Ho riguardato la scena (che aveva deluso moltissimo anche me: hanno un personaggio enorme -perlomeno, nei libri lo è- e un attore splendido, e li buttano via con una morte off screen, come la più oscura delle comparse? Scelta incomprensibile e tristezza infinita).
Il colpo, nella mia totale ignoranza in materia, mi pare strano ma non del tutto inverosimile: certo non è una decapitazione, considerata la posizione di Stannis, nè un colpo al cuore, peraltro protetto dall'armatura. Ma supporrei che, con quella inclinazione, si possa o staccare un braccio al povero Stannis (cosa che non avrebbe alcun senso: probabilmente sarebbe fatale ma sarebbe una morte lenta ed atroce, assolutamente non da Brienne, così idealista e devota all'autentico spirito cavalleresco) o, cosa a cui penso, colpire la base del collo dall'alto e lateralmente, forse tranciando -ma che discorso sto facendo? Aggghh - la giugulare o la carotide o qualche altra grossa arteria o vena, provocando quindi un'emorragia fatale: e penso che l'idea, se un'idea c'era, fosse questa. Resta il fatto che lo deve fare con gli ultimi centimetri della spada; se no, più che altro, con un colpo del genere la pianta nell'albero e ciao
Per inciso, quando avevo visto quella scena avevo pensato che,
SPOILERI ASOIAF
attenendosi ai libri (nei quali la morte di Stannis è comunicata soltanto attraverso la Lettera Rosa, sulla cui veridicità ci sono molti dubbi), D&D non sapessero se Stannis dovesse davvero morire o se lo avrebbero dovuto ripescare dal cappello, su indicazione di Martin e/o nel caso di uscita di TWOW con una sua ricomparsa. E che, quindi, avessero scelto una scena a doppia lettura: a prima vista, per via del contesto, la interpreti come la morte di Stannis (e lo schermo che si oscura sembra quasi una sua soggettiva. Dico "quasi" perchè non so se la morte, anche quando è rapidissima, sia davvero così netta: penso alla toccante, bellissima e struggente soggettiva, sfocata, abbagliante e sovraesposta, di Leon morente, nel film omonimo, e... bè, quella sì che dà l'idea delle ultime immagini viste mentre la vita ti sta sfuggendo via).
Ma, razionalmente, ripensandoci a freddo, quella scena interrotta non "racconta" un bel niente: Brienne potrebbe benissimo essersi limitata ad un gesto simbolico, del tipo "ti dimostro che ti avevo in pugno e ti avrei potuto uccidere (e, mentre ci sono, ti faccio prendere lo spavento della tua vita); poi, dopo averti risparmiato, eventualmente ti chiedo di fare qualcosa, in cambio della vita che ti ho risparmiato, per una causa che mi sta a cuore".
Anche se non so di quale causa potrebbe mai trattarsi, dato che Brienne, a parte l'amore nascosto per Jaime, è ancora concentrata esclusivamente sulla morte di Renly e la promessa fatta a Cat: più che altro era una favoletta che mi raccontavo, perchè mi sarebbe piaciuto un ritorno di Stannis (un pò stile Mastino, ma con tanto di esercito che irrompe in scena sul più belo). Ma anch'io, ormai, nell'ottava stagione, non ci spero più.
Oltretutto Stannis non avrebbe potuto rimanere nascosto tanto tempo, riuscendo nello stesso tempo a radunare e rimettere in piedi un esercito, il tutto in assoluto segreto.
A me ha dato proprio la sensazione che colpisca l'albero con rabbia, perché non c'è nessun onore nell'uccidere un uomo già sconfitto, ferito e che sicuramente si sente un povero inguenuo per aver fatto tutto quel che ha fatto sulla base di visioni false.
La prontezza poi nel comunicare a Davos e Melisandre di averlo ucciso, sentendoli parlare di lui, mi è parsa esagerata.
Ma sicuramente sto solo sperando che certe situazioni abbiano più senso di quanto gliene diano D&D.
Morto definitivamente, fatevene una ragione. Il vero Stannis lo vedremo in TWOW.
Potrei ricordare male, ma la morte di Stannis è stata girata, inclusa le sue ultime parole. O quantomeno era prevista nello script. Poi si è deciso di tagliare sul fendente di Brienne. Non ne sono sicuro ma ricordo qualcosa del genere.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.