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GoT - Percorsi evolutivi e mete finali.
J di JonSnow;
creato il 16 febbraio 2018

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Inviato il 22 marzo 2018 14:00

Andando avanti con le nostre analisi, posto oggi a nome di @JonSnow; (pezzo scritto da lui).

 

E' il turno di Arya Stark. Il tomboy per eccellenza, l'assassina, la lupa ritrovata.
Si può intendere sia un moto di ribellione personale, un capriccio verso la vita, al fine di compiere le proprie scelte in piena autonomia. E il percorso è quello di una perdita e di un ritrovamento, come anche di altri, ma soprattutto è legato ai concetti di ''identità'' e ''verità'', verso il raggiungimento di una giustizia sommaria e del tutto personale, in cui lei è l'unico giudice suprema. Anche gli ''occhi'' hanno una componente chiave, difatti ella più di tutte dovrà osservare. E quella vista finirà per perderla.


Concetti non labili, ma presenti sin dalla prima stagione e avviatisi verso una totale esplicazione attraverso un percorso tortuoso fatto di sofferenza e mentori passeggeri, i quali lasceranno a loro modo una parte di sé in Arya, sospingendo quest'ultima verso la natura semi-completa con cui si ritroverà a fare i conti in seguito.

 

Syrio Forel le insegna il valore della verità, ma con una derivazione molto più affine alla filosofia greca, dove verità non è solo un dato oggettivo, ma il discernimento verso la menzogna. La verità non è quindi solo una cosa a sé stante, ma l'esposizione di una realtà fallace, dubbia, priva di concretezza. Egli le insegna il valore di riconoscere ciò, di distinguere luci ed ombre con il solo ausilio dei suoi occhi e della propria coscienza. Nei conti è questo il vero equilibrio, il senso della danza sull'acqua. Non stare all'in piedi per ore sui gradini, restando in equilibrio. No, è bilanciarsi nella vita, oltrepassare la menzogna e sedare i propri comportamenti in virtù di essa. 

 

Ed è con Tywin Lannister che riceve un altra lezione di realtà, nel concetto più atroce: il sacrificio, sentito o meno, di vite umane ed eventi per raggiungere una posizione stabile. L'impossibilità di covare ogni idealismo, ma anzi, di indurire il cuore affinché l'obiettivo possa essere raggiunto. L'importanza dell'opportunità, del fatalismo, della prosecuzione. Un qualcosa che ella assorbe e che Tywin finisce con l'intravedere in lei, scegliendo di interessarsi alla sua esistenza e dedicarle le sue massime, implicite o esplicite. 

 

Anche con Sandor Clegane si ritorna al punto di partenza. Non tutto è ciò che appare. Non tutto è giudicabile sin dall'inizio. Dietro ogni carcassa di uomo vi è un dolore ed una storia. Il pragmatismo di Clegane, la sua disillusione, si scontra con Arya per la brutalità in cui esso è ostentato. Eppure l'insegnamento di Syrio vale ancora. Dietro un volto divorato dal fuoco vi è un umano tormentato. Un umano che Arya percepisce solo in lontananza, oltre la bestia, oltre il cane. Un cane che le dimostrerà il peggio che la società possa offrire e le proporrà un nuovo metodo di replica verso quella determinata società. 

 

Infine Jaqen. L'importanza della personalità, dell'assenza di individualità, i limiti che le emozioni e i sentimenti più profondi possano comportare. La castrazione da un esempio più grande di libertà generica. La totale debolezza ad una visione puramente personale, la necessità, quindi, di rinunciare a sé stessi per una comprensione latente e più veritiera. La sensazione radicata che sì, nulla è talvolta come appare, ancora, ma soprattutto la conoscenza dell'uomo e dei suoi atti come creatura di vita, slegata da convinzioni e ossessioni. 

 

Arya perde tutto. Perde la Stark che è stata. Perde la vista con la quale ha potuto osservare e assistere a tutte queste lezioni. Perde la propria identità. Ma poi si ritrova e ciò che ne viene fuori è un costrutto, un corollario di esperienze multiple unitesi sotto un unico stendardo; il suo vero Io. Un qualcuno che è consapevole di sé stesso, come anche di non appartenere a niente e nessuno, se non ad un concetto di libertà assoluta e indomabilità.

Ne consegue che le possibili mete sono;

 

A) L'assassinio di Cersei. Lei, più di tutte, è la principale protagonista di quella lista dell'odio, con conseguente sopravvivenza. 
B) La morte, con i suoi occhi destinati a chiudersi per sempre. Lady morì al posto di Nymeria. Ad oggi potrebbe morire Arya al posto di Sansa, come si dice da molto tempo, salvando la vita della sorella. 
C) L'esilio per scelta. Come si è visto una volta ritornata a Westeros, ella veste i panni di un errante. Gli erranti fanno ciò che più li aggrada e non appartengono a nessuno. Ella potrebbe sopravvivere alla Grande Guerra e, sentendosi castrata a Grande Inverno, ripartire, seguendo il mondo e la libertà offerta da esso. Ovviamente restando sempre un lupo che prima o poi ritornerà a casa. 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”

___

"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."

___

"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.

La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

___

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

 

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia

perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.

 

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Inviato il 22 marzo 2018 14:30

Il personaggio di Arya ha avuto un'evoluzione molto lineare, che prosegue e irrigidisce le caratteristiche di partenza: il suo essere maschiaccio, battagliera e ribelle. Anche il suo obiettivo non cambia mai: la vendetta.

Non c'è un cambiamento, uno scossone su questa linea. Ottenuta la sua vendetta, non c'è altro per lei che sia stato prefigurato.

Anche se per molti è un'eroina, da un altro punto di vista non può essere considerato un personaggio pienamente positivo, a meno di vedere nella cieca, truce vendetta un valore. Nella serie tv, hanno esacerbato questo tratto, con omicidi compiuti in modo violento (occhi cavati, corpi cucinati, ecc.) e sorrisini di soddisfazione.

 

E' l'unico personaggio per cui non riesco a vedere un destino "normale", proprio perchè non hanno inserito i presupposti per qualcosa che vada oltre la vendetta, e perchè è difficile "stabilizzare" un'assassina coi superpoteri e una personalità che, al punto in cui sono arrivati nella serie, si può definire borderline.

 

Per questo io, letterariamente parlando, più che per qualsiasi altro personaggio, penso alla morte o simili (mi piace molto la teoria secondo cui l'anima di Arya finirà in Nymeria, ma nella serie tv non sembra possibile, visto che non hanno inserito il metamorfismo della ragazzina), oppure un finale aperto con allontanamento da Westeros.


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Inviato il 22 marzo 2018 14:38

Io penso che questa lettura di Arya sia bellissima e completa, poiché abbraccia tutte le fasi evolutive della giovane ragazza lupo mettendo in evidenza tutti i punti chiave della sua evoluzione. Ammetto che Arya è uno dei personaggi a cui meno mi sento vicina, del "branco" Stark, forse perché le sue continue peripezie, il suo vagare ora in balìa di predoni, ora "prigioniera" di carcerieri, ora "protetta" da improbabili compagni di ventura, apparentemente senza meta, mi ha fatto venire il mal di testa... Eppure riconosco un'analisi così profonda del suo percorso che mi sono ricreduta.

Già in precedenza avevo messo l'accento sull'importanza degli occhi, della vista, del vedere, dello scindere ciò che si guarda da ciò che si ha realmente davanti come fondamentale nel suo personaggio. E' un tema ricorrente, come giustamente sottolinea @JonSnow;, prima Syrio Forel, poi Melisandre, Jaquen ed infine diviene determinante nel suo addestramento braavosiano. Tuttavia, è nel suo rapporto conflittuale e mutevole con Sandor Clagane, il Mastino, che tale caratteristica in Arya si sviluppa ancora prima che ella abbia il suo addestramento, inconsciamente, quando lei lo lascia in vita anziché finirlo, in una sorta di compatimento più che di atto di pietà, compatimento per la sua condizione di uomo morente da solo, poiché ne ha infine percepito l'umana natura e compreso che anche lui, come tutti in questa storia, come tutti in questo mondo, siamo quel che siamo in virtù di ciò che ci è stato fatto, in virtù di ciò che abbiamo vissuto e del modo in cui si è reagito.

Ella avverte che dietro la corazza del mastino rabbioso si cela un uomo disilluso, che ha fatto della violenza il suo scudo, che ha compreso prima degli altri l'ipocrisia del mondo in cui si trova a vivere, quello della corte di Approdo del Re, e che a suo modo, sgangherato, irruento, cerca di aiutare prima Sansa e poi Arya a prendere atto che i Cavalieri coraggiosi non esistono, esistono uomini che uccidono con un mantello bianco o dorato sulle spalle ma che si lordano di sangue in ogni caso.

A suo modo, anche Arya subisce l'influenza del Mastino, e quando lo abbandona alla sua sorte depenna il suo nome dalla lista dell'odio.

Nome che, credo, non vi tornerà mai più.

Anzi. Credo che insieme torneranno a brandire un'arma.

Per quanto suggestiva come ipotesi (sarebbe una delle più attese scene madri della season8), non sono portata a credere che, infine, sia lei ad uccidere Cersei.

Sarebbe un Valonquar, certo, ma molto scontato. Questo non vuol dire che le cose solo perché coerenti con la narrazione debbano essere per forza sovvertite in una sorta di eterno andare contro corrente, no, credo davvero che a lei si addica molto di più l'ipotesi B o C.

Sappiamo che Arya sogna spessissimo di essere nel suo meta-lupo, abbiamo rivisto la sua Nymera a capo di un branco di lupi, non mi spiacerebbe se finalmente più che l'assassina solitaria tornasse alla sua natura di parte del branco, di guerriera del branco, per difendere Sansa, la sorella dalla quale così a lungo si è sentita distante, in una sorta di parallelismo e legge del contrappasso. 

Oppure Jon, il fratello prediletto, quello che le ha insegnato ad infilzare con la punta i suoi nemici.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 22 marzo 2018 14:49

Concordo in molto di quello che tu dici, @Metamorfo, anche io non vedo che sete di vendetta in lei, a maggior ragione che l'hanno resa tra la fine della sesta e per tutta la settima stagione una sorta di assassina apparentemente senza sentimenti, ligia al suo scopo che è quello di scovare e punire coloro che si sono macchiati a vario titolo della morte dei vari membri della casa Stark. Per lo stesso motivo nemmeno io ho mai empatizzato particolarmente con lei.. per questo, credo che la vedrei bene in una sorta di nemesi, dove, dopo avere assolto al suo compito, arrivi anche per lei una compensazione del male che indubbiamente ella compie per raggiungere questi scopi. 

Nemmeno ci hanno mai mostrato una Arya particolarmente pentita per esempio delle malefatte che commette al seguito del Mastino, calcando la mano come dici tu su un suo tratto leggermente borderline che va via via crescendo con il proseguire delle stagioni. Per me non è un'eroina, le hanno in parte fatto assorbire le caratteristiche di Lady Stoneheart, e come sappiamo ella non era che una maschera di dolore e vendetta.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Iceandfire
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Inviato il 22 marzo 2018 15:48

Dopo le delineazione del percorso di Arya fatta molto bene  da @JonSnow; che ha enumerato l'importanza dei suoi mentori ai fini della sua formazione

( bellissima la scelta ex novo di Tywin),completerei il quadro con alcune mie considerazioni spicciole

Arya non è un eroe nella accezione classica e fantasy del termine,non è neanche un antieroe perché porta scolpiti in se gli insegnamenti del padre, l’uomo più onorevole dei 7 regni ed infatti, quando diventa addestrata ad uccidere , la sua motivazione principale non è davvero e solo la vendetta. Arya è in realtà abbastanza attenta a chi uccide: uccide Trant per la sua pedofilia, non uccide l’attrice perché la ritiene una buona persona, quando va a uccidere Walder Frey non ne uccide la povera incolpevole moglie Da sottolineare che, mentre Arya amazza Walder Frey,si comporta in modo simile a Cersei quando si vendica di Septa Unella : "L'ultima cosa che stai vedendo è uno Stark “

Lei echeggia il linguaggio di una pazza che ha appena fatto saltare una chiesa affollata e ha appena commesso una strage al fine di sfuggire alle conseguenze delle sue azioni. .E come Cersei sorride all’idea della vendetta che ha programmato su Unella,anche Arya quando prende una vita , sorride a se stessa per un lavoro ben fatto e per aver dato ai nemici della sua famiglia morte meritata.
Ma è un vero psico killer? In realtà Arya cerca una vendetta personale, ma cerca anche giustizia per tutta l'ingiustizia (tortura, stupro, morte) di cui è stata testimone di prima mano. Non vuole ignorarla e dimenticarla, ma si impegna anche a diventare più forte non solo per proteggere se stessa, ma anche per vendicare chi queste “ingiustizie e malversazioni subisce.E’ diventata spietata ,vuole giustiziare i malfattori e tra questi c’è Cersei e rischia di perdere una parte importante delle sua essenza Stark.Ecco perché D&D le fanno incontrare dei soldati Lannister che stanno facendo il loro lavoro ( e non abusano del loro potere), i quali si comportano da persone normali con sogni,aspirazioni,affetti, che cantano canzoni in ode della loro donna,  ragazzi lontani da casa che pensano con nostalgia ai propri cari esattamente come lei (canzone che peraltro adombra il destino di Cersei?)
http://skyatlantic.sky.it/skyatlantic/il-t...ed-sheeran.html

Ecco le parole della canzone

Lui cavalcò lungo le strade della città,
scendendo dalla sua alta collina,
Giù per le curve, i gradini e le pietre,
lui cavalcò al sospiro di quella donna.

Il suo segreto tesoro era lei,
sua vergogna e sua benedizione.

A nulla valevano una collana e una fortezza,
a confronto del bacio di quella donna
Perché sempre fredde sono le mani d’oro,

ma sempre calde sono quelle di una donna


Non credo che sia giusto dire che vive con il proprio codice o altro. Piuttosto, sta cercando attivamente di trovare e distruggere i malfattori, e questo è esattamente quello che avrebbe dovuto fare prima che venisse trasformata da quel tipo di soldati , da Frittella e dal miraggio del ritorno in una casa dove regnava il suo Jon.Lei ha perfettamente chiaro adesso cosa è buono e cosa è cattivo e vuole fortemente che il male muoia .Fin dall'inizio, Arya è stato un camaleonte. Lei doveva forgiare il suo futuro individuale contro norme sociali e familiari e contro circostanze tragiche. In risposta spesso si reinventa identità alternative, anche diventando un ragazzo per un poco. Ma credo che nel suo cuore sia vera come l'acciaio di Ago: è una Stark, un eroe atipico , e molto figlia di Ned e nipote di Lyanna e sorella-cugina di Jon Aegon. Arya in fin dei conti è come Ulisse che torna alla fine a casa,dopo la sua lunga e tormentata vita post rovina Stark Del resto David Benioff ha effettivamente detto che il suo ritorno a Winterfell ha dei precisi aspetti che mutuano il ritorno di Ulisse( il suo incontro con le guardie,con Sansa in un certo senso, il suo inganno per neutralizzare Littlefinger hanno molto in comune a quanto fatto da Ulisse per debellare i pretendenti e proteggere Penelope)
E chi era Ulisse se non un eroe della guerra di ILIO?Ecco io credo che,dopo il ricongiugimento con Jon che lei ama perché innanzitutto ne rispetta le aspirazioni e ,come il padre,  perche,in un certo senso la incoraggiava ad essere quello che voleva diventare,Arya diventerà anche lei un eroe,atipico perché molto più cinica ,letale e intransigente del cugino, ma anche la sua guardia del corpo più strenua leale e letale.
Probabilmente tutto il suo tormentato percorso era volto a questo fine,combattere al fianco di Jon Aegon la battaglia dell’alba e risolvere il problema Cersei.No perché di certo l’eroe classico e poco lucido della serie  (Jon Aegon Targaryen) non potrà di certo giudicare e condannare Cersei.Arya invece ha tutte le caratteristiche per porre fine ai deliri di potere di Cersei,superiori anche a quelle di Jaime,forse, è arma letale , addestrata per uccidere, lei che ha un profondo senso della giustizia

Però, a ben vedere, Arya è diventata un vero lupo e la sua caccia è appena cominciata Del resto:” Basta un solo lupo vivo, e le pecore ( sciacalli ) non saranno mai al sicuro”…mi piacerebbe tanto che Arya diventasse la guardia reale di Jon e che morisse per proteggerlo …Staremo a vedere ,ma certamente a posteriori la sua parabola di crescita in GoT è particolare , unica,originale e a posteriori perfettamente costruita

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Inviato il 22 marzo 2018 16:14

Concordo su ogni singola parola, ripeto, è un personaggio con cui non ho trovato grande affinità ma ammetto che leggendo le vostre riflessioni lo comprendo meglio di prima. 

In effetti, la scelta di D&D di farla interagire, durante la sua permanenza ad Harrenhal, non con Roose Bolton, come avviene nei libri, ma con Tywin, personaggio gigantesco (non che Bolton sia da meno ma di certo é meno didascalico per lei) e non privo di una sua propria personalissima moralità e senso di giustizia, credo sia da intendere in questo senso. 

Da Roose Bolton cosa avrebbe potuto trarre Arya, che non fosse già insito in lei come leit motiv della sua personalità? Poco. Da Tywin invece le hanno comunque fatto apprendere una certa determinazione nel raggiungere una posizione di comando, di potere per portare avanti la propria dinastia. 

E sappiamo quanto in Arya il concetto primario di famiglia, di branco, sia presente. Inoltre, le offre la possibilità di ascoltare, osservare, interagire con quelli che in quel momento sono di fatto i veri nemici di suo fratello Robb e della sua casata, anche se lei non ne è pienamente consapevole. 

Anche io la immagino a lottare fianco a fianco con Jon nella Battaglia dell’Alba, come lei stessa ricorda Aegon I non avrebbe conquistato i Sette Regni senza l’aiuto delle sue sorelle.. continuo ad interrogarmi sulla daga datale da Bran, a sua volta appartenuta a Ditocorto. 

Sarà la daga o sarà Ago l’arma con cui Arya otterrà la sua suprema vendetta?

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 22 marzo 2018 16:42

Arya è il personaggio che trovo forse il meno interessante della Saga. E' stereotipato non solo nelle premesse (che, se vogliamo, lo sono quasi tutti) ma anche e soprattutto nello sviluppo. Come ben detto sopra, ha incontrato molti utili maestri, ma non mi pare che nessuno abbia più di tanto influenzato o mutato il suo essere, granitico sin dall'inizio.

 

La trovo anche irrealistica, in modo più irritante che favolistico, ma siamo nei gusti personali. Quasi mi piace più quella dello show, vuoi perché Maise Williams è davvero in gamba e simpatica, vuoi perché la sua interazione con Rory McCann è tra le meglio riuscite in assoluto.

 

E' sicuramente borderline, ma, ancora qui suggestione puramente soggettiva, mi pare che il pendolo della sua personalità stia andando più verso il rientro, nei border, che verso l'uscita. Io prevedo un suo ritorno a titolo definitivo nella pianta organica di Casa Stark. Ucciderà forse la Montagna, ma non Cersei. Cersei morirà per mano Lannister (la sua, quella di Jaime o quella di Tyrion). Sposerà Gendry e sarà, a modo del tutto suo, la Lady of Winterfell.

 


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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Inviato il 22 marzo 2018 17:08
24 minutes fa, MezzoUomo dice:

Arya è il personaggio che trovo forse il meno interessante della Saga. E' stereotipato non solo nelle premesse (che, se vogliamo, lo sono quasi tutti) ma anche e soprattutto nello sviluppo. Come ben detto sopra, ha incontrato molti utili maestri, ma non mi pare che nessuno abbia più di tanto influenzato o mutato il suo essere, granitico sin dall'inizio.

 

La trovo anche irrealistica, in modo più irritante che favolistico, ma siamo nei gusti personali. Quasi mi piace più quella dello show, vuoi perché Maise Williams è davvero in gamba e simpatica, vuoi perché la sua interazione con Rory McCann è tra le meglio riuscite in assoluto.

 

Mah a me onestamente Show Arya non trasmette nulla, ennesimo personaggio montato dal femminismo de sta ceppa...



Iceandfire
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Inviato il 22 marzo 2018 17:26

Ecco mi ero dimenticata di Gendry e di Melisandre 

Con Melisandre avrà un redde rationem ma certamente saprà che ha riportato in vita il suo Jon per cui non credo che sarà colei che l'ammazzerà ,non avrebbe senso anche perché Mel che di fuoco ha colpito,di fuoco morirà ( giustizia poetica anche qui)

Circa Gendry mi rifiuto di pensare ad un lieto fine con fiori d'arancio ,non e' in tema e sarebbe da far venire un diabete fulminante ,si ritroveranno e saranno contenti e magari Gendry potrà costruire una armatura con elmo per lei ma nulla di piu'

Ho anche dimenticato di ribadire la sua ingenuità nella scelta delle 3 morti

Avesse detto Tywin la storia avrebbe preso una direzione molto diversa ma nello specifico ha mostrato un altro lato del suo carattere perché no,Stark e cioè la generosità e la voglia di proteggere i deboli sanzionando i malvagi.

Anche io ho sempre pensato fosse un personaggio irrealistico,anche data l'età pero' di botte di fortuna nei libri ne hanno godute in tanti ,specie la biondina per cui non trovo tanto esagerati percorso e abilita' che pero' D&D hanno saputo modulare con perizia ,riportando Arya nell'alveo di famiglia ,non piu' una assassina efferata ,compulsiva e  senza scrupoli ,ma una ragazza quasi donna pronta a svolgere il compito per il quale e' stata addestrata .

Non era per nulla facile ne' semplice ecco.

Quanto alla Arya che muore con Ago in pugno ci sta,non che si wargizzi in Nymeria perdendo man mano la sua umanità perché nella serie solo Bran ha questa peculiarità imprescindibile .

 

 


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Stella di Valyria
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Inviato il 22 marzo 2018 17:36

Stupenda, come sempre, l'analisi di @JonSnow;. Tutta; ma questo passaggio per me è da incorniciare:

Il 22/3/2018 at 13:00, porcelain.ivory.steel dice:

 

Arya perde tutto. Perde la Stark che è stata. Perde la vista con la quale ha potuto osservare e assistere a tutte queste lezioni. Perde la propria identità. Ma poi si ritrova e ciò che ne viene fuori è un costrutto, un corollario di esperienze multiple unitesi sotto un unico stendardo; il suo vero Io. Un qualcuno che è consapevole di sé stesso, come anche di non appartenere a niente e nessuno, se non ad un concetto di libertà assoluta e indomabilità.


E' quasi impossibile cercare di aggiungere qualcosa: lui ha già detto tutto, e alla maggior parte delle sue osservazioni io non ci sarei mai arrivata. Quindi scrivo poche righe, ma più per partecipare alla discussione che perchè io abbia chissà quali cose illuminanti da dire.

Il percorso di Arya è particolare almeno per due motivi. Il primo, perchè, diversamente dagli altri personaggi che si vedono cancellare i propri sogni e desideri, anche tramite amputazioni fisiche, e a volte persino la proprio identità, il suo invece la porta a realizzare, anche se in un modo eccessivo e spinto ad un limite talmente estremo che fino a poco prima sarebbe stato inimmaginabile, i propri desideri di ragazzina: non essere relegata al canonico ruolo femminile, di secondo piano, risplenente di luce riflessa, passivo e tagliato fuori da buona parte della vita (uso delle armi, cimento e responsabilità personale, azione fisica, libertà di scelta). Certo questo desiderio si compie attraverso un cammino di dolore e sofferenza che mai e poi mai avrebbe desiderato, e la conduce mille volte più lontano di quanto avrebbe pensato nei suoi sogni: oltre qualsiasi limite, di morale, di sensibilità e, in parte, con le sue abilità da faceless, persino di possibilità fisica.

Il secondo motivo, è quel singolare passaggio attraverso l'addestramento psicologico della Casa del Bianco e del Nero. Fino ad allora, Arya ha costruito la propria personalità, strato su strato, come ha spiegato alla perfezione @JonSnow;. Nella Casa le viene chiesto, invece, di smantellarla completamente, di nuovo strato per strato. Cosa che per un po' accetta di fare, per poi compiere un improvviso gesto di libertà e ritrovamento e dire "No: io sono Arya Stark". Soprattutto: io sono. Io voglio essere. Io non voglio perdermi ed annullarmi come una goccia in un oceano: io rivendico quello che sono, arricchito -e solo in parte cambiato- da ciò che ho imparato qui dentro. La costruzione della sua personalità, nel suo cammino individuale, è molto atipica: prima un aggiungere, poi un sottrarre fin quasi a lasciare solo il sottile filo portante, l'impalcatura nuda e spoglia; e poi su quell'impalcatura aggiungere di nuovo, riprendendo (tanto, dal passato) e prendendo (le nuove cose imparate). Per costruire se stessa non su un'imposizione, uno stampo altrui (quelia dell'addestramento a diventare No One, da assorbire passivamente) ma su una libera scelta. Per costruire una persona che è quella di prima e nello stesso tempo è diversa, perchè, a modo suo e rispetto a ciò che voleva diventare, ora finalmente è completa.
 

Modificato il 05 July 2024 17:07

                              

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Inviato il 22 marzo 2018 18:58

Ma infatti @Stella di Valyria credo che proprio il libero arbitrio sia alla base di ciò che, in fine, induce Arya a far pendere l'ago della bilancia dalla parte giusta, ossia scegliere di non essere no one ma di tornare ad essere Arya Stark of Winterfell.

Nel suo addestramento la vediamo sottoporsi a prove sfiancanti sia fisiche che psicologiche, la vediamo subire l'odio dell'orfana, la perdita d'identità, la temporanea cecità; tutto, pur di diventare finalmente un efferato sicario. Quando è che torna in sé, nel senso che prende coscienza che stava per superare un limite oltre il quale non sarebbe potuta tornare indietro? Quando le viene ordinato di uccidere l'attrice, per lei una vita da togliere ingiustamente. 

Sceglie di non piegarsi alla logica di uccidere senza fare domande gente che non lo merita; certo, qualcuno potrebbe obiettare che si sostituisce ad un Dio, o per lo meno ad un giudice terreno così facendo, ma ecco che quando meno lei stessa se lo aspetta torna prepotentemente in lei il senso di giustizia di casa Stark. 

Forse è in questo il suo maturare, laddove prima veniva governata da una perpetua sete di vendetta, dalla rabbia che non scompariva mai, ora sa tramutare quella rabbia cieca in ricerca di verità, ed infine giustizia, giustizia da dispensare verso coloro che si sono macchiati di crimini ignobili. 

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”

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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.

La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."

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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

 

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perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.

 


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Inviato il 22 marzo 2018 19:45

Sceglie?

Lo ha sempre saputo che mai avrebbe abbondonato il suo status di Stark,oltretutto era una lupa come Lyanna.

Altrimenti per quale motivo nasconde il forte legame con la sua famiglia e con Jon che era tanto simile a lei ma non lupo del tutto come lei ( essendo mezzo drago) nascondendo Ago per poi riprenderla al momento decisivo in cui rischiava la vita con l'orfana?Nulla in GoT è mostrato a caso...


Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Inviato il 22 marzo 2018 20:44
3 hours fa, Iceandfire dice:

Circa Gendry mi rifiuto di pensare ad un lieto fine con fiori d'arancio ,non e' in tema e sarebbe da far venire un diabete fulminante ,si ritroveranno e saranno contenti e magari Gendry potrà costruire una armatura con elmo per lei ma nulla di piu'

Ho anche dimenticato di ribadire la sua ingenuità nella scelta delle 3 morti

Avesse detto Tywin la storia avrebbe preso una direzione molto diversa ma nello specifico ha mostrato un altro lato del suo carattere perché no,Stark e cioè la generosità e la voglia di proteggere i deboli sanzionando i malvagi.

Anche io ho sempre pensato fosse un personaggio irrealistico,anche data l'età pero' di botte di fortuna nei libri ne hanno godute in tanti ,specie la biondina per cui non trovo tanto esagerati percorso e abilita' che pero' D&D hanno saputo modulare con perizia ,riportando Arya nell'alveo di famiglia ,non piu' una assassina efferata ,compulsiva e  senza scrupoli ,ma una ragazza quasi donna pronta a svolgere il compito per il quale e' stata addestrata .

 

Pienamente d'accordo su Arya/Gendry, spero di non vedere niente del genere.

Sono anche d'accordo sul fatto che sia abbastanza irrealistica come personaggio, non tanto per via della buona sorte quanto perché sinceramente l'ho sempre trovata un po' troppo sveglia per l'età che ha; anche se onestamente è un difetto di tutti i protagonisti, nei libri sono veramente troppo giovani per fare quello che fanno (Martin stesso si è pentito della cosa), lo show ha fatto benissimo ad invecchiare tutti quanti.

Su Daenerys però forse ti confondi con lo show, in cui effettivamente ha avuto parecchie botte di c**o. Nei libri proprio no.



Iceandfire
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Inviato il 22 marzo 2018 21:30

Qui parliamo della serie infatti :)


Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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Inviato il 22 marzo 2018 23:36

Aria è lo spirito libero della famiglia ,grazie al suo carattere è riuscita a sopravvivere a situazioni poco consone al suo status (nata in un castello e abituata ad avere comodità e servi )ne ha passate tante ha sofferto il freddo la fame la paura e la solitudine ma sicuramente erano situazioni adatte al suo profilo , in quanto  durante il dialogo tra lei e Sansa dove si raffrontano su cosa gli é capitato se si fossero scambiate di posto penso che Aria col caratteraccio che si ritrova al posto di Sansa che alla fine si è saputa parare il c..o in più di una situazione si sarebbe fatta ammazzare quasi subito ,e allo stesso modo Sansa nella sua situazione non sarebbe durata molto.Adoro le vicissitudini di Aria e del Mastino é la parte della sua storia che mi piace di più e adoro nell'ultima stagione l'incontro tra lei e Frittella quando agguanta il pasticcio e lo spacca col coltello e mangia come se fosse l'ultima cena e si scola la caraffa di birra tutta dun fiato è proprio degna compare del Mastino bellissima la faccia di Frittella.^_^:mellow::excl2:


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