Il 18/5/2018 at 20:32, Iceandfire dice:Forse perché è un uomo del popolo che si è fatto largo nella vita solo grazie alle sue capacità ,alla sua pazienza,al suo pragmatismo,alla sua intelligenza .
Già. Il che mi fa pensare a confrontarlo con due altre figure che, per certi versi, hanno avuto punti di partenza "dal basso" e compiuto ascese sociali enormi, ma con modi, mezzi ed esiti ben diversi, perchè diversissima era la loro personalità: Varys -il ragazzo dei bassifondi, atrocemente mutilato da uno stregone, che ha deciso di dedicare la propria esistenza a riprendersi, simbolicamente e per altre vie, ciò che la vita stessa ha cercato di togliergli, con una determinata, inesorabile, fortissimamente voluta scalata sociale- e, in un certo senso, Baelish. Che non era un figlio del popolo, ma rispetto ai Tully era di una casata ben misera, un po' il parente povero di turno. E, anch'egli, ha cercato ascesa e riscatto in una arrampicata al potere addirittura vertiginosa. Baelish, Varys, Davos: tre personaggi che, in qualche modo, si innalzano di tantissimo, rispetto ai propri natali. Ma che non potrebbero essere più antitetici, per carattere, modi ed intenzioni di fondo: il primo fonda la propria scalata sugli inganni, la totale assnza di senso morale ed il gioco più sporco; il secondo su... be', difficile dirlo, perchè è un personaggio talmente impenetrabile che anche dopo sette stagioni di lui sappiamo ben poco; ma sicuramente agisce con freddezza quasi disumana e concentrazione totale verso il proprio obiettivo. E il terzo, il nostro Davos, invece, si muove e si ritrova a salire scalino dopo scalino senza un piano preciso, forse senza neanche volerlo realmente. Semplicemente perchè è un uomo retto e puro, nonchè dotato dalla vita di una straordinaria, innata saggezza e comprensione dell'animo umano, e perchè un gesto tanto rischioso quanto coraggioso -un "semplice" contrabbandiere che si intromette in una guerra, tra assediante ed assediato- lo porta ad incontrare un personaggio titanico e potente che della rettitudine, spinta al punto più estremo, ha fatto una ragione di vita. E che sa riconoscere, in lui, oltre al fuorilegge, un rarissimo essere umano dotato di quella stessa qualità, espressa in forme apparentemente più pacate, ma in realtà altrettanto estrema: perchè chi altri sarebbe stato grato per una punizione dura e dolorosissima, per il semplice motivo che la ritiene giusta e, in un certo senso, purificatrice?
Da quell'ìnizio in poi, l'ascesa di Davos sarà basata sempre e solo su sue caratteristiche positive. Non sarà mai desiderata al punto di tradire se stesso o i propri ideali -anzi, in più occasioni rischierà la vita, pur di non farlo- e non sarà mai autoriferita, ma sempre subordinata all'essere di aiuto alla figura che lo affianca.
"Il caos è una scala", dice Baelish, riferendosi ad un'ascesa sociale vertiginosa da ottenere sfruttando le acque torbide, gli intrighi, gli equivoci, i doppigiochismi. Be', Davos compie un'ascesa meno eclatante, ma comunque anch'essa enorme, rispetto alle proprie origini. Ma la scala su cui si innalza è di un tipo totalmente antitetico: è quella della trasparenza assoluta, della lealtà senza se e senza ma, della coerenza limpida e pura. Non del caos, ma, in un certo senso, proprio all'opposto: la scala dell'ordine e della linearità. Quelli che regnano in un'anima retta, fedele e sincera.
Concordo e sottolineo che Davos di GoT non è un personaggio di quelli che ama descrivere Martin,non è grigio e non tanto perché a quei tempi il contrabbando (come la caccia di frodo ) era spesso una necessità per mantenere la famiglia (ma si sa,i ricchi grassi e amorali signori nutrivano un concetto dell’onore molto strabico ) ma perché per questa colpa difatto marginale ,egli aveva pagato e quindi era diventato bianco ,una sorta di omino bianco smacchiato come bianchi da sempre ,in GOT ovvio,sono Jon e Gendry.
