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Contest di Scrittura Creativa
E di Emma Snow
creato il 23 febbraio 2017

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Lady Monica
Pasticcera Reale della Barriera
Guardiani della Notte
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Lady Monica
Pasticcera Reale della Barriera



Guardiani della Notte

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Inviato il 15 maggio 2017 22:03

Coraggio scrittori, ancora un giorno.


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

H
hacktuhana
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hacktuhana
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Inviato il 16 maggio 2017 16:34

Costy ha rotto l'incantesimo poesia, però lo ha fatto con un pezzo pieno di riferimenti ai 4 ragazzi di Liverpool.

E loro erano musici artisti pieni di poesia, non tanto nei testi, o almeno non soprattutto, quanto in certi brani musicali, e relative costruzioni/inventiva.

 

Bene bene... :)


A
Aeron Plain
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Aeron Plain
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Inviato il 16 maggio 2017 17:18

CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA

(letter count 4929)

Chi si ferma è perduto

 

 

<< Chi si ferma è perduto! >>
<< Svegliaaa... Chi si ferma è perduto! >>
Il coro mattutino dei Pastori lacerò il nero silenzio nel carro di Hanna.
Lei era lì, nella sporca penombra dei teli di plastica, china sul corpo senza vita della madre.
Se n’era andata nella notte, sulla sua solita branda; ma nel cuore di Hanna era già morta da mesi, quando il virus Noia le si era annidato dentro, mutilando pezzo dopo pezzo la sua anima, affogando nell'inerzia ogni desiderio o parola, riducendo in cenere prima l’appetito ed infine la luce nei suoi occhi.
E adesso Hanna era lì, senza lacrime da piangere, senza stupide parole da sputare.
Gli altri penseranno che è colpa del mio mutismo, ma io non posso nascondermi dalla mia vergogna
Mentre si umiliava nell'accudire la madre, mentre si puliva dopo un cliente, Hanna aveva pregato che questo giorno arrivasse; ed ora che era arrivato, provava la terribile leggerezza che solo una gioia vuota può dare.
Le tende di nylon si scostarono bruscamente.
<< Allora! Sei sorda oltre che muta?! Chi si ferma è... Oh ca##o. >> Il giovane Pastore Tòmas, impietrito nel suo giubbotto di kevlar blu, urlò rivolto ai suoi compagni in testa al convoglio. << La madre della Muta è morta di Noia! >>
Solo dopo sussurrò a testa bassa << Mi dispiace, Hanna. Dai, esci a prendere una boccata d’aria fresca mentre lasciamo indietro tua mamma. >>
La parola dei Pastori, anche quella a bassa voce, era legge; così Hanna uscì coprendosi gli occhi dal riverbero del primo mattino.
Il convoglio si stava preparando a riprendere la marcia, chi era indaffarato a raccogliere i giacigli, chi ad ultimare la colazione di insetti fritti e polenta, chi a montare i buoi al giogo delle carovane. “Poco più che scheletri di camion e macchine, sormontati da miseri baldacchini, ma dove vogliamo andare?
I Pastori cavalcavano sui loro destrieri lungo il perimetro, agitando nervosamente i loro lunghi bastoni e gridando la loro cantilena per mettere fretta ai 137 “136, adesso” membri della comunità.
L’inquietudine si poteva respirare.
Decenni dopo che la civiltà si era letteralmente lasciata morire a seguito dell’epidemia, il virus Noia continuava a mietere vittime, lento ed implacabile come il gocciolare dalle grondaie dopo un temporale.
Illusa, la mia vita non sarà più facile. Già molti clienti preferiscono andare con donne capaci di gemere, adesso sono pure la figlia di quella morta di Noia... E quando ca##o arrivano le mie cose?
A questi piccoli pensieri agitati, rispondeva beffardamente l’immutabile imponenza della Strada. Una larga distesa di sabbia d’asfalto che tagliava il sinuoso panorama fino all'orizzonte. Carcasse di veicoli e uomini accumulate ai piedi di barcollanti pali elettrici, schiere di grano selvatico delimitavano i bordi del loro unico mondo. La Strada verso la salvezza, dicevano i Pastori, verso la Terra Sana.
Ho deciso
Secche sterpaglie le sferzavano il viso e le braccia, piaghe di dolore percuotevano la schiena aggravata dallo zaino pieno di provviste, nausea e fame ballavano un valzer nel suo stomaco. “Non male come quinto giorno di fuga
Poco dopo trovò un’altra strada, dannatamente simile a quella che si era lasciata alle spalle.
Un istinto ben radicato le disse di percorrerla. “Se sono fortunata, i Pastori stanno ancora discutendo fra loro davanti ad un bivio
Due giorni dopo, al tramonto, la vide.
Una fila di carri, questa volta in un legno ormai marcio, sospesa in un oblio stagnante, interrotto solo dall'errare del pulviscolo e dai topi che giravano frenetici tra i corpi dei viaggiatori. Asciutti cadaveri sdraiati contro le ruote, abbracciati l’uno all'altro o appoggiati ai loro bastoni da Pastore.
Rimase senza parole, anche se avesse potuto parlare.
Si accasciò pesantemente sulle ginocchia.
D’un tratto, un rumore dagli alti steli alla sua sinistra. “I lupi...
Era Tòmas.
Il novello Pastore concludeva con lenti passi il suo lungo inseguimento, l’ultima luce del giorno tingeva di arancio l’amarezza sul suo viso sbarbato.
<< E’ così dappertutto, lo abbiamo sempre saputo. Non esiste nessuna salvezza, nessuna terra promessa. I primi Pastori l’hanno scoperto quasi subito, l’unico modo per sopravvivere è continuare a muoversi, ad andare avanti, imperterriti... Chi si ferma è perduto. >>
Il peso di quella verità la costringeva a terra, lo sguardo orfano della speranza.
<<Adesso che sai la verità puoi diventare una di noi, mia moglie... magari. >> Riprese titubante. <<Dai, tirati su. >> E allungò il braccio verso di lei.
Avvenne tutto fluidamente.
Hanna prese il bastone dalle mani di Tòbias, facendogli perdere l’equilibrio. Mentre quest’ultimo cercava di rialzarsi, un secco colpo sulla nuca lo stese a terra.
Non voglio che mio figlio arrivi a pregare per la mia morte
Il bastone recava incise le parole << La strada dei giusti è come la luce dell’alba >>
Hanna si aggiustò lo zaino sulle spalle e si incamminò verso il crepuscolo.

