5 hours fa, Elliot dice:Non ho ancora avuto il tempo di leggere tutto questo interessante thread, ma comunque mi piacerebbe dire già la mia sul destino del baby-Targaryen.
Poichè che si chiedono supposizioni limitate solamente alla narrazione televisiva, penso di avere un punto di vista privilegiato, infatti sono uno di quelli che si è "gustato" la serie senza lo scomodo, inevitabile pregiudizio di chi ha letto i libri.
L'argomento si è già affrontato nella prima parte: il destino di Jon, Dan e del loro (fino ad oggi solo ipotizzato) figlio.
Mi scuso se riprendo un argomento già trattato. Spero non crei troppa confusione.
Il destino del frutto dell'incesto
Premetto che da una coppia fertile non è sicuro che avvenga la fecondazione, figuriamoci da una donna dichiarata sterile e un uomo presunto tale, ma facciamo finta che sia veramente in arrivo un piccolo Targaryen.
Sebbene, a quanto pare, nei libri l'incesto sia pressochè normale, non mi pare che in GoT i frutti dell'incesto siano argomenti di cui vantarsi, infatti vengono utilizzati come accuse infamanti e vengono nascosti con vergogna. Ciò premesso, non penso che il frutto di un incesto (seppure involontario) sia destinato a sedere sul TdS e a governare i 7 regni. Se il destino di baby Jon fosse stato quello, penso che gli autori della serie avessero reso, sin dall'inizio, l'incesto meno disonorevole.
Dualismo ghiaccio-fuoco
Identificarlo con Jon-Dani ormai, per una serie di motivi, è impossibile.Lo so, i fans l'avrebbero gradito ma non è così e neanche mi pare il caso di appiopparlo alla sola persona di Jon.
La mia convinzione (supportata da alcuni di voi e nientepopodimeno che dallo stesso Martin) è che la contrapposizione sia da individuare nella dicotomia NK-R'hllor. Se ci si riflette bene non è poi così strano. Nel mondo dei WW troviamo diversi simboli pseudo-religiosi tra cu, non ultimo, un altare di ghiaccio.
Il ruolo di Bran
La sfida che vede NK e Bran contrapposti sullo stesso piano è risibile. Non possiamo però negare che uno degli scopi primari del NK sia l'eliminazione del Corvo con 3 Occhi. Secondo me perchè, col suo dono di conoscere il passato (aiutato quasi sicuramente dal sapiente Sam) potrebbe rivelare la chiave per eliminare definitivamente i WW. E qui potrebbero essere importanti la scena della creazione del NK e il famoso altare su cui i neonati vengono trasformati.
L'ipotetica spedizione oltre Barriera
Ormai la "gita" è supportata da parecchi indizi. Mi chiedo: e se la spedizione fosse veramente indirizzata al famigerato altare? e se della compagnia facesse parte anche una certa sacerdotessa col pallino di sacrificare i figli altrui? e se con loro ci fosse anche baby jon ( poco importa se già nato o ancora dentro la madre)?
Potrebbe essere un'altra delle numerosissime e affascinanti teorie...
Quoto tutto perché TUTTO dovrebbe essere affrontato in un 3D apposito, che credo sia questo..
In questo, invece, cerchiamo di analizzare ogni personaggio separatamente cercando di ipotizzare per ognuno mete congrue a quanto visto finora in GoT.
Magari, volta per volta, man mano che analizziamo i personaggi puoi darci il tuo contributo su quello, ma analizzare tutto GoT8 qui credo sia OT.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
___
"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
___
"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
___
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Proseguono le tappe. Giunge quindi il turno di Cersei Lannister.
La Leonessa, oltre che ormai matriarca di Casa Lannister, usurpatrice dell'Iron Throne. Ella, pur essendo intimamente così dissimile da Jaime, ha avuto un cammino simile sotto determinati aspetti, tra cui la privazione.
La sua psiche si fonda essenzialmente su una necessità di autocompiacimento e celebrazione piuttosto nitida, che va di pari passo con una paranoia compulsiva che tende ad influenzarne ogni singolo gesto, da quello naturale, sino a quello maggiormente costruito.
Ella è una narcisista, pregna di un'insoddisfazione mai sopita e un'accettazione di sé mai effettivamente raggiunta. Di fondo è consapevole che verso Jaime non possa nutrire altro che passione effimera, un mero riverbero di lussuria, causato principalmente da un desiderio fallico latente e personale. Jaime rappresenta dunque il suo riflesso, ciò che ella sarebbe potuta essere. Egli è un quadro di mille prospettive per lei, in questo senso, soprattutto in virtù di una libertà ed un potere decisionale che ella non è mai riuscita a fare suo, attribuendo tutto ciò alla fatalità, alla ''sfortuna'' di essere nata nel sesso sbagliato.
Si fa dunque scudo di un femminismo becero, laddove pone la figura della donna vicina a sé stessa, inequivocabilmente svalutata e deprezzata da una società che non ammette altro. Tuttavia dietro questa solidarietà fallace si cela invece un ennesimo quanto strenuo meccanismo di difesa personale. Un qualcosa che viene messo ulteriormente a dura prova, laddove ella cede alle proprie debolezze, ossia il sopravvalutarsi di continuo nei confronti di tutto e tutti, acuendo così sempre più le proprie mancanze cerebrali.
Eppure il cammino non è dissimile da quello di Jaime nei suoi intrecci finali. Anch'ella subisce la privazione della parte di sé con cui si è sempre sentita a suo agio, l'unica arma disponibile che le ha sempre dato sicurezza e le ha permesso di ergersi in più situazioni: la femminilità. Con la Walk Of Shame la sua femminilità sarà castrata per sempre, portandola a negarla in più occasioni. La totale rinuncia ad ogni comportamento che rifletta un'avvenenza ora perduta, l'uso di vestiti che enuncino un cambiamento netto, una presa di posizione ed un nuovo modo di proporre il potere agli altri, prospettando così a tutti una rigidità che finisce inevitabilmente con l'anestetizzare completamente il suo essere donna.
Così nulla resta, se non l'eredità di vizi e cedimenti di cui un tempo ella stessa rimproverava Robert, sentendosene disgustata. Il calice di vino è una figura sempre presente, è con lei quasi ogni momento, è uno sfogo personale tra le sue mani, un rassicurante contenitore in cui lasciare la propria anima.
Giunge quindi l'apatia, che soverchia un'incapacità d'empatia già conclamata in passato. Ciò che le rimane è il senso di perdita e di vuoto, misto forse al principio di una schizofrenia latente che ora si manifesta in atti eclatanti, con un desiderio di distruttività assolutamente manifesto. La brama di sangue per la semplice convinzione che tutto si configuri in un oppositore. La necessità paranoide di difendersi di continuo, ignorando l'unico vero nemico: sé stessa.
