Sul portale delle tenebre:
<<Pyp aiutami a reggere la gabbia, Grenn, a te la barriera<<.
<<A me?>>ripetè Grenn.
<<A lui?>>berciò Pyp.
Era difficile dire quaale dei due fosse più terrorizzato.
<<M..ma io...>>Grenn faceva fatica ad articolare le parole.<<Ecco...cioè...voglio dire...che cosa faccio se i bruti attaccano di nuovo?>>
<<Li fermi>>.
(Jon Snow a Pyp e Grenn)
e poi anke il contrario:
<<Io vado giù alla Torre del re>> disse ai confratelli. >>Chiamatemi se Mance si inventa qualcos'altro.Pyp, a te la Barriera>>.
<<A me?>>ripetè Pyp.
<<A lui?>>mugugnò Grenn.
Jon si allontanò con un sorriso e discese nella gabbia di ferro.
(Jon Snow a Pyp e Grenn).
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come non postare una frase dell'ombra della profezia come:
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zia genna: adesso chi ci proteggerà?(parlando di tywin)
jaime: ha lasciato un figlio.
genna.tesoro ti conosco sin da quando eri un poppante al seno di joanna. tu sorridicome gerion e combatti come tygett, e ha in te qualcosa di kevan,altrimenti non porteresti il mantello bianco... maè tyrion il figlio di tywin, non tu.
brividi
Da "Tempesta di Spade" (pagg. 121-122):
Mance Rayder: "Un giorno, nel corso di una pattuglia, abbattemmo uno splendido alce gigante. Lo stavamo scuoiando quando l'odore del sangue attirò una pantera-ombra fuori dalla sua tana. Fui io ad allontanarla, ma non prima che la belva mi facesse a pezzi il mantello. Vedi? Qui e qui e qui?" Mance sghignazzò. "Mi fece anche a pezzi un braccio e la schiena, e io sanguinai peggio di quell'alce. I miei confratelli temettero che sarei morto prima che riuscissero a farmi arrivare da maestro Mullin, alla Torre delle Ombre. Così mi trasportarono in un villaggio di bruti dove c'era una vecchia che conosceva arti da guaritrice. Lei era morta, scoprimmo, ma sua figlia si occupò di me. Ripulì le mie ferite, le ricucì, mi nutrì con porridge e pozioni fino a quando non mi rimisi abbastanza in forze da rimontare in sella. Rattoppò anche il mio mantello, usando certa seta scarlatta che proveniva da Asshai delle Ombre e che sua nonna aveva recuperato dal relitto di una chiatta venuta a incagliarsi sulle rocce della Costa Congelata. Era il suo più grande tesoro, quella seta. E lei lo donò a me." Tornò a drappeggiarsi il mantello sulle spalle. "Ma quando tornai alla Torre delle Ombre, tirarono fuori dal magazzino un mantello di lana nuovo. Completamente nero, foderato di nero, bordato di nero. In modo che potesse andare con le mie brache nere, gli stivali neri, il farsetto nero, la maglia di ferro nera. Il nuovo mantello non aveva strappi, né sdruciture, né tagli... E, soprattutto, non aveva nessuna pezza rossa. Gli uomini dei Guardiani della Notte vestono di nero, mi ricordò severamente ser Denys Mallister, come se io lo avessi dimenticato. Quanto al mio vecchio mantello, aggiunse, potevo anche bruciarlo.
Disertai la mattina dopo... Disertai per andare in un luogo dove un bacio non è un crimine, e dove un uomo può scegliere d'indossare qualsiasi mantello voglia."
- Io devo andare - Jon contrasse il pugno ustionato.
- Tu hai detto le parole - gli ricordò Pyp - "Ora la mia guardia ha inizio" hai detto, ricordi? "e non avrà fine se non con la mia morte" -
- Non c'è bisogno che mi ripetiate le parole, le conosco quanto voi! - Era furibondo. Ma perchè non lo lasciavano andare? Perchè rendevano tutto più difficile?
