Mi è tornato sotto mano un trafiletto di Eco, a proposito del Codice, pubblicato sull'Espresso ("Il codice colpisce ogni giorno")...
"Se volete un'informazione aggiornata [circa il Codice] su tutti gli articoli in materia, andate sul sito dell'Opus Dei. Vi potete fidare, anche se siete atei. Quando da parte cattolica vi si spiega che tutte le notizie che contiene sono false, fidatevi. Per smontare la presunta storicità del "Codice" basterebbe un articolo abbastanza breve che dica due cose: la prima è che tutta la vicenda di Gesù che sposa la Maddalena, del suo viaggio in Francia, della fondazione della dinastia Merovingia e del Priorato di Sion è paccottiglia che circolava da decenni in una pletora di libri e libretti per i devoti di scienze occulte. Ora, che tutto questo materiale contenesse sequele di panzane è stato detto e dimostrato da tempo.La seconda cosa è che Brown dissemina il suo libro di numerosi errori storici, come quello di andare a cercare informazioni su Gesù (che la Chiesa avrebbe censurato) nei manoscritti del Mar Morto - i quali non parlano affatto di Gesù, bensì di faccende ebraiche come gli Esseni. E' che Brown confonde i manoscritti del Mar Morto con quelli di Nag Hammadi"
la prima è che tutta la vicenda di Gesù che sposa la Maddalena, del suo viaggio in Francia, della fondazione della dinastia Merovingia e del Priorato di Sion è paccottiglia che circolava da decenni in una pletora di libri e libretti per i devoti di scienze occulte. Ora, che tutto questo materiale contenesse sequele di panzane è stato detto e dimostrato da tempo
Su quali basi avrebbero dimostrato la falsità della questione tra Gesú e la Maddalena? :(
Semmai la domanda è quella contraria: su quali basi si dimostra la veridicità di un rapporto fra Gesù e la Maddalena?
G.M. Carbone, docente di Teologia Morale alla Facoltà di Teologia dell'Emilia Romagna afferma (riporto e riduco in parte...):
"Il cosiddetto Vangelo di Filippo, testo gnostico datato al III secolo DC, è scritto apertamente "Tre donne camminavano sempre con il Signore: Maria, sua madre, la sorella di lei e Maddalena, la quale è detta sua compagna". Il Codice da Vinci riprende alla lettera questa piccante informazione, ma ne stravolge il significato. [...] Se un comunista italiano della metà del '900 diceva di "portare in giro la sua compagna", tutti capivano che si trattava non della sua consorte, ma doi una sua collega di partito. Se invece oggi un tale mi dice "che ha una compagna", io penso immediatamente alla sua amante o convivente. Perciò quando leggiamo nei testi gnostici che l a Maddalena era la "compagna di Gesù", dobbiamo intendere quest'espressione così com'eraintesa nella cultura gnostica e non secondo le nostre attuali mode culturali. E' questo un elementare principio di interpretazione della lingua, se non lo osservassimo, faremmo dei pericolosi anacronismi.
Ora, per comprendereil senso del breve passo ci viene in aiuto il suo seguito: "Maria in realtà è sorella, madre e coniuge di lui". Allora, è evidente che qui Maria non indica una persona storica precisa [...]. Si tratta piuttosto di un unico personaggiosimbolico, che nello gnosticismo rappresenta lìelemento femminile degli esseri divini. Dan Brown, invece, ha sorprendentemente sorvolato su questi importanti dati e, forzando i testi, ha voluto vedere del sesso: come molti dei nostri contemporanei, anche lui è assillato dal sesso. Non ci sono nè indizi nè prove che possono far supporreo dimostrare che Maria Maddalena sia stata la moglie e l'amante di Gesù.. Piuttosto tutte le fonti convergono verso la soluzione opposta: Gesù ha vissuto sempre nella castità e non ha sposato nessuno. [...]
Spingersi al di là di questi dati storici significa, con la nostra immaginazione e sulla base dei nostri interessi o ossessioni, inventare fatti e circostanze, caso mai verosimili, ma sicuramente irreali."
Su questo argomento, da leggere: Giorgio Maria Carbone, Maria Maddalena. Il Codice da Vinci o i Vangeli?
"Tre donne camminavano sempre con il Signore: Maria, sua madre, la sorella di lei e Maddalena, la quale è detta sua compagna"
La traduzione quanto è sicura? Perché da parte mia ne avevo vista una in cui si parlava di consorte, non di compagna.
Il vocabolo sarà assimilabile e liberamente interpretabile... se avessi tradotto il greco, sapresti che ogni vocabolo ha circa una decina di significati! Pensa che il verbo essere, "eimì", ha fra i suoi significati (tre pagine sul mitico "Rocci") anche quello di avere...
