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ADWD - Progetto Rilettura ASOIAF
A di Albert Stark
creato il 25 marzo 2015

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***Silk***
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Inviato il 16 aprile 2018 18:12

Certo che puoi partecipare!

Se vuoi inziare da dove siamo noi i POV di questa settimana sono quelli del post precedente al tuo (capitoli 17-20).

Altrimenti se vuoi partire dall'inizio di ASOS, puoi tentare di recuperarci in maniera più veloce, come più ti aggrada. :)

 

Per delle istruzioni più dettagliate ti copincollo questa spiegazione di qualche pagina fa:

Cita

Il progetto consiste nel commento di quattro capitoli dei romanzi a settimana.

 

Al di là di questo, fin da quando lo abbiamo ripreso, il progetto è stato imperniato essenzialmente su due aspetti: libertà di partecipazione ed elasticità. E quindi:

- sì ad analisi e commento dei capitoli di turno, ma partendo da questi anche ad analisi di portata più ampia, sulla saga in generale;

- non c'è alcun obbligo quanto alla pubblicazione dei commenti, né sotto il profilo temporale, né sotto quello contenutistico. Quindi ognuno è libero di adattare la partecipaziome alle proprie esigenze. Ad esempio: se un utente ha a che fare con un periodo denso di impegni, può sospendere il commento e riprendere da dove ha sospeso, come anche saltare in toto i capitoli arretrati;

- chiunque può partecipare, in qualunque fase del progetto. Anche intervenendo sporadicamente.

 

E se hai dei dubbi, chiedici pure. 

 

Benvenuta @Figlia dell' estate! :)

 


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

F
Figlia dell' estate
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Figlia dell' estate
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Inviato il 16 aprile 2018 18:49
36 minutes fa, ***Silk*** dice:

Certo che puoi partecipare!

Se vuoi inziare da dove siamo noi i POV di questa settimana sono quelli del post precedente al tuo (capitoli 17-20).

Altrimenti se vuoi partire dall'inizio di ASOS, puoi tentare di recuperarci in maniera più veloce, come più ti aggrada. :)

 

Per delle istruzioni più dettagliate ti copincollo questa spiegazione di qualche pagina fa:

 

E se hai dei dubbi, chiedici pure. 

 

Benvenuta @Figlia dell' estate! :)

 

OK. Grazie mille


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);


AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 16 aprile 2018 19:38

Ieri non ho avuto modo di postare gli altri due capitoli della settimana, pur avendo finito la rilettura già da prima...

 

Jon II

Un capitolo molto incentrato sul farci conoscere meglio il popolo dei Bruti. Riprendendo il discorso sulla condizione della donna dopo la rilettura del dialogo tra Jon e Tormund, direi che da un lato è una visione molto moderna (la grande libertà sessuale di cui si gode, il fatto che non vengono considerati immorali i rapporti sessuali prematrimoniali, la considerazione paritaria di cui godono i figli nati fuori dal matrimonio), dall'altra lo è meno nel momento in cui Tormund precisa che l’uomo che mette incinta la donna non deve avere alcuna responsabilità nei riguardi del figlio e di quello che gli accade (e sotto questo aspetto è una concezione tutt'altro che paritaria dei due sessi). Diciamo che quella dei bruti è una società molto “naturalistica”: non c’è nessuna norma che crei vincoli (anche discutibili) all'arbitrio individuale e al tempo stesso non c’è nessuna norma che possa porre delle tutele dai limiti imposti dalla natura stessa (ad esempio il fatto che sia solo la donna a dovere, in senso fisico, affrontare il peso della gravidanza). Tra l’altro anche il racconto di Tormund su come si è guadagnato uno dei soprannomi parla di uno stupro, ma essendo questa palesemente una storia irrealistica e inventata diciamo che non “disturba” quanto può accadere per altri passaggi.

 

Oltre alla differenza ideologica, viene evidenziata un’altra ragione fondamentale per cui i Bruti provano tanta ostilità verso i Sette Regni e la cosa è espressa nella canzone sul gigante cantata da Ygritte e compagni. Di fatto i Bruti si ritrovano emarginati nel territorio climaticamente più ostile e più povero si risorse, oltre che ovviamente più soggetto agli attacchi degli Estranei. I Sette Regni con la Barriera hanno de facto privato chiunque ha la sfortuna di nascere oltre essa della possibilità di avere migliori condizioni di vita. Questo è un argomento che personalmente può farmi simpatizzare con loro in misura maggiore rispetto a quanto non facciano tutti i discorsi sulla più fumosa idea di libertà. Ed è vero che i Bruti avranno sicuramente imparato a fronteggiare gli Estranei con maggiore preparazione rispetto ai GdN, ma d’altro canto c’è da dire che questo avviene perché attacchi come quello subito al Pugno dei Primi Uomini probabilmente ne hanno subiti molti di più.

 

Mi piace come viene descritta Ygritte in questo capitolo. Viene resa bene l’idea di una donna non particolarmente bella, ma al tempo stesso dotata di fascino e di una sua sorta di carisma. Anche i sentimenti contrastanti che Jon nutre per il Popolo Libero sono credibili e ben descritti: questi capitoli non cadono nella tentazione di idealizzarlo troppo, cadendo nel poco credibile stereotipo del “buon selvaggio”, ma al tempo stesso vengono presentati i motivi per cui il ragazzo inizia effettivamente ad affezionarsi a loro.

 

Notiamo in Jon una mentalità tipica dei Sette Regni, con un moralismo che anche agli occhi di noi lettori appare un po’ stupido e antiquato, come il disappunto verso la nonchalance con cui i Bruti hanno rapporti prematrimoniali e generano figli bastardi. E’ però chiaro che quello di Jon non è semplice moralismo dato dal contesto culturale in cui è cresciuto, ma è anche un sentimento derivato dalla sua personale esperienza: lui ha vissuto come bastardo ed è sempre stato tormentato da complessi per questa sua condizione, quindi augura tale esperienza a meno persone possibili.

 

Mi pare anche che sia la prima volta in assoluto che si dice esplicitamente che dietro all'aquila di Orell c’è del metamorfismo. Oltre a lui Jon fa conoscenza anche con Varamyr, i cui poteri sono anche più forti dei suoi. Diciamo che la sua esperienza oltre la Barriera gli permette un incontro più ravvicinato con la dimensione magica di ASOIAF.

 

Alla fine del capitolo abbiamo in nuovo confronto tra Jon e Mance, questa volta ben più ostile. Giustamente, l’aver scoperto che Jon gli ha mentito sul numero dei GdN non l’ha certo reso contento e l’unico modo che ha Jon per sperare di farla franca è assecondare la bugia (o mezza bugia, se vogliamo prenderla così) di Ygritte. Diciamo che Martin qui ha trovato una strategia utile per far unire a Jon l’utile al dilettevole e spingerlo definitivamente tra le braccia della ragazza, evitando che la loro fosse una mera storia di seduzione (cosa che invece purtroppo non è riuscito a fare con Dany e Daario in ADWD).

 

Sansa II

Sansa attraversa un periodo quasi “paradisiaco”, in cui ritorna allo stile di vita che ha sempre amato, circondata da graziose lady e speranzosa di riuscire finalmente a godere ad Alto Giardino quella vita perfetta e raffinata che si aspettava da Approdo del Re. Insomma, per certi versi torna un po’ la Sansa di AGOT. Nonostante tutte le terribili esperienze passate, non ha ancora perso le debolezze del passato, con il vizio di cullarsi in queste sue fantasie. Sotto questo aspetto, la reazione di Dontos verso la fine del capitolo deve essere stata davvero sgradevole, perché in qualche modo ha scosso e sue aspettative e messo di nuovo in dubbio quel mondo dei sogni ha piano piano iniziato a ricostruirsi. Non posso che provare tristezza all’idea che, come si scoprirà in futuro, anche dietro a Dontos stesso in realtà si nasconde un inganno, ma di questo avremo modo di parlare meglio in futuro…

 

Al tempo stesso, ci sono comunque anche in questo capitolo dei piccoli segnali che ci fanno capire che Sansa è cambiata. Pensa alle donne che accompagnano Margaery come a delle ingenue bambine, contrapponendo la loro esperienza alla sua. In futuro anche Arya farà lo stesso pensiero su un’altra ragazzina, in maniera molto più dura, ed sarà interessante notare un ulteriore parallelismo tra le due sorelle. Inoltre Sansa accetta abbastanza volentieri l‘idea di sposare Willas e inizia a immaginare la loro vita insieme sotto una luce sognante e positiva, pur sapendo che è storpio e pur rendendosi conto che potrebbe non essere nemmeno tanto attraente, cosa che forse la Sansa di AGOT non avrebbe fatto con altrettanta facilità.

 

Viene dedicato molto spazio anche alle riflessioni che Sansa fa sulla prospettiva che la sua ormai amica Margaery sposi Joffrey e sui pericoli che questa potrebbe correre. La calma che Marg manifesta di fronte a un simile futuro è sorprendente, ma Sansa nel cercare di darsi una spiegazione non arriva nemmeno lontanamente ad ipotizzare ciò che i Tyrell hanno in serbo per il giovane sovrano. Questo è un altro aspetto che dimostra come in Sansa rimanga ancora una buona dose di ingenuità. Essa infatti non fa che pensare al modo in cui il valoroso cavaliere Loras potrebbe difendere la sorella, confrontando questa situazione alle storie delle ballate che è abituata a sentire. Da un lato Sansa percepisce che c’è dietro qualcosa di poco convincente, ma dall’altro non riesce proprio ad afferrare…

Modificato il 05 July 2024 17:07

F
Figlia dell' estate
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Inviato il 17 aprile 2018 16:13

Cercando di recuperare i capitoli precedenti...

PROLOGO:

Niente da dire, uno dei capitoli più belli di Asoiaf. Mi piace quando Martin si prende del tempo per descrivere i sentimenti dei personaggi e le atmosfere, alcuni capitoli dei primi tre libri li ho trovati troppo veloci. In particolare mi è piaciuto questo senso d' attesa. Alla fine ho quasi provato pena per Chett (anche se oggettivamente era uno str***o). Anch'io sono convinta che Bloodraven si sia wargato nel corvo di Lord Mormont (e infatti prima dell' attacco degli estranei dice "Morte, Morte, Morte").

JAIME:

Bello l' inseguimento sul fiume. Brienne è scontrosa, ma allo stesso tempo timida, emergono le sue abilità quanto il suo profondo senso morale. Carino il siparietto tra Jaime e Cleos:

"Con chi ho a che fare qui: con un onesto imb****le o con un leccaculo?"

Impassibile, ser Cleos andò avanti con la sua tiritera: "Colui il quale vuole credere che un confratello investito della Guardia reale sia capace di fare del male a un bimbo non conosce l significato dell' onore".

"Leccaculo"

CATELYN:

Capitolo un pò noioso. Capisco le ragioni di Catelyn (anche se il suo piano aveva scarsissime possibilità di riuscita) ma capisco anche Edmure che cerca di ritrovare un prezioso ostaggio. Il vero scoop è il segreto di Lysa: Hoster sei un pezzo di m***a!

Il tuo metto è "Famiglia, dovere, onore" e ti sbarazzi così di tuo nipote, sangue del tuo sangue? Non ho parole. Piena compassione per Lysa, probabilmente sarei uscita pazza anch'io. Tralaltro è stata uccisa proprio da Petyr, l' uomo per cui aveva sofferto così tanto...

ARYA:

Capitolo molto bello, perchè fa emergere un lato di Arya che molto spesso passa in secondo piano: la sua empatia. In questo caso "la lupa" è veramente l' animale di Arya, tutto il capitolo è costruito sul tema del branco. Speriamo che la banda di adoratori del dio della morte non distruggano questo lato della sua personalità.

TYRION:

Capitolo che serve sopratutto a riepilogare. Una cosa mi ha lasciato perplessa: Tywin accusa suo figlio di aver ammazzato Joanna, questo è un comportamento che mi aspetterei da una persona psicopatica come Cersei, non da un uomo intelligente come Tywin.

 

 


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

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Inviato il 17 aprile 2018 16:15

Arya III

Hot Pie ha lasciato la compagnia ed in fin dei conti ad Arya dispiace.

Colpisce che si vergogni delle uccisioni che ha commesso/commissionato per sopravvivere fino a quel momento. Sceglie di ometterle nel racconto a Harwin:

 

Telling Harwin would be almost like telling her father, and there were some things that she could not bear having her father know.

Nor did she speak of Jaqen Hghar and the three deaths he’d owed and paid.

 

Scopriamo che non solo Jaime aveva reagito impulsivamente alla cattura di Tyrion, ma che Tywin aveva concepito un piano per uccidere Ned o in alternativa prenderlo prigioniero per scambiarlo con Tyrion, traendo vantaggio dalla missione contro la Montagna. Quindi, se i POV di Jaime non avessero già ridimensionato l’opinione burlona che Martin ci aveva fatto inizialmente avere di lui, adesso abbiamo un dettaglio in più che gli attribuisce una sfumatura di grigio in una tonalità vagamente più chiara rispetto al pregresso. Col senno di poi, è buffo vedere che anche i Lannister che sembravano all’apparenza maestri nel gioco del trono in AGOT si siano tirati la zappa sui piedi da soli.

Ci viene esposto come è nata la BWB: quella che era una missione pro-Robert, alla morte di Robert li fa diventare dei fuorilegge. Missione che Beric sceglie di portare avanti comunque, se non per il re almeno per il popolo del re - ponendosi in linea volendo coi GdN, in una loro interpretazione del “bene del reame” (questo li accomuna anche a Varys in un certo senso, ma sappiamo bene che lui sia una bestia differente). Ed è proprio questo modo di porsi che ha fatto sì che molti si aggiungessero alle loro fila.

Questo parallelismo coi GdN è ancora più lampante dalle parole che Harwin rivolge ad Arya quando la cattura dopo la tentata fuga:

 

The look she gave him was full of hurt. “I thought you were my father’s man.”

“Lord Eddard’s dead, milady. I belong to the lightning lord now, and to my brothers.”

“What brothers?” Old Hullen had fathered no other sons that Arya could remember.

“Anguy, Lem, Tom o’ Sevens, Jack and Greenbeard, all of them. We mean your brother Robb no ill, milady... but it’s not him we fight for. He has an army all his own, and many a great lord to bend the knee. The smallfolk have only us.”

 

Interessante il sogno di Arya: le rivela ciò che è successo a Winterfell e probabilmente sembra essere una visione a posteriori di ciò che possono aver visto i fratelli o i loro metalupi nel momento in cui hanno lasciato Winterfell, oppure semplicemente l’interpretazione visiva delle loro sensazioni, come se si trattasse di una sorta di linguaggio altro. L’unica cosa certa è che riprende il POV finale di Bran di ACOK.

Piccola parentesi: buffo quando Arya dice:

 

“I wish I had a good mean dog,” said Arya wistfully.

 

Tra poco lo avrà, almeno metaforicamente.

 

Samwell I

Si apre sulla disperazione di Sam e sull’ineluttabilità già anticipata dal commento di Mance nel precedente POV di Jon che gli estranei continuino inesorabili ad attaccarli finché non li avranno presi tutti. Si percepisce proprio la drammaticità della situazione e l’istinto di sopravvivenza che lo porta avanti per forza d’inerzia.

 

The dead have no mercy left in them, and the Others... no, I mustn’t think of that, don’t think, don’t remember, just walk, just walk, just walk.

 

Attraverso I suoi ricordi ci viene raccontata la battaglia con gli Estranei al Fist.

Anche in questo POV ritorna the bear and the maiden fair. Se nel caso di Sansa, poteva anticipare il purple wedding. In generale, questa canzone ci anticipa anche un po’ la sorte che toccherà a Brienne a Harrenhal.

Nel momento in cui Grenn, Small Paul e Sam restano indietro incontrano un estraneo:

 

The Other slid gracefully from the saddle to stand upon the snow. Sword-slim it was, and milky white. Its armor rippled and shifted as it moved, and its feet did not break the crust of the new-fallen snow.

 

La loro armatura che nel prologo di AGOT avevamo desunto potesse essere a specchio, con questa descrizione dà un’idea quasi di liquidità e leggerezza, quest’ultima accentuata dalla magrezza dell’essere e dal suo non intaccare il manto di neve appena caduto.

E vediamo che, oltre al fuoco, che avevano usato contro i due ranger/wights, l’ossidiana può sconfiggere gli estranei:

 

He heard a crack, like the sound ice makes when it breaks beneath a man’s foot, and then a screech so shrill and sharp that he went staggering backward with his hands over his muffled ears, and fell hard on his arse.

When he opened his eyes the Other’s armor was running down its legs in rivulets as pale blue blood hissed and steamed around the black dragonglass dagger in its throat. It reached down with two bone-white hands to pull out the knife, but where its fingers touched the obsidian they smoked.

Sam rolled onto his side, eyes wide as the Other shrank and puddled, dissolving away. In twenty heartbeats its flesh was gone, swirling away in a fine white mist. Beneath were bones like milkglass, pale and shiny, and they were melting too. Finally only the dragonglass dagger remained, wreathed in steam as if it were alive and sweating.

 

E questo dà ai due superstiti il coraggio per riprendere il cammino.

 

Tyrion III

Prosegue la depressione di Tyrion per l’estromissione dal potere e per il poco riconoscimento avuto nella Battaglia delle Acque Nere.

Viene analizzata tutta la situazione del regno. Le parti più interessanti sono: l’esito della battaglia di Duskendale, che già insinua Bolton come migliore opzione per Tywin rispetto a Balon; le manovre di Petyr, con cui si assicura il fallimento di farsi scappare Sansa dalle grinfie, aggiungendo mattoncini alla fiducia che i Lannister ripongono in lui e pronto a ripagarla con la presa della Valle e dell’erede al Nord; la maggior lungimiranza di Tyrion rispetto al padre nella gestione delle “cose del regno” sia nel momento in cui Tyrion rileva la pericolosità di Petyr, sia nel momento in cui Tyrion rileva l’importanza di mandare nuove leve alla Barriera, nonostante le terre circostanti siano in aperta ribellione.

La parte che più mi ha colpito, però è quella relativa a Tywin e ai propri figli. Il dialogo con Cersei, porta avanti quanto avevo già avuto modo di dire nello scorso post sulla condizione della donna nei Sette Regni, quando questa era stata messa a confronto con quella delle donne oltre Barriera.

Cersei si è già sposata e liberata di un marito inadeguato, l’ultima cosa che vorrebbe è trovarsene assegnato un altro. E chi può biasimarla nella sua condizione di Vedova e Queen Dowager? Probabilmente si trova nella posizione femminile migliore del Regno.

 

It came so suddenly that Cersei could only stare for a moment. Then her cheeks reddened as if she had been slapped. “No. Not again. I will not.”

 

Lo zio Kevan non ne vede il punto, vuoi per cortesia, vuoi per diplomazia, vuoi per opportunità, vuoi per cromosoma Y. Tywin chiarisce bene che non può tollerare il modo con cui Stannis ha infangato la reputazione della casata e venendo la casata prima di tutto, in quanto unica via d’immortalità nella sua filosofia, tutto ad essa va piegato. E’ evidente che Tywin non consideri i figli come esseri umani ma come pedine ed espansioni del proprio sé: Jaime l’unico possibile erede nonostante tutto, Cersei la merce di scambio per espandere il proprio potere e cementare la propria posizione, Tyrion il peso di cui vergognarsi e da tenere dietro le quinte da utilizzare alla bisogna.

 

“You must have a new husband in your bed, to father children on you.”

“Three children is quite sufficient. I am Queen of the Seven Kingdoms, not a brood mare! The Queen Regent!”

“You are my daughter, and will do as I command.”

She stood. “I will not sit here and listen to this -”

“You will if you wish to have any voice in the choice of your next husband,” Lord Tywin said calmly. […]

“You will marry and you will breed. Every child you birth makes Stannis more a liar.” […]

“That is so very kind of you, Father,” Cersei said with icy courtesy. “It is such a difficult choice you give me. Who would I sooner take to bed, the old squid or the crippled dog boy? I shall need a few days to consider. Do I have your leave to go?”

You are the queen, Tyrion wanted to tell her. He ought to be begging leave of you.

 

Si discute spesso e volentieri anche di quanto Cersei abbia delle sfumature di grigio tendenti molto allo scuro, c’è chi la definirebbe nera addirittura, ma come potrebbe essere altrimenti.

Per togliersi di torno anche il problema delle prostitute di Tyrion e il pericolo di farsi portare via Sansa dai Tyrell, Tywin ha deciso anche un altro matrimonio. E da ciò che dice si capisce anche, se non fosse già chiaro, la posizione di Tywin verso Cersei:

 

The girl’s happiness is not my purpose, nor should it be yours. Our alliances in the south may be as solid as Casterly Rock, but there remains the north to win, and the key to the north is Sansa Stark.”

 

Tywin sentenzia che il loro scopo non sia la felicità della ragazza. Da questa affermazione se ne può facilmente concludere che questa preoccupazione non la fa sua neanche per Cersei, come per gli altri suoi due figli. La sua unica preoccupazione, il suo unico interesse nell’intessere qualsivoglia relazione sono le alleanze.

Questo modo di fare di Tywin, questa sua quasi ossessione per la sopravvivenza della propria casata in una posizione di prestigio e quindi accumulo e mantenimento del potere, con relativa eliminazione di qualsivoglia minaccia, risulta ancora più chiara dal mini excursus sui Reynes e Tarbecks:

 

Lord Tywin did not suffer disloyalty in his vassals. He had extinguished the proud Reynes of Castamere and the ancient Tarbecks of Tarbeck Hall root and branch when he was still half a boy. The singers had even made a rather gloomy song of it. Some years later, when Lord Farman of Faircastle grew truculent, Lord Tywin sent an envoy bearing a lute instead of a letter. But once he’d heard “The Rains of Castamere” echoing through his hall, Lord Farman gave no further trouble. And if the song were not enough, the shattered castles of the Reynes and Tarbecks still stood as mute testimony to the fate that awaited those who chose to scorn the power of Casterly Rock.

 

Infine, si possono aggiungere dei pezzi al puzzle della questione Robb-Jeyne:

 

“Jeyne Westerling is her mother’s daughter,” said Lord Tywin, “and Robb Stark is his father’s son.”

 

Si può quindi presupporre che Jeyne abbia agito da arrampicatrice sociale, mentre Robb da uomo d’onore (non sarei d’accordo ma così sostengono). La calma con cui Tywin parla della questione va ad aggiungersi all’astio con cui Grey Wind si rapporta allo zio di Jeyne. E’ evidente che l’unione fosse stata preparata e che almeno i Westerling – cioè Spicer – adulti abbiano visto un vantaggio nel tentare di accozzarsi a Robb per venderlo al proprio liege.

Si comprende anche più a pieno l’offesa arrecata a Walder Frey. Se nel POV di Cat, era stato messo in luce il poco conto della casta Westerling, per quanto antica, adesso si scopre anche che questa si è unita agli Spicer che ne degradano ancor più il valore reputazionale:

 

Gawen is a good man, but his wife is Sybell Spicer. He should never have wed her. The Westerlings always did have more honor than sense. Lady Sybell’s grandfather was a trader in saffron and pepper, almost as lowborn as that smuggler Stannis keeps. And the grandmother was some woman he’d brought back from the east. A frightening old crone, supposed to be a priestess. Maegi, they called her. No one could pronounce her real name. Half of Lannisport used to go to her for cures and love potions and the like.” He shrugged. “She’s long dead, to be sure. And Jeyne seemed a sweet child, I’ll grant you, though I only saw her once. But with such doubtful blood...”

 

Piccolo inciso: per caso Tyrion se la sta chiamando? (Mi riferisco alla profezia del Valonqar)

 

He could think of nothing he would enjoy more, except perhaps strangling Cersei.

 

A proposito di Petyr, comica la frase di Mace Tyrell:

 

“You will miss the king’s wedding,” said Mace Tyrell.

 

Catelyn III

La morte dei due Lannister riapre il trauma per la perdita di Bran e Rickon nella mente di Catelyn, o meglio lo riacuisce. E si addentra nei cupi pensieri di come anche a Sansa possa toccare la stessa sorte. Anche il sonno di Cat è estremamente disturbato (Her own dreams were dark and laced with terrors.), ormai è totalmente in preda al dolore e alla necessità di sfogarlo in qualche modo.

