A me personalmente i piccoli errori interessano relativamente poco: la saga e' godibilissima anche in italiano, e credo che questo dipenda dalla capacita' di Altieri di proporre una traduzione adeguata sotto molti punti di vista.
Impredonabili, invece, sono a mio avviso le liberta' che si e' preso (non le ripeto perche' le conoscete meglio di me).
Non essendo del mestiere mi domando se le variazioni dei testi sono una pratica comune usata per meglio adattare un opera ai gusti/sensibilita' italiane, o se non sta ne' in cielo ne' in terra prendere unicorni per cervi o aggiungere arbitrariamente pezzi di frasi (alle volte addirittura errati)...
sì
e in particolare ne soffrono proprio fantasy e fantascienza, ma penso molti altri generi che non frequento in bilinguismo.
e cmq la mondadori è tristemente famosa per questo, in particolare.
in ogni caso mi schiero a favore della segnalazione di TUTTI gli errori, già che ci siamo. Occorrerà una revisione, è chiaro, per presentare solo quello che errore è e non quello che è interpretazione o piccolo tradimento del testo. Scorrettezza nei confronti di Altieri? Buon lavoro di Altieri? non credo. Il fatto che si riesca a godere in italiano è solo ovvio, ci mancherebbe altro... accidenti, lo pagano pure! Però il servizio è scadente, e pieno di errori che non sono semplici sviste. Sono d'accordo con chi sostiene che molti piccoli errori si traducano in un fiume in piena. Anche perchè i tanti piccoli errori trovano la peggiore conferma di una cialtroneria diffusa e quasi criminale nei grossi errori. Mancassero quelli si direbbe che è solo un lavoro distratto/frettoloso. Le grandi carenze invece dimostrano che è un lavoro coi piedi.
La Mondadori e Altieri si meritano tutte le nostre recriminazioni, vediamo di non farne mancare nemmeno una.
Sono d'accordo con chi sostiene che molti piccoli errori si traducano in un fiume in piena
solo per chi non ha costruito la propria conoscenza delle Cronache sulla sabbia... io so che Casa Heart o Casa Cuore o Heart's home è la sede di Casa Corbray, che è stato Rickard ad arrostire nella sua armatura e non Brandon...
ovvio che c'è un punta di fastidio, ma non è che mi pregiudica il piacere della lettura.
nella mia casetta con le fondamenta nella roccia il fiume in piena non mi tange...
mi sento molto biblico quest'oggi... " />
diverso discorso per frasi inventate, termini stravolti, quelli sì che possono pregiudicare la comprensione della trama... (come "ho fatto fesso un fesso") ma non credo siano più di una trentina...
Pag. 104: «"Daeron verrà con te al Forte Orientale"». Originale, "Daeron will join you at Eastwatch.
Il cantastorie si chiama Dareon, Dhaeron è il nome del Giovane Drago.
- alla manticora che deve avvelenare Dany spuntano le elitre dal nulla
Ste benedette manticore sono in realtà scorpioni o cos'altro?
rileggendo il primo libro della oscar mondadori "il trono di spade" nel primo pdv di arya, si parla di sansa di quanto sia bella e brava rispetto alla sorella minore. nella descrizione della ragazza, sansa appare come una bella ragazza dagli occhi azzurri e i capelli corvini presi dalla famiglia tully.... corvini??? nn me ne ero accorta la prima volta che ho letto la saga, ma nei libri a seguire sansa, come tutti noi sappiamo, ha i capelli ramati.
errore di martin o di chi ha fatto la traduzione?
eheh, mia cara lady, sconti il fio di essere una nuova utente " />
il colore dei capelli dei tully è ormai un tormentone classico, sviscerato in infinità di thread, e ormai classico. Cmq sì, il colore dei tully pare che in idioma originario sia "auburn", ovvero "ramato".
