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Sfida Letteraria
di Lady Monica
creato il 04 gennaio 2015

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Lizzy_
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Lizzy_
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Inviato il 28 maggio 2015 19:02

Innanzitutto, lasciatemi dire che mi fate venire voglia di leggere i libri di cui scrivete qui, proverò a trovare e incastrare nella mia lista quelli che mi paiono più interessanti :)

 

Io sono riuscita a leggere un libro, famosissimo, di una categoria che onestamente non pensavo di completare, visto che al di fuori degli studi universitari, leggo poca non-fiction!

 

Un libro non-fiction: Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf

 

Questo libro è un saggio, basato su due conferenze, tenute dall'autrice in due scuole universitarie femminili. Le era stato chiesto di parlare delle donne e del romanzo. Quindi lei si chiede, devo parlare delle donne vere e delle donne dei romanzi? Delle donne che scrivono romanzi? Di romanzi che parlano di donne? L'argomento è vasto, e lei potrebbe dire le cose che ci si aspetta di sentire, invece ci porta in una sorta di originale viaggio, parlando della sua epoca, e tornando indietro, dai tempi di Shakespeare, per attraversare poi Settecento e Ottocento. Nomina spesso autrici quali le Bronte, Jane Austen e George Eliot, e fa osservazioni su cui si potrebbe stare del tempo a discutere, concordando o discordando. Sempre con un tocco di ironia, e sempre cercando di 'riaggiustare' ragionamenti che appaiono a lei stessa non funzionare dopo averli fatti. Il titolo 'A room of one's own' fa riferimento proprio al fatto che sostiene che per scrivere siano necessari un certo quantitativo di denaro, e avere una stanza per sé dove scrivere (e non ad esempio un soggiorno dove entrano ed escono le persone).

Mi chiedo solo perché non l'ho letto prima!

 

Un piccolo passaggio, fra i tanti di interesse, che si trova nelle pagine finali, e fa riferimento a una sorella di Shakespeare che l'autrice si è inventata, e di cui parla molte pagine prima:

 

"Vi ho già detto che Shakespeare aveva una sorella; ma non la dovete cercare nelle biografie del poeta. Ella morì giovane; ahimè, non scrisse mai una parola. Giace seppellita là dove si trova oggi la fermata di Elephant and Castle. Ora io credo che questa poetessa, che non scrisse mai una parola e venne sepolta presso un incrocio, viva ancora. Vive in voi e vive in me, e in molte altre donne che non si trovano qui questa sera, perchè stanno in casa a lavare i piatti e far dormire i bambini. Tuttavia essa vive; perché i grandi poeti non muoiono; sono presenze perenni; hanno soltanto bisogno di un'opportunità per tornare fra noi, in carne ed ossa. Ora questa opportunità, mi sembra, siete finalmente in grado di offrirgliela voi."

 


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Paige91
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Paige91
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Inviato il 31 maggio 2015 14:55

Aggiornamento di fine mese

 

Un libro che è diventato un film

La fabbrica di cioccolato - Dahl

Sì, non avevo mai letto la fabbrica di cioccolato..era un titolo che prima o poi volevo recuperare dopo aver visto tante volte il film. Non l'avrei detto ma credevo che il vecchio film fosse più fedele del nuovo invece no, è il contrario!

 

Un libro della tua infanzia

Harry Potter e la pietra filosofale

Riletto per la millesima volta dopo un po' di anni che non lo rileggevo ed è davvero sempre un piacere ritornare agli inizi. Questa volta ho abbinato l'audiobook che mi ha delusa però..dopo "Professor Paiton" avevo voglia di buttare le cuffie al vento


Comitato L'Allegra Compagnia di Frittella Dolci e Affini: Paige91 Guardia della Glassa Reale

Comitato F. F. C. (Folletto Fan Club) ---- C.P.J.L."Comitato Pro Jaime Lannister" --- Membro del Comitato Pro Jon Snow

Membro del M.T.P.S, ovvero "Margaery Tyrell Porta Sfiga" ---- Membro del Comitato di protesta G.M.A.C (George Martin arrichisce i cimiteri)

Comitato W.F.D.M "Walder Frey deve morire (possibilmente nel crollo delle sue torri) --- Membro di S.R.D.N: "Stark re del nord" --- S.M.B. "Gli starkiani del Mulino Bianco"

Membro del C. A. T. A. J. Chi Accidentaccio è Talisa? Aridateci Jeyne! --- R.F.D.M.C.C.V. - Rhaegar fai di me ciò che vuoi!

Membro del Comitato "In cucina con Hobb Tre Dita" ---- Membro del Comitato anti-Penny C.A.P. "Buttiamola ai pesci"

Membro Onorario del T.B.D.F. "Team Baciate Dal Fuoco" ---- Membro del D.F.N.B.L "Datte foco non bruciare i libri"

Comitato di T+S Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito) --- CPML - comitato pro metalupi e lupi --- Comitato Pro Draghi

Membro del C.C.E.D.V.R (Comitato contro l'estinzione delle Vipere Rosse) --- Membro del Comitato ISCOM: "Io Sto Con Oberyn Martell!!"

R.S.E. "Reading, sleeping, eating" ------ Comitato ETST : "Edd Tollet seppellirà tutti!!" ---- Membro di di O.S.B.: "Orbi Sulla Barriera"

Sansa - Jaime - Theon Sacra Triade del C.A.P.C.E.I.C.E. (Comitato Ammiratori Personaggi Complessi Ed In Continua Evoluzione)

Comitato Regala una famiglia a Jon Snow E poi gli ho detto "Jon, al mio ritorno, parleremo di tua madre." "E chi era sua madre?" "Boh, non me lo ricordo più neanche io."

CCEM- Comitato contro l'estinzione dei metalupi - B.S.I.N.D.R - Basta Storpiare Il Nome di Rhaegar (perché ogni volta che accade un piccolo drago muore nelle lande del  Fantasy)

E.S.S.S. Eddard Stark Santo Subito in memoria del grande Eddard Stark padre, marito, fratello, amico e lord esemplare

Gemellato con

R.S.S.S. Robb Stark Santo Subito in memoria dell'unico King in The North

Fondatrice del comitato S.F.C. (Sandor Fan Club)


Lady Monica
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Inviato il 02 giugno 2015 22:22 Autore

Libro da cui è stata tratta una serie TV

 

Y1840.jpg

Nel 1945 Claire Randall, un'infermiera militare, si riunisce al marito alla fine della guerra in una sorta di seconda luna di miele nelle Highland scozzesi. Durante una passeggiata la giovane donna attraversa uno dei cerchi di pietre antiche che si trovano in quelle zone, trovandosi all'improvviso proiettata indietro nel tempo, di colpo straniera in una Scozia dilaniata dalla guerra e dai conflitti tra i clan nell'anno del Signore 1743.

 

Parto subito col dire che mi aspettavo mooolto di più, soprattutto visto gli apprezzamenti per la Serie che leggo in giro. Sarà che è il primo di una serie, sarà che certe situazioni mi paiono seriamente inverosimili (e non parlo del viaggio temporale), sarà che almeno i due personaggi principali mi sembrano abbastanza stereotipati, ma bho, c'è qualcosa che seriamente mmi ha infastidito.
C'è da dire, però, che la narrazione è fluente e parte qualche pagina di noia dovuta alle ripetuto scene di intimità tra i due, è stato piacevole come stile in generale. Facciamo che arriva alla sufficienza, ma non si discosta molto da li.

 

VOTO: 6,5/10


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

Canale%20Telegram.jpgChat%20Telegram.jpgFacebook.jpgTwitter.jpgWikipedia.jpg

 

La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )


Erin la Spezzata
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Inviato il 03 giugno 2015 11:57

Non ho letto questo libro né visto la serie tv, però leggendo un po' in giro la trama della saga mi ha fatto venire in mente quella vecchia serie di film su Angelica dove la protagonista, insieme al suo grande amore, vive tutti (ma proprio tutti!) i momenti storici cruciali del suo periodo. :glare:



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Inviato il 04 giugno 2015 20:58 Autore

Libro di un autore che non ho mai letto

 

Biscottiesospetti2009g.jpg

Violetta Chiarelli, commessa, e sua sorella Caterina, sarta e minuscola imprenditrice in proprio, non sono forse le inquiline ideali per un appartamento ricavato in una elegante villa in collina. D'altro canto, neanche gli altri inquilini sono del tutto irreprensibili. Rebecca Demagistris è una madre separata alle prese con tre bambine, mirmecologi fedifraghi e pastori metodisti killer; Mattia Novalis è un architetto di interni ricercatissimo per il suo pessimo gusto e il suo fisico prestante; Emanuele Valfrè, romantico e affascinante proprietario delle omonime vetrerie, è arrivato da Calcutta con una moglie fresca fresca che sembra intenzionata a rovinargli la vita.

 

Il libro è stato un autentica sorpresa: non mi aspettavo di venir presa dalla lettura in questa maniera, soprattutto durante un week end lavorativo così importante come quello del 2 giugno. E' una storia corale, piena di personaggi reali e surreali, nella grande città che è Torino, ma che si può riconoscere come qualsiasi provincia italiana. Non è un capolavoro della letteratura, questo sicuramente no, ma è stata una lettura che ho letteralmente adorato perchè, in fondo, era quello di cui avevo bisogno, qualcosa di leggero e divertente.

 

Voto: 9/10


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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Valorosa vipera gentile
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Inviato il 04 giugno 2015 21:15

Non ho letto questo libro né visto la serie tv, però leggendo un po' in giro la trama della saga mi ha fatto venire in mente quella vecchia serie di film su Angelica dove la protagonista, insieme al suo grande amore, vive tutti (ma proprio tutti!) i momenti storici cruciali del suo periodo. :glare:

Se non ricordo male, Angelica era scritto molto meglio! X°D

Io trovo saga televisiva e romanzo scadenti. O meglio, circa la serie TV: visivamente è bella, i costumi sono fantastici, i posti bellissimi ed alcuni attori sono molto bravi (adoro Lotte ed il suo personaggio!) ma il problema, a mio avviso, è la carenza alla base, del materiale cartaceo. Del resto c'è poco da fare: sembra più una fan fiction di scadente qualità (dalla tipologia della protagonista al susseguirsi frenetico e ridicolo di sfighe, una dopo l'altra; dalla facilità con cui si esce sempre dai guai, per un pelo, alla superficialità delle caratterizzazioni; dai dialoghi imbarazzanti all'assoluta preminenza della componente sessuale e sentimentale) che uno scritto degno di tal nome. E costumi e via dicendo possono migliorare un pochino il tutto... ma la sostanza è quella. E contenuti a parte, che sono fondamentali, anche lo stile di scrittura è veramente leggerissimo, senza personalità o profondità.


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Lizzy_
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Inviato il 05 giugno 2015 10:32

Un libro mystery o thriller: Il Baco da Seta di Robert Galbraith

 

Penso sappiamo tutti, in realtà, chi sia Robert Galbraith :blink: Comunque, questo romanzo è un giallo che ha come protagonisti lo stesso detective e la stessa assistente de Il richiamo del cuculo. La vicenda si svolge sempre a Londra, e stavolta, una donna si rivolge a Cormoran Strike perché il marito, scrittore, è sparito. E' un romanzo molto scorrevole, che non mi ha fatta annoiare nemmeno per un secondo, continuavo a girare le pagine per saperne di più. Il fatto che sia ambientato nel mondo di scrittori, agenti letterari ed editor l'ha reso per me anche più coinvolgente del precedente. Trovo che la parte delle indagini sia anche ben bilanciata rispetto a quella dove la vita privata dei protagonisti, che è presente ma non prende mai il predominio e anzi, si intreccia solitamente alla trama principale.


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Emma Snow
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Inviato il 06 giugno 2015 14:51

Un libro scritto da qualcuno sotto i 30 anni: Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? di Antonio Dikele Distefano


Dalla quarta di copertina: "C'è una storia d'amore importante, durata un anno e osteggiata da tutti, il primo grande amore e la sua fine. Perché Antonio è nero e per i genitori di lei il ragazzo sbagliato. E poi c'è la famiglia di Antonio, gli amici, la scuola e altri attimi del cuore. Ci sono incontri, amori, momenti che fanno crescere, istanti indimenticabili. "Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?" è la vita di un ragazzo raccontata di getto, inseguendo le emozioni, passando da un'immagine all'altra. Pagine cariche di sentimento, frasi che colpiscono il cuore e destinate a essere scritte e riscritte. Un racconto fatto di momenti singoli, come singole canzoni, che insieme fanno la playlist di una vita."


Ammetto di essere rimasta un po' spiazzata: dalle recensioni che avevo letto mi aspettavo una cosa completamente diversa, un racconto lineare e non un insieme di immagini associati alle canzoni e senza un filo conduttore, ma quello che non mi è piaciuto soprattutto sono state le continue similitudini o giochi di parole che ho trovato un po' troppo melensi e a volte quasi ridicoli :ehmmm: Un po' è stata colpa mia che ero partita con un'idea sbagliata, ma in ogni caso mi aspettavo qualcosa di più.


Voto 5/10



Un libro scritto originariamente in un’altra lingua: Il signore delle mosche di William Golding


"Un aereo cade su un'isola deserta mentre è in corso un conflitto planetario. Sopravvivono solo alcuni ragazzi che si mettono subito all'opera per riorganizzarsi senza l'aiuto ed il controllo degli adulti. Sembra il prologo ideale per un romanzo d'avventura che celebri il pragmatismo e il senso della democrazia britannici. Qualcosa invece comincia a non funzionare come dovrebbe, emergono paure irrazionali e comportamenti asociali, da cui si sviluppa una vicenda che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana." (da anobii)


Nonostante sia a volte classificato come libro per ragazzi, penso sia anche (se non di più) un romanzo per adulti. Il tema centrale del libro è il fatto che nell'animo umano è annidata una componente violenta e maligna che in situazioni estreme (come la mancanza di civiltà sull'isola) può trovare terreno fertile e manifestarsi in tutta la sua potenza, tanto negli adulti quanto nei bambini. Mi è piaciuto il modo in cui l'autore ha ribaltato la visione "carina e coccolosa" dell'infanzia/preadolescenza, di solito prevalente in romanzi e racconti, mostrando che anche i bambini possono essere crudeli quanto gli adulti se lasciati senza una guida e senza alcuna regola o autorità. L'unica pecca è che la mia edizione del romanzo è piuttosto vecchia dato che l'ho presa a un mercatino dell'usato perciò i nomi dei protagonisti erano per metà in inglese e per metà in italiano (accanto a Ralph, Piggy e Jack ci sono Simone, Ruggero e Maurizio) cosa che ho trovato abbastanza insensata :ehmmm: Ma in quelle più moderne dovrebbero essere tutti in inglese.


Voto 8,5/10




Seija
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Seija
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Inviato il 09 giugno 2015 12:29

Un libro di un autore che ami e non hai ancora letto.

 

"Nomadi" di Gary Jennings.

 

"Nomadi" (titolo originale, "Spangle": dal Dizionario Cambridge:"a small piece of shiny metal or plastic, used esp.in large amounts to decorate clothes",in una parola:lustrino, paillette)è il terzo lavoro di Jennings, per preparare il quale l'autore si è messo a viaggiare per alcuni anni con ben 9 Circhi, americani ed europei, prima di essere pronto a buttar giù la prima riga.

Il romanzo prende l'avvio nell'anno 1865, al momento della resa dell'Esercito Confederato al termine della Guerra di Secessione americana. Il colonnello Zachary Edge ed il sergente Obie Yount sono liberi di"tornare in pace alle loro case"sulla promessa di non combattere mai più, solo che...non hanno nessuna casa alla quale tornare. Il Sud che li ha visti partire fieramente non esiste più, è spogliato e reso sterile dalla guerra, le campagne sono devastate, le città distrutte e spopolate. In questo scenario da incubo i due, oppressi oltre che da prosaici problemi quotidiani legati alla sussistenza anche dalla delusione della sconfitta, della morte di un ideale, incrociano la loro strada con quella di un Circo itinerante, dal nome magnificente di " Fiorente Florilegio di Florian"e dalla realtà piuttosto scalcinata:un nano, un elefante, un acrobata, un idiota, due cavallerizze, un domatore, una zingara, un leone spelacchiato. Il tutto non contribuisce a sollevare il loro morale, anzi lo spettacolo è abbastanza degradante. Dal momento che le alternative sono inconsistenti i due si uniscono comunque alla miserabile compagnia, alla quale fanno molto comodo perché sono in possesso di due buoni cavalli, e si adattano a far parte dello spettacolo. Strada facendo, però, avviene una trasformazione assolutamente magica. C'è una enorme differenza tra quello che Florian vede quando guarda la sua misera compagnia e quello che vede, in principio, Zachary Edge; ma man mano che condivide la vita degli artisti, che si industria per risolvere i mille problemi quotidiani(non ultimo quello del mangiare), che si trova ad improvvisare mille ruoli e mille parti, scopre che lo spettacolo del Circo non è solo illusione, ma è condivisione di un sogno.E, a poco a poco, la sua vita si trasforma;apprende che dietro ad ogni nome dato ad una cosa c'è una tradizione a volte millenaria, che dietro ad ogni azione, per semplice che sia, c'è tutto il mestiere, l 'amore e la disperazione che un uomo può mettere in qualcosa che è tutto , per lui.

Il Circo avanza in mezzo a mille difficoltà, colpi di fortuna, sorprese e rancori, tenuto assieme alla tenacia dei singoli componenti che dimenticano se stessi affinché lo spettacolo possa sempre continuare e dalla incorruttibile fiducia del Padrone del Vapore, Florian, che in un certo senso è la stessa ingenua anima del Circo, o per lo meno ne rappresenta la parte più poetica e più buona, senza per questo mai dimenticare le pratiche crudeltà necessarie al quotidiano svolgersi delle attività, che d'altronde non sono altro che l'essenza stessa della vita: mangiare o essere mangiati.

Ad ogni tappa la compagnia, come un fiume che corre verso il mare, si ingrossa di altri affluenti e perde rivoli, nascono amori, muoiono amici.Attraverseranno il mare ed approderanno in Italia, e poi di qui su su verso l'Austria, la Germania, poi fino alla misteriosa Russia, e di nuovo giù, verso climi più caldi e verso la Mecca di ogni artista di Circo, Parigi, la grande, la bella, la magnifica, patria dei girovaghi e dei saltimbanchi.

I fatti del Circo, le sue disgrazie ed il suo fascino sono gli stessi ovunque, sono cose che da bambino immancabilmente ci affascinano, per poi continuare ad ammaliare solo pochi tra di noi, tra cui devo dire che non figuro io, incapace, a dispetto del mio desiderio di sognare, di dividere l'illusione dalla cruda e prosaica realtà della segatura, del sudore, delle miserie degli animali da abbattere e della tristezza dei camerini che rimangono vuoti, di un mestiere di sacrificio, sempre legato al caso, all'alea del momento. No, il mio mondo fantastico si trova altove, sinceramente.

Però, quello che rivive su queste pagine(e dico rivive non a caso, perché l'abilità dello scrittore è tale che mentre scorrete le pagine cominciate pure voi a far parte di questa compagnia itinerante)è talmente affascinante che non ho potuto fare a meno di affezionarmi ai personaggi, o di odiarli, se del caso, di chiedermi cosa avrei fatto io in determinate circostanze, e così via. Insomma, è un libro che è in grado di portare direttamente sulla scena degli avvenimenti, di farvi toccare con mano. In grado di emozionare, il che non è davvero poco.

È un libro facile da leggere, nonostante le duemila pagine;non vi trascina mai in descrizioni infruttuose, non vi dà mai la sensazione di farvi perdere tempo o di tergiversare, non usa volutamente frasi o parole criptiche. Non è la lettura che consiglierei ad un ragazzino per via di molti periodi crudi: un po'per dare brio al racconto, un po' per non nascondere sotto al tappeto niente di quello che accade in una comunità, sesso, violenza e morte comprese, Jennings non lesina sugli effettacci. Ma con sicuro garbo e con sapiente mano. Non esagera mai, mai e poi mai vi troverete a pensare, oddio, ci risiamo, come ad es.in alcuni romanzi che sembrano fatti con lo stampino.

Credo che"Spangle",il titolo originale rifletta maggiormente della traduzione italiana lo spirito della storia. Il lustrino, quella cosa che si applica su tessuti altrimenti scialbi, che coi mille scintillii cattura l'attenzione e acceca, vi parla di magia, e allo stesso tempo nasconde tutto quello che si cela sotto, la trama sfilacciata, il sudore, la fatica, il lavoro di mesi bruciato in pochi minuti sotto i riflettori. E per molti, quei pochi minuti sono un'illusione, un sogno che vale una vita.

Chiudo così come chiude il libro Jennings: coi ringraziamenti a tutti i Circhi che lo hanno accolto come uno di loro, per insegnargli quello che si cela dietro le apparenze, ed in particolare a Moira Orfei.

E con l'epitaffio che Florian ripete, in mancanza di una fede ben definita ma tributando l'onore massimo, alla breve, secca cerimonia che accompagna la dipartita di ognuno dei compagni persi lungo il cammino:Danzo',diverti'.È morto. Che riferito ad un artista dell'antica Roma, alla sua morte:Saltaverunt placuerunt mortuus sunt omnes .



Seija
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Inviato il 12 giugno 2015 12:36

Una storia d'amore classica.

 

"L'età dell'innocenza" di Edith Wharton.

 

Ne "L'età dell'innocenza" Edith Wharton rappresenta con lucido sarcasmo la società benestante della New York di inizio Novecento, quella che conosce meglio poiché ne fa parte: una élite conservatrice e bigotta, tormentata dalle convenzioni e dall'etichetta, per la quale ogni gesto, tono di voce, respiro è pregnante di significato. I suoi personaggi sono banchieri ed avvocati di successo, con le loro mogli pettegole e perfezioniste, incapaci di immaginare l'esistenza di un mondo diverso da quello a cui sono abituate dalla nascita.

Eppure nella tranquilla monotonia newyorchese subentra presto la frattura, che coincide con il ritorno di Ellen Olenska, rampolla di una delle famiglie più in vista della città, moglie separata di un conte polacco: l'ipocrita aristocrazia, che proclama l'unità della famiglia ma si abbandona a tresche extraconiugali con indulgente miopia, non accetta il divorzio, tendenza sociale ormai diffusa come un virus. Insieme a questa rivoluzione in atto, i benpensanti di New York devono fare i conti anche con le nuove famiglie borghesi in ascesa, che esigono il rispetto e desiderano vivere nel lusso e nei piaceri fino a quel momento riservati ai nobili.

In questo quadro complesso e turbolento, Edith Wharton inserisce un personaggio ancora senza forma, Newland Archer: un giovane avvocato rampante, cresciuto nella confortevole bambagia della Quinta Strada, ma profondamente colpito da Ellen e da tutto ciò che ella rappresenta. Newland, per lei, metterà a rischio il suo matrimonio e i suoi valori, senza il minimo tentennamento.

Questo romanzo è il racconto della vita amorosa di Newland:

Newland e la sua sposa May.

Una vita che si è impegnato ad affrontare e la sua sposa rappresenta per lui la pace, la sicurezza, quell'equilibrio che gli viene garantito da un dovere da compiere. Un rapporto che acquisisce via via una parvenza di inevitabilita' e si trasforma in un'innocenza ipocrita familiare, composta di menzogne espresse o intese in ogni momento, ma che nel contempo offre comunque un'ancora su cui potersi appoggiare in ogni circostanza di vita.

Questo amore è come lo scorrere lineare e alla luce del sole di un fiume, che può contare su di un letto ben definito e che arriverà inesorabilmente alla foce.

Newland e l'amata Ellen.

L'amore proprompente e delicato, che va al di là del raziocinio, che si manifesta in sguardi complici, che parlano da soli, che rendono magico e malizioso ogni incontro e ogni semplice tocco, anche il semplice sfiorare, che diventa struggente nell'attesa, che non ha connotazioni né spaziali né temporali, e che diventa un legame invisibile agli altri(???).

Un amore che è lo sfondo integrante e riempitivo di una vita, che altrimenti sarebbe ovvia, noiosa, vuota.

Questo amore forte è come l'acqua che prova tutte le danze che la vita gli offre: neve che si scioglie al calore del cuore, sorgente inaspettata, ruscello gioioso, torrente prorompente e carico di energia, rigagnolo gioioso, cascata che sbatte con una forza incredibile e indescrivibile, onde che giocano e piroettano su tutto ciò che incontrano, fiume che s'ingrossa a tal punto, e che non può far altro che straripare, acqua che non può scorrere alla luce del sole, ma che brilla di luce propria e che respira calore intenso, acqua che spesso scorre invisibile e sotterranea, per giungere anch'essa ad una meta...un'acqua che annega in se stessa...in un dolcissimo e struggente amore.

"L'età dell'innocenza", l'età degli ideali, della presa di coscienza di un futuro alternativo e dei propositi di ribellione, tuttavia, finirà nel momento in cui Newland dovrà assumersi le proprie responsabilità morali e sociali: il protagonista farà la scelta più consapevole della sua vita ed accetterà il ruolo confezionatogli addosso per anni.

Nonostante la pacata rassegnazione al proprio destino, Newland è un personaggio genuino, capace di passioni forti e di reazioni improvvise, come le risate isteriche a cui si abbandona nel momento in cui gli vengono comunicate notizie che vireranno la sua esistenza nella direzione opposta a quella desiderata. È un personaggio granitico e fatalista, segue la sua ossessione personificata in Madame Olenska, che rappresenta tutto ciò che è per lui irraggiungibile.

"L'età dell'innocenza " è un romanzo piuttosto statico, in cui prevale la ripetitiva monotonia del quotidiano, l'assoluta ciclicità di eventi e rituali;l'azione sembra quasi limitata ai pensieri dei personaggi, in particolare Newland, che considera le conseguenze delle sue azioni e riflette sui comportamenti della sua cerchia di conoscenti , amici e parenti.

Edith Wharton si destreggia a meraviglia nei comportamenti e nelle parole di un uomo, rendendo Newland un personaggio autentico, sfaccettato e complesso.

Interessante anche il modo in cui viene sottolineato il rapporto tra generazioni diverse: se prima Newland faticava a comprendere i desideri della propria famiglia, a ventisei anni di distanza è suo figlio Dallas a non riuscire a capire il comportamento del padre.

"L'età dell'innocenza"non è un libro di facile lettura, ma una profonda introspezione psicologica che vuole rappresentare lo spirito di un'intera società, collocata nel periodo di passaggio dall'età dell'oro all'età del declino.



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Inviato il 16 giugno 2015 14:06

Un libro ambientato nella tua città natale.

 

"Argento vivo" di Marco Malvaldi.

 

Ironico ed autoironico. Colto senza mai essere supponente. Divertente senza ombra di volgarità. Malvaldi mette in scena quella che è una piacevolissima commedia delle parti travestita da giallo, dove 6 ipotetiche coppie più o meno mal assortite tengono in piedi una trama fatta di equivoci e piccoli colpi di scena.

A casa di uno scrittore di una certa fama avviene un furto, tra le cose rubate c'è il portatile che contiene l'unica copia del suo ultimo libro, non ancora consegnato alla casa editrice. Peccato che i ladri siano alquanto sgangherati e imprudenti e si innesca così una serie di eventi che vanno a coinvolgere varie persone in modo più o meno casuale.

Sembra una di quelle belle commedie all'italiana (quelle ben riuscite tipo alcuni film del grande Totò) trasposta su carta.

Il tutto in chiave moderna, con tutti i vizi e le virtù della nostra società, i problemi di lavoro, del rapporto di coppia, una certa vena autoironica nel dipingere senza compromessi le difficoltà e le debolezze di uno scrittore di medio successo e le trappole che gli vengono tese sul percorso dal mondo dell'editoria.

Uno spaccato assolutamente divertente sulla quotidianità, quella che magari non ci tocca direttamente ma ci sfiora senza che neppure la vediamo, troppo presi dal nostro piccolo orticello.

L'autore ha uno stile particolare, l'ironia è sottile, spesso frasi che in teoria sarebbero serie fanno sbellicare i lettori. Data l'ambientazione toscana troviamo spesso toscanismi, che però sono assolutamente comprensibili per chiunque. Una cosa che mi è piaciuta moltissimo, nella tecnica narrativa usata in questo libro, è il modo di intersecare le storie dei vari personaggi chiudendo un paragrafo su una coppia con una frase e incominciando il successivo (su un'altra coppia)con la stessa frase. In alcuni punti, addirittura, Malvaldi riesce a raccontare contemporaneamente 2 storie alternando paragrafi piccoli relativi a vicende diverse, in modo da rendere la simultaneita'. E secondo me è raro che uno scrittore così giovane (è del '74) abbia questa maturità narrativa.

"Argento vivo " è uno di quei libri da leggere per fare una lettura intelligente quando non si ha voglia di cose troppo impegnate.



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Inviato il 16 giugno 2015 15:39 Autore

Argento vivo è bellissimo :wub: Ma tutti i suoi libri lo sono. La Saga del Bar Lume mi fa spisciare :excl2:

EDIT

Una Biografia

 

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Negli ultimi anni di attività dei Beatles, mentre America e Inghilterra erano ancora impantanate nel folk e nel rock psichedelico, emerse un nuovo sound, il sound della classe operaia che aveva radici nel rock duro e nel blues pesante suonati nei pub di periferia. Quel sound, heavy metal, sarebbe cresciuto fino a diventare uno dei generi più importanti del rock'n'roll, e i Black Sabbath furono gli artefici della sua diffusione mondiale. È impossibile sottostimare l'impatto che ebbero i Black Sabbath e il loro motore principale: il chitarrista, autore e leader Tony lommi. "Iron Man" racconta la storia del gruppo che Rolling Stone ha definito "i Beatles dell'heavy metal" e svela i segreti dell'uomo che sta dietro l'icona rock. Tony non risparmia i dettagli della sua concitata infanzia, dei matrimoni falliti, delle tragedie personali, dei compagni di band, della figlia ritrovata, con tutti gli alti e bassi della vita di un artista. Qualsiasi avventura sia associata all'hard rock, i Black Sabbath la vissero per primi: le droghe, la dissolutezza, l'alcol, le critiche, i contratti, le conquiste, i ritorni, i cantanti, i manager, la musica, la follia, il metal. (IBS)

E lo scoglio Biografia è superato. Generalmente non le amo molto, ma questa è andata via in maniera abbastanza veloce, complice sia l'argomento che il modo di scrivere molto semplice. Del resto Iommi è bravo a suonare la chitarra, non gli si chiede di saper anche scrivere bene.
E' stato divertente vedere i Black Sabbath da un'angolazione diversa dal solito. Leggendo ci si rende conto che non sono sicuramente i signori Oscuri della notte, ma una banda di cretini. Cretini che musicalmente sono degli Dei, niente da dire in merito.
Consigliato a chi vuole farsi innanzi tutto due risate e ai fan del metal e non solo.

Voto: 7,5/10


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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Lizzy_
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Lizzy_
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Inviato il 18 giugno 2015 11:19

L'età dell'innocenza è davvero bello!

 

Un libro basato su una storia vera: Figlie e ribelli di Jessica Mitford

 

Questo libro è un romanzo autobiografico di Jessica Mitford, una delle sei sorelle Mitford, note negli anni '30 in Inghilterra. Oltre al fratello, Tom, Jessica aveva infatti cinque sorelle: Nancy, sarcastica scrittrice; la bella Diana, sposatasi prima con l'erede della famiglia Guinness e poi con Sir Oswald Mosley, leader del fascismo britannico; Pam, amante della vita di campagna; Unity detta Boud, fervente sostenitrice di Hitler; Deborah detta Debo, divenuta poi Duchessa di Devonshire, morta tra l'altro a settembre 2014, e proprietaria di Chatsworth House (casa nota per essere stata Pemberley negli adattamenti di Orgoglio e Pregiudizio).

 

E' un libro scorrevole e divertente, ho amato la prima parte dove si racconta la sua tradizionale, aristocratica, e in un certo senso eccentrica infanzia, con i litigi e le alleanze momentanee con le sorelle, i racconti sulle istitutrici, le teorie della madre sul Corpo Sano, i soprannomi e giochi di Jessica. Nei ritratti dei suoi familiari Jessica non risparmia i lati negativi o le cose che disapprova di loro, ma è sempre presente, secondo me, un affetto nei loro confronti.

 

Una volta diciottenne, decide di unirsi al cugino di secondo grado Esmond Romilly (nipote di Churchill), e andare in Spagna, per unirsi alla lotta contro il fascismo. Una serie di avventure che sembrano appartenere a un romanzo e non alla vita vera. Francia, Spagna, di nuovo Inghilterra (dove Jessica subisce un grosso colpo per un terribile evento), poi in America, con tutte le loro nuove conoscenze e i loro lavori temporanei. Sono intelligenti ma ingenui (non sanno che si devono pagare le bollette della luce, perdono soldi con giochi o scommesse quando ci provano) ribelli ma poco pratici (non sanno cucinare, o far funzionare strumenti come macchine fotografiche).

 

Interessanti tutte le riflessioni sul periodo che precede lo scoppio della seconda guerra mondiale. Dal punto di vista personale e politico.

 

Non svoglio svelare altro, eppure ci sarebbero tante cose da dire! Questo libro, narrato con naturalezza, mi ha fatto divertire, commuovere, e interessare alle vicende di Jessica, e delle sue sorelle.

 



Lady Monica
Pasticcera Reale della Barriera
Guardiani della Notte
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Lady Monica
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Guardiani della Notte

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Inviato il 21 giugno 2015 14:50 Autore

Un libro con personaggi non umani

 

http://ecx.images-amazon.com/images/I/91UlXQtp9sL._SL1500_.jpg

 

Matteo e Clara sono due giornalisti milanesi che partono alla volta di un paesino sperduto tra Ferrara e Verona, con la promessa di scrivere un resoconto completo del Palio di Torre d'Ambra, misteriosa festa che pare nasconda terribili segreti.

 

Il libro è cortissimo (meno di 100%), ma è carinissimo. La storia si dipana con coerenza e il giusto brivido, e pure con una buona dose di splatter finale, c'è da dire. Al di la di qualche refuso nel testo, per essere un'autoproduzione da e-book, è scritto in maniera ottimale e fluente. Insomma, lontano anni luce da certe castronerie che si trovano in giro a 0€.

Io ve lo consiglio caldamente come lettura sotto l'ombrellone tra un bagno e l'altro.

 

Voto: 8/10


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Seija
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Inviato il 23 giugno 2015 14:01

Un libro uscito l'anno in cui sei nato.

 

"Giù nel cyberspazio" di William Gibson.

 

"Giù nel cyberspazio"(titolo originale: Count Zero) fa parte della "Trilogia dello Sprawl "(in Italia conosciuta come "Trilogia dell'Agglomerato"), che in realtà è una doppia trilogia in quanto composta dai tre racconti pubblicati nella rivista "Omni" tra il 1981 e il 1983 (successivamente raccolti in un unico volume,"La notte che bruciammo Chrome") e i 3 romanzi "Neuromante","Giu'nel cyberspazio" e "Monna Lisa cyberpunk",pubblicati tra il 1984 e il 1988.

I 6 libri non hanno una trama unitaria, ma moltissimi punti di contatto che li legano tra di loro a cominciare dai personaggi che spesso si incontrano o incrociano nei vari episodi e dalla medesima ambientazione, un futuro alternativo vissuto all'incirca attorno al 2020. Il potere politico come lo intendiamo noi si è quasi dissolto cedendo lo scettro del controllo al dio denaro in mano per gran parte alle potenti multinazionali tecnologiche fortemente colluse con la Yakuza, la nota mafia giapponese.

In questa realtà agiscono, fra gli altri, dei moderni eroi che a cavallo di un computer passano gran parte della loro esistenza nella realtà virtuale chiamata Matrice. Questi sono i Cowboy della tastiera, figli di una mitologia underground caratterizzata da rituali ben definiti : vita da strada condizionata da una continua ossessione tecnologica, avversione verso i piani delle multinazionali e spesso abuso di droga.

Sei opere internazionalmente considerate come il manifesto del movimento cyberpunk e che hanno dato i contorni e la caratterizzazione ai luoghi in cui si sviluppano gli avvenimenti e plasmato la forma di questo futuro non troppo lontano.

Sono passati ormai 7 anni dalle vicende descritte nel precedente "Neuromante" e la vita nella Matrice sembra decisamente cambiata, forse in peggio visto il susseguirsi di eventi strani ed il proliferare di oscure quanto incontrollabili entità che ricordano le antiche divinità voodoo.

Questo è il palcoscenico sul quale si sviluppano le 3 storie principali legate ad altrettanti protagonisti : il mercenario Turner assoldato dalle multinazionali per gestire al meglio la defezione di Mitchell, illustre ricercatore della Hosaka Corporation e suo malgrado ridotto a far da guardiano alla sua turbolenta figlia.

Marly invece è la titolare di una piccola galleria d'arte situata a Parigi, ingaggiata dal ricco industriale Josef Vrek per scoprire l'identità di uno sconosciuto artista, creatore di una scatola futuristica dallo stile molto simile a quello di Joseph Cornell, lo scultore statunitense noto anche per essere uno dei pionieri nel campo dell'assemblaggio di materiale e del cinema sperimentale.

E poi c'è lui, Bobby "Count Zero" Newmark, un hacker alle prese con uno scottante e sconosciuto software che consente l'intrusione nei più importanti sistemi informatici, il cui utilizzo si rivelerà un'odissea che lo trascinera' ad un passo dal collasso celebrale. Sarà una misteriosa entità presente nel cyberspazio a salvarlo dalla morte, un atipico Caronte che condurrà Bobby attraverso un viaggio nell'oscuro underground urbano fatto di comunità caraibiche e gruppi giovanili.

Mentre le storie si intrecciano fra loro, le Intelligenze Artificiali acquistano maggiore consapevolezza e forza fino a diventare la perfetta rappresentazione della religione voodoo;una iconografia piena di temibili loa come il potente Legba, Signore dei Crocevia e dei Sentieri ora diventato anche guardiano della rete e delle comunicazioni.

Devono essere considerati dei personaggi anche le multinazionali sempre presenti nei racconti della "Trilogia dello Sprawl"segnate da continue lotte interne per la successione al potere.Da sottolineare anche l'utilizzo continuato nei vari capitoli dello Sprawl di alcune location a cominciare da Chiba City (la Tokyo del 2020) dove si sviluppano molte delle vicende fondamentali della saga.

La traduzione italiana banalizza non poco il titolo del libro che ha più di un significato. "Count Zero" è il nome di battaglia del protagonista, il websurfer Bobby Newmark capace di navigare in lungo e in largo nel cyberspazio grazie alle sue abilità, ma è anche un gioco di parole che evoca il countdown che segna l'avvio di un processo informatico.

La rivoluzione digitale raccontata nelle opere di Gibson se pur estremizzata è molto simile a quella che stiamo vivendo oggi ed è per questo motivo che bisogna tener presente, in fase di lettura, che i suoi libri sono stati scritti trentanni fa ( questo, è del 1986)quando internet inteso come è adesso e il quasi capillare sviluppo informatico erano miraggi se non pure fantasie da scrittore di fantascienza.

Il mondo che Gibson ci racconta è contraddistinto da degrado sociale nel quale sguazzano personaggi di tutti i tipi e quasi sempre di dubbia moralità ed abituati all'uso di droghe. In questo contesto emerge la figura solitaria del navigatore del web, l'odierno hacker, che ricoprendo il ruolo di antieroe, prova a contrastare i poteri forti. Viste le premesse non deve quindi meravigliare se il linguaggio usato da molti dei personaggi è spesso volgare, un gergo talmente pieno di scurrilita'da diventare quasi caricaturale e grottesco, ma non potrebbe essere diversamente visto il substrato degradato da cui provengono.

"Giu'nel cyberspazio" dimostra fin da subito le idee innovative e interessanti che animavano la fantasia di Gibson e che hanno cominciato a prendere forma e corpo nel precedente "Neuromante". Un insieme visionario di mondi lontani e ambientazioni solo in apparenza inarrivabili che riletto ai nostri giorni risultano essere profetici , visto quanta strada hanno fatto tecnologia ed informatica;nonostante ciò il romanzo, come l'intera "Trilogia dello Sprawl",risulta davvero coinvolgente da leggere.


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