Davos come primo cavaliere di Stannis conosceva di certo il putridume della società altolocata e quindi da subito ha riconosciuto e apprezzato due esseri umani in un certo senso simili a lui e capaci di mettersi in gioco per altruismo e profonda bontà del cuore .
Giustamente tutti e tre provengono dal basso ,fanno parte di gente derisa e disprezzata ,ma non per questo hanno ceduto al lato oscuro della vendetta per la vendetta.
La vendetta può dare soddisfazione irrazionale ma essa è certamente momentanea perche essa è sempre amarissima e fonte di altre violenze e quindi di dolori ,amarezza,insoddisfazione ,infelicita’ o meglio assenza di serenità e razionale empatia.E la vendetta per la vendetta come un rancore irrazionale sono del tutto STUPIDI.
Non a caso Davos e Jon fanno o cercano di fare la scelta migliore non per se stessi ma per coloro che hanno deciso di affiancare e proteggere e aiutare.
Viceversa Ditocorto che pure sapeva tramare ad alti livelli (o forse proprio per questo ) ha sempre agito per vendicarsi ,ha salito la scala sociale per questo ma dal suo tramare infinito poca soddisfazione ha avuto perché alla fine è un uomo solo e ambizioso ma non ha chi possa condividere con lui i traguardi raggiunti e soprattutto che lo ami per quello che è come uomo ( una schifezza di uomo che vuole il caos perché è una scala senza pensare che molti avrebbero sofferto e sarebbero morti perché lui salisse baldanzoso e vincente la scala ) e per questo compie il passo falso che lo porterà alla morte .
Varys secondo me ha una intelligenza più fine ,ci viene detto che vuole un re giusto per il popolo da cui viene ,non solo ,ma sembra anche pentito delle delazioni fatte al re folle che sono costate la vita a tanti.
E Varys è pure quello che manda un sicario ad uccidere Dany ,salvo poi sceglierla come sua regina per la sua apparente filantropia verso gli ultimi ,sceglie la liberatrice di catene, a parole ,sceglie chi vuole rompere la ruota ma intanto fa suo il detto Guai ai vinti che non mi riconosceranno regina e non si inginocchieranno .
Varys quindi non opera SOLO per suo personale tornaconto ma per la gente
A ben vedere è più simile al terzetto Davos-Jon-Gendry ma anche lui vuole vendetta e onori secondo me
C’e’ qualcosa di Varys che ci deve essere mostrato per inquadrare meglio il suo percorso ,quello attuale non è convincente è una sorta di vorrei ma non posso o non voglio ambiguo che non torna
Davos è molto diverso da lui ,solare e affidabile un personaggio del tutto antiGoT e per questo credo sia molto amato e apprezzato da chi ne capisce e apprezza le virtu
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
6 hours fa, Iceandfire dice:salvo poi sceglierla come sua regina
Ed è lì che secondo me Varys diventa pericoloso; non dubito che la sua preoccupazione per gli ultimi, per i deboli, per il popolino sia genuina, ma non persegue in prima persona, con le sue mani, il suo scopo, sceglie qualcuno che lo faccia al posto suo. Dopotutto, lui non è un re, non è un lord, non ha terre o uomini che lo seguano. Non è come Ditocorto, che come lui è partito senza mezzi ma che non esita a procurarseli ed a usarli. E anche se a differenza di Ditocorto, non persegue il proprio vantaggio, ma lavora per quello che si può definire un bene superiore, non esita a fare sacrifici come chi cerca il potere per sè, anche se sono sacrifici diversi.
Avere Varys come alleato è pericoloso, e perfino mortale, come avere per alleato Baelish.
Infatti
Solo che nella serie abbiamo una immagine di VARYS molto edulcorata.
Varys non potendo avere figli sceglie il suo cavallo che certamente vorrà guidare regnando nell'ombra ma avendo il vero potere decisionale .
Almeno questo io ho sempre pensato.
Magari vedendo che Dany non è plagiabile sta cercando di cambiare cavallo, non lo so ma resta molto ambiguo e a pelle resta percepito pericoloso come una serpe soprattutto perchè nasconde bene i suoi veri pensieri.
Davos invece è sempre solare,sceglie chi stima e apprezza (cuia suo modo vuole bene , dato che ha perso i figli ) , ad esso è fedele senza remore o dubbi .
Sono certa che l'ambiguità del ragno tessitore non pagherà ( ma credo solo nei libri...)
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Il Varys televisivo viene presentato come la classica eminenza grigia, che usa il suo potere per sostenere quello degli altri, come anche nei libri, solo che lì c'è più spazio per sviluppare il personaggio in modo diverso. E' il Varys cartaceo che è molto più infido e pericoloso, mentre nella serie ne hanno costruito uno più "puro", che sostiene Dany perchè ne è davvero conquistato e perchè la serie ha notevolmente smaltito personaggi e sottotrame. Il problema di questo Varys non è tanto la sua brama personale, che di fatto non pare esserci proprio, quanto il fatto che il suo cavallo, anzi, cavalla, è una Targaryen che a parole vuole una specie di rivoluzione culturale ma che poi da in pasto al suo drago i primi due signorotti che rifiutano di piegare il ginocchio.
Come dici giustamente tu, in GoT c'è un Varys molto edulcorato che proprio per questo non può essere un doppiogiochista o un altro Ditocorto. Se cercherà di cambiare casacca, e con un'altro Targaryen legittimo la cosa è praticamente certa, probabilmente sarà perchè vedrà in Jon un Re più vicino al popolo di quanto non lo sia Dany. Che avrà pure patito fame e sete, ma che fin da piccola è stata consapevole del proprio rango e dei propri diritti dinastici, e che da questa consapevolezza è stata formata, nel bene e nel male, a differenza di Jon.
Infatti
Ci aggiungo una cosa
Se non ricordo male Varys era con Dany e Tyrion quando lei decide di fare il raid con i draghi contro i suoi nemici :ebbene Jon aveva cercato in qualche modo di dissuaderla .
La scena probabilmente non è casuale anche se al momento senza apparente vero significato ,non quello che avrà quando si saprà che Jon era un Targaryen oltretutto il primo nella successione della casata .
Noi abbiamo sempre pensato che Dany avesse il miglior primo cavaliere possibile ma dimentichiamo che il folletto è pur sempre un vero Lannister che probabilmente non farebbe del male al fratello che era stato sempre gentile con lui .Dany lo capisce in modo istintivo e arriva a non fidarsi più di lui come prima , a maggior ragione nel momento in cui di fronte ai Tarly e alle truppe Lannister in un certo senso la contraddice invitandola a non fare atti sconsiderati .
Invece a ben vedere Davos è il primo cavaliere perfetto per Jon ,semplice,diretto,pragmatico ,efficace e Jon sa che avrà sempre le migliori indicazioni da lui e che per questo di lui si fida eccome
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15 minutes fa, Iceandfire dice:La scena probabilmente non è casuale anche se al momento senza apparente vero significato ,non quello che avrà quando si saprà che Jon era un Targaryen oltretutto il primo nella successione della casata .
Infatti, sia quella scena che il rapporto tra i due monarchi e i rispettivi consiglieri probabilmente peserà parecchio quando Varys si ritroverà con due Targaryen legittimi e dovrà scegliere quello che più si presterà ai suoi progetti.
