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Secondo Megacontest di Scrittura Creativa
di Viserion
creato il 08 aprile 2014

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Albert Stark
Alchimista del Ghiaccio e del Fuoco
Guardiani della Notte
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Albert Stark
Alchimista del Ghiaccio e del Fuoco

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Guardiani della Notte

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Inviato il 07 maggio 2014 17:11

Io vi leggerò quando torno, dopo questo weekend xD

 

Non ce la farò a votare, ma vi voglio proprio leggere :)

(avevo letto solo i primi)


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Ygritte baciata dal fuoco
Confratello
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Ygritte baciata dal fuoco
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Inviato il 07 maggio 2014 18:34

@Ser Lostdream, Logan è proprio un figo <img alt=" /> Il tuo racconto mi è piaciuto tanto, sia la struttura sia il contenuto, davvero non hai riletto? Cavoli, tanto di cappello! Mi ha riportato alla mente vecchi film con la strafiga figlia del boss e lo scagnozzo innamorato <img alt=" /> Una bella unione, il vecchio clichè con la nuova nota del clone fantascientifico! Complimenti!

 

@Aeron, sono contenta che sei riuscita a scriverlo! E lo trovo completamente diverso dal mio, anche il clima è differente e le atmosfere sono decisamente più bibliche. Bellissima la prima parte, le riflessioni di Samael mi prendono proprio, mentre trovo un po' più veloce e fumosa la parte finale. Samael si arrende così, alla fine?


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Lochlann
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Lochlann
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Inviato il 07 maggio 2014 20:00

Alla fine ce l'ho fatta <img alt=" />

 

 

II MEGACONTEST DI SCRITTURA CREATIVA

 

Seconda stesura

 

La città era nelle loro mani. Vittoria.

L’inverno continuava ad essere particolarmente caldo e girare di notte, per le strade deserte, era galvanizzante. I fumi degli incendi parevano nebbia. Procedevano con assoluta spensieratezza, guardandosi attorno con la calma di chi sa di non avere più nulla da temere. Di chi ha lottato, e vinto. Erano una decina, e come loro mille altri branchi di ultras pattugliavano le strade, armati. Traboccanti di orgoglio, di onore.

Il debole e corrotto governo di senza-palle aveva finito di sfruttarli. Vittoria.

 

- Giriamo di qua, cazzoni. Ci mangiamo qualcosa da quell’egiziano in via dei Martiri.

- C***o sì, ci ho una fame che se ti avvicini ti mozzico un braccio. Alessa’, paghi tu?

- Certo! Il giorno numero credici!

- Sei il solito braccino corto di m***a..

- Eh ma non è che non voglio, non posso! Tua madre ultimamente ha aumentato le tariffe!

Le risate scrosciarono per il lungo viale devastato.

- Facciamo che offre l’egiziano!

 

Niente poteva più fermarli. Vittoria.

La battaglia era stata lunga, e per giorni e giorni le strade si erano riempite di violenza. Devastazioni, stupri, rapine, risse, omicidi. Il governo li aveva corrotti, aizzati l’uno contro l’altro. Divisi dai colori e da una storia di eterna rivalità, si erano azzannati alla gola come cani rabbiosi. Usati.

Alla fine la svolta: divisi in tutto, avevano miracolosamente trovato una guida comune, un accordo, e tutto era cambiato.

Nel giro di una settimana erano caduti due prefetti, un pretore e tre ministri. La basilica era andata a fuoco. Il governo aveva chinato il capo di fronte alla volontà del popolo, stavolta unito. Vittoria.

 

- Domani saremo ricchi da fare schifo. Avete pensato cosa fare con tutti quei soldi?

- Ci pago gli arretrati a tua zia?

- Ma come il papino non ti passa più la paghetta?

- Mi***ia però tua zia è proprio una gnoccona.

- Sì, effettivamente..

- Ehi ehi, aspè! Voi andate che io mi fermo qui, ci abita la mia nuova ragazza. Lei ancora non lo sa, però!

Tirato fuori il coltellaccio, il ragazzo, capelli rasati e barba lunga, si perse nell’atrio buio accompagnato dalle sghignazzanti acclamazioni dei compari.

 

Da sempre avevano avuto un certo potere. Qualunque ne fosse la ragione scatenante, gruppi numerosi ed organizzati di uomini ne avevano per forza di cose. E loro l’avevano usato, eccome. Vittoria.

Chi per ragioni personali, chi per vendetta, chi per passare il tempo, altri per ideali, soldi, potere. Le ragioni non mancavano, così come le opportunità e le connessioni politiche.

