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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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triex
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Inviato il 17 giugno 2009 13:58

Ma sentirsi dire i pregi fa bene all'ego xD


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Il Grande Iulio
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Il Grande Iulio
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Inviato il 17 giugno 2009 14:37

 

 

Ci sono forse un paio di immagini un po' più interessanti.

 

Per curiosità, sapresti dirmi quali sono queste parti che hai gradito di più? Cerco di capire cosa è apprezzato in un testo dal lettore per migliorarmi in futuro. <img alt=" />

 

A me e' piaciuta l'immagine di un fulmine come "albero secolare". Niente affatto male. Poi mi e' piaciuto il "Salvaci, salvaci" finale - quella sua inutilita', pateticita'.

 

<img alt=" /> Grazie per averlo detto, anche se non ti avevo interpellato ;)

 

Tutto il resto, non mi e' piaciuto per nulla: l'ho trovato simile a un pezzo orchestrale in cui tutto e' solo "fortissimo", senza pause, senza "adagi", o "pianissimi". Ovvero, l'ho trovato assurdamente monocorde, e terribilmente noioso proprio per questo. Lo intitolerei: "C'erano tantissimi fulmini - no, deppiu'!!!". <img alt=" />

 

Effettivamente anche questo è un particolare cui non avevo pensato: la tempesta che descrivo io è solo in crescita. Se avessi inserito qualche pausa, per dare l'illusione che la catastrofe fosse terminata, per poi riprendere con rinnovato vigore, sarebbe venuto effettivamente più interesante. <img alt=" />

 

Per migliorare non dovresti chiedere quali sono i pregi del tuo scritto: dovresti chiedere quali sono i suoi difetti.

 

Lo so, i difetti li ha già scritti chiaramente Arya Snow.

 

Ma sentirsi dire i pregi fa bene all'ego xD

 

Verissimo... anche se il mio ego sta fin troppo bene! <img alt=" />


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 17 giugno 2009 14:55

okay,letti i tre pezzi che mi mancavano <img alt=" />

 

Idriel Strark: con la tecnica tutto okay, nessun problema di lettura, non m’è piaciuto molto il tono della narrazione, anche se logicamente dovuto al testo ispiratore.

 

Il grande Iulio : uno dei pezzi che mi è piaciuto meno, l’ho trovato un po’ banale, e sa proprio di disaster movie americano che personalmente non apprezzo. Qualche imperfezione ma immagino dovuto alla mancanza del lavoro di limatura.

 

Ser Balon Swann: carina come descrizione di una tempesta, m’è piaciuto che non ci fossero lampi e tuoni a destra e a manca, ma non mi ha colpito granchè.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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7698 messaggi
Inviato il 17 giugno 2009 16:27

Anche perchè hai avuto modo di leggere gli altri brani postati finora e hai visto come siano quasi tutti, almeno nelle intenzioni brani autonomi che sviluppano un filo narrativo, brevi racconti. Come fa notare Arya nel tuo brano questo manca. La tua è una descrizione, un esercizio.

non avevo capito che dovevano avere diciamo "un capo e una coda"... <img alt=" />

 

dopo il brano della foresta stregata (decrizione "martiniana", o meglio standard-adulta) e del parco degli dei (descrizione bucolica, ad alto contenuto di zuccheri) volevo provare a cimentarmi in una sottospecie di stream of consciousness con tema "la Tempesta" (non "quella tempesta", ma cercare di cogliere "l'essenza" della Tempesta per il narratore)...

 

il prossimo brano proverò a sperimentare qualche nuovo stile <img alt=" />


Z
zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 17 giugno 2009 16:37

Anche perchè hai avuto modo di leggere gli altri brani postati finora e hai visto come siano quasi tutti, almeno nelle intenzioni brani autonomi che sviluppano un filo narrativo, brevi racconti. Come fa notare Arya nel tuo brano questo manca. La tua è una descrizione, un esercizio.

non avevo capito che dovevano avere diciamo "un capo e una coda"... <img alt=" />

 

dopo il brano della foresta stregata (decrizione "martiniana", o meglio standard-adulta) e del parco degli dei (descrizione bucolica, ad alto contenuto di zuccheri) volevo provare a cimentarmi in una sottospecie di stream of consciousness con tema "la Tempesta" (non "quella tempesta", ma cercare di cogliere "l'essenza" della Tempesta per il narratore)...

 

il prossimo brano proverò a sperimentare qualche nuovo stile ;)

 

Ci avrei giurato che fosse successa una cosa del genere. <img alt=" />

Per le descrizioni, gli "esercizi" c'è sempre l'altro topic. Sarebbe stato inutile farne un clone. Alla prossima ti rifarai con gli interessi. <img alt=" />



AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Inviato il 17 giugno 2009 17:29

Dunque, premetto che non ho mai scritto in vita mia (e difficilmente lo farò ancora=P) e quindi non sono assolutamente capace <img alt=" /> Spesso dò pareri da lettrice, ma mettersi a scrivere è ben diverso. Però questo contest mi diverte, quindi almeno per questo turno è venuta voglia di postare un brano anche a me.

 

EDIT: SU QUESTO LINK LA VERSIONE RISISTEMATA IN SEGUITO (un po' più decente, credo...)

 

---------------------

 

Contest scrittura creativa: Tempesta

 

"La nave e il gigante”

 

La tempesta si stava placando, ma i venti ancora infierivano. Fischiavano tra le doloranti assi di legno, strappando alla nave tristi scricchiolii. Aveva passato una nottata di agonia, ad imprecare contro quegli ospiti non richiesti. Loro si erano divertiti, anche ora la stuzzicavano con giochi crudeli, mentre lei non aveva che da giacere impotente. Le botti tenute nella stiva erano rotte, il vino aveva formato una pozza di sangue attorno al corpo pesante. Inutili, le vele si sollevavano alle folate più violente, per poi tornare ad afflosciarsi come i seni di una vecchia.

L’acqua marina era accesa dall’alba a poche decine di metri, ma le si presentava come un’immagine remota. Implorava gli dei che le onde la raggiungessero e, avvolgendola in un dissetante abbraccio, la portassero via con sé… di nuovo in mare… in quella libertà che per anni, con malata passione, aveva respirato.

 

Fu quando il sole era già alto nel cielo che il gigante con cinque occhi arrivò.

“Eccone un’altra, questa volta pure grossa! Dimmi, quanti uomini dell’equipaggio hai sparso sulle mie rive? Guarda caso, mi è venuta fame…”

Per qualche attimo la nave non riuscì ad articolare parole sensate. I venti spingevano i chiodi a penetrarle ancora più nelle carni, fino a pungerle l’anima e mandare la sua mente in confusione.

Il gigante scosse la testa, sul punto di allontanarsi. “Sei proprio conciata male...”.

Quelle parole ridestarono il suo orgoglio, ridandole un po’ di lucidità “Non è niente, ne ho passate di peggiori!” Nell’alzare la voce, le sfuggì un suono stridente, per cui provò vergogna. Mitigò il tono. “Le vedi, le mie cicatrici? Quella sul fianco destro è l’impronta di una palla da cannone. Mi ha sfiorato le costole, ma io ho sono andata avanti lo stesso a combattere. E guarda la mia chiglia: è così storta per aver sbattuto contro un fondale di corallo…Quanto alle tempeste, ne ho viste parecchie anche di quelle, nel corso delle mie imprese”

“L’ultima però ti ha sconfitto, vedo. Come te la caverai questa volta?”.

“Non ti riguarda. Perché dovrei confidarti i miei piani? Gli uomini e le altre navi mi hanno parlato di te: sei malvagio e mangi le persone”. Ma mentre lo diceva, si rese conto che non le importava. Quelle navi si erano forse rivelate migliori? Dalla costa, ne aveva viste passare alcune. Aveva chiamato aiuto: in fondo erano navi come lei, aveva pensato con la speranza palpitante nello scafo, dunque erano amiche. In risposta c’era stato solo un pigro saluto, con un movimento di vele biancheggianti, come se l’acqua del mare fosse insufficiente ad accogliere qualcun altro. Si era arenata, era debole e nessuno la voleva più.

“Nel mondo ognuno ha il suo posto…” le rispose, vincendo il disagio “Quanto alla mia presunta cattiveria, mi propongo di mostrarti il contrario. Posso aggiustarti, dopo rimarremo insieme e forse diventeremo persino inseparabili”.

La nave non era convinta: “Non puoi salire su di me, sei troppo grosso”.

“Navigare io? Non era questa l’idea. Resteremo qui, la mia isola ha sempre offerto sicurezza e tranquillità. Tu mi aiuterai a cacciare le prede, ti avvicinerai alle navi passanti nei paraggi e le attirerai da me”. Il volto grigio esibiva un sorriso, nella consapevolezza che la proposta era invitante. Aveva colto in pieno i suoi desideri.

 

La nave già sapeva che non avrebbe finito i suoi giorni legata a quel posto. Si sarebbe rimessa e avrebbe seminato stragi tra quei suoi falsi compagni, le loro carcasse sarebbero rimaste sulle coste come tanti idoli. Un calice traboccante di sangue le si presentava davanti, la chiamava con urgenza a bere. Ma, un giorno, sarebbe partita per riprendere i viaggi. Nuove tempeste sarebbero tornate a sussurrarle canti minacciosi, ma già pregustava l’inebriante sapore del sale, dell’avventura.

 

--------------

 

Via col massacro, sicuramente lo merito. Siate pure bastardi =P


I
Il Grande Iulio
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Il Grande Iulio
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Inviato il 17 giugno 2009 17:43

Via col massacro, sicuramente lo merito. Siate pure bastardi =P

 

No, dai, non è così male come dici tu: è originale come racconto, presenta caratteristiche nuove, l'ho trovato bello. Un particolare mi ha lasciato dubbioso: nel tuo brano è presente la tempesta, ma io la vedo solo come una cosa marginale, di sfondo. Secondo me dovevi darle un ruolo più importante, con chiari collegamenti alla vicenda.



AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Inviato il 17 giugno 2009 17:50

Io non è che lo "veda" brutto (è difficile vedere troppo brutta una cosa che hai scritto tu. Un conto è giudicare gli altri, ma sicuramente poi a scrivere io avrò fatto tanti obrobri che critico duramente negli altri, di cui io non mi accorgo abbastanza^^), ma non può essere altrimenti... dato che la mia esperienza è pari a zero <img alt=" />

 

Si parla della tempesta che è appena finita, delle conseguenze che ha portato e si accenna a tempeste future.

Sì, in questo senso è presente "in modo marginale".

 

Avanti, chi vuole fare critiche precise si accomodi. Sono molto curiosa di vedere la differenza tra i miei giudizi fatti dall'esterno e ciò che riesco a vedere quando provo a fare qualcosa io. E' un'esperienza interessante.


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 17 giugno 2009 18:00

 

 

Via col massacro, sicuramente lo merito. Siate pure bastardi =P

 

per oggi temo proprio d'aver finito le cartucce amare <img alt=" /> .

 

Gli ho dato appena una lettura velocissima, vedrò di provvedere a una accuratissima questa sera.

Visto che è il tuo primo pezzo in assoluto, vedrò di essere certosina al massimo, se questo i fa piacere, ovviamente <img alt=" />



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 17 giugno 2009 18:01

se questo i fa piacere, ovviamente <img alt=" />

Yesss <img alt=" />

A
Alekseij Targaryen
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3068 messaggi
Alekseij Targaryen
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3068 messaggi
Inviato il 17 giugno 2009 18:19

Ho dato anche io una lettura veloce, d'impatto mi piace molto l'idea di fondo. I commenti "bastardi" più tardi <img alt=" />


I
Idriel Stark
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Idriel Stark
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1639 messaggi
Inviato il 17 giugno 2009 18:26

Idriel Stark A parte le battute sulle citazioni, trasformare versi dell'Eneide in un brano non è facile. Ok magari la storia è quella ma in fondo tutti abbiamo scritto un brano che ricalca un topos letterario. Quindi per me è come se lo avessi scritto di sana pianta. E lo hai scritto bene davvero. Finalmente qualcuno che sa come si usano gi avverbi! <img alt=" /><img alt=" />

A parte gli scherzi il tuo stile, i vocaboli che hai utilizzato hanno una liricità che rispecchia benissimo il tema trattato. Davvero bello. <img alt=" />

Ti ringrazio ^^ Anche se solitamente mi dicono che di avverbi ne uso fin troppi, infatti mi sono molto trattenuta da quel punto di vista :P

 

al più presto riscriverò il brano nella sua forma naturale, confido intorno ai 10000 caratteri perchè al di là dei commenti credo che questo brano abbia qualcosa da raccontare. Mi è piaciuto.

 

Ottima cosa! Poi vorrò leggerlo, sappilo, perchè penso anch'io che abbia davvero da raccontare, e non solo qualcosa ^^

 

 

okay,letti i tre pezzi che mi mancavano ;)

Idriel Strark: con la tecnica tutto okay, nessun problema di lettura, non m’è piaciuto molto il tono della narrazione, anche se logicamente dovuto al testo ispiratore.

 

Credo che l'assenza di critiche da parte tue sia già da considerarsi un ottimo risultato :P Apprezzo molto il modo in cui ti approcci ai testi e l'attenzione con cui li analizzi, ho letto anche qualcosa dal tuo blog e ne approfitto per farti i complimenti. Continuo a pensare che lettori come te abbiano tanto da insegnare agli editor della maggior parte delle attuali case editrici italiane, e mi chiedo perchè si continui a pubblicare certa roba... <img alt=" /> ma non voglio andare OT.

Sul tono del mio racconto: beh, sì, è dovuto essenzialmente al modello. Ho voluto rendere in prosa un poema epico, non potevo fare tanto diversamente... a meno di non andare su qualcosa di radicalmente opposto, come il parodico o il satirico. In generale poi tendo di mio alla liricità, perchè mi piace che un racconto suoni bene, anche se poi spesso rischio di esagerare <img alt=" /> Ma sono certa che se dovesse capitarmi nel futuro del contest tu e altri non esitereste a farmelo notare, e me ne rallegro ;)

 

Balon Swann: non ho molto da aggiungere a quanto già detto dagli altri. Più di altri scritti, il tuo sembrava esclusivamente un esercizio, il che ha impedito che mi colpisse.

 

@Arya: sono appena tornata da un esame scritto, mi è stato chiesto di riassumere l'intero corso in due domane e ho scritto ininterrottamente per quasi due ore... penso che aspetterò stasera per leggere il tuo scritto, o almeno per commentarlo ;) sorry <img alt=" />


Q
Qhorin Halfhand
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Qhorin Halfhand
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Q

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Inviato il 17 giugno 2009 18:36 Autore

Tra ieri e oggi ho mandato prima in privato il testo a qualcuno per un parere preventivo... ma dopo l'ho editato molto e quindi ora è diverso.

 

 

Via col massacro, sicuramente lo merito. Siate pure bastardi =P

 

 

A me la versione pre-edit è piaciuta subito, e c'ho anche messo poso a dirtidi postarla <img alt=" />

 

Non modifico la mia opinione dopo l'edit, hai fatto bene a proporla <img alt=" />


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Nato dalla Tempesta
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Nato dalla Tempesta
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Inviato il 17 giugno 2009 19:09

Contest di scrittura creativa: la Tempesta

 

Caldo. Soffocante, brutale. Il mio sudore ristagna nell’aria immobile, le pareti della stanza che opprimono il respiro. Afa, bruciante come una febbre. Mosche si levano in volo e svolazzano pigre nei miasmi della mia infermità. La gamba mi tormenta, oggi più di ieri. Sento la ferita avvampare in incendi improvvisi che mi spezzano il fiato. Mi piego dolorante su questo sudicio giaciglio. Chiedo acqua al sapiente, mi allunga una coppa di infuso fumante che al primo sorso mi fa rabbrividire.

«Tornerò questa sera» mi dice in tono compassionevole e si allontana prima che possa gridargli dietro la mia disperazione. L’infuso sembra fare effetto, per qualche momento sento che la gamba non mi appartiene, la percepisco come un giocattolo inerte. Poi svengo, sento che vomiterò, forse lo faccio davvero. Spalanco gli occhi e chiedo al silenzio che ora è, quanto tempo è passato. Un minuto, un anno. La ferita riprende a pulsare, il dolore mi sveglia come una secchiata di ghiaccio, ma è caldo. Neve bollente che consuma la mia volontà.

Metto a terra un piede e trascino l’altro stringendo i denti. Qualche lacrima va a perdersi nel sudore, ho il fiato grosso, ma ce l’ho fatta: sono in piedi, aggrappato alla stampella che mi hanno fabbricato. Sto cercando di contare i passi che dovrò fare fino alla finestra quando il mondo intorno a me comincia ad agitarsi. Il bacile cade di colpo rovesciando acqua putrida. Non faccio in tempo a gridare che sono a terra, la faccia contro il pavimento, l’orrore che supera il dolore.

E’ un boato, un tremore che scuote la terra dalle fondamenta. Sento urla provenire dalla strada, voci di donne sconvolte, di uomini impauriti. Piedi che pestano il selciato sospinti dal terrore. Prego che qualcuno entri nella mia casa, mi aiuti a rialzarmi, mi rimetta a letto. Mi uccida.

Un nuovo scoppio, come la furia di un tuono ma con più rabbia.

“Tempesta”, mi dico. “Acqua, pioggia” sperano le mie labbra secche. Un vento agita i battenti della finestra, ma è caldo, rovente. “Porterà ristoro” mi ripeto, allagherà la strada e l’acqua entrerà in questa stanza, fino a me, messaggera di pace.

Cerco di trascinarmi verso la porta, gli occhi fissi sul ritaglio di mondo che scorgo oltre la finestra. Le urla si moltiplicano, vedono ombre che scappano, le donne piangono coi bambini al petto. La città impazzita leva preghiere, bestemmia gli dei. Gli uomini corrono, imprecano, cadono. Muoiono.

L’aria avvampa, sento che la pelle scotta ma mi trascino ancora in avanti, verso la porta, verso qualsiasi cosa sia oltre quella soglia. “E’ zolfo” penso, ma non capisco. “Cenere”. Era giorno, ne sono certo, ma fuori il cielo è cupo, una notte improvvisa è sgorgata dal nulla. I bagliori arancioni tingono d’inferno quelle nuvole nere, vedo polveri e scintille cadere sull’umanità come l’ultima sentenza. E questa cenere, fitta, leggera. Sottile come un veleno che fa tossire e riempie i polmoni.

“Dèi…”. Voglio bestemmiare ma il respiro è un fischio, un rantolo, una colata di bava densa. Ho raggiunto la porta e posso aggrapparmi al battente, che si apre di colpo sull’ultimo giorno del mondo. “Tempesta” ripete la mia mente febbrile. “Tempesta di pietre, tempesta di fuoco”. La terra si scuote violenta e vedo cose che nessuno dovrebbe vedere. Templi che franano su corpi urlanti, anime nere si accasciano nella polvere vomitando cemento e sangue. Una grandine di lingue incendiarie che copre le vite, spegne i lamenti come un manto di misericordia. In un attimo il fuoco è ovunque, sopra di me il tetto brucia e i miei stracci già puzzano di morte.

Piango, soffoco. Sputo. Ma non capisco, dèi infami, non comprendo. Solo fiamme e lutto, buio pesto e urla. Il dolore alla ferita è scomparso. Forse la gamba è già bruciata. “Di me non resterà neanche la polvere” mi dico. “E nessuno saprà mai che qui è esistita una città”.

Tossivo, ridevo. Morivo.

Ero niente.

Un mattino d’agosto.

A Pompei.


Z
zack86sq
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zack86sq
Confratello

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Inviato il 17 giugno 2009 19:28

Dunque, premetto che non ho mai scritto in vita mia (e difficilmente lo farò ancora=P) e quindi non sono assolutamente capace <img alt=" /> Spesso dò pareri da lettrice, ma mettersi a scrivere è ben diverso. Però questo contest mi diverte, quindi almeno per questo turno è venuta voglia di postare un brano anche a me.

 

Tra ieri e oggi ho mandato prima in privato il testo a qualcuno per un parere preventivo... ma dopo l'ho editato molto e quindi ora è diverso.

 

 

Via col massacro, sicuramente lo merito. Siate pure bastardi =P

 

Sono contento. Vedi che avevo ragione io. Lo sapevo che potevi scrivere un bel pezzo. <img alt=" />

Bravo Qho che l'hai convinta. <img alt=" />

 

Visto Ary non è stato così traumatico. Ok puoi migliorare tante cose, alcune analogie con l'uomo sono ben riuscite, altre meno. Soprattutto l'attacco dei dialoghi e il loro contenuto, alcune frasi mi sembravano ingenue, però dai chi se ne frega, i dialoghi sono difficili, roba che si impara sbagliando. Però la cosa importante c'era, l'unica che conta davvero, un sentimento, un moto d'animo, un nucleo che desse il senso della lettura.

C'era tristezza, nostalgia e si sentiva. Sei riuscita a comunicarla senza scadere in frasi fatte. C'era però anche voglia di vivere, di lottare. A livello emotivo il brano per me è riuscitissimo. ;)

 

al più presto riscriverò il brano nella sua forma naturale, confido intorno ai 10000 caratteri perchè al di là dei commenti credo che questo brano abbia qualcosa da raccontare. Mi è piaciuto.

Ottima cosa! Poi vorrò leggerlo, sappilo, perchè penso anch'io che abbia davvero da raccontare, e non solo qualcosa ^^

 

Sarai la prima a leggerlo. Promesso. Ci vorrà un pò però. Adesso voglio far sedimentare qualche idea che mi è venuta per rendere i personaggi e l'ambientazione più reali. Inizierò a lavorarci il fine settimana, spero. <img alt=" />

 

EDIT HO visto che ha postato anche Nato dalla tempesta. Commento appena finisco di leggere. <img alt=" />


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