Tra l'altro, se mi si consente, giusto per sparare su Altieri e per chi lo vuole scagionare (scusa Balon, è che mi sento troppo cattivo ), vi siete mai chiesti per quale motivo Altieri ha tradotto Auburn con Corvino?
Ho una teoria tristemente suffragata da molti esempi di ignoranza in tal senso, anche in letteratura:
Auburn suona fin troppo simile all'italico Eburneo, tanto che evidentemente Altieri non si è nemmeno posto il problema di consultare un banale dizionario.
Peccato che Eburneo sia la qualità non già dell'Ebano, come moltissimi si ostinano a credere e a scrivere (!!) ma dell'Avorio, ovvero il suo contrario cromatico.
Se i miei sospetti sono fondati, qua si parla di ignoranza su due lingue, non solo su una.
E da qualcuno che ha scritto quell'obbrobrio di Magdeburg non è che poi mi aspetti gran che. Ma mi fermo qui, e mi scuso per l'OT, in particolare con Isky, visto che il senso del topic era un altro.
Non c'è che dire: se Martin vede le sue traduzioni gli mette come minimo le Lacrime di Lys nel caffè!!!
COMINCIAMO!
Io mi prendo l'incarico di rileggere e postare le altierate del Trono di Spade...poi ditemi che sono troppo cattivo o pignolo, ma ho ripreso oggi a leggerli in parallelo.....e salta TUTTO: la traduzione, le parole, il ritmo/ordine delle frasi.
Legenda: la pagina indicata è quella dell'edizione economica mondadori; le frasi sottolineate quelle aggiunte/tolte di volta in volta)
p.7 - Le tenebre stavano avanzando "Meglio rientrare." Gared osservò i boschi attorno a loro farsi più oscuri I Bruti sono morti" "Da quando hai paura dei morti? C'era l'accenno di un sorriso sui lineamenti di ser Waymar Royce. Gared non rispose Era un uomo in età, oltre i cinquanta, e di nobili ne aveva visti andare e venire molti.
"We should start back," gared urged as the wood began to grow dark around them "The Wildlings are dead." "Do the dead fighten you?" Sir Waymar Royce asked with just the hint of a smile. Gared did not rise the bait He was an old man, past fifty, and he had seen te lordlings come and go.
Trad: - "Dovremmo tornare indietro" Gared insistè mentre il bosco diventava scuro intorno a loro "I Selvaggi/Bruti sono morti" "I morti ti spaventano?" chiese ser Waymar Royce con solo la punta di un sorriso. Gared non raccolse l'esca. Era vecchio, oltre i cinquanta, ed aveva visto nobili andare e venire.
- "Mia madre dice che i morti non parlano" s'intromise. "Davvero, Will?" rispose Royce "E' la stessa cosa che mi diceva la mia balia. Mai credere a quello che si sente vicino alle t**te di una donna. C'è sempre da imparare, perfino dai morti." La foresta piena d'ombre rimandò echi della voce di ser Waymar. Troppi echi, troppo forti e definiti.
"My mother told me that dead men sing no songs." he put in. "My wet nurse said the same thing, Will," Royce replied "Never believe anything you hear at a woman's tit. There are things to be learned even from the dead." His voice echoed, too loud in the twilit forest.
Trad. - "Mia madre mi ha detto che i morti non cantano canzoni" s'intromise. "La mia nutrice ha detto la stessa cosa, Will" rispose Royce "Mai credere a quel che senti alla tetta di una donna. Ci sono cose da impare perfino dai morti." La sua voce echeggiò, troppo forte nella foresta che oscurava.
p.7/8 - Gared aveva passato quarant'anni nei Guardiani della notte, la maggior parte della sua vita da ragazzo, tutta la sua vita da uomo, e non era abituato ad essere preso con leggerezza. Ma questa volta nel vecchio guerriero c'era qualcosa di più dell'orgoglio ferito. Una tensione nervosa che arrivava pericolosamente vicino alla paura.
Gared had spent forty years in the Night's Watch, man and boy, and he was not accostumed to being made light of it. Yet it was more than that. Under the wounded pride, Will could sense something else in the older man. You could taste it; a nervous tension that came perilous close to fear.
Trad. - Gared aveva speso quarant'anni nei Guardiani della Notte, da uomo e da ragazzo, e non era abituato ad essere preso alla leggera. Pure c'era più di quello. Al di sotto dell'orgoglio ferito, Will poteva avvertire qualcosa nell'uomo più anzian. Si sarebbe potuto assaggiare; una tensione nervosa che andava pericolosamente vicino alla paura
Era un veterano adesso, con centinaia di pattugliamenti alle spalle. Per lui non c'erano più terrori in agguato nella sterminata estensione verde scuro che quelli del Sud chiamavano la Foresta stregata. O per lo meno, non c'erano stati terrori fino a quella notte. C'era qualcosa di diverso, quella notte, qualcosa che gli mandava brividi gelidi lungo la schiena: le tenebre, la loro densità.
He was a veteran of a hundred rangings by now, and the endless dark wilderness that the southron called the haunted forest had no more terrors for him. Until tonight. There was something different tonight. There was an edge to this darkness that made his hackles rise.
Trad. - Era un veterano di centinaia di pattugliamenti ora, e l'infina landa scura che i meridionali chiamavano foresta stregata non aveva più terrori per lui. Fino a quella notte. C'era qualcosa di diverso quella notte. C'era qualcosa nell'oscurità che gli dava la pelle d'oca.
p. 8/9 - Ser Waymar Royce era il più giovane rampollo di un'antica casata con fin troppi eredi. Era bello: diciott'anni, occhi grigi, asciutto come la lama di un coltello. In sella al suo mastodontico destriero nero, torreggiava su Will e Gared che montavano cavalli di taglia ben più piccola.[...] Il tocco finale, il mantello, era la degna corona dell'intero addobbo: pelliccia d'ermellino nero, spessa e soffice come un peccato di lussuria. "Deve averli fatti fuori tutti lui, quegli animaletti" aveva commentato acidamente Gared mentre si faceva un bicchiere di vino quando erano ancora alla guarnigione "Di persona, a uno a uno, con una bella tirata di collo, il nostro prode guerriero. " Gli altri guardiani seduti attorno al tavolo ci si erano fatti sopra una risata.
Ser Waymar Royce was the youngest son of an ancient house with too many heirs. He was an handsome youth of eighteen, grey-eyed and graceful and slender as a knife. Mounted on his huge black destrier, the knight towered above Will and Gared on their smaller garrons.[...] His cloack was his crowning glory; sable, thick and black and soft as sin "Bet he killed them all himself, he did" Gared told the barracks over wine "twisted their little heads off, our mighty warrior" They had all shared the laugh.
Trad. - Ser Waymar Royce era il figlio più giovane di un'antica casa con troppi eredi. Era un bel giovane di diciotto anni, occhi grigi e grazioso e sottile come un coltello. Montato sul suo grande destriero nero, il cavaliere torreggiava su Will e Gared sulle loro cavalcature più piccole. [...] Il suo mantello era la sua corona di gloria; ermellino, folto e nero e soffice come il peccato "Scommetto che li ha uccisi tutti lui stesso" aveva detto Gared in guarnigione, mentre bevevano "torcendo via le loro piccole teste, il nostro possente guerriero" Tutti loro avevano condiviso le risate.
p. 10 - "Armi?" "Alcune spade, qualche arco. Uno degli uomini aveva un'ascia. Roba pesante, rozza, di ferro scuro. [...]"
