Io festeggio tale ricorrenza e spero teniate presente che quanto dice Hogorhill è corretto. Parte della sinistra, la stessa che nega le stragi compiute da alcune frange dei partigiani (quelle comuniste per intenderci, le brigate garibaldine che arrivarono ad attaccare i partigiani non comunisti, oltre alle altre stragi che gli si possono addebitare), ha cercato di rendere la festa una festa "rossa". Io, e spero anche altri, festeggio la festa della liberazione dal totalitarismo. Se poi invece l'idea è solo festeggiare la liberazione dai fascisti... fanno bene i ragazzi a non sapere nemmeno di cosa si parla.
Ha detto bene un signore nelle interviste, una festa per festeggiare la riconquista della libertà. Questo deve essere, non il festeggiamento della fine di una dittatura totalitaria nella speranza che venga sostituita con un'altra simile.
@hugor Come già detto non mi riferivo a te ma a quei cittadini come quel tipo nel video che sono addirittura contrari a sta festa.
Exall ma sono d'accordo con quanto dici però ripeto se è la liberazione dal fascismo la si festeggia..ciò non implica che il festeggiare venga fatto nel nome del comunismo.
Che venga strumentalizzata può dare fastidio e a me da fastidio..però mi urtano il sistema nervoso..anzi mi fanno inca come una iena quelli che non sanno o addirittura sanno e sono contrari.
Ma di fatti la festeggio. Però tenete pure presente che il target dell'intervista era piuttosto mirato e sono curioso di sapere la percentuale del numero di persone che non conosce la festa sull'effettivo totale di intervistati :)
Io credo che il semplice fatto di poterne discutere, di poter anche criticare cosa è la Liberazione o cosa rappresenta é possibile proprio perchè c'è stata.
Al di là del revisionismo, delle rivendicazioni, delle bandiere rosse e delle polemiche annesse e connesse, poterne discutere è libertà di pensiero, ed è conseguenza diretta dei fatti culminati il 25 Aprile 1945.
È chiaro che non può essere una ricorrenza unificante, se non prima si prende atto da una parte degli orrori del nazifascismo e dall'altro di quelli che sono stati commessi da alcune frange di partigiani, se non si riconosce che è stata una sanguinosa guerra civile e che come in tutte le guerre ci sono stati crimini da ambo i lati. Ma bisogna anche riconoscere che se avesse vinto il nazifascismo ora non penso che staremmo qui a dare opinioni in merito.
Alla fine di tutto, credo che la vera lezione della Liberazione sia che la democrazia non è gratis, che come popolo (tutti compresi) l'abbiamo conquistata ad un prezzo altissimo e che non dobbiamo dimenticarcelo, mai. E se c'è qualcuno nemmeno sa di cosa si tratta, allora c'è qualcosa che non funziona.
Io, e spero anche altri, festeggio la festa della liberazione dal totalitarismo. Se poi invece l'idea è solo festeggiare la liberazione dai fascisti... fanno bene i ragazzi a non sapere nemmeno di cosa si parla.
Per festeggiare ANCHE la liberazione dal fascismo, che è la declinazione storica che il totalitarismo ha assunto da noi in quel determinato periodo storico. Ne parlate come se fossero due cose differenti, ma in Italia Fascismo e Totalitarismo sono la stessa cosa, proprio come sono la stessa cosa il Nazismo e il Totalitarismo in Germania o il Comunismo e il Totalitarismo in Unione Sovietica.
Il 25 Aprile si festeggia l'anniversario dal nazi-fascismo da parte dei partigiani e degli Alleati. Punto. In questo scenario storico, che era quello di una guerra civile, ci furono sicuramente atti di gratuita e sanguinaria rivalsa, chi lo nega; quello che è inaccettabile è che il tutto venga posto in una prospettiva revisionista che ha lo scopo precipuo di "inquinare i pozzi" col relativismo, trasmettendo il messaggio che la ragione stava un po' di qua e un po' di la, che repubblichini e partigiani sono più o meno la stessa cosa, che hanno fatto tutti schifezze e quindi sono ugualmente condannabili.
La verità è che prutroppo noi con la nostra storia non abbiamo mai fatto i conti, non l'abbiamo mai elaborata, e di conseguenza il passato non è potuto diventare la base per il presente, come è accaduto altrove.
In Inghilterra, su un piedistallo proprio accanto all’ingresso laterale della House of Parliament c'è la statua di un grande personaggio della storia inglese, Oliver Cromwell. Sta lì non solo perchè Cromwell è stato Lord Protettore, ed uno dei più famosi protagonisti della storia politica inglese, ma anche (sopratutto) perchè è l'unico vero dittatore che l’Inghilterra abbia mai conosciuto. Uno che, oltre ad avere fatto decapitare un re, entrò in quelle sale in armi e disse: “Il Parlamento sono io”.
Per questo oggi torreggia, libro e spada in pugno, sui deputati che ogni giorno passano lì sotto: per simboleggiare (per opposti) l'importanza dei valori che essi sono chiamati a tutelare, e ricordare loro che l’uomo forte potrebbe sempre tornare.
Io sono d'accordo con hugorhill, ormai se si osa criticare anche leggermente quello che hanno fatto i partigiani comunisti si è etichettati come fascisti. E la festa del 25 aprile, di fatto, è diventata una festa rossa in cui si chiude gli occhi di fronte a tutti gli aspetti oscuri del movimento partigiano. E detto tra noi, senza gli americani dubito ci sarebbe stata alcuna liberazione
L'esposizione del corpo di Mussolini, di Claretta Petacci e degli altri gerarchi fucilati, per quanto legata al martirio che numerosi partigiani subirono per mano dei tedeschi nello stesso Piazzale Loreto pochi giorni prima, la considero un episodio barbaro e disumano. Va comunque svolta una considerazione di fondo: gli atti di violenza ingiustificata, di vendetta, gli eccidi compiuti da parte di uomini legati alla Resistenza rappresentano, nella maggior parte dei casi, una deviazione grave e inaccettabile dagli ideali originari della Resistenza stessa. Nel caso del nazifascismo, invece, i campi di sterminio, la caccia agli ebrei, le stragi di civili, le torture sono lo sbocco naturale di un'ideologia totalitaria e razzista. Credo che scrivendo "Tutti uguali davanti alla morte, non davanti alla storia" Italo Calvino abbia centrato il tema. Non c'è dubbio che la pietà e il rispetto siano sentimenti condivisibili di fronte a giovani caduti nelle file di Salò che combattevano in buona fede. Questo non ci consente, però, di equiparare i due campi: da una parte si combatteva per la libertà, dall'altra per la sopraffazione. La domanda di Bobbio ai revisionisti è rimasta senza risposta: che cosa sarebbe successo se, invece degli alleati, avessero vinto i nazisti?
È vero che nel mondo ci sono stati diversi regimi totalitari e sanguinari, frutto di ideologie disumanizzanti. Ma la storia italiana è passata attraverso la dittatura fascista, la guerra, la lotta di Liberazione. E un popolo vive e si nutre della sua storia e dei suoi ricordi.
Sergio Mattarella.
Non ho altro da agiungere.
E il nostro Presidente della Repubblica non è certo frutto della Sinistra più Sinistrosa...
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ineccepibile. Condivido ogni singola parola.
Francamente mi trovo piuttosto perplesso davanti a queste parole. Di sicuro stragi eccidi etc etc sono una "ovvia e scontata" conseguenza di una resistenza armata a 360 gradi che non si limitò ad attacchi logistici, sabotaggi e simili ma che imbracciò le armi anche per uccidere.
Ma i "valori della resistenza" vennero abbracciati anche da partigiani rossi che avevano per scopo non la liberazione dal totalitarismo ma l'instaurazione di un altro totalitarismo basato su un'ideologia di odio e classificazione di tutti gli ostacoli possibili e immaginabili con il termine "aberrazione", la cui ovvia e storicamente accertata conseguenza è una "cultura dei campi di repressione e sterminio" che va anche oltre gli orrori del nazifascismo.
Per cui, diviene lecita una domanda. Allo stesso modo in cui ci possiamo chiedere "cosa sarebbe successo se avesse vinto il nazifascismo" possiamo benissimo chiederci "cosa sarebbe successo se fossimo stati liberati dai sovietici", che era quanto si prefiggevano i partigiani rossi ed è quanto per cui hanno lottato, ucciso, compiuto stragi, ucciso civili, torturato e ammazzato altri partigiani.
Ed è triste dire che abbiamo sotto gli occhi nei territori "liberati" dalla furia sovietica cosa sia successo. Altri campi di reclusione, stermini, eccidi e pulizia etnica, oltre che ad una sistematica distruzione della cultura locale accompagnata da vergognose aggressioni squadriste (questa volta rosse) a quei "disgraziati" che ebbero la colpa di essere "liberati" dalla furia sovietica.
Per cui, quando si dice tutti uguali davanti alla storia, è per riconoscere i meriti e i torti di tutte le parti. Anche se ciò va a scoprire pentole ed altarini che certa parte della sinistra cercherebbe di mantenere coperti ed immacolati alla ricerca di una inesistente supremazia morale.
Il concetto é che i partigiani che lottavano e compivano orrori in nome del Comunismo erano solo una parte dei partigiani Comunisti che erano solo una parte dei partigiani che contribuirono a formare il grande movimento della Resistenza......Resistenza che invece era in tutto contro la dittatura aberrante e terribile di nazisti e fascisti
Poi in guerra c'è una grande probabilità che si degeneri nel torto e ne succedano di ogni, le guerre civili si sa, sono le poi cruente di tutte. E se ci aggiungiamo che l'Italia veniva da oltre 20 anni di dittatura e atrocità della destra più estrema, é quasi inevitabile che almeno una parte della sinistra più estrema, in contrapposizione, si scateni in maniera opposta per colore ma speculare per atti compiuti. Il che non giustifica nulla, ma alla fine siamo tutti uomini e tutt'altro che perfetti
Se a questo aggiungiamo che nazifascisti fecero dei comunisti i loro nemici naturali, al pari di ebrei, zingari, malati, gay, neri (di pelle), ecco che troviamo un'ulteriore spiegazione e se vogliamo scusante che non scusa, al fenomeno del radicarsi del comunismo nelle fila della Resostenza e delle loro violenze
Per non essere frainteso, personalmente considero, come altri qui, nazismo-fascismo-comunismo, tutte e 3 forme di dittatura, aberrazioni della politica e di qualunque tipo di ideologia, sullo stesso livello, perché non ha nessun senso considerare una peggiore dell'altra, essendo identiche nella sostanza, persino nel numero di milioni di vittime generate.
Non ha senso nemmeno voler cercare nella nascita dell'una (es. rivoluzione russa in Russia) il motivo della nascita dell'altra (nazismo in Germania e fascisimo in Italia), anzi preoccupa chi ancora oggi cerca di trovare una superiorità (nel bene o nel male) dell'una rispetto all'altra. Tre inferni che ci saremmo dovuti lasciare alle spalle, che ci avrebbero dovuto educare (e a che costo poi) e ancora c'è gente che se ne va appresso a una corrente o all'altra. Questo é un danno gravissimo per l'Italia, che non riesce a lasciarsi alle spalle definitivamente queste realtà che ancora attecchiscono e trovano accoliti
W la Resistenza
W l'Italia libera e unita
Il concetto é che i partigiani che lottavano e compivano orrori in nome del Comunismo erano solo una parte dei partigiani Comunisti che erano solo una parte dei partigiani che contribuirono a formare il grande movimento della Resistenza......Resistenza che invece era in tutto contro la dittatura aberrante e terribile di nazisti e fascisti
Sir Alexander, fin dall'inizio ho detto che festeggio questa festa, però se si vuole lasciarsi alle spalle il passato bisogna guardarlo senza resistenze mentali, solo così sarà possibile metabolizzarlo e apprendere dagli errori e dagli orrori compiuti. Ma prima bisogna riconoscerli.
Per cui, si può dire che sarebbe naturale per ovvia contrapposizione rispondere al male con il male, ma questo è un cane che si morde la coda e di fatti a ciò si potrebbe concludere che avrebbero fatto bene gli abitanti del triveneto a prendere le armi in massa contro i partigiani rossi che appoggiavano e favorivano le stragi titine che arrivarono alla pulizia etnica degli italiani (per non parlare delle vergognose aggressioni che subirono in patria gli esuli italiani che lasciarono le zone occupate dai titini). E, a sua volta, ciò avrebbe fornito motivazioni più che concrete a tutti quei fenomeni di collaborazionismo che riguardarono le terre sovietiche conquistate dai tedeschi.
Ecco perché dico che questa festa deve essere una festa della liberazione dal totalitarismo in tutte le sue forme, solo in questo modo si potrà fare della festa una festa veramente nazionale e in grado di rappresentare i valori morali di cui dovremmo renderci testimoni.
Sir Alexander, fin dall'inizio ho detto che festeggio questa festa, però se si vuole lasciarsi alle spalle il passato bisogna guardarlo senza resistenze mentali, solo così sarà possibile metabolizzarlo e apprendere dagli errori e dagli orrori compiuti.
Chi ha detto che il passato va lasciato alle spalle? Il passato va ricordato e il suo insegnamento rinnovato costantemente, ed è per questo che ancora celebriamo il 25 Aprile, Il giorno della memoria o la Giornata del Ricordo. Ed utilizzare gli eccessi, che certamente ci furono da parte di alcune frange della resistenza partigiana, non per effettuare le dovute puntualizzazioni che il rigore storiografico richiede, ma bensì per smontare e negare in toto il valore storico della Reistenza, non è "metabolizzare" e "apprendere dai propri errori" ma fare becero revisionismo.
Ecco perché dico che questa festa deve essere una festa della liberazione dal totalitarismo in tutte le sue forme, solo in questo modo si potrà fare della festa una festa veramente nazionale e in grado di rappresentare i valori morali di cui dovremmo renderci testimoni.
In Italia non abbiamo avuto un generico totalitarismo. Abbiamo avuto il fascismo. E da quello festeggiamo la Liberazione. Liberazione avvenuta ad opera di partigiani e Alleati. Punto.
Sono due pagine che ti attacchi a tutto pur di non ammettere questa semplice verità storica, e dici agli altri di riconoscere i propri errori?
Personalmente noto un errore di prospettiva storica.
La stragrande maggioranza dei partigiani comunisti era composta da ragazzi che credevano - stupidamente, ingenuamente, quasi sempre superficialmente - in un ideologia (criticabile quanto si vuole), ma che poco/nulla sapevano di ciò che accedeva dietro le quinte dello stalinismo.
Combattevano, tra le altre cose, anche per degli ideali ingenui e stupidi quanto si vuole, ma dire che combattevano per l'instautazione dei gulag e del totalitarismo stalinista o simili è un falso storico clamoroso..
Il discorso può essere diverso per i "capoccioni", tipo Togliatti eccetera, quelli non potevano non sapere e forse miravano proprio a instaurare un regime comunista di tipo Staliniano (con tutti gli orrori annessi e connessi), o per delle frange particolarmente estremiste e ben informate, ma il "partigiano medio" (che poi è quello che si festeggia, celebra e onora il 25 aprile, mica Togliatti) no di certo.
Lo stesso Montanelli, che con i "rossi" non è mai stato tanto tenero, ha sempre sottolineato come la vera natura del comunismo/stalinismo in Italia emerse e iniziò ad essere conosciuta solo nei tardi anni '40, quando i nuovi regimi comunisti nei Paesi più vicini all'Italia (romania, cecoslovacchia, ungheria ecc.) mostrarono il loro volto più feroce e, appunto, totalitario e l'interpretazione stalinista asflatò cruentemente ogni alternativa - che pure in alcuni casi si era affermata -.
Imho è stata più grave - o irresponsabile - la condotta di chi, chessò, negli anni 50-60, votava e appoggiava e sperava nella vittoria del comunismo in Italia (pur sapendo o non potendo non sapere dove esso sistematicamente conduceva, avendo a disposzione ormai diversi esempi storici) di chi, durante al 2ww, senza sapere (o potendolo sapere solo difficilmente) combatteva per un ideologia che, dal suo punto di vista, avrebbe potuto e dovuto declinarsi in modo non necessariamente uguale o simile a quello che era, nei fatti, il comunismo sovietico.
Aggiungerei che in Italia abbiamo anche subito la disgrazia degli effetti del totalitarismo rosso sotto forma degli eccidi che hanno flagellato le zone dell'est. Ed è un fatto storicamente accertato che Togliatti e company operavano nell'ottica dell'instaurazione di un regime comunista (comunista, non stalinista, non c'è bisogno di aggiungere stalinista per arrivare agli orrori del comunismo). E che i partigiani rossi, oltre alle stragi di cui si macchiarono contro altri partigiani, operarono anche per favorire i titini nell'est.
Ergo, dire che in italia abbiamo avuto solo il flagello del nazifascismo è errato.
A questo si potrebbe aggiungere che è estremamente miope dire che che visto che non li abbiamo avuti (ed invece li abbiamo avuti) i torti del comunismo qui da noi non sia il caso di festeggiare la liberazione dai totalitarismi ma solo dal fascismo.
Detto in parole semplici e brutali, ma se vedete che il vicino si butta da un ponte e si sfracella, voi pensate che buttandovi dallo stesso ponte non vi sfracellereste?