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GoT - Percorsi evolutivi e mete finali.
J di JonSnow;
creato il 16 febbraio 2018


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 28 marzo 2018 8:56

Uno scempio quasi su tutto non direi ,hanno puntato più sulla spettacolarizzazione che su una storia ben narrata ,anche per percorrere vie diverse da quelle che ,ipoteticamente,percorreranno i libri ,che però porteranno allo stesso finale.

Ma è una delle caratteristiche di GoT quella di lasciare molto all’intuizione e alle deduzioni  di chi guarda .

Non a caso GoT è la serie del momento,quella più seguita certamente se non erro, perché molto discussa sui social anche atttaverso l’interpretazione di fatti raccontati in modo non chiarissimo .

Nello specifico ,la scena in cui Sansa chiede consigli e chiarimenti a Bran starebbe anche a significare che magari lei non si fida delle deduzioni di Arya perché sente che è diventata una fredda ed impersonale assassina professionista e vuole un avallo freddo e non emotivo a quello che sta per fare.

Oltretutto la scena è stata tagliata e un motivo ci sarà stato.

 


Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Inviato il 28 marzo 2018 11:33

Passiamo oggi ad analizzare il percorso di Melisandre, la Sacerdotessa Rossa seguace del culto di R'hllor, proveniente dalle terre orientali, da Asshai delle Ombre.

 

Ella giunge a Roccia del drago su invito di Stannis Baratheon, del quale ne diventa in breve consigliera di riferimento, con grande disappunto di Davos Seaworth, uomo leale al Re ma di grande scetticismo riguardo incantesimi, arti magiche e magia nera.

Sappiamo di lei che è una donna di grande bellezza e fascino, ha un viso a forma di cuore, indossa sempre abiti rosso fuoco o cremisi, come ogni sacerdote del Dio Rosso, indossa un girocollo di oro rosso con la centro un rubino che si illumina  e pulsa quando compie un incantesimo. E' inoltre probabile che la sua magia sia cresciuta da quando sono nati i tre draghi di Daenerys, ed i suoi poteri aumentano ulteriormente alla Barriera.

Melisandre predica la necessità di abbracciare il Dio della Luce, in previsione della Lunga Notte ormai incombente, unico dio in grado di combattere e sconfiggere la sua antitesi, il Grande Estraneo. Donna di grande mistero, ella ha fiducia cieca nel suo dio e nelle visioni che attraverso di lui ha nelle fiamme, in nome delle quali non esita a compiere sacrifici umani che la pongono molto spesso in disaccordo con lo stesso Stannis, da lei inizialmente indicato come Azor Ahai rinato, il leggendario Guerriero della Luce, il quale però, pur tra mille dubbi, in particolare dopo essere giunto alla Barriera, decide comunque di assecondarla.

Dall'inizio della season6 tuttavia Melisandre ci appare diversa da come fino a quel momento l'avevamo vista, non più granitica nelle proprie convinzioni riguardo AA e la necessità di compiere sacrifici anche efferati in suo nome, in particolar modo la vediamo per la prima volta in preda a dubbi e timori riguardo le sue effettive capacità di interpretare correttamente i segni che R'hllor le invia tra le fiamme. Risente, naturalmente, del sacrificio della principessa Shereen Baratheon, sacrifico del quale si è resa responsabile che si è però rivelato del tutto inutile. Poiché non solo Stannis non ha trionfato contro l'esercito dei Bolton alle porte di Grande Inverno, ma vi è addirittura perito.

Ella riporta in vita Jon Snow dopo che questo è stato accoltellato a morte dai suoi stessi confratelli; dapprima dimessa e scettica nel dare inizio al rituale magico, alle invocazioni che ne dovrebbero riportare in vita il corpo pugnalato a morte, successivamente si ricrede quando Jon effettivamente si rianima. Gli chiede cosa egli ha visto dopo essere stato ucciso, rimanendo interdetta quando lui dice di non aver visto nulla, solo buio e tenebre.

Vediamo per la prima volta la donna rossa togliere, insieme ai vestiti, il ciondolo che porta al collo, rivelando al di sotto il corpo di una donna estremamente anziana, decadente, con pelle flaccida e quasi senza più capelli, al posto del corpo tonico e giovane che ella mostra solitamente.

Un indizio, questo, che ci fa presumere per lo meno due cose: che sia una donna di età imprecisata ma innaturalmente vecchia per un comune essere umano, e che il potere che la pervade in realtà risieda nel rubino che porta al centro del girocollo che indossa, il quale una volta dismesso cessa di esercitare il proprio incantesimo e la rivela per quella che realmente è.

Tuttavia, questo ultimo punto è un mistero, in quanto in precedenza l'abbiamo vista non indossare il girocollo pur mantenendo intatte bellezza e giovinezza. Potrebbe quindi essere soltanto un errore degli sceneggiatori, come potrebbe essere un dissuasivo volto a farci intendere che il potere di M. risieda in quello quando non è così.

Di certo, però, il fattore età non è un dettaglio ininfluente ai fini della sua trama.

