21 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Cime tempestose:
A me è piaciuto molto invece; è vero che i personaggi sono antipatici, ma trovo incredibile come una donna che ha vissuto così poco (in tutti i sensi) come Emily Bronte sapesse andare così a fondo nelle emozioni umane.
Detto questo, ho sempre preferito-
e di gran lunga - la sorella Charlotte come scrittrice, infatti sono anni che non leggo Cime Tempestose (penso di averlo letto solo tre volte).
Anche la terza sorella, Anne, non era male.
In Middlemarch - secondo me il vero capolavoro di G. Eliot - c’è molto di più di quanto appaia a prima vista, ma non vi annoio con la mia recensione perché sarebbe troppo lunga. O almeno, non adesso.
Comunque trovo meravigliosamente costruite le tre protagoniste femminili: la pura ed appassionata Dorothea - che adoro - la fatua e vuota Rosamund - che detesto - l’austeniana e bruttina Mary (chi la dura la vince!).
Fermate il boia: sì, Poirot è sempre Poirot, ma non è tra quelli che mi sono piaciuti di più.
Se non l’hai letto, prova “verso l’ora zero” @Maya
Via col vento: premetto che l’ho letto solo una volta, anni fa, mi piacque il giusto principalmente perché non provai una grande simpatia per Rossella - comunque mooooolto meglio il libro del film; siccome non voglio litigare con
Su Cime Tempestose: personalmente mi ero fatta l'idea di una storia d'amore mentre il focus è su abusi famigliari, segregazione, oppressione patriarcale, classismo, pazzia. I personaggi sono tutti problematici, quando non proprio sociopatici.
Pensando anche a Jane Eyre direi che la cifra dell'opera delle sorelle Bronte (per lo meno di Emily e Charlotte perché non ho mai letto nulla di Anne) sia nella rappresentazione degli aspetti più "scomodi" della vita domestica nell'età Vittoriana e nell'analisi de lati più oscuri dell'essere umano e nella volontà di dare centralità a personaggi femminili "sui generis".
Su Middlemarch: mi ha davvero stupita in positivo! E' un romanzo molto sottovalutato e invece notevole sia per lo sguardo critico sulla società dell'epoca e sulle debolezze umane, sia per alcune scelte stilistiche abbastanza moderne, come ad esempio il narratore onnisciente.
Su Verso l'ora zero: letto! Io adoro Poirot! Mi rimangano da leggere pochissimi dei romanzi che lo vedono protagonista.
18 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Comunque capisco che Rossella possa essere ritenuta urticante il più delle volte, non fa niente per sforzarsi di non esserlo tra i personaggi però l'insoppprtabile numero 1 è decisamente Ashley. Anche se verso la fine lui pure ha il suo momento.
Vero! Rossella è odiosa a dir poco ma, secondo me, il romanzo funziona bene proprio perché spesso si fa fatica a comprendere o giustificare le sue scelte.
Anche a me ha lasciata perplessa la resa di Elizabeth di fronte alla constatazione del "valore" di Darcy. Ci sta però se si considera che il tema di Orgoglio e Pregiudizio - come di tutti i romanzi di Jane Austen - è il matrimonio per quella che ne era la concezione nell'Inghilterra dei primi dell' '800 e cioè un contratto anche e forse soprattutto di natura economica. Nel momento in cui, come sostiene, l'innamoramento, l'attrazione reciproca e persino la perfetta comunanza di caratteri non sono garanzia di un matrimonio felice - "E' tutta una questione di fortuna" (cit.) - tanto vale puntare su aspetti certi come una buona rendita che allontani qualsiasi ombra di povertà. Bisogna pur ricordare che all'epoca di Jane Austen le donne di classe medio-elevata non potevano contare sulla possibilità di avere indipendenza anche economica. Per me resta un romanzo notevole, il suo migliore insieme a Emma.
Del resto Elisabeth è pur sempre figlia di sua madre anche se non sembra qualcosa da lei avrà pur ereditato
In effetti l'unico vero romanticone del libro è proprio lo schivo Darcy.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Prima devo difendere la povera Elizabeth @Lyra Stark @Maya
Non è la mia eroina austeniana preferita (la palma va ad Emma, pur con tutti i suoi difetti), però non era calcolatrice né interessata ad un matrimonio di convenienza.
Del resto, da quando Darcy compare sulla scena, è ben chiaro a tutti a quanto ammonti il suo patrimonio e quale superba tenuta sia Pemberley; pertanto, se Lizzy fosse stata venale
avrebbe immediatamente accettato la sua proposta di matrimonio, essendo peraltro improbabile che lui la rinnovasse.
In realtà, Elizabeth comincia ad amare Darcy gradualmente: prima di tutto comprende l'ingiustizia dei propri pregiudizi, alimentati anche dalla propria vanità ferita; secondariamente, a Pemberley si rende conto che anche lui è cambiato decisamente in meglio e che il cambiamento è avvenuto grazie a lei - e questo è un fattore di fascino non indifferente; in terzo luogo, comincia ad amarlo “per gratitudine”.
Come osserva la zia Jane in un altro dei suoi romanzi, commentando che è "terribile per la dignità di un'eroina", a volte l'amore si accende per gratitudine (ossia si inizia a pensare all'altro proprio perché l'altro è innamorato di noi).
A mio avviso, Lizzy è proprio la figlia che non ha nulla in comune con Mrs Bennet.
Peraltro, @Mayami permetto di osservare che l’affermazione secondo cui “la felicità nel matrimonio è tutta questione di fortuna” è attribuita all’amica Charlotte Lucas, non ad Elizabeth.
Poiché Charlotte ha contratto un’unione mortificante ed infelice, dubito fortemente che le sue parole rispecchino il pensiero dell’autrice (la quale amava Elizabeth Bennet, e l’ha dichiarato più volte).
@Maya anche io ho letto quasi tutti i romanzi con il buon Hercule, che mi fa sempre molto ridere per quanto è assurdo e pomposo. Me ne mancheranno 4/5, penso.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
1 ora fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Peraltro, Maya, l’affermazione secondo cui “la felicità nel matrimonio è tutta questione di fortuna” è dell’amica Charlotte Lucas, non di Elizabeth
Sì sì quella che sposa il cugino tonto…Mr. Collins? Questa frase è molto citata perché sembrerebbe far voce al pensiero dell’autrice. Considerate la complessiva produzione e la sua storia personale, è probabile che Jane Austen avesse un’idea piuttosto disincantata del matrimonio.
Detto ciò anche io preferisco la più imperfetta Emma, sebbene Orgoglio e Pregiudizio sia il romanzo complessivamente meglio riuscito dei sei.
@Maya scusami, ti leggo solo ora.
Esatto, Mr Collins.
Prima di leggere il tuo commento (non so come ho potuto non vederlo, ma tant’è, e non mi è neppure arrivata nessuna notifica ) avevo già modificato la mia frase per rendere più esplicita la mia considerazione secondo la quale quella non sarebbe l’opinione della Austen, ma piuttosto una delle opinioni “in voga” nel suo ambiente, anche appartenente a persone intelligenti o che lei stimava.
Imho, ovviamente.
Sono d’accordo, comunque, sul fatto che la Austen, intelligente com’era, conoscesse perfettamente bene i limiti del matrimonio nell’epoca storica in cui viveva - e che quindi fosse disincantata.
42 minuti fa, Maya ha scritto:Detto ciò anche io preferisco la più imperfetta Emma, sebbene Orgoglio e Pregiudizio sia il romanzo complessivamente meglio riuscito dei sei.
Concordo totalmente
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
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Benvenga una dissertazione su Orgoglio e Pregiudizio!
Dunque diciamo che Elizabeth secondo me non è tecnicamente venale o calcolatrice però sapere che Darcy è ricco è una cosa, soprattutto se ti sta antipatico, ma vedere con i tuoi occhi la mega villa di cui saresti diventata la signora è un'altra.
Io credo che Elizabeth non avesse un'idea tangibile di quanto ha rifiutato. Poi tra tutte le cose che ha elencato @Daenys The Dreamer un pochino deve aver contribuito anche la proprietà così bella, romantica in un certo senso, a creare un'aura di fascino intorno a Darcy. Di sicuro è anche il cambiamento nei modi di lui e proprio come dice @Daenys The Dreamerquesto brutto vizio che hanno le donne di innamorarsi per gratitudine o perche vedono l'effetto della loro presenza sull'amato.
Rispetto a Elizabeth in generale come personaggio, invece, nonostante sia spesso pungente o a volte troppo idealista l'ho sempre guardata con simpatia perché credo che mi somigli, forse persino più di quanto vorrei
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Nel frattempo ho finito “Metà di un sole giallo” di Chimamanda Ngozi Adichie, storia corale ambientata nella Nigeria Sud Orientale un attimo prima e durante la guerra per l’indipendenza del Biafra.
Che dire? Bellissimo e straziante. Sapevo pochissimo di questo fatto storico tragico molto poco raccontato (“Il mondo taceva mentre noi morivamo” cit.) e troppo spesso dimenticato.
Adichie - di cui lo scorso anno ho letto Americanah - si conferma una voce unica e una grande narratrice. Lo consiglio vivamente.
Dopo Hail Mary avevo ancora voglia di leggere (udite udite!) e mi sono detto "magari un altro di Weir?".
E cosí fu: sto leggendo, con grande piacere, Artemis.
Mi scuso con @Lyra Stark, sono indietrissimo con le risposte.
A mia parziale giustificazione, preciso che sto ancora a caxxxxeggio conclamato!
Vorrei cominciare con Sfera (altrimenti finisce che non scrivo più nulla), visto che nel frattempo ho letto pure JP e Mondo Perduto.
Come accennavo, ho apprezzato molto questo romanzo, che unisce due generi a me molto cari: thriller e fantascienza.
Sono rimasta piacevolmente colpita dalla sovrabbondanza di spiegazioni scientifiche fornite da Crichton, che - oltre ad essere interessanti di per sè - hanno l’indubbio pregio di rivestire il romanzo di una piacevole allure di verosimiglianza.
L’atmosfera è claustrofobica e costantemente piena di tensione, gli omicidi ben congegnati
Tranne quello di Barnes, la cui descrizione a mio avviso lascia alquanto a desiderare
i personaggi ben descritti; il ritmo qua e là è discontinuo, ma ci può stare.
Tuttavia, l’asso nella manica del romanzo è costituito dalla finissima indagine psicologica sui personaggi, condotta dal protagonista Norman (che, finalmente, è una persona qualunque, al di là della competenza nel proprio campo lavorativo).
Non solo: ho trovato geniale l’idea di provare ad applicare la psicologia alla Entità Misteriosa costituita dalla Sfera.
Sono passate ormai settimane da quando ho scorso la recensione di @Lyra Stark, pertanto non la rammento con precisione e devo rileggermela con più attenzione per commentarla.
Tuttavia, ricordo bene che lamentava il finale un po’ “tirato via” e alcune imprese di Norman (sempre nell’ultima parte del romanzo) che sono al limite del credibile.
Sono totalmente d’accordo: ho trovato il finale “frettoloso”, non sufficientemente ripensato e riscritto sotto il profilo logico, in modo un po’ stridente rispetto alla (quasi ossessiva) dovizia di particolari ed attenta costruzione dei primi tre quarti del romanzo.
Inoltre, m’è sembrato un finale un po’ troppo “buonista”, non so se mi spiego.
Per quanto riguarda Norman: considerata la sua età, la sua indole, le sue condizioni fisiche e la sua inesistente preparazione atletica in alcuni passaggi del romanzo compie gesta francamente inverosimili, sembra quasi Tommaso Crociera in uno dei suoi MI.
In alcuni momenti, mi ha altresì ricordato il dottore del fantastico L’assassinio di Roger Ackroyd (che non ha bisogno di presentazioni )
Nel complesso mi è piaciuto moltissimo (contento @Euron Gioiagrigia? ) più di JP e MP, che ho comunque apprezzato e su cui spenderò doverosamente due parole.
@Lyra Starkti devo ancora una risposta al
tuo ultimo post. Arrivo tardi, ma arrivo!
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
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Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
2 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Sono totalmente d’accordo: ho trovato il finale “frettoloso”, non sufficientemente ripensato e riscritto sotto il profilo logico, in modo un po’ stridente rispetto alla (quasi ossessiva) dovizia di particolari ed attenta costruzione dei primi tre quarti del romanzo.
Inoltre, m’è sembrato un finale un po’ troppo “buonista”, non so se mi spiego.
Ha comunque un che di amaro.
I protagonisti dimenticano tutto, anzi si creano una versione mentale alternativa dei fatti occorsi. Nessuno saprà come sono andate davvero le cose e la morte dei loro compagni sarà addebitata a semplici incidenti e non all'influenza di uno strano manufatto che, a quanto pare, l'Uomo non è in grado di gestire. A me è sempre sembrato un finale equilibrato con appunto una punta di amarezza.
2 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Per quanto riguarda Norman: considerata la sua età, la sua indole, le sue condizioni fisiche e la sua inesistente preparazione atletica in alcuni passaggi del romanzo compie gesta francamente inverosimili, sembra quasi Tommaso Crociera in uno dei suoi MI.
Sì, questo è senza dubbio una forzatura.
2 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Nel complesso mi è piaciuto moltissimo (contento @Euron Gioiagrigia? )
Stai migliorando
Va bene ho capito l'antifona me lo recupero pure io. Mio padre dovrebbe averlo da qualche parte.
3 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:JP e Mondo Perduto.
JP all'epoca (cioè prima che ci facessero il film) fu una rivelazione, oggi accusa un po' la sua età soprattutto dal punto di vista scientifico, ma è comunque molto più interessante del seppur bel film.