Erano stati anche un mezzo, oltre che un fine. Avevano appoggiato questo o quell’altro capo politico, questa o quella classe sociale, questa o quella causa. All’inizio tenerseli buoni costava poco. Perché combatterli, quando potevi averli dalla tua?

Poi il loro potere era cresciuto, così come le lotte tra le due curve rivali, il sangue, i soldi. Comprarli era costato sempre più, combatterli era diventato sempre più difficile. Vittoria.

 

- Io ho sentito che ci appoggiano anche i soldati del Settimo e del Ventiquattresimo.

- Adesso che abbiamo fatto tutto noi? Col ca**o che gli lascio una fetta della torta dopo tutta la me**a che ci è cascata addosso.

- Sì però ci fanno comodo. Con i soldati dalla nostra possiamo davvero rifondare questo dannato paese.

- Mah, staremo a vedere. Di sicuro qualcuno ci proverà a prendersi meriti che non ha, restiamo in guardia altrimenti ce lo prendiamo un’altra volta nel sedere.

 

Alla fine il governo, debole e sfiancato, aveva ceduto. Tutte le loro richieste erano state accettate, e una montagna di soldi era stata loro promessa, come ricompensa. Domani avrebbero raccolto i frutti. Vittoria.

La città era silenziosa, come se stesse trattenendo il respiro, in attesa.

Sorpassarono un muro, come tanti altri, imbrattato con la scritta DVX. Altri murales riportavano insulti, minacce, esortazioni. Di fronte a loro, finalmente, l’enorme complesso sportivo. Il luogo dove tutto era nato, e dove tutto sarebbe finito, l’indomani, per nascere nuovamente.

Un mondo nuovo, un mondo migliore. Avrebbero ripulito il paese da tutta quell’immondizia in fuga dalle guerre in Nordafrica e Siria. Avrebbero costruito un paese più giusto all’interno e più forte all’esterno. Un paese a loro immagine e somiglianza. Vittoria.

 

- Vabbè raga, quel panino faceva ca***e, se l’è meritata tutta la rotta d’ossa quello sporco negro. Vado a dormire che domani ci aspetta il gran giorno.

- Si dai, vado anch’io che sto fuso, ci si becca domani.

- A domani compà, mi raccomando eh: portate delle borse belle capienti!

Altre risate, che si allontanarono in ogni direzione.

 

L’alba sanguinava come la città, mentre in lontananza si ammassavano nuvole minacciose.

Dapprima sporadiche, via via le grida divennero sempre più persistenti. L’esortazione più forte era ovviamente sempre la stessa. Il marchio del loro onore.

Prima a gruppetti, poi in colonne, facevano a gara per prendere i posti migliori, in attesa della svolta di tutta una vita.

 

- In periferia ci sono movimenti, saremo decine di migliaia oggi!

- Ce n’è per tutti, tanto meglio. Più siamo meglio è.

 

L’attesa iniziava a diventare elettrica, le aspettative crescevano di ora in ora. Ormai gli spalti erano stracolmi, e il campo iniziava a riempirsi completamente. Quell’oceano ultras furoreggiava e inneggiava al proprio orgoglio, cantando, intonando cori, incensandosi. La felicità era debordante, la calca caotica, lo strepitio di quel vociare quasi magnetico.

 

Quando il sole, sempre più minacciato dalle nuvole provenienti dal mare, raggiunse lo zenit, tutto ebbe inizio.

Le grida da fuori crebbero, e la marea umana si sciolse in acclamazioni sempre più formidabili.

 

- Vittoria!

 

Le urla divennero più acute, spezzate, strane, ma gli ultras non capivano, a loro non importava.

Inneggiavano come facevano da sempre quando si trattava di sostenere il proprio campione, azzurro o verde che fosse.

 

- Vinci! Vinci! Vinci!

- Nika! Nika! Nika!

 

I cancelli dell’Ippodromo si chiusero di schianto, lasciando scie di sangue fresco.

Da decine di ingressi secondari sbucarono fuori le legioni di Flavio Belisario: Unni, Armeni, Eruli, Siriaci.

Soldati e mercenari dell’Impero.

Finalmente, dopo una lunga attesa, tutto ebbe inizio. E per trentamila persone, ebbe anche fine.


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

200s6pw.jpg

"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

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C
Cavalier Stampella
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Cavalier Stampella
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Inviato il 07 maggio 2014 20:35

Sono un cavaliere errante, e il mio peregrinare tra i thread dei sette regni mi ha portato in una locanda di un villaggio confinante con la Barriera.

In questa locanda, sono venuto alla conoscenza di una cronaca popolare, che è avvenuta qualche tempo fa, proprio qui in questo villaggio in cui mi sto trovando in questo momento.

Ora mi accingo a raccontarvela, però intendo precisare che questo racconto è frutto di una fantasia popolare, e di conseguenza i nomi dei personaggi non possono e non vogliono corrispondere a nomi di persone reali.

Malgrado quest’avvertimento, spero che non venga fuori qualcuno che pretenda di identificarsi in un personaggio e minacci di adire le vie legali, con somma delizia per il loro e il mio avvocato.

 

 

 

 

Megacontest di scrittura creativa

Traccia: Il numero due

Titolo:

Causa ed Effetto.

 

 

Maya era in attesa che il marito tornasse casa dal lavoro, stava leggendo una rivista e di tanto in tanto guardava l’orologio senza ansia, aveva un’aria allegra e serena e anche lo sfogliare quella rivista aveva un qualcosa di stranamente tranquillo. La sua pelle negli ultimi giorni aveva acquistato una lucentezza e una trasparenza stupenda, la bocca era morbida, e gli occhi irradiavano una luce di tranquillità, sembravano più grandi e più scuri di prima. Per lei oggi era un gran bel giorno e la sua felicità doveva essere una sorpresa per l’agente di polizia Roby Odino, ma solo dopo cena.

Sentì la portiera che sbatteva e la chiave che girava nella toppa. Chiuse la rivista “Dolce attesa”, e al suo interno infilò la busta delle analisi, poi nascose il tutto e andò incontro al marito per salutarlo con il suo solito bacio.

«Ciao, caro.»

«Ciao» rispose lui.

Per lei, quello era il momento più felice della giornata.

Roby si avviò al frigorifero e prese una birra Moretti. A Maya, vedendo l’etichetta dell’uomo con i baffi, le venne da associarla a un amico virtuale che aveva conosciuto su una rete sociale. Anche lui aveva i baffi e faceva continuamente il buffone con l’intento di farla ridere, ma non ci azzeccava mai. Questa volta però ci fu un lieve sorriso, oggi lei era la donna più felice del mondo.

«Sei stanco caro?»

«Sì» rispose lui. «Sono proprio stanco.»

«Tesoro, oggi non ho preparato nulla per cena, pensavo che sarebbe stato bello andare fuori, ho una sorpresa da dirti ed essendo una giornata particolare, volevo farlo solo dopo una felice serata.»

«No» rispose lui seccamente.

«Se per caso sei troppo stanco per uscire» continuò lei «possiamo sempre arrangiarci. Nel congelatore c’è un sacco di roba, e posso prepararla subito.»

«No, non voglio niente. Siediti un attimo che devo parlarti.»

«Che c’è? Che succede, amore?»

«Ascoltami. Devo dirti una cosa. Siediti.» rispose con durezza.

Fu allora che cominciò ad avere paura, e si sedette lentamente, fissandolo con occhi grandi e stupiti.

«Temo che questo sarà per te un grande dolore, ma ci ho pensato a lungo e ho deciso che la cosa migliore era dirti tutto.»

E glielo disse. Non ci volle molto, quattro o cinque minuti in tutto. Lei lo ascoltava rigida, immobile, pietrificata, mentre ogni parola la portava sempre più lontana da lui.

«Ecco ti ho detto tutto. Naturalmente farò in modo che non ti manchi nulla, soprattutto il denaro. Mi auguro che non ne farai una tragedia; lo spero vivamente perché ciò danneggerebbe enormemente il mio lavoro.»

Dapprima ebbe l’impulso di non credergli, pensò che forse lui non avesse nemmeno parlato, era stata lei a immaginarsi tutto, era solo un sogno angoscioso e una volta finito avrebbe scoperto che non era successo niente.

«Vado a preparare la cena» bisbigliò. Non sentiva nulla, tranne una leggera nausea e la voglia di vomitare. Scese automaticamente nello scantinato, aprì il congelatore e prese la prima cosa che gli capitò in mano. Un cosciotto d’agnello.

Tenendolo con entrambe le mani dalla parte dell’osso entrò nel soggiorno e sentì Roby che stava chiudendo una conversazione al cellulare dicendo:

«Brigitta, sei tu la numero uno, la cosa più importante della mia vita… La numero due non si avvicina neanche, lei è mai stata niente per me… Ora arrivo per cena… Ti amo.»

A quel punto Maya, che si trovava alle sue spalle, senza esitare alzò in alto il cosciotto e lo calò con un’inaudita violenza sulla nuca di Roby. Il colpo fu come una mazzata d’acciaio. Roby rimase in piedi per alcuni secondi, poi prese a dondolare avanti e indietro e in fine stramazzò a terra come un birillo.

Ci volle qualche attimo prima che lei lentamente si riavesse da quella sorpresa, e a trovarsi con quel pezzo di carne tra le mani.

L’ho ammazzato. Si disse.

Ora la sua mente cominciava a diventare lucida. Prese a pensare in fretta, era la moglie di un poliziotto e sapeva bene come sarebbe andata a finire, e non voleva correre alcun rischio. Lo doveva alla creatura che aveva in grembo.

Andò in cucina, mise la carne in una teglia, accese il forno e infilò tutto dentro. Dopo si recò in camera, si pose davanti allo specchio, mise in ordine i capelli, il volto e un filo di rossetto sulle labbra, e prese a fare delle prove con un sorriso dicendo:

«Salve signor Edoardo, vorrei delle patate.» ma gli venne piuttosto male. Tentò ancora, e lo ripeté per varie volte finché non ritenne che il sorriso e le parole fossero convincenti. Ora era pronta. Uscì e si avviò al negozio di generi alimentari.

«Salve signor Edoardo» disse in tono allegro e sorridente.

«Buona sera signora Maya. Come va?»

«Bene. Vorrei delle patate, questa sera Roby è stanco e non ha voglia di uscire, dovevamo andare al ristorante per festeggiare un evento, ma poi non se l’è sentita e così mi ha colto alla sprovvista, e non avevo nulla in casa che potesse andare bene come contorno.»

«Ecco le patate, le occorre altro?»

«Lei cosa mi consiglierebbe per festeggiare un felice evento?»

«Non c’è niente di meglio di una buona torta gelato alla fragola con panna e cioccolato fondente. Una vera specialità. Fatta dalla Gelateria e Pasticceria “Tentazioni della Gola”, eccellenti pasticceri.»

«Perfetto! Sono sicura che a Roby gli piacerà.»

Ritornando a casa ebbe un colpo di fortuna, notò che la vicina di casa la signorina Stannia Pignolia, cui non sfuggiva nulla, si trovava in giardino a occuparsi delle rose.

Ora stai calma, fai tutto con naturalezza si disse, ed entrò in cucina dal retro di modo che la vicina la notasse con i pacchi della spesa.

«Roby dove sei?» chiamò ad alta voce. «Sono arrivata.»

Passò qualche attimo, poi un urlo straziante raggiunse le orecchie della signorina Pignolia, che accorrendo in suo aiuto la trovò inginocchiata e urlante accanto al corpo del marito. Non c’era nessun bisogno di recitare, si era immedesimata in tutto l’amore e il desiderio che aveva sentito per lui in precedenza, e il compito le era facile.

Giunsero dei colleghi del marito, che lei conosceva quasi tutti. Tra di loro c’erano l’ispettore Alberto Stella e il viceispettore Aero Piano, che la sollevarono e la fecero sedere delicatamente in poltrona.

«È morto?» urlò.

«Sì» disse il sovrintendente della scientifica Matteo Robin. «Cos’è successo?»

Così Maya raccontò loro, tra i pianti convulsi, che era uscita per andare al negozio e rientrando lo aveva trovato a terra.

«Quale negozio?» chiese uno dei poliziotti.

Lei lo spiegò, e lui bisbigliò qualcosa a un collega che uscì subito. Intanto con molta delicatezza le chiesero di raccontare nuovamente la storia, ricominciando dall’inizio. Lei riprese e raccontò che Roby si sentiva stanco e non voleva uscire, così lei mise la carne a cuocere nel forno, ed essendo priva del contorno dovette fare una scappata al negozio e quando era tornata, lo aveva trovato sul pavimento.

Una mezz’ora dopo ritornò l’agente dal negozio, la donna li sentì parlottare tra di loro, e tra un singhiozzo e l’altro riuscì a cogliere qualche parola: «era allegra… voleva preparare una bella cenetta… torta di gelato… impossibile pensare che…»

Quando furono fatti tutti i rilievi, il cadavere fu portato via e con lui se ne andarono tutti quanti, ad eccezione dei due ispettori.

Con grande gentilezza le chiesero se voleva andare da qualche sua parente, o distendersi sul letto, ma lei si rifiutò, voleva rimanere lì dov’era sulla poltrona.

La lasciarono in pace e tornarono al proprio lavoro.

«È sempre la stessa storia» disse Alberto. «Troviamo l’arma del delitto e si scopre il colpevole.»

Più tardi uno dei due si avvicinò a Maya per chiederle se in casa ci fosse qualche oggetto metallico pesante, una sbarra di ferro o qualcosa di simile che poteva essere stato usato come arma.

Lei rispose che in casa non c’era nulla del genere, e aggiunse: «Le dispiace darmi qualcosa da bere? Anzi, anche lei deve essere tremendamente stanco prenda qualcosa in frigo, c’è della birra e ne porti anche al suo collega, siete stati così buoni con me… Dopo vi aiuterà a lavorare meglio.»

Il viceispettore andò in cucina a prendere le birre e tornò in fretta nel soggiorno dicendo: «Signora il forno è ancora acceso e la carne è ancora dentro…»

«Oh, povera me! Non me lo ricordavo più!»

«Che faccio spengo?»

«Sì! Grazie.»

Quando Aero ritornò dalla cucina, lei lo guardò con gli occhi grandi, scuri e pieni di lacrime. «Mi farebbe un piacere… assieme al suo collega?»

«Se possiamo…»

«Voi eravate così amici con mio marito e siete qui per catturare chi l’ha ucciso. Credo che abbiate una fame terribile, giacché l’ora di cena è passata da un bel pezzo e so che Roby, pace all’anima sua, non mi perdonerebbe mai se non vi offrissi un’ospitalità adeguata, per questo vi chiedo di fermarvi un attimo e mangiare l’arrosto che è in forno, ormai è cotto, e per quello che mi riguarda sento che non potrei mandar giù niente. Tuttavia voi dovete accettare, mi fareste un gran favore, e poi potreste continuare tranquillamente il vostro lavoro.»

I due ispettori erano esitanti, ma era chiaro che avevano una gran fame, e si lasciarono facilmente convincere.

Rimase lì dov’era, e li sentiva a parlare tra di loro in cucina con la bocca piena.

«Credo che non dovremmo mangiarlo tutto.»

«È stata lei a dirci di mangiarlo, le avremmo fatto un favore.»

«Certo che chi ha colpito Roby deve averlo fatto con un oggetto molto grosso.»

«Il dottore ha detto che aveva il cranio fracassato, sembrava che fosse stato colpito da un maglio.»

«Proprio per questo motivo non dovrebbe essere difficile trovare l’arma del delitto, io sono convinto che si trovi nelle vicinanze, magari ce la abbiamo sotto il naso e non la vediamo.»

«Una volta trovata il resto sarà un gioco da ragazzi. Trova l’arma e scoprirai il colpevole.»

Nell’altra stanza, Maya sentendoli prese a ridacchiare, e accarezzandosi la pancia si disse:

“È una femmina… Lo sento… Sarà una bellissima femminuccia. E la mia bimbina si chiamerà Emma…”


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Erin
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Inviato il 07 maggio 2014 20:40

non avevo dubbi che sarebbero saltati fuori tanti racconti last minute xD


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Ygritte baciata dal fuoco
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Ygritte baciata dal fuoco
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Inviato il 07 maggio 2014 20:45

Cavaliere :-D:-D:-D però povera Brigitta ora è rimasta senza amante eh

Chissà se a Hack fa male la testa. ...

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Cavalier Stampella
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Inviato il 07 maggio 2014 20:48

Cavaliere :-D:-D:-D però povera Brigitta ora è rimasta senza amante eh

 

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Hai già letto?

Sei velocissima.

Chissà come starà male l’amante. <img alt=" />



Viserion
Sommo Drago Dorato della Confraternita
Guardiani della Notte
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Viserion
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Guardiani della Notte

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Inviato il 07 maggio 2014 21:00 Autore

Ebbene, il mese è infine volato via! Si parte con le votazioni!

Visto il recupero degli ultimi giorni.. minuti quasi, cambia poco quanto alla modalità di voto: avete infatti 2 voti a disposizione per votare i racconti/autori in concorso (aggiornati nel topic di apertura). Avete tempo però 4 giorni e quindi da adesso fino a domenica 11 maggio alle 21. Vi raccomandiamo di essere, il più possibile, chiari nella preferenza di voto! In bocca a lupo a tutti gli scrittori!!! ;)

A breve scriverò a voi tutti per sapere il tema del prossimo contest, iniziate a pensarci. <img alt=">


Addio Got

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"Lo scempio ha due teste"

K
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kinginthenorth
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Inviato il 07 maggio 2014 21:06

Che bello, finalmente arriva il momento delle votazioni <img alt=" />
Ecco i miei commenti che pian piano ho pazientemente scritto in un file word, pronto a pubblicarli alla fine della fase di consegna degli scritti :P

 

Hacktuana

mi piace molto come hai reso l'idea del due :) purtroppo non sono un grande amante delle poesie, però comunque di questa mi è piaciuto molto come all'inizio hai detto che il numero 2 è destinato ovviamente a venire dopo il numero 1, nonostante questo ne faccia intrinsecamente parte. Oltre a questo mi è piaciuta molto anche la parte quasi finale, quella in cui dici "nel mese in cui risplende" fino a "sessantotto, mille e novecento sottinteso". Infine, mi è piaciuto anche il gioco di parole "pari è la tua specie, pari il tuo retaggio, che pari un fuori d'acqua pesce" in cui dai i due significati diversi del termine.

 

 

Senza volto

Molto bello, peccato non facesse parte del contest. Ho sentito l’ansia che Afhéf potè provare sentendo i tamburi indicargli che era arrivata l’ora di buttarsi. E mi è piaciuta molto anche la fine (eh sì, devi sapere che sono un grande appassionato della leggenda di Atlantide :P ). Inoltre adoro le lunghe parti narrate (mi piace più la continuità della narrazione che brusche interruzioni causate da dialoghi continui), e il tuo era totalmente narrazione, quindi a maggior ragione l’ho apprezzato.

 

 

Erin

mi è molto piaciuto il tuo racconto, sarà che sono anche io un fratello maggiore quindi mi sono un po' immedesimato nella paura di eilan quando il piccolo kirian urlò di dolore. E' molto bello, spero ci sia un continuo perchè sarei molto curioso di sapere come va a finire. Già mi immagino i due ragazzi su un futuro campo di battaglia, magari kirian, visto quasi di malocchio per le sue ali nere, diventerà inaspettatamente l'eroe :P

mi piace, mi piace molto!

 

 

Eddard Greyjoy

Mi è piaciuta la seconda parte più della prima, forse perché più narrativa e meno dialogata. Le frasi brevi e concise con cui hai descritto la lotta rendono bene l’idea di ansia e velocità della scena. Come ho letto nei commenti successivi, stai scrivendo una saga, quindi non so bene chi siano questi personaggi. Mi ha fatto ridere il modo in cui il carceriere sveglia Immis. Sto tifando per lei adesso (complice l’aiuto che ha dato al povero Qembris, lanciandogli il sasso).

 

Lady Robyn Snow

Continuavo a leggere ma non riuscivo a capire dove volessi andare a parare (un po’ però ho cominciato a capirlo quando hai detto la prima volta la frase “Oppure restiamo in due”. Ho avuto i brividi da pelle d’oca quando sono arrivato alla fine, complici le ultime frasi sulla normativa. E dopo aver letto quelle frasi, mi sono riletto di nuovo da capo il tuo racconto. Mi sono sentito colmo di gioia, neanche fossi stato io il protagonista :P brava, molto bello!

 

Ygritte baciata dal fuoco

Il tuo racconto è il seguito di qualcosa già iniziato in precedenza? Mi è piaciuta molto la parte finale sulla battaglia. Sai scrivere molto bene. Per caso, (impressione mia) c’è qualche affinità tra gli human guardian e una sorta di angeli modernizzati? Mi è parso di notare questo “legame” in alcuni tratti, poi magari mi sbaglio :P Per certi versi mi fa venire in mente (ed è un complimento, io ADORO questi temi :P) quei film in cui le forze del bene e del male si sfidano in una scena post apocalittica (e la fine del racconto, con l’essere Superiore che sembra pronto a combattere, lascia intuire che poco gli interessi di preservare il Green Planet, l’unico scopo è distruggere gli Evon).

 

Maya

Mi è venuta la pelle d’oca non appena ho letto l’ultima frase. Alla parte iniziale mancava solamente una colonna sonora epica per renderla perfetta, nella seconda parte non riuscivo a rallentare la lettura (suppongo sia questo l’effetto desiderato, no?), quasi sentivo la paura del pilota, l’incredulità, il dolore provato dall’amico, la sensazione di panico che gli si stringeva nelle viscere perché non riusciva a capire per quale motivo l’amico continuava a piangere. Infine, le tre righe di telecronaca alla fine sono una ciliegina sulla torta, un distaccarsi dal continuo della scena. Ho immaginato un vecchio televisore in bianco e nero, mentre la leggevo. Come per dire “prima correvo e il mondo era a colori, adesso non posso più, e il mio universo è diventato in bianco e nero perché son costretto a seguire le corse al televisore”. Brava, molto bello, è un peccato che non sia in gara!

 

Ser Matthews

Anche con il tuo racconto ho avuto la pelle d’oca leggendo l’ultima frase. Mi ha sempre affascinato l’idea che oltre all’uomo ci fosse un’altra razza intelligente sul pianeta. Mi è piaciuta molto la prima parte, la narrazione della caccia. La seconda parte mi ha fatto tornare in mente Crichton con il suo Jurassic Park, anche lui riempiva i racconti con dettagli biologici. All’inizio credevo tu stessi parlando di una qualche strana forma di civiltà (tipo gli elfi, i nani, questo genere di civiltà fantastiche), poi quando ho realizzato cosa intendessi dire (non appena ho iniziato la parte sul paleontologo) tutto il quadro si è reso chiaro, e ho accelerato la lettura per raggiungere la fine e capire dove volessi andare a parare. Molto bello, e quindi voto te :P

 

Ser Lostdream

Per certi versi mi ricorda un po’ il film The Island, e un po’ Il sesto giorno (se non li hai visti, te li consiglio :P ). Mi piace la trama e l’impostazione, hai usato frasi brevi, molti punti, è un buon metodo per rendere la lettura veloce. Mi sarebbe piaciuto di più se ci fosse stata qualche descrizione un po’ più lunga (mea culpa, mi piacciono molto i lunghi tratti descrittivi :P )però ovviamente il limite di caratteri è quello! Mi è piaciuto anche il fatto che sei riuscito a riassumere una storia abbastanza lunga (risveglio, incontro con il tizio in macchina, uccisione del boss, incontro con l’originale) entro i 10.000 caratteri, prendendone il succo e sintetizzando il tutto. Io mi sarei perso perché per me ogni cosa poteva essere importante e irrinunciabile XD

 

Aeron Plain

Wow! Mi piacciono tantissimo le parti “negative” del tuo racconto (ad esempio piogge che urlano sangue, fiamme che non conoscono la cenere, l’atmosfera cupa che in generale pervade il tuo racconto). Un’apocalisse biblica. Hai preso spunto da supernatural per caso? :P scherzi a parte, mi è piaciuta molto la faccenda delle tre ali degli angeli, la guerra civile, e, come ho detto prima, il clima di negatività e oscurità che leggo tra le tue righe. Il mio voto va a te XD

 

Lochlann

Arrivato quasi allo scadere del tempo :P Mi sembrava che il tuo racconto volesse essere una sorta di visione di ciò che è successo in questi giorni a causa degli ultras, però poi hai cominciato a parlare di stupri e omicidi e quindi pensavo fosse tutt'altra cosa, poi di nuovo ritornavi sull'argomento... diciamo che mi hai tenuto un po' in sospeso fino a che, alla fine, il colpo di scena inaspettato. Mi è piaciuto molto l'alternanza tra narrazione e discorso colloquiale, il passaggio da un discorso serio e distaccato a uno molto meno formale e caldo.

 

Cavalier stampella

 

Anche tu sei arrivato quasi allo scadere!! Ti dirò la verità, (a parte il fatto che mi è piaciuto il riferimento agli altri qui del forum :P ) mentre leggevo speravo che nel seguito del racconto maya avesse ucciso il marito, poi vedendolo realizzato mi sono sentito io stesso soddisfatto! E che dire della fine, quando i poliziotti si misero a mangiare l'arma del delitto, vantandosi tra di loro di come potesse essere un facile compito trovare l'assassino dopo aver scovato l'arma? Bello bello!!

 

 

Voto

1) Ser Matthews - Giorni di gloria

2) Aeron Plain - La caduta


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Inviato il 07 maggio 2014 21:33

Kinginthenorth il racconto non è il seguito di qualcosa, ma potrebbe essere il prequel ;-) e si, gli angeli c'entrano parecchio (io adoro modernizzare e scientificare quasi tutto):-)

 

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kinginthenorth
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Inviato il 07 maggio 2014 21:35

Kinginthenorth il racconto non è il seguito di qualcosa, ma potrebbe essere il prequel ;-) e si, gli angeli c'entrano parecchio (io adoro modernizzare e scientificare quasi tutto):-)

 

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ecco brava, allora fa si che questo sia un prequel e continua a scrivere :P (per favore XD)


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Emma Snow
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Inviato il 07 maggio 2014 22:04

Mi dispiace, stavolta non ce l'ho fatta a partecipare... <img alt="> Comunque stasera finisco di leggere i racconti così poi posso commentare e votare :)


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Inviato il 08 maggio 2014 8:30

@Lochlan ho letto il tuo racconto con un misto di curiosità e confusione, anche io sono stata sviata dalla parola "ultras". Molto ben fatti i dialoghi, molto attuali, e il finale spiazza il lettore.

 

@Cavaliere, o meglio, zio Cavaliere, ti sei divertito eh? <img alt=" />

Anche io, tanto, a leggere il tuo racconto! Apprezzo il tuo modo di far sorridere parlando anche di cose che divertenti non sono <img alt=" /> bravo!

 

Detto ciò, vorrei votare, spendendo due parole sulle mie scelte.

 

Il primo racconto che ha il mio voto è quello di Ser Lostdream. Sono una fan di Logan <img alt=" />

Sul secondo racconto ho avuto delle indecisioni, ma il mio gusto personale mi porta a scegliere quello di Lady Robyn Snow, perchè lo trovo ben scritto, attuale, realistico, ed io stessa amo molto il genere.


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Inviato il 08 maggio 2014 10:22

Ed eccomi pronta ad iniziare la mia stesura di commenti! Conto di farcela a leggere tutto tra oggi e domani ergo di votare.

*si rimbocca le maniche ed inizia*

 

@hacktuhana

 

 

Sei tornato alla poesia, anzi qui abbiamo un piccolo panegirico in confronti del numero due.

Una posizione singolare la sua, poveretto: non primo, eppure in qualche modo sì. Non sapevo fosse anche il tuo giorno di nascita, si vede che è stato proprio destino che ti capitasse.come argomento.

Davvero molto carino come componimento, mi fa pensare ad una delle poesie che ci facevano imparare alle elementari :)

 

 

 

@kinginthenorth

 

 

Oh wow che racconto intenso e commovente, soprattutto nel finale.

Trovo splendida l'idea di una realtà parallela, di un sogno che in realtà è il coma. La prima parte è molto coinvolgente, si sente tutta l'intensità con cui il protagonista viene ossessionato da quel numero due che gli è capitato in modo così strano. Ti dirò, per tutto il resto del racconto non riuscivo a capire dove volessi arrivare: pensavo a qualcosa di soprannaturale. Quando alla fine si è sciolto il mistero sono rimasta davvero sorpreso e mi è piaciuta tantissimo la parte finale con quell'abbraccio alla madre e quella domanda su quanto è stato in coma. Due anni, accidenti.

Complimenti

 

 

 

@Eddard Greyjoy

 

 

Ahahahahaha, ti giuro ho riso a lacrime quando ho scoperto in che modo il carceriere svegliava la sua prigioniera xD

Poveraccia! Ha tutta la mia simpatia! D:

Decisamente un carceriere tutto particolare questo qui, sia per i racconti che tira fuori, sia perché non è proprio facile da mettere a tappeto. Per fortuna che Qembris riesce a cavarsela e a portare via la ragazza.

Che bello, la saga continua <img alt=" />

 

 

 

@Lady Robyn Snow

 

 

Un bellissimo racconto che tocca un tema estremamente attuale e delicato.

Ho molto emaptizzato con Stefano e Mara, una coppia come tante che vede la propria vita coniugale turbata dalla problematica di non avere dei figli. Oltre agli ovvi problemi fisici (mi ha colpito molto la parte in cui si parla di incompatibilità e lui ha quasi un rigetto per questa parola perché non descrive assolutamente il loro affiatamento come coppia), ma anche problemi burocratici (sia per la fantomatica legge, sia per la questione dell'adozione). Però c'è uno strano lieto fine, insomma lei non resta incinta, ma adesso ha la speranza "legale" di poterci riuscire.

Molto bello e attuale :)

 

 

 

Yup, per adesso mi fermo qui con i commenti.

Spero di poter proseguire stasera!

 

Ps: grazie a quelli che hanno commentato il mio racconto ^__^


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Inviato il 08 maggio 2014 13:09

 

 

 

@kinginthenorth

 

 

Oh wow che racconto intenso e commovente, soprattutto nel finale.

Trovo splendida l'idea di una realtà parallela, di un sogno che in realtà è il coma. La prima parte è molto coinvolgente, si sente tutta l'intensità con cui il protagonista viene ossessionato da quel numero due che gli è capitato in modo così strano. Ti dirò, per tutto il resto del racconto non riuscivo a capire dove volessi arrivare: pensavo a qualcosa di soprannaturale. Quando alla fine si è sciolto il mistero sono rimasta davvero sorpreso e mi è piaciuta tantissimo la parte finale con quell'abbraccio alla madre e quella domanda su quanto è stato in coma. Due anni, accidenti.

Complimenti

 

 

 

 

 

Ahahahah ti assicuro che anche io non sapevo all'inizio dove volessi andare a parare :P l'ho scritto praticamente di getto, l'idea del coma è venuta dopo. All'inizio si, pensavo a qualcosa di paranormale (più o meno nella fase iniziale con la bambina, fino a quando si sveglia nella sua camera), poi man mano che andavo avanti mi è venuta la scintilla del coma!

Grazie mille <img alt=" />


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