Tutto l'arco di Cersei brucia sull'altare di una sopravvalutazione di sé estrema quanto superficiale, miscelata ad una necessità di potere che ne ha clamorosamente inficiato la posizione originaria, portandola nei fatti a sottovalutare situazioni ed eventi; ella si crogiola nella perdita dei propri figli, ma in effetti non sono mai stati ciò che ha avuto di più caro.
Ancora, nella S7 la sua figura si finalizza con inaffidabilità, violenza e caos. Pertanto gli scenari sono ben pochi e si affacciano a quelle ipotesi che vivono da un ventennio:
A) La profezia di Maggy la Rana si è avverata per gran parte del testo. In ASOIAF è predominante. Credo che gli eventi abbiano provato una veridicità di fondo, per quanto le profezie siano spesso di fatto autoavveranti. Lo scenario più probabile è che ella muoia in tragedia assieme a Jaime, il quale fermerà un altro monarca folle, questa volta con ben pochi dubbi, evitando probabilmente un altra sanguinosa strage per i Sette Regni. Possibile che, in un atto stoico ed eclatante, ella lo uccida a sua volta.
B) Un misto tra Hitler ed una nuova forma di distruttività. Quindi un sucidio-omicidio di massa in cui ella adopera l'altofuoco, ponendo fine a sé stessa e agli altri. Chi siano questi altri non è dato sapere, potrebbe trattarsi benissimo dei non-morti che lei ha ampiamente sottovalutato.
C) Trasformazione in zombie/essere mostruoso. Non lo vedo uno scenario da Martin, ma in GoT si è lavorato molto su Cersei e perlopiù sarebbero capaci di una cosa del genere.
In ogni caso è destinata a perire.
Va comunque considerato che nei libri ella sarà probabilmente eliminata da Aegon, che prenderà il trono. Non essendoci questi in GoT, è lecito aspettarsi una diversificazione maggiore.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Io penso che la personalità già abbastanza ego riferita ed accentratrice di Cersei sia stata duramente messa alla prova durante il suo matrimonio farsa con Robert Baratheon: una mera alleanza strategica opportunamente decisa da Tywin dopo gli eventi della Ribellione per legare finalmente il nome di famiglia e la dinastia Lannister al Trono di Spade.
Dopo essere stata promessa al Principe Rhaegar quando era poco più che una ragazzina, dopo averne subito il fascino ed essersi immaginata accanto a lui, si ritrova sposa di un uomo totalmente all'opposto, che la ignora, la tradisce sotto gli occhi dell'intera corte, la umilia di continuo, le fa capire quanto nemmeno la sua proverbiale bellezza possa fare nulla per conquistare il cuore oramai pietrificato di lui, la mette dinanzi alla consapevolezza che nulla di ciò che ella possiede e di cui si è sempre servita per ottenere favori e quant'altro possa renderla una sposa degna ai suoi occhi; per lui solo Lyanna, l'idealizzata Lyanna Stark, sarebbe stata degna di averlo accanto (poi avrebbe tradito anche lei, ma questa è un'altra storia).
Emblematico in questo senso il dialogo nel solarium ad Approdo tra re Robert e sua moglie, dove lei gli parla a cuore aperto di quanto a lungo si fosse cullata nel sogno di conquistare l'amore di quell'uomo così atletico, orgoglioso, che sprizzava energia e forza, e quanto invece la realtà e conseguente disillusione avessero ben presto preso il posto di quell'effimero sogno.
Addirittura la prima notte di nozze lui continuava a preferire il ricordo di Lyanna, ormai morta, a lei, la bellissima Cersei Lannister di Castel Granito che giaceva nel suo talamo.
Da lì credo abbia avuto inizio la sua lenta ma inesorabile caduta; il cinismo esasperato in ogni sua parola, in ogni suo gesto, in ogni suo pensiero, l'eccesso di vino, lo stordimento per non dovere accettare la realtà, la sublimazione dell'amore per i figli che diviene mera possessività e necessità di controllo su ogni loro passo.
Addirittura il rapporto con fratello gemello/amante Jaime, suo specchio riflettente, all'inizio ancora puro, probabilmente, diviene man mano sempre più malato, sempre più esclusivo, sempre più paranoico, perché come dici tu @JonSnow; ella, più che amarlo di un amore sincero, invidia il fratello, l'uomo, il figlio maschio di Tywin che madre natura le ha negato di incarnare, facendola nascere donna.
Ella si sopravvaluta, è vero, crede di essere molto al di sopra di ciò che realmente è, e lo dimostrano tutti i dialoghi con Tyrion che la vedono quasi sempre sconfitta.
Considera il potere acquisito come una sorta di scudo, di lasciapassare per tutto.. power is power.. se ne serve nei modi più beceri, non ha remore nel manipolare a suo piacimento e per proprio tornaconto, non ha remore a minacciare, ma di quello stesso potere ella stessa è la prima vittima, in quanto, come fa notare Ditocorto, è un potere che non le appartiene di nascita, e pertanto arriverà il giorno in cui potrà perderlo. E diventa questo il suo più grande timore.
Non mi sento tuttavia di biasimarla, come donna, poiché tutta la sua esistenza rappresenta il fallimento di ogni sua aspettativa; già non è facile per una donna qualsiasi subire l'onta delle umiliazioni continue di Robert, per una di ego smisurato come Cersei deve essere qualcosa di intollerabile, al limite della sopportazione. Ed infatti, quel limite lo supera in seguito alla Walk of Shame.
Tocca il punto di non ritorno, la sua psiche ne rimane segnata indelebilmente, da lì in avanti la Cersei ancora umana lascia il posto alla nuova Mad Queen.
Una lucida follia si fa strada nella sua mente, Jaime scompare, insieme a quanto, seppur minimo, era rimasto del loro amore incestuoso, della loro passione, della tenerezza, dela complicità, del perdersi e rifugiarsi per completarsi l'una nell'altro.
Non si riconosce più nell'amato fratello, non ne capisce l'evoluzione, lo colpevolizza per tutto; arriva ad odiarlo ed infine pronuncia la definitiva frase "No one can take away from me."
Credo dunque sia questa la chiave della sua meta finale; nessuno potrà lasciarla, nella sua mente ottenebrata, per cui farà di tutto per lasciare ella stessa questo mondo insieme a colui al quale non ha concesso il permesso di separarsi da lei. Jaime sarà il suo Valonquar, in seguito credo ad un estremo atto di follia che ella tenterà di realizzare.. Burn them all che si ripete, ciclicamente, e che ciclicamente richiederà un sacrificio, forse due, o più.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
In vero credo che Robert sia la sua perfetta anima gemella.
Entrambi pessimi. Entrambi avvinazzati. Entrambi schiavi della lussuria. Entrambi pronti ad umiliare l'altro. L'una nel modo più atroce, ossia tradendo il proprio marito a corte, dandogli anche una prole frutto di incesto. L'altro portando continuamente prostitute nel suo talamo, nel modo più esplicito e costringendo lo stesso Jaime a restare di guardia e ad udire tutto. Entrambi superficiali nell'estendersi agli altri e nell'evitare di ergersi su di loro. Entrambi incapaci di gestire realmente il potere.
