Macché! Vieni, ti accogliamo a braccia aperte!
Siamo a Daenerys I di ASOS, da lunedì si postano i 4 successivi, quindi da Bran I in poi. Però se vuoi partire dall'inizio di ASOS e cercare di raggiungerci appena ti è possibile, fai pure. Come preferisci.
Presumibilmente, prima o poi mi aspetterei l'inizio del recupero da parte di quelli che non hanno ancora iniziato.
Che figlia dell'estate che sono!
Quindi organizzati pure come più preferisci.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Intendi chi si è aggiunto solo recentemente nel progetto vorresti che recuperasse tutto ciò che non ha commentato (tipo io AGOT e ACOK?)
Se riesco ben volentieri, ma credo che mi convenga aspettare alla prossima pausa per non incasinare troppo il topic xD
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
No no, scusa l'imprecisione, poi mi sono corretta! XD
Intendevo limitatamente ad ASOS! Visto che tutti quelli che si erano prefissi di partire non si sono visti e avendo fatto solo 8 POV, dicevo a Jon che può anche recuperare quelli invece che iniziare dal 9 che gli renderebbe la lettura un po' monca.
Siccome non sembro bravissima a spiegare ti linko questo post di qualche pagina fa che ti spiega tutto. Ti aspettiamo Jon!
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Ah okei!
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
Complici le festività pasquali sono riuscito a rileggere i POV molto prima del previsto.
BRAN I
Ostico come buona parte dei capitoli di Bran, anche se forse meno del solito. L'aspetto che spicca di più è il contrasto tra il Bran essere umano e quello che diventa quando si metamorfizza in Estate, quando assume cioè connotati prettamente bestiali e disumanizzanti. E' vero che una cosa simile si verifica anche con gli altri Stark e i loro metalupi, però con loro l'identità padrone-bestia è molto più netta che con Bran; in Arya c'è qualcosa di Nymeria e viceversa, così come in Spettro e in Cagnaccio c'è qualcosa di Jon e Rickon, mentre Bran ed Estate sembrano spesso due elementi molto differenti. Probabilmente il ragazzino, a causa della sua condizione di storpio, vuole effettivamente essere qualcos'altro e si immerge totalmente nel metalupo, perchè in tal modo si sente vivo, forte, vigoroso. Riflettendo sul futuro, tornando sul discorso fatto qualche post sopra sui richiami di Martin e facendo anche un piccolo excursus sulla serie TV, mi pare interessante notare questo:
SPOILER SERIE TV 6X05
Quando Bran si è metamorfizzato in Estate è proprio la voce di Hodor a risvegliarlo e a ricondurlo nel corpo umano. Conoscendo le origini di Hodor dalla serie TV e sapendo che si tratta di qualcosa che D&D hanno copiato da Martin, non è peregrino vedere in questa sequenza dei libri un'anticipazione di ciò che sarà. Anche la stessa insistenza di Jojen a fare attenzione ai sogni da lupo, al rischio di perdersi e di non essere più sè stesso sono da leggere sempre in quest'ottica.
DAVOS II
Nulla di particolarmente degno di nota in questa parte. A Davos viene data l'opportunità di tornare alla vita precedente ma lui rifiuta spinto soprattutto dalla voglia di vendetta (decisamente ingiustificata) covata contro Melisandre. La sequenza più interessante è quella dell'incontro con Macchia, il quale profetizza le Nozze Rosse con le sue solite criptiche filastrocche. Il ritorno di Davos ricorda per certi versi il risveglio di Tyrion ad Approdo del Re: gente che c'era e non c'è più, gente nuova che non conosce e una posizione che si è fatta molto più debole che in precedenza.
JAIME II
Continua il confronto tra Jaime e Brienne, i quali specularmente usano per la controparte dei nomi poco graditi. "Donzella" non sarebbe in teoria un termine offensivo, ma Brienne tradisce il fastidio quando parla di se stessa come "figlio" di suo padre; è interessante notare come due donne diversissime (Brienne e Cersei), importanti per Jaime e da lui stesso poste a confronto, abbiano in realtà in comune la mancata accettazione del genere di appartenenza. Probabilmente Jaime non capisce in fondo questo aspetto di Cersei perchè per lui è l'emblema della femminilità, nonostante noi sappiamo quanto la regina di Westeros sia colma di frustrazione per via della propria condizione e quanta invidia provi verso i fratelli. Curioso anche l'accostamento Brienne-Tyrion che viene fatto da Jaime: l'impressione è che egli, essendo lontano da casa e non vedendo da tempo i suoi punti di riferimento, tenda a cercarne le caratteristiche o le differenze negli elementi circostanti. Accostando questa donna prima alla sorella e poi al fratello, inconsciamente rivela che sta cominciando a stimarla e a considerarla qualcosa di accettabile, forse addirittura familiare. All'opposto Brienne è molto più lenta nel suo percorso di avvicinamento al suo prigioniero, che continua a chiamare "Sterminatore di Re" con un tono che suona inequivocabilmente offensivo e accusatorio. L'incessante evocazione di questo epiteto fa riemergere nel Lannister vecchi ricordi e vecchie paure (i piromanti, il Re Folle, la caduta della capitale, etc...) che lo hanno segnato a vita, raccontati con flashback magistrali capaci sia di narrare dei fatti sia di indagare nell'intimità del protagonista. A proposito di flashback e backstory, m'è anche piaciuto come l'autore sia stato in grado di compiere digressioni partendo da elementi secondari come l'insegna di una taverna: il breve racconto sul Re in ginocchio è interessante ma allo stesso tempo conciso, capace di incuriosire il lettore senza però bloccare la narrazione come invece avviene in AFFC e ADWD. Nel complesso il miglior capitolo dall'inizio di ASOS.
