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Crocifisso
A di Aegon il mediocre
creato il 31 dicembre 2015

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Jon Black
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Inviato il 04 gennaio 2016 21:50

Secondo me, come è stato già detto, bisogna definire con chiarezza cosa rappresenta questo oggetto, questa riproduzione in scala di un uomo martoriato inchiodato a delle travi di legno. E poi disquisire se sia una buona idea o meno esporlo senza limitazioni in giro per i luoghi pubblici.

Si tratta di semplice arte? Di un simbolo religioso? Di un simbolo politico? Beh, ammettiamo che può trattarsi di tutte e tre le cose. Principalmente, però, è e rimane un simbolo religioso. Lo rimarrà fintanto che il Cristianesimo verrà praticato e riconosciuto quale "culto religioso."

Se in un tribunale mi dovessi ritrovare ad ammirare la statua della Dea Bendata che impugna la bilancia della giustizia, non potrei far altro che considerarla in quanto opera d'arte, e questo perché oggi la religione a cui appartiene non esiste più, è cessata da secoli. Tutt'altro risulta il discorso del crocefisso: avere stampata sul muro la frase "la legge è uguale per tutti" e poi ritrovarsela sovrastata da una riproduzione in scala di Gesù Cristo (perché è questo di cui si parla, non di una croce in legno) è un chiaro e voluto accostamento tra stato e religione. Detto questo, uno stato che si definisce "laico" e senza una preferenza religiosa, il quale permette un simile "affronto", non importa quanto affermi la sua Costituzione: non è affatto imparziale, e sopratutto non è davvero laico.

 

Comunque, fosse solo la questione del crocefisso il problema. Questa è solo una delle tante ingerenze da parte della Chiesa cattolica, sia all'interno dell'amministrazione dello stato, sia all'interno delle vite quotidiane (e private) di tutti i cittadini italiani (che va ricordato non essere tutti cristiani).

Modificato il 05 July 2024 17:07


Lord Beric
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Inviato il 04 gennaio 2016 22:03

Ho la sensazione che questa eguaglianza interessi poco anche ad altri, il che è molto, molto triste. :(

 

 

In che senso?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


Maya
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Inviato il 04 gennaio 2016 22:12

 

Ho la sensazione che questa eguaglianza interessi poco anche ad altri, il che è molto, molto triste. :(

 

In che senso?

Nel senso che la mia sensazione è che l'eguaglianza religiosa non interessi agli estremisti religiosi, tanto quanto a quelli che utilizzano lo scontro religioso come pretesto per raggiungere finalità che di religioso hanno ben poco.

 

In molte dispute "religiose" o per la tolleranza religiosa mi sembra ci sia sempre poco dell'uno e dell'altro.

 

Non era un'osservazione legata strettamente a questa discussione, ma di carattere generale.


"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)

 

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sharingan
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sharingan
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Bannato
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Inviato il 04 gennaio 2016 22:14

Non riesco a quotare, quindi vado a braccio.

 

Quando parlavo dell'appartenenza religiosa del sovrano mi riferivo a quello inglese. Il monarca del Regno Unito è anche il capo della Chiesa Anglicana e per legge non può essere, nè può sposare una donna cattolica. E' più grave questo dal punto di vista della laicità oppure l'esposizione del crocifisso? Sarà pure un ruolo simbolico ma stiamo parlando del capo dello Stato britannico, quello che dovrebbe rappresentare al meglio l'unità, la laicità e l'eguaglianza dei cittadini, così come di simbolo stiamo parlando in relazione al crocefisso. Ora ripeto: cos'è più grave? E aggiungo: riterreste la Gran Bretagna uno Stato non-laico per via di questa particolare situazione? Eppure mi pare che a ben pochi verrebbe da considerare lo UK uno Stato confessionale-religioso dove la laicità è calpestata. Si dirà ovviamente che il tema della laicità è più ampio ma qui stiamo parlando nello specifico del crocefisso e dei simboli e del fatto che questa particolare situazione denota la cronica subordinazione dell'Italia al Vaticano, cosa che invece in questo caso mi sembra irrilevante (nota bene: non sto dicendo che la Chiesa non abbia un peso nelle vicende italiane, sto dicendo che questo peso non è in alcun modo legato o meno alla presenza del crocifisso).

