Entra Registrati
Democrazia e suffragio universale
di Joramun
creato il 09 novembre 2016

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.

the neck
Confratello
Utente
2147 messaggi
the neck
Confratello



Utente
2147 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 19:49

mi fa un po sorridere chiedere un livello base di conoscenza dell'argomento da parte di chi va a votare, quando sono quelli eletti e che ti rappresentano(in teoria)i primi a non sapere un accidente di niente su parecchi temi! il deputato medio conosce piu o meno solo se il suo partito votera a favore o contro una determinata cosa! quindi, prima di rabbrividire perche un 10, 15 o 20% va al voto impreparato, preferirei evitare che una mandria di trogloditi perseveri nel rappresentare la massa!

 

in ogni caso il sistema dei partiti sta collassando ormai, perche sono i primi a non conoscere niente! un individuo puo avere attorno a se tutto un contesto(magari anche rafforzato da tanti voti precedenti nella stessa zona o stato)che ti induce a pensare che voti in un modo, salvo realizzare che quella è solo la cornice, che contrasta con il quadro, ossia una situazione reale e personale che non viene colta e che porta a un responso opposto(che magari poi viene fatto passare per semplice "voto di protesta" e alimenta discussioni persino sull'utilita del suffragio universale)! le scelte superficiali probabilmente le prendono piu le elites rispetto al cittadino medio......

 

sono sicuro che l'idea di inserire una specie di soglia che vieti a una fetta dell'elettorato di presentarsi al seggio piacerebbe a molti politici! suona quasi come un voler mantenere un'oligarchia che sa per chi deve votare....ma non sarebbe preparazione, ma indottrinamento...quando capiranno che il sistema partitico crolla a pezzi, che il ceto medio arretra e risente forse piu di tutti per certe scellerate decisioni, che magari devi prima pensare a docenti, operai, imprese, soldi per la sanita, posti di lavoro, che non a fare accordi con lobby, petrolieri, banche e finanzieri vari etc etc....forse otterranno un risultato elettorale piu soddisfacente...a prescindere da quanti arrivano al seggio con una preparazione sufficiente(che puoi ottenere ormai accendendo un computer)o meno....


" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "

 

 Ellie%20Kendrick.jpg

 

 

60a0669f04b4ad2cf08afa040c84534f--cospla

 

 

 


joramun
Confratello
Utente
6298 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6298 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 20:19 Autore

Mi stupisce anche che questi ragionamenti vengano fatti da chi vuole votare NO al referendum perchè restringerebbe il perimetro della democrazia (invece il voto pesato lo allarga?)

 

No, ma non mi viene in mente alcuna soluzione possibile per porre rimedio a questo fenomeno per cui pastori del Sussex ultrasessantenni decidono eventi politici di importanza capitale dall'alto del loro non sapere nemmeno cosa sia l'UE.

O forse l'unica soluzione possibile è quella suggerita da Smilla, e passa attraverso una lenta e progressiva civilizzazione del nostro agire sociale, in cui tutti dobbiamo impegnarci.


H
hacktuhana
Confratello
Utente
5937 messaggi
hacktuhana
Confratello

H

Utente
5937 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 20:36

 

In base a che?

 

In base al fatto che stiamo votando per la regione e tu non sai nemmeno che cos'è una regione e quali doveri abbia.

 

È la difesa delle minoranze, di qualunque tipo, che garantiscono pluralismo e... possibilità.

Appunto. Ma nel caso dei due lupi e dell'agnello che votano per cosa mangiare a cena non c'è la difesa delle minoranze, pur essendoci la democrazia.

 

 

 

Dico solo non sappiamo nulla e alle nostre deliberazioni manca il fondamento primo: conoscere.

Giova deliberare senza conoscere? Al deliberare deve, invero, seguire l'azione. Si delibera se si sa di potere attuare; non ci si decide per ostentazione velleitaria infeconda. Ma alla deliberazione immatura nulla segue. Si è fatto il conto delle leggi rimaste lettera vana, perché al primo tentare di attuarle sorgono difficoltà che si dovevano prevedere, che erano state previste, ma le critiche erano state tenute in non cale, quasi i contraddittori parlassero per partito preso? Le leggi frettolose partoriscono nuove leggi intese ad emendare, a perfezionare; ma le nuove, essendo dettate dall'urgenza di rimediare a difetti proprii di quelle male studiate, sono, inapplicabili, se non a costo di sotterfugi, e fa d'uopo perfezionarle ancora, sicché ben presto il tutto diventa un groviglio inestricabile, da cui nessuno cava più i piedi; e si è costretti a scegliere la via di minor resistenza, che è di non far niente e frattanto tenere adunanze e scrivere rapporti e tirare stipendi in uffici occupatissimi a pestar l'acqua nel mortaio delle riforme urgenti.

 

Fatta qualche eccezione, la quale non è connessa col rimedio, ma con circostanze diverse contemporaneamente verificatesi o indipendentemente provocate, quasi sempre le ricette sono empiastri su una gamba di legno. Un teorico, ossia un uomo di buon senso che sappia ragionare ed abbia conoscenza critica del passato e degli infiniti spropositi commessi in passato, giova a far schivare le proposte più ovviamente sbagliate, le analisi mal condotte; sovratutto giova ad inspirare un salutare scetticismo sulla possibilità di giungere a soluzioni logiche in quelle che sono le complicate situazioni sociali ed economiche di questo mondo mal fatto, rese più complicate dalla difficoltà grandissima di scartare analisi e soluzioni politicamente popolari e di accogliere invece quelle buone, necessariamente impopolari. Spetta ai pratici e politici il compito specifico di far trangugiare all'opinione pubblica le soluzioni buone e spiacevoli travestendole da cattive e gradite.

 

Luigi Einaudi

Joramun lo faccio adesso e poi stop.

 

È estremamente fastidioso che tu riprenda una frase estrapolata da un concetto diverso e risponda a cavolo, senza minimamente seguire l'argomento di cui ho parlato più ampianente.

 

"In base a che" è riferito a chi deve decidere questi meriti per il voto, in generale.

 

Sui lupi ho detto anche che se arrivassero a considerare il rispetto per la minoranza agnello, si comporterebbero diversamente che considerarlo cibo.

 

Magari non era chiaro.

 

Però diventa ancor più incomprensibile se si va a ribattere due o tre pezzettini di frase.


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 20:52

I minorenni non sono considerati idonei a esprimere il voto; stessa cosa per determinati tipi di incapaci di intendere e soggetti che si sono macchiati di determinati reati.

 

La ratio è evidentemente evitare che vadano a votare soggetti "non ci capiscono una mazza in materia", vuoi per immaturità vuoi perché non dotati delle facoltà intellettuali sufficienti, oppure che hanno dimostrato di non avere alcuna considerazione per il bene comune.

Nessuno però solleva alcun problema, giustamente.

 

 

Introdurre un corso di educazione civica (accessibile a chiunque e tranquillamente superabile), a cui subordinare il rilascio di un "attestato" che permette di votare avrebbe la stessa ratio: assicurarsi che ci sia un livello minimo di conoscenze e soprattutto di interesse per la cosa pubblica.

L'effetto non sarebbe tanto di insegnare alle masse chissà quali nozioni avanzate, ma semplicemente assicurarsi che chi esercita un proprio diritto lo faccia con una certa cognizione di causa, non sia un ebete totale e abbia quantomeno la voglia di dedicare qualche settimana della sua vita all'approfondimento della materia.

 

Nei fatti, la scrematura sarebbe veramente ridotta. Nessuna fascia della popolazione verrebbe esclusa dalle malvagie oligarchie assetate di potere, suvvia

Non è che se ti obbligo a fare la patente prima di metterti alla guida di un veicolo sto violando il tuo diritto alla libera circolazione....

 

 

 

mi fa un po sorridere chiedere un livello base di conoscenza dell'argomento da parte di chi va a votare, quando sono quelli eletti e che ti rappresentano(in teoria)i primi a non sapere un accidente di niente su parecchi temi! il deputato medio conosce piu o meno solo se il suo partito votera a favore o contro una determinata cosa! quindi, prima di rabbrividire perche un 10, 15 o 20% va al voto impreparato, preferirei evitare che una mandria di trogloditi perseveri nel rappresentare la massa!

 

ovviamente per i candidati dovrebbero essere previsti requisiti e competenze molto più elevate...

 

 

 

@metamorfo

sulla scuola: certo, ma una volta la scuola era selettiva. Alla maturità classica, nella classe di mio nonno sono passati in 11 su 44. C'era una ragionevole certezza che quegli 11 sapessero il fatto loro (ma pure anche gli altri 33).

senza arrivare a questi estremi (anche se si potrebbe aprire un discorso interessante... non credo sia un caso se il severissimo sistema scolastico austro-tedesco del secolo scorso ha prodotto, in rapida successione, gente come einstein, freud, tesla, popper, heisenberg, wittgenstein, godel, ecc... nomi da rabbrividire, ma vabbè), oggi si è arrivati all'estremo opposto, per cui non c'è nessuna selezione e garanzia di preparazione effettiva in quei 12 anni, e dalla medesima scuola può uscire sia un bravo studente che il caprone definitivo, negli stessi tempi spesso con voti non così diversi tra loro0

In altre parola, la scuola dovrebbe avere quella funzione, ma non l'ha più. E vedo più praticabile la soluzione "introdurre la patente di voto" che "tornare a bocciare gli asini a tappeto"...


M
Metamorfo
Confratello
Utente
10213 messaggi
Metamorfo
Confratello

M

Utente
10213 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 21:06

 

@metamorfo

sulla scuola: certo, ma una volta la scuola era selettiva. Alla maturità classica, nella classe di mio nonno sono passati in 11 su 44. C'era una ragionevole certezza che quegli 11 sapessero il fatto loro (ma pure anche gli altri 33).

senza arrivare a questi estremi (anche se si potrebbe aprire un discorso interessante... non credo sia un caso se il severissimo sistema scolastico austro-tedesco del secolo scorso ha prodotto, in rapida successione, gente come einstein, freud, tesla, popper, heisenberg, wittgenstein, godel, ecc... nomi da rabbrividire, ma vabbè), oggi si è arrivati all'estremo opposto, per cui non c'è nessuna selezione e garanzia di preparazione effettiva in quei 12 anni, e dalla medesima scuola può uscire sia un bravo studente che il caprone definitivo, negli stessi tempi spesso con voti non così diversi tra loro0

In altre parola, la scuola dovrebbe avere quella funzione, ma non l'ha più. E vedo più praticabile la soluzione "introdurre la patente di voto" che "tornare a bocciare gli asini a tappeto"...

 

Sono d'accordo, infatti la mia voleva essere un'accusa al sistema scolastico italiano.

 

A parte questo, intendevo anche dire che il problema secondo me non è nell'ignoranza dei meccanismi delle istituzioni, ma è un problema più ampio di cultura e di conoscenza.

Costringere qualcuno ad imparare quanto dura una carica, come funziona l'elezione del presidente del consiglio, ecc. non migliora così tanto la sua consapevolezza come votante, perchè non attiva una vera coscienza politico-sociale a livello filosofico, economico, ecc. e di comprensione di come funzioni la politica e come si muovono i politici.

Ed è quest'ultima che conta veramente, non la conoscenza di tecnicismi istituzionali.



joramun
Confratello
Utente
6298 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6298 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 21:30 Autore

È estremamente fastidioso che tu riprenda una frase estrapolata da un concetto diverso e risponda a cavolo, senza minimamente seguire l'argomento di cui ho parlato più ampianente.

Magari non era chiaro.

 

Però diventa ancor più incomprensibile se si va a ribattere due o tre pezzettini di frase.

 

Mi dispiace aver creato confusione e fraintendimenti, ma trovo che quotare i singoli passaggi aiuti a tenere meglio evidenziati i singoli punti, e generi un discorso estremamente più fruibile del quotone uber alles.

 

"In base a che" è riferito a chi deve decidere questi meriti per il voto, in generale.

 

Ma l'ho specificato più volte "in base a che". Il dilemma "Quis custodiet ipsos custodes?" non si pone semplicemente perchè io non sto proponendo un oscura corte di Illuminati che decide chi sia degno di votare e chi no, ma un semplicissimo test preliminare al voto, universale e obbligatorio per tutti, che attesti in che misura l'elettore e competente circa la materia di voto.

Ed ho anche detto che in effetti mi rendo conto che la mia proposta creerebbe più problemi di quelli che si proporrebbe di risolvere. Anzi a questo proposito consiglio la lettura di un illuminante (anche se abbastanza lungo) articolo del "The newyorker", di cui quoto l'ultimo paragrafo:

 

But maybe voting is neither commons nor market. Perhaps, instead, it’s combat. Relatively gentle, of course. Rather than rifles and bayonets, essentially there’s just a show of hands. But the nature of the duty may be similar, because sometimes, in an election, democracy itself is in danger. If a soldier were to calculate his personal value to the campaign that his army is engaged in, he could easily conclude that the cost of showing up at the front isn’t worth it, even if he factors in the chance of being caught and punished for desertion. The trouble is that it’s impossible to know in advance of a battle which side will prevail, let alone by how great a margin, especially if morale itself is a variable. The lack of certainty about the future makes a hash of merely prudential calculation. It’s said that most soldiers worry more about letting down the fellow-soldiers in their unit than about allegiance to an entity as abstract as the nation, and maybe voters, too, feel their duty most acutely toward friends and family who share their idea of where the country needs to go.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25178 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25178 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 21:32

Vorrei provare ad affrontare il ragionamento da un'altra angolazione, scusandomi per i luoghi comuni che inevitabilmente proferirò.

 

Prendiamo il "caprone" di baloniana espressione che crede che la Terra abbia 6.000 anni, che non è interessato ad acculturarsi perché tanto lui ha l'appezzamento di terra nel Nebraska e non ha bisogno di sapere nulla di più di come riparare il trattore e il tetto del fienile.

Questa persona deve poter dire la sua nella scelta del Presidente degli USA?

Questa persona deve poter essere chiamata a dire la sua in un referendum sull'energia nucleare o sull'istituzione di una riserva naturale o che altro?

Questa persona, esercitando il suo diritto di voto, esercita il suo diritto a cercare di indirizzare lo Stato verso la direzione che ritiene migliore per i suoi interessi e per lo Stato stesso. Lo esercita con successo? Probabilmente no. :)

 

Ora, questo "caprone" esiste oggi come esisteva anche sessant'anni fa. Anzi, presumibilmente il numero dei "caproni" si è ridotto nel tempo. E allora cosa è successo? Negli anni '60 probabilmente il "caprone" aveva un partito o un politico di riferimento del quale si fidava, a cui dava il compito di scegliere per lui. Oggi no. Le continue disillusioni e delusioni generate da classi politiche incompetenti o criminali da un lato, e la globalizzazioni dall'altro, hanno portato il "caprone" a perdere la sua bussola e al tempo stesso a venire a contatto con messaggi più rozzi, populisti, elementari, e quindi efficaci perché in sintonia con lui.

E poi aggiungiamo l'effetto dei media. Sessant'anni fa essere ignoranti era una vergogna. Oggi sappiamo che con l'urlo (il peto e il rutto, se mi passate la citazione) possiamo zittire e ridicolizzare anche un premio Nobel. Io lo chiamo "effetto Italia 1", per ovvi motivi. Ci hanno insegnato che mediocre è bello, e questo ci piace, perché non dobbiamo più essere in soggezione del sapiente, perché non dobbiamo più faticare per migliorare.

 

E quindi il "caprone" del 2000 resta caprone, entra in contatto con altri caproni, ha perso il suo credo politico, è esposto a sirene populiste di ogni tipo e soprattutto è fiero di essere caprone.

La situazione è oggettivamente tragica, ma la soluzione secondo cui a questa persona deve essere tolto o ridotto il diritto di voto, per come la vedo io, equivale alla scelta di Orban di costruire muri.

La ricostituzione dei corpi intermedi, così come la (ri)educazioni civica, sono le strade migliori.

 

 

 

Questo naturalmente se si considera la democrazia, in particolare l'aspetto del suffragio universale, come un valore.

In caso contrario ben venga una discussione sulle possibili alternative. :)


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 21:56

 

 

Costringere qualcuno ad imparare quanto dura una carica, come funziona l'elezione del presidente del consiglio, ecc. non migliora così tanto la sua consapevolezza come votante, perchè non attiva una vera coscienza politico-sociale a livello filosofico, economico, ecc. e di comprensione di come funzioni la politica e come si muovono i politici.

 

Ma io sarei meno esigente, ritengo che già la corretta percezione di alcune realtà possa avere effetti benefici notevoli.

 

Per esempio, i super-stipendi dei parlamentari e gli sprechi della politica: ok, è una porcata, immorale e inefficiente, legittimo indignarsi e combattere per ridurli.

Però quante persone credono, in virtù di una ingenua e superficiale percezione della realtà, che gli sprechi vadano a comporre chissà quale percentuale della spesa dello stato e delle nostre tasse (quando in realtà sono cifre risibili), un macigno sulla nostra economia, e quindi ne fanno una crociata assolutamente sproporzionata, come se fosse il problema n.1 dell'Italia? Ovviamente istigati da ignobili soggetti? Secondo me si tratta di parecchia gente.

 

In questo caso basterebbe un bel grafico colorato excel che raffiguri e quantifichi le varie voci della spesa pubblica, e magari molti di questi soggetti (caproni in buona fede) non dico che si ricrederebbero, ma comunque voterebbero con maggior cognizione di causa e sarebbero molto meno manipolabili.

 

 

 

 

Prendiamo il "caprone" di baloniana espressione che crede che la Terra abbia 6.000 anni, che non è interessato ad acculturarsi perché tanto lui ha l'appezzamento di terra nel Nebraska e non ha bisogno di sapere nulla di più di come riparare il trattore e il tetto del fienile.

Questa persona deve poter dire la sua nella scelta del Presidente degli USA?

Questa persona deve poter essere chiamata a dire la sua in un referendum sull'energia nucleare o sull'istituzione di una riserva naturale o che altro?

Questa persona, esercitando il suo diritto di voto, esercita il suo diritto a cercare di indirizzare lo Stato verso la direzione che ritiene migliore per i suoi interessi e per lo Stato stesso. Lo esercita con successo? Probabilmente no

 

però per poter guidare il suo trattore avrà dovuto studiarsi il codice della strada, farsi quattro ore di scuola guida, smazzarsi l'esame a crocette e farsi rilasciare un pezzo di carta no?

magari facendolo ha pure imparato un paio di cose utili sui sensi unici o le precedenze pedonali, tipo.

 

non vedo come il richiedere un qualcosa di simile sulle elezioni presidenziali o i grandi temi socio-politici sia un "togliere o ridurre il diritto di voto".

corsi e attestati sarebbero assolutamente fruibili e superabili da chiunque, con un minimo di buona volontà e impegno.

non credo che subordinare il più importante e pericoloso dei diritti alla dimostrazione (poco più che simbolica) di interesse e competenza significhi limitare le libertà fondamentali.


G
GIL GALAD
Confratello
Utente
3945 messaggi
GIL GALAD
Confratello

G

Utente
3945 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 23:23

Il diritto di voto ripeto non deve essere mai messo in discussione in base al livello culturale, scolastico o economico altrimenti la democrazia popolare morirebbe e avremmo un elitarismo totalmente dominate più di quanto già non lo sia. È ovvio che le persone dovrebbero conoscere bene o meglio ciò o per chi votano, ma questo non può essere una discriminazione democratica. Anche un'analfabeta ha diritto al voto, e guai al giorno in cui solo gli "intelligenti", i ricchi, chi ha titoli di studio e chi no diventino requisiti per il suffragio. Torneremmo veramente quasi al tempo pre rivoluzione francese e pre diritti fondamentali dell'uomo. E' libertà del singolo cittadino cercare se vuole e se gli è possibile conoscere capire approfondire (qui si aprirebbe però anche il tema dell'informazione che richiederebbe un'altra discussione). Certo c'è il pericolo del cosiddetto popolo bue che si fa influenzare spesso per la sua ignoranza, ma questo vale anche per l'economia e quindi dovremmo che so abolire la pubblicità? Il suffragio universale è un diritto inalienabile e se tocchiamo anche quello dopo aver massacrato tanti altri diritti come quelli del mondo del lavoro ad esempio veramente rischiamo di diventare in un futuro non lontano degli schiavi.


Gil Galad - Stella di radianza





tumblr_muo8fgpg3y1sqnt7oo1_500.jpg

L
Lochlann
Confratello
Utente
3675 messaggi
Lochlann
Confratello

L

Utente
3675 messaggi
Inviato il 09 novembre 2016 23:35

In generale il suffragio universale è stato una conquista stupenda.

 

Il problema è che quello che i nostri "padri" hanno conquistato col sangue adesso viene sciacquato via come se niente fosse.

 

La democrazia è piena di difetti e regolamentare il diritto di voto non è assolutamente un sacrilegio, imho.

 

Sicuramente se si fa si deve farlo bene e con regole precise e regolatori responsabili di fronte all'elettorato.

 

Certo che al momento attuale a 17 anni sei una m***a e a 18 diventi improvvisamente colui che sceglie chi ti deve governare, un controsenso c'è.

 

Se devi votare al referendum, per dire, almeno dovresti sapere di che c***o stai parlando, rispondi bene a 2/3 domande idiote su quello che stai facendo e POI puoi votare. Dite che a farle idiote le domande le rispondono bene tutti? Invidio il vostro ottimismo. Chi le decide? Un organo preposto. C'è chi decide di cose ben più importanti senza esser stato eletto e giustamente nessuno urla al complotto (a parte qualche analfabeta funzionale).

 

Il diritto di voto una persona se lo deve guadagnare, non può scendere dall'alto perchè il tuo countdown con la morte segna -18 dal via.


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

200s6pw.jpg

"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

2ajc9r8.jpg

I
Il Lord
Confratello
Utente
2041 messaggi
Il Lord
Confratello

I

Utente
2041 messaggi
Inviato il 10 novembre 2016 0:05

come ho gia detto nel topic sulle elezioni, sono contrario alla limitazione del diritto di voto in quanto porgerebbe il fianco ad abusi di vario genere, mi associo a coloro che sostengono che la via per rimediare a tale situazione passi dalla cultura. E' necessario da una parte rendere materia di studio le basi del funzionamento dello stato (in teoria c'è un'ora settimanale di educazione civica a scuola, ma quanti sono i prof che la fanno? meglio se non vi dicp in cosa son consiste le uniche 2 ore che feci alle superiori!!) e deve passare un punto fermo, prima di votare bisogna informarsi e per informarsi non si intende la mera lettura degli slogan e degli articoli del giornale/blog di partito ma un processo più articolato che ha come punto di partenza la lettura delle fonti (se voglio votare al prossimo referendum vado nel sito del senato/camera/governo e mi leggo il testo della riforma) e solo in seguito la lettura di articoli giornalistici o simili (senza escludere a priori gli articoli "della concorrenza"); se non faccio questo, se non capisco su cosa verterà il voto devo avere l'onestà intellettuale di ammettere che il mio voto sarebbe arbitrario e rimanere a casa piuttosto che far danni, se la prossims voltavvoglio andare a votare attacco il sederino alla sedia e mi preparo. È chiaro che al momento non potrebbe trovare attuazione, non possiamo aspettarci che i piùavanti con gli anni cambino modo di fare e pensare ma con i giovani è tutt'altra storia.


H
hacktuhana
Confratello
Utente
5937 messaggi
hacktuhana
Confratello

H

Utente
5937 messaggi
Inviato il 10 novembre 2016 15:29

Faccio un'ulteriore riflessione:

 

Ma siete così sicuri che le affermazioni dei vari Trump, Berlusconi, brexit e varie ed eventuali sia colpa di analfabeti politici/sociali e poco coinvolti dal benessere e dovere civico?

 

Io no.

 

Probabilmente dopo aver escluso dal diritto di voto tali immeritevoli...

il mondo continuerà a vedere i Trump e le "vittorie" assurde di certa politica.

 

Mi permetto di dire a tutti:

"arecalete da ssu petecone de cice".

E' abbruzzese XD, e vabbeh è uno scherzo seppur provocatorio, non sono serio XD

 

Ma mi andava di chiosare così XD

La riflessione in realtà è seria fino all' "io no".


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 10 novembre 2016 16:58

Io sì, almeno in parte. Ma la risposta necessita una certa spiegazione.

 

Gli ultimi 150 anni di storia parlano chiaro.

A fine '800 l'occidente si trovava in una posizione dominante come mai si era visto prima. Nel corso della seconda metà del 1800, aveva raggiunto traguardi clamorosi. Pace interna (tra superpotenze). Assoluta e incontrastata supremazia sull'intero globo. Una costante ed esponenziale evoluzione tecnologica e miglioramento nelle condizioni di vita delle popolazioni. Capacità di sfornare ogni generazione una quantità di menti sublimi in grado di mutare i paradigmi della scienza e del pensiero che ormai ci sognamo.

 

Il minimo comune denominatore dei 100 anni successivi è stata la progressiva perdita, o stagnazione, mancato sfruttamento, di tali conquiste.

La pace interna è saltata con due guerre mondiali, e regge sotto l'incubo dell'olocausto nucleare.

La supremazia mondiale è bella che andata, e nuove superpotenze ci stanno rosicchiando progressivamente le sfere di influenza.

Il sistema scolastico è diventato ridicolo, e non a caso le migliori università vanno sempre più a ricercare studenti asiatici più meritevoli, resi ben più "cazzuti" cerebralmente nei loro paesi.

C'è una certa stagnazione nel progresso tecnologico, se scludiamo il settore informatico (vediamo l'IA..). E a partire dagli anni '60, c'è stata evoluzione in quello che c'era già, ma, a parte internet, nessuna reale rivoluzione. E il monopolio della tecnologia (forse l'aspetto più importante per garantire la sopravvivenza di una cultura rispetto alla concorrenza) è andato, visto che l'abbiamo svenduto per un piatto di lenticchie alla concorrenza.

Anche il miglioramento delle condizioni sociali sta rallentando, con la morte della classe media e l'aumento di tutta una informe e liquida classe di diseredati arrabbiati che sopravvivono a forza di sussidi e votano Trump e Salvini.

Aggiungiamoci che stiamo mandando a remengo l'ecosistema senza riuscire a imbastire mezza soluzione efficace - nonostante i mezzi ci siano - e il quadro è completo.

 

 

Intendiamoci, non voglio essere catasfrofista, le cose non vanno certo così male e ci sono svariati aspetti positivi, ma la costante però è questa: un lento ma progressivo spreco di capitale umano, l'impercettibile ma inesorabile suicidio di una cultura.

100-120 anni fa le cose non erano certo rose e fiori, anzi, ma le propsepttive erano migliori. Le potenzialità, sicuramente maggiori.

Siamo tipo uno squadra che a metà campionato ha un vantaggio di 25 punti sulle inseguitrice e poi rischia di perdere il campionato.

 

 

Di chi è la colpa?

Talvolta la colpa è da attribuirsi al popolo bue e caprone che ha eletto soggetti inadeguati, talvota soggetti apparentemente competenti si sono rivelati incapaci e hanno commesso errori clamorosi, talvolta minoranze aggressive hanno preso il potere con la forza.

 

E' successa una cosa molto simile all'Impero romano, 1800 anni fa. Le similitudini sono, a mio avviso, veramente notevoli.

L'impero di Augusto e dei Flavi aveva tutto per fare bene, benissimo. Per arrivare a dove siamo ora 1000-1500 anni prima. Invece, nel giro di 200 anni, lottava per sopravvivere ed era in decadenza avanzata.

Anche in quel caso, accanto ad altri fattori, si è assistito al fallimento delle elites tradizionali, incapaci di trovare soluzioni e fare le scelte corrette, progressivamente travolte e sostituite da fenomeni che potremmo definire "populisti", che hanno fatto anche di peggio.

 

Di chi è la colpa? La colpa è di tutti, chi più chi meno. Ma qualcosa che non va c'è, è evidente. Dire "la colpa è del sistema" suona una caxxata, ma è vero.

I modi e le forme con chi il popolo scegli chi sale al potere, e le forme, modi e obbiettivi con cui i capi esercitano tale potere non sono impostati in modo corretto, ottimale. C'è di peggio e c'è stato di molto peggio, si capisce, ma come dicevo sopra: non è che stiamo veleggiando a vele spiegate verso le sorti magnifiche e progressive. Anzi.

Io credo la cosa sia evidente, se si osservano gli ultimi 150-100 anni di storia con visione d'insieme, che sia evidente come non sia, come on possa essere stato ottimale il modo in cui abbiamo impostato il passaggio dalla società aristocratica e autoritaria precedente (società che non poteva più esistere, ovviamente) alla società di massa, nonché la gestione e lo sviluppo complessivo della nuova società. Così come i romani non avevano impostato in modo ottimale il passaggio dalle forme della repubblica a quella dell'impero e la gestione di quest'ultimo.

 

Ora, evidentemente la soluzione non sono in grado di proporla. Magari il suffragio universale va benone così, può essere.

Ma credo sia necessario andare a riformare abbastanza i meccanismi che regolano le nostre forme di governo. Quantomeno, iniziare una discussione seria sul tema. E soprattutto, fare dei tentativi, degli esperimenti.

In svariati ambiti idolatriamo Galileo e il metodo scientifico (giustamente), ma in fatto di politica siamo molto poco sperimentali ed empirici, anzi tendiamo a un dogmatismo mica da ridere.

Gli atteggiamenti tipo "come osate toccare i fondamenti della libertà e della costituzione, essi devono restare immutati e immutabili, pena la tirannide" è quanto di più deleterio possa esistere. La via più sicura per il medioevo.



joramun
Confratello
Utente
6298 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6298 messaggi
Inviato il 10 novembre 2016 17:25 Autore

Io non so se applicando alcune delle proposte venute fuori in questo topic si impedirebbe l'ascesa al potere di gente come Trump o Salvini, ma il punto è un altro: non mi interessa farlo!

Qui secondo me c'è un fraintendimento di fondo: a me non interessa nulla chi o cosa viene fuori da un referendum o da una tornata elettorale. Una volta che si è accertato che sa che cos'è una regione, quanti anni resta in carica il presidente del consiglio o anche soltanto cosa recitano i primi tre articoli della Costituzione, se un elettore ritiene di voler votare Salvini o Trump per N ragioni, che lo faccia; nessuno qui vuole il tribunale degli Illuminati che seleziona gli elettori per censo o titolo di studio, nè si cerca l'algoritmo per giungere al Voto Ideale. Semplicemente mi interessa, per un principio meramente "statistico", impedire che la misurazione sia falsata da fattori che alterano la composizione del campione. E l'ignoranza dell'elettorato è un fattore che altera la misurazione, proprio come lo è il voto di scambio. Abbiamo fatto leggi che impediscono alla disonestà di falsare il risultato delle elezioni; perchè non dovremmo fare lo stesso con l'ignoranza?



ziowalter1973
Confratello
Utente
6638 messaggi
ziowalter1973
Confratello



Utente
6638 messaggi
Inviato il 10 novembre 2016 17:45

Leggendo i vari interventi mi viene voglia di dire NUTS !! Nessun sistema a suffragio universale è perfetto ma meglio questo di uno stato retto da illuminati. Non avrei nessun interesse a vivere negli stati che ipotizzate perchè vedrei ridotta la mia e di altri libertà anche di essere ignorante. Il problema di fondo di questa ideologia progressista e vedere sempre e comunque il popolo bue e ignorante ogni volta che vota in modo difforme dalla loro ideologia. Gli stati dove si procede solo per meritocrazia o "intelligenza" sono sempre e solo delle dittature.


Messaggi
152
Creato
8 anni fa
Ultima Risposta
8 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE