1- Odio la fine indegna di un personaggio grandioso come Stannis. Non penso che finirà bene nei libri, ma sicuramente non in questo modo così pessimo.
2- Dorne. L'unica cosa per ci ringrazio gli Antichi Dei è che hanno evitato di violentare il personaggio di Arianne.
3- Sansa e tutta la sua storia, anche se forse le è andata meglio di Wonder Arya.
4-Per quanto io odi Baelish, non è così che dovrebbe morire il Re del Caos.
5- Andrò controcorrente: l'evoluzione di Jon mi fa abbastanza schifo. Rinasce e vive come se morire per diverse accoltellate sia un raffreddore. Non fa scelte logiche (andare a Sud), ascolta consigli idioti (andare alla caccia Zombi), lascia Grande Inverno etc etc et. Il Jon dei libri è tutto un altro personaggio.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ammetto che rientro tra i lettori pignoli, ma se alcune cose mi rendo conto siano state necessarie, comprensibili e/o accettabili ( magari chiudendo un occhio), quello che proprio non riesco a mandare giù sono gli stragi che hanno fatto di alcuni personaggi ( che, caso vuole, siano praticamente tutti i miei preferiti), snaturandoli e svilendoli completamente.
1. Sansa, in particolar modo l'orribile cambiamento della quinta stagione, ma anche il continuo andare avanti ed indietro ( vedi Jaime), tanto che si fa fatica a seguirla, il tutto conclusosi con un personaggio non solo incoerente con quello dei libri, ma anche con quello della serie stessa. Soprattutto, la cosa che mi fa arrabbiare è che, con un minimo di accortezza in più potevano trovare un modo per sistemare le esigenze di scena, senza annientare il personaggio.
2. Jaime, vedi Sansa. Cersei sì, Cersei no, ma forse sì, ma invece no, il tutto inframmezzato da qualche "esilarante" siparietto con Bronn.
3. Baelish, avete già detto tutto, anche nelle prime stagioni non reggeva il paragone con il Petyr dei libri, ma dalla quinta in poi, caduta libera e fine davvero allucinante.
Queste sono le tre cose che mi danno più fastidio in assoluto, perchè sono i miei personaggi preferiti, ma la lista può continuare con Wonder Arya, Bran il mistico ecc.
Stannis e Dorne neanche li nomino
"Pensavo che il mio canto fosse solo all'inizio quel giorno, invece era quasi alla fine"
15 hours fa, MezzoUomo dice:I capitoli dorniani possono anche piacere (alcuni sono pure scritti bene) ma oggettivamente segnano l'inizio della fine, sono una catastrofe. Quelli delle Iron Islands idem, ma almeno sono meno.
A me paiono molto buoni,
Meglio della settima stagione di sicuro.
E come evoluzione.
Evoluzione bloccata di alcuni personaggi (a partire dai personaggi principali: Jon muore e torna in vita identico; Dany è sempre uguale: bella e buona, finchè non le prendono i “cinque minuti”); di altri è insensata (tipo Davos, che dopo la morte del figlio, dell'uomo che adorava, della ragazzina di cui era affezionato, e con una guerra in corso e un'apocalisse zombie all'orizzonte...è inspiegabilmente diventato un gioviale buontempone); di altri procede a salti avanti e indietro (tipo Jaime e Sansa).
F come femmine.
Quasi tutte trasformate in badass, ma in versione mascolina, perchè imitazione di uomini nella mentalità e nei comportamenti.
G come Ghost.
Dovrebbe essere compagno e “doppio” di Jon, ma non compare quasi mai nei suoi pensieri, né sullo schermo.
H come humour.
Fondamentalmente, un fiorire di battute puerili sui piselli, e tanta volgarità gratuita e di basso livello.
Su Dorne e la fine di Stannis e Petyr mi trovo completamente d'accordo con tutti voi. Però davvero se devo dirne una su tutte, la mancata evoluzione di Jon dopo la rinascita mi è sembrata probabilmente la cosa più deludente di tutta la scenaggiatura. Mi spiego, ridurre la morte e rinascita di Jon ad un mero cliffhanger di fine stagione (o fine libro) non credo sia il piano originale di Martin, lui non deve più essere Jon Snow (un po come è capitato a Bran) ma lo strumento del Dio della luce nella battaglia dell'alba. A questo punto allora troverei logico che lui sconfigga il NK e poi l'incantesimo di Melissandre svanisca (e lui crepi definitivamente), in quanto ha infine portato a termine lo scopo della sua rinascita, per cui la battaglia finale per il trono di spade venga lasciata a Daenerys (magari con un piccolo Jon nel grembo). Ma allora perchè legittimarlo (con tanto di annullamento di matrimonio) ad erede legittimo di westeros? Delle due, una, o è Azor Ahi risorto (in ogni senso) oppure il prossimo Re di Westeros. Entrambe le cose le trovo incompatibili. Per cui mi aspetto esattamente questo come finale da parte di D&D
1 hour fa, Metamorfo dice:E come evoluzione.
(...)Davos, che dopo la morte del figlio, dell'uomo che adorava, della ragazzina di cui era affezionato, e con una guerra in corso e un'apocalisse zombie all'orizzonte...è inspiegabilmente diventato un gioviale buontempone); di altri procede a salti avanti e indietro (tipo Jaime e Sansa).
Bellissime tutte le analisi che stai facendo in questo topic, le approvo al 100%. E in particolare quella di Davos: davvero, da un certo punto in poi dovrebbe essere disperato e sconvolto, tutto il suo mondo e suoi affetti gli sono crollati addosso. E invece, boh. Sembra diventato anaffettivo; come se lo avessero lobotomizzato o gli avessero fatto un elettrochoc.
Esattamente come Tyrion: personaggi -tra l'altro tra i più belli, amati e ancora pieni di potenzialità- che ad un certo punto hanno smesso quasi improvvisamente di avere una vita propria, emozioni ed individualità, per diventare gusci vuoti, cartonati da mettere sullo sfondo dei pochi personaggi "di serie A".
Non avevo pensato a Davos, ma ora che me lo hai fatto notare metto pure lui nel gruppo dei character di cui parlavo qualche post fa, quelli di cui D&D a un certo punto sembrano essersi completamente disamorati e che si sono trascinati dietro come un peso morto. Che strana scelta, però!
Arrivo in ritardo e concordo con molto di quello che è stato scritto da voi nei precedenti post.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo la domanda posta da @JonSnow; è.... la fine di ogni caratterizzazione psicologica, ambivalenza che ti lasciava sempre con il dubbio, con la curiosità per quel che sarebbe successo. E non parlo del colpo di scena, ma dalla complessità di situazioni e personaggi che adesso è quasi del tutto assente: la settima stagione è stata un susseguirsi di buoni vs cattivi, tralasciando i momenti di dubbio umorismo.
La seconda, è Dorne. Ho guardato la serie prima di leggere la saga (finalmente conclusa) e... ai tempi della quinta stagione odiavo Dorne e le serpi. Mi sono dovuta ricredere. Qui non si è trattato di differenza tra linguaggio visivo e scritto ma di fraintendimento al limite della trasandatezza e della sciatteria.
Poi... Il Nord. Beh, perché le casate, così importanti e ognuna con la sua dignità, sono state ridotte a un ammasso di gente senza identità. E poi Sansa. Ho amato i POV di Alayne. Perché non far emergere quella fragilità, quei dilemmi interiori, quella presa di consapevolezza. Sansa ormai viene considerata alla stregua di un fine stratega senza che si capisca bene il perché.
Infine Arya, pg che nella serie non amo particolarmente, troppo prevedibile, troppo super eroina Marvel. L'apprendimento descritto nel libro è ricco di fascino. Invece no, risolviamo tutto a mazzate.
Ma tant'è...
No anche nella serie nonostante tutto e guardando all’insieme Arya ha un percorso didattico ben definito
I suoi mentori
Syrio -l’importanza della verità
Tywin la verità è quella che ci serve
Il Mastino: ad un certo punto la rabbia deve esplodere se la verità è intollerabile
Jaqen H’gar l’importanza del trasformismo ,essere capaci di diventare nessuno ,di essere freddi distaccati per essere determinati ,efficienti al top.
Circa i lord del Nord la realtà non è quasi mai lealtà e fedeltà ma è spesso compromesso e vigliaccheria e istinto di sopravvivenza
Finita la parte cartacea la serie scarica Martin in un certo senso e diventa più che figliastra di D&D
Sempre per me,ovvio
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
E come evoluzione , ma sappiamo che chi nasce tondo non diventa mai quadrato e che Jon rinasce disilluso e depresso come tutti coloro che hanno dato il massimo per uno scopo,un servizio in cui credevano e percepiscono di aver fallito
In questi soggetti solo un altro trauma fortissimo ,la percezione di morire inutilmente , rida davvero la vita , una vita che merita e deve essere vissuta da parte dello Stark più Stark di tutti gli Stark.Il loro Jon è profondamente umano ,percorre il tragitto dell’eroe che sa di dover sacrificare tutto se stesso per portare a termine il compito per il quale è nato.Su Dany non mi pronuncio ....
F come femmine intese come femmine ma anche come Dominae nel pieno significato latino del termine e del resto Martin si e’ rifatto a donne della storia .In alcuni casi gli showrunners hanno esagerato per incontrare il gradimento delle femministe americane ma ripeto non hanno inventato nulla e del resto donne di grande e vera femminilità non ne vedo neanche nei libri ,madri certo ma poco altro di più .
G come Ghost ,e’ vero manca moltissimo ma come dimenticare il Ghost delle prime stagioni e quello che nella sesta ulula di dolore per la morte di Jon e che gli e’ vicino sempre a difesa del feretro e nel momento del suo primo gasping?
H come humor beh Stannis che corregge un GdN ,Davos che corregge Jon per lo stesso errore
I come capacità di IMPRESSIONARE talmente il pubblico da creare una attesa incredibile ,piaccia o non piaccia in tutti ,compresi quelli che dicono di voler vedere GoT 8 ma solo perché avrà la stessa fine dei libri e lo dicono mentendo pur non sapendo di menta....piperita
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%d/%m/%Y %i:%s, Iceandfire dice:No anche nella serie nonostante tutto e guardando all’insieme Arya ha un percorso didattico ben definito
I suoi mentori
Syrio -l’importanza della verità
Tywin la verità è quella che ci serve
Il Mastino: ad un certo punto la rabbia deve esplodere se la verità è intollerabile
Jaqen H’gar l’importanza del trasformismo ,essere capaci di diventare nessuno ,di essere freddi distaccati per essere determinati ,efficienti al top.
Circa i lord del Nord la realtà non è quasi mai lealtà e fedeltà ma è spesso compromesso e vigliaccheria e istinto di sopravvivenza
Finita la parte cartacea la serie scarica Martin in un certo senso e diventa più che figliastra di D&D
Sempre per me,ovvio
Infatti mi riferisco all'Apprendistato nella Casa del Bianco e Del Nero.. Che nella parte cartacea è presente, eccome se lo è e da cui si deducono i principi dei faceless e un'istruzione all'assassinio non basato sulla semplice forza bruta (l'orfana che insegna ad Arya l'uso dei veleni ecc ecc)
Quanto ai lord del Nord, dignità nel senso di una connotazione identitaria e non di un fare mera tapezzeria.
Ah va bene , ma ripeto che il percorso di Arya è tracciato adeguatamente anche per esempio nel momento in cui le fanno incontrare i soldati Lannister con sentimenti di uomini normali ( non bianchi non neri non con 50 sfumature di grigio, ma normali con affetto , cuore e sensibilità ) e ci fanno ascoltare la canzone di Ed Sheeran che ha delle parole piene di significato : il tutto da respiro alla vecchia Arya Stark proprio nel momento in cui sta tornando a casa essenzialmente per Jon ,per aiutarlo anche.
I lord del Nord sono quello che sono e nell’ottica di quanto riportato nella serie beh fanno quello che ci si aspetta da loro ,sconfitti,ipoteticamente traditi da Robb Stark,allo sbando e sotto il tallone Bolton,se si parla di realismo martiniano allora non sono raccontati in modo disastroso
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''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Per quanto mi riguarda la delusione più grossa è stata la totale perdita di realismo nei comportamenti dei personaggi, che personalmente consideravo il punto più forte dello show. Ormai c'è praticamente solo gente che fa cose perché la trama deve andare in una certa direzione. E la storia del "vanno dietro agli ascolti" è una favola perché la serie è diventata enorme proprio quando non seguiva questa logica.
Di conseguenza si è perso anche il fatto che gli errori si pagano: Ned che si fida delle persone sbagliate, Robb che decide col pene invece che col cervello, Tywin che tira troppo la corda nei suoi abusi verso Tyrion sono esempi (non certo gli unici) di azioni che hanno conseguenze pesantissime per chi le compie. Nelle ultime stagioni questo non vale più, i casi più eclatanti sono ovviamente Cersei e Ramsay ma ce ne sono altri. E' una cosa che mi dispiace tantissimo.
Altro aspetto negativo è la banalizzazione di praticamente tutti i personaggi, ridotti a stereotipi piattissimi. Menzione particolare per le donne, che ormai sono tutte "badass".
Anche i dialoghi mi stanno deludendo moltissimo, ormai sono quasi sempre pietosi. Veramente non capisco cosa sia successo, non erano così scarsi prima.
Su Varys, Tyrion e Littlefinger concederei delle attenuanti a D&D: sono personaggi difficilissimi da gestire, probabilmente a ognuno servirebbe un team di autori dedicato, cosa ovviamente impossibile. Lo stesso Martin è stato obbligato a ricorrere a diverse forzature nelle loro storyline.
Certo potevano evitare di ridurli ad un insensato marxista ante litteram, un buffone che beve, fa battute idiote e propone piani assurdi ed un cretino che passa il tempo a cercare di seminare zizzania fra due adolescenti. Ci sono anche le vie di mezzo.
Capitolo Talisa: nei libri l'errore di Robb è dovuto a un malinteso senso dell'onore e al rifiuto di rischiare di mettere al mondo un bastardo, cosa legata naturalmente a Jon; nella serie invece sono state le chiappe (notevolissime) della giovane a metterlo nei guai. Non discuto il cambiamento, è una scelta che può piacere o meno ma si tratta di gusti; inoltre probabilmente la versione cartacea sarebbe stata difficile da rendere su schermo.
Quello che non va bene in tutto ciò è proprio il personaggio di Talisa, che è completamente irrealistico. Una ragazza giovane e bella che si mettesse a fare l'infermierina di campo finirebbe violentata nel giro di qualche minuto; la sconosciuta che si rivolgesse in quel modo al re poi sarebbe estremamente fortunata a cavarsela con un fracco di legnate. Insomma, per me il problema di fondo è sempre lo stesso, la mancanza di realismo (nel senso che ho spiegato sopra). Che però nelle prime stagioni compariva solo sporadicamente per cui non mi dava fastidio, ora invece è preponderante e penso abbia determinato un crollo verticale della qualità della serie.
6 hours fa, Iceandfire dice:
F come femmine intese come femmine ma anche come Dominae nel pieno significato latino del termine e del resto Martin si e’ rifatto a donne della storia .In alcuni casi gli showrunners hanno esagerato per incontrare il gradimento delle femministe americane ma ripeto non hanno inventato nulla e del resto donne di grande e vera femminilità non ne vedo neanche nei libri ,madri certo ma poco altro di più .
Catelyn, Brienne, Arianne, Ellaria, Barbrey Dustin sono solo alcuni di donne di una grande e vera femminilità (per quello che vuol dire) che non sono solo madri e poco più, a volte quando leggo queste cose mi domando se abbiamo letto gli stessi libri sinceramente, perché GRRM è tutt'altro che perfetto ma ha arricchito la saga di personaggi femminili che sono tutt'altro che lo stereotipo che ci hanno propinato D&D
3 hours fa, Iceandfire dice:Ah va bene , ma ripeto che il percorso di Arya è tracciato adeguatamente anche per esempio nel momento in cui le fanno incontrare i soldati Lannister con sentimenti di uomini normali ( non bianchi non neri non con 50 sfumature di grigio, ma normali con affetto , cuore e sensibilità ) e ci fanno ascoltare la canzone di Ed Sheeran che ha delle parole piene di significato : il tutto da respiro alla vecchia Arya Stark proprio nel momento in cui sta tornando a casa essenzialmente per Jon ,per aiutarlo anche.
I lord del Nord sono quello che sono e nell’ottica di quanto riportato nella serie beh fanno quello che ci si aspetta da loro ,sconfitti,ipoteticamente traditi da Robb Stark,allo sbando e sotto il tallone Bolton,se si parla di realismo martiniano allora non sono raccontati in modo disastroso
Sì per poi tornare in versione killer senza sentimenti con tanto di valigia piena di facce (scena di un trash che levati) quando è alle prese con sua sorella...
Comunque la canzone che tu vedi piena di significato, ce l'ha ma in tutt'altro contesto, ma non l'hanno usata quando dovevano e l'hanno aggiunta a caso quando non aveva più il suo motivo di esistere. La canzone è Hands of Gold ( Mani dell'oro dovrebbe essere in italiano) per chi non se lo ricordasse.
Quanto ai lord del Nord, anche nei libri sono sconfitti, allo sbando e sotto il tallone dei Bolton apparentemente, ma di certo non si sono mai sentiti traditi da Robb e stanno cospirando per sovvertire la situazione. Il Nord dei libri non dimentica, quello della serie ha seri problemi di memoria.
Mi riallaccio a questo per citare una delle cose in cui D&D mi hanno deluso di più, e non ricordo (pure io come il Nord di GoT) se sia stato citato se non per l'orrido scempio che ne hanno fatto di Sansa e Ditocorto, ed è tutto lo splendido arco narrativo di Theon a Winterfell di ADWD, riconosciuto unanimamente come uno dei punti più alti della scrittura martiniana, avvincente sia come character arc di uno dei personaggi più complessi creati da Martin (malamente ridotto a Dobby l'elfo domestico nella sua controparte televisiva), ma anche come trama ricca di intrighi e tensione. Scene iconiche come la confessione davanti all'albero cuore di Winterfell, il banchetto delle nozze rosa dove lord Manderly fa servire le Frey pie ( vero inizio della vendetta del Nord, non quel becero fanservice con Arya) , la conversazione nelle cripte tra lady Dustin e Theon, tutte rimpiazzate da una sequela di stupri, dalla inutile trovata della candela ( Briennhulk si gira esattamente quando Sansa la accende perché giustamente la sua priorità era porre fine all'esistenza di Stannis, ma riesce a salvarla comunque senza problemi all'inizio della sesta, a che pro dunque?) ma soprattuto da Ramsay Bolton Superstar, trasformato per l'occasione in un fine stratega che riesce a fregare uno dei più esperti comandanti westerosiani con un trucchetto da cartone animato. ( colgo l'occasione e chiedo sempre a @Iceandfire se mi può fornire un link dell'intervista in cui Martin dice che è rimasto soddisfatto del Winterfell arc della stagione 5)
Sinceramente, pur accettando i limiti di una trasposizione televisiva/cinematografica in cui per ovvie ragioni non è che si possa inserire proprio tutto, e considerando anche i costi di produzione o degli attori/comparse che comunque vanno pagati, non mi va di giustificare come hanno fatto alcuni Benioff e Weiss perché orfani dell'appoggio di Martin: qui non stiamo parlando di gente che fa il corso parrocchiale di scrittura creativa, ma sceneggiatori di professione con anni di esperienza alle spalle, Benioff addirittura autore di libri apprezzati da pubblico e critica: la mancanza di materiale dai libri non può essere una scusa su cui basarsi (dell'arco di Winterfell, e con questo termine includo anche la parte di Stannis in marcia verso il castello, avevano tutto pronto praticamente e l'hanno gettato alle ortiche), perché ritengo che un professionista riesca a sopperire almeno con una trama che pur differente dall'idea dell'autore, non sia piena di incongruenze, buchi, deus ex-machina e trovate da quattro soldi. Con l'aggravante che hanno alle spalle un solido world-building e dei personaggi complessi gentilmente forniti da GRRM.