 

Anche l'esposizione della foto del Presidente della Repubblica o della bandiera italiana possono essere divisive. Il PdR è generalmente il membro di un partito, scelto da partiti e magari facente parte del Parlamento: è quindi un essere umano con precise idee politiche, eletto magari da un numero di partiti che non rappresentano nemmeno la maggioranza degli elettori. Allo stesso modo la bandiera nazionale può essere sgradita a chi professa idee separatiste/secessionistiche o chi non è italiano. Restando in tema di simboli, l'inno italiano presenta un passo ben preciso con un riferimento a Dio: lo eliminiamo perchè viola la laicità?

 

Il punto è che non tutti gli ambiti della nostra esistenza possono essere bilanciati dalla loro utilità o da commi della Costituzione, è un bene che il diritto si sia evoluto a determinati livelli ma è illusorio cercare di far rientrare tutto in categorie giuridico/razionali.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


Lord Beric
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Inviato il 04 gennaio 2016 23:02

Se la monarchia inglese riesce a incarnare in maniera efficace e corretta due simboli (capo dello stato, capo della chiesa) senza conflitto di interessi, non vedo il problema sul tema della laicità dello stato.

Quanto all'idea stessa del simbolo... sì, per me è un profondo errore concettuale che potere temporale e spirituale risiedano nello stesso ente.

 

Relativamente al discorso sul riconoscersi nei simboli dello Stato... ecco, nei luoghi dello Stato i simboli dello Stato devono essere presenti. Il riconoscersi in essi è irrilevante: quei luoghi sono "dello Stato".

Lamentarsi della presenza della bandiera italiana in un tribunale sarebbe come lamentarsi della presenza di un crocefisso in chiesa. Nessuno lo sta facendo.


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Jon Black
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Inviato il 05 gennaio 2016 0:02

In Inghilterra (mi pare), nonostante la regina sia a capo di una religione cristiana (seppur formalmente), i crocefissi in giro per i luoghi pubblici sono stati rimossi...

In Italia, invece - che il capo di una religione lo ospita solo geograficamente - le cose devono andare diversamente: non solo il simbolo cristiano deve venire sfoggiato quasi obbligatoriamente in gran parte dei luoghi pubblici, ma, per fare un esempio, si deve concedere tacitamente anche di eseguire funzioni religiose all'interno delle scuole, durante le ore di lezione per giunta... e nonostante tutto abbiamo il coraggio di definirci "laici" e di incolpare invece chi, giustamente, da non cristiano, in questo paese si sente un tantinello discriminato.

 

Comunque sia, va precisato che non si sta certo suggerendo di modificare testi di canzoni, di cambiare nomi di palazzi, istituti e vie, di abolire mostre d'arte e negare qualunque accenno al Cristianesimo e alla sua storia.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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eveline
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Inviato il 05 gennaio 2016 0:20

Sì ma a questo punto, ad esempio, non capisco perché non si chieda anche di eliminare la maggior parte delle festività nazionali che in italia coincidono con feste di carattere religioso, nello specifico con festività cristiane. È "giusto" che gli uffici pubblici, e quindi di rappresentanza di questo celeberrimo stato laico, restino chiusi ad esempio l'8 dicembre? O il giorno di natale? O che gli impiegati comunali se ne stiano a casa il giorno del santo patrono della loro città?


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 05 gennaio 2016 1:25

 

Se un qualcosa - direi qualsiasi cosa: comportamenti, simboli, ricorrenze, norme - è radicato in un certo contesto da un certo periodo di tempo (decenni, secoli, millenni) è lecito supporre che vi sia un buon motivo, una ratio (magari evolutasi e modificatasi nel corso del tempo) giustificativa.

 

In 5 pagine però questa ratio non è ancora venuta fuori.

 

1. Mina il principio di laicità.

Solo un principio di laicità molto discutibilmente inteso ed oltremodo esteso. Ripeto ancora: uno Stato la cui indipendenza è messa a rischio da crocifissi e immacolate concezioni è ridicolo anche solo ad immaginarsi.

 

Vero. Ma non cerchiamo di atomizzare ed isolare fenomeni, facendo finta che questi accadano nel vuoto. Il crocifisso appeso in aule di tribunale, uffici e classi di liceo non si verifica nell'Iperuranio, ma in un paese in cui ci sono ancora irrisolte questioni come l'IMU sui beni ecclesiastici, l'8x1000 dato in automatico, gli insegnanti di religione nominati dal Vescovo invece che dal Ministero, la legge sui diritti civili e sull'eutanasia che non arrivano mai, ecc.

Diciamo che la cornice di senso allora diventa un attimo diversa.

 

 

ah beh, sulla ratio possiamo anche disquisire 50 pagine sui meriti (o demeriti) e sull'influenza positiva del cristianesimo/Chiesa nel campo della legge e del diritto, della conservazione della conoscenza ed educazione delle masse.

 

in ogni caso, il fatto che la ratio originaria sia ancora valida, poco importa: qualunque fosse, oggi l'aspetto del simbolo culturale, tradizione, prevale nettamente.

 

 

 

sulla cornice Italia... non vedo cosa c'entri. Togliere il crocifisso dalle scuole depotenzierebbe l'influenza che il Vaticano ha sulla politica italiana (ammesso e non concesso che si tratti di una nefasta ingerenza da parte di autorità straniere e non, molto semplicemente, un lobbysmo o una corrente di pensiero come tante).

 

 

 

 

Oh beh Balon, ti faccio un'obiezione al volo: un crocefisso in un tribunale io lo trovo veramente sbagliato.
Perché sta lì? L'inerzia del "c'è sempre stato" non è una giustificazione.
Se Copernico non si fosse posto dei dubbi sulla bontà della teoria tolemaica saremmo ancora lì...

 

 

beh ma dubitare è cosa buona e giusto, tuttavia per "scalzare" la teoria tolemaica Copernico ha proceduto a smontarla per i motivi a, b, c, e contestualmente ha proposto un sistema più razionale ed efficace.

 

"c'è sempre stato" è un ottima giustificazione, laddove non emergono validi motivi per sostenere il "non deve starci più".

 

 

 

Che cosa sta a significare? Deve confortare qualcuno dinanzi alla legge? Ma qualcuno ha più diritto di altri ad essere confortato? No, perché il conforto non si da "alla maggioranza della popolazione": o lo Stato da un segno di conforto religioso a tutti, o lascia che ciascuno se lo porti per i cavoli suoi.
Se è lì per dare conforto, perché lo Stato dovrebbe offrire un conforto solo ad una fetta, per quanto maggioritaria, della popolazione? Di fatto è la negazione dell'eguaglianza dinanzi alla legge a cui tutti in teoria siamo sottoposti.
Oppure forse significa che i giudici confidano nella guida dello Spirito Santo? Ecco, mi auguro proprio di no. Peccato e reato sono due cose estremamente diverse, fino a prova contraria. Se c'è un processo che vede tra le parti coinvolte una donna che ha abortito io non vorrei mai che il giudice si faccia influenzare dal fatto che l'aborto è un peccato e sia più propenso a considerare negativamente quella donna.
Non vorrei mai che un giudice avesse una guida diversa al codice civile e dal codice penale.
O magari dite che non ha alcuna valenza religiosa e rispecchia unicamente le nostre tradizioni? In un tribunale mi aspetto maggiore serietà, suvvia. In un tribunale mi aspetto un simbolo ufficiale dello Stato, non un simbolo religioso che più o meno è diventato tradizionale e che in ogni caso non rappresenta ufficialmente il Paese

 

 

potrei tranquillamente dire che, proprio da un punto di vista storico, asettico, nulla potrebbe appresentare meglio del crocifisso l'essenza, la struttura base del DIRITTO occidentale . Da una parte, l'uomo che - nonostante affermasse di essere figlio di Dio - è processato, condannato e giustiziato sulla base di un regolare processo, attraverso l'applicazione di norme generali (la legge è uguale per tutti). Da chi? Dai romani. Gli inventori del nostro diritto.

Dall'altra, il simbolo della Chiesa, che nel corso del medioevo ha dapprima conservato, poi recepito, rielaborato il patrimonio giuridco romano, e praticamente reso quello che è ora il diritto, attraverso la scuola del commento, dei maestri di bologna, il diritto canonico e via discorrendo.

 

ma vabbè.

il punto è che il crocifisso è lì per gli stessi motivi per cui cantiamo un inno che inneggia all'imperialismo espansionista dell'Impero romano o i nostri palazzi pubblici sono pieni di quadri e sculture vuoi cristiane vuoi pagane, per cui chiudiamo tutto il giorno dei santi patroni o gli americani stampano monete con simboli mistici e professioni di fede o la regina è il capo della chiesa anglicana eccetera.