Si può dire che adesso sia Robert il vero riflesso di Cersei, più che Jaime.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Ottima lettura anche questa, non ci avevo pensato.
Peccato non abbiano compreso prima quanto di simile c’era nella loro unione.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Bellissime osservazioni. Ed ecco perchè si odiano, per una causa tanto paradossale quanto, in un certo senso, semplice: ognuno vede nell'altro, esattamente e con nitidezza assoluta, i propri difetti. Che non è in grado di cogliere in se' e di cui, quindi, è portatore inconsapevole; ma che sa perfettamente -come chiunque- riconoscere in una persona estranea. E' come se ognuno di loro, individualmente, si trovasse davanti ad uno specchio credendolo un quadro, e guardando la figura riflessa dicesse "che figura repellente!". Senza rendersi conto che ciò che sta guardando e giudicando... è se stesso.
Sapete, c'è un barbiere, dalle mie parti, un po' particolare. Non nel senso che faccia robe strane, ma perchè è molto creativo -ogni mese trasforma la sua vetrina in un allestimento astratto diverso, fatto con i materiali più disparati- ed ha, fuori dal negozio, una lavagnetta su cui ogni settimana scrive, col gessetto, una massima. Sempre cose ottimistiche ed edificanti, spesso citazioni di autenticità abbastanza dubbia. Comunque, poche settimane fa, la massima era: "I difetti che meno sopportiamo negli altri sono quelli che abbiamo noi stessi". Che dire? Un "Hurrà!" per il barbiere, che non avrà mai letto Asoiaf ma ha capito tante cose.
Curiosa anche la totale inconsapevolezza di questo, da parte di Cersei, convinta che il suo uguale sia, invece, Jaime (e qui non faccio altro che riprendere una osservazione fatta poco sopra da @JonSnow;, solo che lui l'ha detto in una riga, io come al solito ce ne metterò dieci per ripetere la stessa cosa ) . Al punto che a volte pensa cose come "Jaime è ciò che io sarei, se fossi nata uomo", "Jaime è un parte di me" e simili, convinta di una somiglianza, anzi, coincidenza totale tra le loro personalità. Perchè di fatto non conosce il fratello: o perchè è superficiale e poco intelligente, o perchè ne conosce solo la versione plasmata e manipolata, quella che lei stessa ha costruito su di sè plagiandolo fin da ragazzino (resto dell'idea che la nascita in cui Jaime segue -non a caso- la sorella e la tiene per un tallone, se deve sigificare o essere presagio di qualcosa, significa una dipendenza, non un essere destinati ad essere una cosa sola, amore fin dalla nascita ed altre interpretazioni sentimentali). Cara mia: Jaime, quando finalmente aprirà gli occhi -e glieli farai aprire tu, respingendolo con disgusto (*) solo perchè, mutilato, non è più lo stallone bellissimo che "amavi" in lui: alla faccia della coincidenza caratteriale, dell'essere in due una persona sola, della predestinazione che vi ha portato ad amarvi prima ancora di nascere e di tutte le belle considerazioni edificanti in cui ti era piaciuto crogiolarti sino ad allora, per raccontarti favole romantiche, per spacciare un capriccio per una predestinazione superiore a cui era impossibile opporsi o, più cinicamente, per rendere più accettabile un incesto- si renderà conto, lui, di quanto siete diversi. E, pur impiegando tempo e vita per accettare questa rivelazione e questo crollo della certezza su cui aveva fondato quasi tutto se stesso, ti volterà le spalle.
(*) EDIT - questo nei libri, ma realizzo ora che qui si parla di Got. Dove il percorso, dovendo essere "diluito" e tenuto in stand-by per varie stagioni come ho scritto in un post ieri, è più complesso e meno coerente: anche lì c'è il disprezzo ed il rifiuto iniziale. Emblematica la scena in cui lei lo guarda con desiderio, lui fa per accarezzarle il viso, in un gesto istintivo e molto credibile (se sei sempre stato destrimane, è proprio spontaneo, credo, che per un gesto del genere ti venga da usare la destra... anche se non l'hai più) con la mano d'oro... e lei si ritrae disgustata. Ma poi comincia il lungo tira-e-molla; finchè ciò che finalmente aprirà gli occhi a Jaime sarà la slealtà ed il tradimento di lei nei confronti di Jon, Danaerys e tutti coloro che hanno chiesto il suo aiuto. Ma il risultato finale non cambia: Jaime, finalmente, mette i pezzi insieme -anche tanti piccoli frammenti del passato, che non aveva colto o che D&D non avevno voluto cogliesse- e finalmente la vede per quello che è.
2 hours fa, porcelain.ivory.steel dice:Io penso che la personalità già abbastanza ego riferita ed accentratrice di Cersei sia stata duramente messa alla prova durante il suo matrimonio farsa con Robert Baratheon: una mera alleanza strategica opportunamente decisa da Tywin dopo gli eventi della Ribellione per legare finalmente il nome di famiglia e la dinastia Lannister al Trono di Spade.
Dopo essere stata promessa al Principe Rhaegar quando era poco più che una ragazzina, dopo averne subito il fascino ed essersi immaginata accanto a lui, si ritrova sposa di un uomo totalmente all'opposto, che la ignora, la tradisce sotto gli occhi dell'intera corte, la umilia di continuo, le fa capire quanto nemmeno la sua proverbiale bellezza possa fare nulla per conquistare il cuore oramai pietrificato di lui, la mette dinanzi alla consapevolezza che nulla di ciò che ella possiede e di cui si è sempre servita per ottenere favori e quant'altro possa renderla una sposa degna ai suoi occhi; per lui solo Lyanna, l'idealizzata Lyanna Stark, sarebbe stata degna di averlo accanto (poi avrebbe tradito anche lei, ma questa è un'altra storia).
Emblematico in questo senso il dialogo nel solarium ad Approdo tra re Robert e sua moglie, dove lei gli parla a cuore aperto di quanto a lungo si fosse cullata nel sogno di conquistare l'amore di quell'uomo così atletico, orgoglioso, che sprizzava energia e forza, e quanto invece la realtà e conseguente disillusione avessero ben presto preso il posto di quell'effimero sogno.
Addirittura la prima notte di nozze lui continuava a preferire il ricordo di Lyanna, ormai morta, a lei, la bellissima Cersei Lannister di Castel Granito che giaceva nel suo talamo.
Da lì credo abbia avuto inizio la sua lenta ma inesorabile caduta; il cinismo esasperato in ogni sua parola, in ogni suo gesto, in ogni suo pensiero, l'eccesso di vino, lo stordimento per non dovere accettare la realtà, la sublimazione dell'amore per i figli che diviene mera possessività e necessità di controllo su ogni loro passo.
Addirittura il rapporto con fratello gemello/amante Jaime, suo specchio riflettente, all'inizio ancora puro, probabilmente, diviene man mano sempre più malato, sempre più esclusivo, sempre più paranoico, perché come dici tu @JonSnow; ella, più che amarlo di un amore sincero, invidia il fratello, l'uomo, il figlio maschio di Tywin che madre natura le ha negato di incarnare, facendola nascere donna.
Ella si sopravvaluta, è vero, crede di essere molto al di sopra di ciò che realmente è, e lo dimostrano tutti i dialoghi con Tyrion che la vedono quasi sempre sconfitta.
Considera il potere acquisito come una sorta di scudo, di lasciapassare per tutto.. power is power.. se ne serve nei modi più beceri, non ha remore nel manipolare a suo piacimento e per proprio tornaconto, non ha remore a minacciare, ma di quello stesso potere ella stessa è la prima vittima, in quanto, come fa notare Ditocorto, è un potere che non le appartiene di nascita, e pertanto arriverà il giorno in cui potrà perderlo. E diventa questo il suo più grande timore.
Non mi sento tuttavia di biasimarla, come donna, poiché tutta la sua esistenza rappresenta il fallimento di ogni sua aspettativa; già non è facile per una donna qualsiasi subire l'onta delle umiliazioni continue di Robert, per una di ego smisurato come Cersei deve essere qualcosa di intollerabile, al limite della sopportazione. Ed infatti, quel limite lo supera in seguito alla Walk of Shame.
Tocca il punto di non ritorno, la sua psiche ne rimane segnata indelebilmente, da lì in avanti la Cersei ancora umana lascia il posto alla nuova Mad Queen.
Una lucida follia si fa strada nella sua mente, Jaime scompare, insieme a quanto, seppur minimo, era rimasto del loro amore incestuoso, della loro passione, della tenerezza, dela complicità, del perdersi e rifugiarsi per completarsi l'una nell'altro.
Non si riconosce più nell'amato fratello, non ne capisce l'evoluzione, lo colpevolizza per tutto; arriva ad odiarlo ed infine pronuncia la definitiva frase "No one can take away from me."
Credo dunque sia questa la chiave della sua meta finale; nessuno potrà lasciarla, nella sua mente ottenebrata, per cui farà di tutto per lasciare ella stessa questo mondo insieme a colui al quale non ha concesso il permesso di separarsi da lei. Jaime sarà il suo Valonquar, in seguito credo ad un estremo atto di follia che ella tenterà di realizzare.. Burn them all che si ripete, ciclicamente, e che ciclicamente richiederà un sacrificio, forse due, o più.
Vorrei rileggere il percorso di Cersei cercando di attaccare non semplicemente il "cattivo" ma cercando di capire perché Cersei ,serie ovvio, a conti fatti si ponga come il vero eroe negativo a tutto tondo di GoT,molto al di sopra dei due "cattivi" maschi, quelli che potevano tranquillamente sporcare le loro mani in proprio in una società,che ipocrisie a parte.riconosceva importanza e dava lustro solo a chi,anche , o meglio soprattutto con la violenza, si prendeva la sua fetta di potere come affermazione del sé più alta.
In effetti si legge Cersei e si scrive rancore senza limiti, lo stesso che, da un lato nutrono dopo un impatto traumatico con la vita,Ramsay e lo stesso Euron, dall’altro un rancore specifico e peculiare di Cersei, dovuto in primis ,anche se non soltanto,al fatto che Cersei è donna a Westeros ed è figlia di un padre che vuole acquisire più potere possibile , con qualsieasi mezzo possibile, anche usando e schiacciando i figli.
Forse se Cersei fosse nata figlia di Ned Strak sarebbe stata una donna diversa dato che per esempio Ned,pur immaginando per Arya un futuro da Lady,non le impone comportamenti e destino,e infatti paga il migliore spadaccino di Bravos per addestrarla ( e non può di certo immaginare quanto questa sua decisione sia stata fondamentale per la sopravvivenza di Arya, una sopravvivenza “dignitosa”, combattiva, ben diversa dalla “sopravvivenza” di Sansa che non è per nulla preparata ad affrontare la tragedia che le crolla addosso).Inoltre Ned amava le figlie e le proteggeva,non credo le avrebbe usate come giumente da monta per aggiungere potere a potere,per inciso gli abbiamo rimproverato di non aver programmato matrimonio importanti per i figli ma anche questo è Ned e lo amiamo e apprezziamo per questo, è incapace di tramare e di usare gli altri.
Cersei è rancore puro
Per il padre ,per il fratello bello e splendente amato e desiderato ed erede di Castel Granito solo per nascita non per merito, per il fratello deforme di cui dovrebbe avere pietà e considerazione (entrambi sono disprezzati o meglio tenuti in non cale dal padre , ma Tyrion di più ,lei non capisce il dolore sordo che si porta appresso il folletto e lo vorrebbe morto sia perché lo incolpa dell’omicidio della madre, sia perché ne invidia sagacia, intelligenza e capacità di resistere e di lottare per essere considerato dal padre padrone) per Robert che l’ha delusa ( tra l’altro perché non era Rhaegar?) e soprattutto offesa perché viveva nel ricordo di un sogno ,quello di Lyanna e si sa contro i sogni si esce sempre sconfitti , per i suoi amanti usa e getta con cui lei si comportava come l’uso corrente a westeros concedeva di fare solo al maschio, per le nuore più giovani che potevano sottrarle il possesso dei figli, per il suo popolo che non la amava , non la rispettava ,la sbeffeggiava e che per questo meritava di essere sdraticato dalla faccia della terra,specie dopo la famigerata passeggiata della vergogna.
Ancora nutre rancore per l’alto passero che l’ha usata,per Olenna Tyrell che le ha espresso in faccia tutto il suo rancore, per Unella ,più stupida di lei, che è stata solo il braccio armato del’alto passero, per Ellaria che l’ha privata della figlia, per i lord che rispondono solo alla diplomazia di Jaime , per la giovane e bella regina dei draghi, per Jon Snow che a questa regina mostra fedeltà e rispetto,cose negate a lei SEMPRE.
E il rancore si traduce in odio e scarsa lucidità nel predisporre gli eventi, quelli che il padre invece era in grado di determinare con cinismo incomparabile
Entrambi sono incapaci di amare davvero e comprendere ma Tywin è un capo ed uno stratega ,lei solo rancore puro ed autolesionista
E Jaime lo capisce quando lei le dice che tradirà l’alleanza perché in quel momento realizzerà di aver amato e di essersi sacrificato per un MOSTRO (cit Olenna) che lo ha sempre e solo usato ( ne ho parlato qui,anche della delusione e della disperazione di Jaime che ma mano prende coscienza di chi è davvero la sua "amata" Cersei
https://www.labarriera.net/forum/index.php?/topic/16992-il-futuro-di-jaime/&page=14
Cersei è rancore e deserto affettivo,anche per i figli che le servivano solo ad esercitare potere, che tristezza...
Lei è fabbro del suo destino che sarà terribile e senza pietà
Oltretutto dai leak della stagione 8
sappiamo che Jon andrà da lei per cercare aiuto , per avere l’altofuoco, ma probabilmente , il rancore , specie se già avrà abortito per cui nulla avrà da perdere, la porterà a tradire ancora una volta la famiglia, gli alleati, SE STESSA
Poteva riscattarsi ed avere una via di uscita ,ma essendo dominata dalla rabbia ed essendo poco intelligente si autodistrugge e lo merita tutto
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Il 11/3/2018 at 08:08, JonSnow; dice:Proseguono le tappe. Giunge quindi il turno di Cersei Lannister.
La Leonessa, oltre che ormai matriarca di Casa Lannister, usurpatrice dell'Iron Throne. Ella, pur essendo intimamente così dissimile da Jaime, ha avuto un cammino simile sotto determinati aspetti, tra cui la privazione.
La sua psiche si fonda essenzialmente su una necessità di autocompiacimento e celebrazione piuttosto nitida, che va di pari passo con una paranoia compulsiva che tende ad influenzarne ogni singolo gesto, da quello naturale, sino a quello maggiormente costruito.
Ella è una narcisista, pregna di un'insoddisfazione mai sopita e un'accettazione di sé mai effettivamente raggiunta. Di fondo è consapevole che verso Jaime non possa nutrire altro che passione effimera, un mero riverbero di lussuria, causato principalmente da un desiderio fallico latente e personale. Jaime rappresenta dunque il suo riflesso, ciò che ella sarebbe potuta essere. Egli è un quadro di mille prospettive per lei, in questo senso, soprattutto in virtù di una libertà ed un potere decisionale che ella non è mai riuscita a fare suo, attribuendo tutto ciò alla fatalità, alla ''sfortuna'' di essere nata nel sesso sbagliato.
Si fa dunque scudo di un femminismo becero, laddove pone la figura della donna vicina a sé stessa, inequivocabilmente svalutata e deprezzata da una società che non ammette altro. Tuttavia dietro questa solidarietà fallace si cela invece un ennesimo quanto strenuo meccanismo di difesa personale. Un qualcosa che viene messo ulteriormente a dura prova, laddove ella cede alle proprie debolezze, ossia il sopravvalutarsi di continuo nei confronti di tutto e tutti, acuendo così sempre più le proprie mancanze cerebrali.
Eppure il cammino non è dissimile da quello di Jaime nei suoi intrecci finali. Anch'ella subisce la privazione della parte di sé con cui si è sempre sentita a suo agio, l'unica arma disponibile che le ha sempre dato sicurezza e le ha permesso di ergersi in più situazioni: la femminilità. Con la Walk Of Shame la sua femminilità sarà castrata per sempre, portandola a negarla in più occasioni. La totale rinuncia ad ogni comportamento che rifletta un'avvenenza ora perduta, l'uso di vestiti che enuncino un cambiamento netto, una presa di posizione ed un nuovo modo di proporre il potere agli altri, prospettando così a tutti una rigidità che finisce inevitabilmente con l'anestetizzare completamente il suo essere donna.
Così nulla resta, se non l'eredità di vizi e cedimenti di cui un tempo ella stessa rimproverava Robert, sentendosene disgustata. Il calice di vino è una figura sempre presente, è con lei quasi ogni momento, è uno sfogo personale tra le sue mani, un rassicurante contenitore in cui lasciare la propria anima.
Giunge quindi l'apatia, che soverchia un'incapacità d'empatia già conclamata in passato. Ciò che le rimane è il senso di perdita e di vuoto, misto forse al principio di una schizofrenia latente che ora si manifesta in atti eclatanti, con un desiderio di distruttività assolutamente manifesto. La brama di sangue per la semplice convinzione che tutto si configuri in un oppositore. La necessità paranoide di difendersi di continuo, ignorando l'unico vero nemico: sé stessa.
Tutto l'arco di Cersei brucia sull'altare di una sopravvalutazione di sé estrema quanto superficiale, miscelata ad una necessità di potere che ne ha clamorosamente inficiato la posizione originaria, portandola nei fatti a sottovalutare situazioni ed eventi; ella si crogiola nella perdita dei propri figli, ma in effetti non sono mai stati ciò che ha avuto di più caro.
Ancora, nella S7 la sua figura si finalizza con inaffidabilità, violenza e caos. Pertanto gli scenari sono ben pochi e si affacciano a quelle ipotesi che vivono da un ventennio:
A) La profezia di Maggy la Rana si è avverata per gran parte del testo. In ASOIAF è predominante. Credo che gli eventi abbiano provato una veridicità di fondo, per quanto le profezie siano spesso di fatto autoavveranti. Lo scenario più probabile è che ella muoia in tragedia assieme a Jaime, il quale fermerà un altro monarca folle, questa volta con ben pochi dubbi, evitando probabilmente un altra sanguinosa strage per i Sette Regni. Possibile che, in un atto stoico ed eclatante, ella lo uccida a sua volta.
B) Un misto tra Hitler ed una nuova forma di distruttività. Quindi un sucidio-omicidio di massa in cui ella adopera l'altofuoco, ponendo fine a sé stessa e agli altri. Chi siano questi altri non è dato sapere, potrebbe trattarsi benissimo dei non-morti che lei ha ampiamente sottovalutato.
C) Trasformazione in zombie/essere mostruoso. Non lo vedo uno scenario da Martin, ma in GoT si è lavorato molto su Cersei e perlopiù sarebbero capaci di una cosa del genere.
In ogni caso è destinata a perire.
Va comunque considerato che nei libri ella sarà probabilmente eliminata da Aegon, che prenderà il trono. Non essendoci questi in GoT, è lecito aspettarsi una diversificazione maggiore.
Vorrei rileggere il percorso di Cersei cercando di attaccare non semplicemente il "cattivo" ma cercando di capire perché Cersei ,serie ovvio, a conti fatti si ponga come il vero eroe negativo a tutto tondo di GoT,molto al di sopra dei due "cattivi" maschi, quelli che potevano tranquillamente sporcare le loro mani in proprio in una società,che ipocrisie a parte.riconosceva importanza e dava lustro solo a chi,anche , o meglio soprattutto con la violenza, si prendeva la sua fetta di potere come affermazione del sé più alta.
In effetti si legge Cersei e si scrive rancore senza limiti, lo stesso che, da un lato nutrono dopo un impatto traumatico con la vita,Ramsay e lo stesso Euron, dall’altro un rancore specifico e peculiare di Cersei, dovuto in primis ,anche se non soltanto,al fatto che Cersei è donna a Westeros ed è figlia di un padre che vuole acquisire più potere possibile , con qualsieasi mezzo possibile, anche usando e schiacciando i figli.
