L'accordo si farà, secondo me, ma non nei termini espressi dal corriere...
ROMA - Il futuro Gianni Letta di Pier Luigi Bersani, ossia Vasco Errani, ha aiutato il segretario del Pd a fare i calcoli. Alla fine i due si sono guardati negli occhi e si sono detti. «È fatta».
Il segretario del Pd e il suo braccio destro sono convinti: al Senato, oltre ai parlamentari che fanno riferimento a Mario Monti, c'è un gruppo di grillini pronti a sostenere il governo presieduto dal leader del Partito democratico. Li hanno contattati, ci hanno parlato a lungo, il lavoro di «scouting» è andato in porto e ora possono tirare un sospirone di sollievo. A questo punto, dicono inorgogliti i bersaniani, il governo guidato dal segretario del Pd è praticamente fatto. Ma in quello stesso partito c'è chi non ci crede, chi fiuta la trappola, chi, come Massimo D'Alema, ritiene che le trattative con il Movimento 5 stelle possano condannare a morte il centrosinistra.
(corriere.it)
Che ne pensate? Governo PD + SEL + Monti + M5S? In pratica tutta l'opposizione di PDL e Lega...io sono favorevole prima di tutto perchè in tal modo avremo un governo (e già è grasso che cola) e poi perchè ho sempre considerato i grillini una costola della sinistra.
Secondo me questa cosa non può esistere in questi termini.
Scouting?
In Parlamento sono andati gli esponenti del M5S di lunga militanza, gente che per due o tre anni si è nutrita di un certo tipo di idee, che le ha condivisive con altri attivisti, che le ha propagate.
Arrivano da un movimento che ha come punto di partenza il "mandiamoli tutti a casa", che si fonda sull'idea che la politica per come esiste è fallimentare e corrotta, e sul fatto che il parlamentare è un impiegato al servizio del cittadino e non deve decidere per proprio conto, che ha un decalogo che i parlamentari si sono impegnati a seguire...e che fanno? Appena arrivano, dicono ad amici, parenti, colleghi, parte degli elettori, leader del Movimento...sai cosa? Abbiamo cambiato idea, ora appoggiamo il PD, chiessene importa di quello che dicevamo, chissene importa di imporre il programma 5 stelle.
Ciao mamma, ciao papà, ciao amici attivisti, ciao Grillo e Casaleggio, noi andiamo ad abbracciare Bersani.
Se si farà un accordo, il Pd dovrà "calare le braghe" almeno in parte. Con lo "scouting" non va da nessuna parte
A me pare che qui si sia tutti in trepida attesa che i grillini si espongano, facciano proposte e non deleghino tutto a Grillo....
100 rappresentanti del popolo, eletti dal popolo che non possono comunicare con il popolo. Io non sono addentro al movimento cinque stelle ma i post sul blog di grillo e il mantra dell'uno vale uno...mi sa che non ho capito il senso del mantra.... " />
Cinquemila euro lordi di stipendio.
Che vi sembra?
Si sono dimezzati lo stipendio (che è di circa 10mila lordi).
La questione più importante però sono i rimborsi non presi, che sono tanti tanti milioni.
Hai ragione sulla parte dei rimborsi elettorali.
Hai torto nel dire che si sono dimezzati lo stipendio.
E ti motivo la mia affermazione.
Questa è la pagina dei trattamenti economici dei deputati.
Ora, i deputati del M5S rinunceranno a parte dell'indennità parlamentare. Terranno 5.000 euro lordi al mese. Togliamo le ritenute, togliamo l'assegno di fine mandato a cui hanno detto di voler rinunciare, togliamo 526 euro di assistenza sanitaria.
Restano circa 2.400 euro al mese.
Però il regolamento del M5S dice che i deputati non rinunceranno alle altre voci della paga.
Vediamo quali sono, secondo regolamento della Camera (sono quindi regole che valgono per tutti): la diaria, ovvero 3.503,11 euro al mese (a cui vanno sottratti 206,5 euro per ciascun giorno di assenza fino ad una certa soglia e 500 al giorno oltre tale soglia). 3.690 euro al mese come rimborso spese, di cui metà per i portaborse. 1.331,7 euro al mese di rimborso chilometrico se il deputato vive oltre 100 km da Roma; 258,6 euro al mese di rimborso telefonico.
Facciamo un conto. Prendiamo un deputato del M5S che vive a oltre 100 km da Roma, e non fa assenze.
2.400 + 3.503 + 3.690 + 1.331 + 258 = 11.182 euro.
Ora prendiamo un deputato di un altro partito che abbia le medesime caratteristiche:
4.800 + 3.503 + 3.690 + 1.331 + 258 = 13.582 euro.
Gesto ammirevole quello del M5S, ma direi è più corretto affermare che un deputato del MoVimento prende il 18% in meno di un suo collega non del MoVimento, piuttosto che parlare di dimezzamento.
L'indennità è dimezzata, il resto è uguale, il risultato è un 18% in meno per le casse dello Stato.
Hai ragione sulla parte dei rimborsi elettorali.
L'indennità è dimezzata, il resto è uguale, il risultato è un 18% in meno per le casse dello Stato.
Ho chiamato "stipendio" l'indennità, ma qui tutti i calcoli non li ho fatti, perchè se si sono ridotti le entrate del 18%, del 30 o del 50, non è così importante: son spiccioli rispetto ai rimborsi.
Che ne pensate di questo articolo e in particolare della parte evidenziata? Io avevo detto una cosa simile qualche post fa.
"Nessuno riesce a entrare nella testa di Grillo. Forse nemmeno Grillo. Difficile capire se prevalga la soddisfazione o la preoccupazione. Soddisfazione nel vedere i politici che l’hanno sempre schifato strisciare ai suoi piedi e implorarlo di salvarli con la fiducia. Preoccupazione per una politica allo sbando che rischia di far pagare ai cittadini l’ennesimo scotto della propria incapacità.
Eppure, dai messaggi che l’ex comico invia tramite il blog e le interviste alla stampa estera, una cosa si può dire: l’Antipolitico fa politica più o meglio dei professionisti della politica. Il gioco di questi ultimi è chiarissimo: non avendo capito nulla di quanto sta accadendo, s’illudono di padroneggiare ancora la situazione ingabbiando gl’ingenui “grillini” in un governo minoritario che prometta di fare tutto ciò che chiedono, ottenendone la fiducia e poi torni alle pratiche consociative di sempre, ricattandoli con la minaccia del voto anticipato che ricadrebbe sulle loro spalle, con annesse accuse di sfascismo e irresponsabilità lanciate da stampa e tv di regime. Una trappola che somiglia al vecchio trucco del cerino: l’ultimo si brucia le dita. Solo un campione di ingenuità suicida può pensare che un movimento rivoluzionario possa votare la fiducia a un governo altrui. E, con buona pace della stampa di regime, non esiste alcuna “rivolta del web” contro i No di Grillo.
Il web è una zona franca dove scrivono tutti, anche i troll dei partiti camuffati da “base di 5 Stelle”. I partiti dell’ammucchiata Monti non vedono l’ora di rimettersi insieme per evitare le urne, cioè un altro balzo di Grillo. Ma hanno un problema: i loro elettori. Il Pd finge di dialogare con M5S, per poi allargare le braccia: “Purtroppo Grillo non vuole e ci costringe alla grande coalizione per eleggere il Presidente, tranquillizzare i mercati, lo spread e l’Europa”. D’Alema ha già avviato contatti con Letta, prigioniero di quella Bicamerale mentale che lo porta a una continua coazione a ripetere. Grillo sa che lì si andrà a parare e deve evitare di restare col cerino in mano: cioè di essere additato domani come il colpevole dell’inciucione o di nuove elezioni. Perciò ricorda ossessivamente il programma di M5S e sfida i partiti a farlo proprio. Ora, per smascherare il bluff, deve fare un passo in più: presentare un papello semplice, fattibile e al contempo rivoluzionario, in cambio dell’uscita dall’aula dei senatori “grillini” che consentirebbe la nascita “condizionata” del governo. Abolire i rimborsi elettorali. Dimezzare i parlamentari e i loro compensi. Legge elettorale maggioritaria con doppio turno francese. Anti-corruzione e anti-evasione con pene doppie e prescrizione bloccata al rinvio a giudizio, nuovi reati come autoriciclaggio, falso in bilancio, collusione mafiosa. Ineleggibilità per condannati, portatori di conflitti d’interessi e concessionari pubblici. Antitrust su tv e pubblicità. Cancellazione di Tav Torino-Lione, Terzo Valico, Ponte sullo Stretto e altre opere inutili, nonché dell’acquisto degli F-35. Ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Divieto per ex eletti o iscritti a partiti di entrare nei Cda di banche e fondazioni. Via gli aiuti di Stato a banche, imprese e scuole private. Via le esenzioni fiscali a edifici ecclesiastici e bancari. Ilva e Mps nazionalizzati. Patrimoniale. Reddito di cittadinanza o sussidio di disoccupazione. Tetto alle pensioni d’oro. Abolizione immediata delle province e potatura di consulenze e poltrone delle società miste. Sgravi fiscali alle imprese che assumono giovani. Detraibilità delle spese di sussistenza. Wi-fi libero e gratis. Più fondi a scuola pubblica, università e ricerca.
A questo punto possiamo anche svegliarci dal sogno, perché un programma del genere i partiti non se lo possono permettere: si condannerebbero al suicidio. Ma almeno sarebbero costretti ad ammetterlo e tutto sarebbe finalmente chiaro."
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/grillo-e-papello/517018/
Renzi parla di sconfitta del pd. Meno male, qualcuno l'ha capito che aver preso meno di un voto su tre è difficile chiamarla vittoria.
Nel mentre Beppe Grillo rilascia dichiarazioni concilianti:
"Bersani e Renzi hanno la faccia come il c... "
E ancora... "Il solito modo putt...... di fare politica" circa il tentativo di "adescare" i senatori eletti per i grillini.
Sul programma proposto... direi che qualche argomento è sensato, pretendere che prendano tutto in blocco... è un modo per farsi dire di no.
Lettera di risposta di tale Vittorio Bertola, consigliere comunale a Torino per M5S alla tipa della petizione.
Per una volta non è Grillo a parlare.
Mi sembra una buona risposta.
"Cara Viola di Firenze,
ti ringrazio per la tua petizione che il giornale di De Benedetti ha prontamente provveduto a rilanciare nel titolo di apertura in prima pagina, come fa regolarmente con tutte le petizioni di tutti i ventiquattrenni d’Italia.
Tu chiedi al Movimento 5 Stelle di sostenere un governo che faccia una decina di cose: la riforma elettorale, la legge sul conflitto di interessi, il reddito di cittadinanza, la cancellazione dei rimborsi elettorali… Noi le condividiamo, dunque se venissero presentate in Parlamento, seriamente e senza trucchi, le voteremmo; anzi le presenteremmo noi per primi.
Il problema, però, è che non le condivide Bersani. Ti ricordi quando gridava (vabbe’, dai: rantolava) che il reddito di cittadinanza era una promessa populista e insostenibile? E che i rimborsi elettorali sono essenziali per la democrazia? E la riforma elettorale, la legge sul conflitto di interessi, perché non le ha fatte quando governava?
Secondo te, veramente il PD dopo le elezioni ha avuto una crisi di coscienza ed è diventato buono, e ha deciso che improvvisamente voleva aiutare i “grillini” a realizzare il loro programma di stravolgimento dell’Italia, andando contro gli interessi che lo sostengono da anni? Per crederci, bisogna essere veramente ingenui o molto piddini.
Se per il Paese è necessario un governo che porti avanti il programma del M5S, una strada c’è: far fare il governo al M5S, e che siano gli altri a dargli fiducia. Ma se questa strada ti pare eccessiva, ce n’è ancora un’altra: un governo di persone super partes (ma veramente, non come Monti & c.) che si proponga con quel programma lì. Ma persino se dovessero fare il governo PD-PDL con relativa fiducia, basta che proponga quelle cose lì e noi le voteremo: non è che perché fanno il governo col PDL allora non possono più portare avanti questi punti, se veramente li vogliono fare.
Quello che non puoi pensare, invece, è che il Movimento 5 Stelle possa promuovere la nascita di un governo di Bersani e di Monti (son già talmente alleati che manco c’è bisogno di dirlo), con ministri tipo Enrico Letta e Rosy Bindi, per poi magari vedere questo governo far passare ogni genere di porcata senza nemmeno transitare dal Parlamento, a botte di decreti e di sottogoverno, costringendoci nel frattempo a tenerlo vivo per completare riforme che “casualmente” si impantanerebbero esattamente come si sono impantanati il taglio degli stipendi dei parlamentari e l’abolizione delle province durante il precedente governo Monti-Bersani.
Quindi ti ringrazio per la tua proposta e ti rassicuro che noi la porteremo avanti senz’altro, ma che non siamo così ingenui da pensare che improvvisamente gli stessi che hanno rovinato l’Italia muoiano dalla voglia di cambiarla. E per favore, dì a Pierlu Smacchiagiaguari che la smetta di dire “venite a dirmelo in Parlamento” e di rivolgersi direttamente ai nostri neoparlamentari cercando di convincerli a votare la fiducia (magari in cambio di un ministero), che magari il pirla che ci casca lo trova pure, ma in generale come tentativo di spaccarci è piuttosto patetico.
Con stima,
Vittorio Bertola, consigliere comunale M5S Torino"
A me sembra una risposta assurda esattamente in linea con le uscite di Grillo. I confronti esistono, e meno male che esistono perchè altrimenti invece che democrazia si chiamerebbe dittatura, per trovare la soluzione migliore e dovrebbero solo essere contenti del fatto di poter riuscire ad ottenere risultati importanti. Il PD fa determinate riforme solo perchè ci sono loro? Bene, benissimo si fanno le riforme. Invece no, si ostinano a fare i bambini capricciosi per cui se la soluzione l'hanno proposta loro, loro e solo loro possono farla. Preferiscono non dare la fiducia, far cadere il governo, tornare a votare, spendere migliaia e migliaia di euro per nuove elezioni, lasciare il paese in balia del mercato solo perchè le cose le possono fare solo loro. Non mi sembra che il loro scopo sia di fare riforme e leggi per il paese. Ne hanno la possibilità e non lo fanno.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Se il M5S non vota la fiducia le opzioni sono tre:
1) il PD fa un governo col PdL (improbabile, ma piuttosto che tornare al voto subito magari si accordano solo per cambiare la legge elettorale e poi chi s'è visto s'è visto)
2) il PD riesce a trovare abbastanza senatori cinque stelle "voltagabbana" per la fiducia (difficile se non impossibile imho)
3) si torna al voto
In tutto questo caos come si potrebbe affrontare l'elezione del Capo dello Stato, soprattutto in un ipotetico terzo caso?
Si possono fare i presidenti delle camere senza voto di fiducia al governo? Si può fare il voto del Presidente della Repubblica a camere riunite in quel caso? Mboh!
Costituzionalisti di tutta Italia unitevi, qui le situazioni uniche nel loro genere non sono finite!
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Io credo che l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica sia il primo passo per poter realizzare qualunque altra cosa: dovrà essere il nuovo presidente a sciogliere le camere (perchè a questo punto, con l'acrimonia che corre tra Grillo e il PD, trovo difficile un accordo). Chiaramente vanno prima votati i presidenti delle due camere: il PD si prenda Montecitorio e lasci il Senato a qualcuno che possa mettere d'accordo le varie forze politiche (Monti?) esclusi i grillini.
Eletto il presidente, Bersani a mia opinione ha due scelte davanti a sè:
- Cercare un'intesa con Grillo per un governo che duri almeno fino al prossimo autunno, un governo che possa mettere mano alla legge elettorale (e Grillo, se è furbo, rifiuterà a spada tratta: al suo movimento conviene che resti il porcellum)
- Dire a Grillo: governa, noi ti sosteniamo. Così il comico diventato politico sarà alla prova del nove. Se rifiuta, dimostrerà una volta per tutte le caratteristiche di protesta eterna e senza sbocchi che ha il M5S; se accetta vedremo lui e i suoi cosa saranno in grado di fare e questa massa di apprendisti in buona fede (più qualche marpioncello che ha fiutato l'affare) capirà una volta per tutte qual è la differenza tra i proclami sui palchi e il governo della cosa pubblica.
A me sembra una risposta assurda esattamente in linea con le uscite di Grillo. I confronti esistono, e meno male che esistono perchè altrimenti invece che democrazia si chiamerebbe dittatura, per trovare la soluzione migliore e dovrebbero solo essere contenti del fatto di poter riuscire ad ottenere risultati importanti. Il PD fa determinate riforme solo perchè ci sono loro? Bene, benissimo si fanno le riforme. Invece no, si ostinano a fare i bambini capricciosi per cui se la soluzione l'hanno proposta loro, loro e solo loro possono farla. Preferiscono non dare la fiducia, far cadere il governo, tornare a votare, spendere migliaia e migliaia di euro per nuove elezioni, lasciare il paese in balia del mercato solo perchè le cose le possono fare solo loro. Non mi sembra che il loro scopo sia di fare riforme e leggi per il paese. Ne hanno la possibilità e non lo fanno.
La teoria che espone quel consigliere, è che in realtà il PD non voglia fare quelle riforme, che non gli convengono e che non ha voluto fare quando governava (per esempio conflitto d'interessi) e che ancora non propone (per esempio, togliere i rimborsi elettorali).
SEmpre secondo quella teoria, il PD prenderebbe la fiducia, ma poi impantanerebbe le riforme (come successo in passato, per esempio per il taglio delle Province), prendendo tempo e nel frattempo attuando altri provvedimenti tramite decreti.
Non so se è una teoria veritiera, ma non è neppure campata in aria, perchè io credo che davvero PD, PDL, Monti e tutti gli altri quelle riforme non le vogliano/possano fare (come non le hanno mai fatte negli ultimi 20 anni).
Per il resto, si rendono disponibili a votare quelle riforme da parte di qualsiasi governo si formi (PD-PDL; tecnici super partes; M5S). Riforme che nessuno sta proponendo, beninteso.
Come dice Travaglio nel post che ho pubblicato sopra, a questo punto, il M5S dovrebbe forse fare un passo ulteriore: proporre una lista di riforme da attuare come priorità assoluta e condizionare, se non il loro sostegno, almeno la loro astensione, nel caso in cui il PD accetti pubblicamente di votare al più presto possibile quelle leggi.
Questo almeno, dice Travaglio, per non essere additati come coloro che non han provato a "costruire" e per rendere palese il bluff degli altri partiti.
Per qualsiasi persona che mastica politica le parole di Bertola non possono che essere inensate dal punto di vista istituzionale.
E motivo la mia affermazione.
1) Bertola sostiene che il PD non vuole fare le riforme che propone --> se non votano la fiducia al Senato non lo scopriranno mai, si aggrappano ad una loro convinzione senza metterla alla prova; se sperano che nasca un governo PD-PdL per mantenersene fuori e non sporcarsi le mani, dimostrano una - pur legittima - immaturità ed un forte senso - meno legittimo - di opportunismo elettorale.
2) Bertola teme che il PD possa sfruttare il voto di fiducia del M5S per far partire un governo che poi faccia altre cose --> esistono le mozioni di sfiducia in Parlamento; il M5S avrebbe piena possibilità, qualora non fosse soddisfatto dell'operato del governo, di presentare una mozione di sfiducia. Aggiungo che pretendendo la Presidenza del Senato avrebbe controllo sulla calendarizzazione dei lavori, quindi potrebbe mettere all'ordine del giorno un'eventuale sfiducia quando vorrebbe.
Ergo: il M5S avrebbe pieni strumenti e poteri per far andare avanti o far cadere un eventuale Governo (oppure, se il PdL salva il PD, certificare l'inciucio). È solo questione di volontà.
E dico di più: nulla gioverebbe elettoralmente a Grillo che stanare il PD sul terreno di sfida scelto dal PD stesso, nulla farebbe guadagnare voti a Grillo quanto accettare un confronto sul conflitto di interessi e poi certificare l'incapacità del PD di portare avanti la legge. Ha gli strumenti per sfidare il PD, ha gli strumenti per certificare quando vuole la morte del governo qualora non fosse soddisfatto.
Se non lo fa, più che questione di purezza, inizia a parermi una questione di paura.
Nel merito, secondo il problema è che il PD forse nonha un indirizzo chiaro, ma il M5S, anche comprensibilmente, ora come ora non sa veramente che pesci pigliare: non si aspettava l'apertura del PD e non si aspettava il rifiuto (almeno allo stato) di un governo di larghe intese, che ovviamente, come sta ripetendo spesso, è la cosa che lui spera vivamente si verifichi - se non altro perché è la più conveniente per lui, se vuole finire di cannibalizzare il PD
Comunque, a me pare che il punto cruciale sia accennato dall'ultimo post di Metamorfo: quali riforme si vogliono fare?
La proposta di Bersani per ora prevede otto punti, che spero voglio riempire di altrettante proposte di legge.
Se quelle proposte possono essere la base di un accordo, l'accordo si trova, poco importa chi ci sia al governo; se invece si rilancia dicendo che quelle non vanno bene perché se ne vogliono delle altre, ovviamente l'accordo non si trova
Visto che ad oggi le stesse cose non sembrano certo nelle corde di Berlusconi, direi che a quel punto, se Bersani insiste, il parlamento è bloccato, si deve tornare a votare con questa (non prima di settembre, però), verosimilmente con questa legge elettorale, al 90% vince Berlusconi alla Camera ma al Senato non ci sono i numeri... e punto e a capo " />
Per rispondere a Lochlann e a Malkex, comunque, solo alcune considerazioni:
1. l'elezione dei presidenti delle Camere è la prima cosa che va fatta appena le Camere si riuniscono;
2. alla Camera PD e SEL hanno la maggioranza assoluta da soli, quindi, volendo, possono eleggere chi vogliono (anche un esponentte di M5S, beninteso...); al Senato nessuno ha la maggioranza, ma il regolamento prevede che solo nelle prime due votazioni serva la maggioranza assoluta dei membri, nella terza la maggioranza dei presenti (astenuti inclusi), nella quarta si proceda al ballottaggio tra i due più votati - quindi, di nuovo, nell'ipotesi estrema in cui ogni coalizione si scegliesse il proprio candidato e andasse avanti a votare quello, alla quarta passerebbe il candidato di PD e SEL. A quel punto le Camere funzionano a pieno titolo, con o senza un governo con piena fiducia;
3. Napolitano dovrebbe scadere il 15 maggio e, in applicazione dell'art. 85 della Costituzione, il presidente della Camera dovrebbe convocare il parlamento in seduta comune per la nuova elezione 30 giorni prima, cioé il 15 aprile; salvo dimissioni di Napoliano, fino ad allora non avremo il nuovo presidente della Repubblica;
4. per l'elezione del presidente della Repubblica servono i 2/3 del parlamento in seduta comune + delegati regionali nelle prima tre votazioni; a partire dalla quarta, basta la maggioranza assoluta, e, se ho fatto bene i miei conti, credo che PD e SEL ce l'abbiano, anche se per poche unità (507 su 1007 O_o): di nuovo, quindi, ammesso e non concesso che non ci siano franchi tiratori (che però ci sono SEMPRE) e che le coalizioni votino compatte, numericamente l'elezione sarebbe possibile anche senza accordi;
6. come noto, Napolitano non può sciogliere le Camere (semestre bianco);
7. finché non entra in carica il prossimo governo, resta in carica per gli affari correnti quello attuale, presieduto da Monti; perché il prossimo governo entri in carica non serve peraltro la fiducia: basta la nomina, ma fino alla fiducia, ancora una volta, il governo non sarà nel pieno delle sue funzioni ma potrà solo gestire l'ordinaria amministrazione;
8. però attenzione: al Senato l'astensione equivale al voto contro, e, se grillini e berlusconiani lasciassero l'aula, mancherebbe il numero legale: quindi l'astensione grillina, evocata da Metamorfo, non servirebbe a nulla senza un accordo PD - PDL.
In sintesi, a me pare che il problema non sia numerico, ma politico: senza alcun tipo di accordo si possono forse eleggere i tre presidenti, ma lì si chiude, e manteniamo una legislatua a bagnomaria fino a maggio, quando il nuovo Presidente, vista la situazione di stallo, scioglierebbe le Camere per andare a votare, realisticamente, a settembre.
Mi sembra del tutto evidente, d'altra parte, che senza un accordo prima, il PD sarà costretto ad andare avanti da solo sull'elezione dei presidenti delle camere; ma questo rappresenterebbe verosimilmente la pietra tombale su qualsiasi successiva possibilità di accordo. A meno che le varie forze non accettino un accordo sulle presidenze delle camere senza un accordo sul governo, cosa che mi pare abbastanza improbabile.
Comunque, a me pare che il punto cruciale sia accennato dall'ultimo post di Metamorfo: quali riforme si vogliono fare?
La proposta di Bersani per ora prevede otto punti, che spero voglio riempire di altrettante proposte di legge.
Se quelle proposte possono essere la base di un accordo, l'accordo si trova, poco importa chi ci sia al governo; se invece si rilancia dicendo che quelle non vanno bene perché se ne vogliono delle altre, ovviamente l'accordo non si trova
E' il momento di essere davvero propositivi. Se il PD dice "Dai su, dateci la fiducia, poi si vede, qualcosa ci inventiamo"...ci sta che quelli del M5S fiutino l'inganno.
Diverso sarebbe se Bersani si presentasse con una serie di proposte di legge sui temi che sappiamo, e dicesse "Ecco le leggi che vanno bene anche a voi, siamo pronti a votarle anche subito: che intenzioni avete?"
Dall'altra parte, il M5S invece di dire "Niente fiducia, mai. Se proponete le leggi che ci vanno bene, le votiamo", lasciando il PD nei guai perchè non può creare un Governo, dicesse "Ecco l'elenco delle leggi che si devono fare. Accettate pubblicamente di farle il più presto possibile? Allora ok, facciamo un Governo, ma al primo stallo, al primo tentennamento, lo affossiamo"
Politicamente parlando, il M5S è quello che ha la posizione più semplice, mentre il PD rischia parecchio se si fanno nuove elezioni. Inoltre, al M5S quelle riforme vanno bene davvero, mentre il PD (e agli altri partiti), quelle contro i rimborsi, contro le Province, l'inelegibilità per i condannati, il dimezzamento dei parlamentari, e altre due o tre..nonostante le chiacchiere, non le vogliono fare.
This.E' il momento di essere davvero propositivi. Se il PD dice "Dai su, dateci la fiducia, poi si vede, qualcosa ci inventiamo"...ci sta che quelli del M5S fiutino l'inganno.
Diverso sarebbe se Bersani si presentasse con una serie di proposte di legge sui temi che sappiamo, e dicesse "Ecco le leggi che vanno bene anche a voi, siamo pronti a votarle anche subito: che intenzioni avete?"
Dall'altra parte, il M5S invece di dire "Niente fiducia, mai. Se proponete le leggi che ci vanno bene, le votiamo", lasciando il PD nei guai perchè non può creare un Governo, dicesse "Ecco l'elenco delle leggi che si devono fare. Accettate pubblicamente di farle il più presto possibile? Allora ok, facciamo un Governo, ma al primo stallo, al primo tentennamento, lo affossiamo"
Politicamente parlando, il M5S è quello che ha la posizione più semplice, mentre il PD rischia parecchio se si fanno nuove elezioni. Inoltre, al M5S quelle riforme vanno bene davvero, mentre il PD (e agli altri partiti), quelle contro i rimborsi, contro le Province, l'inelegibilità per i condannati, il dimezzamento dei parlamentari, e altre due o tre..nonostante le chiacchiere, non le vogliono fare.
Anche secondo me il cuore dello stallo attuale (per quel che posso immaginare della mentalità del moVimento) è tutto racchiuso qui sopra.
Mastro Architetto dei giochi
Indiscusso Campione dell'errore di battituraù
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`Proudly Stark!`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`LaBarriera Fanlover`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`Ned Wannabe`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
"O Wind, If Winter comes, can Spring be far behind?"
(P.B.Shelley)
Che ve ne pare di questo travagliato inizio di legislatura? Il tentativo di Bersani di accordarsi con i 5 stelle sta ovviamente naufragando, loro hanno fatto capire benissimo che quello che arriva lo prendono ma non danno nulla in cambio. Anche se a parole si diceva fosse l'unica alternativa pare invece che sotteraneamente si stia cercando di formare un governo di larghe, se non di larghissime intese. Di ipotesi se ne fanno di ogni tipo (la più fantasiosa vedrebbe un Governo PD-SEL-Monti con l'appoggio esterno della Lega) ma qualsiasi soluzione mi sembra che va dall'assurdo all'improbabile. Mah.... ">
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »