Tyrion, come ti ho stupito? " /> Comunque Teefa non è proprio come Storm degli X-Men. L'aspetto è più come Rogue.
Non credevo che fossi cosí bravo (o brava - non ho ancora capito di che sesso sei) " />Tyrion, come ti ho stupito?
Giusto, giusto! " />" /> Comunque Teefa non è proprio come Storm degli X-Men. L'aspetto è più come Rogue.
Grazie per il commento, Tyrion. Anche solo un "ben scritto" detto da te è un complimentone " />
Non riesco a commentarli tutti dettagliatamente e li ho anche letti abbastanza in fretta, sono davvero tanti. " />
Per ora quelli che mi piace di più quello del Prete Rosso. e' un racconto che mi soddisfa pienamente già preso da solo, non ha bisogno nè di presentazioni esterne nè di una continuazione. Questa è una capacità che guardo moltissimo per questo contest. Mi piace molto il messaggio, mi piacciono le tematiche, stilisticamente così su due piedi non ho passaggi particolari su cui mi viene da ridire.
Al secondo posto... direi Erin. Ho apprezzato molto le prime righe di descrizione della tempesta: non tanto banali e d'impatto. Inoltre il "cinico" messaggio conclusivo (al di là del fatto che si sia d'accordo o meno) mi ha fatto un certo effetto, messo così alla fine, diciamo che è riuscito a prendermi di sorpresa. Poi anche in questo caso: è un brano che basta a sè stesso, mi lascia soddisfatta. Ha una bella introduzione e una conclusione adeguata. Va bene! Stilisticamente avrei da ridire su qualche punto, ma comunque per ora è quello che mi è piaciuto di più dopo quello del Prete.
Il brano di Seetharaman Toral invece non mi è piaciuto, appunto perchè sembra più un estratto di un'opera ben più ampia. Se lo avessi letto in tale contesto, lo avrei trovato interessante e mi sarebbe venuta voglia di proseguire. Ma dato che in questo concorso guardo la capacità di scrivere un brano che inizia e finisce lì, deve bastarmi già da solo... sinceramente un brano così, di pura e fredda ambientazione, non mi interessa. Non spenderei mai il mio tempo per leggerlo se sapessi in anticipo com'è.
Purtroppo non ho abbastanza cultura mitologica per apprezzare come si deve il brano di Nymeria Sand.
Il brano di triex è carino e scritto bene, ma per i miei gusti è troppo high fantasy e teatrale.
Del brano di Ser Arthur Dayne purtroppo non sono sicura di aver capito bene la conclusione e il senso di essa. Sarò un po' tonta ma... me lo potresti spiegare? " /> Comunque la descrizione della scalata è molto bella, concordo con chi dice che ti sembra di trovarti proprio lì. In un paio di punti più "pomposa" del necessario, ma niente di grave. Le spiegazioni sul personaggio e gli eventi passati vanno benissimo, però sarebbe stato forse meglio esprimere tali contenuti in modo più breve, perchè un po' di distrazione dal presente c'è ed è un peccato.
Gli ultimi due brani per ora non li ho letti.
Io invece li ho letti tutti e sono molto belli ^^
Quelli che mi sono piaciuti di più sono quelli di Erin, triex, Prete Rosso e Alekseij Targaryen. Però si possono dare solo due preferenze, quindi vedrò di rileggere e selezionare quelli che preferisco in assoluto ;]
Allora, finalmente sono riuscita a leggere tutti i componimenti " />
Quelli che mi sono rimasti maggiormente impressi sono quello di Nymeria Sand e quello di triex . Del primo mi è piaciuto l'argomento. Solo che alla fine mi sembrava parecchio scarno, con frasi troppo essenziali (un peccato perchè le descrizioni potevano essere davvero molto riuscite).
Per quello di triex, a parte il modo di presentarlo orginale (voce-descrizione-voce-descrizione) ho apprezzato molto la preparazione allo scontro. Anche se devo confessare che forse il mio parere è condizionato dal fatto che conosco i due protagonisti " />
Per il resto, complimenti a Ser Arthur Dayne per avermi fatto venire una fitta ai denti quando ha detto che il suo protagonista per aggrapparsi alla roccia usava appunto i denti. E' forse il brano più sofferente, fisicamente parlando.
Seetharaman Toral il tuo brano purtroppo rientra in un ambito per cui non nutro molta simpatia e questo forse ha condizionato la mia visione.
Prete Rosso ottima l'idea, anche se ammetto che per capirlo bene ho dovuto rileggerlo due volte (non capivo bene chi faceva cosa a chi " /> ma forse sono io che sono fusa per tesi e altre cose)
Notevoli anche gli altri, ma sono i primi due che ho citato ad essermi rimasti maggiormente impressi
" />
CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA: TEMPESTA
«...ac venti, velut agmine facto,
qua data porta, ruunt et terras turbine perflant»*
Sembravano un esercito pronto alla battaglia quando uscirono schierati dalla propria dimora. Dietro di loro avanzava un cielo color della pece che non prometteva altro che morte. Correvano veloci, esaltati da tanta improvvisa libertà, frementi all'idea di quanto avrebbero potuto fare e disfare. Giunti al mare, vi si tuffarono con voluttà, pregustando il caos che ne sarebbe derivato. Ondate immense si sollevarono, puntando su, verso l'alto, verso il sole ormai nascosto e le stelle lontane, lasciando i fondali scoperti. L'acqua era ovunque: pioveva dalle nubi scure e gonfie, saliva dalle onde del pelago sconvolto, ricadeva quando esse tornavano al loro luogo d'origine. Il frastuono era assordante, un'armonia selvaggia di risa dei venti e urla degli uomini che, piccoli e impotenti, correvano indaffarati sulle tolde nella vana illusione di scongiurare l'inevitabile. Ma non c'erano speranze: le spaventose masse d'acqua si abbattevano sulla flotta, implacabili, disperdendo navi e uomini, armi e tesori. Tre ne prese Noto, strillando dall'eccitazione, e le lanciò sugli scogli; tre ne prese Euro, facendo riecheggiare il suo folle ghigno, per mandarle ad arenarsi tra le secche e sotterrarle con la sabbia del fondale. La loro furia selvaggia era pari soltanto alla gioia che ricavavano dal seminare terrore e morte.
«O terque quaterque beati,
quis ante ora patrum Troiae sub moenibus altis
contigit oppetere!»**
Il capo della spedizione, aggrappato con tutte le forze alla balaustra dell'ammiraglia, gridava agli dèi la sua rabbia e la sua disperazione. Rimpiangeva amaramente di non essere caduto in battaglia, perché non era quella la morte degna di un eroe, non era quella la sorte che sarebbe dovuta toccare a quegli uomini che ora vedeva volare dai parapetti come fossero foglie e venire inghiottiti da gorghi improvvisamente comparsi. Vedeva i suoi compagni di viaggio sparire e morire; vedeva le crepe aprirsi nei fianchi delle navi e poi le vedeva affondare, lentamente e inesorabilmente; vedeva i valenti soldati che gli avevano coperto le spalle in infinite battaglie implorare aiuto, sbracciandosi, nient'altro che relitti in mezzo a mille altri; vedeva i saggi che l'avevano consigliato nei momenti difficili avvinghiarsi, disperati, a frammenti della loro gloria passata; vedeva gli amici annegare, lo sguardo al cielo, salutando per sempre il mondo dei vivi. E non c'era nulla che potesse fare per salvarli.
«Tantane vos generis tenuit fiducia vestri?»***
Non solo la flotta dei Teucri fu colpita da tanta furia, ma il mare tutto. Le sue creature fuggivano e diffondevano la loro inquietudine sulla scia delle correnti. In breve tempo non ci fu luogo, negli oceani, in cui non si seppe che i venti erano impazziti.
Insospettito e turbato da tanta agitazione, il dio lasciò le sue occupazioni e affiorò dalle acque sul carro dalle ruote leggere. Si affrettò a raggiungere il luogo della tempesta e vide il caos regnare sovrano e i flutti sconvolti. Riconoscendo le navi e gli uomini dispersi, subito comprese quanto stava accadendo.
Tuonò, superando il frastuono perché tutti lo sentissero, e apostrofò i rivoltosi: «Osate sfidare la mia autorità e sconvolgere i mari senza il mio consenso? Siete dunque giunti a una tale audacia? Sparite dalla mia vista! Tornate alla vostra fortezza! E rammentate al vostro re che non a lui è stato dato il comando del mare, ma a me. Pagherete in seguito per la vostra insolenza.».
A capo chino, reprimendo a stento la furia, i venti si allontanarono dalla flotta ferita e a poco a poco le acque si placarono. Il dio, il tridente puntato verso il cielo, aperse le nubi, restituendo al mondo la luce del sole. I suoi figli, accorsi in aiuto, liberarono le navi dagli scogli e dalle sabbie per poi seguire il padre nel suo lento cammino tra i relitti. E le onde, sfiorate dal carro, si acquietarono e tacquero.
Poche navi erano rimaste intatte, molti uomini erano morti. Ma non la loro speranza.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
*«... e i venti, formata come una schiera, si precipitano per dove un'uscita è aperta loro, e percorrono la terra col turbine» (Virg. Aen. I, 82-83)
** «O tre e quattro volte beati, cui toccò morire davanti agli occhi dei padri sotto le alte mura di Tr**a!» (Virg. Aen. I, 94-96)
*** «Avete dunque tanta stima della vostra schiatta?» (Virg. Aen. I, 132)
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Innanzitutto mi scuso, ma ho sforato di 25 caratteri, di più non sono riuscita a tagliare " /> (nel conto ho incluso anche le citazioni).
Certamente non sono stata particolarmente originale (la dinamica generale ricalca quella dell'Eneide e molte immagini sono prese direttamente da Virgilio, anche se non tutte - altri elementi, come la caratterizzazione dei venti, ad esempio, sono mia "licenza poetica"), ma forse è più personale e mio questo racconto di quanto avrebbe potuto esserlo uno inventato da me dalla prima all'ultima parola. Amo Virgilio, amo l'Eneide e sono legata a questo passo per una serie di motivi (se mi si dice "tempesta" la prima cosa hce mi viene in mente è "v. 81 del I libro dell'Eneide" " /> ) e ho voluto trasformare un po' di quest'amore in qualcosa di creativo. In un momento di profonda crisi (leggi: sessione d'esami in corso), ho voluto come ricordarmi perchè mi sia iscritta a lettere classiche, e devo dire che ha funzionato. Mi è piaciuto scriverlo, ne sono abbastanza soddisfatta, il che mi rende capace di sopportare qualsiasi critica a riguardo, perchè il racconto ha già realizzato il suo scopo " />
EDIT: riguardo agli altri racconti, mi manca da leggerne ancora un paio e quelli che ho letto mi sono piaciuti quasi tutti! I preferiti al momento sono quello de Il Prete rosso e quello di triex, farò un commento più accurato tra qualche post, per non rendere questo troppo lungo ^^
Drilli ieri in chat tutto un casino per tre citazioni da Virgilio. " />" />
«...ac venti, velut agmine facto,
qua data porta, ruunt et terras turbine perflant»*
«O terque quaterque beati,
quis ante ora patrum Troiae sub moenibus altis
contigit oppetere!»**
«Tantane vos generis tenuit fiducia vestri?»***
Comunque potevi inserirle direttamente in italiano perchè tanto sono staccate dal resto dei paragrafi. Però così sono più fiqhe. " />
Beh, considerato che ogni volta che dico di studiare lettere classiche mi rispondono "tu sei pazza" con un'espressione tra lo schifo e il pietismo, temevo che presentare ben tre citazioni in latino potesse essere accolto male :PDrilli ieri in chat tutto un casino per tre citazioni da Virgilio. " />" />
Comunque potevi inserirle direttamente in italiano perchè tanto sono staccate dal resto dei paragrafi. Però così sono più fiqhe. " />
E comunque, proprio perchè sono staccate dal resto le ho messe in latino. Se fossero state necessarie al racconto le avrei tradotte per non dar noia ai lettori " />
(stasera commento le vostre opere, li ho riletti tutti poco fa e non mi piace fare commenti a caldo)
Ser Lostdream: Cavoli, molto carino. Semplicissimo, ma allo stesso tempo interessante e ben costruito. Mi sa che si piazza al secondo posto dopo quello del Prete Rosso. L'ho apprezzato di più ad una seconda lettura.
Alekseij Targaryen: Scritto molto bene, uno dei brani che trovo tecnicamente migliori fino ad ora. Però non c'è qualcosa che sia riuscito a colpirmi. Inoltre anche questo brano sembra troppo un estratto, da solo non riesce a "bastare".
Idriel Stark: purtroppo non ho letto l'Eneide integralmente e non ho letto quel pezzo, quindi non riesco a giudicare bene per capire quanto c'è di tuo e quanto di preso da lì. A vederlo così, non mi dispiace e non ho particolari critiche da muovere. Le scene sono efficaci e a livello emotivo qualcosa mi arriva, anche se non è tra i brani che in assoluto mi hanno colpita di più.
Belli, tutti molto belli. " />
Tra i testi scritti finora il mio voto andrà ad uno di questi " />
Nymeria Sand
Triex
Seetharam Toral
Ser Arthur Dayne
Mi è piaciuto il brano di Nymeria Sand (conosco bene la mitologia egizia, e di tutti quegli dei e demoni Apophis è il mio preferito " /> ), anche se mi sembra scritto con un punto di vista troppo oggettivo, descrizione degli eventi e stop. Bello anche quello di triex, in particolare in finale, a effetto, anche se mi suona un po' di già visto (forse in un film " /> ). Il brano di Seetharaman è forse quello che mi ha colpito di più, per la sua originalità; penso che l'assenza di descrizione del background sia la maggiore pecca. Infine ho trovato interessante il testo di Ser Arthur Dayne: ottimo registro linguistico e capacità descrittiva; nonostante questo, non mi ha convinto più di tanto: il finale a parer mio stona leggermente con il resto della storia e non ho gradito nemmeno la scena della caduta (mi sembra inverosimile che un uomo cadendo da una rupe riesca a riaggrapparsi, pur ferendosi e rompendosi i denti. Forse mi sbaglio. " /> ).
Se farò in tempo scriverò un testo anch'io. non so però come si fa il conteggio caratteri; è possibile farlo con Word?
Puoi votarne anche due " />Tra i testi scritti finora il mio voto andrà ad uno di questi " />
Sì, con Word: Strumenti-->conteggio parole.non so però come si fa il conteggio caratteri; è possibile farlo con Word?
Il grande iulio, il motivo per cui ti sembra "già visto" è perché ho dichiaratamente usato temi e cliché dell'high fantasy e del genere supereroistico e fumettistico. Ma non c'è un film con Teefa :P Non ancora almeno xD
Puoi votarne anche due " />
Tra i testi scritti finora il mio voto andrà ad uno di questi " />
Sì, con Word: Strumenti-->conteggio parole.non so però come si fa il conteggio caratteri; è possibile farlo con Word?
Grazie, mi ero scordato che si da il doppio voto.
Il grande iulio, il motivo per cui ti sembra "già visto" è perché ho dichiaratamente usato temi e cliché dell'high fantasy e del genere supereroistico e fumettistico. Ma non c'è un film con Teefa :P Non ancora almeno xD
Era appunto questo che intendevo: mi ero accorto che prendevi dall'high fantasy, ma forse potevi rimaneggiare meglio il tutto, per creare qualcosa di un po' più originale.
(parlo io che di originale non ho mai fatto nulla " /> )
Comunque molto bello.
Altra domanda ancora: sono 4000 caratteri spazi inclusi o esclusi?
Inclusi. Ma se sfori di qualche carattere non ti ammazziamo. " />Altra domanda ancora: sono 4000 caratteri spazi inclusi o esclusi?
Ho perso il conto. Abbiamo abbattuto il muro dei dieci partecipanti? " />" />