1) Il M5S ha bisogno di un leader, un “aggregante”, mi sembra evidente. Grillo si è proposto come tale e come veicolo di promozione.
Non mi pare lui decida chi deve candidarsi: ammette di non conoscere neppure i candidati o gli aderenti al Movimento (neppure potrebbe, visto il numero). Vengono escluse le persone che hanno condanne penali e viene data una corsia privilegiata a chi ha lavorato di più all’interno dei gruppi.
Ma per il M5S Grillo è molto più di un semplice aggregante:impone (senza consultarsi con nessuno) di non andare in Tv,decide (senza consultarsi con nessuno) chi deve essere epurato,detiene il copyright del logo "M5S" ed è padrone del principale strumento di diffusione mediatica delle idee del Movimento.......ha perfino scritto (lo ha ammesso Casaleggio) lo statuto del movimento.Ripeto la domanda già fatta in altri post....dove sta "l'uno vale uno"?
Tra l’altro, quelli che ci sono oggi (o fino a poco fa), dai Brunetta ai Gasparri alla Santanchè, alla Mussolini, a Calderoli, alla Gelmini, alla Garfagnaalle veline, ai medici, ai raccomandati… sono esperti e competenti? O a livello locale, le Minetti e i Trota sono competenti?
"Ma anche gli altri...."
Intanto, si potrebbe dire che stando a quel che dice Grillo, non è importante cosa voglia lui o quale sia la sua posizione, perché le scelte verrebbero prese dal basso, attraverso i Gruppi, che a loro volta ascolterebbero i cittadini.
Come dicevo anche prima,questo vorrebbe dire far degradare la Democrazia verso la Demagogia
4) Una questione mi pare importante: come sempre succede, nessuna delle idee più estreme dei partiti politici diverranno realtà (a causa dei compromessi/cogestione con altre forze politiche), e bisogna valutare piuttosto l’impatto che avranno concretamente nella vicenda politica. Come molti che votavano Rifondazione Comunista, erano ben coscienti che non si sarebbe ricreato il Comunismo (e anzi non avrebbero votato per quel partito se avessero ritenuto la cosa possibile), ma sapevano che alcune idee e posizioni di quel partito avrebbero potuto influenzare il Parlamento verso posizioni di sinistra.
Allo stesso modo, dubito che si arriverebbe mai ad una democrazia diretta, ma forse queste idee “estreme” potrebbero spingere ad un riavvicinamento politica/cittadini.
Andrebbe anche considerato l’impatto che potrebbero avere altre idee (positive direi) quali la trasparenza (portare a conoscenza tutti di sprechi, appalti poco puliti, ecc.), il controllare e limitare i soldi a partiti e politici, l’evitare che condannati siedano nei posti di rappresentanza, ecc.
Questo è assolutamente vero.Anzi direi che si tratta di qualcosa che a determinati livelli e su determinati argomenti sta succedendo già adesso.Vedasi il tema dell'incandidabilità dei condannati,che Grillo aveva già proposto nel primo V Day e di cui ora parlano praticamente tutte le forze politiche.
Tra l’altro, quelli che ci sono oggi (o fino a poco fa), dai Brunetta ai Gasparri alla Santanchè, alla Mussolini, a Calderoli, alla Gelmini, alla Garfagnaalle veline, ai medici, ai raccomandati… sono esperti e competenti? O a livello locale, le Minetti e i Trota sono competenti?
Non mi pare cambierebbe molto, anzi...
Sappiamo che esiste tutta una schiera di tecnici e diplomatici che svolgono il vero lavoro politico (scrivere leggi, accordi diplomatici, ecc.), e sono probabilmente la parte più competente e pulita della politica: il resto è “solo” decisionalità.
Come aiutano i tantissimi incapaci all’interno del Parlamento di oggi, possono farlo per i deputati del M5S se ne avranno bisogno.
Quello che sta succedendo a Parma potrebbe essere uno specchio del futuro parlamento: i consiglieri comunali del M5S non sapevano neanche cosa fosse una delibera di giunta. Hanno avuto bisogno di un corso accelerato di pratica amministrativa e il risultato è che il consiglio comunale da sei mesi a questa parte ancora non funziona.
La macchina amministrativa è tutt'altra cosa rispetto alla politica spicciola, ai grandi proclami e alle elezioni. Mandare avanti una città (figuriamoci uno stato) non è cosa da poco, richiede un minimo di formazione, persino un minimo di pratica politica burocratica. Con questo non voglio certo difendere i nomi che hai citato, ma posso tranquillamente obiettarti che ci sono tanti altri che sono buoni amministratori.
E per quanto riguarda i tecnici che fanno il lavoro sporco: senza progettualità non si va da nessuna parte. Senza una visione della società, senza un'immagine del futuro, non si può creare nulla che vada oltre domani e dopodomani. È a questo che serve la politica. Il politico (integro, capace, onesto, tutte cose che andrebbero date per scontate) deve essere capace di filtrare la realtà del presente e deve cercare di capire come evolverà il futuro, cercare di anticipare le necessità dei cittadini. E per far questo occorre capacità di elaborazione, capacità di sintesi, occorrono idee, ma soprattutto occorre un metodo con cui applicarle. I tecnici coadiuvano questo lavoro e permettono la sua realizzazione, ma è necessario che ci sia una guida politica.
Quale progettualità può mai avere un movimento che non offre formazione politica e che si propone di distruggere tutto per ripartire da zero?
Condivido peraltro tutto ciò che ha scritto Lord Beric.
1) ....dove sta "l'uno vale uno"?
2) "Ma anche gli altri...."
3) Come dicevo anche prima,questo vorrebbe dire far degradare la Democrazia verso la Demagogia
4) Questo è assolutamente vero.
1) Suppongo lui direbbe che "l'uno vale uno" sta nell'idea di limitare il più possibile il potere dei rappresentanti rispetto a quello dei singoli elettori (vedi punto 3). Potrebbe aggiungere che ora è necessario che ci sia qualcuno che detti delle regole, per una questione di tempistiche (elezioni vicine), e per necessità di un "collante", altrimenti il decentramento porterebbe al caos. Potrebbe dire che nel momento in cui il Movimento fosse in grado di auto-organizzarsi, lui si farebbe da parte.
Certo qualcuno potrebbe pensare che a Grillo, come a molti, piace avere il potere di decidere. E che pensi: io ho dato vita alla creatura, io mi sbatto per tenerla in vita...io voglio avere voce in capitolo. Ma io non sono pagato per fare questi pensieri " />
2) In questo caso, il "ma anche gli altri" è legittimo: la realtà dei fatti è che la maggior parte di chi arriva in politica non è preparato/esperto, quindi usare contro il M5S il limite della mancanza di esperienza dei rappresentanti non è un buon argomento: anche nel partito che si preferirà ci sarà gente inesperta e/o impreparata (e in più magari anche raccomandata).
3) No. Demagogia significa tutt'altro. L'evoluzione o degradazione o passaggio (a seconda di come si giudichi) sarebbe da una forma di democrazia rappresentativa ad una democrazia diretta (in realtà, una rappresentativa ma più spostata verso quella diretta). Si vorrebbe che i cittadini fossero più attivi politicamente, piuttosto che demandare tutto a dei rappresentanti, che alla prova dei fatti fanno i propri interessi fregandosene degli elettori.
4) Mi sono guadagnato la parcella! " />
Suppongo lui direbbe che "l'uno vale uno" sta nell'idea di limitare il più possibile il potere dei rappresentanti rispetto a quello dei singoli elettori
Per me "uno vale uno" significa che le epurazioni vengono decise dagli iscritti al Movimento (almeno da quelli di zona) in maniera collegiale;significa che i programmi non sono calati dall'alto come le Tavole di Mosè,ma vengono ridiscussi dal basso costantemente,in maniera dinamica,badando sempre alla situazione contingente....stessa cosa per lo Statuto;significa che dopo un po' i diritti sul logo e sul nome vengono ceduti al Movimento.Altrimenti è come per i maiali di Orwell.
Potrebbe aggiungere che ora è necessario che ci sia qualcuno che detti delle regole, per una questione di tempistiche (elezioni vicine), e per necessità di un "collante", altrimenti il decentramento porterebbe al caos. Potrebbe dire che nel momento in cui il Movimento fosse in grado di auto-organizzarsi, lui si farebbe da parte.
E sarebbe una scusa bella e buona.A parte che in Italia,se ci si fa due conti,c'è sempre una tornata elettorale in vista....e poi sarà già la quarta tornata elettorale che il M5S affronta,e con ottimi risultati.Quanto deve durare questa "fase iniziale"?E sopratutto....ti sembra che le intenzioni dei diretti interessati muovano in questa direzione?A me pare proprio di no,anzi...
2) In questo caso, il "ma anche gli altri" è legittimo: la realtà dei fatti è che la maggior parte di chi arriva in politica non è preparato/esperto, quindi usare contro il M5S il limite della mancanza di esperienza dei rappresentanti non è un buon argomento: anche nel partito che si preferirà ci sarà gente inesperta e/o impreparata (e in più magari anche raccomandata).
E la cosa mi farà ugualmente schifo.Se l'incompetenza è un punto (un punto grosso) a sfavore di un candidato,lo è per PD,PDL e gli altri....e anche per i grillini.
Ma anche no.Una affermazione come "voglio un paese in cui i cittadini decidano direttamente,tramite internet,se stare in Europa o no,se fare la guerra o no" ricade perfettamente nella definizione di demagogia.3) No. Demagogia significa tutt'altro.
L'evoluzione o degradazione o passaggio (a seconda di come si giudichi) sarebbe da una forma di democrazia rappresentativa ad una democrazia diretta (in realtà, una rappresentativa ma più spostata verso quella diretta). Si vorrebbe che i cittadini fossero più attivi politicamente, piuttosto che demandare tutto a dei rappresentanti, che alla prova dei fatti fanno i propri interessi fregandosene degli elettori.
Le democrazie rappresentative funzionano in tutti i grandi paesi Occidentali (e non).Come ha spiegato molto meglio di me Beric,il problema non è nella democrazia rappresentativa in quanto tale.
Le decisioni in materia di ambiente ed ecologia che sono state prese in paesi come la Svezia o la Danimarca,e che Grillo cita (citava,perchè da qualche tempo a questa parte la tematica ecologica è quasi del tutto sparita dal blog e dai suoi comizi.....le urla ai politici ladri tirano di più) in continuazione....beh,sono state prese da rappresentanti,non con la democrazia diretta.
1) Il M5S ha bisogno di un leader, un “aggregante”, mi sembra evidente. Grillo si è proposto come tale e come veicolo di promozione.
Non mi pare lui decida chi deve candidarsi: ammette di non conoscere neppure i candidati o gli aderenti al Movimento (neppure potrebbe, visto il numero). Vengono escluse le persone che hanno condanne penali e viene data una corsia privilegiata a chi ha lavorato di più all’interno dei gruppi.
Come ha detto Joramun, il potere di Grillo (o Casaleggio) non è solo questo.
In primo luogo c'è la proprietà del simbolo. Grillo ha il potere, come ha già fatto più volte, di diffidare dal continuare ad usare il simbolo del M5S unicamente con un post sul suo blog. Senza confronto con i militanti. Senza referendum interno. Nel caso di persone elette, come Tavolazzi, senza che i suoi stessi elettori potessero esprimere un parere sull'operato del loro eletto. Tu immagina: io sono un elettore del M5S, ho contribuito a far eleggere una persona del mio Comune, e questa persona viene cacciata dal M5S da Grillo senza che io possa dire la mia. È un miglioramento rispetto agli altri partiti? Imho no.
Poi ci sono i ruoli tecnici e di supporto. Sembra una cosa banale, ma non lo è. A lulgio 2011, come ho avuto modo di scrivere in passato, sono state scelte quattro persone per realizzare attività di grande impatto sul M5S (raccolta della documentazione sui progetti realizzati dal MoVimento nei consigli comunali e regionali, raccolta della documentazione necessaria per la creazione e la presentazione delle lsite, raccolta e analisi dei programmi delle liste locali e le metologie per la loro stesura, progettazione il portale informatico per condividere a livello nazionale tutta la documentazione presentata dai consiglieri). Sono attività, come puoi immaginare, di enorme impatto, su cui serve un controllo costante fin dai primi passi, perché sarebbe facile, per esempio, lasciare una backdoor nel sistema informatico per far passare flussi non autorizzati in entrata o in uscita, oppure modificare la documentazione dei progetti realizzati per favorire o danneggiare qualcuno. Queste quattro persone sono state invece scelte unicamente da Casaleggio, la loro nomina è stata presentata ai militanti senza alcun preavviso e senza alcuna possibilità di discussione, e sono state scelte anche persone che in quel momento ricoprivano incarichi amministrativi (Bertola è consigliere comunale a Torino), malgrado il M5S preveda un impegno full-time in politica quando si è eletti.
Infine, Grillo prevale anche sul non-statuto: pochi giorni fa è stato pubblicato un post nel blog di Grillo in cui si dice chiaramente che, anche se i "referendum di gradimento" semestrali a cui si sottopongono gli eletti del M5S daranno esito negativo, l'eletto non è tenuto a dimettersi. Mentre prima sì. Ricordo benissimo quando Favia, appena eletto al consiglio regionale emiliano nel 2010, esponeva questa regola di democrazia interna per rimarcare le differenze tra il M5S e gli altri.
2) Secondo le idee del M5S, la negatività dell’inesperienza sarebbe compensata dalla positività: i nuovi arrivati in politica non sono collusi, non hanno radicati rapporti di clientelismo a livello locale, legami con Società per Azioni e multinazionali a livello nazionale, ecc.
Il duplice mandato servirebbe a garantire il non radicamento nelle stanze della politica, e la conseguente nascita di legami di natura clientelare.
Tra l’altro, quelli che ci sono oggi (o fino a poco fa), dai Brunetta ai Gasparri alla Santanchè, alla Mussolini, a Calderoli, alla Gelmini, alla Garfagnaalle veline, ai medici, ai raccomandati… sono esperti e competenti? O a livello locale, le Minetti e i Trota sono competenti?
Non mi pare cambierebbe molto, anzi...
Sappiamo che esiste tutta una schiera di tecnici e diplomatici che svolgono il vero lavoro politico (scrivere leggi, accordi diplomatici, ecc.), e sono probabilmente la parte più competente e pulita della politica: il resto è “solo” decisionalità.
Come aiutano i tantissimi incapaci all’interno del Parlamento di oggi, possono farlo per i deputati del M5S se ne avranno bisogno.
Dunque, il problema del clientelarismo e della commistione con il potere è reale. Sono perfettamente consapevole del fatto che anche delle primarie potrebbero essere vinte più per il controllo del voto che per reale gradimento.
Tuttavia il sistema proposto da Grillo butta via il bambino con l'acqua sporca. È facile citare il Trota e Gasparri, ma è anche vero che vi sono parlamentari o amministratori che fanno il lavoro con decenza; la Bindi è stata autrice di una riforma della sanità particolarmente elogiata da Travaglio (per citare un giornalista che gode di molto credito presso il M5S), Furio Colombo e Francesco Pardi sono sempre stati esempi di integrità, il primo anche spesso votando in contrapposizione al proprio partito. Ci sono e ci sono stati amministratori locali molto in gamba, perché, se sono amati e hanno lavorato bene, dovrebbero andarsene per legge indipendentemente adll'opinione dei cittadini?
A mio parere il limite dei mandati è una limitazione alla libertà sia dell'elettorato passivo sia di quello attivo, e preferisco mantenere questa libertà cercando di colpire miratamente i clientelismi piuttosto che buttare via tutto.
Riguardo il discorso dell'inesperienza, il discorso delle consulenze "ignote" pare sia costato a Pizzarotti già qualcosa come 100.000 euro. Se un sindaco avesse derubato le casse del suo comune di una simile quantità Grillo lo avrebbe già fatto a pezzi sul suo blog, giusto? Pizzarotti lo ha fatto per inesperienza e non per disonestà, ma il risultato per le casse del comune parmense è lo stesso. E visto che l'incompetenza è spesso un fattore criticato da Grillo, questo metro dovrebbe valere per tutti.
Insomma, il danno economico per il comune di Parma è sicuramente maggiore del danno che le ostriche di Fiorito hanno apportato alla regione Lazio, considerando le diverse dimensioni degli enti.
Se questa è la "tassa sull'onestà" che dobbiamo pagare, non vedo questo gran mirabolante miglioramento.
Il discorso degli operativi (ma chiamiamoli con un nome lievemente diverso: tecnici ) è vero, ma ci sono cose per cui l'immagine conta, pensa solo alla diplomazia...
Intanto, si potrebbe dire che stando a quel che dice Grillo, non è importante cosa voglia lui o quale sia la sua posizione, perché le scelte verrebbero prese dal basso, attraverso i Gruppi, che a loro volta ascolterebbero i cittadini.
Qui ritorniamo sul tema della democrazia diretta.
Ci sono temi che secondo me non possono essere lasciati all'uomo della strada, e questo lo dico anche sul tema dell'acqua pubblica e del nucleare, anche se sono stato felicissimo per l'esito delle consultazioni in quel caso.
Oggi un referendum sulla permanenza nella UE perderebbe, ma sarebbe la scelta migliore e più saggia? È corretto che un problema di questa portata sia valutato da persone il cui principale interesse è arrivare a fine mese? O piuttosto non dovrebbe esserci una veduta di più alto livello che sappia programmare anche sul lungo termine?
4) Una questione mi pare importante: come sempre succede, nessuna delle idee più estreme dei partiti politici diverranno realtà (a causa dei compromessi/cogestione con altre forze politiche), e bisogna valutare piuttosto l’impatto che avranno concretamente nella vicenda politica. Come molti che votavano Rifondazione Comunista, erano ben coscienti che non si sarebbe ricreato il Comunismo (e anzi non avrebbero votato per quel partito se avessero ritenuto la cosa possibile), ma sapevano che alcune idee e posizioni di quel partito avrebbero potuto influenzare il Parlamento verso posizioni di sinistra.
Allo stesso modo, dubito che si arriverebbe mai ad una democrazia diretta, ma forse queste idee “estreme” potrebbero spingere ad un riavvicinamento politica/cittadini.
Beh, mi sembra come quelli di AN che giustificavano l'alleanza con la Lega dicendo che tanto la secessione non l'avrebbero mai chiesta davvero.
Il problema per me è di direzione: mettere determinate cose nelle mani dell'uomo comune non ha senso.
Se ci fossero 10 miliardi di euro e si dovesse sceglierne l'uso per referendum, passerebbe sicuramente una riduzione delle tasse; forse passerebbe una ristrutturazione delle scuole; non passerebbero mai cose come la riduzione del debito pubblico oppure il finanziamento alla ricerca sui semiconduttori o il programma spaziale.
Eppure servono. E tanto.
Andrebbe anche considerato l’impatto che potrebbero avere altre idee (positive direi) quali la trasparenza (portare a conoscenza tutti di sprechi, appalti poco puliti, ecc.), il controllare e limitare i soldi a partiti e politici, l’evitare che condannati siedano nei posti di rappresentanza, ecc.
Indubbiamente, e penso che il M5S come watchdog sia assolutamente fantastico. È come forza politica che non mi convince.
Penso sia più bravo a rimettere in riga gli altri che a governare, in soldoni.
1) È facile citare il Trota e Gasparri, ma è anche vero che vi sono parlamentari o amministratori che fanno il lavoro con decenza;
2) Qui ritorniamo sul tema della democrazia diretta.
Ci sono temi che secondo me non possono essere lasciati all'uomo della strada
3) Indubbiamente, e penso che il M5S come watchdog sia assolutamente fantastico. È come forza politica che non mi convince.
1) Il tema dell'inesperienza continua a non sembrarmi un buon argomento contro il M5S: ci sono deputati e amministratori capaci, ma sono una minoranza (diciamo il 30%?). La maggioranza è gente non solo incapace/inesperta ma anche non acculturata (oltre alla trentina di nomi noti, basta aggiungere i raccomandati, gli "infiltrati", quelli che arrivano dal mondo dello spettacolo, ecc.). Non vedo perchè quella percentuale non dovrebbe esserci anche tra quelli del M5S (suppongo ci siano laureati in scienze politiche, amministratori, avvocati, ecc.).
Oltre a questo, il vero problema è che anche tra quelli esperti e capaci, sembra mancare la volontà di operare: uno capace che non fa niente, non è più utile di uno meno esperto ma che prova a progettare un futuro.
2) Io sono d'accordo con te. Ma se uno non lo è, ci sta: d'altro canto la democrazia, per definizione, è quello: la volontà del popolo. E nasce in Grecia come democrazia diretta. Uno potrebbe dire: se la maggioranza degli Italiani vuole una cosa, è quella cosa che i rappresentanti devono fare, perchè sono stati scelti dai cittadini per concretizzare la volontà del popolo, non la loro.
Quindi è solo una questione di vedute, e volere maggiore coinvolgimento popolare non può essere considerato una negatività a priori.
La questione dei referendum e delle iniziative popolari poi, può sempre essere regolamentata.
3) Il M5S non governerà: non volendo alleanze, finirà all'opposizione. Quindi, volendo, uno potrebbe votarlo per dargli più forza di controllo e lasciar filtrare le idee positive (o anche mettere in imbarazzo i politici che continueranno a percepire superstipendi mentre i deputati M5S daranno indietro grosse somme; e continueranno a prendere rimborsi milionari mentre gli altri li restituiranno; ecc.) senza preoccuparsi troppo della democrazia diretta o altre estremizzazioni.
Bisogna essere realisti su queste cose, direbbe Logen Ninefingers.
Ora svesto i panni dell'avvocato del Diavolo. Mi serviva per approfondire alcune questioni e capirci di più.
Pare non ci sia nessuno sul forum che non condanni (o comunque non abbia una visione negativa) il M5S. Il che è strano anche da un punto di vista statistico: se lo voteranno tra il 20 e il 25% degli italiani, la percentuale di coloro che usano internet dovrebbe salire a tipo il 30%. Quindi, quasi uno su tre dovrebbe andare in quella direzione, ma in questa discussione non ve n'è traccia...
Pare non ci sia nessuno sul forum che non condanni (o comunque non abbia una visione negativa) il M5S. Il che è strano anche da un punto di vista statistico: se lo voteranno tra il 20 e il 25% degli italiani, la percentuale di coloro che usano internet dovrebbe salire a tipo il 30%. Quindi, quasi uno su tre dovrebbe andare in quella direzione, ma in questa discussione non ve n'è traccia...
Forse anche tra i potenziali votanti sono in pochi quelli che sono convinti. Altri votano il 'meno peggio', come tante volte é successo quando B. era in lizza, oppure le statistiche sono state prese prima che affiorassero queste perplessitá.
O, magari, il popolo di internet é proprio quello che piú dubita del M5S, e agli altri piace l'apparente 'novitá' che traspare da quel poco che si vede in tv...
Pare non ci sia nessuno sul forum che non condanni (o comunque non abbia una visione negativa) il M5S. Il che è strano anche da un punto di vista statistico: se lo voteranno tra il 20 e il 25% degli italiani, la percentuale di coloro che usano internet dovrebbe salire a tipo il 30%. Quindi, quasi uno su tre dovrebbe andare in quella direzione, ma in questa discussione non ve n'è traccia...
Io ero uno di quelli disposto a votare per il M5S.Le idee del movimento in materia di ecologia,innovazione,urbanistica e politiche ambientali mi avevano convinto.Mi piacevano.Il punto è che quando Grillo ha capito che quello che tirava erano le urla contro la politica ladra ha abbandonato quasi del tutto quei temi:non ne parla da tempo sul blog e non ne fa cenno quasi mai ai comizi.Di quel 20 - 25 % che vota il M5S,sono pronto a scommettere quello che vuoi che almeno l'80% non ha la più pallida idea di cosa sia l'edilizia sostenibile e le case a risparmio energetico.Tu stesso non hai mai nominato il termine "ecologia" nella tua arringa difensiva.
Io con le urla e col mandare a casa i ladri,sinceramente,ci faccio poco.Voglio capire anche cosa si fa dopo.
Non ho citato l'ecologia, perchè mi sembra faccia parte di quelle che per tutti sono positività del M5S. Sono andato più sulle cose considerate negative.
Ho trovato questo (alcune specificazioni di Grillo):
Non tutti capiscono, non tutti vogliono capire, i più disinformano a pagamento sui giornali e nei salotti televisivi controllati dai partiti. E' quindi indispensabile una "guida for dummies" per tutti coloro che hanno dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti.
D come Di Pietro: Antonio Di Pietro ha la mia amicizia, ma il M5S non si alleerà nè con l'IDV, nè con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco
E come Elezioni: chi sta svolgendo un qualunque incarico elettivo non può dimettersi per concorrere ad altre cariche elettive (es. chi è consigliere non può candidarsi a deputato, chi è senatore non può candidarsi a sindaco)
E come Emolumenti: gli eletti del M5S tratterranno per sé una parte degli emolumenti, oggi fissata in un massimo di 5.000 euro lordi, e restituiranno la rimanenza allo Stato
E come Euro: la decisione di rimanere nell'euro spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Io ritengo che l'Italia non possa permettersi l'euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo
M come Mandati: il M5S non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti
M come Movimenti: il M5S supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l'acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera
P come Primarie: nel M5S non ci saranno primarie (non si votano leader o leaderini) per le elezioni politiche, ma la scelta di portavoce per la Camera e per il Senato. Il loro compito sarà l'attuazione del Programma elettorale in stretta collaborazione attraverso la Rete con gli iscritti
P come Programma: Il Programma del M5S esiste (chi dice il contrario mente) ed è visibile sul blog. Prima delle elezioni politiche sarà integrato e migliorato dagli iscritti al M5S attraverso una piattaforma on line
R come Remissione del mandato: il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi). Nel caso questo avvenisse deve essere preceduto da un'informazione pubblica e dettagliata del suo operato sul portale del M5S con una votazione estesa a tutti gli iscritti del Comune e della Regione di rifermento, o dell'intero corpo elettorale in caso del Parlamento
R come Rimborsi: il M5S non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche
T come Televisione: non sono "vietate" interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili. E' fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti RAI, delle reti Mediaset e de La7
V come Votazioni: il M5S vota nei consigli comunali e regionali, e in futuro voterà in Parlamento, le proposte che aderiscono al Programma anche se presentate dai partiti
(continua...)
Questo è il motivo per cui, anche se non lo voterò, non mi ci scaglio troppo contro e non mi dispiacerebbe che raccogliesse tanti voti: sarebbe un segnale che magari avrebbe comunque delle conseguenze positive. Almeno spero. Mi sembra un segnale molto più efficace rispetto all'astensionismo, ad esempio (che anche in questo caso io non ho mai condiviso, ma posso capirlo).4) Una questione mi pare importante: come sempre succede, nessuna delle idee più estreme dei partiti politici diverranno realtà (a causa dei compromessi/cogestione con altre forze politiche), e bisogna valutare piuttosto l’impatto che avranno concretamente nella vicenda politica. Come molti che votavano Rifondazione Comunista, erano ben coscienti che non si sarebbe ricreato il Comunismo (e anzi non avrebbero votato per quel partito se avessero ritenuto la cosa possibile), ma sapevano che alcune idee e posizioni di quel partito avrebbero potuto influenzare il Parlamento verso posizioni di sinistra.
Allo stesso modo, dubito che si arriverebbe mai ad una democrazia diretta, ma forse queste idee “estreme” potrebbero spingere ad un riavvicinamento politica/cittadini.
Andrebbe anche considerato l’impatto che potrebbero avere altre idee (positive direi) quali la trasparenza (portare a conoscenza tutti di sprechi, appalti poco puliti, ecc.), il controllare e limitare i soldi a partiti e politici, l’evitare che condannati siedano nei posti di rappresentanza, ecc.
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2012/11/06/grillo-e-i-suoi-dummies/
Un articolo molto tagliente e provocatorio, questo di Odifreddi, ma mi sento di condividerlo appieno.
Beh, che ne pensate delle "parlamentarie"?
Ne penso che se il livello dei candidati è questo.....oppure questo....l'iniziativa è ancora più "farsesca" di quanto avessi immaginato in un primo momento.E che ci sia in Italia una consistente fetta di popolazione che pensa seriamente (già li sento......"di sicuro sono persone perbene e non rubano") alla possibilità di mandare in parlamento gente del genere è drammatico.
EDIT:
http-~~-//www.beppegrillo.it/2012/12/obbiettivo_elez.html
Min**ia Beppe...Berlusconi ti fa un baffo.Peccato,comunque.Peccato davvero.
http-~~-//www.beppegrillo.it/2012/12/obbiettivo_elez.html
Min**ia Beppe...Berlusconi ti fa un baffo.Peccato,comunque.Peccato davvero.
Volevo riportarlo io, questo.... comunque mi pare ovvio che il modo peggiore di confutare una tesi è di dimostrarla vera, e quindi Grillo con questa frase si è reso ridicolo. Peggio per lui ma forse meglio per l'Italia, forse ora alcuni apriranno gli occhi su Beppe Grillo (anche se è possibile che domani Grillo dirà di esser stato frainteso o di non aver mai detto quello, in pieno stile B.)