswell.
«Ma non fa parte della Guardia reale» aggiunse ser Gerold. «E la Guardia reale non fugge.»
«Né allora, né ora.» Ser Arthur si mise l'elmo.
«Abbiamo giurato» concluse il vecchio ser Gerold.
Gli spettri di Ned avanzarono al suo fianco, stringendo in pu¬gno spade evanescenti. Sette contro tre.
«E questo è l'inizio» disse ser Arthur Dayne sguainando Alba e impugnandola con entrambe le mani. La lama era pallida come vetro lattiginoso, vibrante di luce.
«No.» La voce di Ned era piena di amarezza. «È la fine.»
Le loro lame s'incrociarono, ombre e acciaio all'assalto, e allora lui udì Lyanna gridare: «Eddard!». Un turbine di petali di rosa vorticò su un cielo striato di sangue, un cielo blu come gli occhi della morte.
«Lord Eddard» chiamò Lyanna di nuovo.
«Te lo prometto, Lyanna. Te lo prometto...» sussurrò.
Che bella!!!Uno dei miei Cap preferiti in assoluto!!!!