"Did you see any weapons?" "Some swords, a few bows. One man had an axe. Heavy-looking, double-bladed, a cruel piece of iron [...]"
trad. - "Hai visto delle armi?" "Qualche spada, pochi archi. Uno degli uomini aveva un'ascia. D'aspetto pesante, a lama doppia, un crudele pezzo di ferro [...]
p. 11 - "[..] E a me è andata bene. Mio fratello finì congelato durante il turno di guardia. Stava ancora sorridendo". Ser Waymar si strinse nelle spalle "Dovresti andare in giro più coperto"Gared lo folgorò con lo sguardo. La rabbia trasformò l cicatrici intorno alle sue orecchie, là dove maestro Aemon era stato costretto a tagliare le parti congelate, in rossi sentieri di fiamma "vedremo quanto ti coprirai tu, signore, quando verrà l'inverno." Gared s'incurvò nuovamente sulla sella, cupo e taciturno.
[...] I got off light. We found my brother frozer at his watch, with a smile on his face." Ser Waymar shrugged "You ought dress more warmly, Gared." Gared glared at the lordling, the scars around his ear holes flushed red with anger where Maester Aemon had cut the ears away. "We'll see how warm you can dress when the winter comes." He pulled up his hood and unched over his garron, silent and sullen.
Trad. - [...] Io ne uscii bene. Trovammo mio fratello congelato al suo posto di guardia con un sorriso sulla faccia." Ser Waymar scrollò le spalle "Dovresti vestire abiti più caldi, Gared" Gared guardò torvo il nobile, le cicatrici intorno ai suoi buchi delle orecchie avvamparono rosse di rabbia dove Mastro Aemon aveva tagliato via l'orecchio "Vedremo quanto caldo potrai vestire quando arriverà l'inverno." Si tirò su il cappuccio e si chinò sulla cavalcatura, silenzioso e imbronciato.
- Will passò in testa, il suo malridotto morello che avanzava cauto nel sottobosco. La notte prima era caduta altra neve e sotto l'ingannevole strato bianco c'erano pietre, radici, affossamenti, tutte insidie nascoste per chiunque non fosse stato sul chi vive. Ser Waymar veniva dietro di lui, le froge del grande destriero nero che si dilatavano con impazienza. Quel cavallo da guerra era inadatto alle esplorazioni nella foresta, ma chi avrebbe osato farglielo notare? Gared restò di retroguaria, mugugnando tra sé. [...] il cielo privo di nubi assunse una sfumatura viola profondo* [...] Will fu grato per quelle luci lontane.
Will went in front, his shaggy little garron picking the way carefully through the underwood. A light snow had fallen the night before, and there were stoned and roots and hidden sinks under its crust, waiting for the careless and the unwairy. Se Waymar Royce came next, his great black destrier snorting impatiently. The warhorse was the wrong mount for ranging, but try and tell to the lordling. Gared brought up the rear. the old man-at-arms muttered to himself as he rode. [...] the cloudless sky turned a deep purple* [...]Will was grateful for the light.
Trad. - Will andò in testa, la sua piccola cavalcaura irsuta che tastava atentamente la via nel sottobosco. una neve leggera era caduta la notte prima, e c'erano pietre e radici e affossamenti nascosti sotto la sua crosta, in attesa degli inattenti e degli incauti. Ser Waymar Royce veniva dietro, il suo grande destriero nero che sbuffava con impazienza. Il cavallo da guerra era l'animale sbagliato per i pattugliamenti, ma provre a dirlo al giovane nobile. Gared si portò alla retroguardia. Il vecchio combattente borbottava tra sé mentre cavalcava. [...] Il cielo senza nubi virò al porpora intenso [...] Will fu grato per la luce.
p. 15 - L'estraneo continuò ad avanzare senza rumore. Nella destra aveva una spada lunga, diversa da qualsiasi altra Will avesse mai visto. Nessun metallo noto all'uomo era stato usato per forgiare quella lama. No, nessun metallo, infatti: la lama era di cristallo. Pareva un'entità vivente, talmente sottile da svanire quando la si guardava di taglio. Emanava una luminescenza azzurra, un alone spettrale che si faceva indistinto ai bordi. E Will sapeva che quei bordi erano più affilati di quelli di qualsiasi rasoio. "Vuoi danzare?" Ser Royce affrontò l'avversario con coraggio "Allora danza con me."
The Other slid forward on silent feet. In its hand was a longsword like none that Will had ever seen. No human metal had gone into the forging of that blade.It was alive with moonlight, translucent, a shard of crystal so thin that that it seemed vanished when see edge on. There was a faint of blue-shimmer to the thing, a ghost-light that played around its edge, and somehow Will knew that it was sharper than any razor. Ser Waymar met him bravely "Dance with me then"
Trad. - L'Altro scivolò avanti silenziosamente. Nella mano aveva una spada lunga come Will non ne aveva mai vista. Nessun metallo umano era stato usato per forgiare quella lama. Era viva alla luce della luna, traslucida, una scheggia [?] di cristallo così sottile che sembrava svanire a guardarla di taglio. C'era una debole luminescenza azzurra, una luce spettrale che giocava intorno al filo, e in qualche modo Will sapeva che era più tagliente di qualunque rasoio. Ser Waymar lo affrontò audacemente "Danza con me, allora."
p. 16 - Le spade tornarono a incrociarsi, a cozzare l'una contro l'altra, un fendente dopo l'altro, un affondo dopo l'altro, una parata dopo l'altra, fino a quando Will non fu costretto a coprirsi le orecchie. Quel sibilo angosciante generato dall'urto delle lame: non voleva più sentire, non voleva più udire.
Again and Again the swords met, unti Will wanted to cover his ears against the strange anguish keening of their clash
trad. - Le spade si incrociarono ancora e ancora, fin quando Will non volle coprirsi le orecchie contro la strano angoscioso e affilato lamento del loro urto.
* vedi caso, qui purple è stato tradotto da altieri come "viola", e non come "porpora", colore che è invece poi stato attribuito al fondo dello stemma Lannister, che però nel testo inglese è crimson ("cremisi", roso molto vivo). Si potrebbe pensare che il traduttore sia daltonico, e non conosca le scale cromatiche...
guarda, se posso permettermi già un primo giudizio, direi che la gran parte delle cose che hai rilevato sono sorvolabili (the bait, molti), questioni di interpretazione più o meno larga della traduzione.
La cosa veramente grave invece si vede fin da subito, la frase di esordio. Una frase inventata di sana pianta da Altieri!?
Insomma, sembra che la proposta di Iskall abbia colpito nel segno, se si inizia a scavare non si smette più di trovare cose che non quadrano.
Siamo davanti a un autore violentato dal desiderio di partecipazione di Altieri! Non è una questione di arte (e per fortuna), ma di semplice teoria della traduzione: un traduttore può più o meno liberamente INTERPRETARE, ma non può omettere nè INVENTARE di sana pianta. Se Calvino avesse fatto lo stesso con Queneau? Andiamo, Altieri non solo è un traduttore da strapazzo, ma dimostra in questo modo di essere un folle invasato, se sente la necessità di mettere del suo nelle opere altrui.
Chiusa la parte puramente polemica, secondo me a questo punto ci si dovrebbe mettere in questo modo: costruire una propria lista complessiva, senza stare a postare ogni singolo progresso, per poi inserire tutti insieme i propri rilievi. Poi occorre a mio avviso scremare gli interventi: va bene una ricerca puntigliosissima come hai fatto tu, Eddard, perchè così non si perde nulla, ma poi occorre selezionare le vere parti incriminanti. Magari all'atto di redigere la letterina definitiva si dovrebbe scegliere un pool di persone che si occupano appunto di questa revisione.