TYRION II
Deluso sul piano politico Tyrion si concentra soprattutto sull'altra sua passione, quella per Shae. Credo ci sia un certo parallelismo in questo caso tra Shae e Cersei, perchè entrambe danno l'idea di sfruttare l'ascendente che hanno sul loro uomo per ottenere qualcosa. Cersei voleva trattenere Jaime nella capitale facendolo diventare una Cappa Bianca, Shae vuole convincere Tyrion a partecipare al matrimonio "come una vera lady". Chiaramente il parallelismo si ferma qui: pur non senza ambiguità e chiaroscuri, l'amore tra i due gemelli Lannister è comunque reale mentre quello tra Tyrion e Shae è una finzione. La tragicità del sentimento di Tyrion è proprio in questa consapevolezza, nel sapere che uno come lui non può aspirare a nulla più che una prostituta, nell'accettare che il suo amore non sarà mai ricambiato e che per la sua donna lui non è che altro che conio sonante. Come di consueto sono molto gustosi i dialoghi con Varys, il quale si dimostra una persona di forti contrasti che da un lato veste abiti svolazzanti dai colori accesi, ostenta profumo di limone e usa una voce suadente e melliflua, dall'altro abita in una stanza dalla semplicità quasi militaresca. La simbologia è chiara: l'eunuco è persona ambigua che mostra una faccia per nasconderne un'altra, è l'uomo degli inganni, colui che vive letteralmente nell'ombra. E che nell'ombra nasconde (noi lo sappiamo) addirittura un drago. Ricollegandomi a questo punto, esprimo qualche perplessità sull'estrema libertà che fin dall'inizio viene concessa al Maestro delle Spie di potersi muovere liberamente nei tunnel della Fortezza Rossa: mi sono sempre chiesto come mai nessuno si ponga il problema di dare un potere così forte ad una persona che non fa nemmeno parte della famiglia reale.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Posso farvi una domanda senza nessun intento polemico? Non siete presi da enorme frustrazione rileggendo i libri e sapendo che non ci sarà mai una conclusione? Io mi sono sempre bloccata immaginando la mia frustrazione nel rimanere in sospeso per l'ennesima volta.
Uhm, personalmente, sinceramente no.
Trovavo molto più insopportabile quando non frequentavo più il forum e aspettavo TWOW... Credo di essere tornata anche per questo! XD
Devo dire che condividere la mia attesa con altri fans è più sopportabile. Perché sì, TWOW io mi aspetto che esca. Per quello io ho ancora speranza. Poi quando sarà uscito e mi troverò ad aspettare invano ADOS forse sarò frustrata nella rilettura. Ma per ora no, c'è ancora passione per questa saga... E questa rilettura collettiva mi sta piacendo molto, è interessante confrontarsi con altri, si possono trovare spunti interessanti
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
12 minutes fa, *Khaleesi* dice:Uhm, personalmente, sinceramente no.
Trovavo molto più insopportabile quando non frequentavo più il forum e aspettavo TWOW... Credo di essere tornata anche per questo! XD
Devo dire che condividere la mia attesa con altri fans è più sopportabile. Perché sì, TWOW io mi aspetto che esca. Per quello io ho ancora speranza. Poi quando sarà uscito e mi troverò ad aspettare invano ADOS forse sarò frustrata nella rilettura. Ma per ora no, c'è ancora passione per questa saga... E questa rilettura collettiva mi sta piacendo molto, è interessante confrontarsi con altri, si possono trovare spunti interessanti
Sì, sono convinta che la lettura fatta insieme sia più coinvolgente. Il mio problema è che ho smesso di sperare.
Bran
“Coloro che potevano vedere l'oltre erano molto più importanti. Erano anche loro dei metamorfi, come te, e il più grande di loro poteva assumere la forma di qualsiasi bestia che vola, striscia o nuota. Poteva osservare attraverso gli occhi scolpiti negli alberi diga. E sapeva leggere la verità che giace sotto al mondo.” Interessante, penso si riferisca agli esseri verdi, che sappiamo possano essere sia umani che figli della foresta.
“Mia sorella è una cacciatrice. A lei è stato concesso di correre veloce, di rimanere immobile, così pietrificata al punto che quasi svanisce. Ha orecchie sensibilissime, occhi acuti, e mano ferma con la rete e con la lancia. È in grado di respirare fango e di spostarsi tra gli alberi come se volasse.” Interessanti anche le capacità dei crannogmen.
Davos
Ormai è ossessionato dalla Donna Rossa con le sue rosse gonne fruscianti. Capitolo niente di che. Vediamo giusto Edric Storm.
Jaime
Seconda visita alla locanda dell’uomo inginocchiato di questa saga (o la terza? boh). Questi capitoli di Jaime, Brienne e Cleos annoiano un tantino
Prosegue la conoscenza nostra e reciproca di Jaime e Brienne. Il cinico e realistico Jaime: “"Ma guarda. Sarà anche brutta, ma non è poi del tutto stupida." Jaime le sorrise suo malgrado.”
Il romantico cavaliere Jaime:”Era stato per amore che lui era entrato nella Guardia reale...”
Scopriamo che Tywin ambiva ad un matrimonio reale per Cersei, passato di Jaime da scudiero, l’idea di farlo sposare a Lysa (poraccio). “Ma se Jaime fosse entrato nell'ordine in bianco, uno dei cui obblighi primari era il celibato, sarebbe stato per sempre vicino a lei, Cersei.” E tra Castel Granito e Cersei, scelse Cersei.
Ma quanto è buffo che l’unica vera storia d’amore di Asoiaf sia la loro, due personaggi così khattivhee!!1!1-1+1!!!!
Ovviamente il re folle approfittò per fare uno sgarbo a Tywin, il quale si dimise e portò a Castel Granito Cersei. Piano in fumo. E lui da solo ad Approdo ad assistere i deliri di un re idiota e crudele, un re che aveva giurato di proteggere…
“«Lo so quello che avevo giurato.» «Invece che cosa hai fatto...?» Brienne incombeva su di lui. Sei piedi di lentigginosa, corrucciata disapprovazione con tanto di dentoni da cavallo.” Descrizione perfetta.
Bello il racconto dal punto di vista di Jaime, le diverse possibilità sul successore di Aerys, la possibilità di fare re un fantoccio con primo cavaliere Tywin, che smacco che sarebbe stato.. anche se i Lannisters si sarebbero poi trovati soli contro tutti.
Ma Jaime si fa scrupoli di coscienza ed evita di farlo, sedendo sul trono ad aspettare un re, che non sarà lui né un suo consanguineo, con le più pacifiche intenzioni.
