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Grazie Prete Rosso: concordo pienamente col tuo post. Capisco che ti senti come mi sentirei io se leggessi le scemenze scritte da un giornalista sul mio campo!
Approfitto anche io della presenza di una persona competente per una domanda che mi ha messo in testa una delle tipiche "chiacchiere da bar" a cui di solito non do assolutamente peso: ma è vero che se il sisma è >= al grado 6 (penso scala Richter, ma nn ci metto la mano sul fuoco) le case per legge devono essere ricostruite interamente dallo Stato (o cmq a sue spese)? o è l'ennesima chiacchiera ignorant/popolare?
no chiedo perchè le prime notizie in assoluto era di un sisma di grado quasi 7 o giù di lì, poi di sisma di grado 5,7-5,9..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Approfitto della presenza di uno competente per fare una domanda:ho letto che uno dei motivi per cui è successo questo disastro (anche su case di recente costruzione), è che in genere sulle perizie idrogeologiche c'è un certo lassismo,nel senso che piuttosto che far fare la perizia al tecnico di competenza,si preferisce prendere la perizia fatta magari sul palazzo della Regione che sta a 100 metri.Il punto è che in 100 metri ne cambiano di cose,a livello di composizione del terreno.....è vero? :dart: :dart: :dart:
Sarei io quello competente? Troppa fiducia. :dart:
Comunque l'esempio che hai fatto è perfetto. Una perizia idrogeologica costa parecchio e di solito i privati sono persone comuni che fanno il mutuo per costruirsi una casa e quindi non possono permettersele. Immaginate le litigate tra committente e ingegnere quando sul preventivo spese compaiono come voci perizie per 10000 euro, se non di più. E' improponibile e ovviamente nessun ingegnere che vuole lavorare le fa. Perciò spesso si fa riferimento alle perizie di edifici pubblici vicini, che per legge sono obbligati a farle. Però come dici le cose possono cambiare a distanze anche relativamente brevi.
Potrebbe essere successo che alcuni edifici sono stati costruiti sopra una faglia acquifera non segnalata, sopra delle grotte, create da fiumi sotterrranei, che sono crollate durante il terremoto e che non erano segnalate. O come detto in precedenza si è costruito su uno strato di terreno debole o le fondazioni non hanno raggiunto la giusta profondità per poggiare sul terreno adatto.
A cercare bene ci saranno tante concause nel crollo di questi edifici. Sicuramente alcune dovute al lassismo con cui vengono rispettate certe norme, altre alla malafede di alcune imprese, altre saranno deii semplici errori umani.
Comunque adesso le migliori menti d'Italia sono a L'Aquila quindi i lavori di ripristino inizieranno molto presto. Tra questi ci sono anche i miei prof della facoltà di ingegneria civile. Sono tutti L'Aquila. Non ci sono più nemmeno gli assistenti per fare gli esami. Quando tornano potrei chiedere cosa hanno trovato. Chissà :dart:
Grazie Prete Rosso: concordo pienamente col tuo post. Capisco che ti senti come mi sentirei io se leggessi le scemenze scritte da un giornalista sul mio campo!
Tyrion, più che altro mi dispiace vedere lo sciacallaggio che viene fatto sulla pelle delle persone morte, sfruttando il fatto che di ingegneria non ne capisce niente nessuno, se non gli addetti ai lavori, per cui basta gridare "Ma qua c'è della plastica" per linciare un progettista. Ovviamente le responsabilità ci sono e vanno trovate, ma non in questo modo.
Giusto per sapere è questa la facoltà crollata? Link1 Link2
EDIT
@Lochlann
Questo sarebbe interessante, ma non ne ho idea. Suppongo siano le classiche chiacchiere da bar. Non credo che lo stato riesca a finanziare 12 miliardi di euro, ad una prima stima, così su due piedi.
Giusto per sapere è questa la facoltà crollata?
Le facoltà che sono proprio crollate sono quelle del polo umanistico,in cui è integrata la sede del rettorato,che stanno in centro.Quella di cui tu hai postato le foto è il Polo di Ingegneria e Architettura,che si trova a Roio e che durante il sisma ha ricevuto dei seri danni ma che non è crollata.
:dart: :dart: :dart:
Giusto per sapere è questa la facoltà crollata?Le facoltà che sono proprio crollate sono quelle del polo umanistico,in cui è integrata la sede del rettorato,che stanno in centro.Quella di cui tu hai postato le foto è il Polo di Ingegneria e Architettura,che si trova a Roio e che durante il sisma ha ricevuto dei seri danni ma che non è crollata.
:dart: :dart: :dart:
Non so dove, ma avevo sentito che era crollata la facoltà d'ingegneria, il fiore all'occhiello, iper-tecnologico dell'università de L'aquila. :dart:
Cerco le altre immagini.
I danni sono ben evidenziati da queste foto:
Per quel poco che posso capirne,non paiono danni strutturali critici.....o sbaglio??
I danni non sono stati al livello di crolli strutturali, soprattutto l'edificio nella prima foto del Prete Rosso non si è fatto quasi niente. Nel secondo invece ci sono stati numerosi danni, soprattuto interni ma non solo.
La cosa grave è che se il terremoto veniva in un'ora di punta della facoltà faceva una strage: sono scoppiati quasi tutti i vetri e crollate scale e muri interni.. :(
non so se qualcuno di voi c'era stato, ma una scala interna che ha ceduto era proprio obbrobriosa! scalini da 3 cm l'uno lunghi un metro! scandaloso x la facoltà di ingegneria!
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Non è proprio mia intenzione polemizzare ma....questa mi è stata girata oggi, e francamente è proprio quel che penso. a voi.
Oggetto: "MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."
(di Giacomo Di Girolamo, redattore del Giornale di Sicilia)
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no - stop, le scritte
in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.
Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni
volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l'economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.
C'è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato - come tutti gli altri - da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n'era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di "new town" e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: "new town". Dove l'ha preso? Dove l'ha letto? Da quanto tempo l'aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce "new town". E' un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è.
Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro?
Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L'Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c'è una scuola, la più popolosa, l'Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d'affitto fino ad ora, per quella scuola, dove - per dirne una - nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!!Non il Terremoto! Lo scirocco! C'è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c'è, annegato, con gli altri, anche l'euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l'sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi, siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro, e nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11 Settembre, il terremoto e l'Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum.
Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know - how del Sol Levante fosse solo un' esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi.
Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d'altronde.
Guarda,se la scelta fosse solo tra dare i soldi o inca****si perchè l'Italia purtroppo è il paese che è,sarei d'accordo con te....in realtà,se ci pensi,ci sono un sacco di cose che ognuno di noi può fare per dare comunque una mano.
Non voglio dare i soldi perchè penso che quelli che ho gia dato siano stati sperperati in una gestione di m***a?Benissimo.....vorrà dire che darò il mio contributo in un altro modo:ad esempio,come studente universitario,posso impegnarmi a diffondere tutte le informazioni possibili per i ragazzi che in questi giorni hanno le facolta sfasciate e rischiano il loro futuro accademico;se sono un ingegnere,posso magari mettermi a disposizione per offrire la mia consulenza nella ricostruzione della città.
In fondo anche questa lettera utilizza il denaro come discriminante,quindi finisce per "giocare" sullo stesso terreno di quei farabutti hanno contribuito a far si che questo terremoto fosse la catastrofe che è stata.
-_- -_- -_-
Infatti, ma il punto è proprio quello: io rifiuto per principio di inviare soldi attraverso compagnie telefoniche/donazioni televisive/versamente postali/qualunque altro sistema, vuoi perché concordo con l'articolista sul fatto che le nostre tasse dovrebbero aver provveduto da un pezzo a fornire a protezione civile e non solo i mezzi economici per intervenire, vuoi per paura che si ripetano le "sparizioni" di Irpinia, Belice, Umbria, etc.
Vado al centro di raccolta e consegno quel che posso sotto forma di coperte, cibo non deperibile, vestiti e via dicendo - ho curo di consegnarli a qualcuno che conosco (se possibile, ma a Bassano c'era gente che conoscevo) per avere un minimo di sicurezza che quanto ho dato arrivi a destinazione. Forse vado a donare sangue (ma non c'è bisogno di terremoti per fare i donatori). E tutto questo se voglio.
Ma i soldi no, e perché mi sono stufato di sentirmi batter cassa e perché non sono affatto sicuro che arriveranno.
Se davvero servono i soldi, che i politici si taglino los tipendio, lavorino gratis un mese e quel mese lo devolvano per i terremotati (fate due conti...). Che si stornino per la ricostruzione le tasse inutili che paghiamo sulla benzina (tipo quella per sostenere la guerra d'Etiopia del 1935....la stiamo ancora pagando e costituisce il 3,9% del prezzo di ogni litro...). E sono solo esempi.
Io sono di Napoli e purtroppo ho idea sia di cos'è un terremoto di queste dimensioni sia di quello che succede ai fondi arrivati dopo...
Da noi ancora oggi trovi palazzi costruiti a metà o ancora fatiscienti (il terremoto c'è stato nel 1980!!!!!!! :sbav: ) perché i fondi arrivati sono serviti per la villa di Cutolo o di qualche casalese minore.
Spero che in Abbruzzo si impari dalle esperienze del passato e si faccia uno sforzo SERIO per impedire infltrazioni malavitose, almeno in così grande scala.
Sono d'accordo con Eddard sul fatto che mandare aiuti "in natura" possa essere una soluzione migliore che non inviando denaro. Non concordo, invece, quando dici che rifiuti per principio donazioni, perché è comunque un modo per dare una mano (voglio dire, se si fregano il 90%, però almeno il 10% a quei poveracci arriva). Per le tasse... beh, meriterebbero una discussione a parte, ti dico solo che certe volte (SOLO CERTE VOLTE!) mi viene quasi da giustificare gli evasori, visto l'uso che viene fatto dei nostri soldi (non voglio essere qualunquista, ma è un dato di fatto che se Parlamentoe Governo rinunciassero ad un solo mese di stipendio uscirebbero i soldi per ricostruire un intero quartiere in Abbruzzo).
Infatti, ma il punto è proprio quello: io rifiuto per principio di inviare soldi attraverso compagnie telefoniche/donazioni televisive/versamente postali/qualunque altro sistema, vuoi perché concordo con l'articolista sul fatto che le nostre tasse dovrebbero aver provveduto da un pezzo a fornire a protezione civile e non solo i mezzi economici per intervenire, vuoi per paura che si ripetano le "sparizioni" di Irpinia, Belice, Umbria, etc.
Vado al centro di raccolta e consegno quel che posso sotto forma di coperte, cibo non deperibile, vestiti e via dicendo - ho curo di consegnarli a qualcuno che conosco (se possibile, ma a Bassano c'era gente che conoscevo) per avere un minimo di sicurezza che quanto ho dato arrivi a destinazione. Forse vado a donare sangue (ma non c'è bisogno di terremoti per fare i donatori). E tutto questo se voglio.
Ma i soldi no, e perché mi sono stufato di sentirmi batter cassa e perché non sono affatto sicuro che arriveranno.
Se davvero servono i soldi, che i politici si taglino los tipendio, lavorino gratis un mese e quel mese lo devolvano per i terremotati (fate due conti...). Che si stornino per la ricostruzione le tasse inutili che paghiamo sulla benzina (tipo quella per sostenere la guerra d'Etiopia del 1935....la stiamo ancora pagando e costituisce il 3,9% del prezzo di ogni litro...). E sono solo esempi.
Secondo me le tue sono seghe mentali fini a sè stesse :sbav: Non aggiungo altro.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Secondo me le tue sono seghe mentali fini a sè stesse . Non aggiungo altro.
Cioè...... :stralol:
Non ho capito se non sei d'accordo con lui o se sei d'accordo ma non pensi sia il caso di preoccuparsi dell'utilità della beneficenza verso i terremotati dell'Abruzzo.... :unsure:
:stralol: ^_^ ^_^
Secondo me le tue sono seghe mentali fini a sè stesse . Non aggiungo altro.Cioè...... :wacko:
Non ho capito se non sei d'accordo con lui o se sei d'accordo ma non pensi sia il caso di preoccuparsi dell'utilità della beneficenza verso i terremotati dell'Abruzzo.... :stralol:
:figo: :lol: :lol:
Sono contrario alla retorica (o all'estetica) del declino, al qualunquismo di bassa lega e alla puzza sotto il naso di sedicenti "moralmente superiori" che non fanno altro che sbandierare la loro presunta diversità ai quattro venti, senza curarsi del fatto che forse ci sono cose un po' più importanti. Non è obbligatorio donare soldi per i terremotati ci mancherebbe altro, ma leggere le vanterie di chi non lo fa, in nome di chissà quale principio, mi fa un po' schifo.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Sharingan...cosa sai di me, di quello che ho fatto o non fatto, e del perché? Proprio nulla!
Io ho esposto le mie idee su un argomento quale quello degli aiuti ai terremotati d'Abruzzo: si può essere d'accordo o meno con quel che dico - e lungi da me la pretesa di avere tutti concordi con le mie posizioni: il mondo è belle perché è vario - ma prima di dire che qualcuno che non conosci fa parte di un gruppo di
ed accusarlo pure di vantarsi, potrebbe essere ritenuto offensivo.sedicenti "moralmente superiori" che non fanno altro che sbandierare la loro presunta diversità ai quattro venti, senza curarsi del fatto che forse ci sono cose un po' più importanti.
Siamo ancora in un paese dove si è liberi di intervenire o meno in soccorso di qualcuno, e di dire o meno il perché. Io ho scelto di dire perché non mi piace un certo modo di intervenire, anziché sbandierare ai quattro venti se e cosa ho fatto - almeno ho detto come la penso, chiaramente, e mettendoci la faccia.
Sei liberissimo di non pensarla come me, ed anche di dirmelo, ma non di accusarmi di vanterie o altro.
Gente non vedo in che modo queste vostre accuse reciproche possano aiutare in un senso o nell'altro questa conversazione e il dialogo sereno. Vi consiglio vivamente di lasciar perdere polemiche contro polemiche, giudizi gratuiti e meditati e soprattutto per quel che mi concerne vi invito a tornare in topic.
Tutti siamo liberi di esprimere un'opinione, ma nel momento stesso in cui la stessa diventa un pretesto per accuse di vario genere, ritengo si superi il senso dello scambio di opinioni e si trascenda nella polemica che lascia il tempo che trova, o peggio devia verso la rissa. Vediamo bene di evitarla, ok?
Buona continuazione. :stralol:
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"