Ah, e tornando sulle esternazioni del signor martone...lo inviterei ad andare a dire che "se non sei laureato a 28 anni sei uno sfigato" in faccia al ministro dell'ambiente danese, che di anni ne ha 29 ed è laureanda in scienze politiche! Sarei anche curioso di sentire la risposta di lei...
Elezioni 2013, De Mita & C.: da sinistra a destra il seggio è ereditario
Nelle liste per le consultazioni del 24 e 25 febbraio prossimi è tutto un florilegio di figli, nipoti, fratelli, mogli e cugini pronti a coprire uno scranno parlamentare che, in alcuni casi, viene 'passato' addirittura alla terza generazione. Una 'tradizione' che tutti i partiti rispettano
Le tradizioni, si sa, non si toccano. E i mestieri, si ereditano. Specie in politica. Cominciano a trapelare i nomi dei nuovi, possibili parlamentari, ed è tutto un florilegio di figli, nipoti, fratelli, mogli e cugini pronti a coprire uno scranno parlamentare che, in alcuni casi, viene ‘passato’ addirittura alla terza generazione. Succede in casa Pdl. Alle prossime elezioni verrà candidata Katia Gentile, vice sindaco di Cosenza, figlia dell’assessore regionale ai lavori pubblici Pino e nipote di Antonio Gentile, senatore del Cavaliere. Quando si dice, buon sangue non mente. Vale anche per Luca Morrione, presidente del consiglio comunale di Cosenza, figlio dell’ex deputato Ennio, oggi consigliere regionale, sempre in quota Pdl. Ma una famiglia, in fondo, ce l’hanno tutti. E anche nel Pd ai legami affettivi ci tengono. Debutterà quindi nelle liste democratiche del Lazio Marietta Tidei, figlia dell’ex deputato e avvocato Pietro Tidei, che comunque ha avuto un’ottima affermazione alle primarie (8 mila preferenze) e si riproporrà Daniela Cardinale, già deputata nel 2008 e figlia dell’ex ministro delle Comunicazioni, Salvatore Cardinale.
Ma ci sono poi anche le famiglie ‘allargate’. Ed ecco in Sicilia, Francantonio Genovese, ex sindaco di Messina, mister 20mila preferenze e nipote dell’ex ministro Dc, Nino Gullotti, caldeggia e fa eleggere alle primarie (con ben 12 mila preferenze) la ‘figlioccia’ Maria Tindargullo. Le vere new entry, però, sono altre. Siamo sempre a Salerno, dove taglierà il nastro della politica nazionale Simone Valiante, figlio di Antonio Valiante, ex deputato Pd, da 40 anni deus ex machina della politica salernitana, forse in coppia con Federico Conte, anche lui figlio d’arte (il padre è l’ex ministro socialista Carmelo Conte), mentre l’avvocato Giuseppe Stellato, oggi capogruppo Pd in provincia di Caserta, manderà la moglie Camilla Sgambato a Montecitorio: è arrivata quarta alle primarie con 4600 voti. Si poteva fare meglio.
I veri difensori della ‘famiglia’, però, si annidano principalmente nell’Udc. E così la lista di Casini alla Camera terrà conto delle esigenze ‘familiari’ di tutti quelli esclusi dalle tagliole delle regole montiane. Svetteranno, quindi, nei collegi della Campania 2, due rampolli di nobile lignaggio, Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco, e Giampiero Zinzi, figlio di Domenico, uomo di riferimento anche di Noi Sud. Lascerà poi lo scranno di deputato il foggiano Angelo Cera, una vita a Montecitorio, per far posto al figlio Napoleone (la promessa strappata alla viva voce di Casini), così come l’eurodeputato Gino Trematerra, che ha ottenuto la candidatura del figlio Michele, oggi assessore regionale all’agricoltura in Regione Campania. E mentre si attende di sapere come verrà coperto il posto lasciato dall’ex deputato Franco Quattrone (si sta trattando a Catanzaro con il fratello Aldo, rettore all’Università, per tenere sempre alto il nome della famiglia), sempre in Campania lascerà dopo 11 legislature Teresio Delfino. Ma anche qui, nessuno strappo alla famiglia, in casa Udc. Al suo posto entrerà Giuseppe, scalpitante rampollo segretario provinciale del partito a Cuneo, ma soprattutto marito della biondissima portavoce del segretario Casini, Roberta De Marco. Insomma, tutto in famiglia, la tradizione non mente.
"Biblioteca spogliata a Napoli. Sei arresti, indagato Dell’Utri"
Fatico a commentare simili vicende.
Attenzione: Federica Seganti, assessore leghista del Friuli, dichiara di prendere "solo" 5000 euro al mese -ohè, ma sono netti, eh! - e per solo dodici mensilità e senza nessun preavviso in caso di licenziamento! Per dichiararlo interrompe pure il presidente della giunta regionale durante un'intervista, e di colpo sbotta "ma non sta riprendendo, vero?"
Volete vederla?
Poveraccia. Per fortuna la Fornero le dirà di non essere choosy.
Attenzione: Federica Seganti, assessore leghista del Friuli, dichiara di prendere "solo" 5000 euro al mese -ohè, ma sono netti, eh! - e per solo dodici mensilità e senza nessun preavviso in caso di licenziamento! Per dichiararlo interrompe pure il presidente della giunta regionale durante un'intervista, e di colpo sbotta "ma non sta riprendendo, vero?"
Volete vederla?
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=Bqx-NJIUjnU
Però... dare agli assessori il preavviso prima del licenziamento , e la relativa indennità... Estendere ai politici le garanzie dei lavoratori dipendenti (non di tutti) è un colpo da maestri, chissà perchè se ne sono dimenticati. Quello che la madama leghista non dice è che per i consiglieri regionali piemontesi basta una sola legislatura per maturare una superpensione speciale. Non so se anche in Friuli funziona così, ma essendo una regione a statuto speciale probabilmente hanno fatto anche meglio. E parlando del misero stipendio di 5000 al mese, in Piemonte gli assessori hanno anche diritto ad una sorta di "fondo di organizzazione" con il quale si possono pagare due o tre portaborse. Naturalmente quando finisce la legislatura i portaborse della giunta e del consiglio vengono ruolizzati con concorsim riservati.....
Finora abbiamo parlato della vergogna dei politici...ma vogliamo mettere tutti i loro lecca....piedi, ed i loro comportamenti? le loro pretese? e la maleducazione?
Qui sotto un esempio di una che si crede qualcuno, pur essendo nessuno:
Mentre al Quirinale in qualche modo si cerca di dare un governo al Paese, a Milano continua il processo Ruby, che da solo basta purtroppo a spiegare perché l'Italia versa in acque tanto cattive. Oggi infatti l'ex 'Pupa' oltre che ex fidanzata di Renzo Bossi Elena Morali si è resa protagonista di un episodio al limite dell'oltraggio alla Corte, mostrando una maleducazione e un'arroganza che il litigio di Fabrizio Corona all'ultima udienza sembra la spacconata di un bullo spaventato.
I fatti. Morali è in Aula in qualità di teste e a un certo punto il pm Antonio Sangermano le chiede, "anche per identificarla meglio", se "ha avuto una relazione, un'amicizia sentimentale, con il figlio di un noto politico italiano", sottolineando che non è interesse di nessuno fare il nome della persona in questione, ovvero 'il Trota' Renzo Bossi. Ma la soubrette reagisce malissimo e risponde: "Non è affare vostro", scocciata, lasciando interdetto Sangermano e costringendo la presidente della Corte a intervenire e a spiegare che "non stiamo dicendo il nome" proprio per non ledere la privacy della testimone.
I toni si scaldano e alla fine l'ex Pupa dice "allora no", aggiungendo poi rivolta al pm: "Sono cose mie private: io non le chiedo chi è sua moglie, perciò...". Sangermano abbozza con una risata, ma la presidente invece va su tutte le furie e ricorda alla showgirl che lei "è un teste e risponde alla domanda, se la domanda è ammessa". "Ma non è ammessa", replica con incredibile faccia tosta Morali, beccandosi dalla presidente: "Sono io che le ammetto".
Insomma, un siparietto al quale mai si sarebbe voluto assistere, che vede la soubrette continuare a rintuzzare la Corte e il pm, con quest'ultimo che prova a dire: "Il processo non è un gioco" e l'ex Pupa che risponde: "No, neanche il suo. Mi sta offendendo", provocando un nuovo intervento stizzito e incredulo, soprattutto, della presidente: "Non ci siamo", che si sente rispondere: "A me non me frega niente che avete tutti le tonache: le mie cose private sono mie".
Morali è un fiume in piena: "Me ne posso anche andare", dice a un certo punto e quando la Corte replica: "Se lei esce la mando a prendere dai carabinieri", si ritira in un silenzio offeso, con il pm che domanda al presidente di sospendere l'udienza. La Corte chiede allora alla soubrette se "non si sente bene, se vuole fermarsi un attimo", ma quest'ultima come tutta risposta dice: "No, io voglio andare avanti perché devo andare a lavorare e mi avete già fatto perdere un sacco di tempo".
Per carità, magari la domanda non era esattamente pertinente (il Trota non è indagato nel processo), ma un briciolo se non di rispetto per una carica dello Stato, almeno di educazione?
In un Paese normale, la tipa sarebbe stata duramente ripresa in aula e nel caso denunciata per oltraggio alla Corte.
Questo caso mi fa venire in mente l'arroganza dell'ex deputata prima PDL e per l'ultimissimo pezzo di legislatura UDC Gabriella Carlucci che non perdeva occasione per approfittare dei privilegi della sua carica e per dire: "Lei non sa chi sono io!"
Meno male che una così è stata trombata alle elezioni, una perfetta rappresentante della casta in meno.
Gil Galad - Stella di radianza
Attenzione, adesso siamo davvero al delirio...o peggio. Tutto parte dal tentato stupro di due ragazze da parte di un africano, stupro impedito da un carabiniere. Da qui si scatena il solito fiume in piena cntro tutti gli immigrati, che coinvolge in pieno il neo-ministro Kyenge, colpevole - a quanto si dice - di non aver "detto una parola sulle nostre ragazze che vengono qotidianamente stuprate": la frase è di tale Paola Goisis, ex deputata leghista, che già aveva invitato al Kyenge a tornare "in Congo dai moretti" in quanto lei (la Goisis) non concepisce "che un ministro venga da un altro paese a comandare in casa nostra: La Kyenge difende sempre gli extracomunitari, che dovrebbero stare a casa loro. La Kyenge vada a difenderli a casa sua visto che è un' ottima oculista"
A sbroccare però è soprattutto un'altra persona, tale Dolores Valandro, padovana, che sul suo sito twitter "tutti i crimini degli extracomunitari" si lamenta testualmente: "ma mai nessuno che se la stupri, così, tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato?". Frase che alla Valandro è costata l'espulsione dalla Lega stessa (con Tosi e Zaia velocissimi a scusarsi col ministro e a dissociare la Lega dalla posizione della Valando), le frasi sono state cancellate e l'autrice stessa fa parzialmente marcia indietro...peccato che lo faccia solo dopo, quando oramai la tempesta dell'espulsione le si stava addensando sul capo.
E per concludere, non possono mancare le esternazionid Borghezio contro la Kyenge e la Boldrini: "I meticci sono un obbrobrio perchè inquinano la differenza tra le etnie, gli antirazzisti italiani sono ignoranti e raccontano idiozie"
Fare un commento qui è molto difficile...lasciamo stare le idiozie di Borghezio, che se non sbaglio è stato espulso persino dal parlamento europeo per queste sue frasi (e poi dicono che non è vero che a Strasburgo sono più seri che a Roma...), ma quello che lascia sconvolti sono le affermazioni della Valandro e della Goisis: certo che uno stupro è una tragedia; certo che l'aumento visibile della criminalità d'importazione ti fa salire i fumi, magari mesolati ad un qualche orgoglio nazionale (però non èm che la criminalità locale sia sparita, eh...è solamente più nascosta); certo che chi commette un reato simile andrebbe castrato lentamente, o evirato in stile Bolton...ma non invocare lo stupro su un'altra persona è un'abominio.
E soprattutto...se il ministro fosse ancora stato la Carfagna, o se fosse stata una qualunque italiana...pensate che le due tipe avrebbero imprecato nello stesso modo???
Attenzione, adesso siamo davvero al delirio...o peggio. Tutto parte dal tentato stupro di due ragazze da parte di un africano, stupro impedito da un carabiniere. Da qui si scatena il solito fiume in piena cntro tutti gli immigrati, che coinvolge in pieno il neo-ministro Kyenge, colpevole - a quanto si dice - di non aver "detto una parola sulle nostre ragazze che vengono qotidianamente stuprate": la frase è di tale Paola Goisis, ex deputata leghista, che già aveva invitato al Kyenge a tornare "in Congo dai moretti" in quanto lei (la Goisis) non concepisce "che un ministro venga da un altro paese a comandare in casa nostra: La Kyenge difende sempre gli extracomunitari, che dovrebbero stare a casa loro. La Kyenge vada a difenderli a casa sua visto che è un' ottima oculista"
A sbroccare però è soprattutto un'altra persona, tale Dolores Valandro, padovana, che sul suo sito twitter "tutti i crimini degli extracomunitari" si lamenta testualmente: "ma mai nessuno che se la stupri, così, tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato?". Frase che alla Valandro è costata l'espulsione dalla Lega stessa (con Tosi e Zaia velocissimi a scusarsi col ministro e a dissociare la Lega dalla posizione della Valando), le frasi sono state cancellate e l'autrice stessa fa parzialmente marcia indietro...peccato che lo faccia solo dopo, quando oramai la tempesta dell'espulsione le si stava addensando sul capo.
E per concludere, non possono mancare le esternazionid Borghezio contro la Kyenge e la Boldrini: "I meticci sono un obbrobrio perchè inquinano la differenza tra le etnie, gli antirazzisti italiani sono ignoranti e raccontano idiozie"
Fare un commento qui è molto difficile...lasciamo stare le idiozie di Borghezio, che se non sbaglio è stato espulso persino dal parlamento europeo per queste sue frasi (e poi dicono che non è vero che a Strasburgo sono più seri che a Roma...), ma quello che lascia sconvolti sono le affermazioni della Valandro e della Goisis: certo che uno stupro è una tragedia; certo che l'aumento visibile della criminalità d'importazione ti fa salire i fumi, magari mesolati ad un qualche orgoglio nazionale (però non èm che la criminalità locale sia sparita, eh...è solamente più nascosta); certo che chi commette un reato simile andrebbe castrato lentamente, o evirato in stile Bolton...ma non invocare lo stupro su un'altra persona è un'abominio.
E soprattutto...se il ministro fosse ancora stato la Carfagna, o se fosse stata una qualunque italiana...pensate che le due tipe avrebbero imprecato nello stesso modo???
Questo Governo da quando è entrato in carica non ha quasi fatto nulla di positivo, tranne la promessa di togliere l'IMU a tutti compresi i milionari e i proprietari di ville e alloggi di pregio, e l'unica cosa di cui si parla o meglio si sparla è solo la povera ministra Kyenge. Al di là delle idee politiche e sulla condivisione o meno dei provvedimenti che la Kyenge vorrebbe adottare è orribile che questa donna venga attaccata solo per il colore della sua pelle e per pregiudizi stereotipati che nel 2013 non dovrebbero più esistere. Che in Italia ci fosse ancora così tanto razzismo era risaputo e sono schifato da questo. Le persone vanno criticate o punite per i comportamenti che tengono se sono errati o violano le leggi o le regole e non per il loro colore o per le loro origini o religione o tendenze sessuali, ma evidentemente in questo paese si è seminato molto male da parte di molti e quindi di cosa ci meravigliamo?
Gil Galad - Stella di radianza
Meraviglia no... indignazione si. E parecchia.
E dopo l'invito allo stupro della Kyenge...proseguiamo!
L'atleta russa Yelena Isinbayeva definisice "non discriminante" la nova legge anti-gay istituita dal governo Putin che ha creato parecchie polemiche politiche. Posizione che può essere condivisa o meno, condannata o meno, ma comunque opinione e posizione personale alla qulae tutti hanno diritto, anche se la si ritiene sbagliata.
La faccenda potrebbe morire in una semplice polemica tra personaggi più o meno famosi, sennonché il consigliere del PD sardo Gialuigi Piras, che è anche presidente del forum regionale sui diritti, esce sul suo profilo su facebook in questo modo: Isinbayeva, per me possono anche prenderti e stuprarti in piazza. Poi magari ci ripenso. Magari mi fraintendono.
Ma cosa c'è da fraintendere??? Mi sembra che la frase sia abbastanza chiara, al puinto che anche Epifani&C, dopo un minimissimo accenno di difesa d'ufficio, si sono visti costretti ad abbandonare il loro consigliere, che si è pure dimesso volontariamente (e che altro volevi fare? avere un applauso ed un aumento di stipendio?) ed ha cercato di spiegare che la sua frase era un "paradosso non capito"!
La spiegazione: "Il paradosso da me utilizzato è semmai da intendersi in questo senso: talmente sono gravi le affermazioni della Isinbayeva che, indirettamente e in virtù di quelle affermazioni, arriva a giustificare una legge tra le quali conseguenze registriamo casi di stupro di donne lesbiche". Ragionamento contorto? Involuto? Forse dovrei usare un termine più forte ed esplicito...
Sinceramente, non riesco a capire come si poss arrivare ad una simile spiegazione....
In pieno clima di spending review, lo psicodramma di un povero manager incompreso: «Io prendo 850 mila euro l’anno,il mio omologo tedesco ne prender tre volte e mezzo tanti».
Tra gli scenari paventati, nientepoòdimenochè la possibilità che Moretti tiri i remi in barca e traghetti verso altri lidi, probabilmente più felici.
Capisco lo psicodramma del nostro amato manager, però da utente delle ferrovie... il più delle volte mi ritrovo a fare un viaggio con l'iperbolica velocità media di 20 km/h. Sulla tratta causa furto di rame fatto qualcosa come dieci mesi fa i ritardi superano i tempi di percorrenza. Il personale rimpalla responsabilità tra trenitalia ed RFI (cosa che non dovrebbe minimamente fregare agli utenti), sempre che risponda cose sensate. I treni vengono soppressi senza nemmeno prendersi la briga di fare annunci...
Direi che se bisogna valutare la qualità del servizio... è molto fortunato a prendere solo tre volte e mezzo in meno del collega tedesco.
I manager pubblici potranno piangere miseria quando, a fronte dello stipendio percepito, garantiranno un servizio uguale a quello garantito in altri paesi. Prima di allora, saranno solo sporchi avidi che tanto prima si leveranno di torno, tanto meglio.