Rimane cmq il fatto che uno scritto apocrifo del III secolo DC non ha alcun valore storico, anche se raccontasse che il Signore avesse una prole di due dozzine di marmocchi! Figurarsi poi un testo come quello, che dice che Maria era madre, sorella e compagna di Gesù! Nemmeno Erope riuscì tanto!
Rimane cmq il fatto che uno scritto apocrifo del III secolo DC non ha alcun valore storico, anche se raccontasse che il Signore avesse una prole di due dozzine di marmocchi! Figurarsi poi un testo come quello, che dice che Maria era madre, sorella e compagna di Gesù
Ci sono però alcuni problemi... intanto, è apocrifo in quanto la Chiesa ha deciso cosí, ma non c'è motivo per cui "naturalmente" debba esserlo (del resto, ci sono stati Vangeli canonici che sono poi stati dichiarati apocrifi); al di fuori della soggettiva visione della Chiesa, il fatto che essa lo abbia dichiarato apocrifo non ne inficia il valore.
Inoltre, col linguaggio simbolico che c'è nelle Sacre Scritture perché una simile frase dovrebbe negare il valore dell'opera? Allora La Bibbia, secondo cui il mondo è stato creato in sei giorni, non dovrebbe nemmeno essere considerata... che valore storico potrebbe avere, a questo punto? Se poi Gesú è effettivamente esistito, inoltre come figlio di Dio. Se il linguaggio simbolico va bene in un'opera, non vedo perché non dovrebbe andare bene anche nell'altra. Senza contare che di fatto una Maria era madre di Gesú, e, se fosse vero che Gesú si sposò con la Maddalena, sarebbe anche vero che una Maria era sua consorte.
Ancora, la scelta dei Vangeli canonici è stata fatta parecchio dopo la loro scrittura, su criteri quantomeno discutibili (in quanto al numero, un'ipotesi è che visto che le direzioni erano quattro, gli elementi quattro, ecc., allora anche i Vangeli dovevano essere quattro; in quanto alla scelta, secondo alcune teorie sono i piú appetibili dal popolo, ed effettivamente sono i piú narrativi), e non so quanti e quali effettivi motivi ci dovrebbero essere per avallarla.
Infine, a quanto ho letto (http://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo_di_Filippo) si ritiene che l'originale fosse del I÷II secolo d.C., non del III.
Aspetta, aspetta, stai facendo un minestrone di tutto!
Dunque, più che sul tsto apocroifo, è sul III secolo DC che rende il cosiddetto Vangelo di Filippo poco attendibile. I vangeli canonici sono del I secolo. La scelta del numeto non c'entra nulla - altrimenti di S.Paolo si potevano prendere solo 4 lettere.... Il fatto di aver scartato vangeli di Pietro e Paolo è perchè non li si riteneva attendibili anche come paternità: non basta il nome a renderli tali! Solo S.Giovanni era un apostolo, mentre Matteo non è affatto il Levi apostolo chiamato dal Signore. Lo stesso per altri testi apocrifi. Tieni peraltro presente che la Chiesa Cattolica fra tutte le confessioni Cristiane è la più aperta nel riconoscere le sacre scritture, e difatti i testi deuterocanonici lo stanno a dimostrare. Il vangelo di Filippo non ripondeva questi canoni, ma non è stato scartato perchè pericoloso per il cristianesimo. Per inciso, se la Chiesa lo voleva eliminare perchè "scomodo" di certo non lo seppelliva in modo tale che fosse ritrovato dopo 1700 anni...
Il valore simbolico non nega il valore dell'opera. Il Vangelo di Tommaso non è certo stato scartato perchè pregno di simbolismo! Certo sarebbe strano trovare un vangelo in copto nel I sec. DC, quando cioè S.Marco predicava ad Alessandria e scriveva un suo vangelo nella lingua all'epoca ancora predominante, il greco!
piccola nota metodologica.
Interessantissime le riflessioni di Mornon, ma diffidate SEMPRE delle enciclopedie, meno che meno quelle online, come sorgente di informazioni o ancora peggio di indagine per questioni complesse e cavillose come quella di cui si dibatte.
Se Vaina cita un teologo o uno storico, sarei più portato a ritenere attendibili le sue informazioni per il semplice motivo che è uno specialista del settore e che ha speso presumibilmente anni in ircerche dirette sul campo o quantomeno aggiornandosi sulla bibliografia del settore, non un anonimo compilatore come potremmo essere tutti noi, che trae le sue informazioni da altre enciclopedie, magari persino datate.
Ho collaborato alla produzione di una enciclopedia (non dirò quale, quindi non chiedete) e so come funzionano queste cose. E per i più scettici, prendete l'Universale Garzanti, la Treccani e la Utet e fate un bel confronto su un campione di 10-20 voci... ne sorgerebbero dei dati interessanti :(
chiusa la parentesi, vorrei aggiungere che (e lo dico da laico mangiapreti, ma anche da studioso di teologia politica) mi piacerebbe che la facessimo finita con il luogo comune, anzi la mitologia che vuole i vangeli apocrifi portatori di verità che la chiesa ha voluto eclissare, e invece il canone come scelta politica e comunque arbitraria. Già i soli 4 vangeli canonici hanno ingenerato tanti di quei problemi di intereptazione e dispute teologiche ed ecclesiologiche nei secoli successivi alla loro elezione a canone da rendere impensabile l'idea di una premeditazione nella loro scelta. Ma non è questo il punto. Certamente la scelta dei 4 vangeli di base è stata arbitrata e arbitraria, ma sulla base di semplici considerazioni "filologiche", per quanto primitive: per gente che non aveva a disposizione criteri scientifici di datazione dei documenti, il criterio base per accettare la bontà dei 4 vangeli "ufficiali" era la loro omogeneità, vale a dire che testimoniando a vicenda l'uno per l'altro avevano la massima chance di dimostrare al tempo stesso l'antichità di composizione e la vicinanza ai fatti narrati.
Dunque il problema è di tutt'altra natura. Innanzitutto anche solo un secolo (100 anni) è un lasso di tempo enorme oggi come allora. Anzi, ancora di più allora, vista la minore disponibilità di media ovvero mezzi di comunicazione, e in ogni caso visto il completo monopolio degli stessi da parte di elites culturali (donde la minuscola alfabetizzazione e la scarsa produzione letteraria, che già di per sè impedisce un'ampia circolazione di idee e informazioni). Quindi, sempre immaginando i limitati strumenti esegetici e filologici di allora, la comparsa o la diffusione a grande distanza di tempo di materiale di cui non si potesse ricostruire un chiaro rapporto genetico coi fatti (di cui nessun testimone restava, a parte 4 scritti che più o meno dicevano le stesse cose) certamente poteva gettare delle ombre sulla sua credibilità. Tanto più se i contenuti risultavano di difficile conciliazione con quelli della "vulgata" (uso il termine del tutto fuori contesto, sia chiaro) ormai in voga. E' chiaro che su questi fattori, che rispondono in principio a un mero criterio di "autenticazione", si innestano quelli costituiti dalla meditazione teologica, dalle dispute di fazione, persino i rancori privati dei trattatisti-teologi (in genere tutti importanti figuri della cristianità nascente, vescovi o capi di comunità) che studiarono quei testi e i loro portati, nel definire l'evoluzione di un canone.
Ma in genere l'esclusione dei testi apocrifi (che del resto non si tentò mai nemmeno di eliminare, segnale a mio avviso di qualche rilievo) nasceva proprio da esigenze di carattere pratico: già è abbastanza difficile avere a che fare con un Dio che si incarna tra gli uomini, cercare di capire come ciò sarebbe avvenuto, senza elementi di disturbo che confondono ulteriormente le torbide acque della trasmissione storica, è un'aspirazione legittima per gli uomini di quei tempi.
Il che non vuol dire affatto che la cosa debba valere anche per noi, anzi: lo studio degli apocrifi va assolutamente e senza dubbio accostato a quello dei vangeli canonici, ma anche con enormi cautele. Dobbiamo contestualizzare l'apocrifo, datarlo, e in particolare essere consci del fatto che spesso, nonostante la nostra maggiore cultura media e capacità di incrociare informazioni, molte informazioni che nel II o III secolo potevano essere patrimonio condiviso dell'umanità, per noi potrebbero risultare irrimediabilmente perdute, viziando pertanto ogni nostra possibile interpretazione, o rendendola del tutto inconoscibile. E questo capita spesso, spessissimo, nella ricerca storica.
Fare storia non è un mestiere facile, fare storia delle idee lo è ancora meno ^_^
Nel caso qualcuno avesse letto il messaggio mandato prima, sto aprendo una discussione dedicata; non so per quale motivo, è stata mandata una versione incompleta del messaggio di apertura, che ho concluso or ora. In questo messaggio segnalerò l'indirizzo della nuova discussione; scusate l'inconveniente :(
Aggiunta: aprirò la discussione tra un po', ora devo allontanarmi dal computer ^_^
Aggiunta: Come promesso ^_^
perfetto :(
Costringendomi a forza,per far piacere a chi me lo aveva regalato,sono finalmente riuscto a finire sto benedetto codice....
:( :D ^_^ ;) :( :( :(
Ecco,per il resto.....una delle cose più divertenti,a cui ho ripensato a fine lettura,è che il 90% delle persone che mi parlavano del libro riassumevano il loro giudizio con la frase (quasi sempre dett in tono entusiastico) "beh....magari quello che c'è scritto è una gran accozzaglia di cavolate...ma il libro ti preeeeende....
Io invece ho concluso la mia lettura esattamente col giudizio opposto "magari quello che c'è scritto sarà vero,ma il libro è una delle peggiori ciofeche mai pubblicate...."
Sconsigliatissimo a tutti....
A me il libro è piaciuto come stile di scritture e per come scorreva...che poi abbia creato un gran misto di cavolate e notizie pseudo-storiche e reali è un altro dato di fatto - ma proprio per questo non lo posso leggere con gli occhi dello storico, che ho invece applicato al testo di Baigent e Lincoln....per decidere che ho buttato i soldi: le tesi non sono per nulla così originali né così solide, ed anzi le obiezioni che muovono a questa o quell'altra lettura si smontano in due minuti.
Su quali basi avrebbero dimostrato la falsità della questione tra Gesú e la Maddalena?
Semmai la domanda è quella contraria: su quali basi si dimostra la veridicità di un rapporto fra Gesù e la Maddalena?
fermi un attimo: in una parola nessuna tesi dimostra la propria veridicità, semmai si cerca di dimostrare la non-veridicità dell'altra....peccato che in questo modo si ottenga solo mezzo risultato: dimostrare che l'altra tesi è sbagliata non significa automaticamente che la mia tesi sia giusta.
Vainamoinen, Doran Nymeros e Mornon
(se quoto tutto occupo due pagine, scusate)
Voltaire diceva che i testi che composero la Bibbia furono scelti facendo ondeggiare il tavolo su cui erano posati, scartando quelli che ne caddero: in effetti svariate incoerenze ancora presenti e mai spiegate sembrerebbero dargli ragione. Questo non significa necessariamente che i vangeli apocrifi siano assolutamente veritieri e gli altri no, tuttavia sarebbe il caso di rileggerli tutti e di lasciare che a giudicarli oggettivi, validi, coerenti o simili non fossero sacerdoti che si uniformano a regole di questa o quella confessione, ma dei laici che vedono le cose con gli occhi aperti.
Pensate solo ad un paio di punti: "la "sorella di Maria (Vergine)" che spunta fuori dal nulla; il dualismo Maria Maddalena/Maria di Magdala, che viene chiamata in entrambi i modi; la fine di Giuda (morto in 4 modi differenti!). E ce ne sono tanti altri.
Ma per questo vi rimando al libro di Uta Ranke_Heinemann Così non sia. Introduzione al dubbio di fede...casualmente andato fuori catalogo dopo la prima edizione e la marea di proteste e polemiche che suscitò...
Preciso che non ho letto il libro, né mai lo leggerò (non mi piace la fanta-storia, e non mi piacciono le teorie del complotto).
Pensate solo ad un paio di punti: "la "sorella di Maria (Vergine)" che spunta fuori dal nulla; il dualismo Maria Maddalena/Maria di Magdala, che viene chiamata in entrambi i modi; la fine di Giuda (morto in 4 modi differenti!). E ce ne sono tanti altri.
Ma anche fra i quattro vangeli ufficiali ci sono contraddizioni. Basta leggerli fianco a fianco, in parallelo.
Ma per questo vi rimando al libro di Uta Ranke_Heinemann Così non sia. Introduzione al dubbio di fede...casualmente andato fuori catalogo dopo la prima edizione e la marea di proteste e polemiche che suscitò...
Che tristezza...
Della veridicità storica e delle varie polemiche di tipo morale mi interessa poco, trattandosi di un thrilleretto commerciale.
Il motivo principale per cui trovo il libro brutto è che IMHO è proprio scritto male. Scorrevole è scorrevole, ma mica basta questo. Zero descrizioni, zero capacità di creare immagini e scene coinvolgenti, zero caratterizzazione dei personaggi, zero dialoghi decenti. La trama e il modo in cui è stata resa sembra La Settimana Enigmistica. Mi emozionavo di più giocando a Tomb Raider :-P
Se si toglie il 8bc6d424c6cd95d92d32be6861da7180'8bc6d424c6cd95d92d32be6861da7180
gossip su Gesù e la Maddalena
resta ben poco, una serie di rebus ed indovinelli del tipo "La pagina della Sfinge" della Settimana Enigmistica.
Il libro non mi è piaciuto, l'ho trovato vuoto e fiacco, mentre invece ho apprezzato molto di più "Angeli e Demoni", un vero thriller dal finale a sorpresa.