 

S9G46wt.pngSrpjfk1.jpg

 

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DaenerysArya2510
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Inviato il 16 maggio 2017 21:00
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M
misterpirelli
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misterpirelli
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Inviato il 16 maggio 2017 21:59

Titolo: frammenti nepalesi

Letter count: 4984

 

Al primo posto di blocco, il conducente fermò il bus e spalancò la portiera ai militari. Scambiò con loro qualche parola in nepalese, il pollice puntato nella mia direzione.

Il soldato che si affacciò all'interno era giovane, un ragazzino con una peluria adolescenziale sul viso e una semiautomatica giù per la spalla. Mi degnò solo di un occhiata e diede segno di passare.

Ne fui sollevato.

Anche se la zona del Nepal verso la quale mi stavo dirigendo, da poche settimane era stata aperta agli stranieri, non vi era mai garanzia di passare. Con la polizia militare si correva sempre il rischio di incontrarne qualcuno pronto a inventarsi nuove tasse o nuovi lasciapassare. Ma non accadde nulla di tutto ciò.

Il bus si rimise in moto e trovò il suo varco tra il traffico che intasava lo sterrato. Mentre passammo i militari, rimasi a osservarli dal finestrino. Mi chiesi che cosa potesse voler dire per loro, sottostare alle decisioni dei Maoisti, gli stessi che per dodici anni avevano combattuto. Il nemico di un tempo, che ora da Kathmandu dettava la linea. Cosa poteva significare tutto ciò, per il futuro del quel precario paese?

Fin da quando avevo varcato il confine orientale, le impressioni si erano fatte confuse. Anche se poi ne parlavano tutti, del Re esiliato e dei Maosti al potere, e del terremoto elettorale che aveva scosso il paese, ancora ne parlavano tutti a bassa voce.

 

Nelle ore successive il bus risalì la vallata, con gli sbuffi del motore a Diesel che facevano da colonna sonora. Più ci si alzava di quota, e più il verde acceso dei terrazzini di riso cedeva il posto all'opaco dei prati. Di tanto in tanto, si incrociava qualche campo di patate, o qualche capra intenta a rosicchiare tra le erbacce.

 

I primi dubbi mi vennero al secondo posto di blocco.

Durò solo qualche secondo. Il ragazzino che assisteva l'autista saltò giù dal bus ancora in moto e lasciò una manciata di rupie a uno dei soldati. Davanti a loro, la mitraglietta sopra i sacchi di sabbia riposava con la canna rivolta verso la strada.

Ricordo che mentre osservavo quell'arma, me lo chiesi, se forse non stavo sbagliando destinazione.

Hile. La mia mania di muovermi fuori dai sentieri scontati mi stava portando in quella direzione. Agli albori delle spedizioni himalayane, quel villaggio era stato base di lancio verso il Makalu e verso l'Everest.

Ma tutto ciò apparteneva al passato.

Dodici anni di conflitto avevano reso quel territorio una zona ad accesso ristretto.

Ma mi era giunta voce che da poche settimane le restrizioni erano state allentate. Forse era lo spirito d'avventura a muovermi, a forse stupidità. Fatto sta che mi piaceva: andare dove nessun altro occidentale osava mettere piede, per me era diventata un ossessione.

Il mio piano era semplice: dirigermi a Hile, comprare un mulo e da lì raggiungere il campo base dell'Everest. Semplice no?

Peccato che non avevo messo in conto gli effetti di un conflitto civile. Quella del Nepal da sempre era stata una guerra invisibile. Talmente invisibile da permettere ai turisti di passare da una sponda all'altra senza accorgersi di avere appena passato un fronte di guerra. Una guerra che in via ufficiale se era conclusa da tre anni.

Eppure, mentre osservavo il paesaggio, tutto quello che osservavo dal finestrino in qualche modo puzzava di conflitto: le recinzioni di filo spinato, i muri bucherellati, i veicoli militari arrugginiti al bordo della strada.

 

Dalle descrizioni sulle guide, Hile doveva essere un villaggio idillico sopra una collina. Quello che trovai fu un gruppo di casolari avvolti dalla nebbia.

Mentre osservavo la popolazioni locale, mi chiese se davvero mi trovavo ancora in Asia.

Dove erano finiti i sorrisi delle persone? O i bambini che correvano per le strade? Per la prima volta, dopo sette mesi di viaggio, sentii la mancanza dei mendicanti e degli accotonatori.

Gli occhi delle persone avevano un che di stanco e arrabbiato. I pochi bambini non ridevano, ma fissavano il vuoto con aria traumatizzata.

Dove diavolo ero capitato?

 

L'ultimo dubbio lo sciolsi nel corso della serata.

Trovai un chiosco dove si parlava inglese. Il menu non lasciava molta scelta: Dhal Bhat. Riso e lenticchie.

Mentre mangiavo, furono i botti che avvertii da lontano a farmi sobbalzare. Per un attimo, mi chiesi se forse si era trattato solo di fuochi d'artificio.

“Che cosa succede?”, chiesi al gestore del chiosco.

“Spari.”, disse lui con una scrollata di spalle.

Non ho mai capito chi fu in quell'occasione a sparare. Forse si era trattato solo di un cacciatore, ma furono quelli a convincermi.

Il sognatore che era in me, ad Hile si era scontrato con la dura verità. Per sette mesi la strada che avevo seguito si era mossa in un unica direzione, sempre in avanti senza mai guardare indietro.

Ma a Hile per la prima volta, mi ero reso conto di essere solo un turista. E nient'altro. Quella zona dell'Himalaya non era fatta per me. La strada in avanti era sbarrata, e l'unica aperta per me, era quella del ritorno.

 


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M
misterpirelli
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misterpirelli
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Inviato il 16 maggio 2017 22:00

in extremis c'è l'ho fatta... :ehmmm:

 

Non è un gran che ma almeno sto giro ho partecipato.


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Emma Snow
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Emma Snow
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Inviato il 16 maggio 2017 22:01 Autore

Si conclude stasera il Quarto Round del Contest di Scrittura Creativa! :scrib:

I partecipanti sono:

 

hacktuhana - Il motivo non cambia.

Aegon il mediocre - Una strada abbandonata

_ladybolton - Il corpo.

SerGult - In cammino

Lady DragonSnow - La via di Aristotele

Aeron Plain - Chi si ferma è perduto

DaenerysArya2510 - Ritorno a casa

misterpirelli - frammenti nepalesi

 

E' possibile votare, esprimendo due preferenze, fino a domenica 21 maggio alle 22.00.

 

Buon voto a tutti!

 

 

EDIT: aggiunto alla lista lo scritto di misterpirelli


M
misterpirelli
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misterpirelli
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Inviato il 16 maggio 2017 22:02

o sono forse in ritardo? così o colà, a me va bene...


hgoeoCy.jpg

E
Emma Snow
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Emma Snow
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Inviato il 16 maggio 2017 22:05 Autore

No no sei in tempo, ma dato che stavo scrivendo il messaggio non avevo visto il tuo scritto! ora ho aggiornato il post :)


H
hacktuhana
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hacktuhana
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Inviato il 17 maggio 2017 12:59

Oh bene tre nuovi scritti!

 

Belli!

 

Aeron mi è piaciuto(e quando mai...) XD

triste e desolante, con un affermarsi di ribellione nata da chi è più debole e in difficoltà, in partenza.

Bella l'idea del virus Noia, trovo un sense of humor quasi macabro in quel:"...è morta di noia", oltre che durezza.

 

Danya mi ha sorpreso con una poesia!

Una frase originale per ogni posto brevemente ricordato, inutile dire quale sia la mia preferita XD

 

Infine Misterpirelli continua a viaggiare.

Stavolta si è andato ad impelagare in una brutta situazione.

Descrittività sempre molto ben fatta, considerazioni "vive" e tematica che fa riflettere.

Non solo per il dover a volte tornare sui propri passi nonostante le nostre intenzioni, ma anche per tutte le cose che succedono nel mondo di cui non sappiamo e non sapremo mai veramente niente, se non vivendole...

 

Come sempre la scelta dei voti sarà combattuta.


H
hacktuhana
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hacktuhana
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Inviato il 18 maggio 2017 7:08

Non metto sotto spoiler, perché si, partecipazione! XD per cui l'intervento sarà lungo... pure da vedere.

 

Aegon: Una Strada Abbandonata.

Pregi:

Beh, la bravura propria nel comporre una poesia, la capacità di rendere bene figurativamente i concetti.

Dubbi:

"Le nostre prospettive sorte

da terra nulla abbattevano

la geometrica sorte."

Questo verso, magari mi sbaglio, mi sembra interpretabile in diversi modi che cambierebbero il senso della frase.

Credo dipenda soprattutto da "terra" e "nulla" vicine, che possono essere lette con significati persino opposti.

Forse avrebbe aiutato una virgola.

 

Giovy: Il Corpo.

Pregi:

il trasporto nel riversare in scritto le emozioni.

La fluidità della lettura.

Il crescendo(mi piace l'utilizzo dei punti interrogativi che coinvolgono chi legge, inevitabilmente)

La tematica.

Dubbi:

Alcuni passaggi, forse per via del voler ricercare il paragone Corpo-Strada, mi suonano meno immediati, quasi superflui, tipo "a destra e sinistra" oppure "marciano, sostano, trafficano" per esempio, che mi sanno di elenco(seppure a me poi gli elenchi piacciano XD).

 

SerGult: Il Cammino.

Pregi:

La cadenza perfetta, e certi termini ben considerati per esprimere concetti.

Personalmente amo i sassi su cui si inciampa!

La ripetitività di "sulla via per il domani" che me la fanno sembrare una canzone, oltre alle battute perfettamente 4/4 XD

Dubbi:

Forse è troppo cantilenato e semplice nella lettura, è "quadrato". XD

Curiosamente se la canticchio col motivetto della sigla di Pollon(non mi uccidere, la trovo una cosa simpatica XD), ci sta perfettamente, a parte il ritornello.

 

Costy: La Via di Aristotele.

Pregi:

La conoscenza delle canzoni dei Beatles, oltre che dei luoghi a loro legati, e l'utilizzo pressoché perfetto per farne situazioni nel racconto.

L'inventiva, che ancora una volta non ti manca e quel qualcosa di magico che aleggia sempre, se tratti di temi "inglesi e dintorni" XD

Dubbi:

Forse all'inizio "la città che(mia madre) tanto amava", seppure non nello stesso periodo, è considerabile come ripetizione.

Anche la parola "città", magari appare troppe volte, non in generale, ma in alcuni punti troppo ravvicinati, e poteva essere omesso, perché si capisce dove siamo.

 

Aeron: Chi Si Ferma è Perduto.

Pregi:

La naturalezza con cui scrivi (ogni tipo di racconto).

La caratterizzazione e la scelta di chi saranno i personaggi.

L'inventiva non manca mai.

Il saper costruire la storia e il suo sviluppo, con uno scenario molto avvolgente, reso vivido.

"Se la strada dei giusti è come la luce dell'alba io vado verso il crepuscolo", un concetto che adoro XD

Dubbi:

Il pastore si chiama Tòmas o Tòbias? XD

 

Danya: Ritorno a Casa.

Pregi:

La scelta di poetare XD

Le frasi, ogni volta, in lingua originaria del posto visitato.

Il finale!

Dubbi:

"quella succulenta pizza perfetta?" Il punto interrogativo è voluto? XD

Starebbe meglio senza, nel caso.

 

Misterpirelli: Memorie Nepalesi.

Pregi:

La capacità descrittiva(è un tuo punto di forza consolidato) e il saperli alternare o mescolare a momenti emotivi e/o salienti del racconto.

La considerazione del viaggio e del suo perché.

Dubbi:

Perché non rileggi(e quindi correggi), quel che scrivi? XD

Ci sono i soliti errori di svista, ecco.

 

Curiosamente per ogni commento agli scritti, avevo messo anche la voce "difetti", ma a tutti scrivevo che non ce ne erano, praticamente in diverse salse, e allora ho depennato XD


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Inviato il 18 maggio 2017 7:35

Voto DAENERYSARYA2510, che mi ha conquistato anche stavolta :)

Per il secondo voto sono ancora indecisa, quindi ci penso un po'.

 

Inviato dal mio ALE-L21 utilizzando Tapatalk


 

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"Different roads sometimes lead to the same castle"
- Jon Snow


SPOILER TWOW

 

"It may be that we shall lose this battle," the king said grimly. "In Braavos you may hear that I am dead. It may even be true. You shall find my sellswords nonetheless."
The knight hesitated. "Your Grace, if you are dead..."
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Inviato il 18 maggio 2017 8:51

SerGult: Il Cammino.

Pregi:

La cadenza perfetta, e certi termini ben considerati per esprimere concetti.

Personalmente amo i sassi su cui si inciampa!

La ripetitività di "sulla via per il domani" che me la fanno sembrare una canzone, oltre alle battute perfettamente 4/4 XD

Dubbi:

Forse è troppo cantilenato e semplice nella lettura, è "quadrato". XD

Curiosamente se la canticchio col motivetto della sigla di Pollon(non mi uccidere, la trovo una cosa simpatica XD), ci sta perfettamente, a parte il ritornello.

Mi fai una capace di uccidere per un commento? :( poi io adoro la sigla di Pollon! :stralol:

A parte tutto, è sembrata strana anche a me questa precisione perché solitamente non seguo uno schema, e anche qui non l'ho seguito ma è venuto fuori da solo, forse anche perché volevo esprimere un'idea di "lento andar avanti". E d'altronde per questo ho scelto la ripetizione del verso iniziale!

Sono molto contenta che tu abbia apprezzato la scelta dei termini che è la cosa che mi preme di più :)

 

Presto commenterò anch'io i vostri scritti :D e voterò, naturalmente!


Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
 

Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".

Lo potrei, ma non oso.

Paura, Umberto Saba


Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 18 maggio 2017 11:50

Il motivo non cambia (hacktuhana): direi che mi è piaciuto. Il ritmo del testo è buono, cadenzato ma con qualche salto qua e là come una camminata un po' irregolare - tanto per restare in tema. Sull'argomento scelto niente da dire. Non è certo un tema originale, ma fa sempre il suo effetto e comunque lo hai gestito in un modo decisamente interessante. Verso preferito: "Sai, c'è un mondo di cose che hai testimoniato", di notevole potenza ed efficacia.

 

Una strada abbandonata (Aegon il Mediocre): mettendo in relazione il testo con le tue produzioni precedenti, noto qui una certa pesantezza nell'esecuzione. Alcune scelte lessicali mi paiono un po' discutibili - chiaramente non dal punto di vista del significato, che non mi permetterei mai di contestare, ma per come sbilanciano la lettura. Questo è un peccato, perché il tema scelto è invece molto bello; per dirla tutta, sembra che tu voglia imitare Guccini, ma dovevi forse levigare un po' di più le parole. Un esempio su tutti: l'ultima strofa è veramente struggente, e i primi tre versi li trovo molto buoni. Nel quarto verso però quel "cresce insanabile" rotola in bocca, annaspa, e rallenta eccessivamente la chiusa finale del racconto.

 

Il corpo (_ladybolton): in primo luogo benarrivata nel contest, e complimenti per il tema scelto. Non era facile trattarlo senza scadere nel volgare ma devo dire che ci sei riuscita pienamente. La poesia è molto scorrevole e musicale; ad una prima lettura certe scelte lessicali sembrano discutibili, nel senso che paiono stridere con il registro usato generalmente nel testo, ma rileggendo la poesia la sensazione si attenua un po'. Insomma, un buon esordio.

 

In cammino (Ser Gult): benarrivata anche a te nel contest, un altro esordio convincente. Non posso che associarmi al primo commento a caldo fatto da hacktuhana allo scritto: più una canzone che una poesia. Il livello estetico è alto, sia come metrica e sonorità, sia come significato, non mi vengono in mente particolari difetti. Decisamente un buon lavoro!

 

La via di Aristotele (Lady DragonSnow): finalmente una prosa! Lo sforzo creativo di inventare una storia, con un inizio, uno svolgimento e una fine, compressa nel numero corretto di caratteri, non passerà inosservato! Detto questo il racconto è molto coinvolgente, sei riuscita a descrivere sentimenti e stati d'animo in modo molto efficace. La storia è narrata in modo molto personale, e questo in qualche modo ti salva dal fatto di aver scelto un tema e una modalità espositiva (la scelta di inframezzare il testo con versi di canzone) già scelte da altri in alcuni turni precedenti. Restano alcuni errori di ingenuità - quel "tanto amava" ripetuto due volte in due righe", oppure il doppio "ma" dopo la virgola nella scena del merlo - che una rilettura in più avrebbe potuto evitare.

 

Chi si ferma è perduto (Aeron Plain): vabbé, maestro delle ambientazioni, non perdi un colpo. Un racconto distopico veramente molto bello, soprattutto la prima parte. Nella seconda devo ammettere di aver trovato un po' confusionaria la parte della rivelazione, forse potevi razionalizzarla un po' di più. In particolare, ma probabilmente è un problema mio, non colgo il legame "forte" che mi sarei aspettato tra il ritrovamento di una carovana di morti e il fatto che non esiste alcuna salvezza. Molto azzeccato il virus Noia, in ogni racconto metti sempre queste piccole chicche che rendono l'ambientazione particolarmente viva e al tempo stesso trasmettono molto anche al lettore.

 

Ritorno a casa (DaenerysArya2510): molto leggero e gradevole soprattutto per le sonorità. Dopo tanta poesia libera alla fine qualche rima sparsa qua e là fa certamente piacere. Al contrario sempre a livello di metrica alcuni versi sembrano un po' sproporzionati e affaticano la lettura. In generale comunque un lavoro niente male!

 

Frammenti nepalesi (misterpirelli): Un racconto molto amaro. Inaspettato, devo aggiungere, nella sua conclusione, fino all'ultimo ho sperato in un finale più positivo. Lo stile è come sempre molto buono, e mi piace il taglio che hai dato alla tonalità del racconto, quasi da cronista. Ci sono un paio di errori veniali di punteggiatura, ma niente di che. Fuori di commento, secondo racconto ambientato in Asia, stai raccontando qualcosa di te? :D

 

 

 

Per i voti mi tengo ancora un po' di tempo.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

L
Lo Schiavista
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Lo Schiavista
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Inviato il 18 maggio 2017 12:23

Eccoci !!!

 

Innanzitutto un plauso alle new scrittrici SerGult e LadyBolton per essersi messe in gioco ( considerato che le stroncherò pesantemente dopo almeno indoloro la pillola :) )

 

Hackcomesichiama

 

E' lo scritto che ho riletto di più ( anzi credo quello che ho riletto di più in tutto il contest) . Scorre bene ma mi ha lasciato un senso di inquietudine .

Come se fossero schegge di pensiero fuggite dalla testa con ritmo vertiginoso impegnate in una corsa disperata e allo stesso tempo folle .

Uno scritto che "rimane dentro"...

 

Certo qualche punto e qualche virgola la toglierei qua e la ma si sa io sono un "purista" :)

 

Aegon l'insufficiente

 

Stavolta devo essere sincero mi è piaciuta meno .. lo stile e l'accuratezza sono ottimi come al solito ma la combo SINUSOIDI + ASINTOTO mi ha messo KO .. ( non considerando che ad un lettore disattento la poesia poteva apparire un'ode ad un otorinolaringoiatra >_> >_>)

Quel passo ha rovinato l'atmosfera idilliaca che si era creata .. per me è risultata, benché ineccepibile sul piano del messaggio da trasmettere, troppo "tecnicamente avanzata" .. per dire è come se fossimo su una bellissima spiaggia tropicale e davanti a noi ci fosse una duna naturale da dove si intravede un laguna magnifica incuriositi scaliamo la duna e appena arrivati alla cima poniamo lo sguardo a valle dove c'è ...........

il ferramenta " questo è il chiodo giusto " dove si riparano tavole da surf, mosconi, pedaloni, ombrelloni . Riparazioni a regola d'arte si intende ma non è quello che vorremo o almeno avevamo sperato di trovare ...

 

Probabilmente troppo tecnicista la scelta !!!

 

 

Lady_bolton

 

L'interpretazione del tema era più scontato di una intervista di una Boldrini wannabe (cit.) sugli immigrati ... :scrib:

 

Gradevole nel leggere non mi ha preso abbastanza . Forse alcuni termini hanno un po' guastato l'atmosfera diciamo che l'incipit era buono il crescendo pure la fine è mutilata ( è durato troppo poco si vede :trooper: :trooper: :trooper:)

 

SerGult

 

ho letto il tuo scritto mentre ero via skipe con Federica Sciarelli che mi ha chiamato perché voleva sincerarsi che fossi veramente tu ... :yeah:

E' molto carino da leggere ma il ritmo mi ha spezzato la lettura ..sembra un vecchia filastrocca della nonna ripetuta all'eccesso come fosse una sorta di litania ... forse qualche parte poteva essere modificata per "slanciare" un po' il ritmo ..peccato perché era ben scritta veramente ....

 

 

LadyDragonKostanzen

 

Secondo me sono gli scritti che ti riescono meglio questi . il tema è abusato ovviamente ma la stesura particolareggiata dei luoghi fa si che si entri in empatia con la protagonista . IL pezzo finale è molto bello l'accostamento insomma tutto . L'unica pecca è che uno scritto del genere prende esclusivamente chi "mastica" di Bleates abbastanza altrimenti gli accostamenti luoghi -sensazioni-canzoni diventato più oscuri (dadandadadda)

 

 

Aeron

 

Stiamo caricando la pagina Pastorizia never dies !! :)

Come sempre ottimamente scritto descrizione magnifica alcune chicche come la "morte per noia" abbastanza singolare il finale o meglio inaspettato .

Mi è piaciuto.

 

Danyarya

 

Bellissima !!! Uno sguardo sul mondo condito con una struggente dichiarazione d'amore .. un amore a volte difficile , problematico ma sicuramente viscerale ..... quando si parla di certi luoghi non sbaglia mai !!! non sbaglia mai lei (semicit)

 

 

Il Pirellone

 

Graditissimo ritorno dell'uomo dei 5000 metri :)

..già me lo vedo in groppa ad uno Yak scrivere lentamente le emozioni di un cammino oltre che fisico anche "spirituale" ..l'ascesa verso Sagarmatha interrotta o solo rimandata come nella vita capita di smarrire la via di imboccarne una sbagliata oppure di rendersi conto che il cammino è solo virtuale e bisogna ritornare da dove si è partiti ...

 

 

 

Ho avuto enorme difficoltà nello scegliere chi votare

 

Voto

 

DaenerysArya

 

 

Pirelloneeeeeeeeee

 

 

 

La messa è finita andate in pace e al prossimo turno.....


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