La morte dei due Lannister è il tradimento di Karstark. Tradimento che segue la liberazione di Jaime ordita da Cat ed il suo blando confino come punizione. L’azione di Cat e la poca incisività, nel punirla, di Robb sono inaccettabili per un alfiere che ha perso i propri figli in battaglia per mano del prigioniero. Un alfiere che per quanto sia vassallo di Winterfell ha anche contribuito alla sua “elezione” a King in the North/King of the Trident and the North. Un alfiere che reclama indietro quell’acclamazione.

 

“Any man who steps between a father and his vengeance asks for death.” [...]

“Tell your mother to look at them,” he said. “She slew them, as much as I.” [...]

“How can it be treason to kill Lannisters, when it is not treason to free them?” asked Karstark harshly. “Has Your Grace forgotten that we are at war with Casterly Rock? In war you kill your enemies. Didn’t your father teach you that, boy?”

 

La condanna a morte da parte di Robb si configura quindi come un atto dovuto per ristabilire la sua posizione di forza e per mettere a tacere la sfida che Karstark gli lancia anche con le sue ultime parole nella hall:

 

“Yes, Lord Umber, leave me to the king. He means to give me a scolding before he forgives me. That’s how he deals with treason, our King in the North.” He smiled a wet red smile. “or should I call you the King Who Lost the North, Your Grace?”

 

Si percepisce in questo POV tutta la giovane età di Robb e la confusione data dall’epifania attraverso cui riconosce il mondo come una sfumatura di grigi: difatti, si trova al punto in cui deve scegliere di dare giustizia al nemico, punendo un alleato, il padre dei suoi amici. Del resto, niente è aprioristicamente giusto e niente può essere scelto solo sulla base della convenienza e nessuna scelta fondamentale è facile. Robb teme la scelta che sente di dover fare: schierarsi contro chi è stato fedele alla sua casata per dare, inutilmente, giustizia al nemico; atto che non ricomporrà le precedenti fratture con gli altri alleati che lo hanno abbandonato. Edmure è la voce della convenienza, ma la convenienza, se manca di coerenza che pro può avere? Robb sceglie quindi di salvare la propria immagine di re, o meglio, la propria consistenza morale di re, e rimetterla in una posizione di forza, condannando a morte Karstark.

 

“In battle I might have slain Tion and Willem myself, but this was no battle. They were asleep in their beds, naked and unarmed, in a cell where I put them. Rickard Karstark killed more than a Frey and a Lannister. He killed my honor. I shall deal with him at dawn.”

 

Al momento dell’esecuzione, rilevante che Karstark ricordi l’antica parentela che intercorre tra lui e gli Stark per lanciare un ultimo augurio a Robb (“Old gods or new, it makes no matter,” Lord Rickard told her son, “no man is so accursed as the kinslayer.” […] “Kill me, and be cursed. You are no king of mine.”). E tutta la sofferenza con cui Robb si è apprestato a compiere questa scelta è chiara dal modo in cui la porta a termine:

 

The axe crashed down. Heavy and well-honed, it killed at a single blow, but it took three to sever the man’s head from his body, and by the time it was done both living and dead were drenched in blood. Robb flung the poleaxe down in disgust, and turned wordless to the heart tree.

He stood shaking with his hands half-clenched and the rain running down his cheeks. Gods forgive him, Catelyn prayed in silence. He is only a boy, and he had no other choice.

 

L’imminente fine di Hoster sembra quasi andare in parallelo alla imminente fine del regno di Robb. Insieme alla consapevolezza che Sybelle sta operando affinché nessun erede venga generato. Mai pensiero fu più azzeccato di questo:

 

Is this the sound of a kingdom falling? Catelyn wondered.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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Inviato il 17 aprile 2018 20:24

Arya III

 

Notavo il fatto che Arya si vergogna degli omicidi commessi e in generale della familiarità che ha dovuto acquisire con la violenza: “come dirlo a suo padre”. Però è un pensiero che mi spiego difficilmente. L’evolversi della situazione ha fatto sì che si sia dovuta adattare e per sopravvivere ha sperimentato, oltre agli effetti del gioco del trono, la ferocia della vita del popolino. Questa vergogna, rispetto ad un eventuale giudizio di Eddard, mi viene da accostarla all’allontanamento definitivo da quello stereotipo di lady alla quale era destinata da bambina. Però Ned era consapevole delle inclinazioni di Arya e lei lo sa. Mi risulta perciò difficile pensare ad un suo super-io che la redarguisca per la violenza perpetuata.

In maniera diametralmente opposta, cresce la curiosità per il trascorso con Jaqen. Ed il suo timore per la moneta di ferro, secondo me, tradisce il desiderio di saperne di più.

Veniamo a sapere delle peripezie del gruppo al seguito di Dondarrion e Thoros e come in effetti si intuiva loro sono uno scudo per il popolo.

 

 

Samwell I

 

Capitolo pregevole, più interessante per come è stato steso e scritto, che per i contenuti (che sono tutt’altro che irrilevanti).

Dopo la disfatta, la marcia di ritorno, senza sosta, disperata, con l’eco delle persone strappate alla retroguardia. Sam è sofferente, piangerebbe se non fosse che le lacrime congelerebbero.

Ho trovato piacevole l’escamotage di Sam che scrive messaggi sempre più disastrosi mentre la situazione al Pugno precipita.

Un po’ di anatomia estranea. Devo dire che tutta la preparazione all’evento, dal Pugno alla caduta di Sam, fino al superamento della retroguardia, rende ancor più d’effetto l’impresa di Sam.

 

 

Tyrion III

 

Ironia nel confronto tra il pomposo e solenne ingresso di Tywin ed il posizionamento di Tyrion.

Tyrion osserva che sono cambiate le regole del gioco, ma fondamentalmente si sono avvicendati altri giocatori e ad essere cambiato è il modo in cui essi giocano, lo stile.

Tyrion è fondamentalmente pieno di bile, aggiungerei giustamente. Per una persona avvezza all’umiliazione come lui, l’andazzo degli ultimi tempi è una beffa pesante.

Veniamo a sapere che le forze di Glover e Tallhart sono effettivamente cadute in trappola.

Abbiamo un concilio, dove osserviamo le interazioni attuali tra i membri, otteniamo informazioni e dobbiamo sopportare ditocorto in tutta la sua odiosità. E ditocorto è ovviamete scelto per risolvere l’affare Lysa, sappiamo come, sappiamo i retroscena, sappiamo a cosa porterà. Il titolo di Lord di Harrenal, secondo Tyrion era stato attribuito appositamente per permettere questo matrimonio. Scelta scaltra ma fino ad un certo punto. Oltre a concedere a ditocorto un regno, gli si concede un regno prospero, facilmente difendibile e non intaccato in alcun modo dalla guerra.

Circa i Greyjoy Tywin fa il vago ma Tyrion fiuta l’andazzo.

 

Altre informazioni circa Dorniani vs Fiorellini.  Si prevedono scintille. In più veniamo introdotti al “misterioso” omicidio di Elia.

 

Il quadretto familiare dei Lannister è splendido e tremendo allo stesso tempo. Ah..abbiamo la precoce prova che Dontos è al soldo di Ditocorto. L’opzione Cersei moglie di Balon fa sogghignare anche me.. E si cede alla risata quando Tyrion chiarisce le idee a Cersei circa chi sia Willas Tyrell.

Per il resto tante informazioni su Westerling, Spicer etc..

Un capitolo che serve a fare il punto della geopolitica di westeros e che getta spunti preziosi nella comprensione degli eventi a venire.

 

 

Catelyn III

 

Dalla vivacità di Approdo veniamo antiteticamente proiettati nel silenzio e nella tensione.

Unico elemento sonoro è l’ululato di Vento Grigio; "Sente l'odore del sangue" pensò. "Lo sente attraverso le mura di pietra e le porte di legno, dentro la notte e oltre la pioggia. Vento grigio sa riconoscere il sentore  della morte e della rovina.

Tanto per cambiare, alla corte del Giovin Lupetto c’è un problema spinoso da risolvere.

 

Tramite gli occhi di Cat vediamo la forte identità ed omologazione dei costumi e dell’estetica nordica. Non è un caso se si indugia sull’uguaglianza tra carcerati e carcerieri. Avevamo visto i Frey, che ben si erano spesi per Robb, abbandonare il suo seguito e dalla bocca del Kinga l’amaro per il fedele scudiero dovutosene andare. E questo a dimostrazione che dopo tutte le battaglie, il cameratismo, le sofferenze, anche tra persone provenienti da ambienti diversi si instaura facilmente solidarietà e amicizia sotto le armi.

Questo meccanismo vale prepotentemente tra appartenenti alla stessa cultura e allo stesso ambiente e questi sono gli uomini del Norf, in questo caso. E tra Karstark e Stark inoltre sussistono antichi legami di sangue.

Per cui quella descrizione rafforza ulteriormente il sentore che il Giovin lupastro, dai tratti di giovin trotarella, sta commettendo l’ennesima baggianata, anzi, peggio, sta perpetrando l’ennesima umiliazione di una casata fedele.

Ritengo prova di coerenza e onore il rispetto della prassi, a prescindere dalla natura di chi infrange le regole. Ma il cieco rispetto della legge (che poi sono tradizioni miste allo spirito del momento, non credo vi sia un codice), spinge anche una persona onorevole (che Robb non è, parlo in generale) all’ottusità e al regresso della propria comunità.

Lannister e Stark rappresentano i due estremi opposti nel modo di amministrare la giustizia e come tali sono deprecabili entrambi.

Il giovin lupetto poi, nella sua individualità, oltre a questa ottusità, dimostra pure disonestà, valutando secondo ipocrita convenienza personale i 2 tradimenti, questo e quello della madre.

 

Lord Rickard Stark si erge con una dignità che (perdonatemi il paragone) mi ricorda il Farinata degli Uberti della Divina Commedia: «Nessun assassinio, cavaliere» dichiarò lord Rickard Karstark, ignorando tanto la fune che gli imprigionava i polsi quanto il sangue che gli colava sulla faccia. «Chiunque venga a frapporsi tra un padre e la sua vendetta chiede la morte.»

E francamente Karstark esce con estrema dignità dallo scambio con Robb. Irremovibile, calmo, tanto quanto Robb si scalda subito (notare i punti esclamativi nel dialogo).

 Karstark esprime chiaramente il punto della situazione: «Quindi è tradimento uccidere dei Lannister, mentre invece non è tradimento liberarli» disse Karstark con asprezza. «Maestà ha forse dimenticato che siamo in guerra contro Castel Granito? E in guerra i nemici si uccidono. O tuo padre questo non te lo ha insegnato, ragazzino?»

 

E l’arroganza del Re che perse il Nord si rivela ampiamente nelle seguenti parole: «Anche i morti. Non intendo lordare i fiumi del lord mio zio. Che facciano da cibo per i corvi.»

 

Catelyn capisce la situazione.

All'esterno, un'ennesima scarica di tuoni si ripercosse sulla struttura della fortezza, talmente forte che le mura parvero sul punto di crollare ad-dosso al cupo corteo. La domanda, inesorabile, ineluttabile, emerse nella mente di Catelyn: "È questo il rumore del crollo di un regno?"

 

Catelyn vive un sentimento che oscilla tra la speranza e la rassegnazione. Non deve essere semplice vedere il fallimento di un figlio. I suoi Pov sono sempre più tristi e iniziano ad assumere una vena fatalista.

Ovvio sospetto che la madre di Jeyne stia facendo esattamente il contrario di aiutarla a concepire.


                   2zexno1.png                       

 

" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Figlia dell' estate
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Inviato il 18 aprile 2018 16:43

DAVOS I:

Il capitolo è molto bello. La cosa che più mi ha colpito è il fatto che Davos fosse così preso dal dolore per i figli morti, da dimenticarsi quasi dei figli ancora vivi. Anch'io trovo ingiustificato l' odio di Davos per Melisandre. Davos le attribuisce la responsabilità del disastro alla Baia delle Acque Nere (dove lei non ha nessuna colpa), e della morte di Maestro Cressen (tecnicamente il suo era stato un suicidio, Melisandre gli aveva anche detto "Non sei costretto a farlo" o qualcosa del genere). E' bello il fatto che noi conosciamo Melisandre prima attraverso gli occhi di Davos e poi attraverso i suoi.

 

SANSA I:

Date un premio a quella donna, per favore. Mi ha fatto piegare dalle risate:

"Valoroso, certo" grugnì sua sua nonna. "E anche fascinoso, e molto pulito. Sapeva come vestire e sapeva come sorridere e sapeva come farsi il bagno. E in qualche modo ha sviluppato l' idea che tutto questo lo rendesse perfetto per diventare re."

Interessante anche il racconto delle origini della casa Tyrell, evidentemente non hanno perso il vizio di schierarsi col vincitore! Anche se bisogna dire che i Lannister hanno fatto lo stesso durante la ribellione di Robert...

Bella la descrizione di Alto Giardino, speriamo di "vederlo" prima della fine della saga (anche perchè non mi risulta ci siano molti capitoli ambientati nell' altopiano. Ma soprattutto pretendo di vedere Willas. Il personaggio mi ha sempre incuriosito e una parte di me continua a "shippare" lui e Sansa! Mi piace questa Sansa, per certi aspetti ancora ingenua, per altri accorta e diffidente. Sto iniziando ad apprezzare il personaggio. Personalmente ho trovato Margaery abbastanza sincera nel suo affetto per Sansa, e credo che anche nonna Olenna provasse della simpatia nei suoi confronti. 

Blocco di burro è eccezionale: cantante, acrobata, giocoliere, prestigiatore... aumentategli la paga!

Come hanno già detto alcuni di voi questa è solo la prima delle canzoni che troveremo in ASOS.

 

JON I:

Questo capitolo mi è sempre piaciuto, ma mi ha anche fatto inc***are perchè

non lo potevano fare uguale il dialogo tra Jon e Mance gli sceneggiatori? :angry:

 

La cosa più bella dei bruti è che sono quasi assenti le distinzioni di classe. C'è quasi una forma di democrazia visto che il re viene scelto per le sue abilità. Infatti ho sempre sperato che Jon venisse acclamato re dei bruti.

Quando dice:

"Hai visto dove avevano messo il bastardo?"

hai quasi l' impressione che Jon non stia mentendo e che nel suo cuore abbia già deciso di far parte di un posto dove non è un infamia essere un bastardo. Però poi vediamo che non è così. Oppure è così, nel senso che una parte di Jon continua a sentirsi uno del popolo libero.

Secondo me questa è un ulteriore prova del fatto che la "lettera rosa" e stata scritta da Mance: in questa Jon viene più volte chiamato "bastardo".

Se nei libri fosse confermata la

teoria R+L=J, questa scena avrebbe un ulteriore significato (il figlio di Rhaegar che incontra il re dei bruti).

 


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

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Inviato il 22 aprile 2018 16:21

Daenerys I:

La frase che piú mi ha colpito di questo capitolo è stata:

<<Una sola voce ti puó dire il falso ma in molte voci c' è sempre una veritá da scoprire>>

Penso che rappresenti a pieno la tecnica utilizzata da Martin: farci sentire le cose da piú punti di vista attraverso i vari POV.

Ser Jorah è quadi possessivo con Dany, ma in fondo aveva ragione riguardo a Arstan Barbabianca. Cosí come ha ragione a non fidarsi di Illyrio. Penso che a Dany sia nancato davvero il suo consiglio in ADWD. Non a caso lo ha sognato nell' ultimo capitolo.

BRAN:

La cosa piú bella è l' effetto di straniamento che si crea quando leggiamo i pensieri del lupo, ma sopratutto il fatto che i lupi riescano a percepirsi a vicenda: "Non ne percepiva l' odore, nè l' ululato durante la notte, ma sentiva ancora la loro presenza dietro di sé... Di tutti, tranne della sorella che avevano  perduto. Nel ricordarla, la sua coda si abbatteva. In quattro, adesso, non piú in cinque. Quattro e un altro ancora, quello bianco che non ha voce."

Nei libri viene piú volte ribadito che Spettro è silenzioso. Io ho sempre associato questa caratteristica alla neve e al carattere introverso di Jon, ma potrebbe essere anche un riferimento al silenzio sulle origini di Jon...

Interessante anche il riferimento a Lady e al fatto che abbia abbandonato le terre selvagge per camminare nei luoghi degli uomini. Personalmente ho sempre pensato che Sansa non sarebbe piú tornata a Grande Inverno, rimanendo al sud, questo passaggio potrebbe esserne la conferma. Veniamo anche a sapere che un metamorfo deve controllare i suoi poteri altrimenti i suoi poteri lo controlleranno, questo mi fa temere molto per Rickon: lo ritroveremo piú lupo che bambino? Bella la descrizione di Jojen: una persona solenne e a tratti inquietante. 

Penso che abbiano tentare di fare lo stesso con Bran nella settima stagione, ma il risultato è stato fallimentare

DAVOS II:

Viene ribadita la sete di vendetta per Melisandre. Anch' io ho visto nella canzone di Macchia una profezia delle Nozze Rosse.


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

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Inviato il 23 aprile 2018 16:19

Inauguro i 4 POV di questa settimana, anticipandovi che non ho saputo resistere a citare larga parte del racconto del Cavaliere dell'Albero che Ride. Quindi sì, questo post sarà molto lungo.

 

Jaime III

Il trio arriva a Maidenpool e ciò che mi piace davvero molto dello scrivere di Martin è il suo modo di dipingere con “poche pennellate” lo stato in cui versa il luogo a causa della guerra in corso:

 

The pool from which the town took its name, where legend said that Florian the Fool had first glimpsed Jonquil bathing with her sisters, was so choked with rotting corpses that the water had turned into a murky grey-green soup.

 

Queste sue poche righe rendono perfettamente l’idea di un luogo incontaminato, sereno, lontano dai grandi clamori e dalle macchinazioni di KL, che ineluttabilmente subisce le conseguenze di ciò che è deciso altrove. E le subisce talmente da ribaltarne completamente l’aspetto, corrompendolo.

Tra Jaime e Brienne continua questa interazione fatta di provocazione, da cui si evince l’insofferenza di Jaime per la sua condizione di prigioniero. Da piccole considerazioni poi, continua a venir fuori la questione che maggiormente dilania Jaime e che verrà approfondita pian piano nel corso della narrazione:

 

Jaime and Ser Cleos followed her out of the ashes of Maidenpool. A half mile on, green began to creep back into the world once more. Jaime was glad. The burned lands reminded him too much of Aerys.

 

Un tormento che ha ancora un grosso impatto nelle decisioni che Jaime prende oggi, a distanza di più di 15 anni:

 

Jaime had decided that he would return Sansa, and the younger girl as well if she could be found. It was not like to win him back his lost honor, but the notion of keeping faith when they all expected betrayal amused him more than he could say.

 

E iniziamo anche a scoprire il legame che lo unisce alla sorella, per quanto malsano, molto sentito dal personaggio. Una breve descrizione, come questa che segue, rende perfettamente l’idea di quanto a Jaime manchi Cersei e quanto tutto ciò che incontri riporti – in qualche modo – la mente a lei:

 

“Care for a bath, Brienne?” He laughed. “You’re a maiden and there’s the pool. I’ll wash your back.” He used to scrub Cersei’s back, when they were children together at Casterly Rock.

 

E questo suo sentire è evidente pochi pensieri più tardi, quando ricorda la loro infanzia a Casterly Rock:

 

He could never bear to be long apart from his twin. Even as children, they would creep into each other’s beds and sleep with their arms entwined. Even in the womb. Long before his sister’s flowering or the advent of his own manhood, they had seen mares and stallions in the fields and dogs and bitches in the kennels and played at doing the same.

 

Ovviamente, non è solo la questione di Aerys che lo dilania. Jaime, come abbiamo visto nel POV precedente, ha preso alcune delle decisioni fondamentali del suo percorso in funzione di Cersei e dell’impossibilità di rendere palese il legame che li unisce. Scopriamo adesso quanto sia incomprensibile per lui doverlo nascondere. Ne scopre la diversa percezione ben presto quando vengono scoperti a Casterly Rock e allontanati dalla madre. E tutta la sua insofferenza verso questa inamissibilità di ciò che sente è palese adesso che Stannis lo ha divulgato. Soprattutto, alla luce del fatto che ai soli Targaryen lo stesso comportamento era concesso senza grossi stigmi. Le leggi degli uomini non valevano per gli dei né per i Targaryen, che pure erano uomini, e se non valevano per loro perché dovrebbero valere per lui? Come diceva Dany, in ACOK Daenerys III:

 

The dragons are all the difference.

 

Da queste due grandi tematiche che tormentano Jaime, si capisce quanto egli sia in rottura con la società in cui si trova a vivere, della quale, come il Mastino del resto, rifiuta quella forma che tende a ripulirne una sostanza piena di ombre e contraddizioni.

Dall’attacco subito dal simpatico trio, in cui muore Cleos, riducendolo quindi ad un duo, appare evidente la maggiore esperienza di Jaime come anche la sua maggior pragmaticità che si fa cinismo vero e proprio. E queste dinamiche ricordano, con modi diversi, quelle che in ACOK si erano instaurate tra Sandor e Sansa. Brienne resta sorpresa dalla carica di un Jaime disarmato e in catene contro gli arcieri che li hanno attaccati, per contro, Jaime, da soldato esperto ha visto bene prendersi questo rischio, ritenendolo l’unica loro arma vincente contro l’attacco stesso, ponendo anche una certa dose di fiducia nelle azioni di Brienne stessa. Ma la cosa che sorprende ancor più Brienne è il suo proporsi di sistemarle le ferite, come fosse un compagno d’armi più che un prigioniero. Ovviamente, Jaime ha bene presente che la sua sopravvivenza dipende dalla sua carceriera, non c’è niente di più cinico che preservarla dalla sorte avversa finché non avrà adempito al proprio compito di riportarlo il più incolume possibile a KL, perché l’incolumità di egli stesso, dipende dalle forze e dall’incolumità di Brienne.

 

You have an arrow in your back, you know. And another in your leg. You ought to let me tend them.”

“YOU?”

“Who else? The last I saw of cousin Cleos, his palfrey was using his head to plow a furrow.

 

Lo stesso cinismo e realismo che gli fa reclamare vesti, armi e cavallo del povero Cleos. Brienne lo vede come una mancanza di rispetto per il parente, mentre in realtà si tratta di un istinto di sopravvivenza, più che una mancanza di rispetto verso il parente, che ormai è solo un corpo, per quanto caldo, e come tale non ha le necessità di chi vive e alla cui memoria si può comunque portare rispetto con modalità diverse.

Ed è qui che i due arrivano al duello. Schermaglia fisica e schermaglia ironica:

 

“Not bad at all,” he said when he paused for a second to catch his breath, circling to her right.

“For a wench?”

“For a squire, say. A green one.” He laughed a ragged, breathless laugh. “Come on, come on, my sweetling, the music’s still playing. Might I have this dance, my lady?”

Grunting, she came at him, blade whirling, and suddenly it was Jaime struggling to keep steel from skin.

 

La cosa che più colpisce di tutto questo è la fisicità di Brienne e il riconoscimento di quanto sia forte:

 

She is stronger than I am.

The realization chilled him. Robert had been stronger than him, to be sure. The White Bull Gerold Hightower as well, in his heyday, and Ser Arthur Dayne. Amongst the living, Greatjon Umber was stronger, Strongboar of Crakehall most likely, both Cleganes for a certainty. The Mountain’s strength was like nothing human. It did not matter. With speed and skill, Jaime could beat them all. But this was a woman. A huge cow of a woman, to be sure, but even so... by rights, she should be the one wearing down.

 

Nella concentrazione dell’atto fisico, i due si lasciano sorprendere dai Bloody Mummers, banda a cui viene riconosciuto lo stesso livello della Montagna e Amory Lorch, animali da caccia a cui far terrorizzare e stanare la preda. I quali, in odore di essere papabili “pidocchi risaliti”, passati all’altro lato della barricata, fanno un po’ sorridere nel volersi riconosciuta la forma di dignità e onore.

Cinismo e pragmatismo sono una costante di questo POV. Riemergono nei consigli che Jamie dà a Brienne sul lasciarsi far stuprare, così come nel tentativo di negoziare una miglior sorte con Urswyck. SI continua ad intravedere in Jamie l’inizio di un legame verso Brienne che va oltre quello del prigioniero verso il carceriere a meno che non lo si voglia interpretare come una sorta di Stockholm’s Syndrome, ma sarebbe fuorviante.

 

Jaime felt sorry for her. She would lose her maidenhood tonight, he had no doubt. That noseless bastard would have her for a certainty, and some of the others would likely take a turn. […]

“When we make camp for the night, you’ll be raped, and more than once,” he warned her. “You’d be wise not to resist. If you fight them, you’ll lose more than a few teeth.”

He felt Brienne’s back stiffen against his. “Is that what you would do, if you were a woman?”

If I were a woman I’d be Cersei. “If I were a woman, I’d make them kill me. But I’m not.”

 

E si continua anche a rilevare quanto la reputazione, irrimediabilmente macchiata, di Jamie continui a rappresentare per lui un ostacolo a qualsivoglia fine, nonché al riconoscimento di ciò che egli pensa di incarnare. Certo non avere alcuna credibilità neanche agli occhi di un mercenario di dubbia fama è per lui un bello smacco, oltre ad essere l’ennesimo di una lunga serie nell’ultima quindicina di anni, un po’ come un continuo riconoscimento da parte di chiunque di una sorta di incapacità di agire oltre l’ambito fisico-militare, perché la sua parola non ha valore a nessun livello.

 

“I have heard enough, Kingslayer. I would have to be a great fool indeed to believe the promises of an oathbreaker like you.” He kicked his horse and galloped smartly ahead.

Aerys, Jaime thought resentfully. It always turns on Aerys.

 

In realtà, anche i cani da caccia hanno il loro sentire, i loro rancori, e la necessità di sfogare le proprie vendette con le loro modalità. Così il messaggio per Tywin divenne la mano di Jaime. E per Jaime è difficile restare fedele al proprio orgoglio. E, come Mirri non riuscì a mantenere la promessa di non urlare nella pira, anche Jaime non riesce a fare altrettanto:

 

He was a Lannister of Casterly Rock, Lord Commander of the Kingsguard; no sellsword would make him scream.

Sunlight ran silver along the edge of the arakh as it came shivering down, almost too fast to see. And Jaime screamed.

 

Arya IV

Arya capisce che sarà barattata per del budget che permetterà alla BWB di procurarsi armamenti e cavalli. Vediamo che il suo pensiero è molto più in linea con quello di Robb, più di quanto non lo fosse quello di Cat:

 

That much was true, Arya knew. Knights were captured and ransomed all the time, and sometimes women were too. But what if Robb won’t pay their price? She wasn’t a famous knight, and kings were supposed to put the realm before their sisters. And her lady mother, what would she say? Would she still want her back, after all the things she’d done? Arya chewed her lip and wondered.

 

Se nel POV precedente si era posta il problema di ammettere con la famiglia ciò che ha commesso, qua la vediamo convinta dell’opinione negativa che potrebbe averne la madre. Evidentemente, si tratta più di una necessità sua personale di accettare ciò che ha dovuto commettere per assicurarsi la sopravvivenza e la fuga, per quanto in precedenza fosse sembrata meno tormentata. Probabilmente la situazione di costante pericolo le impediva pensieri di questa sorta che hanno iniziato ad affiorare dall’incontro con Harwin.

Finalmente si arriva a Cuore Alto: una collina su cui, una volta, sorgevano 31 alberi cuore, fino al momento in cui il re Andalo Erreg the kinslayer li tagliò, estirpando anche la vita di quei COTF, i cui fantasmi ancora oggi, si narra, che lo infestino. Un luogo in cui, si dice, ancora alberghi una qualche sorta di magia.

Dalla descrizione della Vecchia di Cuore Alto, si può desumere che ella stessa sia almeno in parte discendente dai COTF: è significativamente più bassa di Arya, significativamente più vecchia di Old Nan e ha gli occhi rossi. Se così fosse, possiamo desumere che sia una greenseer molto potente da ciò che dice Jojen riguardo al colore dei loro occhi (giallo, verde, rosso, nella scala di potere e rarità). Non sarà l’unico incontro che faremo con lei avremo modo di approfondire più avanti e per farlo linko il topic dedicato in cui se ne era discusso.

Le sue visioni, infatti, sono veritiere: ha sognato l’ombra di Stannis uccidere Renly, il faceless che ucciderà Balon – da capire se commissionato da Euron o se utilizzando la faccia di Euron -, il risveglio di Cat come Lady Stoneheart. Il primo evento, che sappiamo già verificatosi in questo momento della storia, serve per farci comprendere l’affidabilità delle due previsioni successive (immagino).

 

“The old gods stir and will not let me sleep,” she heard the woman say. “I dreamt I saw a shadow with a burning heart butchering a golden stag, aye. I dreamt of a man without a face, waiting on a bridge that swayed and swung. On his shoulder perched a drowned crow with seaweed hanging from his wings. I dreamt of a roaring river and a woman that was a fish. Dead she drifted, with red tears on her cheeks, but when her eyes did open, oh, I woke from terror. All this I dreamt, and more.

 

Al castello di Lady Smallwood, veniamo a conoscenza del fatto che il gruppo dei Karstark che ha lasciato Riverrun è passato da lì in cerca di Jaime. Si diffonde la voce di come sia stato liberato e dopo una prima incredulità, si può presupporre che il presunto comportamento di Cat ponga delle preoccupazioni e degli interrogativi alla BWB relativamente alla monetizzazione della restituzione di Arya agli Stark.

 

Daenerys II

Il POV si apre sulla statua dell’arpia. Un’immagine significativa per quello che verrà, per quanto l’antica Ghis, in termini di civiltà e lingua, ci viene presentata come estinta da millenni, spazzata via dai Valyriani.

Missandei si caratterizza fin da subito come un soggetto particolare: non ha più di 10 anni eppure ha un’ottima padronanza della Common Tongue per non essere mai stata a Westeros. Non volendoci vedere grossi misteri, si può presupporre che la baia schiavista sia abitualmente frequentata da westerosiani, altrimenti non si spiega come vi possa essere stata esposta.

La disciplina e la forza degli Unsullied viene subito rimarcata dalla particolare crudeltà del loro training. Questi schiavi, come schiavi infatti, sono trattati come oggetti, niente di più niente di meno, il loro unico scopo è in primis essere un prodotto di forma e forza conforme, se sopravvivono ad anni di continua e quotidiana lotta, possono diventare Immacolati e tirare finalmente un mezzo sospiro di sollievo. Un prodotto senza “alcuna distrazione”, a cui vengono rimossi tutti gli organi genitali. Potenziato da un intruglio a base di nightshade, che bevono quotidianamente che sembra portarli all’insensibilità fisica. La spersonalizzazione è totale: non hanno neanche un nome proprio ma una targhetta che cambia ogni giorno con inciso un nome che gli ricordi la bassezza della loro posizione sociale ed il proprio ruolo.

 

“They are chosen young, for size and speed and strength,” the slave told her. “They begin their training at five. Every day they train from dawn to dusk, until they have mastered the shortsword, the shield, and the three spears. The training is most rigorous, Your Grace. Only one boy in three survives it. This is well known. Among the Unsullied it is said that on the day they win their spiked cap, the worst is done with, for no duty that will ever fall to them could be as hard as their training.” […]

Unsullied are not men. (Say that) death means nothing to them, and maiming less than nothing. […]

“Those who cannot are culled in training, along with those who cannot run all day in full pack, scale a mountain in the black of night, walk across a bed of coals, or slay an infant.” […]

We give each boy a puppy on the day that he is cut. At the end of the first year, he is required to strangle it. Any who cannot are killed, and fed to the surviving dogs.

 

Anche in questo POV ritorna l’inconciliabilità della visione di una regina (ma direi pure di una donna con senno) con quella che è l’organizzazione della società e delle credenze formali Westerosiane. Mi ci ero già soffermata diverse volte su Cersei e recentemente anche su qualche POV del freefolk. Non posso esimermi dal farlo neanche in questo caso in cui la questione contrappone Dany e Barristan:

 

“Better to come a beggar than a slaver,” Arstan said.

“There speaks one who has been neither.” Dany’s nostrils flared. “Do you know what it is like to be sold, squire? I do. My brother sold me to Khal Drogo for the promise of a golden crown. Well, Drogo crowned him in gold, though not as he had wished, and I... my sun-and-stars made a queen of me, but if he had been a different man, it might have been much otherwise. Do you think I have forgotten how it felt to be afraid?”

 

Barristan dal privilegio della sua posizione di high-born, maschio e sworn to the Kingsguard, difficilmente può comprendere l’irritazione che può causare con questa sua mancanza di pragmaticità, con questa sua aderenza al formalismo senza calarsi nel particolare. Dany, per quanto privilegiata in quanto discendente Targaryen, quindi, nonostante le difficoltà dell’esilio, in una posizione di grande vantaggio se comparata alla maggior parte delle altre figure femminili. Lamenta una condizione non tanto diversa da quella lamentata da Cersei stessa, in quanto donna. Come donna, per il fratello non è stata altro che merce di scambio, un capo di “bestiame” da vendere per una corona. E’ perfettamente consapevole della fortuna che ha avuto nella breve esperienza di Khaleesi a fianco di Drogo, è perfettamente consapevole che sarebbe potuta andare molto peggio.

E’ Jorah che, oltre ad aver risvegliato certe necessità in Dany, la invita ad agire in maniera pragmatica e le fa notare i pro dell’accettare tra le proprie fila la macchia di “8000 bambini e 8000 cuccioli uccisi”, facendole notare che una tale armata non si macchierebbe dei crimini solitamente imputati ai soldati in guerra, per quanto si sia già macchiata di quelli richiesti dal loro disumano allenamento, e ricordandole che il motivo per cui una città facilmente conquistabile come Astopor è “lasciata stare” dai propri vicini, Dothraki in particolare, è proprio la presenza di tali soldati. La esorta a prepararsi a riconquistare Westeros con Blood and Fire.

 

“My queen,” the big man said slowly, “all you say is true. But Rhaegar lost on the Trident. He lost the battle, he lost the war, he lost the kingdom, and he lost his life. His blood swirled downriver with the rubies from his breastplate, and Robert the Usurper rode over his corpse to steal the iron Throne. Rhaegar fought valiantly, Rhaegar fought nobly, Rhaegar fought honorably. And Rhaegar died.”

 

Piccola nota: che il re pirata interessato a comprare un centinaio di Unsullied fosse Euron?

 

Bran II

Il gruppo prosegue verso Nord, seguendo l’Ice Dragon. Il viaggio si fa duro: sulla strada che hanno scelto di seguire per maggiore sicurezza, le possibilità di procurarsi del cibo scarseggiano.

La situazione nel Nord non ci è descritta come migliore, il passaggio dello scranno di Winterfell dagli Stark a Theon/Ramsey ha visto un inasprimento dei pericoli per la popolazione. La caccia ai piccoli Stark è ancora aperta. E non meglio appare la situazione della Barriera coi Guardiani dati per dispersi in seguito all’ultima spedizione del Lord Commander.

SPOILER GOT 6

Alla luce di ciò che sappiamo dovrà accadere prima o poi anche nei libri. Mi colpisce questo passo:

 

“Hodor,” said Hodor.

“Hodor,” Bran agreed.

Jojen kicked a pinecone. “Hodor likes it when you say his name, I think.”

 

Jojen ha visto nei suoi sogni che i lupi torneranno a Winterfell, che abbia visto anche questo drammatico episodio? Inoltre, per quanto sappiamo che accadrà, c’è l’estrema probabilità che possa accadere in condizioni diverse, che sia proprio Bran a chiedere a Walder “Hold the door”? O semplicemente che Hodor nel suo stato attuale apprezzi la pronuncia di questa contrazione da parte di Bran come riconoscimento del suo fine ultimo e della sua azione futura?

 

E’ in questo POV che Meera narra la storia del Cavaliere dell’Albero che Ride, che riporto a stralci per meglio discuterne. Come sappiamo è la storia di Howland Reed e del Torneo di Harrenhal.

 

“There was one knight,” said Meera, “in the year of the false spring. The Knight of the Laughing Tree, they called him. He might have been a crannogman, that one.”

Or not.” Jojen’s face was dappled with green shadows. 

 

Innanzitutto, si ambienta la storia nell’anno della falsa primavera, il protagonista è il Cavaliera dell’Albero che Ride. Si narra potesse essere un crannogman, ma Jojen instiga il dubbio su questa ipotesi, oltre a sorprendersi del fatto che Ned non avesse mai raccontato niente di tutto ciò a Bran.

 

“Once there was a curious lad who lived in the Neck. He was small like all crannogmen, but brave and smart and strong as well. He grew up hunting and fishing and climbing trees, and learned all the magics of my people.” […] he could breathe mud and run on leaves, and change earth to water and water to earth with no more than a whispered word. He could talk to trees and weave words and make castles appear and disappear. […] “The lad knew the magics of the crannogs,” she continued, “but he wanted more. […] But this lad was bolder than most, and one day when he had grown to manhood he decided he would leave the crannogs and visit the Isle of Faces.” […] “It was the green men he meant to find.

 

Piccolo inciso: si parla anche dei poteri di Howland che sembrano essere già di suo maggiori, rispetto a quelli elencati da Jojen per Meera nel precedente POV. In aggiunta trascorre anche quasi un intero inverno sulla Isle of Faces. E quell’inverno durò un bel po’.

 

 “He rowed and rowed, and finally saw the distant towers of a castle rising beside the lake. The towers reached ever higher as he neared shore, until he realized that this must be the greatest castle in all the world.

 

Ancora setting: se ne deduce di essere a Harrenhal.

 

A great tourney was about to commence, and champions from all over the land had come to contest it. The king himself was there, with his son the dragon prince. The White Swords had come, to welcome a new brother to their ranks. The storm lord was on hand, and the rose lord as well. The great lion of the rock had quarreled with the king and stayed away, but many of his bannermen and knights attended all the same. The crannogman had never seen such pageantry, and knew he might never see the like again. Part of him wanted nothing so much as to be part of it.”

 

Al Torneo di Harrenhal erano presenti: Aerys, Rhaegar, e le cappe bianche per la nomina di Jaime. Vi era Robert e vi era Mace. Non Tywin adirato per la nomina di Jaime.

 

“The daughter of the great castle reigned as queen of love and beauty when the tourney opened. Five champions had sworn to defend her crown; her four brothers of Harrenhal, and her famous uncle, a white knight of the Kingsguard.”

 

Se non ci bastava l’allusione precedente a Harrenhal, questo pezzo ci schiarisce le idee con l’evidente allusione agli Whent.

 

Sometimes the knights are the monsters, Bran. The little crannogman was walking across the field, enjoying the warm spring day and harming none, when he was set upon by three squires. They were none older than fifteen, yet even so they were bigger than him, all three. This was their world, as they saw it, and he had no right to be there. They snatched away his spear and knocked him to the ground, cursing him for a frogeater.” […] “None offered a name, but he marked their faces well so he could revenge himself upon them later. They shoved him down every time he tried to rise, and kicked him when he curled up on the ground. But then they heard a roar. ‘That’s my father’s man you’re kicking, howled the she-wolf.” […] “The she-wolf laid into the squires with a tourney sword, scattering them all. The crannogman was bruised and bloodied, so she took him back to her lair to clean his cuts and bind them up with linen. There he met her pack brothers: the wild wolf who led them, the quiet wolf beside him, and the pup who was youngest of the four.

 

Howland viene aggredito da tre scudieri e Lyanna prende le sue difese. Dopodiché lo porta alla loro tenda, dove vediamo che erano presenti anche i suoi fratelli: Brandon, Ned, Benjen.

 

That evening there was to be a feast in Harrenhal, to mark the opening of the tourney, and the she-wolf insisted that the lad attend. He was of high birth, with as much a right to a place on the bench as any other man. She was not easy to refuse, this wolf maid, so he let the young pup find him garb suitable to a king’s feast, and went up to the great castle.

“Under Harren’s roof he ate and drank with the wolves, and many of their sworn swords besides, barrowdown men and moose and bears and mermen. The dragon prince sang a song so sad it made the wolf maid sniffle, but when her pup brother teased her for crying she poured wine over his head. A black brother spoke, asking the knights to join the Night’s Watch. The storm lord drank down the knight of skulls and kisses in a wine-cup war. The crannogman saw a maid with laughing purple eyes dance with a white sword, a red snake, and the lord of griffins, and lastly with the quiet wolf... but only after the wild wolf spoke to her on behalf of a brother too shy to leave his bench.

 

Alla festa vediamo presenziare gli Stark e i loro bannermen, Rhaegar in versione bardo che commuove Lyanna, un guardiano della notte che non mi sovviene (qualcuno sa/si ricorda chi fosse?), Robert che era intento a vincere una gara di bevute con Richard Lonmouth (aka Lemoncloak), Ashara che ha ballato con una cappa dorata (Arthur? Barristan? Altri?), Oberyn, Jon Connington, e Ned Stark. Con questo ultimo ballò perché a chiederglielo fu Brandon.

 

“Amidst all this merriment, the little crannogman spied the three squires who’d attacked him. One served a pitchfork knight, one a porcupine, while the last attended a knight with two towers on his surcoat, a sigil all crannogmen know well.”

 

I tre scudieri sono riconosciuti come in forze agli Haigh, Blount, e Frey.

 

“The wolf maid saw them too, and pointed them out to her brothers. ‘I could find you a horse, and some armor that might fit’, the pup offered. The little crannogman thanked him, but gave no answer. His heart was torn. Crannogmen are smaller than most, but just as proud. The lad was no knight, no more than any of his people. We sit a boat more often than a horse, and our hands are made for oars, not lances. Much as he wished to have his vengeance, he feared he would only make a fool of himself and shame his people. The quiet wolf had offered the little crannogman a place in his tent that night, but before he slept he knelt on the lakeshore, looking across the water to where the Isle of Faces would be, and said a prayer to the old gods of north and Neck...”

 

Da questo brano, sembra cadere ogni possibilità che il cavaliere possa essere Howland. Per quanto forte fosse il suo desiderio di vendetta, ammette di non essere un cavaliere, di non avere grandi doti a cavallo (fondamentale per la giostra) e non avere maestria con la lancia.

 

The daughter of the castle was the queen of love and beauty, with four brothers and an uncle to defend her, but all four sons of Harrenhal were defeated on the first day. Their conquerors reigned briefly as champions, until they were vanquished in turn. As it happened, the end of the first day saw the porcupine knight win a place among the champions, and on the morning of the second day the pitchfork knight and the knight of the two towers were victorious as well. But late on the afternoon of that second day, as the shadows grew long, a mystery knight appeared in the lists.” […] “No one knew,” said Meera, “but the mystery knight was short of stature, and clad in ill-fitting armor made up of bits and pieces. The device upon his shield was a heart tree of the old gods, a white weirwood with a laughing red face.” […] “Perhaps they did. The mystery knight dipped his lance before the king and rode to the end of the lists, where the five champions had their pavilions. You know the three he challenged.” […] “Whoever he was, the old gods gave strength to his arm. The porcupine knight fell first, then the pitchfork knight, and lastly the knight of the two towers. None were well loved, so the common folk cheered lustily for the Knight of the Laughing Tree, as the new champion soon was called. When his fallen foes sought to ransom horse and armor, the Knight of the Laughing Tree spoke in a booming voice through his helm, saying, ‘Teach your squire honor, that shall be ransom enough.’ Once the defeated knights chastised their squires sharply, their horses and armor were returned. And so the little crannogman’s prayer was answered... by the green men, or the old gods, or the children of the forest, who can say?

 

Si capisce che il Cavaliere dell’Albero che Ride ha lo scopo di vendicare ciò che è successo a Howland. Partendo dal presupposto che green men=children of the forest=old gods, si ha l’impressione che, in seguito alla preghiera di Howland, questo potere superiore abbia in qualche modo “facilitato” le vittorie di Haigh, Blount e Frey, affinché Il Cavaliere dell’Albero che Ride li sconfiggesse. Impressione avvalorata dallo stemma del Cavaliere stesso, che raffigura un albero cuore. Essendo gli Stark i soli ad essere a conoscenza della vicenda di Howland, si può presupporre che il Cavaliere fosse uno di loro. Possiamo escludere subito Brandon e Ned, ormai troppo adulti per essere considerati di bassa statura. Restano quindi Lyanna e Benjen.

 

“That night at the great castle, the storm lord and the knight of skulls and kisses each swore they would unmask him, and the king himself urged men to challenge him, declaring that the face behind that helm was no friend of his. But the next morning, when the heralds blew their trumpets and the king took his seat, only two champions appeared. The Knight of the Laughing Tree had vanished. The king was wroth, and even sent his son the dragon prince to seek the man, but all they ever found was his painted shield, hanging abandoned in a tree. it was the dragon prince who won that tourney in the end.”

 

Dopo aver punito I tre scudieri il Cavaliere sparisce. Se fosse stato Benjen, non avrebbe avuto senso tenere la sua identità nascosta, né abbandonare il torneo stesso. Nel caso di Lyanna invece, che sappiamo essere un’ottima amazzone e capace di sconfiggere Benjen a duello, avrebbe senso questa sparizione. Evento che potrebbe anche dare il là ad un incontro più ravvicinato tra i due, dopo la commozione di lei per la canzone suonata da lui alla prima sera del torneo.

 

More food for thoughts sul Cavaliere dell'Albero che Ride in questo topic.

Modificato il 05 July 2024 17:07

"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 


AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Inviato il 23 aprile 2018 22:41

Io invece pubblico con piccolo ritardo i commenti ai capitoli della scorsa settimana.

 

Arya III
Capitolo molto di transizione, quasi “filler” direi, nel senso che secondo me era tranquillamente incorporabile in nel capitolo successivo. In effetti non è particolarmente entusiasmante, demerito anche del fatto che i vari personaggi di contorno della confraternita non sono particolarmente carismatici. Abbiamo perso Frittella (personaggio non certo dalla grande profondità psicologica, ma simpatico e che funzionava bene in combo con Arya e Gendry) ma in cambio qui non c’è stato un guadagno di una qualche figura degna di nota… la situazione ovviamente migliorerà con l’arrivo di Beric e Thoros in futuro.

Ma anche il momento di fuga di Arya… oltre a dare finalmente un momento di "respiro" alla storyline con questa libera corsa per i campi e ricordarci la somiglianza tra lei e Lyanna, a cosa serve alla fine? E’ un po’ un momento fine a sé stesso, visto che viene troncato subito e lascia la situazione sostanzialmente invariata. Certo, ci fa capire come Arya è esasperata al solo pensiero di essere sempre prigioniera, ma anche questo fatto era già stato abbondantemente espresso nel capitolo passato attraverso la piccola rissa con Lem.


Trovo però interessanti i momenti di “pudore” in cui Arya si vergogna a raccontare delle proprie uccisioni alla sua famiglia o comunque a qualcuno associato alla sua infanzia. Non so però quanto sia un riflesso di un vero e proprio senso di colpa. Forse è più amara consapevolezza di un’infanzia perduta e di avere in qualche modo violato determinate “convenzioni”. Ma probabilmente è una confusa percezione di entrambe le cose mischiate insieme: non penso che a 10 anni si abbia un’etica consolidata, quindi forse il senso di colpa tende un po’ a confluire nel mero senso di imbarazzo/vergogna. Comunque un momento ancora più “umano” di Arya è quello del suo addio a Frittella, quando lei si scusa di averlo picchiato in passato. Non mi sembra proprio frequentissimo che Arya chieda apertamente scusa a qualcuno, quindi apprezziamo quelle poche occasioni :-P


Il fatto che viaggiando con i fuorilegge per Arya sembra quasi di vivere nel lusso, con ripari e cibo facilmente disponibile nei vari punti in cui si fermano, fa capire quanto ormai la ragazza si sia adattata a vivere nelle peggiori condizioni.


Nonostante sia piuttosto sveglia, Arya non afferra subito la metafora dello scoiattolo d’oro relativa alla sua condizione di ostaggio. Sotto l’aspetto monetario/politico continua ad essere ancora piuttosto ingenua, un po’ come nel capitolo appena prima ha dimostrato di essere Sansa nel non aver capito subito che i Tyrell possano volerla sposare a Willas per la pretesa su Grande Inverno.


Invece verso la fine dal capitolo Arya mostra una capacità di comprensione che sinceramente mi ha sorpreso da una come lei, che di solito ha una concezione molto bianco-nera. Capisce che Harwin, pur avendo servito per tanti anni suo padre e avendo in un certo senso tradito la sua fiducia, non è veramente “parte degli Stark” e che può legittimamente aver scelto di dedicarsi a una nuova causa.

 

Samwell I
Il capitolo è molto avvincente, ma per gran parte è semplicemente un’efficace descrizione della dura lotta di Sam per la sopravvivenza e degli spaventosi eventi al Pugno dei Primi Uomini. Si tratta in effetti di un punto di vista adatto a mostrarci il turpe massacro proprio perché non partecipa al combattimento e quindi può osservare (e descrivere attraverso la tecnica dell’invio dei messaggi) gli eventi un po’ più dall'esterno (per quanto si possa essere “esterni” in una situazione simile). Tuttavia, se devo muovere una critica, mi sembra che Sam non si dimostri abbastanza incredulo e stupito di fronte ad un evento epocale come l’arrivo di masse di non-morti (anche se due di questi si sono già visti in AGOT) e soprattutto l’apparizione finale dell’Estraneo. Cioè non lo vedo tanto più sconvolto di quanto probabilmente sarebbe stato di fronte ad un altro grave pericolo, come l’arrivo dell’esercito dei Bruti…  Boh, forse è solo una mia impressione. C’è da dire che in effetti è difficile immaginare come possa sentirsi un uomo di fronte a simili manifestazioni soprannaturali.


Comunque, il personaggio di Sam in sé, per quanto ben descritto, l’ho sempre trovato un po’ stereotipato rispetto agli altri personaggi PdV. Ha però alcuni aspetti interessanti che gli conferiscono una personalità tutta sua, non totalmente assimilabile ai mille personaggi “grassi ma di buon cuore” visti in molte altre narrazioni. Mi piace soprattutto il fatto che la sua ammissione e consapevolezza di essere codardo, oltre che essere a modo suo una forma di coraggio, è anche in parte più un autoconvincimento dettato dall'educazione che una consapevolezza in senso stretto. In questo capitolo forse lo vediamo per la prima volta:  Sam ricorda come suo padre lo ha sempre definito un codardo e nella sua testa ha ormai come tatuate le considerazioni che il genitore faceva di lui. Sembra crogiolarsi in questa quasi rassicurante convinzione, non rendendosi conto di essere stato in più occasioni di questo capitolo ben più coraggioso di quanto ci si potesse aspettare da lui.


Inoltre Sam ha ben fissa l’idea di aver fatto nonostante tutto il proprio dovere di spedire i corvi, come comandato da Jeor Mormont. Quando è sul punto di lasciarsi morire non fa che consolarsi con questa idea e ripetersela anche in altre condizioni. E’ quindi ormai chiaro che nonostante gli alti e bassi ha ormai sviluppato uno spiccato senso di lealtà verso la confraternita, in cui è stato costretto a entrare contro la sua volontà ma che ormai probabilmente sente come una nuova famiglia.


Da notare a margine anche l’ingenuità di Sam di attribuire buone intenzioni pure a chi gli è sempre stato ostile: quando vede Chett scappare subito, lo “scusa” dicendo che deve occuparsi dei cani, e se pensiamo che questo era venuto lì per ucciderlo… Il fatto che in seguito è proprio Piccolo Paul, uno dei confratelli “del gruppo di Chett” che volevano disertare, a salvargli la vita e sacrificarsi al posto suo sembra essere quasi una ricompensa per tale dimostrazione di buon cuore :D (a riprova del fatto che non sempre Martin è cinico come si crede. Anzi, spesso gli viene attribuita una spietatezza che trovo un po’ esagerata :-P)


Notiamo anche quanto Sam si sia già adesso affezionato a Gilly: mentre è nella neve ripensa a lei oltre che alle sue sorelle, dandole quasi pari importanza.

 

Tyrion III
La prima parte del capitolo non è che mi piaccia così tanto, almeno se paragonata ai gran bei due capitoli precedenti del nano (o anche alla seconda parte di questo stesso capitolo). E’ una riunione dei Consiglio Ristretto con tante informazioni che in sé sono anche interessanti e utili dal punto di vista della politica e degli intrighi, ma che ho trovata nel complesso un po’ fredda. Sarà anche che due dei nuovi consiglieri (Rowan e Redwyne) sinceramente non mi sembrano avere una personalità particolarmente degna di nota, mentre Mace pur essendo maggiormente caratterizzato mi sembra un po’ troppo ripetitivo e monocorde nel fare sempre commenti sostanzialmente stupidi e/o insulsi.

 

La figura di Tywin si manifesta in maniera più evidente nella seconda metà del capitolo, dove anche la sua interazione con i due figli rende le cose decisamente più coinvolgenti. Si tratta di un personaggio dotato da un lato di indubbia esperienza e astuzia, probabilmente facilitata anche dalla pressoché totale assenza di morale e/o senso dell’onore (che come ha detto anche Ditocorto in AGOT in effetti può rivelarsi una pesante armatura che ti ostacola nei movimenti), ma dall'altro anche di vedute un po’ ristrette che in qualche modo lo porteranno a commettere alcuni errori fatali. Tale ristrettezza di veduta si manifesta soprattutto in un forte classismo e in generale in un disprezzo (a tratti irrazionale) verso tutti coloro che sono “ai margini della società”. In questo capitolo lo vediamo sottovalutare di parecchio Ditocorto, che pur essendo di bassa estrazione sociale mette a segno diversi colpi da maestro (sia con il matrimonio con Lysa, sia tramite il suo legame con Dontos) e che ricordiamo essere anche il vero artefice della futura fine di Joffrey (evento che segna l’inizio del declino dei Lannister in generale). Vediamo inoltre il suo disprezzo verso le origini di Sybell Spicer, mentre Tyrion si rende conto che forse la donna a livello di ricchezza materiale è messa meglio dell’aristocratico marito. Anche che lo stesso modo in cui tratta Tyrion (che non è certo “di bassa estrazione sociale”, ma in un certo senso è comunque “un emarginato”, che oltre ad essere nano ha pure l’abitudine di innamorarsi delle prostitute) come ben sappiamo finirà per ritorcersi contro di lui.

 

Ma ho da dire anche qualcosa di più su questa sorta di “miopia” che Tywin mostra nonostante le sue indubbie doti: in questo capitolo lo vediamo liquidare subito la causa dei GdN, rifiutando loro persino un aiuto che non gli costerebbe molto concedere (mandare alla Barriera la Cappe Dorate che hanno disertato). Per carità, ovviamente dal suo punto di vista non è molto credibile pensare all’invasione degli Estranei e posso anche capire che per il momento l’idea che il Nord possa avere ulteriori problemi a causa dei Bruti gli sembri vantaggiosa. Tuttavia secondo me in questo passaggio si può anche intravedere un tema di fondo che in ASOIAF viene trattato ripetutamente: la differenza tra l’interesse più immediato (forse più tipico di una casata “pragmatica” come i Lannister) e il pensare a lungo termine (forse maggiormente simboleggiato dagli Stark, con il loro “Winter is coming”, che però in compenso spesso dimenticano di badare alle insidie più ovvie e terra-terra, al punto da dimostrarsi spesso “stupidi” proprio per via degli errori più banali che commettono).

 

Comunque in questo capitolo vengono ulteriormente delineati i rapporti tra i tre Lannister e mostrate le dovute differenze. Si capisce che Cersei, che vorrebbe tanto essere una via di mezzo tra Tywin e Jaime, è anni luce lontana dall'astuzia del padre, facendo fatica ad andare al di là della sua emotività e del suo orgoglio. Si irrita all'idea di cedere ai Tyrell Sansa, che ormai considera una sorta di sua proprietà, cosa che le fa trascurare completamente l’importanza della diplomazia con un alleato tanto importante e le impedisce di vedere una soluzione un po’ più raffinata al problema. Ovviamente il modo in cui vengono trattati i matrimoni di lei e Sansa ricorda la condizione della donna nei Sette Regni di cui abbiamo già abbondantemente parlato. Vediamo anche che Cersei è nonostante il suo caratteraccio estremamente sottomessa al padre, e Tyrion scorge subito tali piccoli segnali di sottomissione. Inoltre Willas Tyrell viene descritto anche dai Lannister in chiave estremamente positiva, con un’immagine che coincide con quella presentata dai Tyrell stessi a Sansa. Questo vuol dire che forse la ragazza sarebbe stata davvero felice con lui se i piani di fossero realizzati? La sola ipotesi rende più amaro il grande plot twist che avviene in questo capitolo…

 

Quanto al rapporto tra Tyrion a Tywin, si nota che qui quest’ultimo si mostra molto più morbido verso il figlio rispetto al primo capitolo di ASOS. E’ vero che lo spinge a un matrimonio indesiderato, ma cerca anche di persuaderlo con parole ragionevoli e quasi di vicinanza (mostrando addirittura una certa comprensione verso il suo tanto odiato vizio della prostitute!) e lo convince che si tratta in fondo di una grande opportunità. Sembra per certi versi si rivedere il Tywin di AGOT, quando gli propone il ruolo di Primo Cavaliere. Sappiamo benissimo quanto odia in realtà il figlio nano, ma al tempo stesso bada agli interessi dei Lannister (intesi come entità complessiva) sopra ogni cosa e considera persino Tyrion parte di questo bene superiore, non disdegnando di collocarlo in una posizione strategica.

 

Catelyn III
Confesso che nutro davvero una forte antipatia per Rickard Karstark. Di solito delle simpatie e antipatie verso i personaggi mi importa relativamente, nel senso che preferisco “andare oltre”, ma questo è davvero un caso in cui continua a darmi fastidio persino rileggerlo :blink: I tuoi figli sono morti in battaglia? Beh, che sorpresa, la battaglia è quella situazione in cui ci si uccide… scopri solo ora che l'esistenza di tali rischi? E perché Jaime non poteva ucciderli allo stesso modo in cui loro avranno ucciso molti altri uomini dello schieramento opposto? Anche i padri delle vittime fatte dai Karstark dovrebbero vendicarsi uccidendo qualche persona lontanamente imparentata con loro? Tutto ciò non ha alcun senso… Io posso anche capire che il dolore renda ciechi e che Rickard non riesca a trattenere il suo desiderio di vendetta, ma è assurdo pretendere anche che chiunque altro assecondi questa sua brama totalmente fine a sé stessa. Rickard arriva addirittura ad attribuire alle povere guardie di Edmure che ha ucciso per entrare nella cella (che non hanno alcune colpa se non quella di fare il lavoro assegnato dal loro signore) la colpa di “frapporsi tra un padre e la sua vendetta”. Anche il desiderio di vendetta di Davos contro Melisandre come ho già detto non ha molto senso (per quanto quest’ultima a differenza dei due scudieri sia pure considerabile una donna pericolosa a prescindere), ma almeno quello non ha la pretesa che tutti si inchinino a questo suo capriccio. Ma poi… Catelyn è stata scema a liberare Jaime, ma davvero l’idea di Karstark, che lo avrebbe volentieri ucciso nella cella, era tanto più geniale dal punto di vista politico/strategico?


Spiegata questa mia spiccata antipatia personale, dico anche che io sono d’accordo con quanto detto da Edmure e non penso che la scelta di Robb di condannarlo a morte sia stata esattamente opportuna. In un contesto in cui ha già perso il Frey, lasciarsi scappare altri alleati mi sembra davvero suicida. Inoltre, visto che ha perdonato con una tale facilità Catelyn, anche solo per dare una certa immagine di coerenza poteva addolcire almeno un po’ anche la sua pena.


Comunque bel capitolo, bell'atmosfera con il clima temporalesco che sottolinea la drammaticità degli eventi. Molto efficace nel dare l’idea che l’intero castello dei piani e delle ambizioni di Robb stia inesorabilmente crollando. Inoltre il dialogo finale tra Jeyne e Catelyn riesce a suscitare un po’ di tenerezza persino in me, che non sono assolutamente fan della coppia Robb-Jeyne.


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Inviato il 24 aprile 2018 9:31

JAIME II:

Se nel capitolo precedente Brienne aveva mostrato la sua forza fisica, adesso mostra la sua intelligenza non cadendo nella trappola del locandiere (che non era un locandiere). Capisco perfettamente il suo atteggiamento nei confronti di Jaime: lui ha tradito tutti gli ideali in cui Brienne crede di piú, cercato di uccidere un bambino, e per di piú continua a insultarla con quel suo atteggiamento strafottente! La domanda che lei gli fa è legittimo: perchè hai scelto di proteggere un re pazzo (della serie hai voluto la bicicletta, mó pedali)?  Ovviamente all' origine di tutto c' era Cersei. Se ci pensate bene, dietro ogni atto di Jaime c' è sempre un membro della sua famiglia (che sia sua sorella, suo padre o suo fratello). Giá da questo capitolo si intuisce come il rapporto tra Cersei e Jaime sia fortemente asimmetrico. E notiamo che per ben due volte Jaime rinuncia al potere: rinuncia a Castel Granito per Cersei e rinuncia a prendere la corona la corona per sè dopo aver ucciso il re (anzi non ci pensa proprio a diventare re). È un aspetto di Jaime che lo distingue nettamente dagli altri Lannister. Siamo abituati a considerare Tyrion e Cersei come degli "outsider", ma forse è Jaime il "diverso" della famiglia.

TYRION II:

La cosa migliore di questo capitolo è il carisma assurdo di Varys: 

"Da chi?" Questa volta l' eunuco rise apertamente. "Ma non è chiaro, mio lord? Da me."

Genio assoluto. Personalmente io trovo le parti con Shae ancora piú pallose di quelle con Penny. È quasi impossibile non rendersi conto di quanto sia finta. Ma forse questo serve a rendere piú umano Tyrion: dietro la maschera del nano cinico c' è solo un uomo che chiede di essere amato. Bello il paragone (non mi ricordo chi lo ha fatto) tra Cersei e Shae per il fatto che entrambe manipolano le persone col proprio corpo. Mi ricordo infatti che Cersei aveva tentato di sedurre Ned nel primo  libro (dopo aver appena detto che lei e Jaime sono "una cosa sola" :ehmmm:)


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

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Inviato il 25 aprile 2018 12:51

ARYA II:

Secondo me questo è uno dei capitoli piú belli di ASOS. Quanto amo la Fratellanza senza vessilli! Amo Tom Settecorde, con le sue canzoni e i suoi gesti teatrali, amo Anguy l' Arciere, amo Sharna la locandiera e le sue battute:

"Limoni. E dov' è che li trovo, i limoni? Questa a te ti pare Dorne, razza di balordo lentigginoso?"

Amo il coraggio di essere felici e di scherzare nonostante la guerra e la serietá della loro missione. Amo la loro umanitá. E Martin ha distrutto tutto&lt;_&lt;. Li ha trasformati in un banda di assassini al seguito di uno zombie. Non ci posso pensare&lt;_&lt;. La mia speranza, ora, e che Arya ritorni nelle Terre dei fiumi, ritrovi sua madre e si metta a capo della Fratellanza. Ritornando al capitolo...

Il modo in cui è costruito è incredibile: Arya non si fida, ma per un momento (quello in cui sorride) sembra rilassarsi, ed ecco che improvvisamente tutto inizia a precipitare e la tensione cresce fino al momento in cui Harwin la riconosce. Vediamo ancora una volta l' umanitá di Arya, la sua fragilitá quando inizia a piangere. In particolare mi ha colpito questo passaggio:

"Per un momento, lei non seppe coda rispondere. Aveva avuto talmente tanti nomi diversi. Le sembró che Arya Stark fosse stata solamente un sogno."

Ci ritroviamo dinnanzi al tema fondamentale del percorso di Arya nei prossimi libri: l' identitá.

CATELYN II:

Capitolo molto denso. Penso che dietro il matrimonio con Jeyne non ci sia tanto l' onore quanto la passione: alla fine Robb (che per me, a differenza di molti, non è affatto uno stupido) è stato fregato dai suoi ormoni! La cosa assurda è che Robb vuole essere come suo padre, ma noi sappiamo che Ned aveva agito in maniera totalmente diversa, rinunciando all' amore per Ashara e accettando a sposare Cat per dovere. In ció è piú simile a Ned Jon (che mette il suo giuramento davanti all' amore per Ygritte), mentre Robb è piú simile a Rhaegar. L' altro grande  errore di Robb è allontanare Vento Grigio, rinunciando a una parte importante del suo essere Stark. È interessante come Cat (che è nata al Sud e crede nei Sette dei) capisca meglio del figlio l' importanza dei metalupi. Ma alla base della sconfitta di Robb c' è la presa di Winterfell da parte di Theon. Robb, infatti, è stato costretto a ritornare al Nord e perció a riattraversare il ponte dei Frey, la stessa notte di passione con Jeyne è nata a seguito della falsa notizia della morte di Bran e Rickon. In ADWD Roose dirá a Theon che la casa Stark finí il giorno in cui lui uccise Bran e Rickon, ho sempre pensato che l' allenza tra lui e i Lannister fosse iniziata da quel momento. Per quanto riguarda l' errore di Edmure:

Esso ha avuto conseguenze importanti non solo sugli Stark, ma anche sulla battaglia delle Acque Nere, visto che Tywin è riuscito a congiungersi con i Tyrell proprio durante la ritirata.


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

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Aegon il mediocre
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Inviato il 25 aprile 2018 13:15

Jaime III

 

Prosegue il sipario umoristico del trio improbabile. Jaime mantiene l’ironia anche nei contesti più macabri (per ora).

 

Nuovi dettagli a rimarcare il concetto che il legame tra Jaime è Cersei è profondo ,duraturo, viscerale. Per quanto si possa notare sudditanza psicologica dell’uno rispetto all’altro, rimane una delle storie d’amore più sincere di asoiaf. D’altronde battere la lingua su questo aspetto, come spesso è avvenuto nel forum, ha poco senso. Quante coppie attorno a noi vivono un rapporto completamente alla pari? In quante l’uno dipende dall’altro per alcuni aspetti, o ne ha bisogno per altri? Lamentare questa dipendenza nei gemelli Lannister è comprensibile solo assumendo come ideale un prototipo di relazione che non è la regola nella realtà e che rappresenta una delle tante tipologie osservabili, sicché insensato.

 

Jaime ha il pregio dell’ironia. Considerando anche il suo gusto per il paradosso e la sua irriverenza, questo mix è quanto gli ha permesso imho di convivere con la sua fama e di capitalizzare l’immagine che dà di se.

Accettare la realtà e farne un punto di forza è niente più che il consiglio dato da Tyrion a Jon Snow. Prassi che ad esempio Brienne non riesce ad applicare nel modo più assoluto ed in questo genera un altro punto di contrapposizione con Jaime. C’è da dire che i Lannisters in questo sono bravi.

Ennesimo contrasto riproposto è tra la rigidità di Brienne e l’adattabilità all’ambiente di Jaime. Jaime è orgoglioso e temerario ma non scemo e incline a sporcarsi le mani, in questo non ha supponenza.

 

 

Arya IV

 

Al di là del villaggio “silvano” che non ricordavo e di Beric-Godot, abbiamo la vecchia di cuore alto. Alla prima lettura reputavo possibile potesse essere la donna che Jenny di Vecchie Pietre aveva portato a corte, che sosteneva di discendere dai figli della foresta. Sull’identità può essere. Dubito della discendenza del personaggio storico. Mi pare di ricordare che i Figli abbiano carnagione non chiara e occhi non rossi.

Comunque la vecchia ha poteri di qualche tipo, della gamma “magia degli antichi dei”, magia del Nord. Magari del tipo "essere verde". In questo caso visioni nel sonno. Passate e future. Tutte chiare.

Gendry tenta una specie di approccio.

 

 

Daenerys II

 

Siamo ad Astapor, una delle città che appartenevano all’impero di Ghis, poi asfaltato dai Valyriani. Ghis rasa al suolo, restano solo le 3 città schiaviste più nuova Ghis. Storia e ambiente di Ghis mi hanno sempre ricordato l’antico Egitto con spunti mesopotamici e l’espansione di Valyria l’espansionismo Romano. Ora in quell’angolo di Essos, dopo il crollo di Valyria, sussistono rapporti ed equilibri tra gli eredi delle città ghiscari e valyriane. (Come scopriremo poi).

 

E ad Astapor stiamo assistendo ad un rinnovato episodio di bullismo valyriano a scapito dei ghiscari.

Astuta impostazione dell’incontro per merito di Jorah e schiavista enormemente altezzoso, spaccone e poco prudente, come sono gli schiavisti.

Ma Missandei ha solo dieci anni…abituato con la serie tv sono sconvolto.

Mi fanno sempre sorridere le apologie delle glorie passate ed il paragone tra gli immacolati e le legioni dell’antica Ghis mi fa lo stesso effetto. L’addestramento degli immacolati invece mi ricorda quello degli spartani, seppur meno efferato da quel che ricordo.

 

Inizia il percorso interiore di Dany che la porterà a sviluppare un suo idealismo circa la schiavitù e una certa insofferenza verso le classi nobiliari. Dany ha sviluppato già una discreta esperienza antropologica e si appresta ad ottenerne anche di amministrativa. Dico questo in funzione della futura presentazione del personaggio di fAegon, come regnante illuinato ed istruito. Dany starà sempre una spanna sopra in umanità e saggezza.

Epilogo, una delle citazioni che preferisco.

 

 

Bran II

 

I clan delle montagne del Nord mi ricordano molto i clan delle montagne della Luna. Immagino che le loro usanze siano le più vicine a quelle dei primi uomini tra gli abitanti dei sette regni. Anzi, penso che i clan delle montagne della Luna siano i più fedeli alle antiche tradizioni e trovo interessante osservare la parabola delle due speculari popolazioni. Nell’Est gli Andali l’hanno fatta da padrone dopo sanguinose guerre. I Royce hanno avuto la fortuna di mantenere il loro scranno fondendosi con gli invasori successivamente, ma comunque i primi uomini furono sconfitti e chi non si è adeguato allo status quo è diventato il selvaggio di turno, costretto a vivere nelle zone più remote ed inospitali. Nel Nord invece ciò non è successo e ritengo che il fiorire delle casate maggiori, come l’edificazione dei loro forti sia una conseguenza del contatto con la nuova civiltà, modalità che non ha toccato i clan delle montagne. Questi però non sono considerati reietti, ma fratelli e sono rispettati.

 

Il Liddle capisce chiaramente chi sono i suoi ospiti e Martin, descrivendo la colazione “accuratamente avvolta”, aggiungendo questa premura, ci dà la conferma che a quell’uomo importa più dell’onore che dell’oro. Uomo pragmatico che non risparmia una velata critica a Robb. Questo è il Nord autentico.

 

 Molto interessante la storia raccontata, anche perché è vera e mi suscita interesse in primis l’Isola dei Volti, in secundis Howland Reed. A quanto pare è un uomo formidabile nelle arti dei crannogmen.

Non mi dilungo perché già @***Silk*** è stata esaustiva. Solamente dissento sull’identità del cavaliere dell’albero che ride. Howland si fa mille problemi a partecipare, è vero, ma perché passare la notte in preghiera? Probabilmente per chiedere supporto ed avere un aiuto “soprannaturale” nei suoi poteri. Lyanna cavalcava bene è vero, ma non penso potesse eguagliare cavalieri esperti. Inoltre da dove avrebbe tirato fuori la voce tonante?


                   2zexno1.png                       

 

" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inviato il 25 aprile 2018 13:52
26 minutes fa, Aegon il mediocre dice:

Solamente dissento sull’identità del cavaliere dell’albero che ride. Howland si fa mille problemi a partecipare, è vero, ma perché passare la notte in preghiera? Probabilmente per chiedere supporto ed avere un aiuto “soprannaturale” nei suoi poteri. Lyanna cavalcava bene è vero, ma non penso potesse eguagliare cavalieri esperti. Inoltre da dove avrebbe tirato fuori la voce tonante?

 

Credo che ce lo possa dire solo TWOW. Anche la tua ipotesi è altrettanto valida. Diciamo che la mia subisce un maggior traino dal fatto che il cavaliere preserva la propria identità.

Il punto più debole dell'ipotesi Lyanna è sicuramente la voce tonante. Le sue doti di amazzone se ben ricordi sono esemplificate da una descrizione in cui sia lei sia Brandon (che immagino si possa considerare cavaliere esperto) sono descritti come centauri quasi. L'unico che li superasse in tale capacità, sempre a memoria, quindi correggetemi se sbaglio, era il figlio defunto di Bolton. Certo si deve fare un salto di fede nel ritenere che si fosse mai allenata a questo tipo di attività, ma magari la preghiera di Howland ha sopperito a questo dettaglio. Come può darsi che la preghiera abbia "aiutato" Howland che non ha voluto essere riconosciuto perché il suo gesto non sarebbe stato ripetibile.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 


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Inviato il 25 aprile 2018 16:27

mi intrometto per una piccola nota : I karstark iniziano a disertare pochi alla volta ore prima che il loro lord venga decapitato e probabilmente hanno iniziato prima ancora degli omicidi. Lord rickard ha praticamente fatto di tutto per mettere robb in una situazione senza lieto fine


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