@Gedeont d'accordo che quanto ha fatto Howland Reed è stato necessario, altrimenti del buon Ned non saremmo qui a parlare, ma pur sempre uccidere un uomo alle spalle non è un atto proprio cosí degno, pragmatico finché vogliamo, ma non di cui vantarsi. E infatti Ned non lo fa, per non sbagliare non ne parla mai. Tra l'altro quello con Dayne,  almeno come è presentato nella serie ha proprio l'aria di un duello.

Certo che Ned gli è grato perché gli ha salvato la vita, ma penso avrebbe preferito prevalere sul suo avversario in altro modo.

Alla torre della gioia non c' era un duello ma un assalto degli uomini di ned stark ai tre difensori targaryen. Al massimo ned sarà stato incupito per aver ucciso uomini di tal valore ma non era proprio un duello.

4 hours fa, Lyra Stark dice:

@Gedeont d'accordo che quanto ha fatto Howland Reed è stato necessario, altrimenti del buon Ned non saremmo qui a parlare, ma pur sempre uccidere un uomo alle spalle non è un atto proprio cosí degno, pragmatico finché vogliamo, ma non di cui vantarsi. E infatti Ned non lo fa, per non sbagliare non ne parla mai. Tra l'altro quello con Dayne,  almeno come è presentato nella serie ha proprio l'aria di un duello.

Certo che Ned gli è grato perché gli ha salvato la vita, ma penso avrebbe preferito prevalere sul suo avversario in altro modo.

Concordo su tutto, anche con il discorso del tuo messaggio precedente che non quoto per non intasare la pagina. Ciò che si può aggiungere è che il personaggio di Ned, in virtù di quanto fatto, rappresenta un unicum nelle Cronache. Non vi è ironia nel dire che potrebbe essere realmente beatificato. Questa è però una spada a doppiotaglio perché lo rende moralmente semiperfetto e senza macchia, meccanismo che porta spesso al poco realismo, nonostante anche nella vita reale vi siano stati uomini come lui, per quanto in netta minoranza. Magari se fosse stato realmente il padre di Jon avrebbe avuto comunque una vera e propria caduta morale nella propria vita, che narrativamente gli avrebbe dato una luce diversa e un valore in più sotto questo aspetto.

In ogni caso un monumento a Sean Bean perché mi è capitato di rivedere certe scene e rende il trauma segreto su Jon al meglio, anche con la sola mimica sembra gridare quanto ha dentro. Da poco ho anche scoperto che lo stesso Bean pretese di sapere da D&D la verità sulla madre di Jon per poter recitare meglio. 

La cosa davvero tragica è che credo che anche Ned avrebbe preferito avere quella macchia sulla sua reputazione (che poi alla fine non è neanche questo dramma) piuttosto che inghiottire quel rospo ben più grosso rappresentato dalla verità.

Davvero l'Eddard Stark di Sean Bean per quanto mi riguarda è l'unico personaggio della serie che è sublimato nel corrispondente cartaceo. 

Credo anche io così, ma con motivazioni diverse. Avrebbe preferito generare veramente un bastardo piuttosto che ritrovare la propria sorella al centro di una tragedia, con un decesso del genere. Ma, per quanto sia un calice amaro, Ned lo inghiottirebbe sempre e comunque perché oltre che onore c'è soprattutto incondizionato amore nel suo personaggio. 

6 hours fa, Lyra Stark dice:

Tra l'altro quello con Dayne,  almeno come è presentato nella serie ha proprio l'aria di un duello.

Certo che Ned gli è grato perché gli ha salvato la vita, ma penso avrebbe preferito prevalere sul suo avversario in altro modo.

Erano 7 contro 3 (nella serie 6 contro 2), come fa a essere un duello?

Alla fine il tutto si riduce ad un duello tra loro due, essendo gli unici sopravvissuti, con Howland dato per morto. Per quanto la fase iniziale sia uno scontro impari, quando la situazione viene riequilibrata parte un duello testa a testa tra Dayne e Ned. Ad enfatizzare la cosa c'è anche l'inquadratura iniziale dopo l'ultimo uomo di Ned a cadere, prima che riprendano a combattere tra di loro, che porta una ad una telecamera orizzontale in stile inizio scontro alla Tekken. 

Intendevo che nelle intenzioni non c'era niente di "onorevole", altrimenti avrebbero fatto una serie di 1 contro 1, non un assalto in schiacciante superiorità numerica.

Quanto alla conclusione, beh, scemo Dayne a non guardarsi le spalle.

C'era poco di onorevole, ma per quanto ne sapeva Ned, aveva di fronte a sé i rapitori della sorella e non sapeva neanche in che condizioni fosse. Normale che egli non fosse proprio incline a gentilezze nella circostanza. Onorevolissimo e buono sì, ma c'è un limite a tutto. 

Tra l'altro il Ned della Serie è più preda della sua età e molto più impulsivo. Chiede della sorella prima dello scontro, cede alla foga ecc. Mentre il Ned di TOJ-ASOIAF è più malinconico e rammaricato in quell'episodio. 

Grazie a Jon Snow che mi ha anticipato la risposta, mi riferivo proprio al fatto che alla fine sono uno contro uno. 

Chiaro che nella concretezza conta il risultato, ma comunque pure Bran ci resta di melma quando vede cos'è successo veramente. Sempre per quel gioco di aspettative dovuto alla reputazione. 

3 hours fa, JonSnow; dice:

 

 il personaggio di Ned, in virtù di quanto fatto, rappresenta un unicum nelle Cronache. Non vi è ironia nel dire che potrebbe essere realmente beatificato.

Sì, è davvero atipico nel mondo di Asoiaf, che ritrae un'umanità in caduta libera, personaggi lividi, corrotti, assetati, voraci, ossessionati dalla brama di potere. Anche in quelli che secondo la nostra etica ci appaiono più "accettabili" c'è sempre l'idea tipicamente martiniana del coesistere di bene e male, di luce e buio nella stessa persona. Immagino che un personaggio così atipico come Ned possa, forse, essere stato inserito per due motivi. Uno, meramente pratico: far sì che il lettore più tradizionale ne venga attratto, vi si identifichi, lo riconosca come il proprio eroe. E si aspetti, quindi, il solito plot in cui il Nostro sopravvive a tutto e tutti (o se proprio muore, lo fa nel gran finale). Per poi restarci malissimo quando l'autore, invece, glielo fa morire e pure malamente, in modo crudele ed ingiusto. Così Martin proclama, forte e chiaro, il manifesto del suo mondo narrativo: questo non è il solito fantasy. Scordatevi i luoghi comuni, gli altri libri che avete letto e le regole a cui siete abituati: questo è il mio libro. Siete entrati nel mio mondo.
L'altro motivo è meno tecnico e più ideologico: dire subito (insomma, relativamente presto) e chiaramente che, nel mondo cupo e crudele di Asoiaf, un uomo puro è destinato a soccombere. Se l'avversario gioca in modo scorretto e senza regole, chi invece le segue è perdente già in partenza, perchè ha un numero enormemente minore di mosse e contromosse. (Forse sono troppo pessimista, ma questa è una cosa molto amara che penso spesso, anche nel mondo reale...). Quindi, messo in chiaro che in un mondo fondato sull'homo omini lupus non c'è spazio per la purezza, chi avrà speranze di sopravvivenza, nel prosequio della storia? I malvagi (scusate il termine che suona molto retorico), e questo è ovvio. Oppure coloro che sono metà-e-metà, che portano in sè sia il bene che il male. Un germe di bene, che fa capolino ogni tanto, e una parte buia, che li rende in grado di vedere il male negli altri e tenergli testa. Quei caratteri ambivalenti, complessi; quei personaggi su cui qui nel forum scriviamo fiumi di parole perchè sono sfuggenti ad ogni classificazione di "positivo" o "negativo". Gli esseri umani imperfetti tanto cari a Martin. Saranno loro, a giocarsi la partita.

Tendenzialmente verrebbe da pensare proprio questo ma potremo saperlo con certezza solo a saga conclusa ^^"

Se non fosse che anche gli amorali, i viscidi e i meschini perdono e soccombono a ripetizione. Tywin, Roose Bolton, Walder Frey, Littlefinger, Ramsay, Joffrey e via discorrendo. Non avevano il rigore morale di Ned, erano privi di etica, opportunisti, inclini appunto a supportare il medesimo status quo di sopravvivenza nelle Cronache. Eppure sono tutti caduti, tutti a loro modo hanno perso e sono andati incontro ad una rovinosa caduta, addirittura karmica in talune occasioni. Molti di questi epiloghi nefasti sono stati ancor più umilianti e distruttivi della fine occorsa a Ned. Quindi credo che il malvagio incontri la propria fine tanto quanto il buono. 

Checché ne dica Martin, i suoi stessi scritti dimostrano che per quanto possa irridere la decenza, la dignità e l'onore, anch'essi prevalgono, pur con tempi molto lenti e compassati. 

Quella del malvagio è una vittoria nel breve, quella del buono è una vittoria a lungo termine. Preservando appunto Jon Snow, Ned ha ottenuto comunque una vittoria. E il finale, che viva o meno, ce lo confermerà. 

Martin non irride niente. Quella è la serie.

Credo si intendesse il fatto che passa anche un po' il messaggio che essere rispettosi, onorevoli e di buon cuore è da tonti. È più o meno una linea di pensiero diffusa presso tutti i detrattori degli Stark, che sono parecchi. Alcuni pensano che la morte di Ned, e un po' anche quella di Robb giustifichi questa presa di posizione. Però io credo sia una lettura un po' estremista, come ha ben dimostrato JonSnow nel suo post poco sopra.