- "Io sono la spada nelle tenebre" - recitò Halder.
- "Io sono il guardiano della Barriera" -disse Todder.
Jon urlò insulti, ma lo ignorarono. Pyp avvicinò il cavallo, senza smettere di recitare - "Io sono la fiamma che arde contro il gelo, sono la luce che porta l'alba, sono il corno che sveglia i dormienti, sono lo scudo che protegge i regni degli uomini" -
- Sta' indietro - Jon alzò la spada. - Parlo sul serio Pyp - Non indossavano armatura, li avrebbe fatti tutti a pezzi se l'avessero costretto.
- Matthar girò dietro di lui, aggiungendosi al coro - "Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte -
Jon diede di speroni, facendo girare in cerchio la cavalla. I ragazzi lo circondavano, chiudendolo da tutti i lati.
- "Per questa notte... " - disse Halder alla sua sinistra
- ".... e per ogni altra notte a venire" - Concluse Pyp. Afferrò le redini di Jon. - Adesso scegli: o mi uccidi o torni alla Barriera con me -
- Maledetto te! - Jon alzò la spada... e l'abbaasò. - Maledetti tutti voi. -
non c'è dubbio, questa, letta la prima volta, ma ha fatto drizzare i peli sulla schiena, giuro!
Da "Tempesta di Spade" (pag. 29):
Samwell Tarly rimase lì a tremare, la sua faccia era dello stesso colore della neve che vorticava tutto attorno a loro. <<Tre>> balbettò a Chett. <<Sono tre, ne ho sentiti tre. Non ne suonano mai tre. Non sono stati lanciati tre richiami di corno da centinaia, da migliaia di anni. Tre richiami vogliono dire...>>
<<...Gli Estranei.>>
Quest'altra è geniale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Oberyn Martell:
"Se dovessi tirare la fune accanto al letto, preferirei ritrovarmi coperto di scorpioni piuttosto che avere accanto a me la regina Cersei in tutto il suo ignudo splendore."
Oppure quest'altra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sansa:
"Ma Baelor il Benedetto fu un grande re. (...) e salvò il Cavaliere del Drago dalla fossa dei serpenti. Era così puro e santo che le vipere rifiutarono di morderlo."
Oberyn Martell:
"Se tu fossi una vipera, mia signora, davvero vorresti mordere uno stecco dissanguato come Baelor Targaryen il Benedetto? Da parte mia, preferirei affondare i miei denti avvelenati in qualcuno di più succoso ..."
Ellaria Sand:
"(...) Ai septon piace raccontare che i serpenti non morsero Baelor, ma la verità è un'altra. Venne morso, infatti. Almeno cento volte, e sarebbe dovuto morire."
Tyrion:
"Alcuni ritengono che Baelor divenne demente a causa di tutto quel veleno."
Oberyn Martell:
"Esatto, mentre non ho visto nessun serpente in questa vostra Fortezza Rossa. Per cui, come spieghi Joffrey?"
Tyrion:
"Preferisco non spiegarlo."
Da "Il Portale delle Tenebre"
Riporto solo alcune frasi per me molto belle pronunciate da Maestro Aemon in un discorso con Jon che merita di essere letto tutto! Da "IL GRANDE INVERNO" (pag 280):
"Jon, ti sei mai chiesto per quale motivo gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli?"
Jon alzò le spalle, gettando altra carne dentro le gabbie. "No".
...
"Lo fanno per non amare" spiegò maestro Aemon. "L'amore è il veleno dell'onore, la morte del dovere."
"Cos'è poi l'onore al confronto dell'amore di una donna? E che cos'è il dovere paragonato allo stringere una nuova vita tra le braccia... o alla memoria del sorriso di un fratello? Vento e parole. Vento e parole. Siamo solamente essere umani, Jon Snow, e gli dei ci hanno foggiato perchè noi si possa amare. E' la nostra gloria più grande, e anche la nostra tragedia più terribile."