La vediamo quindi abbracciare definitivamente la causa di Jon Snow dopo averlo visto ritornare in vita, convincendosi di essere infine in presenza dell'autentico Azor Ahai o Principe che fu Promesso, il prescelto per affrontare e sconfiggere il nemico Estraneo.

In seguito alla battaglia dei Bastardi, in cui Jon riporta la vittoria contro Bolton, resasi quindi conto dell'errore commesso con Stannis, la vediamo però ancora provata, in particolare la vediamo pervasa dai dubbi quando Davos la esorta a confessare a Jon quale fine abbia fatto fare alla piccola Shereen Baratheon e per quale motivo; ella viene quindi bandita dal Nord.

La ritroviamo, infine, a Roccia del Drago, alla presenza di Daenerys Targaryen giunta sul continente occidentale coi suoi draghi ed i suoi eserciti, esortandola a convocare Jon in quanto Re del Nord, facendo leva sull'auspicio di poter trovare in lui un potente ed affidabile alleato per la sua causa (dopo rivela di avere, invece, assolto al suo compito, quello di far incontrare il ghiaccio ed il fuoco).

Profetiche appaiono le parole che rivolge quindi a Varys prima di lasciare il continente occidentale per dirigersi presumibilmente ad Essos, sua terra natìa: "E' scritto che io muoia in questa terra straniera, così come anche tu, mio caro Ragno".

 

Premettendo che il finale della Sacerdotessa Rossa ci viene ampiamente spoilerato in questa scena, quindi la sua morte, io tendo ad ipotizzare che questa non potrà avvenire che attraverso un sacrificio, continuando sulla scia della morte per contrappasso che abbiamo imparato a conoscere nelle Cronache.

Ella infatti si rende quanto meno responsabile di morti eccellenti quali quella di Renly Baratheon e della principessa Shereen, nonché di quella (ma solo nei libri) di Penrose a Capo Tempesta.

Al tempo della guerra dei cinque re ha inoltre profetizzato le tre morti di Balon Greyjoy, di Robb Stark e di Joffrey Baratheon, invocandole  per mezzo del sacrificio di sangue di re, attraverso sanguisughe contenenti il sangue di Gendry, poi gettate tra le fiamme.

Tutto mi porta dunque a pensare che sarà infine ella stessa a doversi sacrificare per il bene superiore, la lotta della vita contro la morte, la lotta del Dio della Luce contro il Grande Estraneo. Non escludo, a questo proposito, che ella possa assurgere al ruolo di Nissa Nissa, proprio lei, baciata dal fuoco del suo Dio, con i lunghi capelli rossi ed il viso a forma di cuore, dettaglio che nei libri viene più volte evidenziato, cosa che mi porta ad immaginare che non sia meramente descrittivo della sua fisicità, come anche i lungi capelli rossi, ma che potrebbe rivelarsi invece indicativo per un fine specifico, così come gli occhi che Arya dovrà chiudere non siano soltanto occhi di colori diversi ma sicuramente un indizio profetico.

Sappiamo infatti che è nell'ultima tempra, quella nel cuore dell'amata Nissa Nissa, che il leggendario AA forgiò la spada degli Eroi che gli permise di sconfiggere le tenebre e l'oscurità, sorprendentemente quindi proprio lei potrebbe rivelarsi il cuore da trafiggere.

Un po' tirata, lo so, ma le descrizioni minuziose mi fanno sempre riflettere sul perché Martin ci si soffermi tanto.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."

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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.

La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

 

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia

perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.

 

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Stella di Valyria
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Inviato il 28 marzo 2018 13:22

(premessina che non interesserà quasi nessuno, ma la scrivo per coerenza: ieri ho annunciato il mio ritirro dal forum, per un po'. Ma oggi ho ancora da scrivere alcuni pm di congedo personali, quindi faccio ancora qualche puntatina sporadica qui. Anche per rendere il taglio meno netto, se no... mi sono accorta ieri sera che ci stavo troppo male).
 

6 hours fa, porcelain.ivory.steel dice:

dapprima dimessa e scettica nel dare inizio al rituale magico, alle invocazioni che ne dovrebbero riportare in vita il corpo pugnalato a morte, successivamente si ricrede quando Jon effettivamente si rianima. Gli chiede cosa egli ha visto dopo essere stato ucciso, rimanendo interdetta quando lui dice di non aver visto nulla, solo buio e tenebre.

Vediamo per la prima volta la donna rossa togliere, insieme ai vestiti, il ciondolo che porta al collo, rivelando al di sotto il corpo di una donna estremamente anziana, decadente, con pelle flaccida e quasi senza più capelli, al posto del corpo tonico e giovane che ella mostra solitamente.


Ecco: il persorso di Melisandre, in Got, mi appare come un progressivo sgretolarsi di certezze, che porbabilmente, considerata anche la sua "vera" età, l'avevano sostenuta e guidata per decenni, e scoperta del dubbio. Della propria fallibilità, dell'incertezza ed ambiguità e mistero in cui, inevitabilmente, il mondo è avvolto rispetto al "povero" e limitatissimo sguardo umano.

In Asoiaf, mi sembra, tra le due fasi del percorso (in parte sto solo facendo previsioni, perchè non lo abbiamo ancora visto tutto) lo "stacco" è molto meno netto: non solo M. è una fugura più spirituale, con un fisicità forte e di grande impatto, ma con un'ancor più marcata interiorità (per lei la religione è impegno, addestramento severo, sacrificio ed offerta di sè, come individuo, ad una Causa maggiore); ma la sua difficoltà e, a volte, senso di inadeguatezza nell'interpretare i messaggi di R'hllor, di cui è sin da subito ben consapevole, sono molto chiari e sottolineati.

In Got credo abbiano scelto da un lato di alleggerire un po' questo aspetto -anche se viene citato, mi pare, qualche volta; ma nello stesso tempo Mel in altri momenti appare sufficientemente sicura di sè e di possedere la Verità, con la maiuscola, al punto da procedere addirittura al'atroce sacrificio di Shereen. E hanno modificato ulteriormente il personaggio (snaturato, direi) scegliendo di proposito un'attrice con un fisico di bellezza strepitosa da mostrare, regolarmente, almeno una volta per stagione, per la gioia del pubblico HBO: elemento che ne confonde abbastanza la lettura, facendone una manipolatrice, tramite anche la propria attrattiva fisica, di uno Stannis che per certi versi sa mantenere le distanze, come scrive @porcelain.ivory.steel, da certe decisioni che gli appaiono troppo improntate ad un fanatismo religioso estremo, ma dall'altro diventa facilmente "riavvicinabile", da parte di Mel, puntando sulla sensualità, sul richiamo esercitato tramite un corpo di cui lui è totalmente schiavo (assurdo e quasi da provare rabbia, se pensiamo, invece, alla freddezza ed a-passionalità dello Stannis cartaceo) e su scene varie su tavoli o superfici qualsiasi, purchè orizzontali e su cui lei sia, in qualche modo, coricabile.

Comunque, il percorso dalla certezza al dubbio si percepisce in ogni caso; e (riprendo Porcelain) culmina nei giorni della morte e "ritorno" di Jon. Mel è turbata; lei per prima non crede al rituale che sta facendo. In una serie precedente mi pare avesse detto che altri avevano questo potere, ma lei non arrivava a tanto; ma non mi sembra si tratti solo di questo: a me sembra che, in quel momento, Melisandre sia una persona che dubita. Un essere umano che dubita. Non solo di dove possa arrivare il proprio potere; ma di qualcosa di più generale, potente e, per lei, spiazzante e destabilizzante.


Con il sacrificio di Shereen risultato inutile e la sconfitta di Stannis, Mel ha scoperto che può sbagliare, clamorosamente. Se poi ha pensato che il vero AA, su cui ha già sbagliato una volta, fosse Jon, adesso lo sta guardando seminudo steso su un tavolo, il corpo straziato di ferite, morto, finito. Non posso sapere se e quanto, in quei momenti, Mel arrivi ad essere sfiorata da qualche dubbio su R'hllor; ma dai dubbi su se stessa, ne è quasi schiacciata.

E non è un caso, penso, che D&D abbiano, con un'intuizione molto felice, scelto proprio quelle puntate, quella situazione, per farci vedere la vera Mel. Che non è solo una vecchia, viso e corpo devastati, straziati dagli anni: è un persona, un essere umano che, per la prima volta, si toglie la maschera. Una maschera che era bellezza ma trasmetteva anche un senso di potere, di sicurezza, di certezze. Mostrando per la prima volta ciò che è. La sua stanchezza, forse vecchia di decenni o secoli. La sua delusione e il suo dolore. E la sua immensa, umanissima fragilità.

Immagino che per molti spettatori televisivi quel momento sia stata solo la classica scena "Wow! Ma.... ma... allora Mel è una vecchia? Colpo di scena!". Ma io credo che significasse molto, molto di più.

 

 

Vorrei fermarmi qui, perchè questa è la parte che ho amato di più, del percorso di Mel in GOT, e che trovo più profonda. Mi è piaciuto molto di meno ritrovarla, di fronte a Danaerys, a riconoscere per l'ennesima volta AA, con tanto di arrampicatina sugli specchi grammaticale di Missandrei per permettere il giochino. Volgio dire, tra un po' me la immagino a fermare i passanti o suonare citofoni porta a porta, a dire a chiunque "Oh, ma lei... lei... ma lo sa che è uguale spiaccicato ad A.A.?"

Ok, sono sarcastica: ma volevo dire che, dopo aver sbagliato due volte (ma poi: perchè dovrebbe aver sbagliato, con Jon? Se è addirittura tornato in vita; se R'hllor stesso, nell'interpretazione di Mel, lo ha così fortemente voluto in vita, perchè deve pensare che AA sia un'altra persona? Non dovreebbe essere, semmai, l'esatto contrario? Solo perchè Jon l'ha scacciata? Non so: forse sono io che mi sono persa qualche passaggio, ma qualche passaggio grosso) Ma faccioamo finta di niente, siamo generosi e guardiamo il lato positivo: possiamo pensare che, dopo il ritorno in vita di Jon e superato il momento di crisi e stanchezza, ha deciso di tornare a lottare, pur se, penso, con qualche umanissimo dubbio in più e molte certezze in meno. Quasi una punta di umanità (la si intuisce inqualcosa, nel dialogo con Varys: che riconosco di ricordare poco o niente, ma so che mi aveva dato questa sensazione) che, prima di Jon, le mancava.

In quanto alla sua meta... non so: come ho già scritto per Arya, è una parte di discorso che mi mette sempre in difficoltà e su cui, quindi, non riesco a spingermi. Anche perchè qui, come sempre, si intrecciano due esigenze che potrebbero portare a mete diversissime: la coerenza con il personaggio e le scelte di spettacolarità (anche emozionale, non solo visiva) di una serie TV. Steremo a vedere quale scelta faranno... sperando tanto nella prima.

 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

                              

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Stella di Valyria
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Inviato il 28 marzo 2018 14:24

Riprendo ancora il discorso, dopo avver parlato del percorso di Melisandre, cercando comunque di pensare qualche ipotesi per la sua meta.

Intanto, Mel è legata al fuoco. Perchè lo venera, ma anche per i suoi stessi colori: caratteristica che, molto banalmente ed immediatamente, la pone come antagonista dei WW, associati al ghiaccio. Ma non so dire se questo sarà solo un "segno di riconoscimento" o avrà un'appicazione concreta, come lei che scatena un incendio, o muore tra le fiamme. Quello che è certo, e abbastanza suggestivo, è che ora si è avvicinata a Danaerys: una venera il fuoco, e fa accendere pire e roghi (e non dimentichiamo la scena alla Barriera, in cui svela di essere immune dal freddo, perchè scaldata, dentro, dal fuoco di R'hllor: forse un tocco di colore per arricchire il personaggio, o forse un indizio sottile ma fortissimo, uno di quei semi tanto cari a Martin, che sul momento sembrano nulla ma poi, al momento giusto, crescono e generano sviluppi enormi); l'altra, quel fuoco, lo sa attraversare restandone immune.
Pensando a questa affinità / complementarità, mi aspetterei quasi una scena, finale o quasi (almeno, finale per Mel), in cui interagiscano completandosi l'un l'altra in qualcosa di grande, epico, clamoroso.

 


Altra cosa: essendo a corto di idee, dato che tempo fa era stato notata qualche affinità tra Culto del Dio Rosso e Zoroastrismo, ho cercato su Wikipedia qualcosa su questo, casomai ci avessi trovato un indizio.
Be': poco o nulla. Tranne, forse, due frasi (copincollo):

 

Quando, alla fine dei giorni, il male sarà definitivamente sconfitto, il cosmo verrà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno riscattate dall'inferno,

 

Durante i festeggiamenti si salta sopra il fuoco che simboleggia la liberazione dai peccati, dal male, dalle malattie che vengono lasciate bruciare nel fuoco sacro. Questo rito prende origine dal credo zoroastriano circa il ponte per paradiso: dopo la morte l'anima passa sopra quel ponte sottile quanto un capello, se l'anima è innocente, passa senza problemi ed entra nel paradiso, altrimenti l'anima è appesantita dai peccati cade nel fuoco purgatorio dell'inferno che si trova sotto il ponte.

 

Prese così, isolate dal contesto, mi sembrano persino contraddittorie: in una il fuoco purifica, nell'altro è l'inferno (ma ha, contemporaneamente, per altri, un ruolo purificatore). Ma forse anche il fuoco di Mel è così, tant'è che lo venera ma lo usa anche in modo distruttivo (i roghi umani e Shereen). Comunque, per tornare al punto: se l'affinità con lo zoroastrismo è una pista sensata (e non è per niente detto, anzi, è un pura ipotesi, anche se suggestiva), tutto questo mi farebbe pensare, ancora una volta, a una morte tra le fiamme. Tra le fiamme del suo dio, offrendosi ed immolandosi a lui, in una sorta di ricongiungimento finale... o (soluzione che io preferirei, ma che sono quasi sicura D&D non sceglieranno, perchè troppo... "troppo" e basta; mentre nel mondo pessimistico e senza dei di Martin ci starebbe benissimo) tra le fiamme da cui si aspetta che il suo dio la salvi, e invece brucia miseramente. Scoprendo di aver dedicato tutta l'esistenza ad un'illusione ed una chimera.


Ancora un inciso, e scusate se sarà strano. Mi pare quasi inadeguato parlarne in un forum, ma va be', io sono una persona strana e lo faccio lo stesso.
Qualche giorno fa, sono entrata in una chiesa. Non lo facevo da tempo, ma in un periodo per me non facile ho sentito il desiderio di farlo (per inciso, non sono credente ma "sperante", così mi definisco; e anche se non sono classificabile con nessuna etichetta, sono da sempre alla ricerca di un elemento spirituale: razionalmente non ci credo, ma con il cuore so che, senza questo, la vita e, spesso, la sua miseria, semplicemente non hanno senso. Per certi versi, neanche mi interessano. E quindi, cerco, cerco, cerco.). Era durante la messa, c'era una lettura dell'Antico Testamento. Per me duro, lontano; potrei fare un lunghissimo discorso a proposito, ma non è certo il luogo. Mai sentita prima: parlava di alcuni cristiani, perseguitati e torturati, che stavano per essere gettati nel fuoco da qualcuno (un re?). Ed uno di loro gli diceva: "il nostro Dio è in grado di farci passare indenni nelle fiamme, se vorrà. E anche se non vorrà, bruceremo, ma credendo comunque in Lui".
Io l'ho trovata una frase... fortissima. Lo so, si può chiamare fede estrema, altissima, sublime; oppure, se siete atei, estrema ostinazione a non vedere neanche davanti all'evidenza. Ma questo è un altro discorso; e non sto a dirvi quale delle due interpretazioni è più vicina alla mia.
Quello che volevo dire -anche se mi sembra qusi blasfemo accostare Asoiaf alla Bibbia; però spesso lo abbiamo fatto, parlando della natura Cristologica di Jon- è che... questo, che oltre tutto, per caso, comprende proprio il fuoco, è l'atteggiamento, il finale che vedrei più bello e più alto per Melisandre. Un donarsi ciecamente a qualcosa in cui crede, affidandosi totalmente a lui e senza chiedergli nulla in cambio. Come una fusione finale.
E, dato che R'hllor, come tutti gli dei di Martin, penso proprio non esista, mi aspetterei che, a questo punto, in quelle fiamme trovasse la morte.
Una povera folle, dite? Forse sì.
Ma una folle coerente fino all'ultimo, che crede davvero in qualcosa. Dimostrando che, quando le circostanze lo richiedono, è pronta a calarsi fino in fondo in ciò in cui ha fede, non solo farlo, crudelmente, sulla pelle degli altri. Che, dopo aver immolato una bambina, ha la coerenza e l'onestà di immolare anche se stessa.

 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

                              


Iceandfire
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Inviato il 28 marzo 2018 15:09

Sul percorso di Melisandre c’e’ da dire tantissimo anche perché esso si intreccia appunto come ben dice @Stella di Valyria con le credenze religiose che certamente Martin (ateo convinto ....per ora almeno ) non può non considerare superstizioni estremamente importanti per manipolare la gente comune da esse plagiata.

Anche il percorso di Melisandre è un percorso di crescita ,di evoluzione se guardiamo alla Melisandre sicura di se stessa e della sua missione degli inizi della serie e la paragoniamo a quella umana di sesta e settima stagione ,dato che si nutre di dubbi e non più di certezze , ma che sa anche di aver quasi portato a termine la missione assegnatale dal Dio rosso .

Essa passa da una fase iniziale di fanatiche certezze in cui passa sui cadaveri di persone non utili al conseguimento del suo scopo primario,ad una fase al momento finale della settima stagione in cui è depressa e conscia delle atrocità commesse in nome del suo Dio,ma in cui è tristemente appagata per aver  portato a termine o quasi la sua missione ,è una figura diciamo con una sorta di paradosso ,tristemente realizzata e non più allo sbando per il timore di aver fatto solo errori pesantemente tragici 

La Melisandre della sesta e settima stagione non è più la figura arrembante ,noncurante della vita di coloro che sono comparse nella storia ,colei che infonde sicurezza e forza a Stannis e che non esita ad usare la magia di sangue per raggiungere lo scopo primario, ma è cambiata ,sente il peso della stanchezza e degli orrori che ha ispirato ,insieme con quella degli anni: quanti?100?400? E chi lo sa ...è certamente cambiata ed il punto del suo non ritorno è aver riportato in vita Jon Snow ,una vita che lei sa dovrà essere ancora piena di dolore,di rinunce , di sconfitte senza che per tutto questo ci sia una reale motivazione ...lei sa che Jon sarà l’agnello sacrificale sia che viva sia che muoia ...

Quando Jon la notte prima della battaglia dei bastardi va da lei e la prega di non riportarlo in vita ,lei gli risponde che non potrà promettergli nulla perché conta la volontà del Dio rosso e alle rimostranze di Jon che di fatto le fa capire quanto crudele sia questo Dio, lei gli risponde : è quello che abbiamo 

Ecco in questo dialogo c’è tutta la metamorfosi di Melisandre non più settaria come i religiosi talebani ,certa di aiutare a costruire un mondo migliore ma versando fiumi di sangue innocente ,ma una donna fredda e razionale che prepara la strada alla battaglia dell’Alba aiutando l’eroe ( o gli eroi ) principale ad essere al momento giusto e con le giuste forze e motivazioni sulla scacchiera dello scontro finale .

Non credo sarà Nisa Nissa perché non è donna amata da Jon anche se in un certo senso è la sua seconda madre ,sia pure esiliata per i suoi crimini ,andrà a Volantis a cercare altre milizie per Jon ,incontrerà Arya e Gendry ma non per un redde rationem finale e infine morirà a Westeros come da lei predetto ,tra le fiamme ,avvolta dal rosso della vampa che stride (cit il Trovatore di Verdi )

 lei la donna rossa per eccellenza .

Il perché o il percome però ancora non lo sappiamo e magari lo possiamo ipotizzare 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 28 marzo 2018 15:46

Davvero importanti ed interessanti le vostre interpretazioni del percorso di Melisandre, non avevo pensato a lei in quanto a seconda madre di Jon, e simbolico fino all'estremo il dualismo tra lei, fuoco che arde sempre, e la madre naturale di Jon, Lyanna Stark, puro ghiaccio.

Martin non smette mai di deliziarci con queste infinite sovrapposizioni.

Credo anche io che la vera Nissa Nissa dovrà essere qualcuno che stia molto più a cuore a Jon, se sacrificio per lui dev'essere, dovrà esserlo fino in fondo, attraverso qualcuno la cui morte lo strazi, infatti ho premesso che davvero mi sono lanciata in previsioni al limite dell'assurdo.

Allo stesso modo concordo con voi, e con quanto detto da @Stella di Valyria, sul fatto che lo spogliarsi fisicamente ed il mostrare la sua vera età (indeterminata per ora, ma presumibilmente una longevità innaturale ed esagerata) sia un'allegoria del suo percorso interiore, quando passa dall'essere piena di devozione e cieca fede in un Dio purificatore e potente al punto di sacrificare esseri innocenti al suo volere, al divenire una donna infine dimessa, dubbiosa, finalmente incerta, finalmente, oso dire... umana.

Il discorso nella tenda tra lei e Jon è emblematico, della serie "non sono stata io a rivolerti in vita, non sarò io a decretare se c'è ancora bisogno ti te per uno scopo". Abbraccia la sua fede e si lascia consumare da essa.


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La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

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Iceandfire
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Inviato il 28 marzo 2018 21:16

Ancora 

Ho trovato molto interessante le sue interazioni con un uomo buono ,davvero buono,come Davos.

All'inizio il cavalier cipolla la teme e la considera molto negativamente perché ,lui ,uomo pragmatico e affatto religioso anche se  un poco superstizioso come tutti gli uomini che solcano i mari con navi non proprio inaffondabili, non accetta che ella plagi il suo re giusto e onesto quanti altri mai,che a causa sua si sta snaturando e imbarbarendo avendo accettato il dio di Melisandre pur di conquistare quello che riteneva suo di diritto e cioè il trono di spade .E Davos sfida pure la collera di Melisandre ma soprattutto del suo re quando decide di liberare Gendry ,il cui sangue reale doveva servire per compiere un'altra diavoleria profondamente ingiusta e sbagliata eticamente .

E' almeno paradossale allora che ad un certo punto,nel momento in cui  e' convinta del suo completo fallimento, si ritrovi davanti proprio Ser Davos, l’uomo che l’aveva odiata per anni, a ricordarle che non può semplicemente arrendersi, che il mondo ha ancora bisogno di lei. Non sarà la fede in un dio a tirarla su da quelle sedia e a spingerla a tentare una impresa inconcepibile ( sia pure per una strega di valore come lei ) , ma l’amore verso gli uomini, ed in particolare la fiducia che quell’uomo sta riponendo in lei. Mai l’abbiamo vista tanto insicura e titubante come quando si apprestava a resuscitare Jon Snow: la sua fede vacillava pericolosamente e la speranza era quasi del tutto esaurita, ma almeno per questa volta l’abbiamo vista sotto il volto, non più della sacerdotessa, ma della donna.Ed e' inutile negarlo ,questo lato di Melisandre ci ha colpito ,come ci ha colpito la Melisandre che da allora siede vicino al fuoco perché la fiamma della sua fede non la sorregge piu'.

Ancora non e' di certo la Melisandre delle prime stagioni quella che si difende davanti a Jon dalle pesantissime accuse di un Davos  fuori di se per la rabbia ,ma e' una donna che conosce i suoi errori , conosce il fatto di essere imperdonabile.

Piccola nota a margine : Mel  era una schiava  e la sua fede nel dio rosso l'aveva portata ad emanciparsi e ad avanzare nel suo status sociale per cui ella aveva una fede totale e granitica nel suo dio senza forse capire che probabilmente la superstizione l'aveva portata a progredire e a riscattarsi ma che ella probabilmente era stata fabbro della sua fortuna dato che certamente e' donna fuori dall ' ordinario e molto carismatica .

 

 

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« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Stella di Valyria
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Inviato il 28 marzo 2018 21:28
5 hours fa, Iceandfire dice:

è certamente cambiata ed il punto del suo non ritorno è aver riportato in vita Jon Snow ,una vita che lei sa dovrà essere ancora piena di dolore,di rinunce , di sconfitte senza che per tutto questo ci sia una reale motivazione ...lei sa che Jon sarà l’agnello sacrificale sia che viva sia che muoia ...

Quando Jon la notte prima della battaglia dei bastardi va da lei e la prega di non riportarlo in vita ,lei gli risponde che non potrà promettergli nulla perché conta la volontà del Dio rosso e alle rimostranze di Jon che di fatto le fa capire quanto crudele sia questo Dio, lei gli risponde : è quello che abbiamo 

Ecco in questo dialogo c’è tutta la metamorfosi di Melisandre


Bellissima osservazione, davvero. La seconda parte segna davvero un cambiamento ed un passaggio: dal credere nel suo dio con fiducia cieca e, in un certo senso, entusiasmo, al credergli con rassegnazione, più per senso di dovere e di servizio che per vera fiducia.
E la prima... solo per giocare a fare un'ipotesi (a cui, in realtà, non credo neanch'io): sarebbe stato bello ed ancora più di spessore se l'esitazione di lei, la ritrosia quando i compagni di Jon le chiedono di provare a riportarlo in vita fossero dovuti non a un senso di impotenza, ma, almeno in parte, anche alla consapevolezza che questo significa riconsegnarlo ad un destino doloroso, ad un meccanismo sovrumano o disumano in cui l'essere umano è solo un ingranaggio, una pedina insignificante e sacrificabile, e, forse, al compimento di tutto, ad un'altra morte prematura.
E' solo un'ipotesi di fantasia, ripeto, una specie di trama alternativa: perchè non c'è assolutamente nulla, nella scena, che faccia pensare a questo. Anzi, quando Mel è costretta a riconoscere l'inutilità dei propri sforzi -bellissima, quella scena, tra lìaltro- è evidente tutto il suo dolore e la sua tristezza.

 

Ma questa ipotesi diventa molto meno di fantasia nella seconda scena che hai citato, quando risponde a Jon. Lì, sembra davvero aver capito, o sentire, qualcosa di ciò che attende Jon. Ed è curioso, anche, come sia cambiata, cresciuta, evoluta la sua idea di AA: all'inizio, quando credeva di riconoscerlo in Stannis, ne vedeva solo un aspetto, quello più esteriore e "scintillante": il trionfatore; colui che combatte e vince. Adesso, dopo aver toccato con mano i propri errori, dopo averne, forse, anche sofferto, ne coglie qualcosa di molto più profondo: il peso che dovrà portare, la sofferenza ed il dolore che costelleranno il suo cammino, la croce che gli verrà posta sulle spalle.


Melisandre, dopo la clamorosa esperienza della propria umanissima fallibilità con il disastro di Stannis (e chissà se non si sarà pentita, allora, del rogo di Sheeren); dopo il ritorno in vita di Jon Snow che è, rispetto a quella del Cristo, una "resurrezione" anomala, senza gioia nè giubilo, solo la sensazione di riprendere a portare un carico non voluto, con in più il peso di un'amarezza nuova, quella della delusione e del tradimento; dopo, come ha colto @porcelain.ivory.steel, quella frase che per lei dev'essere stata un colpo molto duro, "cosa hai visto di là?" "Nulla", ha scoperto non solo il dubbio, come avevo scritto nel mio post, ma anche (lo sto capendo dai vostri) qualcosa che, nei suoi decenni -o secoli- di vita evidentemente non aveva mai colto, non le era mai passato così vicino:  la comprensione della sofferenza.


Ripeto (e mi spiace scriverlo, perchè cozza con tutta questa analisi, con tutto quello che ci sembra essere il percorso di Melisandre), continuo a non capire perchè, poi, passi a credere che AA sia Danaerys. Che si avvicini a lei, ci sta (le due figure di fuoco si uniscono), ma il discorso su AA? Evidentemente ho perso o dimenticato qualcosa (prima lo avevo scritto con sarcasmo, ma ora no, comincio a pensare sia così). Jon la caccia: può essere questo? Ma perchè, il vero AA avrebbe dovuto tenerla con se'? Oppure sta solo giocando di astuzia con Danaerys, magari anche in buona fede, per convincerla a tenerla con se' e poter, quindi, continuare ad essere vicina al centro decisionale degli eventi che stanno per travolgere il mondo degli uomini?
Questa parte non riesco a capirla.


                              

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Inviato il 28 marzo 2018 23:26

Melisandre non è affatto convinta che Daenerys  sia la reincarnazione di AA, ma gioca d'astuzia utilizzando questo espediente, questo trucco, fare leva sull’ego di Dany e sulla sua granitica convinzione di dover essere il Principe o meglio la Principessa che fu pormessa unicamente per far sì che ella si convinca a convocare Jon, inizialmente in veste di alleato, certo, ma con altri propositi. 

Della serie.. tu intanto avvicinalo a te, conoscilo, poi si vedrà. 

Lo dice chiaramente a Varys, il suo intento non è altri che quello di unire ghiaccio e fuoco. 

E non mi pare che nel dialogo nella sala di Roccia del Drago Mel si lasci mai sfuggire dichiarazioni sul fatto che per lei AA sia Dany, tutt’altro.. quando Dany chiede "sono quindi io il principe della profezia?" Lei risponde, ermeticamente ma non troppo, che  le profezie sono sempre pericolose perché soggette ad interpretazione. O qualcosa di simile. 

Il dialgoo è molto ben scritto in questo senso. 

Melisandre non conferma e non smentisce, lei sa che Azor Ahai non è Dany ma Jon, così come pure sa che Daenerys ha bisogno in quel preciso momento di credere di esserlo, per far sì che incontri Jon ed arrivi a fidarsi di lui. 

Magari, ipotizzo, ha anche visto qualcosa nelle fiamme in tal senso, magari i draghi.

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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.

La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

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Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia

perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.

 


JonSnow1992
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Inviato il 29 marzo 2018 0:42

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Iceandfire
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Inviato il 29 marzo 2018 9:38

@porcelain.ivory.steel

Concordo

Melisandre conosce l'ego ipertrofico della madre dei draghi,nata dalla tempesta,la non bruciata etc etc ,sa che lei si ritiene la legittima erede al trono di spade e sa che non avrebbe accettato che uno scalcagnato re del Nord,bastardo per giunta e senza nessuna legittima aspirazione potesse essere AA, l'eroe leggendario che avrebbe salvato il mondo come da profezia.

Inoltre sa che Jon ha bisogno assoluto dei draghi per provare a combattere i non morti che solo il fuoco poteva distruggere del tutto , quindi ha un bisogno assoluto di chi questi draghi possiede insieme con uomini addestrati a combattere come gli Immacolati e i Dothraki.

E' cambiata  dopo certi eventi traumatici, non è più arrogante ed incurante dei pensieri delle persone necessarie perchè la profezia si compi, è diplomatica e sa che Dany ,in quel momento preciso,mai avrebbe accettato di essere in secondo piano rispetto ad un piccolo re del nord forte solo dell'appoggio della sua gente,scalcagnato,ripeto, e pure non un grande affabulatore, diciamolo ( questo per chi ha disprezzato il Jon dell'incontro fatale a Dragonstone in cui si scontrano due modi di intendere l'esercizio del potere) ma realistico  , discreto e non acquiscente come dovrebbe essere uno che le chiede aiuto, anche se non per se stesso.

E' molto abile Mel a dire e non dire  pur di favorire l'incontro ipotetico di ghiaccio e fuoco, non sapendo che Jon peraltro è già lui da solo ghiaccio e fuoco ed in questo  Missandei anche la segue , sia pure senza volerlo, quando spiega che il termine principe che era stato promesso si poteva riferire tanto ad un uomo che ad una donna.

In ogni caso si nota la stanchezza di Mel, la sua soddisfazione compiaciuta ma non gridata ai 4 venti( come per Stannis) di essere un mezzo attraverso il quale la profezia si sta avverando

Si capisce che è alla fine del suo percorso e che ottenuti gli scopi del dio rosso, potrà finalmente riposare anche nel nulla che la potrebbe aspettare.

Ma non ha finito ancora , probabilmente deve andare a Volantis per recuperare la Fiery Hand (http://awoiaf.westeros.org/index.php/Fiery_Hand), una truppa di soldati composta da 1000 membri, incaricati di sorvegliare il Tempio Rosso di Volantis. Sappiamo che Melisandre si fida incondizionatamente di Jon Snow, che reputa “Il principe che fu promesso”, e quindi è altamente probabile stia continuando a seguire il suo  un percorso per salvarlo dagli Estranei e dalla guerra contro Cersei.Una volta concluso lei potrà morire e riposare finalmente

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Inviato il 29 marzo 2018 10:31

Ma Melisandre ha mai detto di essere convinta che il soggetto della profezia sia Jon? Me lo sono perso?

Modificato il 05 July 2024 17:07


the neck
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Inviato il 29 marzo 2018 10:37

praticamente è la prima cosa che gli dice appena lui torna in vita, la frase era qualcosa tipo "sei stato riportato indietro per una ragione, era un altro, non stannis, il vero principe"....


" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "

 

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Iceandfire
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Inviato il 29 marzo 2018 10:42
10 minutes fa, Gedeont dice:

Ma Melisandre ha mai detto di essere convinta che il soggetto della profezia sia Jon? Me lo sono perso?

No riportavo che Missandei ha spiegato che principe promesso si riferiva a maschio o femmina indifferentemente,ricordi?


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Inviato il 29 marzo 2018 11:16

Lo lascia intendere quando Jon torna in vita, ma a Roccia del Drago si guarda bene dal dirlo a chiare lettere a Daenerys. 

Come ben detto da @Iceandfire Melisandre Probabilmente sa dei draghi (supposizione) e sa che senza quelli Jon non ha possibilità contro gli Estranei, ma essendo Dany un soggetto con un’elevatissima opininone di se’ in quel momento non avrebbe mai accettato che un perfetto sconosciuto del Nord, ai suoi occhi senza titoli nobiliari, le potesse soffiar via quel ruolo. E non si può permettere più di rischiare di mandare tutto in fumo urtando la sua sensibilità. 

Anche a me il dialogo della 7x03 a Roccia del Drago ha soddisfatto in pieno, vediamo il miglior Jon e la peggiore Dany; la contrapposizione tra chi si è guadagnato tutto e chi invece pensa che le sia tutto dovuto per diritto di nascita.   

Modificato il 05 July 2024 17:07

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