Detto questo, mi mantengo ancora un po' nell'ombra perchè al momento sono davvero oberato di lavoro, ma sotto natale prometto di prendermi anche io un libro sfitto e di sviscerarne i contenuti. Purchè non abbiamo troppa fretta! " />
allora: in effetti inventarsi la prima frase di un libro che ci si appresta a tradurre è da psicopatici.
Tuttavia, questo Altieri è uno psicopatico molto efficace... personalmente preferisco la traduzione di Altieri a quella "letterale"
comunque i miei gusti personali non giustificano assolutamente queste libertà che si prende, perchè, si sa, i gusti sono soggettivi, e chiunque voglia leggere un libro di Martin ha tutto o diritti di leggersi un libro di MARTIN, e non un "Martin rivisitato da Altieri" (per quanto possa essere efficace questa rivisitazione)
P.S. Magdeburg è uno dei libri più schifosi che esistano!
ciononostante, non si può negare che Altieri sia efficace anche in questo caso... se il suo obbiettivo era creare un ambientazione orrida e tenebrosa, ci è riuscito.
ma infatti, e spero che sia chiaro, io non critico il lato di interpretazione data da Altieri a Martin. L'interpretazione fa parte del margine discrezionale del traduttore, e non la si può contestare, a meno che proprio uno non travisi del tutto lo spirito del romanzo. Anche se, e non lo dico con invidie di sorta, non ritengo particolarmente difficile tradurre Martin, e quindi non è che poi il ruolo di Altieri sia così determinante. Credo che in molti avrebbero potuto fare egregiamente il suo lavoro.
Quanto mi indigna è invece l'interpolazione, davvero inaccettabile, e in subordine le numerose imperfezioni, distrazioni ed errori a volte marchiani che ci si chiede come sia possibile che oltrepassino un controllo qualitativo. In realtà è semplice: dimostrano che il controllo qualità semplicemente non avviene, ma questa è un'altra storia... " />
Quanto mi indigna è invece l'interpolazione, davvero inaccettabile, e in subordine le numerose imperfezioni, distrazioni ed errori a volte marchiani che ci si chiede come sia possibile che oltrepassino un controllo qualitativo. In realtà è semplice: dimostrano che il controllo qualità semplicemente non avviene, ma questa è un'altra storia...
guarda, sono perfettamente d'accordo; per 20 euro a botta (anzi 40 euro a botta, visto che dividono i libri) la Mondadori dovrebbe garantire che io possa leggere Martin, non la strana coppia MArtin-Altieri (anche se la strana coppia magari può piacere di più).
Insomma le frasi inventate sono un vero e proprio scandalo, e oltre che alla Mondadori (che magari non ci ca*a neppure) io le invierei pure a Martin!
Io dico che a parte queste errori altieri ha reso bene la traduzione...anche se ho letto solo il primo in inglese...
Eviterei perciò petizioni e robette varie, non portano da nessuna parte
E per renderla male cosa doveva fare? Scrivere qualcosa che non avesse nulla a che vedere...cosa che peraltro ha fatto?a parte queste errori altieri ha reso bene la traduzione
Nessuno ti obbliga a firmarle, né ti impedisce di "far parte per te stesso". La cosa sicura è che ad insistere col discorso "non facciamo 'ste robette, tanto non si risolve nulla" si finisce DAVVERO col non far nulla e subire opassivamente tutto quello che vogliono gli altri. Sia una traduzione indegna di essere chiamata tale che qualcosa di peggio...Eviterei perciò petizioni e robette varie, non portano da nessuna parte
A proposito, per chi vuole guardare, ho aggiunto altri pezzi...
Io non vorrei fare l'avvocato di Altieri ma per la maggior parte delle modifiche che hai sottolineato andrebbe premiato Altieri, visto che fa un'opera di editing eccellente che, secondo me, è necessaria, nel passaggio da una lingua all'altra. Ti scrivo le cose che, secondo me sono da mantenere, così spiego meglio le motivazioni.E per renderla male cosa doveva fare? Scrivere qualcosa che non avesse nulla a che vedere...cosa che peraltro ha fatto?a parte queste errori altieri ha reso bene la traduzione
Nessuno ti obbliga a firmarle, né ti impedisce di "far parte per te stesso". La cosa sicura è che ad insistere col discorso "non facciamo 'ste robette, tanto non si risolve nulla" si finisce DAVVERO col non far nulla e subire opassivamente tutto quello che vogliono gli altri. Sia una traduzione indegna di essere chiamata tale che qualcosa di peggio...Eviterei perciò petizioni e robette varie, non portano da nessuna parte
A proposito, per chi vuole guardare, ho aggiunto altri pezzi...
Da quando hai paura dei morti?
Non c'è nell'originale, ma in questo caso è utile a mantenere uniforme il ritmo del racconto nella trasposizione all'italiano. Per me non lo inserirei nella lista, ma fate voi. Comunque errore superficiale.
In italiano la traduzione sarebbe "non raccolse" (l'esca sarebbe sottinteso). Tra non raccolse e non rispose, io preferisco non rispose, ma è solo una mia opinione. Comunque non è un errore, è una valutazione fatta dal traduttore.did not rise the bait
Consideriamo la frase originale."Davvero, Will?"
"My wet nurse said the same thing, Will",Royce replied "Never believe anything you hear at a woman's tit. There are things to be learned even from the dead." His voice echoed, too loud in the twilit forest.
La struttura grammaticale inglese obbliga a mettere l'evocativo alla fine della frase, questo non vuol dire che in Italiano debba essere fatta la stessa cosa, specie considerando il fatto che il suono del dialogo inglese non è uguale a quello italiano. Bisogna assoggettare la grammatica Martiniana alla fonetica italiana. Inoltre la traduzione italiana di Altieri mi sembra la scelta più logica, perchè si sbarazza del verbo replied senza perdere l'accento esclamativo messo da Martin sulla prima frase. Secondo me nessun errore in questo caso.
Sullo stesso pezzo però
E' una scelta. Altieri cerca di dare ritmo alla narrazione e sceglie una struttura parattica di un certo tipo ed un periodo di un certo tipo. In English Martin può permettersi di aggiungere qualche complemento come in questo caso, senza perdere il suo di ritmo. Altieri in questo caso è costretto ad aggiungere per non creare un periodo "monco", è chiaramente un'espressione tutta mia quando ho lo stesso problema. Anche qui non ravvedo errori, solo valutazioni.Troppi echi, troppo forti e definiti.
Per le stesse considerazioni di prima sul ritmo del periodo man and boy faceva sballare il periodo italiano. E' come piazzare un settenario in mezzo a tre endecasillabi.la maggior parte della sua vita da ragazzo, tutta la sua vita da uomo
You could taste it è per lo stesso motivo, solo al contrario. Io non dico che non siano cambiamenti rispetto a Martin, ma sono delle variazioni fatte per rendere più leggibile il periodo. Se qualcuno traducerà ASOS in questo modo, di queste cose ne troverà le pagine piene.
Il mio consiglio è di non intestardirsi su questi "errori", ma di comunicare solo le sviste vere e proprie, gli stravolgimenti di frasi, gli errori sui nomi dei personaggi, Lyn Corbray tanto per dire,ecc.
Eddard il lavoro che stai facendo insieme agli altri è lodevole, ma cercate di capire ciò che fa un traduttore. Non deve solo trasporre in italiano ciò che è reso in altra lingua, altrimenti tutti potrebbero fare i traduttori. Non sta traducendo un manuale d'istruzioni. Invece deve fare diventare un'opera d'arte ciò che magari non lo sarebbe se fosse tradotto pari passo, per tanti motivi. Sono d'accordo nel mandare gli errori alla mondadori, ma se devo firmare una lettera in cui gli errori contestati sono al 90% di questo tipo, non penso avrà effetto. " />