"Quando non c'è nulla da temere, il peggiore dei vili può essere coraggioso quanto il più valente degli uomini. E quando non c'è alcun prezzo da pagare, tutti noi sappiamo fare il nostro dovere. Eppure, presto o tardi, nella vita di ogni uomo viene un giorno in cui nulla è facile, un giorno in cui si deve compiere una scelta."
Eccone una stupenda:
Oberyn Martell
Non avrai ragione di lamentarti. Ser Gregor invece si. Per quanto spessa sia la sua corazza, ci sono sempre delle aperture in corrispondenza delle articolazioni. L'interno dei gomiti e delle ginocchia, le ascelle ... Troverò un punto in cui solleticarlo te lo prometto.
Tyrion Lannister
Ora che mi ci fai pensare, un viaggio a Dorne sarebbe davvero magnifico.
La Vipera Rossa è troppo forte, ma anche Tyrion è uno spasso.
"Se si potesse pregare con il c...o, io sarei molto più religioso." Tyrion a Chataya ne "Il Regno dei lupi".
"Sono il fottutissimo sterminatore di re, se garantisco per il tuo onore è come se una pu***na garantisse per la tua verginità"
Da “IL DOMINIO DELLA REGINA” (pag 149):
Rhaegar aveva posato una mano sulla spalla di Jaime. “Quando questa battaglia sarà conclusa, intendo convocare il concilio ristretto. Molte cose cambieranno. Era mia intenzione farlo molto tempo fa, ma… bé, è inutile rimpiangere strade mai imboccate. Parleremo al mio ritorno.”
Erano state quelle le ultime parole che Rhaegar Targaryen aveva detto a Jaime Lannister. Fuori i portali della Fortezza Rossa si era radunato un esercito, mentre un secondo esercito era calato sul Tridente. Così il principe della Roccia del Drago era montato in sella, avevo indossato il suo alto elmo nero e aveva cavalcato verso la tragedia.
Sentite questa!!!
Jaime: "Non chiedermi di governare."
Cersei: "Governare? Non ho detto questo. Saro io a governare fino a quando Tommen non avrà raggiunto l'età stabilita."
Jaime: "Non so davvero chi compatire di più, se Tommen o i Sette Regni."
Fantastico!!!
"Mi chiamate mezzo uomo." Ringhiò Tyrion. "Ma se io sono un mezzo uomo, voi cosa siete?"
Tyrion, incitando i suoi soldati ad andare all'attacco delle truppe di Stannis durante la battaglia delle Acque Nere
Sentite questa:
Cersei:
Robert considera Eddard come un fratello!
Jaime:
Robert i suoi fratelli, quelli veri li digerisce a stento e come dargli torto: Stannis farebbe venire un occlusione intestinale ad un morto.
Spassosissima!!!
Da “IL GRANDE INVERNO” (pag 255):
Ned: “Gli dei abbiano pietà, di me fate quello che volete, ma lasciate Sansa fuori dai vostri piani. È poco più che una bambina!”
Varys: “Anche Rhaenys, figlia del principe Rhaegar, era una bambina. Una cosina delicata, più piccola delle tue figlie. Aveva un gattino nero, lo sapevi? L’aveva chiamato Balerion. Mi sono sempre chiesto che fine abbia fatto. A Rhaenys piaceva fingere che fosse il vero Balerion, il Terrore nero, ma un giorno i Lannister hanno sfondato la sua porta e le hanno insegnato molto in fretta la differenza che passa tra un gattino e un drago.” Varys emise un lungo sospiro, il sospiro di un uomo che porta sulle spalle un sacco con tutto il dolore del mondo. “Una volta il sommo septon mi disse che quanto pecchiamo, altrettanto finiremo con il soffrire. Se è vero, dimmi tu, lord Eddard… per quale motivo sono sempre gli innocenti a soffrire di più mentre voi potenti giocate al vostro gioco del trono?”
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