Allora fai una legge che punisce l'ignoranza e non girare attorno al problema, visto che equipari l'ignoranza ad un reato.
Non sto facendo nessun discorso capzioso, non sei l'unico che sta scrivendo a favore dell'idea di un voto ponderato.
Anzi sei il più moderato e condivisibile, solo che sminuisci accusando i pareri altrui di essere per certi versi, artificiosi.
Lo hai fatto appena adesso.
Magari qui si evidenzia un problema di fondo, il presupposto che io e altri stiamo parlando solo per aver ragione.
Beh non ci siamo e sinceramente ragionare con questo "rumore di fondo" è inutile oltre che fastidioso.
Tu per esempio per troglodita chi intendi?
Beh si è parlato di quelli.
Anche di essere elitari.
Vabbeh amen...
Comunque, a mio parere il diritto di voto dovrebbe essere concesso sempre a chi rispetta il sociale e il civico(e la legalità ovvio) e non ha limitazioni palesi a livello intellettivo.
Va benissimo la sensibilizzazione degli e sugli argomenti, specie in ambito referendario, verissimo.
Ma non mi convince per niente arrivare in qualche modo a negare il voto in seguito ad un test di competenza.
Informazione.
Anche nei seggi elettorali, trasformiamo sti benedetti test in opuscoli o similarie, e si sta già facendo sensibilizzazione.
Ed è questa che deve essere percorsa come strada.
L'unica accettabile secondo me, in un paese civile.
Allora fai una legge che punisce l'ignoranza e non girare attorno al problema, visto che equipari l'ignoranza ad un reato.
Non la sto equiparando ad un reato, ma ad un fattore che altera il risultato elettorale. Per altri fattori che alterano il risultato elettorale (voto di scambio) abbiamo trovato delle soluzioni, perchè per questo no? A meno di non ritenere che l'ignoranza non costituisca un disvalore, ovviamente.
Tu per esempio per troglodita chi intendi?
Non conta chi io o Balon intendiamo essere un troglodita. Non mi interessa nemmeno definirla la categoria "troglodità", perchè una categoria che non esiste. Esiste il disinformato, l'ignorante, quello che se ne sbatte della cosa pubblica, e sono categorie fluide: chi è disinformato sull'elezione del presidente di provincia sarà magari preparatissimo sul referendum per l'acqua pubblica, e viceversa.
Quello che a me interessa che tu vada a votare per la regione sapendo quali competenze ha la regione, quanti anni resta in carica quello che mandi lì, e cose del genere. Perchè se non lo sai e voti lo stesso, stai falsando il risultato dell'elezione. Proprio come sarebbe falsato il risultato di una gara di tuffi in cui 3 giudici su 10 non abbiano mai visto un carpiato in vita loro.
Informazione.
Anche nei seggi elettorali, trasformiamo sti benedetti test in opuscoli o similarie, e si sta già facendo sensibilizzazione.
Per l'informazione ci sono già giornali, internet, TV, radio. PIù i 12 anni di scuola dell'obbligo citati in precedenza da qualcuno. Di possibilità per crearsi un opinione ce ne sono a iosa. Volendo.
E quindi se di possibilità per essere informati ce ne sono già a iosa VOLENDO, presupporre che ci sia una percentuale di ignoranti che altererebbero il risultato politico "negativamente" non ha rilevanza statistica.
Fai questi test prima delle elezioni, e ti accerti della tua teoria.
Poi magari se ne può parlare...
Probabile che qualche pastore del sussex ultrasessantenne ti stupisca in positivo XD
Chi non si intetessa della cosa pubblica in ogni caso, è quasi certo che non ci vada a votare, nemmeno alle politiche e amministrative.
Se poi ci va qualcuno, siamo a percentuali irrisorie.
In ogni caso, magari sono io ottimista, questi test magari "testiamoli" prima.
Di fronte a percentuali sconfortanti potrei anche vederla diversamente...
Chi non si intetessa della cosa pubblica in ogni caso, è quasi certo che non ci vada a votare, nemmeno alle politiche e amministrative.
Se poi ci va qualcuno, siamo a percentuali irrisorie.
Non è detto, prendendo a riferimento sempre il referendum del 4 dicembre magari è pieno di gente che ha colto solo una frase detta in tv e voterà no perchè così "Renzi a casa!!!" o perchè gliel'ha consigliato il vicino di casa figo, senza minimamente interessarsi sull'argomento. E il suo no è leggermente diverso da un no di una persona che ha invece valutato attentamente la proposta.
Per me la differenza va fatta presente in qualche modo.
Poi ovviamente non è detto che tramite un quiz che valuti la comprensione dell'argomento quella stessa persona non scelga lo stesso di votare no solo per mandare davvero Renzi a casa (e se si informa per battersi per questo, pur essendo un altro l'argomento in questione, è comunque giusto che si esprima) ma se davvero poco interessata non si informerà e quindi non passerà il quiz e il voto sarà nullo. Proprio perchè ha scelto di non informarsi.
Così si fa una scrematura tra chi sceglie di informarsi e chi no, non assolutamente tra chi sceglie di votare una cosa o l'altra.
Quindi non è che se io uso un metodo oppure un altro mi aspetto che i risultati cambiano da così a cosà, però per lo meno ho la certezza che i voti siano stati dati con consapevolezza e, in una versione ottimista, mi aspetto un avvicinamento della popolazione alla politica.
Ovviamente ad essere pessimisti ci potrebbe essere un ulteriore allontanamento proprio perchè "scoccia informarsi" ma allora perchè questa persona deve avere il diritto di esprimere la sua opinione se gli scoccia farlo?
Concordo con Beric sul fatto che anche secondo me questo sistema di "quiz" potrebbe funzionare solo per i referendum. Per quanto riguarda tutto il resto è davvero troppo complesso.
“Non mi sono piaciute per niente quelle accuse, no, no e no“ grugniva la scrofa, ancheggiando per il vialetto. La coniglietta e l’asina le consigliarono più giudizio, perché quanto successo all’ape regina non era piacevole. “Dai, suvvia, non esagerare… secondo me i rospetti son stati fuori luogo“ si impuntò in particolar modo la coniglietta, ma la scrofa, beh, ormai l’avrete capito anche voi, non gliene poteva fregare di meno. “Le è stato rubato un alveare, ma di cosa stiamo parlando!“
Oltre ai questionari "leggeri" e agli opuscoli che ho citato in precedenza (prima pagina, secondo post), un'altra cosa che di potrebbe fare, e che non mi risulta sia mai stata fatta, sarebbe una vera campagna sull'importanza del voto, responsabilizzando sul fatto che una semplice azione come un voto potrebbe anche avere il potere di cambiare il mondo. Poi, certo, siamo in una democrazie e, volenti o nolenti, il voto rimarrebbe anche un diritto di chi si informa solo dalle bufale di Facebook. Questi, come altri, non accetterebbero mai di mettersi a studiare, ma con il sistema dell'obbligo mascherato un minimo di informazione finirebbero con averla tutti.
Limitare il voto solo a chi è informato la trovo una cosa troppo complicata e antidemocratica. E devo aggiungere purtroppo, perché nemmeno a me piace che il mio destino venga scelto da ignoranti menefreghisti (aggiungo menefreghisti perché ignorante mi ritengo anche io), ma è meglio che una dittatura.
Esprimo la mia opinione (dopo aver letto velocemente tutte le risposte). Il problema del suffraggio universale io lo riassumerei in questo modo: una fetta larghissima di aventi diritto vota ascoltando la pancia o le proprie tasche. Più che l'istruzione, per una buona democrazia, conta il senso critico cioè la capacitá di giudicare la validità di proposte, leggi, candidati, programmi in modo logico e razionale. Ad esempio: A si candida per il governo e promette che abbasserà il tetto fiscale al 5% del reddito dei cittandini; B, commerciante che fatica ad arrivare a fine mese, lo vota. C, commerciante nelle stesse condizioni di B, si rende conto che la proposta di A è inattuabile e comunque deleteria e non lo vota.
Il grado di istruzione e cultura non basta a creare da solo buoni "votanti", faccio un altro esempio: Luigi Pirandello appoggiò il partito fascista, almeno in principio. Per concludere: il buon votante deve essere in grado di trasformare quanto più possibile il voto in un esercizio intellettuale, grazie al quale determini il proprio voto senza farsi influenzare da fattori come bisogni materiale, credo, sesso, etnia etc ma solo attraverso un ragionamento che lo porta a capire quale decisione è meglio per il presente e il futuro di tutta la "res publica".
Magari questo tipo di votante sbaglierà anche, ma in futuro si correggerà o tenterà di farlo.
In questo senso posso dire di essere fortemente a favore di limitazioni al diritto di voto.
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Siamo in una democrazia e ognuno vota per se secondo la sua coscienza e i suoi bisogni. Se dovessimo votare per il bene comune allora non ci sarebbe bisogno della democrazia ma una dittatura andrebbe benissimo. Le motivazioni del voto (per qualunque partito o referendum) sono tutte valide. Anche votare per mandare a casa renzi o almeno indebolirlo è lecito e legittimo. Il test pre voto è inapplicabile secondo me perchè l' indottrinamento coatto non è roba per una democrazia ma solo per le dittature. L' affluenza alle urne è un falso problema perchè in italia andiamo a votare in maggior percentuale che negli altri paesi europei. La supposta scarsa conoscenza dei quesiti referendari serve solo a denigrare il risultato atteso e gli elettori nel caso che il voto vada in modo diverso dalle aspettative.
Parlando chiaramente il limite al suffragio universale, gli elettori disinformati, il popolo bue etc sono gli argomenti che i sinistroidi (per sinistroidi intendo qualunque posizione progressista di sinistra da renzi fino alla sinistra estrema) usano da anni perchè perdono le elezioni o i referendum. Da quando abbiamo iniziato questa discussione ogni mio post l' avrei potuto sostituire con un sincero "che palle!! sempre i soliti comunisti!!". ;)
Parlando chiaramente il limite al suffragio universale, gli elettori disinformati, il popolo bue etc sono gli argomenti che i sinistroidi (per sinistroidi intendo qualunque posizione progressista di sinistra da renzi fino alla sinistra estrema) usano da anni perchè perdono le elezioni o i referendum. Da quando abbiamo iniziato questa discussione ogni mio post l' avrei potuto sostituire con un sincero "che palle!! sempre i soliti comunisti!!"
questa fine analisi socio-politica è la dimostrazione definitiva per cui il test è assolutamente necessario
Il test pre voto è inapplicabile secondo me perchè l' indottrinamento coatto non è roba per una democrazia ma solo per le dittature
ma secondo te la scuola dell'obbligo (con la quale tutti i cittadini vengono alfabetizzati e una serie di nozioni gli viene ficcata a forza in testa) è una forma di indottrinamento coatto?
Ragazzi, ma perché la gente cominci ad interessarsi della cosa pubblica e quindi sfrutti il diritto/dovere di votare in modo efficace e con cognizione di causa, bisogna educare quella stessa gente a farlo; e quale luogo migliore delle scuole?
Sono le nuove generazioni che salveranno/distruggeranno questo nostro mondo grazie/a causa delle scelte future che faranno; quindi istituiamo nuovamente l'ora di educazione civica ed insegnamo ai nostri ragazzi l'amore ed il rispetto per la cosa pubblica, e l'importanza di sapere cosa si sta facendo quano si va a votare......
Siamo in una democrazia e ognuno vota per se secondo la sua coscienza e i suoi bisogni. Se dovessimo votare per il bene comune allora non ci sarebbe bisogno della democrazia ma una dittatura andrebbe benissimo.
Ohibò! Quindi le dittature tutelano il bene comune più delle democrazie? Sui forum si scoprono sempre cose nuove.
La supposta scarsa conoscenza dei quesiti referendari serve solo a denigrare il risultato atteso e gli elettori nel caso che il voto vada in modo diverso dalle aspettative.
La scarsa conoscenza dei quesiti referendari è l'assoluta verità, nel momento in cui in UK Google registra un boom di ricerche su "che cosa è l'Unione Europea?" DOPO essere andati a votare per uscirne. O quando una consistente parte degli italiani era convinta che lo scorso referendum riguardasse "le trivelle", quando in realtà riguardava tutt'altro.
Premesso che ho le mie remore riguardo al fatto di introdurre questionari pre-voto e sistemi di "pesaggio" dei singoli voti in base alle conoscenze del votante, non ho capito come verificare che il votante sappia, ad esempio, cos'è un sistema bicamerale prima di votare per un referendum che tocca la suddetta questione, possa considerarsi una forma di indottrinamento? Quindi, fatemi capire, l'ora di diritto a scuola era indottrinamento?
Capisco bene il perché quella proposta possa sembrare interessante, ma renderebbe (potenzialmente) la democrazia una attivitá per tecnici, e non per cittadini.
Mi spiego: per informarsi come si presume qui per avere il massimo peso (o uno molto buono) richiede una buona cultura, una buona intelligenza e tanto tempo.
Tempo per leggere almeno 2 quotidiani di schieramenti opposti, per seguire i dibattiti in tv, per leggere libri di storia e critica sociale e politica (bisogna pur sapere da dove veniamo) etc etc.
Poi, nei casi di referendum, tempo per informarsi sulle leggi e gli argomenti stessi del referendum (cosí che la prossima volta che si vota per il nucleare, tutti debbano almeno sapere che cosa é la fissione nucleare e perché un reattore != da una bomba, e cos'é l'emivita, o la differenza tra raggi beta, gamma e alfa etc etc).
E in molti NON hanno il tempo, le capacitá o l'istruzione necessaria, a prescindere dalla voglia.
Si potrebbe allora dire: "beh, non ti preoccupare: ci pensano quelli che hanno capacitá e tempo, ci pensano gli esperti". Senza rimproveri o biasimo, senza giudizi, con serenitá, riconoscendo che non tutti sono uguali e che qualcuno ne sa di piú di scienza, qualcuno di arte e qualcuno di politica.
E ci ritroviamo con una versione "per tecnici" della democrazia.
La vogliamo? Mah, io ho smesso di seguire quei pagliacci che giocano al piú brutto gioco di ruolo della storia tanto tempo fa. Nessuno di loro mi rappresenta davvero, é una delusione continua e lascerei volentieri il compito agli esperti che si divertono con queste questioni.
Ma la democrazia come é stata intesa e conquistata non é una disciplina (quella é la politica): la democrazia é rappresentazione della volontá popolare, anche quella ignorante, stupida o pigra. Anche la mia. Che la cosa mi interessi o meno.
EDIT: volevo solo aggiungere un ulteriore pensiero: non c'é scritto da nessuna parte che un governo democratico debba necessariamente fare cose 'buone'. Non é quello il suo compito. Il suo compito é di fare quanto desiderato dalla popolazione. Se abbiamo paura di questo, se temiamo che questo impoverisca le potenzialitá di una politica piú illuminata, possiamo certamente introdurre criteri piú stringenti per il diritto al voto (dico stringenti, perché da quel che ne so giá esistono condizioni per i quali si perde questo diritto).
Basta accettare che si é perso lo spirito della democrazia in favore di una (presunta) maggiore qualitá tecnica. Basta che poi non ci stupiamo se le elezioni dovessero vincerle partiti che vogliono adottare criteri simili anche per l'accesso alle scuole, alla sanitá, agli impieghi pubblici etc etc etc solo perché a quel punto la maggioranza dell'elettorato sará colta, intelligente e ambiziosa.
Quando parlavo di bene comune intendevo lo stato che per la parte sinistra viene prima dei singoli cittadini. Sulla conoscenza dello stato e delle sue componenti non ho niente in contrario all' educazione civica nelle scuole etc. Per fare i corsi pre voto ci vorrebbe qualcuno di neutrale e ovviamente queste persone non esistono perchè tutti hanno le loro idee e seguono una loro ideologia.
"la democrazia é rappresentazione della volontá popolare, anche quella ignorante, stupida o pigra. Anche la mia. Che la cosa mi interessi o meno."
Perfetto!
Sottoscrivo e ribadisco:
democrazia è rappresentanza.
Comunque, i mezzi per provare a convincere chiunque non sia interessato più di tanto alla cosa pubblica, alla politica, agli argomenti referendari e via dicendo, ci sono e si possono usare.
Se uno non vuole ascoltare, oppure per chissà quale motivo non è interessato, esprime esattamente la condizione di una persona del paese, e come tale, per quanto sbagliata possiamo riconoscerla, va tenuta in considerazione, qualora decidesse di votare lo stesso.
"È uno di noi" starebbe a noi renderlo partecipe e non escluderlo, anche fosse solo per una volta.
A tal proposito, se uno votasse al prossimo referendum, solo ed esclusivamente per fare un dispetto a Renzi, oppure per il contrario, sarebbe un motivo valido, non pertinente(e per me sbagliato), ma valido, e qualunque impedimento di voto atto a non esercitare questo pensiero/atteggiamento non è democratico.
Paradossalmente quasi tutta la campagna elettorale dietro al quesito referendario fa riferimento al politico che vota si o no, per cui nello specifico e persino "normale", visto che è proprio chi lo ha proposto che ha impostato la questione a carattere personale.
Cavoli loro!
E questo è esemplare anche per chiedersi che razza di test valutativi potrebbero uscire fuori da un'attività politica che per prima vuole impostare le campagne elettorali su chissà cosa.
Questa comunque, sarebbe (è) espressione di questo momento in questo paese, e va accettata.
Se si ritiene che si debbano cambiare le cose, e il modo di pensare a riguardo, di queste persone(elettori ed eletti che siano), si usino i mezzi che ci sono a disposizione. Sono tanti...
L'esclusione per mancanza di competenza tecnica, al voto, non è espressione di democrazia rappresentativa, e genera comunque una distinzione tra cittadino a e cittadino b.
Ed io non riesco ad accettarla, perché sono contro qualunque tipo di discriminante di base.
Di più, avrei da ridire su coloro i quali potrebbero votare "per merito acquisito", e non avrei alcuna certezza della giustezza degli esclusi.
Mi spiego: per informarsi come si presume qui per avere il massimo peso (o uno molto buono) richiede una buona cultura, una buona intelligenza e tanto tempo.
Tempo per leggere almeno 2 quotidiani di schieramenti opposti, per seguire i dibattiti in tv, per leggere libri di storia e critica sociale e politica (bisogna pur sapere da dove veniamo) etc etc.
Poi, nei casi di referendum, tempo per informarsi sulle leggi e gli argomenti stessi del referendum (cosí che la prossima volta che si vota per il nucleare, tutti debbano almeno sapere che cosa é la fissione nucleare e perché un reattore != da una bomba, e cos'é l'emivita, o la differenza tra raggi beta, gamma e alfa etc etc).
E in molti NON hanno il tempo, le capacitá o l'istruzione necessaria
In molti non hanno il tempo, le capacità e l'istruzione necessaria per frequentare un corso universitario, o per prendere la patente. Però dai nostri cardiochirurghi pretendiamo che abbiano una laurea in medicina, e da chi guida il pulmino dei nostri figli o l'autobus che ci porta al lavoro pretendiamo il possesso di una licenza di guida.
Nessuno entrerà mai alla Motorizzazione esclamando "io mi faccio il c**o tutto il giorno: non ho tempo per studiare! Ora datemi sta cavolo di patente!"
Tra qualche mese, se tutto va bene, inizierò ad operare come psicologo: chiedetemi se sono preparato per i colloqui che dovrò sostenere. Dovete farlo, è giusto così, sono investito da una responsabilità precisa, che sento, vivo.
Per svolgere questo lavoro devo sapere le pratiche, conoscere la teoria e saper interagire con le persone. Devo superare test, continuamente. Ed ogni incontro coi pazienti è un test a sua volta.
Ed è giusto che sia così.
A votare invece posso essere spogliato da qualunque responsabilità e fare danni inenarrabili. Ed è questo, il più grande oltraggio alla democrazia.