Ho spesso pensato che chi comanda un esercito, in tempi come quelli di Asoiaf e Got, sia quasi sempre desitinato ad essere, dentro di sè, immensamente, completamente solo. Circondato da subalterni, sicuramente; da adulatori o parassiti, a volte; molto spesso da consiglieri; ma di fatto il solo a cui spetta l'onere enorme e pesantissimo della scelta finale, dell'ordine decisivo. Il solo che, alla fine, deve orsare, assumere sulle proprie spalle tutta la responsabilità del gesto che può costare migliaia di vite, fare vincere o perdere una battaglia, segnare la differenza tra una vittoria -che indolore e senza vittime, comunque, non lo sarà mai e sarà comunque un massacro, se non dei propri uomini, di quelli della parte opposta- e il disastro più totale. E persino Davos, anche come consigliere, non potrà togliere questo peso dalle spalle di Jon; per il semplicissimo motivo che... lui non è Jon. E che ci sono pesi, anche nella vita reale, che ognuno di noi deve portare da solo. Per i quali nessun altro, per quanto ben intenzionato, pieno di buona volontà, d'amore magari, può dire "Dai, appoggiati a me: ti aiuto, lo portiamo un po' insieme". Il peso sulle spalle di Jon -il peso della responsabilità, della solitudine del comando- è uno di quelli. Ma come sarebbe bello se Davos, con l'umanità e l'istintivo senso protettivo, quasi paterno che possiede, oltre alla saggezza ed all'equilibrio, potesse almeno essere per lui una specie di amico. Non solo un consigliere sul piano tecnico, ma un essere umano vicino ad un altro essere umano. Per fargli sentire che sì, le sue battaglie le può e deve combattere soltanto lui, Jon; ma che, almeno, qualcuno lo capisce e, in qualche modo, gli vuole bene.
Che non è del tutto solo.
Da un lato non ci conto troppo, perchè la solitudine è da sempre una delle condanne, dei marchi che la vita sembra aver inciso a fuoco nella carne di Jon, e che man mano che il tempo passa diventa più netto e profondo. Quanto sarebbe bello, però.
fino alla quarta stagione(compresa)anche in GOT hanno insierito a mio parere qualcosa del varys cartaceo, che magari tra le righe lascia intendere di voler alla fine beneficiare anche in prima persona del suo "per il reame".....la trasformazione in servitore astuto ma devoto di daenerys e senza nessun fine personale arriva nella quinta stagione, e spero il personaggio torni un po sui binari precedenti negli ultimi 6 episodi!
su davos e gendry avete scritto tutto alla perfezione......
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Io credo che con Davos sia evidente la capacità di Martin di delineare con grande efficacia non solo personaggi bianchi, neri e grigi, ma anche una vera e propria scala di grigi. Davos fa chiaramente parte di questa scala, perché, come detto un po' da tutti, il suo passato da contrabbandiere, quindi di nero/grigio, è già, appunto, passato, quando lo incontriamo.
E' già smacchiato, per riprendere un termine utilizzato da @Iceandfire, nel momento in cui Martin lo introduce alla Roccia del Drago, ha già pagato per crimini relativamente irrisori rispetto ad altri, e quando dico irrisori non intendo sminuire il peso specifico del contrabbando nella società di Westeros (a breve vedremo che una cosa simile, con simili conseguenze, è accaduta anche ad un altro personaggio delle Cronache), ma paragonarli ad altri ben più gravi a livello morale.
Come detto, contrabbandare o cacciare di frodo sono spesso necessità tra il popolino vessato ed alla fame, e chi lo fa è consapevole delle conseguenze a cui va incontro.
Davos ha sempre e comunque una cifra morale elevata, e non è paragonabile a mio parere né ad un Varys né ad un Ditocorto.
In questi due casi parliamo di personaggi con una rettitudine alquanto discutibile, ed in particolare nel caso di Baelish anche solo il termine moralità stride col personaggio; sarebbe più corretto a mio parere parlare per lui di pura amoralità.
Mentre per il primo, come sottolineato già nella sua analisi, e come ripreso adesso, non ne conosciamo abbastanza il passato per averne una lettura completa e definitiva, e credo che il passato di Varys sia tutt'altro che di contorno, penso invece sia determinante nel comprenderne motivazioni e finalità reali.
Le tre personalità a mio avviso hanno poco o nulla in comune anche per un altro motivo: se tutti provengono da un'estrazione sociale inferiore rispetto alle nobili corti di cui poi divengono parte integrante, è pur vero che ognuno di loro persegue un obiettivo diverso, e con finalità nettamente diverse.
Petyr Baelish come sappiamo cerca il potere per il potere, ogni sua mossa è nell'ottica di una perpetua scalata sociale che lo porterà molto vicino ad ottenere tutto, per poi perderlo.
Varys, come detto su di lui effettuo una sorta di sospensione di giudizio fino a quando non saranno note le sue vere motivazioni, che di certo non sono soltanto il benessere del regno e del reame, ma anche lui è dotato di scaltrezza e finezza, doti che sono spesso indirizzate a scopi tutt'altro che giusti, lo sono certamente però nella sua ottica, o meglio, all'interno della trama della sua tela.
Entrambi i personaggi, dunque, adottano costantemente una condotta etica discutibile per raggiungere quelli che sono gli obiettivi prefissati. Questo a Davos manca.
Davos possiede dentro di sé tutto un insieme di princìpi sani, retti, onesti, che lo conducono sempre a scegliere di giusto sopra ogni cosa; è un incorruttibile, né più né meno.
Non a caso, è con gente del calibro di Stannis e di Jon che esprime al meglio le sue capacità di guida, di consigliere e di Primo Cavaliere, uomini altrettanto votati al giusto, altrettanto incapaci di ricorrere a mezzi disonesti per ottenere le proprie vittorie, piccole o grandi che siano.
Uomini che ne apprezzano il valore perché in grado di riconoscerlo e dargli il giusto peso.
Tuttavia, non è che non sia in grado anche lui di eludere le maglie della liceità, sappiamo che è perfettamente in grado di farlo, dal suo passato di contrabbandiere e dall'astuzia che mette in campo
quando si confronta con i soldati Lannister sulle coste di Approdo.
Credo che, con Stannis fuori dai giochi, in GoT sarà interessante vedere l'interazione tra Davos e Varys nel momento in cui verrà svelata l'identità di Jon, l'altro Targaryen verso il quale, a quel punto, il Ragno Tessitore guarderà con ben altra consapevolezza.
Se vedremo compiersi, come io credo, il tanto telefonato tradimento ai danni d Dany, che anche io reputo possibile in quanto vedrà in Jon un sovrano più illuminato, credo che Davos avrà il compito di frapporsi tra lui (e le sue mire) e Jon.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
___
"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
___
"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
___
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Solo a scanso di malintesi: io avevo introdotto il confronto tra le tre figure (Davos, Varys e Baelish) proprio per sottolinare l'enorme abisso che separa Davos dagli altri due. Perchè, pur essendo tutti quanti arrivati, da una posizione di partenza relativamente bassa, ad affiancare un re, Davos è l'unico che lo ha fatto seguendo una via retta, limpida e pura. Il che, tra l'altro, apre un piccolo spiraglio di luce nel mondo livido e pessimistico di Asoiaf e Got: dicendoci che persino lì, qualche volta, si può arrivare in alto anche senza strumenti come l'inganno, l'intrigo, la crudeltà, l'ambizione spietata e la mancanza di morale. Davos penso sia, in questo, un caso più unico che raro . E deve moltissimo all'aver incontrato sulla sua strada un altro personaggio che della rettitudine spinta all'estremo ha fatto la propria bandiera, Stannis: perchè nessun altro sarebbe stato in grado di vedere separatamente, in Davos, il bene dal male, il bianco dal nero, se vogliamo tornare alla metafora dei colori, e compiere il gesto -la punizione ed il premio che non si elidono a vicenda ma vengono conferiti entrambi, indipendentemente- che permette loro di scindersi: chiunque altro, avrebbe visto soltanto un grigio più o meno chiaro.