Il mondo perduto invece è solo un sequel sulla scia del primo libro, anche se l'inizio con le "forme aberranti" è col botto.
E qui mi riallaccio a quanto notavi anche tu:
3 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Tuttavia, ricordo bene che lamentava il finale un po’ “tirato via” e alcune imprese di Norman (sempre nell’ultima parte del romanzo) che sono al limite del credibile.
Ho notato che in effetti queste sono 2 caratteristiche di tutti i libri di M.C. in particolare è molto bravo a costruire la suspense e incuriosire oltre che a infarcire di dettagli tecnici e scientifici (tutti i suoi libri sono corredati da documenti finti che creano l'idea che il libro sia una specie di narrazione giornalistica della vicenda), poi cade sempre un po' sul finale molto "estremo". Prova anche Congo, a me è piaciuto.
Nel frattempo a parlare di Jane Austen mi sto rileggendo Persuasione.
48 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Ha comunque un che di amaro.
Per 2 motivi
Quello che hai già scritto tu, tutte quelle morti invano e senza che nessuno sappia mai la verità, e la perdita della conoscenza sui viaggi spaziali sapendo che l'evento ignoto continuerà a rimanere ignoto.
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18 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:
Ha comunque un che di amaro.
I protagonisti dimenticano tutto, anzi si creano una versione mentale alternativa dei fatti occorsi. Nessuno saprà come sono andate davvero le cose e la morte dei loro compagni sarà addebitata a semplici incidenti e non all'influenza di uno strano manufatto che, a quanto pare, l'Uomo non è in grado di gestire. A me è sempre sembrato un finale equilibrato con appunto una punta di amarezza.
Sì, non lo nego, ma mi è rimasta l’impressione che avrebbe potuto scriverlo ancora meglio, ecco.
CitaStai migliorando
Sei pessimo!
17 ore fa, Hero of Sky ha scritto:Va bene ho capito l'antifona me lo recupero pure io. Mio padre dovrebbe averlo da qualche parte.
Bravo Hero, saggia decisione
17 ore fa, Lyra Stark ha scritto:JP all'epoca (cioè prima che ci facessero il film) fu una rivelazione, oggi accusa un po' la sua età soprattutto dal punto di vista scientifico, ma è comunque molto più interessante del seppur bel film.
Concordo totalmente.
Col film non son manco lontani parenti (seppure lo apprezzi anche io, considerati gli anni che ha non se li porta malissimo).
Il romanzo è assai avvincente, un bel “horror didascalico”, sebbene risenta dell'essere un po' âgée; anche qui ci sono delle forzature/imprecisioni
Un paio di esempi:
I bambini ed i ragazzini, poco credibilmente, risultano sempre “fondamentali”.
Nel descrivere la morte di Nedry si fa riferimento ad un particolare macabro che viene però “modificato” dall’autore quando viene trovato il corpo, più tardi.
CitaIl mondo perduto invece è solo un sequel sulla scia del primo libro, anche se l'inizio con le "forme aberranti" è col botto.
Sì, è meno interessante perché “sa” di cose già dette e già scritte. Ha molta meno suspense del primo, ed è assai meno inquietante.
Nondimeno, l’ho letto volentieri.
CitaHo notato che in effetti queste sono 2 caratteristiche di tutti i libri di M.C. in particolare è molto bravo a costruire la suspense e incuriosire oltre che a infarcire di dettagli tecnici e scientifici (tutti i suoi libri sono corredati da documenti finti che creano l'idea che il libro sia una specie di narrazione giornalistica della vicenda), poi cade sempre un po' sul finale molto "estremo".
Sì, mi trovi d’accordo.
CitaProva anche Congo, a me è piaciuto.
Dopo Andromeda, attacco Congo
CitaNel frattempo a parlare di Jane Austen mi sto rileggendo Persuasione.
bene, così possiamo parlare anche di quello (poi ti rispondo a quel post rimasto in sospeso)
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
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Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
A me Jurassic Park (il film, il libro non l'ho letto) non piaceva nemmeno da bambino. Tra le altre cose mi chiedevo "perché i velociraptor sono grossi il doppio di quanto dovrebbero se non di più e non hanno le piume?" Più avanti scoprii che all'epoca del film non c'erano ancora prove conclusive sulle piume dei dinosauri ma che comunque la teoria stava guadagnando punti. Le dimensioni invece furono una precisa scelta di Spielberg, per rendere i Raptor (in realtà quelli del film sono deinonici) più minacciosi.
Si vede proprio che sei figlio della generazone post Jurassic Park per cui i dinosauri hanno perso ogni meraviglia e fascinazione. Questo purtroppo vale per molte altre cose della vita.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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