Forse se Cersei fosse nata figlia di Ned Strak sarebbe stata una donna diversa dato che per esempio Ned,pur immaginando per Arya un futuro da Lady,non le impone comportamenti e destino,e infatti paga il migliore spadaccino di Bravos per addestrarla ( e non può di certo immaginare quanto questa sua decisione sia stata fondamentale per la sopravvivenza di Arya, una sopravvivenza “dignitosa”, combattiva, ben diversa dalla “sopravvivenza” di Sansa che non è per nulla preparata ad affrontare la tragedia che le crolla addosso).Inoltre Ned amava le figlie e le proteggeva,non credo le avrebbe usate come giumente da monta per aggiungere potere a potere,per inciso gli abbiamo rimproverato di non aver programmato matrimonio importanti per i figli ma anche questo è Ned e lo amiamo e apprezziamo per questo, è incapace di tramare e di usare gli altri.
Cersei è rancore puro
Per il padre ,per il fratello bello e splendente amato e desiderato ed erede di Castel Granito solo per nascita non per merito, per il fratello deforme di cui dovrebbe avere pietà e considerazione (entrambi sono disprezzati o meglio tenuti in non cale dal padre , ma Tyrion di più ,lei non capisce il dolore sordo che si porta appresso il folletto e lo vorrebbe morto sia perché lo incolpa dell’omicidio della madre, sia perché ne invidia sagacia, intelligenza e capacità di resistere e di lottare per essere considerato dal padre padrone) per Robert che l’ha delusa ( tra l’altro perché non era Rhaegar?) e soprattutto offesa perché viveva nel ricordo di un sogno ,quello di Lyanna e si sa contro i sogni si esce sempre sconfitti , per i suoi amanti usa e getta con cui lei si comportava come l’uso corrente a westeros concedeva di fare solo al maschio, per le nuore più giovani che potevano sottrarle il possesso dei figli, per il suo popolo che non la amava , non la rispettava ,la sbeffeggiava e che per questo meritava di essere sdraticato dalla faccia della terra,specie dopo la famigerata passeggiata della vergogna.
Ancora nutre rancore per l’alto passero che l’ha usata,per Olenna Tyrell che le ha espresso in faccia tutto il suo disprezzo, per Unella ,più stupida di lei, che è stata solo il braccio armato del’alto passero, per Ellaria che l’ha privata della figlia, per i lord che rispondono solo alla diplomazia di Jaime , per la giovane e bella regina dei draghi, per Jon Snow che a questa regina mostra fedeltà e rispetto,cose negate a lei SEMPRE.
E il rancore si traduce in odio e scarsa lucidità nel predisporre gli eventi, quelli che il padre invece era in grado di determinare con cinismo incomparabile
Entrambi sono incapaci di amare davvero e comprendere ma Tywin è un capo ed uno stratega ,lei solo rancore puro ed autolesionista
E Jaime lo capisce quando lei le dice che tradirà l’alleanza perché in quel momento realizzerà di aver amato e di essersi sacrificato per un MOSTRO (cit Olenna) che lo ha sempre e solo usato ( ne ho parlato qui,anche della delusione e della disperazione di Jaime che ma mano prende coscienza di chi è davvero la sua "amata" Cersei
https://www.labarriera.net/forum/index.php?/topic/16992-il-futuro-di-jaime/&page=14)
Oltretutto lei dalla fine sesta stagione in poi rifiuta la sua femminilità,anche perchè sa che il tempo passa , ed infatti si veste con abiti armatura come ho già espresso nel 3d sui costumi di GoT.Tutto,ripeto nella serie ha un significato preciso,costumi compresi. Ella è adesso una regina guerriera che difende innazitutto se stessa, più ombelicale che mai
Cersei è rancore e deserto affettivo,anche per i figli che le servivano solo ad esercitare potere, che tristezza...Ce l'ha anche con Tommen che ha osato ribellarsi a lei uccidendosi, un vero affronto quello del povero Tommen...
Lei è fabbro del suo destino che sarà terribile e senza pietà
Oltretutto dai leak della stagione 8
sappiamo che Jon andrà da lei per cercare aiuto , per avere l’altofuoco, ma probabilmente , il rancore , specie se già avrà abortito per cui nulla avrà da perdere, la porterà a tradire ancora una volta la famiglia, gli alleati, SE STESSA
Poteva riscattarsi ed avere una via di uscita ,ma essendo dominata dalla rabbia e dal rancore , ed essendo poco intelligente si autodistrugge e lo merita tutto
ps: avete notato chi sono quelli che le sono realmente e assolutamente vicini?Un maestro rinnegato e un automa zombie,nessuno dei due ha vera umanità , il loro è un sostegno meccanico e opportunistico ,terribile avere solo loro a supporto vero...
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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Come è noto non amo particolarmente GoT, ma questo topic suscita il mio interesse.
Condivido molto di quanto è stato detto: dal rancore all'autolesionismo, dal parallelismo con l'odiato Robert alle interpretazioni del rapporto con Jaime.
Vorrei quindi semplicemente sottolineare come il taglio di (f)Aegon da GoT abbia anche causato delle deviazioni nette nel percorso di Cersei, sia a livello di trama, come è ovvio, con una Leonessa che all'interno di King's Landing non teme rivali (a differenza dei libri) sia per quanto riguarda il personaggio in sé considerato, che in GoT sembra avere qualcosa in più della controparte cartacea trovando soluzioni anche efficaci ai propri problemi (pur essendo ciò, va detto, figlio dell'esigenza di non causarne una débâcle miserrima di fronte alle immense forze di Daenerys prima del finale) e, nonostante ciò, la meta finale appaia pressoché identica.
Mi sembra che la metafora delle strade diverse che conducono allo stesso castello calzi alla perfezione, riguardo alla serie, almeno per quanto riguarda il "caso Cersei".
Io non penso che la fine sarà la medesima.
Entrambe moriranno, certo (d'altra parte Valar Morghulis, no?) ed entrambe, con ogni probabilità, perderanno, ma mentre tutto fa pensare che ShowCersei se ne andrà bandiere al vento e tra Fire&Blood, a BookCersei credo non toccherà analogo onore.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Concordo perché la Cersei serie e’ un grande personaggio tragico ottimamente reso ,con grande personalità e mestiere da Lena.
Mi sono ricordata anche del suo dialogo con Cat cui fa visita dopo la disgrazia della caduta di Bran ,determinata da Jaime per proteggere la loro relazione ma soprattutto lei.
E’ una visita di cortesia che una madre fa ad una madre ,tutta apparenza,per compiacere Robert ovvio,lei non ha pena per Cat ,non ha pena per Bran ,non sente nulla non ha empatia e non la trasmette ,gelida cortesia obbligata è tutto quello che mostra.Mi sono pure chiesta se lei ha armato la mano del sicario,oltretutto con un pugnale troppo costoso e raro,come se volesse dare un indizio che avrebbe portato all’odiato Tyrion.
Anche nella scena in cui va da Maggy la rana pur se giovanissima ,è arrogante ,perfettamente conscia di essere una Lannister cui tutto è concesso con i deboli ,è ambiziosa ,crudele con già tutte le peculiarità che la porteranno ad essere la Cersei che non vuole ostacoli sulla sua strada .
Nella 7x7 infine la leonessa che si nutre di rancore ha una scena bellissima con Jaime che già predispone con i Lord la spedizione al Nord .
Lo richiama e gli dice di tradire ,alle rimostranze di Jaime ,preoccupato per quanto potrà accadere se il re della notte e la sua armata infinita non saranno contrastati da ogni persona in grado di combattere ,gli dice che non rispetterà il suo impegno,gli dice di aver ingaggiato la compagnia dorata
Ed eccolo il rancore per lui
“Avresti dovuto ascoltare le parole di nostro padre sull’importanza dell’oro ma preferivi cacciare ,fare altro”.
E lui il nuovo/vecchio Jaime :”ho giurato di andare al Nord intendo onorare la mia parola “
E Cersei gli risponde “sarà tradimento ,nessuno fugge da me “ e Jaime di rimando le dice :
Vuoi ordinargli di uccidermi ?sono la sola persona che ti rimane ... da l’ordine allora , non ti credo...
E lei lo lascia andare ,gli permette di recidere il cordone ombelicale che lo lega a lei per la prima volta perché sa che Jaime è perso come sua arma ,avrà Euron che peraltro la userà nel modo in cui lei odia essere usata solo per diventare re e raggiungere il potere che anche lui fortissimamente vuole .
Nella parte finale della scena riecheggiano in sottofondo le note di the Light of seven e questo qualcosa significa certamente .
E avremo con Cersei ed Euron ,spero ,uno scontro di personalità e volontà negative non da poco ,ma non credo che Euron possa uccidere la leonessa che ruggisce anche se la storia del fratello minore può essere variamente interpretata .
Una possibilità che Euron ammazzi Cersei come da falsi leak esiste ma Jaime avrà un ruolo ,sono nati insieme o quasi,moriranno insieme o quasi ?
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22 hours fa, Iceandfire dice:Mi sono pure chiesta se lei ha armato la mano del sicario,oltretutto con un pugnale troppo costoso e raro,come se volesse dare un indizio che avrebbe portato all’odiato Tyrion.
Per inciso... perchè non abbiamo mai pensato a questa ipotesi? A me pare una delle più verosimili! E giustificherebbe pure il fatto che, per allontanare ogni sospetto, racconti a Cat la commovente (e inventatissima) storia della perdita del suo figlioletto con i capelli neri.
Che Cersei morirà, è fuori discussione. Che lo farà in modo grandioso e con una scena madre splendida, pure; a meno che D&D impazziscano e buttino via un'occasione ed un attore (come hanno fatto, inspiegabilmente, con la morte off screen di Stannis... a meno che non sia morto affatto; ma ormai non penso lo facciano ricomparire nell'ultima stagione, anche se sarebbe bellissimo). Cersei, di nemici, ormai, ne ha tanti, e ne avrà tantissimi quando Jon e copagnia scopriranno il suo tradimento. Se guardo la vicenda dalla parte di Jaime, penso che probabilmente, anzi, quasi di sicuro toccherà a lui, come abbiamo detto; ma se la guardassi solo da quella di Cersei, sarei nella nebbia fitta.
E, solo per un giochetto mentale, provo proprio a fare questo: a guardare solo dal lato di Cersei e a brancolarci un po', in questa nebbia. E vedere cosa ci trovo.
Abbiamo un Euron, matto come un cavallo, che se non viene spappolato da Theon redivivo esigerà la sua ricompensa, e immagino non la avrà. Neanche per la cosa in sè -Cersei non è mai stata esattamente una candida suorina- ma perchè Cersei ha sempre patito tantissimo il poter essere "solo" la regina, consorte o madre, sempre all'ombra di un uomo, e che molte strade le fossero precluse a priori in quanto donna: ora che è arrivata ad essere, di fatto, il Re, non tornerebbe mai indietro, tornando nel ruolo passivo e subalterno dell'oggetto di scambio. E poi quei due, per certi versi, si somigliano troppo, sono quasi uguali, uno -Euron- la caricatura dell'altro -Cersei: entrambi sopra le righe, narcisisti sino al patologico; due personalità ingombrantissime incompatibili con un coprimario o con chiunque tolga al loro immenso Ego un centimetro cubo di spazio. Possono affiancarsi solo a caratteri deboli, poco ingombranti o comunque plasmabili, come di fatto -anche se all'inizio non l'avremmo immaginato, meno che mai dal gesto verso Bran nella torre- era Jaime prima del "risveglio". Ma non so: è pur sempre un personaggio introdotto relativamente da poco... per la fine di Cersei, mi aspetterei la mano di un character di quelli "storici", di quelli che sono nel gioco da tanto tempo come lei. Non so motivare razionalmente questa idea: semplicemente, mi sembrerebbe più bello narrativamente.
Abbiamo Danaerys, che in fin dei conti ha raggiunto il continente in primis per riprendersi il Trono; e figuriamoci quando scoprirà di essere stata pure tradita dalla persona che lo occupa. Ma non c'entrerebbe nulla con la profezia del valonqar, e in più ridurrebbe il tutto a uno scontro tra prime donne, mentre gli uomini stanno a guardare. Il che, per quanto D&D amino alla follia le loro eroine badass, mi sembrerebbe proprio fuori luogo, sbilanciato tutto da una parte.
Abbiamo Tyrion: molto improbabile -diventerebbe una specie di serial killer di familiari, il personaggio ne risentirebbe tantissimo, banalizzandosi alla grande- ma è da sempre pieno di risentimento per la sorella. Non credo che agirebbe a freddo, di sua iniziativa o per motivi personali; ma se proprio dovesse difendere qualcuno o qualcos'altro, se fosse costretto a scegliere tra questi e Cersei, ne sarebbe in grado, lo ha già dimostrato.
Abbiamo, almeno in linea ipotetica, la possibilità di una Montagna che le si ritorca contro, magari seguendo il "richiamo della foresta" della propria natura zombie e disumana. Anche se non credo: sarebbe una sorpresa niente male, ma tra le varie opzioni sarebbe quella di minore impatto, narrativamente sarebbe un bello spreco. Molto più spettacolare, a livello di emozioni, che a opporsi a lei ed ucciderla sia un personaggio profondamente umano, ed uno dei maggiori.
Abbiamo Sansa: che da Cersei è stata umiliata, terrorizzata, derisa, tenuta prigioniera. A Cersei deve il primo grande dolore della sua vita, l'uccisione di Lady (a cui d'altronde ha contribuito non poco con la propria menzogna su ciò che era realmente successo). Ma che nell'ultima serie diventi un'assassina sarebbe proprio inverosimile. Lei è destinata al potere, non all'azione; semmai a dare l'ordine e stare a guardare, senza sporcarsi le mani ma assaporando la vendetta, come ha guardato morire Ramsay e Ditocorto. E forse, indipendentemente da come e per quale mano Cersei morirà, chissà che Sansa non assista davvero: sarebbe l'ennesimo cerchio che si chiude, il tempo che presenta il conto, anche se con anni di ritardo e dopo che si sono scavate nella carne di tanti ferite che non guariranno più.
Abbiamo la candidata numero due dopo Jaime, Faceless-Arya. Da un lato, sarebbe quasi necessario, narrativamente, che fosse lei: per dare compimento alla famosa lista, che altrimenti diverrebbe uno strano guazzabuglio di persone morte per mano sua ed altre per i fatti loro.
Ma qui, temo tanto tanto il trash. Da quando l'hanno trasformata in una ninja con le maschere in silicone nella valigia di Patrick Swayze rapinatore di banche in Pont Break, il rischio del ridicolo è pericolosamente dietro l'angolo. Se deve essere Arya, spero tanto che D&D siano all'altezza e non facciano qualche scivolone fenomenale.Perchè potrebbe venirne fuori una scena stupenda, come una guittata senza pari.
E infine abbiamo... lui. Jon Snow. Che non siamo abituati a pensare nei panni di un omicida a sangue freddo (anche se lo è, e non solo in battaglia o quando trabocca di rabbia e dolore, come con Ramsay che gli ha ucciso il fratello davanti agli occhi: lo è, e ha dimostrato di poterlo essere, dai tempi di Quiburn il monco). Ma che sarebbe, appunto, in gardo di farlo, sebbene agendo, probabilmente, contro la sua natura, con lo stesso spirito con cui Ned -non suo padre, ma suo educatore e riferimento per tanti anni- eseguiva le condanne a morte. E del resto Jon, la sua propria natura, l'ha già sacrificata e messa da parte da un pezzo, insieme ai propri desideri di persona e di individuo.
Potrebbe farlo d'impulso, dopo averla vista compiere qualcosa di atroce, come con Ramsay; ma... non so, mi sembrerebbe una scelta tutta sbagliata. Nonostante la sua bassezza umana, in GOT Cersei -non la prima, ma quella di adesso- è un personaggio imponente, maestoso. Ed esige una morte maestosa. Non un gesto impulsivo e rabbioso, un grido strozzato, e amen. (Per inciso, se scelgono una soluzione simil-Rickon ma in versione fotoromanzo, con Cersei che uccide Danaerys e Jon, sconvolto, che si vendica, con banalità e love story infelici che scorrono a fiumi e bon gusto e intelligenza che corrono a nascondersi sotto un tappeto per la vergogna, do fuoco a tutti i mei DVD di GOT). Se dovesse essere Jon (valonqar anche lui, anzi, il valonqar per eccellenza)... per me dovrebbe trattarsi di qualcosa di più consapevole, meditato, necessario. Molto meno istintivo e, possibilmente, molto più sofferto. Qualcosa che, per l'ennesima volta, si trovi a dover compiere, per necessità e non per scelta, per salvare qualcosa o qualcuno. E non parlo di persone singole ma dello scontro totale, finale, tra umani e WW. In definitiva, l'ennesimo peso che si troverebbe ad addossarsi, per la salvezza di Westeros o del genere umano.
Riguardo la morte di Cersei, perché sì, anche io non vedo altro sfocio per la sua storyline, ha già compiuto gesti esecrabili ed irreparabili, immagino si stia preparando all'ennesimo, fatale, anche io credo che se non sarà Jaime toccherà ad Arya: sarebbe il compiersi della lista dell'odio, il realizzarsi del suo proposito ultimo, che tante volte ci hanno mostrato in GoT e soprattutto in ASOIAF (e dato che sappiamo che i finali coincideranno.. non può essere stata menzionata così spesso a caso). Anche se contro questa ipotesi, Arya ancora vendicatrice, gioca il fatto che ha avuto non uno ma ben due grandi momenti di gloria e di vendetta: Walder Frey e tutti i Frey, e Ditocorto. Mi torna alla mente la frase di Melisandre "...brown eyes, blue eyes, green eyes..eyes you'll shut forever". Ora, posto che detta così sembra vaga, in fin dei conti quanta della gente che Arya incontra ha gli occhi di questi tre colori? tantissima. Tuttavia dobbiamo pensare a persone il cui colore di occhi sia innanzitutto un tratto fortemente riconoscibile, un marchio di fabbrica, insomma (per esempio, gli occhi blu dei Baratheon, o i verdi dei Lannister); in questo ultimo caso ci starebbe se green eyes fossero quelli di un Lannister, "il" Lannister della sua lista, magari.
Anche Jon potrebbe essere l'outsider che non ci aspettiamo, sappiamo che è capace di gesti forti che vadano in contrasto con la sua natura riflessiva e pacifica in due occasioni: quando accecato dal dolore e quando obbligato dal dovere. Potrebbero verificarsi entrambe queste circostanze o soltanto una, anche se tendo a dare più probabile sempre la prima ipotesi Jaime Valonquar.
Certo è, come dici tu @Stella di Valyria, che personaggio e attrice sono da sempre nelle grazie di D&D e sono certa vorranno darle una fine degna.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Ragionandoci sopra solo lei può essere stata ad inviare il sicario perché l’ha sconvolta il fatto che Bran fosse ancora vivo e
Jaime è fuori discussione perché è un impulsivo ma non uno che premedita ,male,come Cersei .
Io credo che Cersei nella ottava stagione avrà un problema e cioè Euron che dopo tanta fatica per “conquistarla “ passerà all’incasso o vorrà passare all’incasso e ricordo che con Cersei Jaime non c'è più .
Non escluderei neanche che lei per fare un dispetto a Jaime e dimostrare in primis a se stessa di non aver bisogno di lui ,accetti le pressanti e pesanti avances di Euron.
Per me ci sta che la uccida lui.
Non ci sta che la uccida Jon,non ci sta che la uccida Arya perché sappiamo che vuole farlo, non ci sta che la uccidano Tyrion(troppo banale e scontato ) o Daenerys o un qualche drago.
La morte di Cersei nella serie dovrà avere un impatto forte ed inatteso e ripeto nella serie della profezia del fratello minore non è fatto cenno per non preannunciare il finale clamoroso per chi questa profezia non conosce .
Tutto porta a Jaime secondo me e il filo rosso sarà sempre quello della giustizia poetica anche se non riesco a immaginare il nesso che può ancora ,però , essere l’altofuoco e il disprezzo per il popolo da parte di Cersei
Vedremo
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Se Jaime uccide Cersei, poi secondo me muore anche lui.
Se Jaime è invece destinato a "spezzare la ruota" del suo fato e a sopravvivere alla Battaglia Dell'Alba, Cersei sarà uccisa da qualcun altro. Arya, magari. O si toglierà la vita, in un ultimo gesto di autodeterminazione.
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