Davos è un caso più unico che raro, nel cupissimo ed impazzito mondo di Asoiaf, dicevo, e deve moltissimo anche ad un incontro "fortunato" con quella che era, probabilmente, l'unica figura in grado di capirne la vera natura e valorizzarla. Ma intanto esiste: ed è già tantissimo.
24 minutes fa, Stella di Valyria dice:(deve moltissimo all'aver incontrato sulla sua strada un altro personaggio che della rettitudine spinta all'estremo ha fatto la propria bandiera, Stannis: perchè nessun altro sarebbe stato in grado di vedere separatamente, in Davos, il bene dal male, il bianco dal nero, se vogliamo tornare alla metafora dei colori, e compiere il gesto -la punizione ed il premio che non si elidono a vicenda ma vengono conferiti entrambi, indipendentemente- che permette loro di scindersi: chiunque altro, avrebbe visto soltanto un grigio più o meno chiaro) Ma intanto esiste: ed è già tantissimo.
Infatti proprio all'inizio se non sbaglio ho rimarcato questo concetto: Stannis e Davos hanno mutuato tantissimo l'uno dall'altro, così come in ogni rapporto interpersonale sano che si rispetti.
Per il resto, io amo molto questo personaggio in quanto lo vedo come uno di quelle figure silenziose che però fanno da legante tra i capisaldi rimasti in GoT. Per cui ogni analisi è pienamente condivisibile e rispettabile, questo in generale, e piacevole da leggere.
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La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Leggendo il tuo post sulla solitudine di Jon mi è venuta in mente la poesia di Quasimodo Ed è subito sera
Certamente Jon è solo e lo è a maggior ragione perché non ha avuto una madre e perché in molti lo disprezzavano e dileggiavano per il suo essere bastardo ( con l’aggravante che il padre non lo legittimasse ) ma lui riesce a superare i suoi problemi e ad andare sempre avanti nel modo più giusto per lui senza mai dimenticarsi dei più deboli e dei dimenticati
Anche il rifiuto delle avances di Melisandre perché vuole essere leale e fedele ad Ygritte ci fa capire lo spessore morale di Jon che è Jon anche perché ha accettato e superato la sua solitudine .
Ma ,a differenza di Ditocorto e Varys e probabilmente di Dany, Jon ha veri amici come Tormund e soprattutto Davos .
Può in particolare confidarsi con lui e avere consigli e solidarietà , con la certezza di non confrontarsi con un servo sciocco o con un Roose Bolton ,opportunista e traditore o con chi ne invidiava la posizione raggiunta .
E tra Davos e Jon c’è vera amicizia con Davos che sa essere fedele sempre ovunque e comunque e che sa spronarlo nel modo migliore .
Non credo che in GoT abbiamo altri esempi di tanta amichevole e convinta dedizione
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E a prescindere dal destino finale di Davos sappiamo che avrà un ruolo coagulante durante la guerra con Estranei e con Cersei .
Mi piacerebbe molto vederlo interagire con Jaime per vedere come lo inquadrerà da profondo ,empatico conoscitore dell’animo umano
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Magari.. non ci avevo ancora mai pensato ad una sua interazione con Jaime, cosa che ora mi appare ovvia, visto che presumibilmente lo stesso Jaime avrà un ruolo di rilevanza nel ricompattare le forze dei vivi che si frapporranno tra l'esercito del Re della Notte ed il destino di Westeros.
Sappiamo che si sono incrociati a Dragonpit, ma se non ricordo male nessuna interazione c'è stata fra loro in quella occasione.
Da grandissimo conoscitore di animo umano quale di certo è Davos, riconoscerà l'importanza umana e strategica di Jaime ed anche il significato profondissimo della sua scelta di onorare il giuramento di combattere per il Nord contraddicendo quanto impostogli da sua sorella nonché regina.
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