We do not Sow
"She would die as she had lived, with an axe in her hand and a laugh upon her lips
"I am Asha of House Greyjoy, aye. Opinions differ on whether I'm a lady."
Sansa - Jaime - Theon
Sacra Triade del C.A.P.C.E.I.C.E. (Comitato Ammiratori Personaggi Complessi Ed In Continua Evoluzione)
TEAM DILF: I know no DILF but the DILF in the North, whose name is ROOSE BOLTON
T.S.J Comitato per la Tutela e Salvaguardia delle Jeyne (D&D e il vostro malefico zampino!)
BOLTON POWER: The North Dismembers
Thramsay and Proud ♥
♥ 3 ♥
“You may dress an ironman in silks and velvets, teach him to read and write and give him books, instruct him in chivalry and courtesy and the mysteries of the Faith,” writes Archmaester Haereg,
“but when you look into his eyes, the sea will still be there,cold and grey and cruel.”
14 hours fa, Gedeont dice:E la storia del "vanno dietro agli ascolti" è una favola perché la serie è diventata enorme proprio quando non seguiva questa logica.
Non ne sono convinta,la serie è diventata enorme con la sesta stagione dove all'andamento lento o all'andante è subentrato il mosso ed il molto mosso e questo è innegabile
14 hours fa, Gedeont dice:gli errori si pagano: Ned che si fida delle persone sbagliate, Robb che decide col pene invece che col cervello, Tywin che tira troppo la corda nei suoi abusi verso Tyrion sono esempi (non certo gli unici) di azioni che hanno conseguenze pesantissime per chi le compie. Nelle ultime stagioni questo non vale più, i casi più eclatanti sono ovviamente Cersei e Ramsay ma ce ne sono altri. E' una cosa che mi dispiace tantissimo.
Gli errori si pagano?Certamente ma se si pagano sempre beh questo è un abusato luogo comune,nella vita reale non è che i cattivoni senza scrupoli se la passino ,poi, tanto male.Quante morti in contrappasso come quella di Tywin vediamo? E non è l'ingenuità,il rigore morale e la poca avvedutezza che invece portano alla rovina per esempio Ned e Robb?
Quanti tiranni vediamo che non muoiono per la loro arrogante idiozia ma continuano ad ammorbare il mondo che li sopporta?Alludo anche ai missili coreani eh...questa è la realtà non quella che ci ammannisce Martin dato che essendo reiterata diventa stereotipata e scontata
Sulle donne badass ,troppo badass per quel momento fantastorico hai perfettamente ragione ma ripeto non vedo DOMINAE anche nei romanzi, servette certo,donne in vendita certo, e troppe vorrei ma non so e non posso , certamente.
Circa Talisa lo so che è fuori ogni raziocinio ma credo che dipenda anche dal fatto che abbiano voluto creare un tipo di personaggio "moderno" da ammirare e seguire con interesse anche ai fini del colpo di scena delle nozze rosse
Circa i dialoghi ,nelle prime due stagioni erano presi,a volte, pari pari dai libri,poi man mano che l'azione ha preso agio sulle discussioni sono diventati più stringati,abbozzati ma perchè appunto lo spettacolo veniva prima di tutto e la TV è spettacolo ,una serie come GoT con draghi e magia è innanzitutto spettacolo e questo alla gente,ai fruitori del prodotto finale piace.
Ma questo non mi disturba anche se la fretta con la quale hanno tagliato personaggi e situazioni in base anche alle preferenze degli spettatori si avverte ,ma questo essenzialmente nella settima stagione e non c'entra con il fatto che non ci sia il racconto di Martin a sorreggere tutto perchè la sesta stagione è un gioiello con punte notevoli
Resta da ribadire che queste mie osservazioni non cancellano quanto di buono GoT fa vedere e come lo fa vedere
Ripeto il vero buco nero della serie è la storia di Sansa dal momento in cui accetta di sposare il figlio del traditore che ha massacrato il fratello e la madre, il tutto dopo aver aiutato non si sa bene perchè Ditocorto salvandolo dall'accusa di aver ucciso Lysa,un Dicorto che aveva ammazzato Joffrey e anche Dontos...
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
la serie era già un evento mondiale da molto prima della sesta stagione (nella quarta stagione hanno superato i Soprano in termini di meri ascolti, tanto per dire).
Sui cattivi se muoiono per lo più viene ridotto ad una vendetta da parte del beniamino di turno (vedi Ramsey, ucciso dal girlpower di Sansa), se rimangono in vita è, spesso, solo grazie al plot armor (ho draghi, la perfetta fusione tra Mongoli ed Unni, robot-evirati programmati per combattere, gli eserciti di 2 casate e mezzo ma non attacco Cersei ed i suoi 4 gatti perchè ne soffrirebbe la popolazione della capitale e siccome io sono una regina carina e coccolosa faccio la cosa giusta e gli faccio morire di fare in un assedio che durerà chissà quanti mesi...tutto molto ragionato).
Il confronto coi romanzi non ci interessa, serie TV e libri sono cose completamente separate, giustificare le cavolate di d&d perchè Martin non ha scritto dei romanzi perfetti non ha molto senso.
L'unica cosa buona di talisa (attrice a parte) è che non si chiama Jayne Westerling, il duo avrebbe dovuto seguire il consiglio di Martin anche nel resto della scrittura, insomma se vuoi discostarti dai libri fallo davvero non allontarrti quando ti serve e poi ci torni per pararti i fondoschiena (eh ma Shireen fa il barbecue anche nei libri, non è colpa nostra se la storyline di Stannis è un obrobrio..ovviamente recitazione a parte). Poi a me sebra il solito clichè della crocerossina bona che guardacaso è nobile (e chè nobile, ha sange di drago) e che guardacaso si innamora del re di turno...non ci vedo niente di ammirabile dal pubblico moderno, poi de gustibus.
Sul fatto che lo spettacolo sia venuto prima concordiamo, possiamo concordare anche sul fatto che questa scelta ha fatto colare a picco la qualità generale della serie? Insomma se non fosse stato per il budget stratosferico che ha consentito di ingaggiare attori e reparti tecnici di prim'ordine Game of Thrones non sarebbe stato altro che una seriettina di quart'ordine trasmessa il pomeriggio subito dopo pranzo.
I tagli in base alle preferenze dello spettatore ci sono già da prima, su questo forum è da anni che parliamo dell'appiattimento dei personaggi: ricordi nella quarta stagione, quando ci si riferiva alla svolta buonista di Tyrion chiamandolo San Tyrion da Castel Granito? allora parlavamo della triade dany, jon, tyrion che, essendo i beniamini del pubblico, non potevano più compiere grosse nefandezze, tipo uccidere una prostituta se non per legittima difesa...
Il matrimonio di Sansa con Ramsey è si un bel buco di trama, ma non è l'unico problema, la scrittura è il vero problema di GOT, troppo approsimativa, banale ed incoerente (soprattutto per una serie che fece del realismo uno dei suoi punti di vanto) e assolutamente non all'altezza della qualità del comparto tecnico.