Nessun attento alla laicità, nessun significato "nascosto". Il significato nascosto lo vede solo chi lo vuole vedere.

 

 

 

Mina il principio di laicità.

Sì, lo mina. Puoi ritenere tutto ciò una cavolata, ma lo mina. Rappresenta la lesione di un diritto e non lo dico io che sono l'ultimo degli stolti...

Se ledo un tuo diritto, per quanto ridicolo sia sono passibile di denuncia. Se violo la tua proprietà posso esser punito e non credo che tale violazione metta a repentaglio la sicurezza nazionale.

 

E altri stolti dicono che invece non lede proprio niente.. tra cui la Costituzione e la Corte Costituzionale italiana.

Dipende da cosa si intende per laicità. Secondo me la laicità a la francese è una degenazione impropria del concetto in questione, se si arriva a fare del velo delle bambine o del crocifisso degli spauracchi.

 

 

 

-viola il principio di uguaglianza.

Nella fattispecie, quella sostanziale.

Si chiude un occhio, tutto qua.

 

 

ma assolutamente no.

Ragioni sempre in un ottica formalista: l'uguaglianza è livellare verso il basso. Visto che il crocifisso non va bene a tutti, e tutti sono uguali, allora nessuno può esporre nessun simbolo religioso.

L'ottica sostanziale, pluralista, parte dall'assunto che NESSUNA religione è uguale all'altra. Lo sono davanti alla legge, ma la legge può (deve) prevedere un trattamento differenziato proprio in ragione delle specifiche peculiarità. E' che trattare casi diversi in modo uguale è un ingiustizia del pari che trattare casi uguali in modo diverso.

Pertanto, considerata le caratteristiche UNICHE (dal punto di vista storico, culturale, tradizionale, simbolico ecc.) della religione cristiana, diventa ammissibile mantenere il crocifisso nei luoghi pubblici, in quanto simbolo di quel che si è detto.

Così come ai testimoni di geova è garantita una disciplina speciale (si può tranquillamente dire di privilegio) per quanto riguarda i trattamenti sanitari, agli ebrei per i giorni di festa, il consumo di carne, ai mussulmani per le sepolture eccetera.

 

Poi ovvio, nessuno nega che il cattolicesimo abbia più privilegi di tutti: ma la strada migliore non sta nel togliere privilegi alla religione cattolica e livellare tutti quanti, ma nell'espandere e venire incontro alle esigenze delle "nuove" religione.

 

 

 

qualcuno è infastidito.

Ne ha tutto il diritto, appunto cacchi suoi. Credo che il tipo di fastidio nel vedere un crocefisso in un luogo pubblico, per un "ateo fasullo" sia paragonabile a quello provato da un credente nel sentirsi bestemmiare in faccia...cacchi suoi no? Semplice buon senso..

 

 

beh non proprio.

 

L'ateo maturo per definizione è razionale, coerente: la religione è semplicemente una credenza assurda, risibile o comunque scorretta, e pertanto i simboli di Fede dovrebbero lasciare perfettamente indifferenti. Legno dipinto, appunto.

Il mangia preti invece ritiene, partendo da premesse storiche e sociologiche abbastanza discutibili, che la Chiesa/religione sia la fonte di tutti (o di gran parte) dei mali, l'oppio dei popoli e altre cose orribili. Opinione legittima, ma assolutamente incompatibile con la Costituzione e l'ordinamento italiano, che ritiene la religione e la sua espressione come un qualcosa di altamente positivo, degno di tutela e via discorrendo.

 

Quindi se per te il crocifisso non rappresenta niente, non vedo perché dovresti sentirti offeso.

Se invece il crocifisso rappresenta valori negativi, ok bene, sentiti pure offeso, ma è come sentirsi offeso per il tricolore simbolo dell'unità e della democrazia... legittimo, ma trattasi di un pensiero incompatibile con la costitizione e i principi dell'ordinamento.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
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Lord Beric
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Inviato il 05 gennaio 2016 9:15

Sì ma a questo punto, ad esempio, non capisco perché non si chieda anche di eliminare la maggior parte delle festività nazionali che in italia coincidono con feste di carattere religioso, nello specifico con festività cristiane. È "giusto" che gli uffici pubblici, e quindi di rappresentanza di questo celeberrimo stato laico, restino chiusi ad esempio l'8 dicembre? O il giorno di natale? O che gli impiegati comunali se ne stiano a casa il giorno del santo patrono della loro città?

Tieni conto che il numero di giorni di festività e ferie è una conquista laica e civile; è l'attribuzione di tali festività a ricorrenze religiose a non esserlo. Quindi l'alternativa non è "rinunciare al Natale e lavorare un giorno in più", ma "rinunciare al Natale e fare un giorno di ferie in più in un altro momento".

 

Quindi, fosse per me...

 

Per il mondo del lavoro darei:

- le festività dello Stato (1 maggio, 2 giugno, 25 aprile, 4 novembre, capodanno, eccetera)

- un giorno di riposo settimanale a scelta della persona, così chi vuole se lo sceglie per motivi religiosi e farà venerdì, sabato o domenica a seconda dei casi, chi vuole lo sceglie per altri motivi.

- abolirei le festività religiose e sommerei i giorni così detratti alle ferie a cui una persona ha diritto, così se uno vuole prendersi il Natale e Santo Stefano lo fa... chi non vuole prenderseli e desidera invece farsi due giorni in più di ferie ad agosto sarà libero di farlo.

 

Scommettiamo che nelle aziende si cercherà di dosare adeguatamente il numero di persone atee e credenti delle varie confessioni per massimizzare il numero di giorni di apertura? :stralol:

 

Per le scuole, farei decidere ogni istituto in autonomia su come sfruttare le linee guida di cui sopra.

 

I giorni totali di ferie/festività non cambiano, una persona credente di qualsiasi religione sarebbe assolutamente tutelata di poter stare a casa i giorni di proprio interesse, chi considera il ponte dell'immacolata "una tradizione che trascende dalla religione" sarebbe libero di prendersi comunque quei giorni, chi invece ha desiderio di usare diversamente quei giorni potrà farlo.

 

L'ho buttata lì, è chiaro che è una proposta che dovrebbe essere calibrata bene per conciliare ad esempio le necessità dei genitori che hanno figli, cambierebbe il computo degli straordinari, eccetera... ma è solo per dire che non è impossibile, e che il concetto del "rinuncia al Natale e lavora" è una forzatura del dibattito.

 

 

 

 

@Balon: il crocefisso incarna un sistema di valori che non coincide con il corpus delle nostre leggi. La lista delle differenze tra ciò che è reato e ciò che è peccato è prova evidente della sua attuale inadeguatezza a rappresentare il potere giudiziario italiano (sempre volendo dare un valore di rappresentanza al crocefisso... vogliamo prendere per buona questa ipotesi, ovvero che il crocefisso debba rappresentare l'ente in cui viene apposto? Lo chiedo la domanda del "perché è lì, cosa simboleggia?" è ancora senza risposta).

Ragionando sul valore assoluto del simbolo, quindi ragionando sul "qui e ora", il simbolo di una specifica religione non ha alcun senso in un edificio che con la religione non ha nulla a che vedere.

  • Nelle chiese di tutta la cristianità viene apposto il simbolo di uno specifico stato --> orrore e sdegno, i fedeli non sono più uguali dinanzi alla chiesa
  • Negli edifici pubblici di tutta Italia viene apposto il simbolo di una specifica religione --> tutto OK

A me questa differenza di pensiero, indipendentemente dal valore storico e tradizionale dell'oggetto in sé, fa sorridere.

Aggiungo che dire che il crocefisso rappresenta la cultura italiana significa sostanzialmente negare le progressive divergenze che soprattutto durante il XX secolo hanno caratterizzato stato e chiesa.

Resta l'usanza, la tradizione, il "lasciamolo perché c'è sempre stato". L'inerzia. Mi sembra un po' pochino.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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Aegon il mediocre
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Inviato il 05 gennaio 2016 11:01 Autore

Lord Beric ti ci apporrei una firma sotto guarda.

 

Ser Balon...

 

-sulla laicità la CEDU dice l'opposto della Corte Costituzionale, ne parlavamo qualche post fa, fai te.

 

-assolutamente nulla.

Non credo che affiggere crocifissi ovunque sia una necessità della religione cattolica e se lo fosse non sarebbe dovuto concederlo.

 

-ateo maturo, mangia preti...il crocefisso in un luogo pubblico per un non cristiano in generale rappresenta un ingerenza inopportuna, tutto qua.

 

Io ragiono in modo formale? 0.o

Leggendo i tuoi giudizi su ciò che dovrebbe pensare un ateo a tuo modo di vedere, elevati a dato di fatto, potrei dirti che il tuo ragionamento, articolato quanto vuoi, è fazioso.


                   2zexno1.png                       

 

" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


joramun
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joramun
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Inviato il 05 gennaio 2016 13:04

Quindi se per te il crocifisso non rappresenta niente, non vedo perché dovresti sentirti offeso.

 

Perchè in luogo che dovrebbe, sul piano del diritto, essere "di tutti" (es. aula di liceo), non lo è più. Se tu ci metti il tuo simbolo religioso quel luogo diventa "un po' più tuo".


S
Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 05 gennaio 2016 13:26

 

@Balon: il crocefisso incarna un sistema di valori che non coincide con il corpus delle nostre leggi. La lista delle differenze tra ciò che è reato e ciò che è peccato è prova evidente della sua attuale inadeguatezza a rappresentare il potere giudiziario italiano (sempre volendo dare un valore di rappresentanza al crocefisso... vogliamo prendere per buona questa ipotesi, ovvero che il crocefisso debba rappresentare l'ente in cui viene apposto? Lo chiedo la domanda del "perché è lì, cosa simboleggia?" è ancora senza risposta).

Ragionando sul valore assoluto del simbolo, quindi ragionando sul "qui e ora", il simbolo di una specifica religione non ha alcun senso in un edificio che con la religione non ha nulla a che vedere.

  • Nelle chiese di tutta la cristianità viene apposto il simbolo di uno specifico stato --> orrore e sdegno, i fedeli non sono più uguali dinanzi alla chiesa
  • Negli edifici pubblici di tutta Italia viene apposto il simbolo di una specifica religione --> tutto OK

A me questa differenza di pensiero, indipendentemente dal valore storico e tradizionale dell'oggetto in sé, fa sorridere.

Aggiungo che dire che il crocefisso rappresenta la cultura italiana significa sostanzialmente negare le progressive divergenze che soprattutto durante il XX secolo hanno caratterizzato stato e chiesa.

Resta l'usanza, la tradizione, il "lasciamolo perché c'è sempre stato". L'inerzia. Mi sembra un po' pochino.

 

 

 

parto dalla fine: se in una Chiesa o luogo di culto si decidesse di esporre la bandiera di uno Stato, a me francamente non darebbe alcun fastidio.

per storia e tradizione, nel cattolicesimo, ciò non avviene. Quindi, per inerzia, perché cambiare? Ma sono abbastanza sicuro che in diverse Chiese protestanti americane sventoli spesso la bandiera a stelle e strisce, e non mi stupirei di vedere scene simili anche per la Chiesa ortodossa (tradizionalmente più asservita e sottomessa al potere temporale locale)

 

 

il crocifisso - come tutti i simboli - incarna e può incarnare diverse cose, a seconda dei tempi, dei luoghi e delle persone.

qui e ora, nei contesti di cui si sta parlando, mi pare palese che esso abbia perso i connotati religiosi: qui e ora, sta semplicemente a simboleggiare (alcuni) di quei valori riconosciuti come positivi della cultura occidentale, nonché un aspetto della tradizione (vogliamo dire folklore?), per la permanenza è tranquillamente giustificbile con la mera inerzia.

 

al crocifisso vengono "rotte le balle" perché è un simbolo riconoscibile e conosciuto, ma sarei curioso di scoprire - soprattutto in un Paese con una storia complessa come l'Italia - quanti simboli religiosi, mistici, di correnti di pensiero e filosofie superate sono presenti nei palazzi pubblici italiani. Già così al volo mi vengono in mente carri della vittoria o angeli alati che spiccano all'ingresso di vari palazzi romani, e vari mumenti fascistissimi sparsi per le città italiane.

sono senz'altro tantissimi, solo che non tutti siamo Umberto Eco o Robert Langodn: per l'uomo comune tendenzialmente sono dei semplici simboli decorativi, qualcosa che "è là da un pezzo".

 

Per esempio, avete mai notato il grande pannello di bronzo nella camera dei deputati (cioè, la sede le potere legislativo)? Esso dovrebbe simboleggiare "la glorificazione della dinastia sabauda". Ops. Non eravamo una Repubblica? Significa forse che la Boldrini prende ordini da Emanuele Filiberto? Dobbiamo rimuovere il pannello monarchico dalla Camera?

 

 

 

-sulla laicità la CEDU dice l'opposto della Corte Costituzionale, ne parlavamo qualche post fa, fai te.

 

-assolutamente nulla.

Non credo che affiggere crocifissi ovunque sia una necessità della religione cattolica e se lo fosse non sarebbe dovuto concederlo.

 

-ateo maturo, mangia preti...il crocefisso in un luogo pubblico per un non cristiano in generale rappresenta un ingerenza inopportuna, tutto qua.

 

Io ragiono in modo formale? 0.o

Leggendo i tuoi giudizi su ciò che dovrebbe pensare un ateo a tuo modo di vedere, elevati a dato di fatto, potrei dirti che il tuo ragionamento, articolato quanto vuoi, è fazioso

 

- la cedu nel 2009 ha detto una cosa e nel 2011 il suo esatto contrario.

in ogni caso tanti dicono A e altrettanti dicono non -A: il punto è mettersi d'accordo sul concetto di laicità.

Il (legittimo, per carità) concetto di laicità che tu abbracci non mi convince, in quanto a mia opinione si pone del tutto fuori dalla corretta definizione. Viene anche definito laicismo. Ergo non condivido le tue tesi.

 

- rappresenta un'ingerenza solo nell'ottica di un laicismo ruspante e (imho) francamente eccessivo.

 

- Parto semplicemente da presupposti arbitrari, ovvero il concetto di laicità in senso stretto e la convinzione che i simboli religiosi oggi come oggi non abbiano particolari influenze negative. Ovviamente ritengo i presupposti contrari scorretti, frutto di ragionamenti e valutazioni che non condivido. Questo mi rende fazioso? Ok, ma in fondo qualunque ragionamento dialettico lo è.


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Inviato il 05 gennaio 2016 13:35

 

Perchè in luogo che dovrebbe, sul piano del diritto, essere "di tutti" (es. aula di liceo), non lo è più. Se tu ci metti il tuo simbolo religioso quel luogo diventa "un po' più tuo".

 

ma il nodo della questione è che nessuno è venuto ieri a metterlo per "marcare il territorio".

il punto è che è là da tempo immemorabile, e ogni eventuale significato discriminatorio che potesse avere è venuto meno, riducendosi (o elevandosi) a mero simbolo culturale e tradizionale.

 

L'albero di natale in piazza rende la piazza un più mia?

Le croci e i campanali che dominano lo skyline rendono lo skyline un po' più mio?



Lady Joanna
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Inviato il 05 gennaio 2016 14:08

Non riesco a quotare, quindi vado a braccio.

 

Quando parlavo dell'appartenenza religiosa del sovrano mi riferivo a quello inglese. Il monarca del Regno Unito è anche il capo della Chiesa Anglicana e per legge non può essere, nè può sposare una donna cattolica.

 

Intervengo solo per fare una precisazione (magari ai più non interessa, ma per me è importante :D )

 

Da marzo 2015 grazie al "Succession to the Crown Act 2013", i membri della famiglia reale britannica possono sposare dei cattolici, senza perdere il loro posto nella linea di successione (e chi ne fu escluso, è stato reintegrato) :)

Quindi si potrebbero avere in futuro dei sovrani con consorti cattolici, tenendo comunque conto che il monarca per legge debba essere sempre anglicano :)


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Inviato il 05 gennaio 2016 14:27 Autore

Vabè ser Balon, se pur di sostener le tue tesi vai a spacciare laicità per laicismo, te la canti e te la suoni, buon divertimento.

Per me il tuo ragionamento è errato come tu pensi lo sia il mio.

Ma non puoi concederti il lusso di definirmi laicista, altrimenti potrei catalogarti come mi conviene, deformando la realtà delle cose a mio uso e consumo, come del resto fai tu nelle tue argomentazioni.

 

Ah, tra l'altro, nel 2011 non viene detto

il contrario, se ne è parlato anche prima, ma capisco che la cosa non si addica alla tue distorsioni.


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Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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