“Secondo la storia, fu Eddard Stark. "Nemmeno allora avevi il diritto di giudicarmi, Stark."”
Tyrion
Spie, Shae, le mosse di Tywin per contenere la fioritura…
Tyrion nutre brama e gelosia per lei, è di nuovo innamorato di una pu***na. Soffre la scarsa competitività con gli altri uomini e la cicatrice che si è procurato in battaglia fa emergere i suoi complessi estetici, con una forza mai vista prima.
Loras ci dà conferma del suo amore per Renly: “«Una volta che il sole è tramontato, nessuna candela può sostituirlo.»”. E giustamente tanto vale perseguire la gloria, nell’ottica di un ragazzo 17-enne che comunque dovrà vivere qualsiasi relazione in clandestinità.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Sono in ritardo anche questa settimana!! Aiuto xD
Ma andiamo:
DAVOS I
In questo capitolo troviamo Davos naufragato su uno scoglio che soffre fame e sete. Inoltre, pensa ai suoi figli morti, che lui stesso ha condotto nella battaglia, e si chiede perché debba ancora vivere. Mi dispiace per lui: mi è sempre stato simpatico, anche perché la pensiamo allo stesso modo su Melisandre… Quella donna non ce la racconta giusta! XD
La parte più interessante del capitolo secondo me è quella in cui ricorda come è scampato alla morte in battaglia. Avvincente la scrittura di Martin nel descrivere il suo quasi-annegamento, mancava il respiro anche a me! Il resto mi è risultato un po' piatto.
La perdita delle ossa che Davos conservava come portafortuna l'hanno reso un po' insicuro, ora, ma saprà trovare dentro di sé la forza per superare tutte le sue superstizioni.
Infine, i lyseniani sulla nave servono anch'essi Stannis e Davos ha trovato una nuova ragione di vita. Tutto ok, finora.
SANSA I
Il capitolo si apre con un'interessante evoluzione di Sansa: spende qualche minuto per ipotizzare che cosa voglia Margaery da lei. I suoi pensieri, alla fine, si riveleranno sbagliati. Però ha iniziato ad essere più sospettosa sulla gente che le sta intorno. Buona cosa: King's Landing è piena di serpenti. O meglio, leoni.
Inoltre, Sansa pensa a ciò che ha fatto, se è stata saggia a non fuggire con Sandor Clegane, si mette in discussione. Buona cosa.
Molto interessante il paragone che fa Martin tra l'accoglienza di Margaery e la sua esperienza tra la folla durante la rivolta del pane.
Quando arriva ser Loras, la povera Sansa va in panico! XD
E siamo sinceri, una ragazza della sua età, sottobraccio con la sua cotta, poteva reagire in modo diverso? Si vede che è una ragazzina come tante, insomma. Mi fa tenerezza...
E alla fine, come ogni ragazzina che parla con la sua cotta fa un commento imbarazzante che guasta l'atmosfera... E pazienza, ci siamo giocate Loras, ma non preoccuparti Sansa, non era interessato dal principio.
Alla cena, abbiamo modo di conoscere la Regina di Spine. Che non ha nulla di spinoso in lei, a vederla, ma non appena apre bocca capiamo da dove arriva la sua fama. Essenzialmente dice tutto ciò che pensa e non ha paura nemmeno del diavolo.
Finalmente sappiamo che cosa i Tyrell volevano sapere da Sansa: com'è Joffrey? Sansa è terrorizzata, ma alla fine riesce a dire la verità su di lui.
Blocco di Burro canta 'The bear and the maiden fair', mi sono venuti in mente alcuni paragoni:
- Sansa potrebbe simboleggiare la fanciulla
- Il Mastino e Tyrion, che vengono nominati al principio, possono simboleggiare l'orso: pur non essendo galanti e affascinanti sono quelli che l'hanno salvata o hanno cercato di aiutarla, mentre Loras (il cavaliere) nemmeno si ricorda di averla mai incontrata.
- Loras sarebbe quindi il cavaliere che la fanciulla della canzone vorrebbe.
Interessante anche il discorso che fa la Regina di Spine sulla bellezza esteriore di Joffrey: Sansa ha già cominciato a capire che bello non vuol dire necessariamente buono, ma l'ha imparato a sue spese. Olenna, invece, dice che ha insegnato a Margaery quanto l'aspetto esteriore conti. E' stato interessante: mi chiedo se Sansa fosse stata mandata come protetta a Altogiardino e avesse passato un po' di tempo con la nonna Tyrell, cosa sarebbe accaduto tra lei e Joffrey? Ah, non lo sapremo mai, di certo avremmo una Sansa diversa... Magari una Margaery 2.0!
Alla fine i Tyrell lanciano la bomba: Sansa, ti andrebbe di sposare Willas? Lo sappiamo che lo fanno per la sua dote, ma la povera Sansa ci casca con tutti e due i piedi - beh, non si può pretendere che impari tutte le regole del gioco da subito.
Lei però voleva Loras.
A tal proposito: anche Willas potrebbe simboleggiare l'orso, se Loras fa la parte del cavaliere.
Una chicca:
"She could only imagine what it would be like to pull up his tunic and caress the smooth skin underneath, to stand on her toes and kiss him, to run her fingers through those thick brown curls and drown in his deep brown eyes. A flush crept up her neck."
Hai capito Sansa che fantastica su Loras... Gli ormoni si fanno sentire? Eheheh XD
Io ce l'avrei vista con Willas, comunque. Sarebbe stato gentile con lei, no? In fondo (quasi) tutti sono meglio di Joffrey.
PS: Sono l'unica che quando compaiono i Kettleblack mi confondo sempre, con tutti quei nomi quasi uguali? XD
PPS: Della serie troviamo rimandi anche dove non ci sono: La canzone, il color zaffiro, la rosa rossa... Se tutto ciò non è una strizzata d'occhio a Brienne di Tarth e alla sua storia...
CitaPiccoli incisi:
- Durante il dialogo con Margaery i continui riferimenti della canzone (THE MAID WITH HONEY IN HER HAIR!) sembrano quasi un ammiccamento al purple wedding.
Perché? Quali sono? Non li ho notati, puoi farmi qualche esempio?
JON I
Il capitolo è interessantissimo perché facciamo la conoscenza di alcune tra le personalità più di spicco dei bruti: Mance Rayder in primis, ma anche Tormund e Styr, Val e Dalla.
Quando Jon parla con Mance, viene ricordata la legge dell'ospitalità. Cosa che ci servirà più avanti.
La faccenda del mantello di Mance Rayder: ma voi avete capito perché è così importante che ci fosse anche il rosso, in mezzo al mantello nero?
I colori dei Targaryen sono rosso e nero, no? Che magari Mance abbia un qualche legame con quella famiglia? Può essere plausibile questa mia ipotesi, magari qualcuno era suo parente? Non avevo pensato a Rhaegar, ma magari che so, a qualche bastardo? Boh…
E poi il fatto che la seta rossa provenga da Asshai mi rende un po' sospettosa, visto che poi Melisandre avrà una parte da recitare con Mance... E' solo una strizzata d'occhio di Martin o l'ennesimo mistero?
Considerazione finale: potrebbe non ricordarsene perché l'ha vista poco, ma se Mance si ricordasse che aspetto ha Arya Stark, questo aprirebbe prospettive molto interessanti su tutta la faccenda di quell'altra Arya…
DAENERYS I
Il capitolo riguarda il viaggio di Daenerys. Durante la traversata, Dany ricorda la sua infanzia, quando con Viserys andava per mare fuggendo dall'Usurpatore.
Per quanto Viserys sia... beh, come tutti sappiamo, credo di riuscire a comprenderlo un po'. Quando Daenerys ricorda di avergli detto che le sarebbe piaciuto essere un marinaio, ricorda che lui le aveva fatto male urlandole che lei era il sangue del drago e non di un pesce, beh, indubbiamente ha sbagliato ad essere così aggressivo, ma capisco che abbia voluto come dire educare la sorella a pensarsi come doveva pensarsi, quindi come una principessa della dinastia Targaryen, invece di un marinaio. Non credo che avesse tutti i torti. Magari sentiva il peso di essere il fratello maggiore e dover insegnare alla sorella tutto ciò che riguardava la loro stirpe...
Ma Dany ha ragione a dire che avrebbe dovuto essere più saggio e meno impaziente. Ma dal ricordo che ha del fratello, che le raccontava del loro regno e la proteggeva ecc. ecc., scopriamo che non era malvagio al 100%, com'è nello stile di Martin.
Quando Barbabianca inizia a parlare di Rhaegar, ho trovato una parte un po' oscura:
"Until one day Prince Rhaegar found something in his scrolls that changed him. No one knows what it might have been, only that the boy suddenly appeared early one morning in the yard as the knights were donning their steel. He walked up to Ser Willem Darry, the master-at-arms, and said, I will require sword and armor. It seems I must be a warrior."
Ora mi chiedo: che cosa può aver trovato nelle pergamene che gli ha fatto cambiare vita? Qualcuno ha qualche ipotesi?
Ho trovato un'altra chicca per più avanti:
"Ser Jorah saved me from the poisoner, and Arstan Whitebeard from the manticore. Perhaps Strong Belwas will save me from the next."
Considerate le cavallette di due libri più avanti... xD
A me Belwas è sempre stato simpatico, comunque.
Poi la parte nella cabina: eh, insomma… non so come interpretarla xD
Daenerys è nuda, lui già è cotto, la prende e la bacia, anche se non è appropriato. Ma lei non lo respinge. Gioco di potere, forse… Di certo, come dice @***Silk*** una delle tre teste non sarà quella di Ser Jorah.
Ultimo appunto: ho trovato affascinante la storia dei Tremila di Qohor. Fa molto battaglia alla Signore degli Anelli dove sono tipo tre tra elfi uomini e nani contro un mondo di orchetti. xD
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
riguardo al mantello di Mance, io credo sia semplicemente un'allegoria sulla libertà. Il colore rosso è molto diverso dal nero e nella Confraternita tutti devono vestire uguale senza eccezioni di sorta; così come il nero è colore cupo, uniforme e fa pensare alle brutte notizie, così il rosso è anche un colore che rimanda alla passione e ai sentimenti, è raro e per i bruti rende le persne attraenti (vedi Ygritte). Asshai credo venga sempre citata in relazione all'allegoria sulla libertà: cosa c'è di più lontano e distante/diverso di Asshai rispetto alla Barriera?
Sulla pergamena, è molto probabilmente quella contenente la profezia di Azor-Ahai grazie alla quale Rhaegar si era convinto di dover diventare un guerriero e di essere il salvatore del mondo.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
2 hours fa, *Khaleesi* dice:
CitaPiccoli incisi:
- Durante il dialogo con Margaery i continui riferimenti della canzone (THE MAID WITH HONEY IN HER HAIR!) sembrano quasi un ammiccamento al purple wedding.
Perché? Quali sono? Non li ho notati, puoi farmi qualche esempio?
Quello riportato tra parentesi! XD
Dontos le ha già consegnato la retina per i capelli da indossare al purple wedding, quindi il riferimento al miele potrebbe anche essere un occhiolino al veleno racchiuso nelle pietre. O comunque mi piaceva pensarlo.
Interessanti anche le metafore che hai rilevato tu nella canzone.
2 hours fa, *Khaleesi* dice:Quando Barbabianca inizia a parlare di Rhaegar, ho trovato una parte un po' oscura:
"Until one day Prince Rhaegar found something in his scrolls that changed him. No one knows what it might have been, only that the boy suddenly appeared early one morning in the yard as the knights were donning their steel. He walked up to Ser Willem Darry, the master-at-arms, and said, I will require sword and armor. It seems I must be a warrior."
Ora mi chiedo: che cosa può aver trovato nelle pergamene che gli ha fatto cambiare vita? Qualcuno ha qualche ipotesi?
Idem come sharingan. Con estrema probabilità, si tratta del rinvenimento della profezia di Azor Ahai/ Principe Promesso, in seguito a cui Rhaegar si era convinto di dover diventare un guerriero.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
19 hours fa, sharingan dice:riguardo al mantello di Mance, io credo sia semplicemente un'allegoria sulla libertà. Il colore rosso è molto diverso dal nero e nella Confraternita tutti devono vestire uguale senza eccezioni di sorta; così come il nero è colore cupo, uniforme e fa pensare alle brutte notizie, così il rosso è anche un colore che rimanda alla passione e ai sentimenti, è raro e per i bruti rende le persne attraenti (vedi Ygritte). Asshai credo venga sempre citata in relazione all'allegoria sulla libertà: cosa c'è di più lontano e distante/diverso di Asshai rispetto alla Barriera?
Sulla pergamena, è molto probabilmente quella contenente la profezia di Azor-Ahai grazie alla quale Rhaegar si era convinto di dover diventare un guerriero e di essere il salvatore del mondo.
In effetti il rosso è anche un colore più allegro, mentre si dice spesso che i Guardiani vestano di nero perché se muoiono sono già pronti (non ricordo le parole esatte, ma è così il senso, no?). Il rosso è anche il mio colore preferito (anche se non interessa a nessuno xD)
Asshai in effetti è tutto ciò di misterioso, esotico, distante e diverso che ci sia nelle Cronache
17 hours fa, ***Silk*** dice:
Quello riportato tra parentesi! XD
Dontos le ha già consegnato la retina per i capelli da indossare al purple wedding, quindi il riferimento al miele potrebbe anche essere un occhiolino al veleno racchiuso nelle pietre. O comunque mi piaceva pensarlo.
Interessanti anche le metafore che hai rilevato tu nella canzone.
Idem come sharingan. Con estrema probabilità, si tratta del rinvenimento della profezia di Azor Ahai/ Principe Promesso, in seguito a cui Rhaegar si era convinto di dover diventare un guerriero.
Aaaah!!! Vero! Che stupida sono non ci ero mai arrivata! In effetti la retina c'è, qualcosa nei capelli pure, Sansa è una fanciulla... C'è tutto!
Bella la tua prospettiva, mi piace!
Per Azor Ahai... Plausibilissimo!
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
Cercando di recuperare i capitoli delle settimana scorsa...
Davos I
Se nel capitolo di Jaime avvistare una nave in lontananza significava pericolo, qui è segno di salvezza. Abbiamo un Davos che vive una vicenda di cui in un certo senso ha già fatto esperienza, ma da una nuova prospettiva: se anni fa era lui a portare cibo e salvezza agli assediati, ora è lui quello che rischia di morire di stenti e che aspetta che una barca/nave venga a soccorrerlo. Se l’episodio passato lo ha portato a “guadagnare” la sacca portafortuna con le dita mozzate, ora Davos la perde, ed è come se con tale perdita si chiudesse una vera e propria fase della sua vita: una fase che (come per tanti altri personaggi) è fatta di aspettative seguite da un drastico e traumatico crollo.
Il capitolo presenta una descrizione dettagliata del modo in cui Davos è riuscito a sopravvivere, sia con il superamento della muro di fuoco (il ricordo riesce a suscitare una certa tensione anche se sappiamo al 100% che il personaggio si salva), sia lottando contro l’ambiente ostile e la scarsità di cibo su quello scoglio. Sinceramente, vista tutta l’attenzione dedicata a queste dinamiche, non ho mai ritenuto veramente sincera con sé stesso l’intenzione di Davos di lasciarsi morire. Ha fatto fin troppo per sopravvivere, si è mostrato fin troppo tenace. Forse porsi tutti quei dubbi sul volere o meno vivere è più che altro un modo per rispondere al proprio senso di colpa per quanto accaduto.
Davos è un personaggio che provenendo dal basso “si è fatto da solo”, similmente a Ditocorto, ma a differenza di quest’ultimo non è spinto tanto da rivincita personale quanto dalla speranza di un futuro migliore per i propri figli. Ricordiamo che nel suo primo capitolo di ACOK le preoccupazioni per la famiglia occupano uno spazio di primo piano nei suoi pensieri. Il fatto che la sua stessa ascesa sociale abbia alla fine portato alla loro fine è tragicamente ironico. Le speranze che ha riposto nell’ascesa sociale dei suoi figli si sono dimostrate vane quanto la fiducia risposta nella sacca portafortuna che teneva al collo. Penso che Davos non abbia invece molto da sentirsi in colpa per il suo contributo alle azioni più “discutibili” di Stannis e Melisandre: obiettivamente, che altro avrebbe potuto fare? Nessun gesto di aperta ribellione avrebbe cambiato gli eventi, Anzi, dirò di più: esprimere a Stannis la sua sincera opinione, cercando di consigliarlo al meglio, pur restandogli allo stesso tempo fedele e obbediente è forse la cosa migliore che potesse fare nella sua posizione.
Davos è da molti considerato un personaggio un po’ noioso per via dell’essenza di caratteristiche particolarmente “forti” e del fatto di rappresentare per molti versi “l’uomo normale”. Ad esaminarlo meglio però la situazione in cui si trova nell’ambito del gioco del trono è una delle più complesse e difficili, non perché il personaggio abbia chissà quale grande influenza sullo schema politico complessivo, ma perché si ritrova a dover fare i conti con interessi, motivazioni e moti d’animo contrastanti. Già il semplice fatto di far parte delle fazione di Stannis, ovvero uno degli schieramenti più controversi e difficili da giudicare in modo netto, è significativo.
Sansa I
Abbiamo una Sansa in piena fase di transizione, da un lato diffidente e disillusa, ma dall’altro ancora incapace di comprendere in che modo indirizzare al meglio la sua sfiducia/disillusione. Si comporta in modo paranoico quando non ha ragione di farlo (pensando che ad esempio anche dietro all’invito di Margaery ci sia un qualche piano organizzato da Joffrey), ma torna ad essere la ragazzina ingenua di AGOT in altre occasioni, specialmente con le sue illusioni nei confronti di Loras.
Il capitolo è molto bello e ha come novità più evidente Olenna con la sua sfilza di battute argute. Nulla da dire, un ingresso in grande stile del primo personaggio nuovo e di un certo rilievo presentato nel libro di ASOS (libro che non è certo avaro di personaggi di media importanza ben riusciti). E’ anche la prima volta che vediamo una ballata trasposta e totalmente intrecciata alle vicende dei personaggi in tempo reale. Si tratta di una tecnica che verrà usata spesso in ASOS e che personalmente trovo molto azzeccata. In questo caso, a prima vista la vicenda dell’orso e della fanciulla sembra essere parallela alla scoperta di Sansa di dover sposare Willas invece di Loras, ma sappiamo benissimo che la canzone è un preludio ad una sorpresa per lei ben peggiore…
Interessante anche la breve finestra che viene aperta sullo stato d’animo di Loras. E’ un personaggio che non ha poi molte scene nel corso di tutta la saga, e forse non ne ha nessuna veramente memorabile, ma ricordiamoci che pure lui nei suo piccolo ha una sua dimensione drammatica.
E’ inoltre un capitolo in cui vediamo lo spirito della Casa Tyrell in tutta la sua essenza: ambiziosi e ricchi, ma in maniera in certo senso meno “prorompente” dei Lannister. Non sfoggiano le loro doti in maniera aggressiva e prepotente, bensì si servono dell’apparente dolcezza e pacatezza per nascondere le proprie manovre. Hanno anche un rapporto con il popolo completamente diverso dai Lannister: più che far pesare in modo prepotente la loro superiorità ai ceti inferiori, fanno di tutto per conquistarsene in favore. Forse è una casata in cui Sansa si sarebbe potuta trovare bene, ma sappiamo che il destino è beffardo…
Jon I
Non mi ricordavo della breve descrizione di Spettro, che esattamente come il suo padrone si trova in un ambiente diverso e ostile, a doversi far valere in mezzo ai cani aggressivi dei Bruti. Quella di Jon è un’autodifesa molto meno plateale, basata più sull’astuzia che su altro, ma che alla fine del capitolo scopriamo essere altrettanto efficace. E’ stato proprio ASOS il libro che mi ha fatto amare davvero Jon e tifare per lui, presentandolo non più come un adolescente che deve crescere sotto la guida di “leader” più esperti, ma come un uomo capace di portare a termine una missione delicatissima e saper sfruttare al meglio le proprie capacità intellettive. Il dialogo tra lui e Mance è infatti una sorta di duello intellettuale, in cui uno cerca di non essere smascherato e l’altro di penetrare la sua psiche. Paradossalmente, sono proprio i complessi adolescenziali di Jon di “sentirsi sempre il bastardo della situazione” a venirgli in aiuto, permettendogli presentare una motivazione credibile per la propria diserzione, che è una bugia soltanto a metà (e si sa benissimo che le mezze verità spesso sono più credibili delle bugie totali). Anche l’indole romantica di Mance gioca il suo ruolo: un uomo che ha disertato per ragioni così simboliche e sentimentali, prendendo quella decisione da un giorno all’altro (ha disertato il giorno dopo rispetto a quando gli è stato ordinato di cambiare il suo mantello), è credibile che possa credere anche alla vicenda di Jon.
In generale la presentazione di Mance e tutto il dialogo mi piacciono tantissimo, sia per l’idea di farlo entrare in scena come “un re che non ha l’aria di essere un re”, sia per tutte le vicende che il personaggio racconta. Dopo Olenna, è il secondo personaggio carismatico ad entrare in scema. Molto forte il ruolo della musica in questo capitolo, con un esplicito parallelismo tra Bael e Mance e con una nuova canzone di sottofondo. Noto anche che Martin ama molto presentare i cantastorie nella sua saga, ma ha anche un rapporto controverso con essi: spesso sono individui di bassa lega e piuttosto sgradevoli, ma nel caso ad esempio di Mance e dei Bruti attorno a questo mestiere aleggia una sorta di idealismo.
Molto interessante ovviamente il modo in cui Jon osserva i Bruti, notandone subito sia l’umanità/debolezza sia gli elementi più minacciosi. Ecco, un altro motivo per cui quella di ASOS è forse la fase più interessante delle vicende di Jon è questo confronto con una cultura diversa, a mio parere riuscito molto meglio di quanto accade nei capitoli di Daenerys (dove il gusto un po’ fine a sé stesso per la cultura esotica prende spesso il sopravvento). Tra l’altro in questo capitolo ci sono diversi accenni a come tra GdN e Bruti la distanza non sia poi così incolmabile: al di là dello stesso sangue dei Primi Uomini che scorre nelle vene, ci sono continui riferimenti ai piccoli momenti di “pacifica collaborazione” che anche nell’inimicizia si instaurano: Mance che racconta come grazie ai rapporti con i GdN è riuscito a sapere del banchetto in onore di Robert, la donna dei Bruti che nel villaggio si prende cura anche di GdN feriti, lo stesso Craster che si trova in una posizione molto ambigua e intermedia (collabora un po’ con i GdN, ma i Bruti questo lo sanno benissimo e nonostante ciò finora lo hanno sempre lasciato indisturbato). Inoltre abbiamo Mance che da GdN ama la musica dei Bruti e al tempo stesso da Re Oltre la Barriera canta una canzone dei Sette Regni. Insomma, si intravedono già delle premesse per un rapporto più pacifico tra le due fazioni e sappiamo che nei libri successivi questo disegno verrà sviluppato meglio…
Infine va sottolineato il breve scambio di Jon e Ygritte sul concetto di libertà: tra i Bruti un individuo può fare quello che vuole, ma al tempo stesso se ciò non risulta gradito ad altri questi sono liberi anche di ucciderlo. E’ il motivo per cui non simpatizzo molto con la causa dei Bruti: la trovo un’esaltazione della libertà un po’ ipocrita e contraddittoria, in cui alla fine essere libero significa solo essere schiavo del più forte (e quindi magari non poter seguire i propri desideri per timore della violenza del più forte). Il concetto di libertà è fin troppo indefinito e relativo, e per questo motivo forse nessuno può davvero arrogarsi il diritto di esserne il difensore assoluto e supremo. Comunque il capitolo mostra anche che pure tra i Bruti il concetto di “più forte” va inteso in senso lato: non è detto che si tratti del guerriero più abile o possente, può essere anche la semplice superiorità numerica (come vediamo nel gruppo che ha catturato Jon, dove il volere della maggioranza di concedere una possibilità a Jon prevale su quello di Rattleshirt) o la superiorità intellettuale (come evidenzia Tormund nello spiegare come mai è Mance ad essere il leader). Anche questo insomma è molto relativo: nessuno è veramente più forte di un altro in maniera definitiva e chiunque ha la possibilità di prevalere, almeno in una qualche forma e in una qualche occasione. E’ il motivo per cui nella tanto elogiata dai Bruti situazione di “libertà totale” chiunque ha almeno in potenza delle possibilità, ma al tempo stesso nessuno ha motivo di sentirsi davvero al sicuro.
Daenerys I
Secondo me questo è il capitolo meno efficace di tutti quelli visti finora in ASOS e il motivo è estremamente banale: va tutto fin troppo liscio. Mentre nei capitoli precedenti ogni protagonista di trova a fare i conti con un grandissimo conflitto e una situazione fortemente problematica (se non addirittura ostile), per Dany è un capitolo dove tutto nel complesso procede discretamente (gli intoppi sono relativamente piccoli), senza una vera e propria sensazione di sfida. I suoi Dothraki stanno male per il mare in tempesta, ma la cosa non la riguarda visto che lei non soffre di tale debolezza; Jorah e Barristan litigano, ma entrambi desiderano conquistarsi il suo favore e quindi lei vede il conflitto solamente dall’esterno; i draghi all’inizio hanno suscitato diffidenza sulla nave, ma questo problema ben presto viene superato e gli animali diventano addirittura motivo di orgoglio.
Tuttavia un piccolo seme di conflitto lo si può notare nel suo rapporto con la sua famiglia Targaryen. Non avendola quasi per niente conosciuta, Dany è portata a metterla su un piedistallo e idealizzarla, ma d’altro canto il fatto stesso che fa tutte queste domande insistenti a Ser Barristan a riguardo sottintende forse la presenza di un piccolo dubbio. Poi è ovvio che questo dubbio viene prontamente coperto e soppresso. Viene anche dato un certo spazio ai ricordi di Dany dei suoi viaggi per la Città Libere. L’aver viaggiato così tanto sicuramente è uno dei fattori che hanno premesso alla ragazza di adattarsi così facilmente a culture e situazioni di vario tipo, ma è interessante vedere come nonostante tutte queste variopinte esperienze reali Dany continui ad essere attaccata ad una visione dei Sette Regni che ha sentito solo nei racconti (tra l’altro tutt’altro che imparziali) di suo fratello.
Mi ha inoltre colpito il discorso di Barristan su come, per quanto un cavaliere possa essere abile, potrà trovare sempre qualcuno che prevalga su di lui, e che sono fin troppi i fattori che influenzano l’esito di uno scontro. Ho subito collegato questo discorso al discorso del capitolo precedente su come anche nella “legge del più forte” dei Bruti il concetto di “più forte” in realtà sia tutt’altro che a senso unico. D’altronde per me l’intera saga di ASOIAF è una storia che ha come tema portante il crollo delle certezze e dei punti di riferimento.
In questo capitolo assistiamo alla genesi del “nodo di Meeren”, ovvero all’idea di fermarsi alla Baia degli Schiavisti prima di procedere a occidente. Non ricordavo che fosse farina del sacco di Jorah, scommetto che molti lettori col senno del poi lo stanno ringraziando Comunque significativa anche la considerazione di Dany sul fatto che, in una situazione di totale incertezza, non fidarsi di nessuno potrebbe essere pericoloso come fidarsi di tutti. Insomma, una qualche forma di fiducia, anche cauta e parziale, in qualcuno devi pur riporla, altrimenti sei costretto all’immobilità totale. In ASOIAF di certezze non ce ne sono, ma nonostante questo i personaggi hanno bisogno di costruirsele. Mi sembra addirittura di rivedere il buon vecchio Ned ai tempi di AGOT, quando si sentiva disorientato alla corta di Approdo del Re…
E poi c’è anche il riferimento all’amore per la musica di Rhaegar. Anche lui, come Mance e Bael, è una figura fortemente intrisa di quest’aura di romanticismo, che “da bravo cantastorie” ha fatto qualcosa di estremamente clamoroso e inaspettato.
BRAN I
Quanto mi piacciono i punti in cui ci troviamo nella testa delle bestie non potete saperlo xD
La trovo una lettura affascinante, ti catapulta in un mondo totalmente nuovo, sei costretto a metterti nei panni di un animale, a pensare completamente fuori dai tuoi schemi mentali, da come tu, essere umano, percepisci il mondo. E Martin è davvero geniale in questo tipo di scrittura. Tutto assume una diversa prospettiva. Fantastico!
Bran si trova all'inizio dentro Estate. Devo dire che il fascino della scrittura all'inizio presto lascia il posto alla malinconia quando Estate si ricorda di aver avuto un branco una volta. Si sente la solitudine del lupo - che presumo si rifletta pure in Bran - e mi riempie di tristezza...
Quando torniamo "alla realtà" incontriamo i Reed che discutono con Bran sul da farsi. Dove andare? Dal corvo con tre occhi, anche se il viaggio è pericoloso, spaventoso, le terre sono vaste, e come lo troviamo il corvo oltre la Barriera? Oppure possiamo andare a rifugiarci da qualche alfiere degli Stark? Ma i Cerwyn sono morti, potrebbero esserlo anche gli Umber, i Karstark, i Manderly… Come sfuggire al Bastardo di Bolton e agli uomini di ferro? Non faremmo meglio a restare nella torre ad aspettare la fine della guerra? Ma così non impareremmo mai a volare!
Tante decisioni da prendere e Bran alla fine decide di andare dal corvo.
Molto interessante e tenero il riferimento a Eddard. Se è degno di essere preso come esempio, allora è stato un buon padre. Avevamo dubbi?
Capitolo un po' ostico come dice @sharingan, ma quanto mi piacciono le parti nella testa degli animali: l'ho trovato quindi molto avvincente.
DAVOS II
Davos, come dice @Aegon il mediocre, è ossessionato da Melisandre. Sallador cerca di dissuaderlo, ma Davos non lo ascolta: è deciso a fare ciò che vuole fare, anche se è debole. Alla fine però scopriamo che qualcuno ha già previsto il suo attentato, quindi Axell Florent lo arresta.
Ma la parte più interessante è questo paragrafo:
When the fool saw Davos, he jerked to a sudden halt, the bells on his antlered tin helmet going ting-a-ling, ting-a-ling. Hopping from one foot to the other, he sang, "Fool’s blood, king’s blood, blood on the maiden’s thigh, but chains for the guests and chains for the bridegroom, aye aye aye."
Macchia è inquietante di suo perché tutti i giullari sono inquietanti (avete presente IT? clown - giullare, poco cambia XD), Macchia in particolare fa paura perché fa profezie, inoltre si mette a prevedere il Red Wedding: Sangue del giullare, sangue del re, sangue sulla coscia della vergine, ma catene per gli ospiti e per lo sposo...
In-quie-tan-tis-si-mo!
@sharingan, perché dici che la vendetta di Davos è ingiustificata? In fondo è un uomo che ha perso i suoi figli nella battaglia delle Acque Nere e lui incolpa lei della perdita della battaglia: "The red woman did this to him," he said. "She sent the fire to consume us, to punish Stannis for setting her aside, to teach him that he could not hope to win without her sorceries."
Ai suoi occhi è una vendetta legittima…
JAIME II
Capitolo un po' lento nella prima parte, diventa molto più interessante nella seconda.
Della serie Brienne è brutta, ma non stupida, sceglie di prendere la strada che il locandiere - che non era il locandiere - le aveva suggerito. E Jaime che si stupisce di fronte alla scelta della strada e pensa che avrebbe fatto lo stesso. Questi due stanno iniziando a mostrare di essere affini, anche se non se ne rendono conto.
Fosse stato per Ser Cleos, sarebbe caduto nella trappola del locandiere con tutte e due le scarpe. Pazienza, però m'è piaciuto il siparietto con il cugino arrivati alla locanda:
Jaime al ragazzo con la balestra: Mio cugino ti ucciderà.
Cleos: Non spaventare il ragazzo.
Della serie 'reggimi il gioco'.
Jaime e Brienne stanno facendo qualche passo in avanti nella conoscenza reciproca.
Ma piccolo piccolo.
Piccolissimo.
Visto che quando cercano di conoscersi meglio, alla fine finiscono per battibeccare di nuovo:
Jaime: Sei una Sterminatrice di Re anche tu.
Brienne: Ma anche no, è stata l’ombra.
Jaime: Ah, dovevo dirla anche io quella scusa. Comunque Renly ti ha respinto. E poi eri mestruata. E non sei un uomo.
Eccetera eccetera…
Però, i passetti ci sono.
Quantomeno, lei sembra un pochino meno ostile rispetto all'inizio, quando nemmeno voleva parlarci, anche se sono d'accordo che sia più lenta di Jaime. Ma le persone non sempre hanno gli stessi tempi per avvicinarsi alle altre persone... In aggiunta lei è molto rigida per carattere, credo, e Jaime ha infranto i suoi voti da Guardia Reale: per lei è inconcepibile tollerare un tipo simile.
Jaime un po' cerca di avvicinarsi, arrivando addirittura a scusarsi per averle arrecato offesa. Credo che stia iniziando a stimarla, non credo che se ne renda conto, però.
La strada per comprendersi reciprocamente e sviluppare un qualche genere di legame di rispetto, stima reciproca e quant'altro succederà è ancora abbastanza lunga…
Interessante l'accostamento con Tyrion che faceva poco fa anche sharingan. Forse Brienne e Tyrion andrebbero d'accordo: entrambi hanno passato la loro esistenza ad essere guardati con disprezzo, l'una dagli altri uomini (e donne) e l'altro soprattutto dal padre. Probabilmente avrebbero un terreno comune per venirsi incontro.
Alla fine, il capitolo si conclude con il ricordo di Jaime degli eventi che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Kingslayer. E abbiamo per la prima volta uno sguardo sugli eventi dal suo POV. Molto interessante.
Ed è anche interessante il fatto che in fondo sia stata Cersei a mettere in subbuglio gli equilibri politici che c’erano a corte, suggerendo al fratello di entrare nella Guardia Reale. Sicuramente ha agito per egoismo e probabilmente non stava pensando di incrinare i rapporti tra il re e suo padre, ma alla fine è questo ciò che è successo (senza contare che poi il piano si è ritorto contro di lei…).
Come al solito, lei rovina tutto ciò che tocca. Lei porta alla rovina la sua casata... E non solo.
Io sono sempre più convinta che la profezia del valonqar si avvererà perché sarà lei in qualche modo a condannarsi a morte da sola…
Ah una cosa che si è persa nella traduzione italiana. Brienne quando parla dei figli avuti da suo padre non dice 'son', ma 'child' che non credo abbia genere maschile... E' Jaime che prende poi la palla al balzo xD
TYRION II
Interessante il dialogo con Varys (in cui peraltro lui mette la pulce nell’orecchio a Tyrion sui Kettleblack e sul fatto che forse la regina sta facendo sport con loro…). Veniamo anche a sapere come un Gran Maestro entra nel Concilio ristretto. E che Pycelle è tornato.
Nella seconda parte, Tyrion incontra Shae. Lei vuole andare alla cerimonia, lui vuole lasciarla, ma poi non lo fa… Ha ragione @sharingan quando dice che che è simile a Cersei: usa il corpo e il fascino per ottenere quello che vuole. Spunto interessantissimo.
Chicca:
Tyrion rubbed irritably at the scab. "Perhaps I should have a new one made of gold. What sort of nose would you suggest, Varys? One like yours, to smell out secrets? Or should I tell the goldsmith that I want my father’s nose?"
Il fatto che suggerisca di farsi fare un naso dorato non vi fa pensare a qualche altro Lannister che si farà fare un pezzo di corpo mancante… d’oro?
…
Il 5/4/2018 at 11:56, AryaSnow dice:In questo capitolo assistiamo alla genesi del “nodo di Meeren”, ovvero all’idea di fermarsi alla Baia degli Schiavisti prima di procedere a occidente. Non ricordavo che fosse farina del sacco di Jorah, scommetto che molti lettori col senno del poi lo stanno ringraziando
Ahahah! Non l'avevo pensato!
In effetti...
Povero Jorah, non solo friendzonato, anche 'ringraziato' dai fan
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -